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Estate a Dinosaurs park

Continua il viaggio nel tempo alla scoperta dei giganti della terra, a pochi passi da Torino.

“DINOSAURS PARK” che ha registrato dalla sua apertura il 12 giugno, in poco più di un mese, oltre 25.000 visitatori da tutto il Piemonte.

La mostra outdoor per tutta la famiglia vedrà l’inserimento nel percorso di nuovi appuntamenti e approfondimenti, gratuiti per il pubblico. Un ulteriore motivo di visita e svago per chi rimarrà a Torino nei mesi estivi. E dal primo agosto apertura straordinaria anche nella giornata di martedì (prevendite aperte per i martedì da lunedì 26 luglio alle ore 18).

All’interno del Parco Chico Mendes di Borgaro Torinese oltre 7.000 metri quadri di area verde
protetta in cui conoscere tutti i segreti dei dinosauri delle diverse ere.
Ventidue dinosauri a grandezza naturale, con ricostruzioni degli habitat in cui sono vissuti.
Faccia a faccia con il cattivissimo Tyrannosaurus Rex, con l’erbivoro Triceratops, con il
maestoso Brachiosaurus: i dinosauri respirano, si muovono, sono vivi, grazie alla tecnologia
animatronica. Il team di esperti ha lavorato alla creazione di ogni singolo dinosauro
considerando i minimi dettagli. Pannelli illustrati ed informativi spiegano la storia dei dominatori
della terra di milioni di anni fa con un linguaggio semplice, di facile comprensione ed
apprendimento per tutti. Per imparare divertendosi, in compagnia dello staff dei Dino Rangers
del parco.

Sono presenti nel percorso due tensostrutture: la prima a spiegare i fossili e la seconda ad
analizzare i meteoriti e la teoria più accreditata sull’estinzione dei dinosauri.
Nell’area scavi a fine percorso i bambini diventano provetti paleontologi, alla ricerca di fossili
ed ossa di dinosauro.

Accanto agli scavi spazio al gioco con divertimenti per i bambini, con area fun e ristoro, per
trascorrere momenti spensierati e rilassanti, in compagnia di tanti nuovi piccoli amici.
Nel percorso possibilità di immortalare i momenti più divertenti nella preistoria con l’hashtag
#DINOSAURSPARK, taggando la pagina Instagram del parco @dinosaurs.park
Il tutto sempre nel rispetto del regolamento anti Covid19, per la tutela dei visitatori del parco.
Per vivere a pieno un’esperienza speciale, in libertà, ma senza alcun rischio.

“DINOSAURS PARK” si fregia di nuovi appuntamenti interattivi per i più piccini, gratuiti per i
visitatori presenti in mostra e fino ad esaurimento posti disponibili, sempre nel rispetto delle
normative anti-Covid su capienze e contingentamento del pubblico.

LABORATORIO DIDATTICO A CURA DI ENPA
A partire da giovedì 22 luglio e a seguire per tutti i giovedì fino al 9 settembre incluso, alle ore
11, incontro con lo staff di ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, la più antica e grande
associazione animalista italiana, che festeggia quest’anno i 150 anni di attività.
Accanto all’area scavi si terranno dei laboratori interattivi di zooantropologia didattica, che
propongono la valorizzazione della relazione bambino-animale, per ottenere benefici di ordine
educativo, didattico e rieducativo.
Tra gli obiettivi della zooantropologia didattica: costruire una buona predisposizione verso
l’animale, avvicinare i bambini alla natura, conoscere il modo di percepire il comportamento e
le modalità comunicative e cognitive degli animali, favorire il corretto rapporto tra uomo e
animale, porre le basi della conoscenza etologica della specie, responsabilizzare i più piccoli
verso gli animali e la società, migliorare l’integrazione della classe, del gruppo e la
partecipazione all’attività didattica.

LETTURE e MERENDA CON IL T-REX
Ogni venerdì a partire dal 23 luglio, alle ore 11, sempre nell’area scavi, letture interattive con
lo staff di N.I.D.A. onlus, sui testi della casa editrice Sassi Junior, per spiegare, conoscere ed
esplorare il mondo dei dinosauri. Si spiegherà cos’è la pangea, come si formano i fossili, le
ere, i periodi e tutti i dinosauri carnivori, erbivori, abitanti dell’aria e dell’acqua.
Durante le letture i bimbi potranno decidere se consumare una gustosa merenda, acquistabile
direttamente al chiosco bar presente nell’area ristoro e scegliendo tra merenda dolce e
merenda salata, al prezzo speciale di cinque euro.
Entrambi gli approfondimenti sono fortemente indicati per gruppi e centri estivi che potranno
chiedere maggiori informazioni scrivendo all’indirizzo dedicato info@dinosaurspark.it.
20 luglio 2021

DINOSAURS STORIES
Appuntamento speciale, in collaborazione con Dimensione Eventi, nei fine settimana di 7 – 8
agosto; 28 – 29 agosto; 4 – 5 settembre.
Tre volte al giorno, alle 14.30, alle 15.30 e alle 16.30, sempre nell’area scavi, venti minuti
imperdibili con le “DINOSAURS STORIES” in compagnia di Davide Allena che narrerà storie
curiose sui dinosauri, accompagnandole con piccole dimostrazioni di magia.
MASCOTTE DINO
Tutti i sabato e le domenica mattina infine sarà possibile incontrare la mascotte del parco,
DINO, a spasso tra il pubblico con il suo dino ranger, per tanti selfie ricordo con grandi e piccini.

CURIOSITA’

L’AMORE PER I DINOSAURI RENDE I BAMBINI PIU’ INTELLIGENTI.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Development Psycology”, i bambini ad un’età
molto piccola sviluppano un interesse intenso nei confronti dei dinosauri, ponendo domande
dettagliate ai genitori e passando ore a giocare con giocattoli a forma di dinosauro,
disegnandoli poi in un momento successivo.
Ampliando un interesse concettuale elaborato, i bambini imparano ad informarsi,
immedesimarsi e ricercare, sviluppando la capacità importantissima di processare le
informazioni. Diventando consumatori attivi e non passivi delle nozioni che ricevono, come un
primo step al futuro metodo di studio scolastico.
La gara a sapere di più e a spiegare, anche ai genitori, aumenta il lessico dei bambini e la loro
autostima, rendendoli autorevoli in maniera positiva e aiutandoli nella vita futura. Perché i
bambini con un interesse così forte in età infantile risultano poi essere più intelligenti della
media quando più grandi.

GIORNI E ORARI DI APERTURA

A grande richiesta del pubblico la
mostra apre anche il martedì nei mesi
di agosto e settembre.

La mostra sarà aperta, dal primo agosto,
nei seguenti orari:
MART – VEN 10.00 – 19.00
SAB – DOM 10.00 – 20.00
LUN chiuso
Ultimo ingresso consentito in mostra un’ora prima
dell’orario di chiusura.

Tutte le novità sulla mostra, in tempo
reale, saranno tempestivamente
comunicate sui canali ufficiali della
mostra:

sito www.dinosaurspark.it
FB @ /dinosaursparktorino
IG@ dinosaurs.park
20 luglio 2021

PREZZI BIGLIETTI

Intero: 12 €
Ridotto generico (over 65, under 12*
, partner convenzionati, studenti universitari): 8 €
Ridotto gruppi/centri estivi (10 persone): 6 €
*I bambini al di sotto dei 6 anni entrano gratuitamente.
Abbonamento adulto: 36 €
Abbonamento ridotto: 24 €
L’abbonamento prevede l’ingresso illimitato per tutto il periodo di apertura della mostra,
previa verifica della disponibilità. Si richiede per tanto prenotazione telefonica 24 ore prima
per week-end e giorni festivi.

MODALITÀ ACQUISTO BIGLIETTI

Per evitare code al botteghino e facilitare gli ingressi del pubblico è possibile acquistare il
biglietto direttamente sul sito della mostra www.dinosaurspark.it senza alcun costo di
prevendita aggiuntivo. Per ulteriori informazioni/prenotazioni gruppi è possibile contattare la biglietteria
all’indirizzo e-mail info@dinosaurspark.it o al numero 375/5915832.

Sostenibilità al centro dell’ innovazione: accordo quinquennale tra il Gruppo Lavazza e il Politecnico

Si amplia la collaborazione tra Lavazza e Politecnico con la definizione di progetti condivisi di partnership in ambito di attività di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e per attività di didattica e formazione. 

Porre la sostenibilità al centro della strategia di innovazione: è questa la sfida alla base dell’accordo quinquennale siglato tra il Gruppo Lavazza e il Politecnico di Torino, che prevede attività nelle aree di Ingegneria e dell’Architettura e Design. Il Gruppo e l’Ateneo, che già da tempo collaborano su numerosi progetti, intendono ampliare le attività congiunte fin qui svolte attivando una collaborazione strategica a lungo termine relativa a generazione di idee, progetti di ricerca, studi di prefattibilità e attività formativa.

L’obiettivo è quello di implementare, attraverso l’attività di Ricerca e Sviluppo, una revisione in chiave sostenibile del prodotto, del packaging e dell’esperienza del consumo del caffè, con un programma di innovazione dei prodotti e dei processi e un piano concreto e misurabile di riduzione dei relativi impatti ambientali.

“Nell’ottica di attuazione dell’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma anche in linea con il piano Next Generation EU, la sostenibilità rappresenta ormai il filo conduttore di gran parte delle attività di ricerca del Politecnico di Torino in tutti gli ambiti” – ha dichiarato Guido SaraccoRettore del Politecnico di Torino – “In particolare, nel rinnovare una collaborazione storica come quella tra il nostro Ateneo e un gruppo industriale come Lavazza, da sempre sensibile a queste tematiche, ci è sembrato particolarmente significativo porre la sostenibilità come linea guida per tutti i processi di innovazione su cui andremo a lavorare congiuntamente. Nel percorso verso la sostenibilità, infatti, è ancora più fondamentale il collegamento tra ricerca, territorio e imprese: solo costruendo un rapporto stretto tra tutti questi attori è possibile realizzare il progetto di cambiamento che auspichiamo per i prossimi anni”.

“Per il Gruppo Lavazza oggi la sostenibilità è il detonatore del motore dell’innovazione, che si concretizza nell’uso responsabile delle risorse lungo tutta la filiera e l’approccio “Sustainable by design”, ossia ricercare, sviluppare, testare e attuare azioni per ridurre l’impatto degli imballaggi, delle macchine da caffè e dei processi produttivi sin dalla loro ideazione” – ha dichiarato Antonio Baravalle, CEO del Gruppo Lavazza –  Abbiamo quindi delineato la nostra Roadmap del packaging sostenibile che si propone di rendere l’intero portfolio packaging riutilizzabile, riciclabile e/o compostabile, e la partnership con il Politecnico di Torino, eccellenza internazionale, va proprio in questa direzione”.

L’implementazione della strategia di sostenibilità di Lavazza, quindi, vede impegnato il centro di Ricerca e Sviluppo del Gruppo Lavazza costituito da oltre 110 ingegneri e tecnologi alimentari che lavorano in modalità “open source” con partner di eccellenza in diversi settori.

Lo scopo della rinnovata partnership tra Gruppo Lavazza e Politecnico di Torino sarà conseguire importanti risultati strategici per l’azienda e per l’intero comparto, tra cui lo sviluppo di capsule di caffè innovative e sostenibili o sistemi di gestione e diagnostica da remoto o predittiva delle macchine da caffè.

Questa partnership storica ha già portato a importanti innovazioni, come ad esempio il nuovo pack riciclabile di Lavazza ¡Tierra! 180 g. È stata resa possibile la riciclabilità del packaging superando la tradizionale struttura del film flessibile per l’imballo del caffè e attraverso innovazioni che hanno portato a un’importante riduzione del carbon footprint, pari al 40% in meno rispetto al packaging tradizionale. L’attività di Ricerca e Sviluppo è stata infine messa a terra attraverso una serie di sperimentazioni dirette effettuate negli impianti industriali di selezione e riciclo.

Un altro esempio è il progetto realizzato da Lavazza con il Politecnico di Torino dove, grazie a un device con funzioni di intelligenza artificiale applicato alle macchine da caffè per bar e uffici, ha permesso di monitorare con precisione e in tempi molto rapidi il livello di qualità del caffè, consentendo di intervenire tempestivamente nei casi di necessità, e garantendo così una ancora maggiore qualità di prodotto e di servizio.

La partnership appena siglata prevede inoltre un importante impegno nelle attività di didattica, alta formazione e formazione permanente. Nell’ambito dell’accordo saranno implementati corsi di aggiornamento per i collaboratori Lavazza da parte di docenti universitari ed esperti. Allo stesso modo, i professionisti del Gruppo Lavazza contribuiranno all’attività didattica del Politecnico proponendo agli studenti attività formative sul campo per consentire loro l’importante contatto con il mondo imprenditoriale d’eccellenza.

Trapianti: Torino, avviato un progetto di ricerca per il trasferimento d’organi attraverso i droni

I droni al servizio del trasporto dei trapianti. Più efficienza, rapidità del servizio, sicurezza per la salute degli organi e del paziente 

 

Dalla collaborazione tra Centro Regionale Trapianti, Fondazione D.O.T., Città della Salute, Politecnico di Torino, Università di Torino ed ENAC nasce un progetto di utilizzo di droni per il trasferimento di organi e campioni biologici correlati tra gli ospedali piemontesi. A breve giungeranno a destinazione ‘via area’ 

 

 Si chiama INDOOR, usING Drones fOr Organ tRansplantation: è il nuovo progetto promosso da Fondazione D.O.T (Donazione Organi e Trapianti), con la collaborazione del Politecnico di Torino, che fonde scienza, alta tecnologia e ‘mobilità’, della Città della Salute e dell’Università di Torino. Il suo obiettivo è infatti quello di avviare delle sperimentazioni per l’utilizzo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto (questo è il nome tecnico dei droni) nella medicina di trapianti, ovvero per il trasporto di materiale biologico e degli organi, finalizzato a renderne più veloce ed efficace il trasferimento tra strutture ospedaliere piemontesi, preservando l’ottima qualità e conservazione dei materiali, e riducendo tempi e costi di trasporto. Un progetto che risponde in maniera concreta alle normative assunte nel 2015 nell’ambito della Conferenza Stato – Regioni inerenti i trasporti connessi con le attività trapiantologiche, che apre nuovi scenari fino ad ora impensabili. Partner del progetto, che ne hanno condiviso l’alto valore scientifico e migliorativo per la qualità del servizio e della vita del paziente, sono alcuni Enti istituzionali del territorio piemontese e/o di riferimento in materia di trapianti a livello nazionale: il Centro Nazionale Trapianti (CNT), il Centro Regionale Trapianti (CRT), l’AOU Città della Salute, il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi della stessa città.  Progetto che non si sarebbe realizzato senza i partner ‘tecnici’: l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), il PIC4SeR (PoliTo Interdepartmental Center for Service Robotics), ProS3 specializzata nella progettazione di sistemi aerei a pilotaggio remoto e Mavtech, società il cui “core” è lo sviluppo di prodotti innovativi per la sorveglianza aerea e per il supporto operativo rivolto ad applicazioni civili. Il progetto ingegneristico sarà sviluppato grazie ad una borsa di studio bandita dalla Fondazione D.O.T (www.fondazionedot.it), a cui si prevede ne possano seguire altre da parte dell’Università di Torino e del Politecnico.

«Nella medicina dei trapianti – dichiara il professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – il trasporto di materiale biologico e degli organi del donatore riveste un aspetto importante. Ad ogni donazione, all’incirca 150 ogni anno in Piemonte e 1700 in Italia, occorre che i campioni di sangue del potenziale donatore siano consegnati nel più breve tempo possibile ai laboratori di riferimento regionali. In questo progetto ci si propone anche di mettere a punto il trasporto tramite droni dei reni da trapiantare. Questi organi – solitamente prelevati da équipe locali dei diversi ospedali del Piemonte – devono essere trasferiti direttamente ai centri di trapianto: la movimentazione di provette ed organi avviene abitualmente su gomma, con i limiti di tempo e di imprevisti dovuti al traffico. Per quanto efficienti ed efficaci questi ‘mezzi’ possono presentare delle criticità e la possibilità di sperimentare nuove soluzioni di trasporto non solo apre interessanti scenari, ma rappresenta una sfida che ci sentiamo di intraprendere per aumentare la sicurezza e la qualità dei nostri e di tutti i pazienti in attesa di un trapianto».

«La nostra Azienda – dichiara il Direttore Generale di Città della Salute, dottor Giovanni La Valle – è la prima in Italia per numero di trapianti e varietà di programmi. Ogni settore della Medicina, ed ancor di più quello dei Trapianti, deve continuare a sviluppare ricerca ed innovazione. Ben vengano dunque collaborazioni con partner così accreditati per sperimentare nuove soluzioni di trasporto, oggi applicate per la medicina dei trapianti, ma che potranno avere in futuro ampi sviluppi in altri ambiti sanitari».

«Il Politecnico è tra i soci fondatori della Fondazione D.O.T – sottolinea Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – e come tale è sempre in prima linea nel sostenere i suoi progetti e le sue iniziative. Nel progetto INDOOR potremo dare un contributo importante in termini di know-how e di competenze dei nostri ricercatori, oltre a ribadire i valori della solidarietà e dell’importanza delle donazioni che sono alla base dell’impegno in questo campo».

«Il progetto INDOOR –  conclude Stefano Guena, Rettore dell’Università degli Studi di Torino – è un esempio eccellente di come la tecnologia, applicata al campo della medicina, costituisca un settore fondamentale per lo sviluppo. La sperimentazione che sta per partire consentirà, in un prossimo futuro, di trasportare gli organi destinati ai trapianti in modo mai così sicuro e veloce, migliorando significativamente la qualità dell’intervento sanitario e, di conseguenza, l’impatto sulla vita del paziente. Sembra il futuro, invece è il presente: questo progetto, infatti, contribuisce al posizionamento di Torino come complesso di sinergie e reti d’avanguardia, grazie al suo sistema integrato di competenze scientifiche e tecnologie avanzate, unito ad una ormai radicata vocazione all’innovazione sociale e culturale. Questa è la strada che dobbiamo continuare a percorrere, con l’idea di promuovere la pubblica utilità dei saperi scientifici in tutti gli ambiti della ricerca e della formazione».

Scienza in tempura. Un menù di esperimenti che saziano la curiosità

Un menù di esperimenti che saziano la curiosità, senza appesantire!

Martedì 13 luglio ore 21- Orti Generali – Str. Castello di Mirafiori, 38/15 – Torino

L’estate è tutta da scoprire con Settimane della Scienza e il fitto calendario di attività diffuse su tutto il territorio piemontese che è ormai entrato nel vivo.

Scienza in tempura. Un menù di esperimenti che saziano la curiosità, senza appesantire! è il titolo del laboratorio – spettacolo in programma martedì 13 luglio alle ore 21.  È possibile cucinare un uovo senza scaldarlo, far cambiare colore ad alcune verdure o surgelare in pochi secondi del prezzemolo? Dall’azoto allo zenzero, uno stupefacente e gustoso percorso tra scienza e alimentazione, nutrienti e additivi alimentari, farine infuocate e frutti ghiacciati. Esperimenti e dimostrazioni vi mostreranno la scienza nascosta degli alimenti: cucinare non è mai stato così divertente!

 

L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.

Per prenotazioni: prenotazioni@fondazionemirafiori.it

Per info: tel: 011 6825390 / 011 8394913 – mail: info@fondazionemirafiori.itsettimane@centroscienza.it

Start up innovative, il report

PRESENTAZIONE DEL REPORT SULLE STARTUP INNOVATIVE A SIGNIFICATIVO IMPATTO SOCIALE IN ITALIA

 

Mercoledì 14 luglio ore 17:30 sulla piattaforma Zoom

 

Il team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM), con base al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, presenterà gli aspetti principali della ricerca condotta sulle Startup Innovative a significativo impatto sociale in Italia.

 

L’evento si terrà su Zoom, mercoledì 14 luglio alle ore 17.30.

Il Report approfondisce aspetti quali il quadro giuridico aggiornato sulle Startup Innovative a significativo impatto sociale (SIaVS, Società Benefit, B Corp e Imprese sociali), la loro crescita negli ultimi due anni, la distribuzione territoriale, i ricavi e il numero di dipendenti di queste e gli esempi di maggior successo di Startup Innovative a significativo impatto sociale in Italia.

Sarà il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ad aprire l’evento di presentazione del Report. Nella prima parte dell’evento il Professor Paolo Landoni, Direttore della Ricerca e docente di innovazione e imprenditorialità del Politecnico di Torino insieme ai vicedirettori Davide Vigliarolo e Alessandro Laspia analizzeranno gli aspetti più significativi della ricerca.

A seguire, i dati verranno discussi con un panel di esperti: Marielda Caiazzo – Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE); Luca Carabetta – Deputato della Repubblica italiana; Paolo Di Cesare – Nativa & Country partner B-lab Europe; Francesco Mondora – Assobenefit.

Per partecipare all’evento è necessario registrarsi qui

Il Report pubblico sarà disponibile a partire dal giorno successivo all’evento e scaricabile gratuitamente a questo link

La ricerca è stata condotta dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM) e grazie al supporto, tra gli altri, di Assobenefit, Ashoka, InnovUp, Instilla, Molten Rock e Social Innovation Teams (SIT).

Per maggiori informazioni è possibile mandare un’e-mail a sim@polito.it

Novant’anni fa nasceva Tullio Regge

Domenica 11 luglio  avrebbe compiuto 90 anni.

Fisico torinese, fu uno tra gli studiosi italiani di fama internazionale più brillanti della seconda metà del Novecento. Un uomo dall’intelletto versatile e quasi leonardesco: fondamentali i suoi contributi nello studio della meccanica quantistica e sulla relatività, fu professore emerito all’Università di Torino prima e al Politecnico di Torino poi.

Pioniere della scienza “per tutti” in un contesto accademico italiano che ancora guardava con diffidenza agli scienziati capaci di parlare al grande pubblico, fu tra i primi ad uscire dalle aule universitarie e raggiungere il pubblico “non scientifico” tramite numerosi redazionali pubblicati sui quotidiani italiani più importanti.

Fondatore dell’Isi, Istituto Internazionale per l’Interscambio Scientifico e tra i fondatori del CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, l’organizzazione fondata da Piero Angela dove fungeva da garante scientifico per smascherare falsi UFO e sedicenti fenomeni paranormali. Sempre insieme a Piero Angela è stato fra i Soci Fondatori dell’Associazione CentroScienza Onlus e di GiovedìScienza di cui ne fu Presidente del Comitato Scientifico dal 1986 al 2014.

Non solo scienziato ma anche appassionato di arte e design ed eletto al Parlamento Europeo nel 1989. Ma soprattutto impegnato in cause sociali come la tutela delle persone portatrici di handicap.

A lui è dedicato l’asteroide 3778 Regge ma per il grande pubblico Tullio Regge rimarrà colui che ha cambiato la divulgazione scientifica in Italia.

A quasi un secolo dalla sua nascita, si può affermare senza timore di essere smentiti che Tullio Regge abbia dato vita alla divulgazione scientifica come la intendiamo oggi: chiara, diretta e alla portata di tutti.

Per festeggiare il compleanno virtuale di Tullio Regge divulgatore, CentroScienza Onlus organizza domenica 5 settembre al Mausoleo della Bela Rosin a Torino una giornata di scienza, musica e laboratori dedicata al suo grande pubblico.

L’evento rientra nel calendario delle Settimane della Scienza – ideate e organizzate dall’Associazione CentroScienza Onlus, con in sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, il contributo della Regione Piemonte – e realizzato nell’ambito del progetto “Talenti per la Scuola” della Fondazione CRT.

www.settimanedellascienza.it

Tumori: nuovo protocollo riduce dal 30 al 50% i giorni di ricovero

TORINO, Venerdì 9 luglio / Al via da oggi al Lingotto di Torino la terza edizione del Congresso nazionale della Perioperative Italian Society (POIS), dedicato ai risultati e alle prospettive del protocollo ERAS (Enhanced Recovery after Surgery) ovvero alla promozione del migliore recupero post-intervento chirurgico.

L’esito migliore delle cure chirurgiche dei pazienti oncologici dipende anche dallo stress operatorio e dalla risposta dell’organismo all’intervento. Per affrontare i trattamenti chirurgici con una forma fisica appropriata e ridurre il trauma legato all’intervento, è necessario che il paziente sia al centro di un percorso pre e post operatorio. E’ questo il concetto cardine del protocollo ERAS (Enhanced Recovery after Surgery), un approccio integrato e multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti e figure professionali, dal chirurgo all’anestesista, dall’infermiere al dietista, che attraverso l’applicazione delle migliori e più moderne pratiche chirurgiche, anestesiologiche e infermieristiche, riduce le complicanze generali, i tempi di degenza e i costi del ricovero.

Per discutere risultati e prospettive del protocollo ERAS si svolgerà oggi e domani, al Lingotto di Torino, il Congresso della Perioperative Italian Society (POIS), presieduto da Felice Borghi, neodirettore della Chirurgia Oncologica dell’IRCCS di Candiolo (Torino) e per 20 anni direttore della Chirurgia generale e oncologica dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, dove ha sviluppato una delle maggiori esperienze in Italia su questo tema. “Gli elementi chiave del protocollo ERAS oltre alla scelta di un approccio minimamente invasivo, sono la sostituzione del digiuno pre-operatorio con l’introduzione di un supporto nutrizionale, il ridotto posizionamento di strumenti come sondini e drenaggi o la loro rapida rimozione, la precoce mobilizzazione, una gestione ottimale del dolore, una più rapida ripresa di una normale dieta nel post intervento – spiega Borghi – Tutte azioni volte a un migliore e più rapido recupero funzionale del paziente, efficaci anche nel ridurre dal 30 al 50% i giorni di degenza e le complicanze post-operatorie“.

L’IRCCS di Candiolo rappresenta la sede ideale per l’applicazione del protocollo ERAS perché l’Istituto è leader mondiale delle tecniche chirurgiche mininvasive nella lotta ai tumori, alla base della migliore riuscita delle nuove metodiche“, aggiunge Antonino Sottile, Direttore Generale dell’IRCCS di Candiolo.

Un nuovo standard di cura in crescente diffusione a livello nazionale e internazionale, in cui la Regione Piemonte rappresenta un modello avanzato e di esempio per il resto d’Italia. Infatti ha introdotto la pratica dell’ERAS sotto forma di un importante studio clinico in tutti i reparti di Chirurgia e Ginecologia, che ha coinvolto oltre 5000 pazienti e che è proseguito anche nel corso della pandemia Covid-19. Nella fase più d’emergenza sono stati evidenti i vantaggi legati alla riduzione delle complicanze e dell’ospedalizzazione in un momento in cui i pazienti chirurgici sono stati inevitabilmente penalizzati.

L’appuntamento di Torino si profila quindi come strategico e di straordinaria importanza: un incontro che consentirà agli oltre 200 esperti di fare il punto sullo stato dell’arte e sulla diffusione del protocollo ERAS, offrendo un momento di confronto ideale sui risultati delle attività dei singoli centri ospedalieri.

La Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino apre le sue porte e si presenta alla città

La Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino – CTE NEXT, che nasce a Torino negli spazi di CSI NEXT (corso Unione Sovietica 214), apre le sue porte e si presenta alla città.

Dopo un’articolata progettazione con gli attori del territorio, terminata durante la pandemia di Covid-19, il progetto CTE NEXT, con capofila il Comune di Torino, è stato ammesso al finanziamento (classificandosi al primo posto tra le 5 città premiate in Italia) dal Ministero Sviluppo Economico (Fondi FSC) nell’ambito del Programma per le Tecnologie Emergenti a dicembre 2020 e formalmente avviato a marzo 2021.

L’obiettivo è realizzare a Torino, in stretta collaborazione con gli Atenei torinesi e ad altri 10 partners strategici del progetto (Fondazione Links, CIM 4.0, I3P, 2I3T CSI PIEMONTE, 5T srl, Fondazione Torino Wireless, Digital Magics, Talent Garden, TIM) un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM (IoT, Intelligenza Artificiale e Blockchain) in grado di promuovere lo sviluppo di impresa e l’innovazione urbana in alcuni settori strategici per Torino.

Smart Road, intesa come mobilità avanzata, sicura, intelligente, autonoma e connessa; Urban Air Mobility, per sfruttare le potenzialità di integrazione delle soluzioni di mobilità aerea a supporto di applicazioni di interesse urbano; Industria 4.0, costruendo sul passato industriale di Torino, puntando a promuovere soluzioni innovative per connettere macchine, oggetti, risorse e persone in ambiente produttivo e lungo la supply chain. Infine, l’ambito trasversale dei Servizi Urbani Innovativi, ovvero il potenziale del 5G a supporto della Pubblica Amministrazione, per l’erogazione di migliori servizi al

cittadino, la gestione di risorse, beni e spazi pubblici, la valorizzazione del territorio e lo sviluppo di business.

Sarà una ‘Casa diffusa’, ospitale, profondamente radicata nelle competenze e negli asset dell’ambiente circostante aperta ad attrarre talenti e opportunità dall’Italia e dal mondo.

Accoglierà principalmente aspiranti imprenditori, start-upper, PMI in processi strutturati di accelerazione e di trasferimento tecnologico.

Coinvolgerà attivamente una community più ampia di soggetti interessati (altre PA, mondo della ricerca, Grandi Imprese) in ottica di open innovation a partire dallo ‘Stakeholder Group’ appena avviato.

Lavorerà in rete con il Ministero per lo Sviluppo economico e con le altre ‘Case delle Tecnologie Emergenti’ analogamente finanziate e coopererà con altre PA in Italia – tramite il Cluster Nazionale Smart Communities – e all’estero per promuovere modelli di supporto all’innovazione urbana.

Abiliterà – tramite azioni di animazione e programmi di supporto – l’attrazione, lo sviluppo e la crescita di startup e PMI innovative e la realizzazione di sperimentazioni urbane, coinvolgendo i cittadini e il territorio in processi di co-design di soluzioni e servizi innovativi per gli utenti.

Come previsto in fase di candidatura dal Comune di Torino, capofila del progetto, il 6 luglio 2021 si inaugura CSI NEXTnodo centrale della Casa delle Tecnologie Torinese, gestito dal partner CSI Piemonte. Uno spazio di innovazione hi-tech che coniugherà il potenziale delle tecnologie emergenti con le sfide e le pratiche dalla PA al servizio dello sviluppo e dell’innovazione di startup e PMI.

CTE NEXT è un progetto di ‘sistema’ che costruisce e amplia gli obiettivi di ‘Torino City Lab’ la politica di innovazione del Comune che dal 2018 ha trasformato la Torino in un laboratorio di innovazione a cielo aperto.

Grazie al costante e resiliente lavoro dell’Amministrazione realizzato negli ultimi 5 anni sul tema innovazione e smart city, Torino ha vinto a livello nazionale questo ambito programma che ha l’obiettivo di accelerare la transizione delle città leader dell’innovazione verso nuovi modelli di sviluppo urbano sostenibile – dichiarano Chiara Appendino e Marco Pironti, rispettivamente Sindaca e Assessore all’Innovazione della Città –Torino è diventata una città laboratorio riconosciuta internazionalmente per le sue sperimentazioni da smart city, che fanno leva su tecnologie emergenti per creare nuovi servizi alle imprese e al cittadino. Crediamo fermamente che questo programma possa potenziare Torino e il suo ecosistema dell’innovazione portando benefici tangibili e sostenibili per il territorio e i suoi attori’.

Oggi inauguriamo, a fianco della nostra storica sede, una struttura altamente innovativa che rappresenterà il ponte ideale fra presente e futuro della pubblica amministrazione, oltre che il punto di incontro con ricerca e industria – afferma Per Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte –. Una fucina per le idee e una palestra per esercitarsi nell’innovazione, che trarrà ispirazione anche dalla bellezza degli spazi che verranno messi a disposizione per contribuire a creare la Torino di domani. Ci stiamo lavorando da anni e sono certo che concretizzerà al meglio l’ideale di un settore pubblico finalmente veloce, facile e vicino alle persone’.

La forza di CTE NEXT è il partenariato  – ampio, multi-stakeholder, pubblico e privato con esperienze e asset differenti in settori trasversali e verticali – in grado di supportare le imprese, primi ‘clienti’ della CTE,  in un processo di accompagnamento strutturato volto alla creazione di impresa innovativa, all’accelerazione di start-up, al trasferimento tecnologico e di competenze verso le PMI il cui fine ultimo è promuovere attività dimostrative di soluzioni e servizi urbani innovativi pronti a migliorare le condizioni di vita nelle città.

Qui vive la Tecnologia’ è il claim della CTE NEXT di Torino.

Un modello di ‘Casa diffusa’ che vede in CSI NEXT il suo presidio centrale e che lavorerà in rete con altri luoghi dell’innovazione torinese.  

Anzitutto OGR Torino che attraverso OGR Tech powered by Talent Garden, hub internazionale per l’innovazione e accelerazione di impresa di 12.000 mq, dedica e fornisce supporto a startup, scaleup e PMI. Tale spazio è stato identificato in CTE NEXT come luogo dell’animazione, cuore pulsante della community dell’innovazione torinese.

E poi i laboratori diffusi, tematizzati per settore o per funzione e utilizzabili a geometria variabile da start-up e PMI nell’ambito dei percorsi di accelerazione e trasferimento tecnologico. In particolare: il laboratorio CLIK del Politecnico di Torino, finalizzato alla creazione di impresa e all’open innovation; il laboratorio HPC4AI-CC dell’Università di Torino, focalizzato sul tema del ‘federated learning’; i laboratori della Fondazione LINKS che offriranno asset e competenze sulla cybersecurity e sulla smart mobility.

Infine, le c.d. aree di ‘stress test’, spazi dedicati – indoor o  outdoor – dove le imprese potranno misurarsi con la sperimentazione in condizioni reali delle proprie soluzioni, avendo a disposizione un’adeguata infrastrutturazione per settori specifici.  La CTE NEXT di Torino metterà a disposizione in particolare aree dedicate al testing per l’Urban Air Mobility  – oltre al Doralab anche l’area del Valentino; il circuito Smart Road e le linee pilota del CIM 4.0.

Le tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM costituiscono un ingrediente fondamentale di CTE NEXT che, tramite i partners tecnologici realizzerà un’infrastruttura multiservizio diffusa e utilizzabile on-demand da startup, da PMI e dai soggetti industriali coinvolti nel programma, al fine di sviluppare, testare e dimostrare soluzioni innovative nei 4 verticali oggetto del finanziamento.

Il progetto CTE NEXT, partito il 1 marzo 2021 e con una durata di 4 anni, entrerà nel vivo dopo l’estate quando sarà ufficialmente lanciato il ‘Catalogo dei servizi’, l’offerta integrata di facilities e servizi consulenziali rivolti a start-up e PMI realizzati dai partners Knowledge experts e Vertical experts attivi a geometria variabile e in funzione delle esigenze delle imprese/utenti per tutta la durata del progetto.

In autunno saranno in calendario: attività di animazione e formazione articolate secondo un menu di competenze pensate per gli imprenditori, attuali e futuri, che utilizzeranno le tecnologie emergenti per promuovere soluzioni urbane innovative; azioni strutturate di attrazione e qualificazione di start-up e PMI, provenienti anche dall’estero; progettazione e avvio delle prime “Chiamate alle imprese”: dalla ‘Challenge’ per studenti/Aspiranti imprenditori promossa dal Politecnico di Torino alla ‘Call4Acceleration’ realizzata da Digital Magics per accelerare start-up digitali nei settori strategici della CTE. E soprattutto, la Città  di Torino lancerà la prima ‘Call4testing’ rivolta a start-up e PMIsul modello di Torino City Lab, che selezionerà le migliori e più innovative soluzioni abilitate dal 5G e da almeno una delle tecnologie emergenti per rispondere alla sfida della “Smart Life” e intercettando trasversalmente tutti i settori strategici della CTE. Le imprese selezionate potranno così accedere agli asset della CTE (infrastruttura 5G e spazi) e ai servizi consulenziali offerti dai partners su misura in funzione del settore, della maturità dell’idea e delle tecnologie utilizzate oltre a un sostegno finanziario a parziale copertura delle spese di sperimentazione.

Successo per Marazzato al Sidisa

AMBIENTE E RICERCA, CON POLITECNICO E SMAT

Relatori di rilievo a Villastellone il 1° Luglio scorso per la sessione tecnica multidisciplinare promossa dalla storica azienda ambientale vercellese sul tema trattamento rifiuti e circular economy.

Si è svolto a Torino dal 29 giugno al 2 Luglio 2021 l’XI Simposio Internazionale di Ingegneria Ambientale SIDISA promosso dall’Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria Ambientale (ANDIS) e dal Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria Ambientale (GITISA) in collaborazione con il Politecnico di Torino, con partners Gold quali il Gruppo Smate il Gruppo Marazzato per progetti di Ricerca & Sviluppo in tema di gestione dei rifiuti speciali.

Un evento d’incontro fra realtà diverse che hanno interagito sulle ultime frontiere dell’ecosostenibilità in materia di trattamento rifiuti e circular economy”, afferma Alberto Marazzato, General Manager dell’industria ambientale piemontesenata nel 1952 che porta il suo cognome e che guida insieme ai fratelli Luca e Davide.

Un momento di confronto multidisciplinare, arricchente e stimolante, reso possibile grazie al coinvolgimento del Politecnico di Torino nella persona della Professoressa Mariachiara Zanetti, Ordinario di Ingegneria Ambientale nonché Presidente del Comitato Scientifico del Sidisa 2021, e di ‘Azzurra Srl’, Società del nostro Gruppo che ha in carico il neonato ‘Centro di Ricerche e Sviluppo’ di Villastellone che può contare sulla felice partnership con il prestigioso ateneo torinese”.

Per poi proseguire: “Quanto emerso dagli atti della sessione tecnica ci stimola a proseguire con rinnovato impegno e vigore nel percorso intrapreso già da tempo per trasformare i rifiuti in risorse. In nuove materie prime. Ringrazio a nome del ‘Gruppo Marazzato’ tutti gli autorevoli relatori intervenuti per i preziosi apporti tecnico-scientifici da ciascuno offerti tra cui Lorenzo Artaz in qualità di Direttore Operativo Compagnia Valdostana delle Acque CVA S.p.A., Marco Zerbinatti del DISEG PoliTO, Vittorio Brillada della Brillada Vittorio & C. SNC, Barbara Ruffino del DIATI PoliTO, Alan Torrisi (CO-Founder diSpartan Tech) e il Tenente Colonnello della Guardia di Finanza Marco Letizi, conclude soddisfatto Alberto Marazzato.

Scoperta  proteina che causa l’allergia alla nocciola, soprattutto nei bambini

All’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

 

E’ stata scoperta una nuova proteina che causa l’allergia alla nocciola, soprattutto nei bambini. Arriva dai risultati dello studio condotto dalla dottoressa Giovanna Monti del Servizio di Allergologia pediatrica della Pediatria (diretta dal dottor Marco Spada), afferente al Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR di Torino, coordinati dalla dottoressa Laura Cavallarin e condotti dalla dottoressa Maria Gabriella Giuffrida.

Nello studio i ricercatori hanno isolato una nuova proteina allergenica di nocciola dalla frazione oleosa del frutto, detta per questo oleosina, ed hanno dimostrato che per alcuni bambini questo era l’unico allergene di nocciola responsabile dei sintomi allergici.

Il nuovo allergene é stato depositato nell’apposita banca degli allergeni dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO/IUIS Allergen Nomenclature Subcommittee).

La scoperta della nuova oleosina allergenica è importante perché potrà aiutare a diagnosticare con maggiore facilità l’allergia alla nocciola, molto diffusa in Italia ed in particolare in Piemonte, nei pazienti che risultino negativi ai test allergologici attualmente disponibili, che non consentono di identificare allergie alle oleosine.

Lo studio, condotto con il sostegno della Fondazione CRT di Torino su una popolazione di 37 bambini (dai 2 ai 17 anni) allergici alla nocciola, è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Pediatric Allergy and Immunology, giornale ufficiale dell’Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica.

Lo studio che ha condotto alla scoperta è stato di carattere altamente interdisciplinare, perché l’isolamento della proteina allergenica è stato possibile anche grazie all’analisi del genoma del nocciolo, condotta dai genetisti e dai biotecnologi vegetali del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari dell’Università di Torino e dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR.

In Italia, che ne é il secondo produttore mondiale dopo la Turchia, la nocciola é il frutto a guscio più frequentemente utilizzato nelle creme spalmabili di cioccolato, nelle merendine, nei dolciumi o nei gelati, nelle torte, nei biscotti, nei cereali per colazione, oltre ad essere spesso consumata come tale. Il valore nutrizionale elevato di questo frutto a guscio ed il suo gusto particolarmente attraente giustificano la sua presenza nelle abitudini dietetiche dei bambini, specie dopo i primi anni di vita.

Secondo quanto riportato dallo studio EuroPrevall, condotto allo scopo di valutare prevalenza, costi e caratteristiche dell’allergia alimentare in tutta Europa, compresa l’Italia, la nocciola é il frutto a guscio ed in generale l’alimento più frequentemente causa di reazioni allergiche nella popolazione studiata (circa 890mila persone sul totale di 446 milioni di abitanti dell’Europa, dei quali circa 20mila bambini ed adolescenti solo in Italia e 1200 in Piemonte). Le reazioni allergiche alla nocciola possono essere di diversa entità, da lievi (sindrome allergica orale, caratterizzata da prurito o bruciore orale alla sua ingestione) a più severe ed é proprio nel bambino che esse possono essere potenzialmente pericolose per la vita: secondo quanto riportato dal Registro Europeo dell’anafilassi, che raccoglie i dati di bambini ed adolescenti di 10 Paesi europei, inclusa l’Italia, la nocciola é il secondo alimento (dopo l’arachide) causa di reazioni allergiche severe nei bambini in età scolare (6-12 anni) ed il terzo nei bambini in età prescolare (2-6 anni).