Strage di Ancona: parte la petizione del Moige
Per chiedere al Governo autorizzazioni più restrittive per locali ed eventi dedicati ai minori
Online la petizione del Moige per dire basta a chi lucra irresponsabilmente sulla pelle dei nostri figli.Di fronte ai morti di Corinaldo non possiamo restare fermi e in silenzio ma dobbiamo subito agire per evitare che ci siano altre “Lanterne Azzurre”.“In questi giorni, emerge con forza una mancanza inaccettabile di responsabilità collettiva che non è soltanto a Corinaldo ma molto più diffusa sul territorio nazionale.Il rispetto delle norme è fondamentale soprattutto per i gestori di locali e discoteche e per tutti coloro che entrano in contatto con i minori, organizzando eventi in cui spesso circolano droga, alcol e fumo, ed altre sostanze vietate.Per questo abbiamo lanciato una petizione per chiedere al Governo di approvare con urgenza misure più restrittive e più controlli per tutti i locali pubblici che vogliono organizzare eventi per i minori.In particolare chiediamo di introdurre misure come l’obbligo di telecamere a circuito chiuso; controlli della polizia durante ogni evento pubblico dedicato ai minori; obbligo di apertura e chiusura in orari diversi dai locali per gli adulti; divieto di ingresso ai minorenni nelle discoteche per adulti; chiusura immediata e revoca della licenza per chi supera il numero di ingressi legalmente consentiti; revoca definitiva a chi vende oppure ospita individui che vendono ai minori alcol, fumo, droghe o pasticche allucinogene e droganti. Crediamo che queste richiesta siano una base importante per garantire ai nostri figli un divertimento senza rischi e in sicurezza”. Queste le parole di Antonio Affinita, direttore generale del Moige – Movimento Italiano Genitori.
Link alla petizione: https://www.citizengo.org/it/signit/167254/view
Altro che autostrade e Tav, le vere incompiute italiane sono 26 opere, bloccate e senza risorse, che aiuterebbero invece a migliorare la vita dei pendolari. Linee di metropolitane e tram e collegamenti ferroviari di cui potrebbero beneficiare oltre 12 milioni di persone se si investisse in una seria cura del ferro. Come ogni anno, all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria presentando una prima analisi dei dati più rilevanti che riguardano la situazione del trasporto ferroviario regionale in Italia.
“Dopo l’imponente manifestazione No Tav di sabato scorso a Torino vogliamo ribadire con numeri alla mano le ragioni della nostra mobilitazione a fianco di chi ogni giorno prende il treno per andare a lavorare, a scuola o all’università –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Dal 2002 ad oggi i finanziamenti statali hanno premiato per il 60% gli investimenti in strade e autostrade. Queste priorità vanno cambiate altrimenti sarà impossibile dare una speranza ai pendolari offrendo un’alternativa davvero più competitiva, economica e sostenibile rispetto all’automobile privata. Nelle aree urbane vive il 42% della popolazione nazionale, ed è qui che si concentrano i maggiori ritardi infrastrutturali rispetto al resto d’Europa, e soprattutto congestione del traffico e inquinamento. Per questo la priorità di investimento dei prossimi anni in Piemonte non è un’opera inutile e dannosa come la Tav ma la riattivazione delle 14 linee ferroviarie soppresse negli anni scorsi e la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino”.
Tra il 2011 e il 2012 in Piemonte sono state soppresse 12 linee ferroviarie al servizio passeggeri, a cui si sono aggiunte ulteriori 2 linee negli anni successivi. Si tratta di oltre 483 km di linee in un bacino che conta quasi un decimo della popolazione regionale e dove risiedono circa 420 mila abitanti. La sola linea Santhià-Arona serviva un territorio con un bacino d’utenza di oltre 100.000 persone. Prima della chiusura, a causa di scarsi investimenti ed insufficiente offerta del servizio, l’afflusso di passeggeri su queste linee si era ridotto a circa 14 mila passeggeri al giorno, ma il mercato potenziale è di 60/80mila passeggeri al giorno. Nello specifico per le linee Asti-Alba, Asti-Casale e Castagnole-Alessandria, gli importanti lavori di consolidamento fondamentali per la riapertura sono ancora in fase di progettazione e si prevede una durata di circa 3 anni dal momento dell’assegnazioni dei fondi, circa 15 milioni di euro, su cui però la Regione non ha dato tempi certi, e che comunque secondo uno studio dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese comprenderanno solo una minima parte dei costi necessari. Il costo stimato per la riapertura al servizio delle linee è di 143 milioni di euro, mentre servirebbero 55 milioni di euro per ripristinare e potenziare il servizio.
Un’altra priorità per Legambiente è la realizzazione della linea 2 della metropolitana a Torino. Nelle scorse settimane è stato definito il tracciato di circa 26 km e 33 fermate tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo, con i treni che arriveranno a Sud Ovest fino a Orbassano mentre, a Nord Est, raggiungeranno San Mauro, con una deviazione da via Bologna. Si stima che nel 2030, con l’intera rete completata, la nuova linea potrebbe raccogliere circa 300 mila spostamenti giornalieri, dei quali 170 mila sottratti all’uso dell’auto privata, consentendo di ridurre le emissioni di CO2 di 30 mila tonnellate annue. Ad oggi però non ci sono certezze sul finanziamento dell’opera che per essere realizzata richiede un investimento di circa 2 miliardi di euro.
La campagna Pendolaria di Legambiente accende poi i riflettori sull’età dei treni in circolazione rispetto a cui si può finalmente parlare di buone notizie. Grazie alle immissioni di nuovi convogli di Trenitalia l’età media nazionale del materiale rotabile scende al valore di 15,4 anni. E in Piemonte il dato scende ulteriormente a 12,4 anni di età media per i treni, con un miglioramento tra il 2015 e il 2018 del -4,8% (differenza età media materiale rotabile).
Non c’è invece nessuna buona notizia rispetto alla situazione che vivono coloro che ogni giorno prendono i treni sulla tratta Settimo Torinese-Pont Canavese, linea di 40 km, gestita da GTT e parte della linea 1 del Sistema Ferroviario Metropolitano di Torino, indicata un anno fa da Legambiente come una delle 10 linee peggiori d’Italia. I pendolari della linea continuano a lamentare disagi provocati da treni cancellati senza preavviso con frequenze inadeguate. L’età dei convogli sfiora i 30 anni; la loro composizione in molti casi risulta del tutto inadeguata. I ritardi, ormai cronici nelle ore di punta, non scendono quasi mai sotto i venti minuti e con molti treni che si fermano a Rivarolo, costringendo chi continua per Pont Canavese a dover prendere un autobus con ulteriore perdita di tempo. Addirittura in questo caso si nota un peggioramento rispetto allo scorso anno perché i convogli al momento devono viaggiare tra Settimo Torinese e Rivarolo Canavese alla velocità massima di 50 km/h a causa della mancanza dei nuovi sistemi di sicurezza.
Verdi in piazza a Milano e Torino
I Verdi di Grugliasco l’8 dicembre hanno partecipato al Flash Mob Onda Verde organizzata dalla federazione nazionale dei Verdi, con la partecipazione dei Co- portavoce nazionali Elena Grandi e Matteo Badiali e dai Verdi di Milano, al fine di sensibilizzare l’agenda politica sul tema del cambiamento climatico sfilando per le vie del centro di Milano, sorreggendo una bandiera di colore verde di 9 m x 20 simboleggiante l’onda ecologista della sostenibilità ambientale. “Vogliamo far sapere che l’onda verde che attraversa il pianeta dall’ Islanda all’Australia c’è, ed è la vera novità politica che è arrivata anche in Italia” afferma la consigliera federale nazionale dei Verdi Tiziana Mossa. I Verdi di Grugliasco con il portavoce Verdicchio Vincenzo hanno aderito contemporaneamente all’appello No Tav svoltasi a Torino ” bisogna avviare un confronto sincero con le associazioni e i comitati che si occupano da anni della vicenda con una conversione ecologica della nostra realtà e con investimenti che devono essere orientati verso la manutenzione ferroviaria esistente”. Noi Verdi siamo fortemente convinti che è una vera svolta Green e sostenibile farebbe raddoppiare la ricchezza mondiale generando nuovi posti di lavoro è la ricchezza globale aumenterebbe.
Il Responsabile comunicazione esterna dei Verdi Grugliasco Giuseppe Pepe
TORNA “COMPOSTIAMOCI BENE”
LA CAMPAGNA IKEA PER UN NATALE SOSTENIBILE
In occasione delle festività natalizie, IKEA Italia promuove la campagna “Compostiamoci bene”: grazie agli alberi di Natale di IKEA si potrà contribuire a un progetto di recupero ambientale
Per ogni abete acquistato e riconsegnato, IKEA Italia donerà 2 euro a AzzeroCO2, società di Legambiente e Kyoto Club, per un progetto di riqualificazione in un’area del Comune di Pescara certificata secondo lo standard forestale sostenibile FSC (Forest Stewardship Council), parte dell’iniziativa MOSAICO VERDE che si prefigge di recuperare 30.000 ettari di boschi e piantare 300.000 nuovi alberi in 3 anni.“Anche quest’anno siamo orgogliosi di poter offrire una possibilità in più ai nostri clienti per fare una scelta sostenibile in occasione delle feste natalizie e contribuire alla realizzazione di un importante progetto di riqualificazione ambientale” ha commentato Alessandro Aquilio, Country Communication Manager IKEA Italia Retail “La campagna ‘Compostiamoci bene’ è parte del nostro impegno per contribuire ad un mondo più sostenibile”. Dal 4 al 13 gennaio, i clienti potranno restituire in tutti gli store italiani gli alberi di Natale presentando lo scontrino e riceveranno un buono di importo pari al prezzo di acquisto da spendere dal 4 al 31 gennaio 2019. Inoltre, i clienti potranno scegliere di contribuire in prima persona a “Compostiamoci bene”: sempre dal 4 al 31 gennaio sarà possibile donare un ulteriore euro a sostegno dell’iniziativa, compiendo così un gesto concreto a tutela dell’ambiente. La campagna “Compostiamoci bene” del 2017 ha registrato la restituzione di 14.000 alberi natalizi (oltre il 40% del venduto), che sono stati trasformati in fertilizzante naturale e ha permesso di riqualificare il Bosco dei Pioppi ad Eraclea (VE) con la messa a dimora di2.000 piante autoctone.
La Sinistra Italiana al corteo no Tav di Torino
Un governo di incoscienti e di incapaci, con un ministro delle Infrastrutture che nuota nel ridicolo come un pesce nell’acqua, rischia di aggravare le già traballanti condizioni economiche dell’Italia per il solo gusto di impedire la costruzione della Tav e sventolare questo trofeo davanti ai loro elettori. L’Europa ci ha ricordato ancora una volta che se l’Italia continua a rinviare la realizzazione della Torino-Lione potrebbe dover restituire i finanziamenti alla Ue. L’ineffabile Toninelli ripete, come un disco rotto, che tutto sarà deciso al termine dell’analisi costi-benefici. Un’affermazione falsa e ipocrita, assolutamente in linea con la natura del Movimento Cinquestelle, perché di analisi costi-benefici ne sono state fatte almeno 7 dal lontano 1991. È il caso di chiarire che realizzare o bloccare la Tav è una decisione la cui responsabilità politica ricade sul governo e sulla sua maggioranza, senza distinzione. Se la Lega ha deciso di far durare questo governo ancora a lungo, è evidente che la Tav sarà bloccata. Per realizzare l’opera è necessario mandare a casa il governo più disastroso nella storia della Repubblica.
Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino
PATROCINATO DA MINISTERO DELLA SALUTE E FNOVI, PER AIUTARE QUATTRO ZAMPE IN DIFFICOLTÀ, CITTADINI E CASSE PUBBLICHE, “VITTIME” DEI COSTI DEI FARMACI VETERINARI. A TORINO VI ASPETTIAMO SABATO 8 e 15 DICEMBRE IN VIA ROMA 7
#CURIAMOLITUTTI: dall’8 al 16 dicembre LAV invita i cittadini a partecipare attivamente al primo “Banco farmaceutico” organizzato in decine di città (lista aggiornata delle piazze: https://www.lav.it/lav-in-piazza), per aiutare i quattro zampe in difficoltà, costretti a subire gli elevati costi dei farmaci veterinari. Un problema che ricade sulle casse pubbliche, per quanto riguarda la cura delle migliaia di animali nei canili, ma anche sulle famiglie che vivono con milioni di animali tra cani, gatti e altri pet.
A TORINO VI ASPETTIAMO
SABATO 8 e 15 DICEMBRE IN VIA ROMA 7 DALLE 10.00 ALLE 18.00
E TUTTI I GIORNI FINO A FINE DICEMBRE NELLE FARMACIE/STUDI VETERINARI:
Farmacia Berta, via Po, 51 Torino;
Farmacia Porinelli, corso San Maurizio, 67 Torino;
Farmacia Operti, piazza Vittorio Veneto, 11 Torino
FARMACIA SAN DOMENICO, – Corso Unione Sovietica, 585 Torino
Ambulatorio veterinario Dott. Musso e Oliviero, – Strada comunale di Mirafiori, 4 Torino
FARMACIA PREMI – Strada Carignano, 72 Moncalieri (TO)
Farmacia Parizia Dott. Vincenzo, via Tenivelli, 3/A Moncalieri (TO);
Farmacia Ceriano, strada Carignano, 13 Moncalieri (TO);
FARMACIA Dott.ssa ZAMPARO – Via Mazzini, 92 Alpignano (TO)
“ACCETTAZIONE E RITIRO REFERTI TRASFERITI AL CUP. DISAGI E CONFUSIONE PER I CITTADINI”
“Ancora una volta i cittadini devono pagare le conseguenze di un disservizio all’ospedale di Susa, che mi è stato segnalato da diversi cittadini. Venerdì scorso nella segreteria del laboratorio analisi è stato affisso un cartello nel quale si spiegava che da lunedì 3 dicembre e per tutta la settimana l’accettazione delle richieste e la consegna dei referti degli esami non sarebbero più avvenuti lì, ma presso il Centro unico di prenotazione (Cup). Da due giorni, quindi, gli utenti si recano al Cup, prendono il numero e attendono il loro turno insieme a chi deve prenotare visite ed esami, con attese decisamente più lunghe. Il motivo di questo spostamento è legato alla carenza di personale amministrativo. L’unica segretaria in servizio, infatti, è assente per una settimana, perciò non è possibile garantire le attività dello sportello. Due anni fa è andata in pensione una segretaria e lo scorso ottobre un’altra. Nessuna delle due è stata sostituita. E’ chiaro che il lavoro non può e non deve ricadere su un’unica persona, che ha il diritto di fare le ferie o di assentarsi per malattia. Ogni volta che la segretaria non ci sarà, il ritiro dei referti sarà spostato al Cup? La direzione aziendale dovrebbe sostituire al più presto la segretaria che è andata in pensione, affinché il servizio sia continuativo e non passi da uno sportello all’altro, creando disagi e confusione nei cittadini”.
Stefania Batzella Consigliere regionale