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La Vita, La Morte e il Post Mortem: il punto di vista delle religioni

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Mercoledì 23 giugno alle 18:00 in diretta sulla Pagina Fecebook SPIRITUAL LIFE andrà in onda “La Vita, La Morte e il Post Mortem – il punto di vista delle religioni” secondo incontro della serie dedicata a questo tema a cura di FEDINSIEME.

Interverranno: Luigi Berzano, professore emerito di Sociologia presso l’Università degli Studi di Torino; Mauro Bombieri, International Society for Krishna Consciousness; Patrizia Pagano, Chiesa di Scientology di Torino; Sergio Coscia, Federazione delle Famiglie per la Pace Mondiale e l’Unificazione; Antilope Verbena, Federazione Comunità di Damanhur; Sergio Griffa, Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Moderano Francesco Curto e Giuseppe Cicogna, rispettivamente Presidente e Direttore del Comitato FEDINSIEME.

Per richiedere maggiori informazioni e per assistere sarà sufficiente accedere alla pagina Facebook SPIRITUAL LIFE.

Da Frankly Bubble Tea la spilla del Pride

 Nel punto vendita di via Giuseppe Garibaldi, è possibile acquistare la spilla arcobaleno Frankly: il ricavato della vendita sarà interamente devoluto alla campagna #SchoolMates, contro il bullismo nelle scuole, dell’Associazione Arcigay LGBTI

 

 Giugno, da sempre, è il mese del pride e quest’anno, allentate le misure restrittive dovute alla pandemia, torna a esserci un ricco calendario di eventi e manifestazioni in tutto il mondo.

Frankly Bubble Teafranklybubbletea.com, la prima catena italiana di bubble tea, che da sempre fa dell’inclusione e dell’inclusività suoi valori portanti, ha deciso di contribuire attivamente attraverso una serie di iniziative di sensibilizzazione per i suoi clienti e dipendenti.

Per tutto il mese di giugno, infatti, sarà possibile acquistare nel punto vendita torinese le spille Frankly in versione arcobaleno: l’intero ricavato di questa vendita sarà devoluta all’Associazione Arcigay LGBTI italiana. Il primo lotto è già andato sold out e altre migliaia sono in arrivo.

D’accordo con l’Associazione, il ricavato sarà utilizzato per sostenere #SchoolMates, il programma nazionale di Arcigay, finalizzato alla realizzazione di laboratori e percorsi di formazione sul bullismo, di destrutturazione degli stereotipi e rispetto delle differenze.

Contestualmente Frankly ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione interna che coinvolge direttamente i dipendenti, protagonisti di video dal tema ‘Love is love’, per parlare dell’amore a 360 gradi, in cui si affrontano temi come la bisessualità, l’amore per se stessi, la famiglia e l’omosessualità senza paura e senza pregiudizi.

Frankly non esisterebbe senza il valore dell’inclusione. Per questo abbiamo deciso di partecipare attivamente al mese del pride: colorare i nostri negozi con l’arcobaleno, la collaborazione con Arcigay e la realizzazione dei video sono solo la concretizzazione della nostra cultura aziendale, che conserva uno spirito di internazionalità, inclusione e apertura verso il mondo. Basti pensare che nei nostri punti vendita lavorano persone di 10 nazionalità diverse e si parla inglese come lingua corrente”, spiega Lati Ting, cofounder di Frankly.

Crisi di identità o identità in crisi?

Camminando per strada spesso finiamo ad ascoltare, senza nemmeno farlo apposta, discorsi altrui e molte volte quelli che attirano maggiormente l’attenzione sono quelli dei bambini, un po’ per la voce con un tono spesso alto, un po’ per il contenuto che solitamente strappa un sorriso, ma alle volte, e ultimamente di più, ci porta a pensare, riflettere e cercare di analizzare con occhi diversi quanto stiamo vivendo.

Una bambina che passeggiando mano nella mano con la mamma, alla vista di un cane, chiede: “Mamma, ma quando avrai di nuovo un lavoro, ne prendiamo uno anche noi?”. Una frase che all’apparenza sembra normale, ma detta da una persona di cinque anni o poco più risulta alquanto strana, fa paura, ma soprattutto nella sua testa sicuramente denota un segno indelebile di questo periodo per il suo futuro, inconsciamente sta già vivendo qualcosa che non meriterebbe di sentire ancora come un suo problema.
Altra situazione, davanti ad una scuola superiore, uscita dell’ultimo giorno di scuola: una madre chiede al figlio, probabilmente di prima superiore, come fosse andata la giornata, e questi risponde “molto bene mamma, ci hanno fatto la merenda in cortile e quando ci siamo tolti le mascherine per mangiare ho visto per la prima volta la faccia di tutti i miei compagni, alcuni me li aspettavo diversi”.
La domanda che sorge spontanea non riguarda solo il futuro di questi ragazzi, che sicuramente stanno saltando delle tappe fondamentali per la loro formazione, sia scolastica che non, ma soprattutto stanno perdendo la concezione di identità. Relazionarsi per loro nell’ ultimo anno e mezzo è stato pressoché impossibile, e manca quella consapevolezza della vita di tutti i giorni che si impara solo vivendo il gruppo degli amici, dei colleghi. Non hanno avuto modo di vivere le loro età al 100%, un po’ perché impossibilitati nell’ uscire, un po’ perché a strettissimo contatto con i genitori per tanto tempo hanno imparato ad ascoltare ed in un certo qual modo farsi carico di faccende “da grandi”.
Speriamo che presto possano tornare ad essere i ragazzi di sempre, quelli del “grande prato verde” come potrebbe dire Gianni Morandi.
Pietro Ruspa

Diventare pubblicitario in una sola notte

L’Art Directors Club Italiano anche a Torino con “Il Grande Venerdì di Enzo” la più grande Portfolio Night per aspiranti creativi e pubblicitari.  Ultimi giorni per iscriversi.

100 direttori creativi dell’Art Directors Club Italiano in 7 città saranno a disposizione dei giovani aspiranti creativi per scovare i futuri ‘guru’ della comunicazione.

 

Aprono oggi alle ore 18.00 le iscrizioni per partecipare a Il Grande Venerdì di Enzo, la più grande Portfolio Night del settore – iniziativa di ADCI Art Directors Club Italiano – che torna in presenza il 18 giugno prossimo in 7 città: Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Aspiranti creativi, comunicatori, pubblicitari, copywriter, art director, graphic e UI designer, filmaker, fotografi ed illustratori, avranno, così, l’opportunità di sottoporre il proprio portfolio direttamente a 100 tra i più riconosciuti direttori creativi italiani.

 

Iscrizioni al via da oggi al link: https://blog.adci.it/adci/grande-venerdi-di-enzo-2021/(fino a esaurimento posti).

 

A Torino appuntamento il 18 giugno dalle 19.00 alle 23.00 presso Cortile del Maglio   via Vittorio Andreis 18. L’evento è gratuito  ma va facilmente ‘sold out’ per questo si raccomanda di iscriversi preventivamente

 

Ispirato e dedicato ad Enzo Baldoni, giornalista freelance assassinato in Iraq, ma di mestiere pubblicitario copywriter solito – ogni venerdì, appunto – aprire il proprio studio ai ragazzi e alle ragazze desiderosi di intraprendere la professione, Il Grande Venerdì di Enzo è un appuntamento fisso per gli aspiranti creativi e creative di tutta Italia.

 

 

 

Fondato nel 1985 l’Art Directors Club Italiano ADCI è l’associazione allargata che riunisce i migliori professionisti del settore della pubblicità e della comunicazione. L’ADCI  è votata al riconoscimento e al sostegno del valore della creatività come elemento fondante e vantaggio competitivo della comunicazione d’impresa, istituzionale e sociale, nonché per la formazione e la valorizzazione dei giovani talenti che anno dopo anno hanno consentito all’Italia di essere uno dei paesi più apprezzati nel mercato mondiale della pubblicità e della comunicazione d’impresa.

L’ADCI organizza ogni anno gli ADCI Awards il più ambito premio italiano per la creatività e la qualità nella comunicazione pubblicitaria, nonché i Giovani Leoni, il contest creativo che permette di selezionare i migliori talenti emergenti italiani per le Young Lions Competitions del Festival Internazionale della Creatività Cannes Lions.

 

Omaggio a Liliana Segre, testimone del Novecento

Giovedì 10 giugno ore 17.30

Diretta streaming sui canali Facebook YouTube del Polo del ‘900:

facebook.com/ilpolodel900

youtube.com/channel/UCNbxiejcoV10V7C0UP3Rp9Q

 

Giovedi 10 giugno il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino e la Fondazione Polo del ‘900 rendono omaggio a Liliana Segre, testimone della Shoah e senatrice a vita che pubblica da Solferino editore quello che per sua scelta è l’ultimo intervento pubblico tenuto a Rondine, un piccolo borgo in provincia di Arezzo.

Ho scelto la vita. È questo il titolo del volume, si apre con una lunga prefazione di Ferruccio De Bortoli, Presidente onorario del Memoriale della Shoah, è a cura di Alessia Rastelli, redattrice delle pagine culturali de Il Corriere della Sera.

Dopo trent’anni di incontri nelle scuole e in tutti i luoghi dove la trasmissione della memoria e il racconto della sua esperienza potevano essere utili a far capire gli orrori del nazifascismo, Liliana Segre passa ai giovani il ruolo di testimoni.

Ho scelto la vita è una rappresentazione delle persecuzioni e del Lager intessuta di fatti concreti e di interrogativi aperti, cui anche il lettore è chiamato a trovare risposte.

Vi si dice di scoperte straordinarie che soltanto un’esperienza estrema come la deportazione può rivelare; vi si parla di un passato lontano, ma è come se le esperienze di allora offrissero più di una chiave utile a misurarsi con la realtà che abbiamo intorno.

Per tutte queste ragioni e per l’affetto che Liliana Segre ha ispirato nei tanti che l’hanno conosciuta, il Centro Primo Levi ha voluto coinvolgere numerose istituzioni torinesi in una riflessione pubblicata guidata dalle parole di una grande testimone del Novecento.

L’Evento è a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi e della Fondazione Polo del ‘900.

In collaborazione con: Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi, Università degli Studi di Torino, Comunità Ebraica di Torino, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.

Diretta streaming sui canali Facebook YouTube del Polo del ‘900:

facebook.com/ilpolodel900

youtube.com/channel/UCNbxiejcoV10V7C0UP3Rp9Q

 

Saluti: Dario Disegni – Presidente della Comunità Ebraica di Torino e del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della nascita di Primo Levi

Letture: Roberta Fornier

Interventi di:

Fabio Levi – Presidente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi

Sebastiano Gino e Stefano Coscia, docenti di Storia e Filosofia presso il liceo delle Scienze Umane “F. Albert” di Lanzo Torinese

Ginevra Perino Bert, studentessa presso il liceo delle Scienze Umane “F. Albert” di Lanzo Torinese

Alessia Rastelli – curatrice del volume

Conduce Alessandro Bollo, Direttore del Polo del ‘900

 

 

Romano Canavese si è raccontato in un webinar attraverso gli studenti dei licei

Lo scorso giovedì 3 giugno sulla piattaforma Zoom, alcuni studenti del Liceo Martinetti di Caluso e del Liceo Botta di Ivrea hanno presentato al pubblico RaccontArti. Storie e mestieri di Romano Canavese, un progetto educativo e di sostegno al territorio realizzato da Next-Level, promosso dal Comune di Romano Canavese e sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’iniziativa rientra tra le proposte ministeriali dei percorsi per le competenze trasversali e lorientamento e rappresenta la fase conclusiva del progetto “Palazzo Bellono a Romano Canavese, laboratorio di buone pratiche tra conservazione e valorizzazione”, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Luoghi della cultura” e coordinato dallArch. Francesco Novelli, del Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino.

Con l’obiettivo di trasferire e comunicare non solo alla comunità locale di Romano, ma anche ai turisti che visitano il Canavese, un patrimonio di cultura materiale e immateriale, il progetto ha previsto varie attività che hanno consentito ai ragazzi di avere una più concreta conoscenza del territorio che li circonda.

Il restauro di Palazzo Bellono, caratterizzato da decorazioni di dichiarato gusto liberty, è stato la cornice per lattivazione del progetto rivolto ai ragazzi, con un percorso di alternanza scuola-lavoro orientato allapprendimento (il liberty, le professioni, i mestieri), alla scoperta (Romano, le storie degli artigiani), alla cooperazione e allo sviluppo di competenze (le attività laboratoriali).

Dal 4 maggio al 30 dicembre 2019 la Fondazione Arte Nova  organizzò la mostra Donne in Liberty. Cambiamenti in atto (curata da Marilina Di Cataldo), che ha affiancato il restauro del Palazzo Bellono nella valorizzazione di questo periodo storico e ha permesso agli studenti di analizzarlo con lo sguardo dei giovani di questo secolo. Non essendo stato possibile per i novanta studenti lavorare in presenza ed esporre le reinterpretazioni creative delle opere viste in mostra, il percorso – incentrato sulla narrazione e adattato alle nuove esigenze didattiche – è stato interamente realizzato con strumenti digitali e si è svolto con quattro laboratori per le due scuole superiori: al Liceo Martinetti si sono tenuti i laboratori di fotografia (con Alice Godone) e di marketing territoriale (con Francesca Zanutto) mentre al Liceo Botta si sono svolti i laboratori di giornalismo (con Giampiero Maggio) e di storytelling (con Silvia Vecchini).

Guidati dai professionisti – attraverso ricerche e interviste e grazie allausilio del Comune – i ragazzi hanno lavorato in rete per raccontare il liberty, Romano e le sue botteghe attraverso un servizio fotografico, un piano di promozione locale, un articolo longform (che grazie alla partnership con La Stampa sarà pubblicato sulla pagina digitale del quotidiano) e un reportage che si sono vicendevolmente integrati.

Nella giornata del 3 giugno il Sindaco di Romano Canavese, Oscarino Ferrero, i professionisti, gli studenti e gli insegnanti coinvolti, hanno presentato il progetto che ha portato ad un risultato utile per una conoscenza più consapevole e strutturata di una cittadina che da questo momento si presta ad una lettura davvero sorprendente.

 

 

Per informazioni:

Marilina Di Cataldo tel. 347.7365180 – e-mail: marilinadicataldo@gmail.com

Nell’immagine, ragazzi del liceo Botta di Ivrea al lavoro

Volpiano. inclusione per bambini diversamente abili

Presentati i libretti “Con i nostri occhi” e dei gruppi di narrazione

Sono stati presentati  durante un incontro online, i nuovi libretti «Con i nostri occhi» e dei gruppi di narrazione realizzati dall’Istituto comprensivo di Volpiano nell’ambito delle attività di inclusione di bambini diversamente abili; il progetto è stato avviato nel 2015 e si colloca nell’ambito della Pedagogia dei genitori, un modello che propone un patto educativo tra scuola, famiglia e sanità, promosso dall’ente locale, nel quale i genitori assumono un ruolo attivo grazie al riconoscimento delle loro competenze; in particolare, i libretti «Con i nostri occhi» raccontano le caratteristiche dei bambini attraverso le parole dei loro genitori, con l’obiettivo di presentarli a compagni di classe, docenti e famiglie, mentre i gruppi di narrazione favoriscono l’ascolto attivo per «diventare insieme genitori più attenti e responsabili».

«Il nostro istituto – ha detto la dirigente Stefania Prazzoli – tiene molto a questo progetto perché esprime l’idea di una comunità educante; attraverso la Pedagogia dei genitori la scuola si prende cura dei propri alunni e in particolare di quelli che hanno delle difficoltà. È molto importante il sostegno del Comune di Volpiano perché per crescere un bambino ci vuole un villaggio e questo progetto dimostra che il nostro villaggio partecipa alla crescita dei propri bambini». Fiorella Miotti, referente per i progetti sulla disabilità dell’Istituto comprensivo di Volpiano, ha aggiunto come siano «poche le scuole che hanno potuto contare su un sostegno così energico da parte del Comune».

La Pedagogia dei genitori è stata ideata da Riziero Zucchi Augusta Moletto, intervenuti all’incontro: «Questo modello – hanno sottolineato – si è sviluppato a livello nazionale e internazionale e questo è in gran parte dovuto all’esperienza di Volpiano; ogni testimonianza che troviamo in questi libretti è un momento di crescita, ed è importante ricordare che il successo formativo va oltre l’esperienza scolastica e come in questa dimensione la famiglia assuma un ruolo fondamentale».

All’incontro è intervenuto, insieme all’assessora alla Scuola Elisa Gigliotti, il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne che ha detto: «Mi ha fatto molto piacere seguire, durante tutto il mio mandato, quest’avventura e sapere che l’esperienza di Volpiano è cresciuta negli anni ed è stata portata ad esempio per lo sviluppo della Pedagogia dei genitori. Sul sito del Comune pubblichiamo i libretti “Con i nostri occhi” perché è necessario che queste tematiche vengano messe in rilievo e siano accompagnate dalla comunità».

A Ivrea nasce la Cronaca Viola

A Ivrea nasce la “cronaca viola” nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza: un colore in più per le notizie dalle sfumature gentili. La proposta è stata sviluppata da Elisabetta Signetto, giornalista e cittadina per la gentilezza, la scorsa settimana dopo aver partecipato a un incontro sulla gentilezza e dopo aver moderato nel corso del lockdown alcuni incontri con gli ospiti invitati a dibattere l’argomento, sempre più attuale oggi.

Grazie a questi incontri dunque la brillante intuizione sulla creazione di un nuovo genere giornalistico: la cronaca viola, appunto.  Pensata per rispondere all’esigenza di molti di poter scrivere e leggere notizie, che contribuiscano – attraverso il racconto di avvenimenti – a portare alla ribalta anche i buoni esempi di pratiche gentili volte ad accrescere il benessere delle comunità. Quando una notizia può essere considerata di cronaca viola? ”Esercitando il diritto di cronaca (interesse pubblico, continenza e pertinenza) quando una notizia racconta un fatto che ha in sé le caratteristiche della gentilezza, ossia l’ascolto, l’accoglienza e l’azione – è la definizione data dalla giornalista – Mettendo in pratica la gentilezza nel senso più pratico del termine: la descrizione dei fatti, senza pregiudizi. La verità è dunque lineare e chiara. Ed il fatto viene raccontato attraverso una forma gentile, ad esempio usando forme attive e non passive del verbo, scegliendo parole semplici e inequivocabili (senza sarcasmo), prive di ossimori.” Questo nuovo genere giornalistico è stato subito condiviso nell’archivio delle buone pratiche di gentilezza nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (www.costruiamogentilezza.org) affinché possa essere diffuso liberamente. Il viola è il colore della gentilezza in quanto nasce dall’unione del rosso (concretezza) e del blu (profondità) caratteristiche dell’essere gentile.

L’Associazione Cor et Amor, che coordina l’attuazione del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, che ha come obiettivo, in 15 anni,  di far divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa, ha voluto fare conoscere la cronaca viola con un momento inaugurale.  È stata quindi dedicata una puntata intera del programma radiofonico Spazio Costruiamo Gentilezza, gestito dalle associazioni Radio Spazio Ivrea e Cor et Amor e condotto da Daniele Schilirò, Alessandra Militello, Luca Nardi e Livia Saltetto, andata in onda (sulla webradio www.radiospazioivrea.it) giovedì scorso, 3 giugno, dalle 19 alle 21.  Alla puntata, ascoltata in tutta Italia,  hanno partecipato come ospiti, oltre alla stessa Elisabetta Signetto, numerosi giornalisti di diverse testate giornalistiche rappresentative di tutta la Penisola, ognuno dei quali ha raccontato una notizia di cronaca viola di cui ha avuto esperienza: Manuela Mimosa Ravasio libera professionista scrive per Io Donna e Repubblica; Cristina Palazzo di Repubblica; Cecilia Leo di TV2000; Viviana Bruschi del Resto del Carlino; Francesca Merz Giornalista di Radio Alto Adige; Michela Berti giornalista di La Nazione; Beniamino Pascale di L’Attacco; Bianca Bianco di Comunicare il Sociale; Saverio Tommasi di Fanpage; Domenica Bumbaca di Lente locale; Maria Meini del Tirreno; Federica Giobbe del Corriere del Trentino. A chiudere la puntata Jacopo Frattini giornalista e docente di comunicazione  dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e Ezio Ercole Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Proprio quest’ultimo ha commentato: “Abbiamo bisogno di buone notizie e ce ne sono tante nonostante quello che appare, purtroppo l’eclatante delle notizie negative sopraffà quelle positive. Quindi le notizie viola sono edificanti e importanti.

Corso per reporter digitali a Villamiroglio

Villamiroglio ha ospitato il corso aggiornamento Rdv Villamiroglio, piccolo comune agli estremi confini nord occidentali della Provincia di Alessandria ha ospitato sabato il corso di aggiornamento dei Reporter digitali volontari-Rdv della protezione civile della Provincia di Alessandria, diretto da Dante Ferraris.

 

Il corso, che aveva come tema arte e natura, è servito per provare sul campo le tecniche dei volontari e si è svolto con la collaborazione del Comune di Villamiroglio, dell’associazione J’Amis en festa e di Aib Valcerrina Aldo Visca. Ad accogliere i partecipanti c’erano il sindaco Paolo Monchietto, il vice Corrado Gennaro, il consigliere delegato Massimo Iaretti (che è anche Rdv), il vice presidente Valeria Calvo J’Amis en festa e il caposquadra di Aib Valcerrina Aldo Visca, Gianfranco Balocco.

È intervenuto anche il presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi. Sono state visitate Dapprima le chiese del capoluogo, com la bellissima parrocchiale dei Santi Michele e Filippo, poi il gioiello di Santa Liberata, patrona delle partorienti e le rovine dell’antico castello dei Miroglio dove l’amministrazione ha ricavato un’area di sosta con fondi propri e del Gal astigiano. Dopo altre tappe la mattinata si è conclusa nella frazione Vallegioliti. Qui i sindaci di Villamiroglio e Monleale, Paola Massa hanno consegnato un attestato ai migliori scatti dell’ultimo corso che si era svolto nel 2020 a Monleale.

“Il Maria Adelaide diventi casa di comunità”

Revocare la delibera regionale, che prevede la vendita dell’Ospedale Maria Adelaide di Torino, per farlo diventare Casa di comunità, prevista dalla legislazione sanitaria nazionale e regionale.

È quanto richiede la petizione popolare al Consiglio regionale promossa dall’Assemblea permanente Riapriamo il Maria Adelaide di Torino, la cui prima firmataria, Angela Maria Rosolen, è stata audita nei giorni  in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

“Sono migliaia – ha dichiarato Rosolen – le firme raccolte nei quartieri Aurora, Rossini e Vanchiglia e, più in generale, nella Circoscrizione 7 di Torino, che conta circa 90 mila abitanti e che dal punto di vista dei servizi sanitari risulta assai carente. Chiediamo che il Maria Adelaide possa essere trasformato in Casa di comunità. Il Governo ha presentato un piano di 9 miliardi di euro per questo tipo di strutture e 28 milioni sono previsti per quelle che dovranno essere realizzate a Torino. Chiediamo inoltre che il complesso Maria Adelaide sia eventualmente cancellato dal dossier di candidatura di Torino alle Universiadi 2025, che ne vedrebbe la trasformazione in studentato”.

Rispondendo alle domande di Francesca Frediani (M4o) e Marco Grimaldi (Luv), Rosolen ha dichiarato che “dopo un anno e mezzo di incontri e di richieste di confronti non siamo ancora riusciti a sapere se s’intenda modificare la destinazione d’uso della struttura e se il progetto di trasformarlo in studentato in vista delle Universiadi sia contenuto nel dossier di candidatura”.

A Mauro Salizzoni (Pd), Sarah Disabato (M5s) e Sara Zambaia (Lega) ha ribadito che “è necessario rivedere decisioni che, in nome della crisi e dell’austerità, hanno portato alla chiusura dell’ospedale anziché a una sua trasformazione per rispondere ai bisogni di salute della popolazione”.