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Controlli della Polstrada sulla Torino-Milano

Proseguono i controlli della polizia stradale sull’autostrada A4 Torino-Milano

All’altezza dell’area di servizio di Novara Nord, per  scoraggiare chi volesse recarsi nelle zone montane o lacustri, o presso le seconde case, in violazione delle disposizioni anti coronavirus, gli agenti hanno chiuso l’autostrada con sei pattuglie, con uscita obbligatoria dei mezzi nell’area di servizio. Sono state  controllate una sessantina di persone, quattro di loro sanzionate perché in viaggio senza comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre è stato  denunciato un cittadino colombiano che, pur essendosi messo in viaggio per fondati motivi di lavoro, si è rifiutato di esibire il proprio  permesso di soggiorno.

Tenta di rubare 40 chili di acciaio trainandoli con la mountain bike

L’uomo si era introdotto in un cantiere

Nei giorni scorsi  un cittadino romeno di 34 anni è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato.
Nel pomeriggio l’uomo, dopo aver danneggiato la recinzione, si introduce nel cantiere di un impresa edile in
corso Toscana e sottrae circa 40 kg di acciaio inox, caricandoli poi su un carretto trainato da una mountain
bike. L’inquilino di uno stabile accanto assiste alla scena e avvisa il proprietario della ditta che, a sua volta,
allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo il titolare ed una pattuglia della Squadra Volante
raggiungono il cantiere. Il trentaquattrenne viene trovato appena fuori il cantiere, intento a spingere il
carretto . Restituito il materiale trafugato, il cittadino romeno viene arrestato per furto e sanzionato per
violato le normative atte al contenimento del rischio epidemiologico.

Arrestato due volte in due settimane

Secondo arresto in poco più di due settimane per un cittadino moldavo di 27 anni. L’uomo è passato dal
furto di 6 confezioni di talco in una farmacia alla rapina di un uomo in via Garibaldi.
Sabato sera il ventisettenne avvicina un cittadino, intimandogli di tirare fuori tutto il denaro che ha in tasca.
Al diniego dell’uomo, il moldavo minaccia azioni violente nei suoi confronti. La vittima allora, dopo aver
consegnato alcune monete, si allontana e segnala quanto appena accaduto al 112 NUE. Nel frattempo il
ventisettenne, non pago della cifra rimediata, prosegue il giro. Svoltando in via Barbaroux, incrocia quella
che sarà la sua prossima vittima. Chiede nuovamente soldi, minaccia. Ma una donna alla fermata
dell’autobus, che assiste all’intera scena, prontamente allerta il 112 NUE. A questo punto il moldavo tenta la
fuga, incamminandosi in direzione di un distributore automatico. La Volante giunta sul posto individua
l’uomo e lo arresta per rapina.

Aggressione a colpi di martello: quattro arresti

La polizia ha arrestato quattro cittadini romeni, tra i 32 e i 51 anni, per tentato omicidio.

L’accusa è di avere aggredito un marocchino di 36 anni, irregolare e senza fissa dimora, procurandogli ferite giudicate guaribili in novanta giorni, con un martello e una spranga di ferro. L’aggressione avvenne  lo scorso 4 aprile, in una fabbrica abbandonata di via Fossata. Introdottisi nell’edificio fingendosi poliziotti hanno colpito ripetutamente la vittima e sono fuggiti.

Reati in calo del 6,6 per cento a Torino. I dati della questura

I dati delle questura di Torino, resi noti in occasione del 168° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, registrano un -6,66%,  di reati tra il febbraio del 2019 e il febbraio 2020, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente

I delitti registrati sono in tutto 112.722 a fronte degli oltre 120 mila del 2018/19 e si tratta in maggioranza di reati contro il patrimonio: il 78% del totale. Ma, a  seconda della tipologia, vi è stata comunque una diminuzione: i furti  50.485 (-10,78%) e le rapine 1.311 (-21,50%) di cui 82 nelle case. In percentuale il calo più consistente riguarda le estorsioni con -29%. I  reati contro la persona sono stati 6.012 (-3,78%), le violenze sessuali  207, gli omicidi 9 e i casi di sfruttamento della prostituzione 43, venti in meno.

La Polizia di Stato celebra il 168° anniversario

Oggi 10 aprile. A causa dell’emergenza Covid-19, il nostro Paese sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia. In questa fase delicata, i valori e l’impegno profuso dalle donne e dagli uomini della Polizia di Stato a sostegno della collettività non hanno alcuna interruzione

(foto archivio)

Ancora più pertinente è, quindi, in questo momento della nostra storia lo slogan “EsserciSempre”. L’attuale scenario di diffusione epidemiologica e le relative alle misure di contenimento e gestione dell’emergenza non consentono che abbia luogo una cerimonia solenne aperta al pubblico. Per tale motivo, è stato previsto un solo evento commemorativo: nel cortile della Questura, alla sola presenza del Signor Prefetto di Torino, Claudio PALOMBA e del Questore di Torino Giuseppe DE MATTEIS è stata deposta una corona d’alloro al cippo dei Caduti nella lotta contro la criminalità e il terrorismo della Polizia di Stato. Immagini e momenti della e della giornata saranno oggetto di post sui canali social della Polizia di Stato e della Questura di Torino.

Il deodorante non copre il profumo di marijuana: pusher arrestato

Gli agenti del Commissariato San Secondo hanno fermato un giovane, poi sanzionato amministrativamente, che aveva da poco acquistato sostanza stupefacente.

Di lì a poco sono riusciti a risalire e a individuare il pusher in via Barletta. Quest’ultimo, un italiano di 27 anni, alla vista degli agenti è entrato in un portone della via.
Quando gli agenti hanno fatto accesso allo stabile, hanno subito percepito un forte odore di marijuana.
Visto che l’ascensore era fermo al terzo piano si sono diretti lì. Una volta giunti al piano, hanno trovato una
delle porte aperte, con all’interno due persone che spruzzavano deodorante. Uno dei due ha consegnato ai
poliziotti sostanza stupefacente, ragione per la quale è stato poi sanzionato amministrativamente. La
sostanza gli era stata ceduta proprio dal ventiquattrenne lì recatosi.
All’interno dell’alloggio, infatti, c’era anche il ventisettenne. Nel suo portaocchiali i poliziotti hanno
rinvenuto alcuni grammi di marijuana. Altro stupefacente dello stesso tipo, una sessantina di grammi, è
stato trovato in un armadio sul balcone dove il ragazzo lo aveva nascosto perché seguito dalla Polizia.
Nel corso della successiva perquisizione a casa del pusher, gli agenti del commissariato hanno rinvenuto
un’altra sessantina di grammi di marijuana. Il ragazzo è stato tratto in arresto per detenzione di sostanza
stupefacente ai fini di spaccio.
(foto archivio)

Due evasioni per vedere sorella e fidanzata

Gli affetti il loro punto debole

Chi va a trovare la ragazza e lungo il tragitto di rientro a casa si ferma a comprare le sigarette, chi passeggia verso casa della sorella. Queste le giustificazioni raccolte in meno di 24 ore, tra martedì e mercoledì scorsi, dagli agenti della Polizia di Stato.

Ma i protagonisti di questi episodi non sono comuni cittadini inottemperanti alle vigenti normative, bensì due uomini soggetti al regime degli arresti domiciliari.  Si tratta di due cittadini italiani di 39 e 30 anni. La nostalgia della compagna è costato all’uomo l’arresto, mercoledì notte in via Duchessa Jolanda, per evasione e la denuncia per false attestazioni a pubblico ufficiale in quanto declina le proprie generalità in modo errato per sfuggire al controllo degli operatori.
Fermato martedì mattina in via Breglio, il trentanovenne invece dichiara di essere agli arresti domiciliari ma di aver il permesso di assentarsi dalla propria abitazione per un paio d’ore la mattina. L’uomo che però al momento del controllo viene trovato sprovvisto del decreto che lo autorizza ad uscire per provvedere ad “indispensabili esigenze di vita” viene arrestato e denunciato per violazione delle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid19.

Ex ballerina maltratta il suo anziano compagno

Arrestata cinquantaquattrenne dalla Squadra Volante

Una cittadina straniera di 54 anni, con precedenti di polizia a carico, è stata arrestata giovedì scorso per
maltrattamenti in famiglia. I poliziotti sono intervenuti in un alloggio in zona Lingotto per la segnalazione di
una lite in famiglia. Nell’alloggio erano presenti la cinquantaquattrenne e un anziano signore. La donna alla
vista dei poliziotti ha minacciato l’uomo e con ira si è rivolta in modo arrogante nei confronti degli agenti.
Dal racconto dell’anziano signore è emerso che alcuni anni aveva conosciuto la donna con la quale aveva
iniziato a frequentarsi con assiduità. Dopo un po’ di tempo, la donna si era trasferita a casa sua, dandogli
aiuto per le faccende domestiche. Da qualche mese, però, i comportamenti della donna erano cambiati e la
situazione degenerata. In più occasioni la cittadina straniera aveva insultato l’uomo avvilendolo per le sue
condizioni di salute, spesso questo accadeva quando la donna era in stato di ebrezza. In una circostanza, la
donna aveva anche colpito l’anziano con un pugno allo stomaco. Dopo l’ennesimo episodio in cui la donna
ha insultato l’uomo, la vittima le ha detto di trovarsi un’altra abitazione la donna è andata su tutte le furie e
ha minacciato l’uomo. Di qui l’intervento degli agenti della Squadra Volante che hanno portato all’arresto
della cinquantaquattrenne.

Su Fb esortava a saccheggiare i supermercati. La polizia lo identifica

La scorsa settimana gli organi di stampa hanno divulgato la notizia del tentativo di “saccheggio” di un supermercato nel sud Italia ad opera di alcune persone in precarie condizioni economiche dovute alla pandemia da Covid-19

Monitorando l’attività dei social network, la Polizia Postale ha individuato sul social media Facebook l’esistenza di un “gruppo chiuso” con 160 iscritti, denominato “Abbiamo fame” che, facendo riferimento ai fatti accaduti nel sud Italia, invitava ad una possibile emulazione nella realtà torinese, indicando come possibile obiettivo un supermercato di una delle principali catene di distribuzione di generi alimentari presente all’interno di un centro commerciale.

Grazie all’attività svolta dalla Squadra Mobile in collaborazione con la Polizia Postale, l’amministratore del gruppo è stato identificato. L’uomo, G.V. classe ’75, è stato immediatamente segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per le valutazioni del caso in ordine alla rilevanza penale dei messaggi che erano stati postati dallo stesso sulle pagine web (istigazione a delinquere). La pagina Facebook, invece, è stata chiusa.