Ottobre 2014- Pagina 29

Amnesia, il rapper di “Amici” in cella per droga

amnesiaTrovati nell’appartamento in cui abita 30 ovuli di hashish, per complessivi 20 e 40 grammi, mezzo etto di marijuana, e una  pianta di cannabis

 

I carabinieri di Trofarello hanno  arrestato oggi per spaccio di droga il rapper Amnesia, vera identità Lorenzo Venera, torinese di 26 anni, conosciuto tra i ragazzi per una sua partecipazione alla trasmissione Amici su Canale 5. I militari dell’Arma gli hanno sequestrato nell’appartamento in cui abita 30 ovuli di hashish, per complessivi 20 e 40 grammi, mezzo etto di marijuana, e una  pianta di cannabis di oltre un metro. In casa è stato trovato anche  un bilancino di precisione.
   

Stamina, confermato sequestro cellule

TRIBUNALE 1Il Tribunale del Riesame aveva dichiarato la propria non competenza funzionale a decidere

 

ll sequestro di cellule e apparecchiature avvenuto circa un mese fa  agli Spedali Civili di Brescia su richiesta della procura torinese  è stato confermato oggi dal gup di Torino Giorgio Potito. Avevano fatto ricorso contro la decisione una dozzina di famiglie di malati curati presso l’ospedale lombardo. L’istanza di revoca del sequestro era giunta al Gup quando, lo scorso 20 settmebre, il Tribunale del Riesame aveva dichiarato la propria non competenza funzionale a decidere in merito al sequestro.

 

(Foto: il Torinese)

Musei a portata di mouse

google artGOOGLEspanzottiLa piattaforma online che permette al pubblico di tutto il mondo  di collegarsi in rete e vivere l’esperienza di un tour virtuale nelle sale in cui sono esposti grandi capolavori

 

Se avete sete di bello e cultura, ma poca voglia di uscire, nessun problema perché ora il museo arriva direttamente a casa vostra e potrete godervelo comodi, seduti davanti al computer e in tutta tranquillità. Ecco una delle tante meraviglie tecnologiche odierne. D’ora in poi la Fondazione Torino Musei entra infatti a far parte del progetto Google Art Project, la piattaforma online che permette al pubblico di tutto il mondo  di collegarsi in rete e vivere l’esperienza di un tour virtuale nelle sale in cui sono esposti grandi capolavori.

 

GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea), Palazzo Madama (Museo Civico di Arte Antica), MAO (Museo d’Arte Orientale) e Borgo Medievale di Torino sono le new entry, con un primo corpus di ben 280 immagini ad alta risoluzione delle principali opere dei 4 musei. L’avventura nell’arte, ma restando in poltrona nel vostro studio, può iniziare cliccando  direttamente sul  sito di Google Art Project che, grazie alle tecnologie sofisticate di ripresa a 360 gradi di Google Street View, vi apre le meraviglie del museo che scegliete.

 

Se avete voglia di Arte moderna e contemporanea, sulla piattaforma di  Google Art Project, sono state caricate 56 immagini in alta risoluzione della Gam. Potrete così ammirare le  principali opere   dell’Ottocento italiano, da Fontanesi a Pellizza da Volpedo e Modigliani; del Novecento con artisti  della levatura di  Morandi e Casorati; per arrivare ai lavori di Arte Povera di Giulio Paolini, Mario Merz e Alighiero Boetti.

 

Se  invece è Palazzo Madama che vi attrae, allora il viaggio online si snoda attraverso 83 immagini (sempre in alta risoluzione). La storia dell’arte in Piemonte, dal Medioevo al  Barocco, scorre  nelle opere di  Gaudenzio  Ferrari  e Giovanni  Battista Crosato. Ma  si possono ammirare anche capolavori  di  caratura internazionale come il “Ritratto d’uomo” di  Antonello  da Messina,  le  pregevoli  miniature di Jan van Eyck e le preziose manifatture delle collezioni  di arte decorativa.

 

E’ invece l’arte orientale ad affascinarvi? Il Mao arriva dritto  a casa vostra con 90 immagini a rappresentare  tutte le aree storico-geografiche del museo. Tra i lavori visibili online: il celebre “Tughra di Solimano” della Galleria Paesi  Islamici dell’Asia; poi un  raro esemplare di albero delle monete di  epoca Han, della Galleria Cinese; e anche l’imponente statua del Kongō Rikishi della sezione dedicata ai capolavori del Giappone.

 

Due passi nel  Borgo  e nella Rocca Medievale sono possibili attraverso  le 51 immagini storiche che provengono dall’Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei e raccontano l’evoluzione del complesso, nato come Sezione di Arte Antica all’Esposizione Generale Italiana  di Torino, nel lontano 1884.

 

Ma il viaggio continua. Il  progetto targato Google ha reso possibile caricare sulla piattaforma anche le immagini in 7 Gigapixel di tre grandi capolavori delle collezioni museali torinesi.

 

Così sugli schermi  dei vostri computer potrete studiare dettagli delle opere, altrimenti non visibili ad occhio nudo, grazie alla straordinaria risoluzione.

 

 – dalla GAM, “Orange Car Crash” (Orange Disaster) (5 Death 11 Times in Orange) di Andy Warhol, del 1963.

– da Palazzo Madama una delle opere principali, “Madonna con  Bambino sul trono con quattro Angeli” di Giovanni Maria Spanzotti, di fine 400.

– dal MAO, una “Thang-ka tibetana” raffigurante un mandala delXV-XVI secolo.

 

Laura Goria

 

 

Le parole di Allegri e Ventura prima delle partite

torinojuve Mister Ventura alla vigilia della partita di Europa League contro la squadra danese: “Il Copenaghen è abituato a giocare nelle Coppe e l’anno scorso ha inciso nell’eliminazione della Juventus dalla Champions, quindi non saranno ammesse sbavature o cali di tensione. Se avremo ancora voglia e curiosità la vittoria è alla nostra portata e fare i tre punti creerebbe i presupposti per poter puntare al passaggio del turno”.

 

Mister Allegri prima dell’incontro con l’Atletico Madrid: “Giochiamo contro una squadra che ha una forza mentale incredibile ed un grande furore agonistico. Abbiamo voglia di vincere a Madrid e d’altronde è nel dna di questa squadra”.

“Dacci 45mila euro o ti facciamo saltare in aria casa e moglie”

carabinieri carLe indagini fanno presumere che la banda abbia agito altre volte in passato

 

Dopo avergli incendiato la carrozzeria e un carro attrezzi hanno minacciato di far fare “un botto solo” alla sua abitazione e alla moglie se lui non avesse tirato fuori 45mila euro, tutti in un colpo solo. Ma non avevano fatto i conti con i carabinieri del Comando provinciale, che hanno arrestato i cinque malviventi “esperti” in estorsione. Le indagini fanno presumere che la banda abbia agito altre volte in passato.

 

(Foto: il Torinese)

Dalla Regione: “Aiuto per gli affitti alle famiglie in difficoltà”

REGIONE PALAZZOLa Giunta regionale ha approvato la delibera che definisce le linee strategiche delle politiche abitative in Piemonte, che coniugano le iniziative con le risorse disponibili e si pongono lo scopo di contenere il disagio sociale

 

“Vengono coordinati e razionalizzati all’interno di un contesto unitario – puntualizza l’assessore alle Politiche sociali, della famiglia e della casa, Augusto Ferrari – interventi finalizzati a dare risposte efficaci ai bisogni dei cittadini piemontesi mediante quattro linee di intervento: il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, le Agenzie sociali per la locazione, il Fondo per la morosità incolpevole, il Fondo per gli assegnatari di edilizia sociale”.

 

Per partecipare ai bandi è indispensabile l’Isee. “Per rendere omogenee le condizioni preliminari di accessibilità dei cittadini alle singole misure abbiamo ritenuto opportuno – evidenzia Ferrari – adottare l’indicatore della situazione economica quale parametro univoco con il quale individuare i destinatari delle diverse forme di sostegno, pur prevedendo, in ciascuna delle quattro misure, requisiti e criteri differenziati. Tale scelta è stata dettata dal fatto che l’Isee è lo strumento di valutazione che, attraverso criteri unificati, consente di definire la situazione economica tenendo conto della somma dei redditi percepiti, di una quota del patrimonio mobiliare e del numero dei componenti del nucleo familiare”.

 

I bandi collegati alle quattro linee di intervento saranno pronti entro un mese e verranno finanziati con circa 19 milioni di euro, 12 di fondi statali e 7 regionale. “Una cifra importante, che consentirà di affrontare in modo concreto il fabbisogno abitativo – la giudica l’assessore – . Negli ultimi anni, infatti, analizzando la situazione abitativa in Piemonte, si rilevano da un lato la costante contrazione di alloggi sociali destinati alla locazione, dall’altro la sempre maggiore difficoltà delle famiglie in affitto a basso reddito a far fronte alle spese per l’abitare “.

 

(www.regione.piemonte.it)

Quattro donne che hanno fatto la differenza

donne donna La vicepresidente del Consiglio, Daniela Ruffino: “Impegno, rigore, passione nel ricoprire gli incarichi istituzionali in un’epoca in cui le pari opportunità erano meno ‘pari’ di oggi sono, senza dubbio, le caratteristiche che accomunano queste quattro donne piemontesi”. I volumi sono realizzati dalla Consulta femminile regionale

 

“Si richiede alle donne di essere estremamente brave nel mondo lavorativo per poi considerarle normalmente dotate”. Con un tono un po’ amareggiato e d’ammenda, Marco Brunazzi, Vicepresidente dell’Istituto di studi storici Salvemini, ha concluso la presentazione delle quattro nuove biografie della collana “Donna e Donne” della Consulta femminile regionale, tenutasi nei giorni scorsi presso Palazzo Lascaris. Si tratta di mirabili monografie dedicate a quattro protagoniste piemontesi della politica recentemente scomparse: Maria Magnani Noya, Giovanna Cattaneo Incisa, Nicoletta Casiraghi e Angiola Massucco Costa.

 

I volumi, realizzati attraverso ricerche d’archivio ed incontri con persone che hanno conosciuto le quattro protagoniste, si compongono anche di un saggio biografico introduttivo che ne evidenzia i percorsi umani e politici cosicché al lettore venga data la possibilità di conoscere tutte le sfaccettature della vita delle quattro donne.

 

Abile avvocata penalista impegnata anche in importanti processi politici, Maria Magnani Noya viene soprattutto ricordata per essere stata, dal 1987 al 1990, il Primo sindaco donna della città di Torino. Diventata poi parlamentare europeo, dopo essere stata sottosegretaria alla Sanità nel primo governo Craxi, ha rivolto il suo impegno politico nazionale all’attività riformatrice nel campo del diritto di famiglia, dei diritti civili e soprattutto nell’ambito dei diritti delle donne.

 

Nel 1992 anche Giovanna Cattaneo Incisa ricoprì il ruolo di sindaco della città di Torino ed anche se il suo fu un mandato piuttosto breve (da febbraio a dicembre), la città vide una importante trasformazione sotto la sua amministrazione. Eletta per due mandati nel Consiglio comunale di Torino, si occupò, con rigore e passione civile, di temi di scottante attualità quali la crisi economica e le politiche sociali. Terminata la sua “carriera politica”, si dedicò al mondo dell’arte ricoprendo le cariche di presidente della Fondazione Torino Musei e presidente della Galleria civica d’Arte moderna e contemporanea.

 

Parlando di “prime volte” non si può non nominare Nicoletta Varra Orrù Casiraghi che, dal 1985 al 1990, fu la prima donna che ricoprì il ruolo di presidente del Consiglio e della Giunta provinciale di Torino. Di formazione liberale, durante tutta la propria carriera si è spesa con passione ed intelligenza per la tutela dei diritti delle donne, il buon funzionamento degli enti pubblici e l’affermazione di una cultura diffusa delle libertà individuali.

 

E di problematiche riguardanti la tutela dei diritti delle donne e l’affermazione dell’emancipazione femminile, si è occupata Angiola Massucco Costa. Parlamentare per il Partito comunista italiano, tra il 1970 ed 1975 è stata eletta consigliera comunale a Torino ed è stata attiva anche nell’associazionismo e nella Consulta femminile regionale. Ha ricoperto un ruolo di primo piano negli studi di psicologia sperimentale, disciplina cui ha dato un particolare impulso organizzativo.

 

Quattro storie di vita, ma soprattutto quattro storie di donne che con il loro impegno, il loro rigore e la loro passione nel ricoprire i propri incarichi istituzionali, hanno dimostrato e soprattutto insegnato alle generazioni future, l’importanza di essere e di affermarsi come “donna” in un’epoca in cui le pari opportunità erano ancora meno pari di oggi.

 

Esemplari per il coraggio, la determinazione e l’intelligenza che ne hanno contraddistinto l’impegno lungo tutto il loro percorso umano e lavorativo, non possiamo che ringraziare la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino, la presidente della Consulta femminile regionale Maria Agnese Vercellotti Moffa, Marco Brunazzi e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione delle biografie di queste straordinarie donne. “Impegno, rigore, passione nel ricoprire gli incarichi istituzionali in un’epoca in cui le pari opportunità erano meno ‘pari’ di oggi sono, senza dubbio, le caratteristiche che accomunano queste quattro donne piemontesi”, ha sottolineato Ruffino.

 

Ci auguriamo che le loro vite possano essere d’esempio per donne e uomini di tutte le età e nazionalità e che, il loro ricordo, possa essere di sprone alla riflessione e all’azione sulla società contemporanea affinché,sia da un punto di vista lavorativo che sociale, ci siano sempre meno disuguaglianze e più pari opportunità.

 

Simona Pili Stella

 

(Foto: Consiglio regionale del  Piemonte)

Edifici pubblici, il Comune mette in vendita i gioielli di famiglia

PAL CIVICPAL CIVICOTra gli edifici che potrebbero essere messi in vendita c’è la Curia Maxima di via Corte d’Appello, già storica sede del tribunale di Torino, che attualmente ospita l’Assessorato alla Cultura. Potrebbe diventare un nuovo hotel della prestigiosa catena Hilon. C’è poi il Palazzaccio, la struttura da sempre criticata per il suo non-senso estetico, piazzata proprio davanti al Duomo

 

Il trucco c’era ma non si vedeva. Nascosta in un plico alto così di emendamenti, c’era anche la decisione del Comune di vendere alcuni dei suoi “gioielli di famiglia”, ovvero una serie di palazzi aulici di proprietà municipale, i cui costi di gestione sono diventati insostenibili. L’assessore Gianguido Passoni, beccato dalla minoranza che si è accorta di quelle poche righe inserite quasi per caso nella documentazione di bilancio, ha detto che si tratta in realtà soltanto di un percorso propedeutico per verificare la possibilità di vendere in futuro alcune sedi o, comunque, di razionalizzare i costi dei palazzi comunali.

 

Tra gli edifici che potrebbero essere messi in vendita c’è la Curia Maxima di via Corte d’Appello, già storica sede del tribunale di Torino, che attualmente ospita l’Assessorato alla Cultura. Potrebbe diventare un nuovo hotel della prestigiosa catena Hilon. C’è poi il Palazzaccio, la struttura da sempre criticata per il suo non-senso estetico, piazzata proprio davanti al Duomo. E poi, l’ala destra di piazza Palazzo di Città, la palazzina dei servizi educativi di piazza IV Marzo, parte della Caserma Lamarmora che ospita i Vigili Urbani.

 

Un complesso di costruzioni che , se vendute ai migliori acquirenti, potrebbero portare alle casse municipali circa 50 milioni di euro. Non poco, di questi tempi. Intanto, per l’operazione trasparenza imposta dalla legge, il Comune ha messo sul web tutti i dati sui costi delle sedi municipali in affitto: in tutto vengono a costare un milione e 600 mila euro l’anno. Tra i vari uffici affiittati dal Comune, l’archivio di Pianezza, le scuole di corso Casale e via Casalis, la sede della Polizia municipale di Corso Umbria. In effetti Passoni ha ragione: è ora di razionalizzare.

 

(Foto: il Torinese)

Il Comune approva il bilancio, la minoranza: troppi tagli

palazzo civicoFassino: “Se qualcuno di quelli che dicono che non sappiamo amministrare è in grado di proporre un bilancio alternativo e migliore di quello di Passoni, lo faccia, noi siamo pronti ad adottarlo”

 

Il bilancio di  previsione 2014 approvato dal Consiglio comunale pareggia a 1 miliardo e 356 milioni di euro e il debito diminuisce di 112 milioni. Sebbene siano state tagliate le risorse assegnate ai Comuni, che per Torino sono scese dai 471 milioni del 2009 ai soli 126 del 2014, il sindaco Piero Fassino ha ricordato che la Città con risorse proprie o private ha continuato a promuovere investimenti e a salvaguardare il suo dinamismo.

 
”O si ha la capacità di mettere in campo le innovazioni necessarie a reperire le risorse – ha detto il primo cittadino – o l’obbiettivo di garantire i servizi non si raggiunge. Se qualcuno di quelli che dicono che non sappiamo amministrare è in grado di proporre un bilancio alternativo e migliore di quello dell’assessore Passoni, lo faccia, noi siamo pronti ad adottarlo”. Le opposizioni:

 

Fabrizio Ricca (Lega Nord): Il sindaco è bravo con le parole ma il nostro bilancio è un massacro per i cittadini che ne escono con le ossa rotte.Il Governo ci ha presi a schiaffi anche nell’ultima settimana con un ultimo taglio di 8 milioni. Possiamo avere le Università, la Cultura, l’automotive ma la vita dei torinesi non cambia.

 
Paolo Greco Lucchina (NCD): Non ci rassicurano le azioni messe in campo per garantire bilanciamento tra entrate e spese. Diamo atto di una sostanziale riduzione della spesa per il personale e di un progressivo ridimensionamento dell’indebitamento.Riconosciamo al sindaco di non essere Chiamparino. Lei ha dovuto fare fronte ad una situazione estremamente grave con enorme difficoltà. Non c’è programmazione. Questo è un bilancio tecnico, di difesa. Proveremo a contribuire alla programmazione in fase di assestamento se ce ne darete l’occasione.

 

Andrea Tronzano (Forza Italia): Utilizzare i soldi della Cassa Depositi e Prestiti, che raccoglie i fondi di piccoli risparmiatori, per acquistare i palazzi a disposizione della Città di Torino non è cosa saggia. Il sindaco valuti con grande attenzione. Alcune riforme potete farle solo voi. Non avete ancora attuato le dismissioni che una parte di maggioranza vi blocca e non dovete più vendere a soggetti appartenenti all’ambito pubblico.I tagli lineari, quando li faceva Tremonti erano criticati, se li fa Passoni nessuno si straccia le vesti.

 

 Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle): Il rapporto tra ente pubblico e cittadino deve basarsi sulla trasparenza nel raccontare i fatti. Oggi il sindaco non può dire che non sono stati tagliati i servizi, che l’offerta è rimasta inalterata, che la capacità di investimento è rimasta invariata. Basta guardare i numeri. Bisogna dire le cose come stanno perché i numeri sono numeri, i tagli sono tagli. La mistificazione della realtà diventa propaganda politica. Cos’è il dinamismo di cui parla Fassino? I costruttori non possono essere la leva dell’economia della città, già sfruttata e non più utilizzabile. Un torinese su dieci è in povertà e non riesco a considerare un bene il divario tra la città ricca e la città povera. 

 

Paola Ambrogio (Fd’I): Signor Sindaco devo dire che ha confermato di conoscere i problemi di Torino: case, lavoro, occupazione. Noi però ci troviamo ad approvare un bilancio con tagli per 27 milioni, nel quale l’unico dato in positivo riguarda l’emergenza freddo. Mi chiedo, in assenza di programmazione, come faremo a intervenire e a dare risposte ai poveri che aumentano a vista d’occhio; sicuramente non saranno i poli d’eccellenza torinese a dare delle risposte. Come già accennato ieri dal Capogruppo Marrone non voteremo questo bilancio; ci aspettavamo che lei, in qualità di Presidente dell’Anci, battesse i pugni sul tavolo per ottenere dal Governo quello che spetta agli enti locali.

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