Ottobre 2015- Pagina 35

Un docente di diritto e di economia politica in ogni scuola

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Interrogazione del deputato Fabio Lavagno

 

Riparte dal Piemonte la “riscossa” della presenza del diritto a scuola e la rivalutazione del ruolo dei docenti che lo insegnano ? Con le ultime riforme, in particolare quella che porta la firma di Maria Stella Gelmini, una materia strategica per la formazione di futuri cittadini, lavoratori ed imprenditori, è stata ulteriormente ridimensionata, sino ad eliminarla nei percorsi liceali. A prendere a cuore il problema, sollevato da Apidge – Associazione insegnanti discipline giuridiche ed economiche è stato il deputato casalese Fabio Lavagno, già ospite nel convegno di presentazione della sede regionale a Torino nel giugno scorso. “Con l’approvazione della Buona Scuola  – spiega – il Governo ha accolto un mio ordine del giorno in cui si chiedeva che a tutti i docenti assunti venisse garantita pari dignità professionale e che l’assegnazione dei compiti fosse correlata ai titoli professionali e alle relative competenze.” In modo particolare questa raccomandazione sollecitava la presenza di un insegnante di discipline giuridiche ed economiche in tutte le scuole.  Lo stesso Lavagno sottolinea ancora che : “In base alla specificità della propria formazione e specializzazione, il docente delle discipline giuridiche è in grado di assicurare il potenziamento degli insegnamenti, sia per quanto riguarda la convivenza civile e alla cittadinanza attiva, ma anche per un efficace intervento didattico in economia politica e finanziaria, sicurezza sul lavoro ed educazione stradale”. Sul territorio una delegazione Apidge, guidata dal presidente Ezio Sina e dal coordinatore del Piemonte Massimo Iaretti, e da Manuela Martino e Giovanna Musone ha incontrato l’assessore regionale all’istruzione Gianna Pentenero. Ma anche Lavagno non ha intenzione di fermarsi qui: “Ho chiesto da qualche giorno, tramite un’interrogazione parlamentare, al ministro se intenda emanare e con quali tempistiche, disposizioni per poter garantire la figura del docente di Discipline Giuridiche ed Economiche nelle scuole”. 

 

Massimo Iaretti

Stagione Rugby, Tre Rose al via

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Per la maggior parte ragazzi provenienti dal continente africano, ma anche alcuni dei “vecchi” giocatori, sia di Paesi europei che italiani

 

E’ ormai alle porte la stagione agonistica per l’Asd Le Tre Rose che scenderà in campo nel campionato di serie C2 di rugby. Domenica 11 ottobre, alle ore 11, allo Stadio del Rugby ci sarà la presentazione della prima squadra, a composizione interrazziale, come fortemente voluta dal presidente Paolo Pensa. A costituirla, per affrontare il torneo, ci sono per la maggior parte ragazzi provenienti dal continente africano, ma anche alcuni dei “vecchi” giocatori, sia di Paesi europei che italiani, tutti allenati da Luca Patrucco.

 

Il programma della giornata, che vede la partecipazione del vice presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Daniela Ruffino, prevede una breve cerimonia. Poi ci sarà la volta del pranzo e per i giocatori, in attesa di disuputare l’amichevole con il Novi un pre terzo tempo con l’assimilazione di carboidrati. Alle ore 14.30 seguiranno la partita ed il terzo – tempo. Il campionato incomincerà, per i colori casalesi, il 18 ottobre, ma Le Tre Rose osserverà un turno di riposo per debuttare veramente il 25 ottobre prossimo, a Casale, con un incontro casalingo contro il MAC la squadra di Carmagnola.

 

Ma Le Tre Rose non è solo rubgy: sta per iniziare ance la stazione del cricket.  Il deus ex machina di questo sport, Gianmarco Bevacqua, ricomincia forte del soprendente esito del torneo di fine stagione scorsa, che ha coinvolto gli istituti scolastici Sobrero di Casale Monferrato, l’agrario Luparia di San Martino di Rosignano ed il Vercelli di Asti. Ora c’è a breve la sfida Asti – Casale nella seconda edizione del torneo “Colli del Monferrato” ed il progetto di portare una squadra alla Coppa Italia di cricket.

 

Massimo Iaretti

PAGA LA SOSTA E PREGA CHE LE CASTAGNE NON TI CADANO SULL' AUTO O SULLA TESTA

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Il cittadino indaffarato che parcheggia e paga regolarmente la sosta o i residenti che pagano per le famose strisce blu non sempre sono consapevoli che rischiano il danneggiamento dalla caduta verticale di grossi “marroni d’india” – quest’anno particolarmente voluminosi per la maturazione causata dal grande caldo – e che non potranno rivalersi perché il Comune di Torino ha fissato alcune paline con il segnale di pericolo

 

Il cartello di pericolo con il punto esclamativo e la spiegazione “attenzione cadute castagne nel periodo autunnale “ lo trovi dopo una accurata ricerca. Sono pochissimi gli avvisi nei viali alberati di Torino. Ci sono ippocastani secolari in corso Matteotti, in corso Vinzaglio e altri viali torinesi.  Il cittadino indaffarato che parcheggia e paga regolarmente la sosta o i residenti che pagano per le famose strisce blu non sempre sono consapevoli che rischiano il danneggiamento dalla caduta verticale di grossi “marroni d’india” – quest’anno particolarmente voluminosi per la maturazione causata dal grande caldo – e che non potranno rivalersi perché il Comune di Torino ha fissato alcune paline con il segnale di pericolo.  Ci sono passanti che attraversando i viali sono stati centrati in testa riportando bernoccoli degni di una randellata.  Durante il silenzio notturno si avvertono maggiormente i  rimbalzi delle castagne che cadono e colpiscono le carrozzerie delle auto.  E dire che la questione venne sollevata qualche anno fa anche da un consigliere di circoscrizione. Risultato? Il poveretto venne massacrato con perfida ironia sulla prima pagina di un quotidiano nazionale, dalla penna di un noto giornalista. Eppure il problema non va certo sottovalutato. Cittadini avvisati, mezzi salvati!

 

FMB

Bosnia, l’Europa di mezzo

TRAVAGLINI BOSNIAIl volume, edito da Infinito, con la prefazione degli storici Gianni Oliva  e Donatella Sasso, verrà presentatin anteprima mercoledì 7 ottobre,alle ore 18, presso la libreria Feltrinelli di piazza CLN  a Torino

 

Bosnia,l’Europa di mezzo.Viaggio tra guerra e pace, tra Oriente e Occidente” è il titolo dell’ultimo libro di Marco Travaglini. Il volume, edito da Infinito, con la prefazione degli storici Gianni Oliva  e Donatella Sasso, verrà presentato in anteprima mercoledì 7 ottobre,alle ore 18.00, presso la libreria Feltrinelli di piazza CLN  a Torino. Con l’autore dialogherà Donatella Sasso. Infinito edizioni è ormai la realtà editoriale italiana più attenta ai Balcani, e in particolare alla Bosnia Erzegovina. Per dimostrarlo, la casa editrice ha preparato un autunno/inverno ad altissimo livello per i lettori appassionati di vicende balcaniche e per chi voglia finalmente avvicinarsi all’argomento. Il libro di Travaglini è il primo di questa nuova fase. Vent’anni fa finiva la guerra in Bosnia, lasciando cumuli di macerie e tanti, troppi morti.

 

Questo reportage racconta la pace che ha fatto seguito alla guerra in Bosnia Erzegovina. Una pace imperfetta, fatta di prevaricazione e di giustizia negata, di dolore e di speranze strappate via dal disastro di una quotidianità spesso fatta di umiliazioni e privazioni. Ma narra anche laTRAVAGLINI3 vicenda di tante persone e la storia di un innamoramento, quello dell’autore per la Bosnia, e di un profondo desiderio di capire non solo le ragioni del conflitto, ma anche la forza enorme che permette al popolo bosniaco di non scomparire. “Marco Travaglini ha scritto un taccuino di viaggio pieno di partecipazione emotiva, attento a cogliere i luoghi, i personaggi, le storie individuali e collettive; ma ha anche scritto un libro pieno di spunti per riflettere sul presente, per comprendere che ogni crisi ha le sue specificità e, insieme, i suoi denominatori comuni. Un bel modo – secondo Gianni Oliva, uno dei più autorevoli studiosi del Novecento –  per fare ‘storia del passato’ facendo contemporaneamente ‘educazione al presente’”. Anche per Donatella Sasso, scrittrice e storica dell’Istituto Salvemini “questo libro costituisce una narrazione unitaria in grado di raccordare il tempo di guerra con il presente, gettando semi di speranza e rinsaldando frammenti di memoria”. Discorso importante perché la guerra di Bosnia ci ha lasciato tante lezioni ma due, attualissime, vanno ricordate.

 

TRAVAGLINI 4La prima riguarda l’atteggiamento della comunità internazionale: la pace non si mantiene inviando truppe di peace enforcing a occupare un Paese in fiamme; la pace si mantiene intervenendo prima dell’irreparabile, aiutando i Paesi in difficoltà a risollevarsi, disinnescando le tensioni che generano conflitti. La seconda lezione è la propaganda. Va prestata grande attenzione alle parole e al loro uso, soprattutto da parte di chi ha responsabilità e visibilità pubblica. Gli odi etnici hanno trovato alimento nell’uso disinvolto delle accuse e delle ingiurie. Ci sono analogie inquietanti con i linguaggi dei nostri giornali. Anche per questo “Bosnia, l’Europa di mezzo” è un libro utile, importante che, oltre a  far conoscere e riflettere, aiuta a non dimenticare che vent’anni fa tornavano nel cuore dell’Europa, a qualche chilometro da casa nostra, i campi di concentramento, gli assedi alle città, il genocidio e i profughi. Molte domande sollevate da quelle guerre sono rimaste aperte, e molte lezioni rimangono ancora da capire. Perché le guerre in ex-Jugoslavia non parlavano del loro passato nei Balcani ma del nostro futuro in Europa.

Morti carbonizzati in tre nello scontro tra due auto

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L’incidente al chilometro 4 della Sp460 Torino-Ceresole

 

Un drammatico incidente sulle strade del Torinese. Tre le persone  morte carbonizzate, mentre una quarta è rimasta ferita in modo grave, a causa di un violento  scontro frontale avvenuto tra due automobili a Leinì. Lo scontro si è verificato al chilometro 4 della Sp460 Torino-Ceresole. Sul posto sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco e la polizia stradale di Chivasso. Una delle vittime, informa l’Ansa, è Mattia Battilomo, un agente della polizia penitenziaria di 29 anni. Viaggiava con un collega, rimasto anch’egli ferito in modo grave: ora è ricoverato all’ospedale di Ciriè. La Punto su cui viaggiavano , ha preso fuoco dopo essersi scontrata con una Grande Punto proveniente da Torino, andata completamente distrutta dalle fiamme, sulla quale viaggiavano le altre due vittime.
   

 

(Foto: archivio)

La Grande Guerra vista da Torino

Arricchisce la rassegna una video-installazione che presenta ai visitatori una successione di manifesti che descrivono la mobilitazione dell’ex capitale per l’emergenza guerra e il cambiamento radicale della vita quotidiana dei cittadini a causa del conflitto

 

PRIMA GUERRATrecento pezzi, tra fotografie, tempere, manifesti, giornali e cartelloni pubblicitari, per raccontare la Grande Guerra vista da Torino. A cent’anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale, il Museo nazionale del Risorgimento organizza, insieme all’Archivio Storico della città, nel corridoio monumentale della Camera dei Deputati, la mostra “Torino e la Grande Guerra 1915-1918”. L’esposizione, che descrive in particolare la propaganda bellica e l’assistenza umanitaria ai militari e alle famiglie in difficoltà, è divisa in due sezioni. Da una parte viene illustrata la guerra in trincea e l’eroismo dei nostri soldati al fronte con disegni, litografie, manufatti di profughi, volantini, ex voto, tessere annonarie, lotterie, iniziative benefiche, guazzi di noti artisti e con le tavole di Achille Beltrame per “La Domenica del Corriere”. L’altra sezione racconta invece il volto umano e assistenziale di Torino, la città italiana più neutralista all’inizio del conflitto, la mobilitazione dei torinesi che, nonostante le difficoltà quotidiane per il razionamento dei generi alimentari, il rialzo dei prezzi e il massiccio afflusso di rifugiati, faceva di tutto per assistere i combattenti con le famiglie e per accogliere migliaia di profughi e di feriti giunti dal teatro di guerra. Arricchisce la rassegna una video-installazione che presenta ai visitatori una successione di manifesti che descrivono la mobilitazione dell’ex capitale per l’emergenza guerra e il cambiamento radicale della vita quotidiana dei cittadini a causa del conflitto. I pezzi esposti provengono dal Museo del Risorgimento, dall’Archivio Storico e dal Santuario della Consolata. La mostra, allestita al Museo nazionale del Risorgimento in piazza Carlo Alberto 8 a Torino, rimarrà aperta fino al 22 maggio 2016, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18.  Il biglietto unico (mostra + museo) costa 10 euro (ridotto 8 euro).          

 

                                                                  Filippo Re

Scooter Sharing "bipartisan" a Torino

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Una mozione con prima firmataria la Consigliera Comunale del PD Federica Scanderebech e cofirmata dai giovani under40 della Sala Rossa

 

Dal 16 al 22 settembre la Città di Torino ha aderito alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, numerose sono state le iniziative promosse, tra queste rientra il deposito di una mozione, prima firmataria la Consigliera Comunale del PD Federica Scanderebech e cofirmata dai giovani under40 della Sala Rossa: Giovanni Porcino (MODERATI), Silvio Magliano (NCD), Michele Curto (SEL), Fabrizio Ricca (LEGA NORD), Chiara Appendino (M5S), Vincenzo Laterza (PD) e Barbara Cervetti (MODERATI). L’atto chiede l’avvio della sperimentazione dello Scooter Sharing su Torino con l’inizio della stagione primaverile 2016.

 

La conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa si è svolta nella piazza davanti al Municipio, volendo richiamare l’iniziativa già svolta nel precedente mandato nel novembre 2006, che aveva visto i giovani eletti schierarsi già allora a favore della mobilità sostenibile e con un’altra mozione avevano chiesto e ottenuto l’ampliamento del trasporto notturno mediante la  nascita dei night buster a metano.

 

Dice la Consigliera Scanderebech: “Non è la prima volta che i giovani della Sala Rossa si uniscono bipartisan per promuovere la mobilità sostenibile nella città. Siamo qua oggi simbolicamente riuniti per dare un segnale forte e sensibilizzare la cittadinanza all’uso di sistemi di mobilità sostenibili. Negli ultimi anni l’Amministrazione ha sviluppato con successo due sistemi di servizio di mobility sharing complemenari al trasporto pubblico: il bike sharing ed il car sharing”.

 

La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile sostiene che in Italia vi siano circa 10.000 bici disponibili per lo sharing, 6.000 auto per il car sharing (nel 2011 erano solo 700), circa 500.000 utenti e una proiezione nel 2020 di 12 milioni di utenti nel mondo per un fatturato di 6,2 miliardi di euro. Sono numeri che devono far riflettere soprattutto in merito alla riduzione del tasso della motorizzazione, nella prevenzione e limitazione delle emissioni inquinanti con un minore utilizzo dei veicoli a motore privati, nonchè come miglioramento della qualità del trasporto pubblico con modalità di trasporto anche più flessibile”.

 

Aggiunge Scanderebech (PD): “Con questa iniziativa i giovani della Sala Rossa vogliono dare maggiore forza ai sistemi di sharing economy, promuovendo e chiedendo l’avvio di una sperimentazione su Torino dello Scooter Sharing con l’avvento della prossima stagione primaverile, mediante l’utilizzo anche di scooter elettrici. Milano è stata la prima città italiana ad introdurre il servizio, in modalità free floating, gli scooter, cioè, possono essere parcheggiati ovunque, purché nel rispetto del codice della strada. Il servizio è stato affidato tramite un bando alla società che già gestisce il car sharing a Milano, Firenze, Roma e a Torino. Dal 15 luglio alla flotta di 600 Fiat500 e 44 Cinquecento L che circolano nel capoluogo lombardo si aggiungono 150 scooter Piaggio Mp3 a tre ruote che possono essere guidati da chi ha già compiuto 21 anni ed è in possesso di patente A o B e A2 se presa prima del 19 gennaio 2013, ovviamente rispettando le basilari norme della sicurezza stradale indossando anche il casco. All’iniziativa hanno aderito anche molti altri Consiglieri Comunali over40!”.

Una finestra Liberty sul Canavese

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Tour guidato attraverso le ville storiche del paese con merenda a base di dolci liberty

 

Prosegue sino al prossimo 11 ottobre l’interessante mostra “Una finestra sul Canavese del primo Novecento” che si tiene presso il Comune di Parella, organizzata in collaborazione con l’associazione Pedaneus, e orario di visita dalle ore 10 alle 18. Domenica 4 ottobre sarà riproposto il già sperimentato, con successo, tour guidato attraverso le ville storiche di Parella, con merenda a base di dolci liberty, serviti secondo i riti di un secolo fa, nel magico scenario di un parco tra i più suggestivi. Il ritrovo è alle ore 15 davanti al Municipio di Parella.

 

Massimo Iaretti

A due o quattro ruote il mercato italiano dei motori non sente l'effetto Volkswagen

fiat lingotto

500x fiatA settembre sono state immatricolate, comunica il  ministero dei Trasporti , ben 130.071 vetture, con una crescita del 17,2% sullo stesso mese dell’anno prima

 

In attesa che – Dio non voglia – l’ effetto Volkswagen si faccia sentire anche sul mercato auto in Italia, al momento il comparto va a gonfie vele.  A settembre sono state immatricolate, comunica il  ministero dei Trasporti , ben 130.071 vetture, con una crescita del 17,2% sullo stesso mese dell’anno prima.

 

Nei primi tre trimestri 2015 le consegne sono state 1.196.270: crescita del 15,3%. Alla grande Fca che ottiene riscontri persino migliori. Infatti  con 36.888 vetture immatricolate registra una crescita del 20.34%, ovvero per il nono mese consecutivo superiore a quella del mercato. Sale ancheJeep (+251,1%), Alfa +11%.

 

Crescita a due cifre anche per i veicoli a due ruote a motore. I dati diffusi da Confindustria Ancma,indicano che le immatricolazioni sono state 17.190, cioè  il 12,5% in più rispetto a settembre 2014. A partire dallo scorso gennaio fino a settembre, invece, le immatricolazioni sono state 167.172: si tratta del 6,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “La ripresa è robusta”, commenta all’Ansa Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma.

 

(Foto: il Torinese)

Carlin in versione papa Francesco predica ai contadini

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“Per l’economia abbiamo sacrificato tutto, e ora ci ritroviamo la Terra che soffre. I migranti sono il frutto della nostra politica scellerata”

 

Stessa la filosofia pauperistica di condanna allo sviluppo e alla ricchezza più o meno sfrenati; stesso l’appello a salvare la terra che soffre. Carlin Petrini, il Guru piemontese di Bra di Slow Food e inventore del Salone del Gusto ha predicato sulle orme di papa Francesco il proprio verbo ai contadini di tutto il mondo dal pulpito di Expo 2015. “Ridare valore al cibo è la grande scommessa che avete tra le mani. Parlate tra di voi. Anche con lingue diverse”: Così ha arringato le centinaia di contadini giunti a Milano da ogni angolo del globo per Terra Madre Giovani. “Vincerete la scommessa solo se riuscirete a non commettere gli errori della mia generazione. Per l’economia abbiamo sacrificato tutto, e ora ci ritroviamo la Terra che soffre. I migranti sono il frutto della nostra politica scellerata”.

 

(Foto: il Torinese)