Due evasioni per vedere sorella e fidanzata
Gli affetti il loro punto debole
Chi va a trovare la ragazza e lungo il tragitto di rientro a casa si ferma a comprare le sigarette, chi passeggia verso casa della sorella. Queste le giustificazioni raccolte in meno di 24 ore, tra martedì e mercoledì scorsi, dagli agenti della Polizia di Stato.
Ma i protagonisti di questi episodi non sono comuni cittadini inottemperanti alle vigenti normative, bensì due uomini soggetti al regime degli arresti domiciliari. Si tratta di due cittadini italiani di 39 e 30 anni. La nostalgia della compagna è costato all’uomo l’arresto, mercoledì notte in via Duchessa Jolanda, per evasione e la denuncia per false attestazioni a pubblico ufficiale in quanto declina le proprie generalità in modo errato per sfuggire al controllo degli operatori.
Fermato martedì mattina in via Breglio, il trentanovenne invece dichiara di essere agli arresti domiciliari ma di aver il permesso di assentarsi dalla propria abitazione per un paio d’ore la mattina. L’uomo che però al momento del controllo viene trovato sprovvisto del decreto che lo autorizza ad uscire per provvedere ad “indispensabili esigenze di vita” viene arrestato e denunciato per violazione delle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid19.
Ex ballerina maltratta il suo anziano compagno
Arrestata cinquantaquattrenne dalla Squadra Volante
La scorsa settimana gli organi di stampa hanno divulgato la notizia del tentativo di “saccheggio” di un supermercato nel sud Italia ad opera di alcune persone in precarie condizioni economiche dovute alla pandemia da Covid-19
Monitorando l’attività dei social network, la Polizia Postale ha individuato sul social media Facebook l’esistenza di un “gruppo chiuso” con 160 iscritti, denominato “Abbiamo fame” che, facendo riferimento ai fatti accaduti nel sud Italia, invitava ad una possibile emulazione nella realtà torinese, indicando come possibile obiettivo un supermercato di una delle principali catene di distribuzione di generi alimentari presente all’interno di un centro commerciale.
Grazie all’attività svolta dalla Squadra Mobile in collaborazione con la Polizia Postale, l’amministratore del gruppo è stato identificato. L’uomo, G.V. classe ’75, è stato immediatamente segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per le valutazioni del caso in ordine alla rilevanza penale dei messaggi che erano stati postati dallo stesso sulle pagine web (istigazione a delinquere). La pagina Facebook, invece, è stata chiusa.
In carcere i pusher coinquilini
Due arresti per gli agenti del commissariato Barriera Milano
Grigliata non autorizzata nel dormitorio
Denunciato sei volte per la violazione del Dpcm
Lunedì notte, gli agenti del Commissariato Barriera Milano hanno arrestato in corso San Maurizio angolo Via Vanchiglia un cittadino moldavo di 29 anni che poco prima in zona si era impossessato di una bicicletta
Da accertamenti, è emerso che lo straniero era gravato da numerosi precedenti di polizia.
Nel solo mese di marzo, l’uomo era già stato arrestato per due volte, in una circostanza per rapina e in un’altra per furto, oltre ad essere stato denunciato per ricettazione. Il ventinovenne, inoltre, dal 14 marzo aveva collezionato ben 6 denunce per la violazione del D.P.C.M. in relazione ai divieti connessi con l’emergenza COVID-19. Due settimane fa, nella stessa giornata lo straniero era stato denunciato per due volte.
Stalker va in commissariato e viene arrestato
Venerdì pomeriggio una donna si reca presso il Commissariato Barriera Milano per denunciare il suo stalker un uomo con il quale in passato aveva avuto un rapporto sentimentale e di lavoro
Sebbene i rapporti tra i due fossero terminati, l’uomo, un italiano di 41 anni, si presenta spesso presso l’attività commerciale della donna nel tentativo di ricominciare la relazione sentimentale.
Soprattutto da inizio di questo anno, i comportamenti del quarantunenne diventano sempre più pressanti e ossessivi. In una circostanza l’uomo va anche a casa della vittima minacciandola e aggredendola. Minacce e insulti che giungono alla donna anche tramite messaggi Whatsapp. Lo stalker, oltre a transitare nei luoghi frequentati dalla donna, chiama anche i suoi familiari per avere informazioni sulla sua vita privata.
Venerdì, mentre la vittima sta denunciando i fatti, il quarantunenne si presenta in commissariato per proporre a sua volta denuncia contro la donna, con ogni probabilità dopo aver appreso che la vittima si era recata presso gli uffici della Polizia di Stato. Dai riscontri effettuati dai poliziotti, infatti, emerge la non casualità della presenza dell’uomo in commissariato, tanto più dopo aver visto l’auto della vittima parcheggiata in prossimità del commissariato.
Nell’auto dell’uomo, i poliziotti trovano anche un taser. Un oggetto simile viene anche trovato, insieme a una noccoliera in acciaio e a un proiettile calibro 38 inesploso, nell’attività da lui gestita. A casa del quarantunenne, invece, gli agenti rinvngono una pistola “softair”, anch’essa sequestrata.
Alla luce dei fatti, l’uomo viene arrestato per atti persecutori e denunciato per il possesso del materiale sequestrato.