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Italia Sovrana e popolare a proposito di Smart working

Riceviamo e pubblichiamo

La deputata uscente e candidata del PD Chiara Gribaudo ha recentemente esternato in un tweet la sua ricetta per contrastare il caro energia che rischia di far chiudere tante imprese italiane: lo smart working.

Di fronte alle gravose criticità create anche dal suo partito tramite politiche scellerate, tutt’altro che votate all’interesse nazionale, l’Onorevole cuneese, invece di ammettere che irrogare sanzioni alla Russia ha avuto e continua ad avere un effetto boomerang (com’era intuibile fin dal principio), ha preferito presentare una proposta che, come di consueto, addossa ogni responsabilità ai lavoratori e va a gravare su di loro.

Infatti, imporre all’impiegato di svolgere le proprie mansioni da casa corrisponde a trasferire su costui le spese di elettricità, riscaldamento, connessione internet, peraltro con ripercussioni negative anche su altre attività come bar, ristoranti e mense, dove non si andrebbe più a consumare pasti durante le pause e che, pertanto, registrerebbero ingenti perdite.

Italia Sovrana e Popolare ritiene che limitarsi a spostare il problema sia ipocrita e vile e che, al contrario, questo debba essere affrontato alla radice. Per fare ciò, oltre a ristabilire proficue relazioni diplomatiche con la Russia, occorre nazionalizzare ENI, scongiurando che questa venga trainata dagli azionisti privati che agiscono per procacciarsi extraprofitti sulla pelle di imprese e consumatori.

Infatti, in momenti di crisi più che mai, occorre farsi illuminare dalla Costituzione, la quale all’art. 43 stabilisce che la legge può riservare allo Stato o trasferire a esso imprese che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia e abbiano carattere di preminente interesse generale. Questo è ciò che ISP si impegna a realizzare per salvaguardare il tessuto socio-economico italiano.

Lettera aperta ai candidati e ai ricandidati torinesi al Parlamento di Mino Giachino

Torino dal 1996 ad oggi è cresciuta meno della media nazionale . Difendere il territorio torinese , l’industria , le infrastrutture per rilanciare economia e lavoro è il compito più importante di chi si candida in Parlamento con i voti dei torinesi.

Non avete scuse perché i soldi degli italiani destinati ai Vostri stipendi valgono 10 volte lo stipendio mensile di un operaio Fiat .

Negli ultimi dieci anni purtroppo Torino non è stata difesa in Parlamento come capitava subito dopo l’Unita d’Italia o negli anni 50-80 del secolo scorso.
Il Centro per la Intelligenza artificiale e’ stato ridotto a 1/4.
La TAV, l’opera più importante per il futuro, l’abbiamo salvata noi SITAV con le nostre piazze, non i SITAV da convegni o comunicati stampa.
Così per l’industria dell’auto.
La Linea 2 della Metropolitana inizierà solo tra oltre 1 anno.
Viaggiare sulla tangenziale è un terno al lotto.
I lavori della TAV vanno avanti al rallentatore.
L’Area Metropolitana di Torino è solo 41a sulle 44 Aree Metropolitane europee con oltre 1,5 milioni di abitanti.
Lavoro, sicurezza e periferie torinesi sono le priorità da porre in Parlamento.
Mi auguro che nella prossima Legislatura facciate squadra perché Torino potrà riprendersi , come capito’ dopo la perdita della Capitale e dopo la Seconda guerra mondiale , solo con il contributo attivo dei propri rappresentanti in Parlamento.
 
Mino GIACHINO 
SITAVSILAVORO

Fissolo, Moderati: “L’immobile comunale occupato da ormai troppo tempo è un chiaro esempio di iniquità”

Da Palazzo Civico

OCCUPAZIONE ASKATASUNA: LA CITTÀ DI TORINO RIPRISTINI CORRETTEZZA ED EQUITÀ

L’immobile comunale occupato da ormai troppo tempo è un chiaro esempio di iniquità e sbilanciamento di rapporti basati sulla forza. Ma la città di Torino deve mostrare ai propri cittadini che le regole valgono per tutti.

Da troppo tempo la questione relativa all’occupazione e insediamento del centro sociale Askatasuna è rimandata.
E da troppo tempo la nostra città viaggia su due binari paralleli: se da un lato alle realtà associative che cercano una sede viene richiesto di rispondere ai bandi per l’assegnazione e di calcolare e dichiarare le ricadute delle proprie attività per essere valutate, l’occupazione di Corso Regina Margherita prende spazi comunali e li sottrae sia alle associazioni che ai cittadini.
Questo è ingiusto nei confronti di chi fra assemblee, raccolte fondi, attività sociali, sanitarie e culturali si spende nei confronti della comunità senza infrangere la legge.

Torino è una città con un elevato numero di associazioni che sono parte della nostra ricchezza e lavorano per i quartieri, con enorme dedizione; per il lavoro che svolgono e per il fatto di accompagnare le politiche cittadine – talvolta anche sostituendosi alle carenze strutturali di cui la città stessa soffre – a loro va dimostrato con chiarezza e determinazione che non può vigere altra legge se non quella dell’operare seguendo tutti gli stessi percorsi. Legalità vuol dire anche questo: gli immobili del comune devono essere assegnati con uniformità di gestione. Le occupazioni abusive non possono più essere tollerate.

Simone Fissolo

Moderati

Pd: sblocco fondi non autosufficienza

Riceviamo e pubblichiamo

“Dalla sua istituzione, nell’anno 2007, il Fondo per le Non autosufficienze (FNA) ha visto interventi governativi tesi a regolare in maniera più puntuale l’utilizzo delle risorse. Il Governo, e in particolare il Ministro Orlando, hanno previsto lo stanziamento più alto della storia italiana. Al Piemonte sono andati ben 45,8 milioni di euro per l’annualità 2019 e 56,7 milioni per il 2020. Negli scorsi giorni sono intervenuto con il Ministero per sbloccare i 45,5 milioni relativi al 2021, somma che verrà presto erogata alla Regione, su rendicontazione dei servizi resi nel 2019, dopo l’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. I servizi non sono quindi a rischio!

È una notizia fortemente attesa dai 48 consorzi socio-assistenziali del Piemonte, che da sempre sono la spina dorsale dell’assistenza ai più fragili e l’elemento di raccordo con le amministrazioni comunali.

In Piemonte, al 31.12.2020, 21.548 persone gravi e gravissime ricevevano prestazioni domiciliari in lungo assistenza finanziate dai fondi sociali statali del Piano nazionale per la non autosufficienza. Erano 4.672 nella sola città di Torino. Nel mio collegio erano 655 in circoscrizione 3, 438 nella 4, 639 nella 5 e 566 nella 6.

Sin da quando ero assessore alle politiche sociali del Comune di Torino, tra il 1996 ed il 2005, ho avuto a cuore gli anziani più fragili e le persone con disabilità, mettendo a punto misure innovative per le cure domiciliari e l’accoglienza residenziale. Ora però il modello di cura deve essere rivisto profondamente, per far fronte all’aumento delle persone non autosufficienti, alle crescenti difficoltà delle famiglie e alla drammatica crisi pandemica ed energetica.

Per questo, mi impegno a portare avanti la Proposta di Legge a mia prima firma già incardinata negli scorsi mesi e a far mie le istanze di un territorio con alta percentuale di anziani come Torino ed il Piemonte. La mia proposta prevede di promuovere un finanziamento sanitario per le cure domiciliari, come già previsto dalla Legge regionale 10/2010, di cui mi ero fatto promotore quando ero in Consiglio regionale e che ora la Giunta Cirio non sta più finanziando adeguatamente. Dobbiamo contrastare il disimpegno della sanità sulla domiciliarità e riconoscere che domiciliarità e residenzialità sono complementari, due facce della stessa medaglia che meritano pari sostegno. Va garantita alle famiglie la libertà di scelta tra cure a domicilio e cure in Rsa.

Invece in Piemonte, la Giunta di centrodestra negli ultimi tre anni ha ridotto la spesa sanitaria e anche quella sociale per persone non autosufficienti, con una cinica forma di risparmio sulla parte più fragile della nostra popolazione, e ora sta cercando di sostituire l’impegno finanziario della Regione con dei fantomatici voucher attinti dal Fondo Sociale Europeo (FSE).

Così facendo, distolgono l’FSE da altre importanti destinazioni di spesa, per coprire la cattiva gestione dei fondi sanitari da parte delle ASL piemontesi, e spostano la competenza delle Rsa e della domiciliarità verso l’ambito sociale, diminuendo la responsabilità in capo alla sanità.

Cirio e Marrone teorizzano la sostituzione di convenzioni finanziate dalla sanità e non soggette a ISEE con un voucher finanziato dal Fondo Sociale Europeo e soggetto a ISEE. Un grave arretramento dell’assistenza piemontese.

Il PD ed il Ministro Orlando negli ultimi anni hanno invece notevolmente incrementato i fondi statali per la non autosufficienza!

Stefano LEPRI – deputato e candidato del PD a Torino

Forza Italia presenta i candidati con la telefonata di Berlusconi

La conferenza stampa di PRESENTAZIONE dei CANDIDATI di Forza Italia  si terrà LUNEDÌ 5 SETTEMBRE alle ORE 11,30, presso l’Hotel NH SANTO STEFANO a Torino in via Porta Palatina 19.

Oltre ai candidati saranno presenti la Senatrice Licia RONZULLI ed il Presidente Alberto CIRIO.

Si collegherà in diretta il presidente Silvio BERLUSCONI

Merlo: Terzo polo, il “Centro” unica alternativa

Riceviamo e pubblichiamo

“I consensi, non solo nei sondaggi, che registra il ‘terzo polo’ nella varie iniziative elettorali – in
ultimo le sale gremite di Milano e di Torino – confermano che lo spazio politico oggi al “Centro” è
grande e che, purtroppo, per troppo tempo è stato snobbato se non addirittura rinnegato dai
partiti che si riconoscono nel cosiddetto ‘bipolarismo selvaggio’. E la riproposizione, oggi, di due
coalizioni – la destra e la sinistra – profondamente divise al proprio interno sotto il profilo politico e
programmatico, non fa che confermare la bontà di un progetto centrista, riformista e democratico.
Basta con le coalizioni posticce e solo funzionali alla reciproca delegittimazione politica. Se si
vuole veramente voltare pagina si deve rafforzare il polo centrista che può reintrodurre quella
cultura di governo e quella credibilità della politica che in questi anni di finto bipolarismo è stato
sacrificato sull’altare del trasformismo politico e dell’opportunismo parlamentare”.

Giorgio Merlo, candidato Azione-Italia Viva Piemonte 1, Camera Deputati.

Elezioni: Lunedi Azione e Italia Viva presentano i candidati del collegio Piemonte 1

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Azione e Italia Viva continuano la campagna elettorale a Torino e lunedì 5 settembre, in Piazza Castello, si terrà a partire dalle ore 11 un evento di presentazione dei candidati di Camera e Senato del collegio Piemonte 1. Nel corso dell’evento verranno annunciate iniziative che si terranno su Torino e nei Comuni dell’area metropolitana.

Alleanza Verdi e Sinistra: nucleare obsoleto, futuro rinnovabile

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ELEZIONI. SE VOTI CALENDA VOTI SALVINI. NUCLEARE OBSOLETO, FUTURO È RINNOVABILE

 

“È ormai chiaro agli italiani che, votando Calenda, si vota in realtà Salvini. O viceversa. Entrambi vogliono riportare il nucleare in Italia e a entrambi manca il coraggio per dire chiaramente agli italiani dove hanno intenzione di realizzare le centrali e quanto costeranno alle casse dello Stato, dunque quanto verrà ancora sperperato delle loro tasse. Noi li abbiamo smascherati con la mappa presentata ieri e stimando un costo, per mezzo di dati europei, di 280-400 miliardi di euro. Esiste oramai un unico partito che si chiama ‘Lega in Azione’: se voti uno, voti l’altro e riporti indietro l’Italia, fermando così le lancette della storia”.

 

Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Eleonora Evi e Angelo Bonelli, leader dell’Alleanza Verdi e Sinistra nelle cui liste sono candidati alle prossime elezioni politiche.

 

“A questa ricetta ormai obsoleta, la nostra Alleanza Verdi e Sinistra contrappone l’innovazione fatta di rinnovabili. Da mesi denunciamo una situazione insostenibile per famiglie e imprese italiane, chiedendo che si faccia il possibile per sbloccare le misure di efficientamento energetico e le autorizzazioni per l’installazione di impianti di energia rinnovabile. Ci sono  60GW di rinnovabili da installare nei prossimi tre anni, l’equivalente di 15 miliardi di metri cubi di gas. Se non si fa è unicamente perché sole e vento sono fonti energetiche gratuite, su cui si fanno pochi soldi e soprattutto pochi extraprofitti. Ma una cosa è certa: i cittadini e le imprese non possono davvero più aspettare,”- concludono Evi e Bonelli.

Nasce Italia Liberale Popolare

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E’ un’associazione politica tesa a riunire competenze e personalità che si propongono di lavorare nel solco della tradizione liberale, riformista e repubblicana del nostro Paese.

La finalità di questo progetto è quella di creare una rete politico-culturale di cittadini accomunati dal desiderio di contribuire alla crescita e alla promozione di un’Italia atlantista ed europeista in una prospettiva ispirata ad un liberalismo maturo, ancorato a valori non negoziabili di fratellanza, uguaglianza e aiuto reciproco, che pensi allo Stato non come un ostacolo, ma come un istituto snello necessario per garantire alla società civile di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità.
L’associazione che ci apprestiamo a lanciare in Italia e nel Mondo si ispira pertanto ai valori della destra europea, laica e tollerante, ma al tempo stesso fermamente ancorata a principi universali e non negoziabili.
Italia Liberale e Popolare si inserisce nel solco della tradizione dei movimenti liberali e popolari che hanno sempre rappresentato la parte moderata e vitale del Paese a partire dal Risorgimento fino ad arrivare, passando per il secondo dopoguerra, ai nostri giorni. Incarnando valori di tolleranza e rispetto, ci proponiamo come obiettivo quello di dialogare con tutte quelle forze politiche e realtà associative che condivideranno con noi la necessità di rompere con la dialettica estremista, populista e anti-populista, e lo scontro tra le derive collettiviste e individualiste che avvelenano il dibattito politico contemporaneo.
Alcuni punti cardine della nostra attività politica:

– Ridare voce all’Italia nel mondo per risolvere problemi globali, trasformando il paese in un soggetto chiave dell’Unione Europea, della NATO e del G7, difendendo l’interesse nazionale.

– Contribuire a costruire la casa comune europea, agevolando i processi di convergenza e integrazione nei settori della politica estera, della difesa e sicurezza, dell’economia anche promuovendo principi di sussidiarietà e agevolando meccanismi di competizione virtuosa.

– Ridiscutere le politiche europee sull’immigrazione ancorate a logiche nazionali. Superare la gestione emergenziale e affrontare l’immigrazione in modo umano ma rigoroso facendo un patto con gli immigrati: diritti in cambio di legalità e rispetto.

– Superare la falsa dicotomia tra sicurezza e libertà rendendo le forze dell’ordine parte integrante delle comunità in cui operano.

– Riformare la giustizia in senso liberale combattendo la contro-cultura del giustizialismo. Ridurre l’uso della custodia cautelare, il numero degli errori giudiziari, superare la obbligatorietà dell’azione penale, separare le carriere in magistratura e riformare profondamente il CSM, superando le logiche delle correnti interne

– Assicurare maggiori opportunità ai nostri giovani con percorsi formativi, scolastici ed universitari di qualità, ed attraverso un sistema dinamico ed integrato dove far incontrare ricerca, innovazione, impresa e lavoro.

I Soci Fondatori dell’Associazione Italia Liberale Popolare sono Maurizio Petrò (Lombardia) che ricoprirà il Ruolo di Presidente, Claudio Desirò (Piemonte) che ricoprirà il ruolo di Segretario Nazionale, Andrea Molle (Estero), Kishore Bombaci (Toscana), Pietro Abbadessa (Sicilia), Marco Mensi e Yuri Brioschi (Liguria), Tore Piana (Sardegna), Giuseppe Romito (Puglia) e Stefano Ederle ed Anna Bertaia (Veneto)

L’Associazione, che verrà presentata in un grande evento dal vivo nelle prossime settimane, inizia la propria attività politica con un’impronta territoriale e regionale, con una costruzione bottom up, per garantire una crescita ed una rappresentanza dei valori a partire dal basso.

Giachino: “Non credo che Salvini parlerà solo di pensioni ai cancelli della FIAT”

Non credo che Salvini parlerà solo di pensioni ai cancelli della FIAT , credo e mi auguro si chiederà perche’ questa grande fabbrica è stata accompagnata al declino negli ultimi 20 anni e perché gli ultimi Governi non si sono dati una politica industriale dell’auto.

Le buone idee hanno successo anche in politica.
La scelta di Salvini di andare a parlare ai cancelli di Mirafiori da 2 giorni tiene banco sui giornali torinesi e da 2 giorni , la FIOM attacca il PD e i partiti progressisti di aver dimenticato il tema del Lavoro.
Di cosa parlerà Salvini ai cancelli di quella che è stata la,più grande fabbrica italiana? La fabbrica simbolo del Boom economico e della Italia che a metà degli anni 80 (quando la UNO di GHIDELLA stupiva e sbaragliava la concorrenza) arriva ad essere la quinta potenza economica del mondo?
Parlerà di pensioni ma si chiederà perché negli ultimi vent’anni la sinistra che governava Torino e che ha guidato il Paese negli ultimi dieci anni invece di darsi una politica industriale dell’auto per difendere come hanno fatto Germania, Francia e Spagna, un settore strategico per la innovazione industriale , hanno accompagnato il lento declino della produzione di auto in Italia a partire da Mirafiori. Anche il sindacato si deve chiedere perché il calo delle produzioni e della occupazione è stato accompagnato periodicamente da accordi sindacato-azienda. Tutti gli auspici positivi espressi in comunicati e dichiarazioni sono stati smentiti dai fatti e adesso qualcuno si prepara a chiedere che la Mirafiori , dove nascevano le auto che stupivano il mondo , diventi un grande “feramiu'” dove si smonteranno le auto?
Il prossimo Governo si troverà a disposizione il “fondone auto” di Giorgetti nato dalla Mozione Molinari (Lega) di 8,7 miliardi suddivisi in annualità da 1 miliardo che dovranno servire da incentivi per rottamare le vecchie auto inquinanti ma anche per una politica industriale dell’auto che accompagni il nostro Paese verso l’auto del futuro che non dovrà essere solo elettrica , utilizzando tutte le potenzialità di ricerca presenti nelle aziende e nel Politecnico di Torino.
Salvini parlerà di pensioni ma ,credo , rivendicherà anche il merito di aver corretto l’ultima Finanziaria di Draghi che aveva letteralmente dimenticato il settore auto. Con il fondone Giorgetti e i suoi incentivi si è rianimato un po’ il mercato dell’auto e il settore. Con la politica industriale dell’auto si vuole difendere un settore che i Sindaci di sinistra avevano dato per maturo e che invece sarà strategico per ridurre inquinamento e per la mobilità del futuro. Se SALVINI dirà queste cose a Mirafiori nello stesso giorno in cui Tavares si incontrerà con le Amministrazioni locali, allora CIRIO e LORUSSO potranno essere meno timidi e Torino potrebbe avere una prospettiva di rilancio.
E chi scrive che ha lanciato la protesta e la proposta di Mozione , fatta propria da Molinari, ne sarà molto soddisfatto perché per il futuro di Torino e del Paese occorre difendere il settore auto come abbiamo difeso la TAV.
Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV