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Claudio Leone (Lega): “Oggi si va a scuola in bottega, il progetto della Regione Piemonte”

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Per favorire l’artigianato coinvolgendo i giovani

Da oggi la Regione Piemonte potenzia gli investimenti per il futuro dell’artigianato in Piemonte con il progetto “Bottega Scuola”, che vuole favorire la trasmissione ai giovani delle conoscenze tecniche, delle competenze e delle abilità attraverso tirocini presso le imprese artigiane in possesso del marchio di eccellenza artigiana.

“E’ stato messo a disposizione delle imprese un contributo totale di 1.800 euro per sei mesi mentre 2.700 euro andranno ai giovani tirocinanti per lo stesso impegno semestrale – commenta il leghista Claudio Leone -, da sempre la Regione Piemonte persegue l’obiettivo di creare le migliori condizioni per lo sviluppo delle imprese artigianali, elevandone la competitività. Con questa formula si dà impulso all’artigianato, puntando sui giovani e la loro naturale capacità di innovare, mettendo a loro disposizione la tradizione di chi da anni garantisce le eccellenze dei manufatti piemontesi”.

“Il bando – conclude il canavesano Leone -, reperibile sul sito della Regione Piemonte, propone ai ragazzi un programma formativo finalizzato all’acquisizione delle competenze necessarie che saranno verificate con il coinvolgimento dell’artigiano che aderisce a ‘Bottega Scuola’, che seguirà anche la parte di informazione sulle opportunità contrattuali del comparto artigianale”. 

Italia Liberale Popolare si presenta a Torino e in Piemonte

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Anche in Piemonte inizia l’attività dell’Associazione Italia Liberale Popolare, un progetto politico teso a riunire competenze e personalità che si propongono di lavorare nel solco della tradizione liberale, riformista e repubblicana del nostro Paese.
La finalità di questo progetto è quella di creare una rete politico-culturale di cittadini accomunati dal desiderio di contribuire alla crescita e alla promozione dei territori in una prospettiva ispirata ad un liberalismo maturo, ancorato a valori non negoziabili di fratellanza, uguaglianza e aiuto reciproco, che pensi allo Stato non come un ostacolo, ma come un istituto snello necessario per garantire alla società civile di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità.
“Con Italia Liberale Popolare continueremo a lavorare in Piemonte perseguendo l’obiettivo di riportare centrali i valori e le idee espressione del mondo liberale a partire da territori”, così Claudio Desirò, Segretario Nazionale di Italia Liberale Popolare e Responsabile della rete piemontese.
“La nostra squadra riunisce fin d’ora profili politici e professionali di alta qualità che metteranno le proprie esperienze competenze a servizio della comunità”, continua Desirò.
“Nella nostra regione ci faremo promotori di iniziative che fungano da ponte tra territorio ed istituzioni ambendo a diventare riferimento per gli amministratori che si riconoscono nella nostra area”, conclude Desirò presentando il progetto.
I torinesi Alessandra Girardello, Alberto Del Noce, Alberto Busca, Leonardo Parisi e Federico Mele, insieme al Responsabile della Provincia di TorinoPietro Piazzolla, faranno parte del Direttivo Regionale.
“Vogliamo continuare l’esperienza positiva iniziata sul territorio negli ultimi anni, un lavoro del gruppo piemontese che ha contribuito in diverse circostanze a portare a conoscenza delle istituzioni istanze di interesse della collettività, proponendo soluzioni nel merito”, così Piazzolla presentando l’attività.
Italia Liberale Popolare – Piemonte, attraverso i propri canali social, rimane a disposizione di tutti coloro che saranno interessati ad avere maggiori informazioni sulla nostra attività, a partire dai semplici cittadini che hanno a cuore la crescita del proprio territorio.

Radicali italiani per il gemellaggio Torino-Dnipro

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E’ stata depositata all’URP del Comune di Torino una istanza popolare a norma dello Statuto della Città che chiede che Torino approvi la proposta di gemellaggio da inviare alla Città ucraina di Dnipro.

L’istanza è presentata da Igor Boni, Presidente di Radicali Italiani e dai Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Daniele Degiorgis Andrea Turi.

I tre primi firmatari commentano:
“Dal febbraio 2022 le città dell’Ucraina stanno vivendo una drammatica situazione sottoposte, come sono, a sistematici bombardamenti. Riteniamo che l’iniziativa del gemellaggio tra città rappresenti un fondamentale strumento di sensibilizzazione politica, di mobilitazione e di cooperazione tra enti locali diversi e sia uno strumento concreto per costruire solidi legami di amicizia e collaborazione economica tra città distanti.
La città di Dnipro dell’Ucraina ha molte caratteristiche assimilabili alla città di Torino: è costruita sul principale fiume del Paese da cui trae il proprio nome, ha circa 1 milione di abitanti, è la terza città dell’Ucraina per popolazione, è una ex città industriale e ha un affermato Politecnico oltre che una linea di metropolitana. Nel prossimo futuro sarà necessario un grande lavoro di ricostruzione delle città distrutte dalle bombe russe, per dare sostegno concreto a una Ucraina che vuole legittimamente e giustamente divenire pienamente europea. Il nostro intento è quello di rendere Torino protagonista di questo lavoro che sarà essenziale nella ricostruzione dell’intera ucraina e nella costruzione europea che deve proseguire più veloce che mai”.

Merlo: Elezioni, la sinistra e il vezzo della ‘superiorità morale’

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“La sinistra conferma ogni giorno di campagna elettorale l’attaccamento ai vecchi retaggi
ideologici. A cominciare dalla sua presunta e maldestra ‘superiorità morale’. È stupefacente come
il Pd continui a sostenere che l’unico voto utile è alla sinistra e che, soprattutto, gli altri 3
schieramenti in campo non hanno titolo e meriti per governare. E quindi si tratterebbe di un voto
sostanzialmente inutile. Anzi, sono anche un rischio per la democrazia e per il futuro stesso delle
nostre istituzioni.
È di tutta evidenza, al di là di ogni polemica, che la ‘diversità morale’ rivendicata ed esaltata dal
vecchio Pci continui ad essere un filo rosso che lega il passato con il presente della sinistra
italiana. Con tanti saluti ai principi della democrazia dell’alternanza, al rispetto degli avversari
politici e, soprattutto, al rispetto rigoroso dello stesso pluralismo politico e culturale presente nel
nostro paese”.

Giorgio Merlo, candidato Azione-Italia Viva Piemonte 1, Camera Deputati

L’Agenda Robin Hood di Unione popolare

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UNIONE POPOLARE: L’AGENDA “ROBIN HOOD” PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE E PER LA PACE.      
VENERDÌ 9 SETTEMBRE ORE 18 PIAZZA SANTA GIULIA.

Intervengono

Maurizio Acerbo (segretario nazionale di Rifondazione Comunista)
Angelo D’Orsi (capolista alla Camera)
Elisabetta Forni (candidata alla Camera uninominale)
Terry Silvestrini (candidata al Senato)   

e candidate e candidati di UNIONE POPOLARE nei collegi di Torino e provincia

Impegno civico: in Piemonte 600 mila in povertà energetica

Per Impegno Civico, il primo atto della nuova legislatura sarà portare in consiglio dei ministri il decreto Taglia Bollette per ridurre dell’80% i costi energetici delle famiglie del ceto medio e in povertà, come già abbiamo previsto di fare per tutte le imprese, dai piccoli bar alle grandi aziende manifatturiere. Un provvedimento di emergenza che coprirà almeno l’arco di un trimestre, da ottobre a dicembre. Impegno Civico lavora per proteggere gli italiani da un autunno che si annuncia difficilissimo sotto il profilo del caro prezzi e del caro energia.

La Cgia di Mestre ha calcolato che abbiamo 9 milioni di persone a rischio di povertà energetica: significa che andando avanti di questo passo, tra poche settimane 4 milioni di famiglie italiane non potranno permettersi il riscaldamento di casa, la bolletta della luce o il gas per cucinare. Nel solo Piemonte sono a rischio povertà energetica quasi 280mila famiglie, ovvero oltre 600mila persone che rischiano di avere serie difficoltà economiche ad affrontare l’autunno e l’inverno con gli attuali costi energetici. Cos’altro deve accadere per poter intervenire ed evitare una catastrofe sociale?

Abbiamo analizzato la situazione conti alla mano: in attesa di riuscire a ottenere il tetto massimo al prezzo del gas, possiamo e dobbiamo ridurre dell’80% le bollette sia per le tutte le imprese sia per le famiglie, quelle in maggiore difficoltà economica e quelle del ceto medio.

Con il decreto Taglia Bollette i cittadini pagheranno soltanto il 20% dei consumi energetici, che si tratti di persone single, famiglie, negozi o fabbriche. Siamo in emergenza e dobbiamo rispondere con misure all’altezza di questa emergenza. I soldi per farlo ci sono: 13,5 miliardi di euro per coprire la parte che riguarda le imprese e circa la metà il costo per la parte dedicata alle famiglie. Li prenderemo dagli extraprofitti delle imprese energetiche, dal maggiore incasso per Iva e accise che lo Stato ha registrato per via dell’inflazione e della crescita economica. Noi non siamo come gli altri che prima parlano e poi – forse – vanno in cerca dei soldi per mantenere le loro promesse.

Ad ogni modo, il decreto Taglia Bollette va considerato un vero e proprio investimento, perché garantisce la tenuta economica e sociale del Paese. Se non troviamo questi soldi oggi ce ne vorranno molti altri domani per riparare i danni, sia quelli alle imprese che smettono di produrre e licenziano, sia quelli alle famiglie che già stanno riducendo i loro consumi per tamponare in qualche modo gli effetti del caro vita.

Sul Taglia Bollette ho assunto un impegno con gli italiani e i risultati importanti ottenuti in questi ultimi anni dimostrano che so mantenere la parola data. Un esempio lampante sono i risultati del Patto per l’Export, con cui abbiamo raggiunto il record assoluto delle esportazioni nel 2021: da ministro degli Esteri mi sono battuto per portarlo avanti e per ottenere questa forte spinta, perché il made in Italy è il nostro biglietto da visita nel mondo e il volano di crescita e occupazione in casa nostra.

Gli italiani hanno ben riposto la fiducia anche quando ho garantito loro che avremmo tagliato il numero dei parlamentari. Ora che avremo un Parlamento con 600 eletti, per i nostri concittadini sarà la prova tangibile che possono fidarsi. Impegno Civico mostrerà di aver meritato questa fiducia fin dal primo giorno: approveremo il decreto Taglia Bollette riducendo i costi energetici dell’80%, per portare sollievo a famiglie e imprese consentire all’economia di continuare a crescere.

Luigi Di Maio,

Ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico

Grimaldi (LUV): Le stesse visite per chi paga sono domani, per chi non può mai

LISTE D’ATTESA Sanità pubblica al centro dell’agenda, prima che scompaia.

“Ancora segnalazioni impressionanti sulle liste d’attesa: oggi, per una colonscopia con il Servizio Sanitario Nazionale il primo posto sarebbe il 14 dicembre del 2023 a Ivrea. Ma attenzione: si può fare la stessa visita in regime di libera professione dentro un ospedale pubblico, il Giovanni Bosco, fra sei giorni esatti. Piccolo particolare: al costo di 360 euro. Stessa cosa per la gastroscopia: a Chieri con il servizio pubblico il 6 luglio del 2023, ma al Giovanni Bosco privatamente fra una settimana a 230 euro. Sono mesi che segnaliamo situazioni analoghe, ma secondo il Presidente Cirio si tratta di casi eccezionali e isolati. Stiamo deliberatamente spingendo tutti coloro che se lo possono permettere verso la sanità privata” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e membro della segreteria nazionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi.

“La sanità pubblica italiana sta letteralmente scomparendo” – prosegue Grimaldi. – “Proprio chi ne ha più bisogno vive l’incubo surreale di essere costretto ad attese a volte più lunghe della speranza di vita di una persona a rischio. Il problema c’è da anni? Non è un alibi, caro Cirio, ma soprattutto è una verità molto parziale: l’eredità del Covid in Italia ha significato trentaquattro milioni di visite in meno nel 2021 (dati Agenas), di cui buona parte inevitabilmente si sposta verso il mercato libero-professionale. In 13 regioni su 21, le prestazioni a pagamento hanno superato del 100% quelle eseguite in area pubblica. Aspettiamo che il servizio pubblico semplicemente scompaia o lo mettiamo al centro dell’agenda politica non solo regionale, ma anche nazionale? La prima azione: un Piano di rafforzamento strutturale del personale dipendente, con l’assunzione di 40 mila operatori in tre anni, per riportarci almeno alla situazione pre-crisi e porre un freno a lavoro precario, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni di servizi”.

Magliano: “Il servizio di Ematologia resti all’Ospedale Maggiore di Chieri”


Un trasferimento a Candiolo penalizzerebbe l’intero territorio collinare e il Carmagnolese: oggi si discute in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema. Chiediamo, come Moderati, che la ASL To5 non sia privata di questo servizio.

Pensionamenti e dimissioni volontarie di diversi medici hanno portato a una carenza di personale, tanto che ora il servizio di ematologia, branca dell’oncologia, presso l’Ospedale Maggiore di Chieri è a forte rischio chiusura. L’ASL To5 resterebbe così priva di questa fondamentale funzione: ho appena presentato un Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte per affrontare il problema e fare di tutto per garantire a questa porzione di territorio la continuità del servizio. Il mio atto sarà discusso oggi. Il servizio di Ematologia sarà dirottato dall’Ospedale Maggiore di Chieri al centro di Candiolo: gli uffici stanno già provvedendo a contattare i pazienti per annunciare la notizia e riprogrammare, entro i prossimi due mesi, la continuità delle cure fino a oggi assicurate a Chieri. Non agevolmente i residenti della zona attualmente servita dall’Ospedale di Chieri, area di Carmagnola compresa, potrebbero raggiungere Candiolo. Ignorare la lezione della pandemia, che dovrebbe averci insegnato a potenziare il Sistema Sanitario anziché depauperarlo, sarebbe un errore gravissimo. È fondamentale intervenire tempestivamente per evitare che una porzione di territorio regionale importante come il Chierese continui a perdere servizi all’interno delle strutture di riferimento per i pazienti. Domani chiederò dunque in Aula quali azioni intenda intraprendere questa Giunta Regionale per garantire un futuro al servizio di Ematologia, auspicando che il servizio resti attivo presso l’Ospedale Maggiore di Chieri.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Elezioni e frammentazione politica

Ah questa poi … Giorgia Meloni si sta convertendo al pensiero di Mario Draghi.

Non penso che ci si debba stupire. Sta sentendo l’inebriante profumo del potere.
Persino sulle sanzioni alla  Russia non accetta i bollenti spiriti del suo sodale Matteo Salvini.
Arranca il Berlusca. Aspettatemi, ci sono anch ‘ io. La guerra in Ucraina continua e continuerà. Con la Morte di  Gorbacev se ne ne va uno dei grandi della Terra. Ma la storia non gli ha dato ragione. Lui perse e un certo Eltsin vinse. Sempre alticcio e foraggiato dai servizi segreti statunitensi.
L’occidente non ha mai capito nulla sui Russi e mondo arabo. Tant’è che un pupillo di Eltsin si chiamava e si chiama Putin.
Incredibile come nella Storia ci siano queste leggi del contrappasso. Probabilmente vincerà la Meloni. Difficile se non impossibile puntare sul Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed i numeri saranno impietosi. Unica variabile il tandem Renzi Calenda. Se supereranno solo il 5% , direi fallimento totale. Più si avvicineranno al 10 % e più avranno vinto. Non sono convinto che i pentastellati supereranno il 10 %. Con Beppe Grillo che aspetta Conte al varco. Forse, magari il mio naso mi tradisce. E i nostri sondaggi? Cambiano da chi li commissiona e ci sono sempre dal 40 % al 50 % di indecisi. Non quel tanto da ribaltare radicalmente il pronostico finale ma sono  ancora possibili degli aggiustamenti che potrebbero fare la differenza. Due i principali livelli. Sul territorio arrivano anche i big ma, concretamente parlano tra di loro. Qualche volantinaggio ai mercati. Scarseggia il casa per casa. Del resto I ” famosi ” militanti sono scomparsi.
Secondo livello la televisione. In questo caso parlano solo i Big nazionali. E qui simpatie ed antipatie fanno la differenza. Insisto,  prevedo molta astensione.
Il Pd punta ad essere il partito di maggioranza relative e non ha alcuna possibilità di governo. Sinistra sbrindellata leggermente sopra il 3 % . Per loro un successone. Articolo uno non c’è piu. E poi tutta la frammentazione possibile. Marco Rizzo con Adinolfi. Giusta fine dell’ultimo stalinista italiano con l’ultimo crociato che vuole salvare Gerusalemme dagli infedeli.
Rifondazione si camuffa facendo arrabbiare i comunisti italiani che in Piemonte e nel centro nord non riescono a raccogliere le firme. Paragone punta oltre il 3 %.
Garantita la scheda elettorale lunga mezzo metro. Alla faccia del bipolarismo. Che altro dire? Lo so, mi ripeto… Tanta astensione con le successive solite lacrime di coccodrillo dei soliti partiti. L’Italia è anche questo.

Patrizio Tosetto 

Italia Sovrana e popolare a proposito di Smart working

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La deputata uscente e candidata del PD Chiara Gribaudo ha recentemente esternato in un tweet la sua ricetta per contrastare il caro energia che rischia di far chiudere tante imprese italiane: lo smart working.

Di fronte alle gravose criticità create anche dal suo partito tramite politiche scellerate, tutt’altro che votate all’interesse nazionale, l’Onorevole cuneese, invece di ammettere che irrogare sanzioni alla Russia ha avuto e continua ad avere un effetto boomerang (com’era intuibile fin dal principio), ha preferito presentare una proposta che, come di consueto, addossa ogni responsabilità ai lavoratori e va a gravare su di loro.

Infatti, imporre all’impiegato di svolgere le proprie mansioni da casa corrisponde a trasferire su costui le spese di elettricità, riscaldamento, connessione internet, peraltro con ripercussioni negative anche su altre attività come bar, ristoranti e mense, dove non si andrebbe più a consumare pasti durante le pause e che, pertanto, registrerebbero ingenti perdite.

Italia Sovrana e Popolare ritiene che limitarsi a spostare il problema sia ipocrita e vile e che, al contrario, questo debba essere affrontato alla radice. Per fare ciò, oltre a ristabilire proficue relazioni diplomatiche con la Russia, occorre nazionalizzare ENI, scongiurando che questa venga trainata dagli azionisti privati che agiscono per procacciarsi extraprofitti sulla pelle di imprese e consumatori.

Infatti, in momenti di crisi più che mai, occorre farsi illuminare dalla Costituzione, la quale all’art. 43 stabilisce che la legge può riservare allo Stato o trasferire a esso imprese che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia e abbiano carattere di preminente interesse generale. Questo è ciò che ISP si impegna a realizzare per salvaguardare il tessuto socio-economico italiano.