Marzo 2016- Pagina 32

108 anni, auguri nonno Lorenzo!

anziani festaE’ il secondo piemontese più anziano, il primo è un nonnino del Cuneese
 

Erano 108 le candeline sulla torta. Il nonnino le ha spente durante la festa alla casa di riposo dove vive da tanti  anni. Lorenzo Berzero, è un vivacissimo vecchietto di Novara, originario del vercellese. In gioventù lavorò come conducente di cavalli. Taglio della torta e  brindisi con sindaco, amici e parenti. L’ultracentenario ha detto che il suo ricordo più bello risale a quando ha “preso moglie”. E’ il secondo piemontese più anziano, il primo è un nonnino del Cuneese che ha qualche mese in più.

(Foto: archivio)

Morire a 20 anni per un'escursione in montagna

soccorsO SCI MONTAGNASecondo gli  accertamenti la causa della morte è stata una caduta

E’  morto Paolo Rindi, il ventenne di Varese che era scomparso il primo febbraio nel parco della Val Grande dove si era recato per sei giorni di escursionismo in solitaria. La notizia è del soccorso alpino, che  aveva ripreso le ricerche del ragazzo in provincia di Verbania. Il corpo di Paolo era in un torrente nel parco, nel territorio comunale di Cicogna. La morte è avvenuta circa un mese fa, quando si erano perse le tracce del ragazzo. Sul posto del ritrovamento è giunto il padre. Secondo gli  accertamenti la causa della morte è stata una caduta.

(Foto: archivio)

Quando la ricerca si industrializza per sconfiggere la crisi

Si inizierà in uno stabilimento di Rivalta con  un innovativo motore per aerei di media e piccola dimensione, con propulsori a turbo elica di ultima generazione

OPERAIO LAVORO

La crisi si fa sentire ancora e le istituzioni mettono in campo le (poche) risorse disponibili per realizzare progetti di rilancio dell’economia. La Regione Piemonte si e’ attivata in collaborazIone con il ministero dello sviluppo economico a favore dei processi di ricerca e sviluppo nelle aziende. L’obiettivo e’ consentire l’ingresso nel mercato  dei processi innovativi  delle imprese. Sono 80 i milioni di euro dei fondi europei 2014-2020.  La Regione intende aiutare le realtà’ aziendali piemontesi  e anche quelle che in Piemonte desiderano sperimentare nuove produzioni, ricerca e sviluppo. Il Sole 24 Ore spiega che sarà “il progetto di Avio Aero, gruppo Ge, per lo sviluppo di un motore aeronautico di nuova generazione negli stabilimenti piemontesi il primo a ottenere il sostegno della Regione nel quadro di questa misura, per 4,7 milioni.” Il Gruppo ha annunciato un piano di investimenti in Piemonte per 40 milioni, di cui  4,7 della Regione e  8 dal ministero. E intende investire in Piemonte 40 milioni: darà il via nello stabilimento di Rivalta ad  un innovativo motore per aerei di media e piccola dimensione, con propulsori a turbo elica di ultima generazione, con gli 80 milioni resi disponibili dalla Regione Piemonte sull’industrializzazione della ricerca sarà possibile intervenire a favore di aziende ed enti di ricerca, con  base minima di investimento  di 5 milioni per singolo progetto.

La lotta all'inciviltà comincia dalle piccole cose

amiat rifiuti

tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

Posso raccontare cosa mi è successo in Svezia fine anni 70? Allora ero fumatore ed accendendomi una sigaretta ho buttato via il fiammifero. Un gentilissimo signore mi ha ripreso. Non capito che cosa voleva e che cosa avevo fatto. Comunicavamo con un tentennante inglese. Mi ha chiesto di porgergli la scatola dei dei fiammiferi. Ne ha acceso uno e spegnendolo l’ha riposto nella scatola

Non comincia bene la mattinata, nonostante il sole faccia  capolino. Porto fuori il cane, ovviamente armato del necessario. Sembra che durante la nottata non molti padroni di cani abbiano fatto il loro dovere nel pulire. Per fortuna che sono in un”quartiere bene”, ma l’inciviltà avanza, sembra quasi inarrestabile. In Barriera di Milano raggiungo a piedi Largo Gottardo. Giardini della mia adolescenza, ben tenuti, sono le 10 e vicino all’edicola un capannello di persone, probabilmente metà italiani e metà non italiani. Alcuni di loro bevono birra. mi sembra un po’ prestino. E allora penso al giorno precedente, quando uscendo dal Tribunale non riesco ad attraversare le strisce pedonali occupate da un’auto dei carabinieri e un furgoncino dei Vigili Urbani. Si avete letto bene: Carabinieri e Vigili Urbani, la legge insomma, che stazionano all’interno. Hanno freddo, poverini. Poverini ed incivili. Attraversato corso Vittorio, tra un chiosco e la strada, un mare di mozziconi per terra. Lo faccio notare al mio amico, commentando l’inutilità delle possibili multe. Una signora-fumatrice, sorridendo mi fa notare d’utilizzare il portacenere del locale. Niente da dirle, ma queste cicche testimoniano un’altra nostra inciviltà. Lei: ma non ci sono portaceneri da strada sufficienti. Vero, ma le posso raccontare cosa mi è successo in Svezia fine anni 70? Allora ero fumatore ed accendendomi una sigaretta ho buttato via il fiammifero. Un gentilissimo signore mi ha ripreso. Non capito che cosa voleva e che cosa avevo fatto. Comunicavamo con un tentennante inglese. Mi ha chiesto di porgergli la scatola dei dei fiammiferi. Ne ha acceso uno e spegnendolo l’ha riposto nella scatola. Tutto qui. Loro sono civili. Anche qui in Italia c’è qualcuno che si difende. Un caro amico accanito fumatore gira con un portacene tascabile. Lui è una persona civile. Raggiungiamo il Duomo di Torino. Purtroppo un funerale. Ecco lì l’immancabile centauro della strada che oltre a passare sulle strisce pedonali punta a miei piedi per dimostrare la mia inciviltà nel voler aver precedenza sulle strisce. Il mio urlo di disapprovazione viene salutato con il dito indice medio alzato. Mi rendo conto: sono proprio pedante nel voler rispettare alcune elementari regole. Piccole cose, ma molte volte, il più delle volte si può stabile la diversità tra civiltà ed inciviltà:

Allarme valanghe in montagna e nevicate anche in pianura nel Torinese

Torna il pericolo valanghe  fino a grado 4 forte sui monti della provincia di Cuneo e sulle Alpi Lepontine e Penneve1montagnenine per gli accumuli di neve
 

E’ allerta gialla per neve sul Piemonte per una perturbazione di queste ore sulla nostra regione. Presenti masse d’aria di origine polare marittima, caratterizzate da intensi fluissi umidi. Si prevedono precipitazioni locali intense. La quota neve si registra tra i 400 e i 700 metri, ma  scende a 200-300 metri a sud del Po. Nevicate nella parte meridionale e sui rilievi di Alpi Pennine e Lepontine, informa Arpa Piemonte, fino a 50-70 centimetri  sulle zone montane meridionali  con accumuli tra i 10 e i 20 centimetri anche in pianura nel Cuneese. Spolverata di neve anche su Torino. Torna il pericolo valanghe  fino a grado 4 forte sui monti della provincia di Cuneo e sulle Alpi Lepontine e Pennine per gli accumuli di neve e le intense raffiche di vento. Queste, in montagna, si abbineranno alle precipitazioni. Nel pomeriggio di sabato un miglioramento, grazie  ai venti di foehn nelle valli alpine occidentali.

(foto: il Torinese)

Sorpresa: i treni in Piemonte sono puntuali al 90,5 per cento e i passeggeri crescono

treni bimbatreni p susatreno p nuovaI dati riguardano i convogli regionali, per i quali, inoltre,  le cancellazioni di corse sono state dimezzate

Spesso si parla male (anche a ragione) delle condizioni delle ferrovie. Ma almeno un dato è positivo: nei primi due mesi del 2016, infatti, nella nostra regione il 90,5% dei treni  ha rispettato la puntualità, arrivando entro i 5′ dell’orario previsto. I dati riguardano i convogli regionali, per i quali, inoltre,  le cancellazioni di corse sono state dimezzate. I dati sono di  Trenitalia, che sottolinea l’incremento pari al +6,7% rispetto a gennaio-febbraio 2015, del numero dei passeggeri.Nelle fasce orarie ad alta frequentazione la puntualità aumenta la mattina al 92,2% e si attesta al 91% nel pomeriggio. Negli stessi due mesi sono state effettuate in tutto 42126 corse, per un totale 3.048.340 di chilometri percorsi. Le performance di Trenitalia Regionale Piemonte risultano quindi tra le migliori in assoluto a livello europeo, al pari della Baviera –  87,3% – 91,3%  – e con le prestazioni di eccellenza delle compagnie regionali del Regno Unito ( tra 90 e 91,6%).

 

(Foto: il Torinese)

Maria Vallino vince le primarie Pd a San Mauro

 pd manifestoIn tutto i votanti sono stati 679 suddivisi in tre seggi

Sarà Maria Vallino, attuale presidente del consiglio comunale a correre a San Mauro Torinese per la carica di primo cittadino e succedere ad Ugo Dallolio. Con 340 voti ha vinto, infatti, le primarie del Partito democratico che si sono svolte nella giornata di domenica 6 marzo. In tutto i votanti sono stati 679 suddivisi in tre seggi. Vallino ha ottenuto più voti rispetto agli altri due competitor, Pino Morvillo, già consigliere comunale con una lunga esperienza di lavoro maturata all’estero che si è fermano a quota 218. Non è andato invece oltre le 115 preferenze Numinato Licari, il quarantenne con esperienza nel mondo del volontariato che era considerato un outsider piuttosto insidioso. I risultati sono proclamati dal presidente della locale sezione del Partito democratico, Ferdinando Raffero.

Massimo Iaretti

 

Priorità ai disoccupati nella nomina degli scrutatori

elezioni-comunali 2Serve una dichiarazione che attesti l’iscrizione all’Albo degli Scrutatori e al Centro per l’Impiego della Provincia di Torino

Priorità ai disoccupati nella nomina degli scrutatori per tutte le consultazioni elettorali e referendarie del 2016. Per richiedere di essere nominati scrutatori in occasione del Referendum abrogativo sulle “Trivellazioni marine” che si terrà domenica 17 aprile 2016 occorre presentare ENTRO L’11 MARZO una dichiarazione che attesti l’iscrizione all’Albo degli Scrutatori e al Centro per l’Impiego della Provincia di Torino. La dichiarazione può essere consegnata direttamente agli uffici del Servizio Elettorale, in corso Valdocco 20, oppure inviata via posta elettronica all’indirizzo albi.listeelettorali@comune.torino.it, allegando copia di un documento d’identità.

 
Per ulteriori informazioni consultare la pagina dedicata sul sito del Servizio Elettorale: http://goo.gl/X9mtIS
 

www.comune.torino.it

Piemonte Movie gLocal Film Festival, il cinema trova casa

Lo spirito della rassegna consiste nel fare il punto della produzione regionale annuale dando visibilità ai film indipendenti e nel valorizzare i grandi professionisti del cinema piemontese

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Dal 2000 il cinema piemontese ha trovato casa nel Piemonte Movie gLocal Film Festival . L’edizione numero 15 di quest’anno prevede un programma di 5 giorni – dal 9 al 13 marzo – al Movie, Cinema Massimo e Cinema Classico. Lo spirito del Festival consiste nel fare il punto della produzione regionale annuale dando visibilità ai film indipendenti e nel valorizzare i grandi professionisti del cinema piemontese. Verranno proposte al pubblico le 2 sezioni competitive, Spazio Piemonte e Panoramica Doc, rispettivamente riservate a corti e documentari, 2 omaggi a riconosciuti registi come Claudio Caligari e Guido Chiesa , e 2 film in anteprima e fuori concorso, ad aprire e chiudere il Festival. L’apertura della 15a edizione, mercoledì 9 marzo, ore 20.45 al Cinema Massimo terrà a battesimo il film “Venanzio Revolt. I miei primi 80 anni di cinema”, diretto da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco, che vede come protagonista uno dei padri del cinema torinese, Lorenzo Ventavoli.

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Nel film, in anteprima assoluta, lo storico esercente e distributore si racconta, intervistato dal critico Steve Della Casa, attraverso episodi della sua vita e aneddoti legati ad alcuni degli artisti più importanti della storia del cinema, quali Bunuel, Bergman, De Sica, Truffaut e molti altri. Domenica 13 marzo alle 21.30, dopo la premiazione, si potrà assistere all’anteprima nazionale di Madeleine, lungometraggio girato in Piemonte dai registi Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo, al Cinema Classico. Gli omaggi, infine, realizzati con il Museo del Cinema e ospitati nelle sale del Massimo, sono dedicati al regista indipendente Claudio Caligari, recentemente scomparso e a Guido Chiesa.

Mauro Reverberi

Gli eccessi e l’arte di Modigliani nel testo di Angelo Longoni

Sino a domenica per la stagione di Torino Spettacoli. Il quadro interessante e curioso, scritto egregiamente tra ricerche e aneddotica, quasi un testimone, di quanto era bella e palpitante la Parigi dell’inizio del secolo scorso, bellezza intesa come crocevia dell’arte, dei tanti artisti che vissero e lavorarono
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Non è soltanto il ritratto di un artista quello che Angelo Longoni tratteggia nel suo Modigliani (in scena sino a domenica all’Alfieri per la stagione di Torino Spettacoli) ma pure il quadro interessante e curioso, scritto egregiamente tra ricerche e aneddotica, quasi un testimone, di quanto era bella e palpitante la Parigi dell’inizio del secolo scorso, bellezza intesa come crocevia dell’arte, dei tanti artisti che vissero e lavorarono (Picasso, Soutine, Brancusi, Diego Rivera, Utrillo tra i tanti), delle correnti artistiche che vi si andavano formando, delle muse e degli eccessi, dell’ars amatoria più che tangibile, del tanto assenzio che correva attraverso i tavolini della Rotonde e dell’hashish; e non è soltanto la visione dell’arte a stento compresa di un artista maledetto – Modì o maudit, in un perfetto gioco di parole – ma la scoperta delle tante sue opere, dei visi femminili dal lungo collo, della tubercolosi che lo porterà alla tomba trentaseienne, dei mercanti d’arte che lo scoprono e l’apprezzano, della grande mostra chiusa per offesa al pudore due ore dopo l’inaugurazione, delle passioni e degli amori. Il tutto visto con gli occhi di quattro donne che gli furono accanto, complici nelle avventure o sentinelle nel cercare di mettere un freno all’alcol e alle droghe, a correggerlo e a sostenerlo: da Kiki di Montparnasse, modella e prostituta che accoglie Amedeo all’indomani del suo arrivo da Livorno, facendogli conoscere gli artisti e la vita disinibita della città, a Anna Achmatova, poetessa legatissima alla propria terra e ad un marito, una passione intellettuale e non solo che lo mette davanti alle proprie scelte; da Beatrice Hastings, bella e colta, progressista, una relazione fatta di litigi e rappacificazioni, di ardore e incoraggiamenti, una donna che lo spinge a scegliere definitivamente la strada della pittura a scapito della scultura, altresì pericolosa per la sua salute, a Jeanne Hébuterne, ventenne, che ha voglia di cambiare la follia del suo uomo, che rompe con una famiglia osservante che mai potrebbe accettare un squattrinato ebreo in casa propria, che il giorno successivo il decesso di Amedeo, incinta, disperata, si butta dal quinto piano della casa dei genitori dove qualcuno l’ha a forza accompagnata.Longoni sa illustrare un’esistenza con un gran bel tessuto di scrittura, la movimenta anche attraverso l’uso di una quarta parete che fa da schermo ai contributi video ideati con l’apporto di Gianluca Amodio, porta avanti la vicenda non solo per grumi ben circoscritti ma sa muoverla con efficacia attraverso scene d’insieme che ancor meglio focalizzano i personaggi, le idee, i modi estremamente diversi di essere e di pensare.

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Forse il lungo intrattenimento televisivo fa sì che la figura gigantesca di Modì non riesca a concretizzarsi appieno nella voce, nei tratti, nei movimenti di Marco Bocci, che scivoli a tratti insicura: ma le piccole falle sono immediatamente tappate dalla grossa simpatia che il pubblico teatrale gli dimostra. In più se la deve vedere con le quattro colleghe vincenti che con diversi mezzi tirano fuori le unghie, Romina Mondello, Claudia Potenza, Giulia Carpaneto e Vera Dragone, eccellente poetessa. Un’occasione per ascoltare un testo bello (già avevamo detto un gran bene di L’amore migliora la vita, visto a gennaio all’Erba): se poi volessimo considerare il termometro del successo dalle urla femminili, dovremmo parlare di successone.

 

Elio Rabbione

 
 Foto Marina Alessi