Marzo 2016- Pagina 2

L'Islam, il terrorismo e la reazione dell'Occidente

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI / di Giusi La Ganga

E’ sbagliato fare di ogni erba un fascio e identificare Islam e terrorismo. Questo è esattamente ciò che gli attentati in Europa vogliono provocare. D’altra parte è vero però che se l’Islam non coincide affatto con il terrorismo, tutti gli episodi di terrorismo hanno una matrice islamica. E questo produce sbandamento nelle opinioni pubbliche, destabilizzazione politica e radicalizzazione nei comportamenti elettorali

comunitaislam

Come si vede dagli ultimi tragici episodi, il terrorismo colpisce sia l’Europa sia i paesi musulmani (Turchia e Pakistan per ultimi). I due principali soggetti, Isis e Al Qaeda, hanno in realtà due nemici: l’Occidente miscredente e corrotto e i governi dei paesi musulmani, considerati subalterni o complici. Se non altro per questa ragione, è sbagliato fare di ogni erba un fascio e identificare Islam e terrorismo. Questo è esattamente ciò che gli attentati in Europa vogliono provocare. D’altra parte è vero però che se l’Islam non coincide affatto con il terrorismo, tutti gli episodi di terrorismo hanno una matrice islamica. E questo produce sbandamento nelle opinioni pubbliche, destabilizzazione politica e radicalizzazione nei comportamenti elettorali. Crisi economica non superata e migrazioni incontrollate fanno il resto, spostando soprattutto i ceti popolari, più esposti alle varie crisi, verso posizioni molto lontane da quelle tradizionali, ispirate alla solidarietà sociale.

    isis mosul Se questo è il quadro preoccupante, occorre chiedersi perché i governi europei fatichino a reagire con efficacia. La prima risposta non è quella, fornita a gran voce dalle destre ovunque, della mancanza o non volontà di azioni “forti”. L’Europa appare debole perché affronta divisa un passaggio epocale. L’idea di fronteggiare ogni paese per conto proprio l’emergenza appare una pericolosa illusione, che contribuisce ad aggravarla. Dopo la faticosa ricerca di intesa sui migranti (i cui risultati saranno tutti da valutare), oggi si ripropone la sensazione di confusione ed impotenza nella lotta al terrorismo. Manca un efficace coordinamento, intelligence e polizie dialogano poco, per non parlare di ordinamenti penali variegati e spesso totalmente inadatti. Si comincia a parlare di un’Autorità Europea anti-terrorismo, che superi i confini nazionali. Una sorta di FBI. Che d’altra parte fu inventato ai primi del ‘900 negli USA proprio per superare la frammentazione in decine di stati della prevenzione e repressione dei crimini.

 Sarebbe una buona idea. Come sarebbe una buona idea una Forza militare comune, capace di intervenire dove necessario. Sono entrambi strumenti di un costituendo governo europeo, eletto dai cittadini. Oggi tutto ciò appare fantapolitica, ma le varie crisi che stiamo vivendo ci spingono a superare le difficoltà. E se l’Europa a 28 non sarà in grado, e purtroppo non lo sarà, lo dovranno fare i paesi fondatori, ripristinando l’idea, improvvidamente abbandonata, delle “due velocità”. L’alternativa è quella di sprofondare nell’impotenza e di accelerare il declino, che invece non sarebbe ineluttabile.

STEMMA ARALDICO DELLA SCUOLA DI APPLICAZIONE

Dono dell’ANA di Alpignano all’Istituto di studi militari
 

 ESERCITO STEMMA 2L’Associazione Nazionale Alpini ha donato al Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito una fedele riproduzione in legno dello stemma araldico dell’Istituto di studi militari. La delegazione, guidata dal sindaco di Alpignano dott. Gianni Da Ronco e composta da soci del locale Gruppo ANA, della 5^ Zona e della Sezione di Torino è stata ricevuta a Palazzo Arsenale dal Comandante, Gen.D. Claudio Berto. Realizzata in legno di faggio e mogano, l’opera ha richiesto oltre un mese di paziente lavoro. L’autore, Franco Nicol, non è nuovo a questo tipo di imprese: suoi gli stemmi del ESERCITO STEMMAReggimento Logistico di Rivoli e della Brigata alpina “Taurinense”. Una passione per la scultura, quella di Nicol, sorretta anche da una profonda ammirazione per il nostro Esercito. Dopo lo scoprimento della scultura da parte di due ufficiali in uniforme storica, il Gen. Berto ha ringraziato gli astanti ed ha descritto il significato di un emblema che racchiude la storia di uno degli istituti di studi militari più antichi d’Europa. Nel suo intervento il sindaco di Alpignano ha affermato che il dono rappresenta “un piccolo ma tangibile segno di riconoscenza per il diuturno impegno della forza armata, in Italia e all’estero, a tutela della sicurezza e della pace”.

 

POLIAMBULATORIO DI IVREA: GARANTIRE MIGLIORI SERVIZI TERRITORIALI

ivreaL’assessore regionale alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta commenta con soddisfazione la notizia della consegna del Poliambulatorio
 

“La consegna del Poliambulatorio di Ivrea da parte di SCR all’ASL TO4, avvenuta ieri pomeriggio, è un’altra dimostrazione concreta che la Regione in questo anno e mezzo di lavoro ha posto le basi per risolvere tante questioni aperte sul territorio piemontese; abbiamo raddrizzato i conti della sanità piemontese senza dimenticare di accelerare o concludere interventi di edilizia sanitaria assai utili per offrire un miglior servizio alle comunità, come nel caso di Ivrea, dove siamo intervenuti per garantire la conclusione dei lavori e la consegna dell’opera”.  L’assessore regionale alla SanitàSAITTA della Regione Piemonte Antonio Saitta commenta con soddisfazione la notizia della consegna del Poliambulatorio di Ivrea, opera attesa da diversi anni. “A Ivrea e nell’eporediese con il Direttore generale Lorenzo Ardissone – aggiunge – Antonio Saitta – abbiamo concordato un piano di assistenza territoriale che vede nell’avvio dell’attività del Poliambulatorio di Ivrea un tassello essenziale”.

Canottaggio paralimpico con De Maria e Bottega

La rassegna “I ‘WE CAN’ di EMOTIONS!” organizza, venerdì 2 aprile, un incontro sul canottaggio Paralimpico presso ADPLog, lo spazio di Alessandro Del Piero in via Gobetti 10, a Torino

paralimpicIl Comitato Piemontese della Federazione Italiana Canottaggio e la Società Canottieri Armida di Torino presenteranno gli atleti pararower della squadra di canottaggio 8+ OPEN MIND, di rientro da Amsterdam, dove, con i colori dell’Armida, hanno rappresentato il Piemonte alla 77/a edizione della Head of the River Amstel, storica regata internazionale di resistenza che si sviluppa lungo il fiume Amstel sulla distanza di otto chilometri, con partenza dalla località Oudekerk ed arrivo nel cuore della capitale olandese.Con le istituzioni e gli atleti si parlerà del canottaggio paralimpico e dello sport come possibilità di esprimere le abilità di ognuno. Ospiti speciali Silvia De Maria, finalista Paralimpica a Londra 2012, e Walter Bottega, due volte olimpionico, che racconteranno le loro esperienze e l’integrazione fra il mondo olimpico e quello paralimpico.

Saranno presenti anche Silvia Bruno, Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) sezione Piemonte, Il Presidente dell’Armida, Gian Luigi Favero, il Presidente della FIC (Federazione Italiana Canottaggio) del Piemonte, Stefano Mossino, gli allenatori Filippo Cardellino e Federico Vitale, Cristina Ansaldi, tecnico della Nazionale Italiana di Canottaggio Paralimpico, Davide Dapretto, giovane atleta e promessa del Canottaggio Paralimpico nazionale, e la squadra +4 Juniores maschile (Esperia), che ha partecipato alla trasferta piemontese di Amsterdam 2016 assieme all’8+ OPEN MIND.

canottaggio paralimpico

I We can di Emotions! rientrano nelle attività proposte da “Emotions! The Paralympic Sports Exhibition 2016”, una mostra fotografica internazionale sugli sport e sugli atleti paralimpici organizzata nel decennale dei Giochi Paralimpici di Torino 2006. Con 50 immagini e con una parte multimediale mette in risalto personaggi e storie di Torino 2006, e soprattutto storie di atleti straordinari e delle loro imprese anche al di fuori del contesto delle Paralimpiadi. La mostra – i cui curatori sono i fotografi Mauro Ujetto e Roberto Serratore e la organizzatrice di mostre e eventi, Sabina Beckert – in collaborazione con il CIP Piemonte, sarà fino a fine aprile presso ADPLog, poi, tutto il mese di maggio, al Mirafiori Motorvillage di piazza Cattaneo, a Torino. Quindi si trasferirà in Brasile alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016 (in settembre) e tornerà in Italia a Roma per la fine dell’anno.

A corollario della mostra, oltre alla giornata dedicata al canottaggio paralimpico, c’è un calendario ricco di eventi, fra cui il 9 aprile un’esibizione di ping pong, e il 16 aprile di basket, durante le quali sarà possibile sfidare atleti paralimpici, il 23 aprile una conferenza sulla “Nuove frontiere della comunicazione”, in cui si parlerà fra l’altro di come grandi aziende multinazionali abbiano scelto atleti paralimpici quali testimonial dei loro prodotti.

La Minerva di Vela non partì mai per Lisbona

Cari lettori e lettrici, eccoci nuovamente giunti a un altro appuntamento con Torino e le sue opere. Approfittando del fatto che sia da poco trascorsa la Giornata Internazionale della donna, quest’oggi parleremo del monumento dedicato alla figura femminile della dea Minerva. (FOTO:www.seetorino.com)

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Situata nel cortile del rettorato dell’Università degli studi, in via Po 17, la figura della dea viene rappresentata in piedi, con il corpo rivolto leggermente verso il lato sinistro e con un piede scoperto, volto a fare l’atto del passo.

La statua viene rappresentata con indosso una tunica e avente sul capo un elmo sotto il quale trova riparo la civetta, uccello-simbolo della dea che rappresenta scienza e saggezza. In una mano tiene una corona dall’alloro mentre nell’altra (quella rivolta leggermente a sinistra), tiene una lancia, un volume e sopra questo, un’altra corona d’alloro.

La statua venne inizialmente commissionata all’artista Vincenzo Vela, dal re del Portogallo Pedro V di Braganza, con lo scopo di farla collocare davanti all’Accademia delle Belle Arti di Lisbona.

Nel 1858 l’opera venne ufficialmente presentata all’annuale esposizione della Società Promotrice di Belle Arti, presso l’Accademia Albertina di Torino. A causa probabilmente della morte prematura e improvvisa del re portoghese nel 1861, a soli 24 anni, Vela non venne mai retribuito per il lavoro svolto e la statua rimase così nelle mani dell’artista che la lasciò, chiusa in una cassa, all’Accademia Albertina, dove vi rimase per quasi 20 anni.

Nel 1979, in occasione della IV Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1880, lo stesso Vela propose alla commissione di posizionare la Minerva nel piazzale del Palazzo dell’Esposizione: la commissione accettò entusiasta questa proposta da parte dell’artista e la statua venne collocata su un piedistallo di circa 2 metri.

In seguito all’Esposizione, la statua rimase all’esterno, nel piazzale del palazzo, senza che però nessun documento ne ufficializzasse la proprietà; in questo modo l’artista, nuovamente, non ricevette alcun compenso per la sua opera. Dopo alcuni anni dalla IV Esposizione, il Vela fece però la richiesta, all’amministrazione comunale, di aver rimborsate almeno le spese dell’opera e cioè, una cifra di circa £. 8.000, pari ad un terzo del valore della Minerva.

La questione si protrasse per molti anni ma senza esito positivo per l’artista; Vela infatti morì nel 1891 senza aver percepito alcun compenso per la sua opera.

Nel 1895, però, la trasformazione del palazzo dell’Esposizione a sede di Museo Civico, riaprì ufficialmente il tema della proprietà. Tutte le opere e le collezioni civiche vennero spostate nel palazzo: la Minerva, che di fatto si trovava già nel piazzale esterno, venne ufficialmente acquistata dalla città, per evitare che venisse spostata in un altro luogo. Il figlio-erede di Vela percepì una cifra di circa £. 5.000 per l’opera del padre.

Nel 1896 la statua, che fino a quel momento era sempre rimasta posizionata all’esterno nel piazzale, venne spostata nel grande salone interno del Museo, su suggerimento del comitato e del direttore stesso del Museo Civico. Quella nuova collocazione “le salvò la vita”, poiché la Minerva rimase totalmente e miracolosamente illesa nonostante i bombardamenti che, nella notte del 21 novembre 1942, colpirono pesantemente la città Torino. Subito dopo quella notte la statua venne ricollocata nel deposito della Galleria Civica.

Fu solamente nel 1993 che l’opera, dopo essere stata restaurata, venne nuovamente esposta al pubblico. Qualche anno più tardi, nel 2003, la Fondazione Torino Museo – in onore delle celebrazioni per il sesto centenario dalla fondazione dell’Università- cedette la Minerva all’Università degli Studi di Torino, che la collocònel cortile del Rettorato ove vi erano già altre due opere dello stesso artista: il ritratto del medico Luigi Gallo e un busto di Giambattista Vasco. Anche per oggi la “nostra passeggiata” tra le meraviglie di Torino termina qui. L’appuntamento è per la prossima volta con la bellezza delle stupende opere che la nostra città ci offre ogni giorno.

Simona Pili Stella

Le fotografie dalla Gipsoteca Troubetzkoy

 In mostra al “Brunitoio” di Ghiffa 

ghiffa

Sarà inaugurata alle 17.30  di sabato 2 aprile a Ghiffa (Vb) la mostra fotografica di Gianbattista Bertolazzi (1937-2015), organizzata dall’associazione “Il Brunitoio” , l’officina di Incisione e Stampa che promuove l’arte e la cultura, presso la Sala Esposizioni Panizza in corso Belvedere 114.  La mostra verrà presentata da Vera Agosti, che ne ha curato l’allestimento insieme al Brunitoio. Verranno esposte circa 25 fotografie dei gessi dello scultore Paolo Troubetzkoy (del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita) conservati al Museo del Paesaggio di Verbania. Gianbattista Bertolazzi , di Ceredo di Ghiffa, è stato un appassionato fotografo e socio del Brunitoio, che già espose nel 2009 nella sede dell’associazione le sue foto dedicate al maestro liutaio Giacomo Bisiach. Bertolazzi è ricordato soprattutto per la pubblicazione di due importanti libri fotografici sulle camelie antiche del Lago Maggiore, realizzati con Piero Hillebrand per l’editore Alberti. La mostra sarà aperta fino al 24 aprile, dal giovedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00.

Addio a Gianmaria Testa, il cantautore degli "ultimi"

gianmaria_testaSu Facebook sono moltissimi i fan  che scrivono il loro cordoglio

A 57 anni è morto il cantautore piemontese Gianmaria Testa. Aveva 57 anni. Già lo scorso anno aveva annunciato che era affetto da un tumore non curabile .  Su Facebook sono moltissimi i fan  che scrivono il loro cordoglio. L’artista è morto questa mattina nel Centro di Riabilitazione Ferrero di Alba, dove era ricoverato da giorni. Con lui la moglie Paola e il cognato Oscar Farinetti. Il cantautore nacque a Cavallermaggiore dove svolse anche l’attività di ferroviere. Nel 1993 al Festival di Recanati vinse il primo premio. Realizzò otto dischi:  Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo, Men at work (2013). Sono stati tremila e oltre  concerti in Francia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti. Numerose  le collaborazioni con altri musicisti come Enzo Pietropaoli e Paolo Fresu e con attori e scrittori come Erri De Luca a Marco Paolini. sarà ricordato come il cantautore dei poveri e degli ultimi.

Treno con 200 passeggeri fermo per un guasto

FRECCIA ROSSA MURATORIAlla fine i passeggeri sono stati fatti scendere e hanno continuato il viaggio su bus sostitutivi per Torino e Milano

A causa di un guasto sulla ferrovia internazionale Torino-Modane, in Valle di Susa un convoglio del Tgv Parigi-Milano è rimasto bloccato con 200 passeggeri a bordo. Il treno si è fermato tra Meana e Bussoleno, poi è stato rimorchiato in stazione, ma  le operazioni hanno richiesto due ore. Alla fine i passeggeri sono stati fatti scendere e hanno continuato il viaggio su bus sostitutivi per Torino e Milano, messi a disposizione da Trenitalia. si sono verificati problemi di circolazione anche per gli altri treni sulla Torino-Modane, costretti a viaggiare su un unico binario tra le due stazioni.

(Foto: archivio il Torinese)

Il parco più grande, pedonale e ciclabile sarà al Gerbido

bikesharinginceneritoreLe opere verranno realizzate grazie all’accordo di programma per la compensazione ambientale legati al termovalorizzatore

Nuovi interventi per una Torino sempre più ecologica e a due ruote. In arrivo una pista ciclabile, una passerella ciclopedonale e la riqualificazione di un’area che diventerà uno dei più grandi parchi urbani della città. Sono queste le opere che verranno realizzate grazie all’accordo di programma per la compensazione ambientale legati al termovalorizzatore del Gerbido. Il “patto” è stato firmato da Trm e dai Comuni interessati. Verrà completata la ciclopista di via Anselmetti (1,7 mln) e costruita una passerella ciclopedonale fra Torino e Beinasco (1,8 mln) entro un anno. Altri 2,3 mln sono invece dedicati al rifacimento del Parco del Sangone, ora in fase di progettazione.

 
(foto: il Torinese)

Viagra in volo, 200 pastiglie di contrabbando a Caselle

VIAGRA L’ italiano di 40 anni che possedeva il carico, arrivava da Cuba via Parigi

Aveva con sé una partita di 200 pillole di Viagra di contrabbando, che è stata scoperta es sequestrata dalla guardia di finanza all’aeroporto di Caselle. L’ italiano di 40 anni che possedeva il carico, arrivava da Cuba via Parigi, ed era sprovvisto della documentazione necessaria: è stato denunciato. L’uomo, per evitare di farsi scoprire,  non aveva ritirato il bagaglio appena sceso dall’aereo, ma era andato all’ufficio oggetti smarriti. Insospettiti, gli uomini delle fiamme gialle lo avevano seguito. Aperta la valigia non ha potuto fare altro che mostrare le pastiglie nascoste..