E’ stata siglata in Conferenza Stato-Regioni la ripartizione delle prime risorse della missione 6 del PNRR, quella relativa alla sanità.
Al Piemonte arriveranno 517 milioni di euro collegati a obiettivi specifici: 82 case della comunità, 43 COT, 27 Ospedali di Comunità, 21 mila persone da formare con competenze manageriali. E poi ancora risorse per la digitalizzazione dei DEA, l’acquisto di grandi apparecchiature e per rendere gli ospedali antisismici.
L’accordo prevede che Regioni e Province Autonome firmino i Contratti di Integrazione e Sviluppo (CIS) entro il 31 maggio del 2022. Gli stessi CIS devono contenere i “Piani Operativi Regionali”, inclusi gli “Action Plan” per ciascuna linea di intervento.
Questo significa che nelle prossime settimane occorre definire tempistiche, localizzazioni precise e modalità di intervento. Quali saranno le 82 case di comunità finanziate dal PNRR e quali, invece, da risorse regionali, visto che l’assessore ha sempre dichiarato che ne avremmo comunque realizzate 90. Il tempo dei rinvii e della mancata condivisione è terminato.
La programmazione sanitaria è in capo al Consiglio Regionale, ci aspettiamo dunque di visionare e poter discutere in tale sede, già nei prossimi giorni, i piani operativi regionali e i relativi action plan per gli investimenti del Piemonte.
Raffaele Gallo – Presidente del Gruppo PD
Domenico Rossi – Vice-Presidente della Commissione Sanità
Fdi: cambio di passo per la sicurezza in Barriera
“Ringraziamo Questore e Prefetto per aver accolto il nostro appello a combattere con rinnovato impegno la criminalità di strada e il degrado di Barriera, segnando un cambio di passo che riporta le istituzioni al fianco dei residenti scoraggiati” dichiarano il presidente della Circoscrizione 6 Valerio Lomanto, la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e l’assessore regionale alla prevenzione e al contrasto delle mafie Maurizio Marrone, dopo l’operazione di polizia che oggi pomeriggio ha interessato il quartiere di Barriera di Milano.
“Lo spaccio di droga che ha controllato fino ad oggi le strade di Barriera è chiaramente controllato dalle mafie, mafie africane e per questo motivo meno conosciute e spesso ingiustamente sottovalutate – prosegue l’assessore regionale alla prevenzione e al contrasto delle mafie Maurizio Marrone -. Il giro di vite delle forze dell’ordine iniziato oggi lancia a queste mafie un segnale chiaro: comincia finalmente la tolleranza zero”
“Ora la pressione deve rimanere alta – dichiara Montaruli – saremo in prima fila nel pretendere dal Comune di Torino e dal Ministero dell’Interno un’attenzione verso tutte quelle zone in cui lo Stato non può e non deve cedere di un passo davanti alla criminalità e al degrado”
“Avevamo promesso ai cittadini di Barriera un cambio di passo – conclude il Presidente della Circoscrizione 6 Lomanto -. Sono soddisfatto nel vedere che finalmente qualcosa sta iniziando a cambiare nelle nostre strade”
Il professore Ugo Mattei si è proprio montato la testa
Vaccini, Pd: “penalizzati gli studenti”
Con l’entrata in vigore dell’obbligo per gli over 50, considerato l’aumento della richiesta, la Regione ha deciso il blocco dell’accesso libero per la prima dose, riservandolo ad alcune categorie.
Si tratta di un errore grave che ricadrà soprattutto sugli studenti, proprio nei giorni in cui arriva anche l’allarme dei pediatri, sui danni fisici e psicologici per i più giovani.
L’accesso diretto per i non vaccinati, con la comodità e l’immediatezza che comporta, è uno strumento molto allettante per rivolgersi alla platea di coloro che ancora non si sono vaccinati.
Il Piemonte con il 72,9% della popolazione completamente vaccinata nella fascia tra i 12 e i 19 anni è 14mo tra le regioni italiane, sotto la media nazionale (75,3%). Sopra la media italiana, purtroppo, per la percentuale di chi deve ancora ricevere la prima dose nella stessa fascia di età: ben il 18,6% contro il 17,7%. Decimo per la somministrazione della terza dose.
Basta guardare alle dosi giornaliere per capire il ritardo piemontese. Tra il 7 e il 10 gennaio il Piemonte ha somministrato 7346 dosi in questa fascia contro le 11.698 del Veneto, le 10632 dell’Emilia e le 14.745 del Lazio.
Da un lato il Governo chiede il super-green pass per tutta una serie di attività, modifica le regole per la didattica in presenza incentivando la vaccinazione e dall’altro il Piemonte blocca l’accesso libero per la prima dose, scaricando proprio su questa fascia le difficoltà di organizzazione.
Ma le cose vanno tragicamente peggio per la fascia 5-11. Da terzultimi ora siamo penultimi in Italia con ben il 91,1% di popolazione che deve ricevere la prima dose. Solo le Marche stanno facendo peggio di noi.
Indicativi i numeri assoluti degli ultimi giorni: il Piemonte ne fa circa la metà di Toscana, Emilia, Veneto, Lazio.
Serve una forte accelerazione sulla fascia 5-11 anni, sulla terza dose per la fascia di 12-19, ma soprattutto va ripristinato immediatamente l’accesso libero per le prime dosi di tutti, a partire dagli studenti che hanno il diritto di continuare a svolgere le attività per cui è richiesto il super-green pass e di frequentare la scuola in presenza.
Finalmente la Regione, dopo le nostre sollecitazioni, ha previsto la possibilità di caricare i tamponi positivi fatti in casa per i vaccinati e si è caricata il costo dei tamponi fatti in farmacia per liberarsi dalla quarantena. Assurdo, però, che ancora non ci sia la possibilità di prenotare direttamente l’appuntamento per il vaccino come in tutte le altre regioni. Solo in Piemonte ci si iscrive e poi si aspetta un sms, col risultato che un terzo degli appuntamenti va deserto, con una gravissima inefficienza del servizio, perché nel frattempo le persone fanno il Covid, accedono a un accesso diretto o non prendono visione del messaggio.
Domenico Rossi – Vicepresidente Commissione sanità
Daniele Valle – Consigliere regionale Pd
Oggi alle 13.35 è ospite in diretta nazionale anche in tv sul 253 del digitale terrestre
Sanità e politica, un rapporto difficile ma inevitabile. E soprattutto, che futuro attende la prima? A che punto è giunto il rapporto fra Stato e privati nel miglioramento della spesa per la salute pubblica?
A parlarne oggi a ‘Radio Radio’ in diretta alle 13.35 in fm, in streaming e in diretta tv nazionale sul canale 253 in qualità di voce autorevole e competente opinionista su ‘Radio Radio’ a ‘Un Giorno Speciale’ con Francesco Vergovich e il giornalista radiotelevisivo Maurizio Scandurra è Patrizia Polliotto, famoso legale d’impresa e Presidente degli ospedali milanesi Sant’Ambrogio, San Siro e Galeazzi, entrambi questi ultimi IRCCS.
Tre eccellenze sanitarie in capo al ‘Gruppo San Donato’ che con 1,7 miliardi di euro di fatturato e ben 16 ospedali (di cui 14 in Lombardia e 2 in Emilia-Romagna).
Patrizia Polliotto, proprio oggi, ha rilasciato un’interessante intervista nazionale al quotidiano on line Ilsussidiario.net, anticipando anche che “Anche la sanità si muove sui binari congiunti di formazione e innovazione tecnologica. A partire da luglio 2022 gli ospedali Galezzi e Sant’Ambrogio si sposteranno dalle loro sedi storiche nel nuovo superpolo tecnologico-sanitario che come ‘Gruppo San Donato’ stiamo ultimando nell’area ex Expo di Rho, zona di cerniera fra Piemonte e Lombardia. Sarà una delle strutture più ampie e avanzate d’Europa, frutto di un investimento complessivo, incluse attrezzature e macchinari, di ben 600 milioni di euro”.
Per ascoltare e vedere l’intervista radiotelevisiva, basta sintonizzarsi all’orario indicato sul sito www.radioradio.it.
Carceri, l’emergenza dei diritti perduti
Rita Bernardini (Presidente di Nessuno Tocchi Caino) ha ripreso lo sciopero della fame a partire dal 10 gennaio scorso per aiutare Governo e Parlamento a far presto per ridurre la “congestione” di corpi nelle carceri italiane.
Nel corso del mese di dicembre la stessa esponente radicale aveva digiunato per ben 25 giorni prima di sospendere su invito dell’On. Giachetti. Lo stesso On. Giachetti ha da tempo presentato in Parlamento una proposta sulla liberazione anticipata speciale che potrebbe essere una via per ridurre il sovraffollamento.
Alla grave situazione in cui versano tantissimi penitenziari italiani per carenze strutturali e di tipo sanitario si è aggiunta l’emergenza Covid che ha contribuito ancor più a peggiorare le condizioni già pessime di detenzione.
Al 10 di gennaio 2022, secondo i dati del Ministero della Giustizia, i detenuti positivi sono 1.532 (di cui 11 ricoverati in ospedale) mentre tra il personale di Polizia Penitenziaria sono 1.426 (di cui 18 in degenza presso caserme e 4 ricoverati). Il numero complessivo di detenuti nelle carceri alla stessa data risulta essere 53.561, mentre il totale relativo al corpo di polizia penitenziaria è di 36.939 unità.
I numeri dei contagi aumentano molto velocemente giorno dopo giorno.
Marco Pannella sosteneva, a ragione, che “laddove c’è strage di diritto c’è strage di persone”. Credo che si possa definire la coraggiosa iniziativa di Rita Bernardini come iniziativa di amore nei confronti del diritto e della democrazia e ritengo che oggi sia fondamentale che lo Stato dia un risposta forte e rapida non soltanto a causa del dramma dell’emergenza sanitaria in corso ma per far vivere i principi sanciti nella Costituzione.
Mario Barbaro
Membro della Segreteria del Partito Radicale
Membro del Consiglio Direttivo di Nessuno Tocchi Caino
Nessuna speranza di un pronto ripristino delle prestazioni erogate presso gli ambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino, come da noi chiesto con un Question Time in Consiglio Regionale:
non possiamo accettare che visite cardiologiche, neurologiche e di neuropsichiatria infantile siano considerate “prestazioni procrastinabili”. La Giunta identifica nella scarsità di personale la principale ragione dell’interruzione dei servizi presso le due strutture, momentaneamente riconvertite, rispettivamente, in hub per le vaccinazioni infantili e per tamponi molecolari: verificheremo a questo punto le modalità di impiego dei fondi erogati dal Governo per le nuove assunzioni.
Un “no” secco è la risposta della Giunta alla nostra richiesta, tramite Question Time appena discusso in Consiglio Regionale, di ripristinare le attività sanitarie ordinarie, attualmente sospese causa riconversione in hub per tamponi e in hub vaccinale infantile, presso i poliambulatori di via del Ridotto e di via Gorizia a Torino. Se comprendiamo in parte la difficoltà di garantire le prestazioni procrastinabili in questa fase di recrudescenza della pandemia e di scarsità di personale disponibile, comprendiamo decisamente meno come certe tipologie di esami e interventi possano non essere considerate urgenti e dunque garantite.
In via del Ridotto in particolare si erogavano, tra le altre, imprescindibili prestazioni di tipo cardiologico, neurologico e si effettuavano terapie anticoagulanti; in via Gorizia si garantivano essenziali servizi di neuropsichiatria infantile. Secondo un’indagine appena pubblicata e promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano sugli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, il 17,3% degli adolescenti ha pensieri suicidi o autolesionistici.
Verificheremo scrupolosamente se, come e in che misura siano stati impiegati i fondi arrivati da Roma per le assunzioni a tempo determinato da impiegare nel comparto sanitario. Ci saremmo aspettati, inoltre, interlocuzioni con le Circoscrizioni di riferimento (la 5 e la 2 nello specifico) e con il Comune di Torino per l’identificazione di altri spazi utili: interlocuzioni che non ci sono mai state.
I due ambulatori oggetto del mio atto rappresentavano presidi essenziali in particolare per prelievi e visite specialistiche: le prestazioni, quando non completamente cancellate, sono state ora trasferite in altri centri, talvolta non agevolmente raggiungibili se non con i mezzi pubblici, il cui uso in questa fase di aumento dei contagi dovrebbe essere il più possibile limitato. Il danno per i cittadini è gravissimo.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
“L’Ordine dei medici e i presidi delle scuole torinesi e piemontesi ci mettono in allarme: l’evoluzione dell’epidemia impatta in modo grave sulla ripartenza dell’attività scolastica, per gli altissimi numeri dei contagi, l’impossibilità di effettuare tamponi in quantità adeguata, la bassa vaccinazione dei più piccoli, l’aumento dei ricoveri. All’appello mancano in media due studenti per classe perché positivi o in quarantena e i bambini per la maggior parte non sono vaccinati. Nelle mense i bimbi senza mascherina mangiano insieme” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
“È vero che poche famiglie vogliono vaccinare i bambini? Non esattamente: ci segnalano invece che in tanti si presentano agli hub sperando di accedere senza prenotazione, perché non sono riusciti a prenotare” – prosegue Grimaldi. – “Solo l’hub di via Gorizia è dedicato alle vaccinazioni degli under 12, con orario limitato dalle 17 alle 19, ma il target potenziale in Piemonte è di 246.000: per vaccinarne anche solo la metà bisognerebbe avere delle corsie riservate. Il portale sta dando enormi problemi, occorre sicuramente ampliare l’accesso dei giovanissimi agli hub, ma anche riaprire l’accesso diretto per tutte le dosi, che al momento esiste solo in via Schia, e per i lavoratori di sanità, scuola e forze dell’ordine”.
- Saranno il presidente della Regione Alberto Cirio (30 voti), il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia (28 voti) e il consigliere del gruppo Pd Domenico Ravetti (16 voti) i delegati che lunedì 24 gennaio parteciperanno a Roma all’elezione del Presidente della Repubblica in rappresentanza del Piemonte.
- A deciderlo è stata l’Aula di Palazzo Lascaris, convocata in videoconferenza. La votazione è avvenuta da remoto e con scrutinio segreto, tramite posta elettronica certificata personale. Ciascun consigliere poteva esprimere al massimo 2 preferenze. I delegati piemontesi si uniranno agli altri delegati regionali, in totale 58, che insieme a deputati e senatori andranno a costituire i 1009 grandi elettori del successore di Sergio Mattarella al Quirinale.