COSA SUCCEDEVA IN CITTÀ
In fondo Pasqua e Pasquetta sono la stessa cosa. Anzi, direi che Pasquetta per me era decisamente più importante. Gita fuori porta. Un classico.
Come un classico che domenica piovesse e lunedì sole pieno. Un altro classico era fare il pic- nic al lago di Malciaussia partenza da Torino quasi all’alba con la millecento degli zii paterni. Altro classico.
Zia Teresina e zio Roberto. Prima tappa Viu’ per le ultime spese. In particolare il salame di quel montanaro e poi la Toma di via, diversa nella stagionatura. Primo taglio e secondo taglio, allora non capivo e non mi osavo chiedere. Si riferiva al taglio dell’erba da dar da mangiare alle bestie. Zoppicante nel saper cucinare, la mamma comprava l’indimenticabile tonno Ghiotto con i funghi.
Invece la Zia, mamma mia sapeva cucinare, eccome. Dagli zucchini in carpione al pollo arrosto mangiato rigorosamente freddo.
Mio padre era perentorio: non si accendono fuochi. Può essere pericoloso. Ultima tappa Margone frazione di Lemmie. Comprare pagnotte appena sfornate. Croccanti al punto giusto. Ultimo rash finale 3km e mezzo di ripida salita. Mi sentivo un eroe partigiano contro la tirannia fascista con la piccola picozza come un fucile . Oltre la fantasia, oltre il sogno. E camminavo lesto. Ognuno di noi con zaino. Borraccia di ferro e ricoperta di panno bagnato per rimanere fresca e riempita prima della salita. Appena arrivati la maglia di lana per coprirti da quell’arietta.
Finita la salita, sulla destra case matte per Alpini da decenni in disuso. Eccoci arrivati.
Sulla sinistra la diga e scendendo sulla destra il rifugio. Polenta e salsiccia o buseca , il minestrone con trippa. Chissà perché a Pasqua pioveva sempre e a Pasquetta c’era sempre il sole. Ed a chiazze ancora la neve. Neve che rimaneva sempre bianca, candida.
Li’ del resto le auto difficilmente ci arrivavano altri.
Giusto per le provviste alimentari dei 2 Montanari che ci vivevano: in molti casi erano i primi giorni che ci abitavano e le stufe a legna andavano di lena. Chiedevo sempre se potevo rabboccare il fuoco. Va bene ma stai attento. Il ceppo si consuma in un amen.
La baita era stata costruita nell’unico punto dove batteva sempre il sole. Tavolacci e panche e ad un certo punto si era tutti lì. Precisamente gli adulti. Arrivavo solo e dopo 15 minuti facevo già parte della ” BANDA “. Giù a tirar sassi. Ma il gioco più apprezzato era Guardie e ladri. Una sorta di, per allora, moderno nascondino. Verso le 16 il sole non c’era più e il venticello diventava freddo pungente. Tutti dentro. Gli adulti si erano già ritirati da un po’. Le donne da una parte e gli uomini a giocare a Tarocchi. Anche questo un classico. Poi giacche a vento e giù per mezz’ora, se non di meno. Ed anche Pasquetta era passata. Ora dispiace per i nostri figli, o nostri nipoti. Ma passerà. Solo un po’ di pazienza. Resistere ancora un po’.
Come quando sei agli ultimi 100 metri di salita e pensi che non puoi farcela. Poi ti ricordi che “ci sei sempre riuscito” , ed anche stavolta te la caverai. No, il tempo non costa uguale. Il tempo pesa gli anni, i decenni con il sale dei ricordi. Un po’ di sano ottimismo ci vuole, e come diceva il Grande Benedetto Croce: sarei pessimista se servisse a qualcosa. Noi, nel nostro piccolo, vogliamo essere e dobbiamo essere ottimisti. Lo dobbiamo a figli e nipoti. E ovviamente buona Pasqua e soprattutto buona Pasquetta a Tutte e tutti.
Patrizio Tosetto
Non c’è spiegazione, giustificazione, rassicurazione del giorno dopo che tenga. Se la situazione negli ospedali è la stessa, se non peggiore di un anno fa, tutta la responsabilità è in capo alla Regione Piemonte che ha completamente e scientemente mancato di intervenire per adeguare il sistema sanitario pubblico.
Una situazione incresciosa che denunciamo da tempo sulla base delle segnalazioni che ci pervengono da pazienti e dal personale sanitario. Una situazione che è il risultato di un anno di inettitudine e di chiacchiere a vuoto, di mancati interventi di potenziamento delle strutture sanitarie ed ospedaliera, di mancate assunzioni di personale oltre che di ritardi nell’attuazione del piano vaccinale. Sono il risultato di una sanità pubblica impoverita a favore di soldi dati al privato. Le scene dei malati lavati e curati in barella nei corridoi, nelle sale d’attesa, sui pianerottoli degli ospedali in assenza di privacy – “è come mostrarsi nudi a tutti ed essere al mercato” – raccontate dai giornali sono indegne di un paese civile, sono scene che gridano vendetta. Invece che di cosiddetti blitz a uso e consumo propagandistico negli ospedali da parte di Alberto Cirio servirebbe un blitz in Regione per appurare responsabilità e inadempienze che sono all’origine di questa situazione drammatica.
Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista To
Franco Cilenti, direttore mensile Lavoro e salute
I campioni del ‘Gran Premio Costa Azzurra’ a Vinovo
Italia o Francia, era questo il tema portante del 58° ‘Gran Premio Costa Azzurra’ a Vinovo. Il verdetto è una soluzione che rende felici tutti: ha vinto Billie de Montfort, proprietà e training francese. In sulky c’é Gabriele Gelormini, che Oltralpe è maturato e ha fatto fortuna, ma proprio da Torino è partito quando ancora aveva 14 anni.
L’allieva di Sébastien Guarato era tra le contro favorite della vigilia, pronta ad approfittare in cado di schema della gara favorevole e in effetti la porta si è aperta subito. Quando lo start si è allontanato, Vivid Wise As con Alessandro Gocciadoro, ma anche Bahia Quesnot sono incorsi in errore prolungato eliminandosi di fatto dalla contesa.
Così Billie ha fatto la corsa come voleva, scalzando Arazi Boko (con l’altro torinese Santino Mollo) dalla testa e dettando un passo deciso anche se non impossibile. Arrivata in testa all’ultima curva, la retta d’arrivo si è trasformata in una passerella trionfale anche se Roberto Vecchione e Zaccaria Bar ci hanno provato accontentandosi poi del secondo posto. Terzo Amon You Sm con Antonio Greppi, seguito da Vitruvio affidato a Federico Esposito e a Deimos Racing insieme a Roberto Andreghetti a completare la Tris Quarté Quinté. Un successo a tempo di record come conferma l’1’11.1 finale che batte di 2 decimi il precedente primato di Pascià Lest e Napoleon Bar.
Se l’ippodromo torinese fosse stato aperto al pubblico, sarebbe esplosa la tribuna. In ottemperanza alle regole, nessuno poteva entrare se non gli addetti ai lavori ma la gioia di Gabriele Gelormini in premiazione è stata autentica e contagiosa. “Ormai la mia famiglia è diventata tutta francese, ma il mio cuore è rimasto qui. Venire a correre in Italia, ancora più a Torino per me è sempre un’emozione particolare, non si può nemmeno descrivere. Quando abbiamo passato Arazi e ho visto che Vivid Wise era dietro mi sono detto che dovevamo provarci e così è stato. Poi negli ultimi 500 metri Billie è cresciuta, per me non ha 10 anni, è come una puledra”.
Con questo successo Gelormini e Billie de Montfort, che il 7 dicembre a Milano avevano vinto il GP Nazioni e ad ottobre erano arrivati secondi ad Agnano dietro a Zacon Gio, sono qualificati di diritto anche alle altre prove del TGV, il circuito ‘Trot Grande Vitesse’ che si è aperto a Vinovo: tre tappe in Francia, compresa l’ultima in agosto a Cagnes sur Mer, e una in Svezia
Una giornata da incorniciare per Vinovo, lo sottolinea anche il direttore dell’ippodromo Silvano Ferraris: “Peccato solo per il pubblico, oggi queste tribune e il parterre in condizioni normali sarebbero state piene. Ma lo spettacolo offerto da tutte le corse ci ripaga”. E non è finita perché domenica prossima, 11 aprile, andranno in pista i due ‘Gran Premio Città di Torino‘ per maschi e femmine. Estrazione dei numeri e partenti, martedì 5 aprile dalle 12.
Sessantenne con la cocaina in auto dopo un controllo
Gli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette, impegnati nell’attività di controllo del territorio e nel monitoraggio del rispetto del divieto di mobilità tra comuni senza giustificato motivo hanno fermato, giovedì pomeriggio, nel comune di Piverone, lungo la Strada Statale per il Lago di Viverone, un auto con un sessantaseienne italiano a bordo.
L’uomo, domiciliato nel vercellese e gravato da precedenti di polizia, si è da subito mostrato agitato agli occhi dei poliziotti. Nel corso della perquisizione dell’auto, effettuata presso la sede del commissariato, i poliziotti hanno trovato, dietro i cavi occultato nel cambio, un involucro contenente oltre 35 grammi di cocaina.
Nel corso della perquisizione domiciliare, invece, gli agenti hanno poi rinvenuto un bilancino di precisione, denaro contante e 8 telefoni cellulari. Il sessantaseienne è stato arrestato per la detenzione ai fini di spaccio dello stupefacente.
“Corso Giulio Cesare non è forse in zona rossa?”
“I cittadini continuano a segnalare assembramenti e spaccio a tutte le ore in Corso Giulio Cesare, in particolare all’altezza del civico 111.
Ventilatore polmonare da Poli e Apr
A MINIMO CONSUMO DI OSSIGENO
Sviluppato un dispositivo per la ventilazione non invasiva a pressione positiva continua per applicazioni ospedaliere
Durante la prima fase della pandemia da Covid-19, gli ospedali hanno vissuto gravi carenze nei mezzi di supporto per contrastare l’insufficienza respiratoria acuta causata dall’infezione. La scarsa disponibilità di dispositivi meccanici ha spinto gli operatori sanitari ad adottare differenti strategie per la gestione dei pazienti prima dell’ammissione alla terapia intensiva e conseguentemente per ridurre l’utilizzo di ventilatori invasivi. In questo scenario, molti ospedali si sono indirizzati verso la ventilazione non-invasiva a pressione continua positiva (quelli che abbiamo imparato a conoscere come “CPAP”), che si è rivelata estremamente efficace nel supportare il ciclo di respirazione spontanea del paziente forzando in continuazione una miscela aria-ossigeno, mantenendo così una pressione positiva sufficiente a tenere aperte le vie aeree e gli alveoli polmonari.
Nonostante la CPAP si sia dimostrata essere la terapia ventilatoria precoce più efficiente, anche questi dispositivi hanno presentato criticità, in primis legata all’elevato consumo di aria compressa ed ossigeno che hanno ripetutamente messo in crisi gli impianti di distribuzione di gas medicali. Per fornire soluzione a questa problematica, fin dai primi mesi dell’emergenza, il Politecnico di Torino e l’azienda APR hanno lavorato insieme per proporre una tecnologia sostenibile, sicura ed efficace: DIVOC (Device for non-Invasive Ventilation with low Oxygen consumption in absence of environmental Contamination), un device per l’assistenza al respiro che sfrutta la tecnologia di ventilazione non invasiva a pressione continua positiva.
DIVOC è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra PolitoBIOMed Lab – PAsTISs (PArco delle Tecnologie Innovative per la Salute, Infrastruttura di Ricerca cofinanziata dalla Regione Piemonte) e l’azienda APR di Pinerolo, che ha condiviso la sua esperienza nella progettazione e costruzione di equipaggiamenti fluidodinamici per il settore aerospaziale. Il dispositivo è stato proposto in tempi brevi per la registrazione di un brevetto, in co-titolarità tra l’Ateneo, APR e i dottori anestesisti Marco Cavaglià e Carlo Olivieri, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione presso l’A.S.L. di Vercelli.
Questa nuova tecnologia CPAP sarebbe particolarmente vantaggiosa se subito impiegata negli ospedali COVID, dal momento che è indipendente dalle centrali di distribuzione dei gas medicali; centrali che sono state messe in crisi dalle tecnologie tradizionali. DIVOC è in grado di risolvere anche le altre problematiche riscontrate nella CPAP tradizionale; favorirà inoltre la diffusione di questa efficace tecnica di ventilazione non invasiva per i pazienti. Ad oggi i dispositivi CPAP ospedalieri, oltre a richiedere elevate portate di aria e ossigeno compressi, disperdono nell’ambiente circostante aerosol ricco di agenti patogeni e hanno un alto livello di rumorosità per pazienti ed operatori. DIVOC, grazie alla chiusura del circuito di ventilazione pressurizzato da un piccolo ventilatore elettrico, lavora con consumi irrisori di ossigeno e aria compressa, elimina nel contempo la pericolosa contaminazione ambientale (garantendo la sicurezza del personale medico) ed è molto confortevole per il paziente sia in termini di rumorosità sia in termini di temperatura ed umidità dell’aria inspirata.
“Lo stimolo per lo sviluppo di DIVOC nasce durante il lockdown, proprio dai momenti drammatici vissuti nelle terapie intensive prese d’assalto dal coronavirus. – afferma il professor Alberto Audenino, coordinatore di PAsTISs – In quel periodo soltanto due laboratori del Politecnico erano rimasti aperti, nel primo si valutavano le mascherine di nuova produzione, nel secondo iniziavamo lo studio di questo nuovo sistema di ventilazione meccanica non invasiva a circuito chiuso. È con rammarico che apprendiamo che in proprio in questi giorni le terapie intensive dei nostri ospedali sono entrate di nuovo in crisi per carenza di gas medicali. DIVOC risolve completamente questo problema: vorremmo che fosse già disponibile sul mercato. In ogni caso saremmo in grado di allestire immediatamente alcune decine di unità prototipali; in questo senso ci dichiariamo sin d’ora a disposizione delle istituzioni regionali e sanitarie.”
“Un anno fa ci siamo chiesti come avremmo potuto essere d’aiuto – commenta Andrea Romiti, ceo di APR – in una situazione drammatica come quella che apprendevamo da Tv e giornali. APR, guidata dal suo spirito di innovazione, ha promosso un tavolo tecnico con le imprese, tra cui il leader aerospaziale Collins Microtecnica, che ci condotti fino a sviluppare un sistema che garantisce una maggiore efficacia delle terapie riducendo l’invasività e proteggendo il personale sanitario. Ritengo che questo sia un gran esempio di collaborazione tra il mondo universitario e quello delle PMI e possiamo affermare che si tratta un prodotto non solo made in Italy ma orgogliosamente made in Piemonte”.
DIVOC è ora in fase di prototipazione nei laboratori del Politecnico; sono già state effettuate alcune sessioni prolungate di sperimentazione preclinica su volontari sani. Sono in corso collaborazioni con aziende ospedaliere del territorio con la prospettiva di portare presto questa tecnologia innovativa nei reparti degli ospedali. I ricercatori sono entusiasti dei risultati ottenuti e sono alla ricerca dei finanziamenti necessari per proseguire con la fase di industrializzazione e certificazione del prodotto.
A Pasqua uova made in Torino
Da TUOvo di Davide Appendino alle uova Faberge’ prodotte da Pfatish le varie proposte torinesi per la Pasqua 2021
TUOvo è la novità dell’uovo di Pasqua 2021 creata dell’artigiano del cioccolato torinese Davide Appendino. Si tratta di un kit personalizzato cui viene inserita al proprio interno la sorpresa preferita o, in alternativa, un sacchetto di dragees compreso nel kit. L’azienda si trova nel cuore del Piemonte a Cervere, in un territorio molto ricco e fertile, anche noto per la sua tradizione dolciaria e la produzione di cioccolato di alta qualità.
L’uovo di Pasqua viene realizzato da Davide Appendino per la Pasqua 2021 in tre diverse proposte: l’Uovo alla canapa piemontese, prodotto con l’olio di canapa del Piemonte; Cuba 69+, realizzato con il 69% del cacao monorigine cubano di canna grezza biologica, e il cosiddetto Uovo di Colombo. Un viaggio mentale e anche aromatico verso Paesi lontani viene suggerito da Davide Appendino attraverso la proposta dell’uovo realizzato con cacao monorigine Venezuela Sur del Lago superior e zucchero grezzo di canna, decorato con cannella di nocciola Piemonte IGP.Anche la proposta pasquale di Pfatish, nota cioccolateria e pasticceria storica torinese in via Sacchi, vede le uova quali protagoniste assolute, in particolar modo le uova Faberge’, nella versione classica, al cioccolato fondente o al latte, oppure croccanti e rivestite di granella di nocciole, tutte confezionate in passamaneria sospese in stile macrame’ e ispirate ai disegni più antichi, costellati da gemme.
L’Uovo al Latte Granellato è una delle diverse proposte pasquali di Guido Gobino, altro celebre nome tra i produttori di cioccolato torinese, che si affianca al “N Uovo”, uovo Pasquale dalla forma inimitabile. Un’altra sua proposta è quella dell’Uovo fondente a base, appunto, di cioccolato fondente con il 63% di cacao aromatico, impreziosito da rilievi in oro, realizzati completamente a mano.
Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole che, per primo, nella Francia di inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte, anche se l’usanza di regalare uovo pasquali risale già al Medio Evo. Fin dall’antichità questo alimento aveva ricoperto un ruolo simbolico enorme, tanto che alcune culture ritenevano che cielo e Terra, unendosi, formassero proprio un uovo, simbolo di vita. Gli antichi Egizi consideravano l’uovo origine di tutto e fulcro dei quattro elementi del creato (aria, acqua, terra e fuoco). Anche gli stessi Persiani, al rinascere della primavera, amavano scambiarsi, come dono, delle uova, simbolo di nuova vita. Il Cristianesimo avrebbe affiancato queste tradizioni e le avrebbe reinterpretate alla luce della Nuova Scrittura, considerando l’uovo il simbolo capace, meglio di ogni altro, di cogliere il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo.
La tradizione delle uova, che già risale in Germania al Medio Evo, approdo’ in seguito anche nella Russia degli Zar, nell’Ottocento, con lo sviluppo di un’inimitabile arte, merito dell’orafo di corte Peter Carl Faberge’, incaricato dallo Zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate. Il primo suo uovo fu realizzato in platino smaltato di bianco. La collezione imperiale ne vanta 52 esemplari.
Mara Martellotta
Pasqua a Vinovo con il Gran Premio Costa Azzurra
Italia e Francia, le due scuole di riferimento da sempre per il trotto mondiale, a confronto come mai si era visto negli ultimi anni in Italia.
Il 4 aprile è la domenica del ‘Gran Premio Costa Azzurra‘ che torna per la sua 58esima recita e sarà uno spettacolo puro nonostante la mancanza del pubblico. Hippogroup Torinese attenendosi strettamente alle regole non potrà permettere l’accesso del pubblico e l’ingresso riservato esclusivamente agli addetti ai lavori sarà contingentato. Ma nulla toglie al valore delle otto corse in programma dalle 14.20.
Tutte belle, il ‘Costa Azzurra’ di più. L’albo d’oro recente dice Tamurè Roc nel 2018, cavalla realmente indigena, mentre nel 2019 è toccato ad Arazi Boko (/svedese anche se di proprietà e team italiano) e lo scorso autunno a Cokstile. E motivo in più d’interesse, la corsa di Gruppo 1 sarà anche il pèrimo appuntamento del circuito internazionale ‘Trot Grande Vitesse’. Un progetto decollato in Francia e che ha deciso di aprirsi anche a due altre grandi nazioni di trotto, Italia e Svezia. Quella di Vinovo sarà l’unica tappa nostrana del 2021, seguita dal ‘Criterium de Vitesse de Basse Normandie’ ad Argentan il 2 maggio e dal ‘Prix de Communautè des Communes del Grand Thièrache du Centre’ a la Capelle (11 luglio), dall’’Hugo Abergs Memorial’ a Jagerso in Svezia (27 luglio) e dal ‘Gran Prix du Departement des Alpes Maritimes’ a Cagnes sur Mer il 28 agosto.
In palio 180.400 euro, la gloria ma soprattutto una corsa che ha scritto la storia del trotto e torna ad essere l’unica vera Classica di Primavera. Il grande favorito rimane Vivid Wise As (portacolori della scuderia Bivans) con Alessandro Gocciadoro. Ma l”ultimo numero di partenza nella prima fila, accanto al sempreverde Arazi Boko con Santino Mollo, rende già al fase dello start emozionante. In prima fila anche i tre francesi: Billie De Montfort, cavalla più volte protagonista del Gran Prix d’Amérique e vincitrice a Milano del ‘Nazioni’ torna nelle mani di Gabriele Gelormini che a Vinovo è nato e cresciuto anche se da anni è emigrato con fortuna in Francia. E poi Bahia Quesnot ed Elsa de Belfonds, altri ospiti di primo piano. Il team Gocciadoro presenterà anche Virginia Grif, Vitruvio e Vaprio, ma dal pronostico non possono essere tenuti fuori anche Chief Orlando, Deimos Racing e Zaccaria Bar.
Appassionati e curiosi potranno vivere tutte le emozioni sia sul canale 220 della piattaforma Sky e per la prima volta anche in streaming sulla pagina Facebook dell’Ippodromo di Vinovo e sul sito www.ippodromovinovo.it. per non perdere nemmeno un minuto. E sette giorni dopo, domenica 11 aprile, toccherà al doppio appuntamento con il ‘Gran Premio Città di Torino‘ per i 4 anni, sia maschi che femmine.
Le versioni fornite ai poliziotti non erano credibili
Singolare la motivazione addotta agli agenti del Comm.to Madonna di Campagna da un quarantaduenne italiano, sottoposto agli arresti domiciliari, che la scorsa domenica, in occasione di un controllo di Polizia, è stato trovato fuori casa: si sarebbe allontanato perché nervoso dopo una litigata col padre. Peccato che la versione data dai parenti fosse completamente diversa: “è sceso un attimo per andare in farmacia, aveva mal di testa”. I vicini, invece, che avevano segnalato l’accaduto alla Polizia, erano di tutt’altro avviso: sembra che infatti il quarantunenne fosse solito infrangere sistematicamente la misura della detenzione domiciliare per andare fuori, creando spesso dei problemi a tutto il vicinato. L’uomo, agli arresti per reati contro il patrimonio, la persona, la Pubblica Amministrazione, tra l’altro anche sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, effettivamente dal mese di Gennaio scorso è stato più volte denunciato ed arrestato per l’inottemperanza alla misura detentiva cui è sottoposto. E’ stato arrestato per evasione.