“Ho partecipato alla manifestazione organizzata dai maestri di sci in piazza Castello per rappresentare la mia vicinanza alle loro richieste.
In sede di discussione del Dl ristori quinquies chiederó adeguati stanziamenti per venire incontro al crollo del fatturato dovuto al “tutto chiuso” delle festività natalizie. Non è pensabile lasciare da solo uno dei settori economici più importanti dal punto di vista di produzione di Pil e occupazione di una regione montana come la nostra regione. Dobbiamo stare al fianco degli operatori e accompagnarli in questo momento difficile cercando di ridurre i danni e permettendo che l’economia montana non subisca un colpo da ko”. Ad affermarlo in una nota la deputata di Forza Italia, Claudia Porchietto, responsabile nazionale Attivitá Produttive per gli azzurri.
Poi il Covid ha portato via anche lui ai suoi cari, agli amici, ai tantissimi estimatori che gli hanno voluto bene. Perdo un amico con cui parlare, un amico con il quale confrontarmi e anche, a volte litigare, era sempre interessante, utile, spesso persino piacevole. Fiorenzo è stato un amministratore illuminato, dotato di una visione della città che, fin da quando cominciò ad occuparsi dei giovani e poi del piano strategico di Torino, vera architrave della rinascita torinese del passaggio di secolo, fino ai suoi ultimi giorni, ha sempre avuto nella cultura uno dei suoi assi portanti. Per lui la cultura era concepita come ricerca della bellezza, come fruizione e come arricchimento del patrimonio culturale della città, la cultura era elemento fondante della comunità attraversi i musei, le grandi istituzioni culturali, le biblioteche civiche e la scuola. Da maestro che aveva, infatti, iniziato con Maria Teresa il suo percorso nelle scuole delle Vallette ai tempi della grande immigrazione dal Mezzogiorno. Voglio salutare l’amico che mi ha lasciato, che ha lasciato noi tutti proprio con l’ultima immagine che ho davanti ai miei occhi: quella passeggiata con la sua Maria Teresa. Ciao Fiorenzo.
Le valutazioni sulle necessità finanziarie vedono il ministro Speranza e il presidente del Consiglio separati da un baratro di 27 miliardi, cioè la differenza fra i 9 miliardi ipotizzati nel Recovery Found e i 36 che sarebbe possibile ottenere attivando il Mes pandemico. Il punto su cui Conte e il M5s, ostili al Mes, portano a sbattere il governo e, purtroppo l’Italia, è un altro: i soldi del Mes sono disponibili in 10, massimo 15 giorni, quelli del Recovery lo saranno fra alcuni mesi, cioè, si spera, a emergenza Covi finita. Ma l’emergenza, appunto, è ora.