Elezioni e frammentazione politica

Ah questa poi … Giorgia Meloni si sta convertendo al pensiero di Mario Draghi.

Non penso che ci si debba stupire. Sta sentendo l’inebriante profumo del potere.
Persino sulle sanzioni alla  Russia non accetta i bollenti spiriti del suo sodale Matteo Salvini.
Arranca il Berlusca. Aspettatemi, ci sono anch ‘ io. La guerra in Ucraina continua e continuerà. Con la Morte di  Gorbacev se ne ne va uno dei grandi della Terra. Ma la storia non gli ha dato ragione. Lui perse e un certo Eltsin vinse. Sempre alticcio e foraggiato dai servizi segreti statunitensi.
L’occidente non ha mai capito nulla sui Russi e mondo arabo. Tant’è che un pupillo di Eltsin si chiamava e si chiama Putin.
Incredibile come nella Storia ci siano queste leggi del contrappasso. Probabilmente vincerà la Meloni. Difficile se non impossibile puntare sul Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ed i numeri saranno impietosi. Unica variabile il tandem Renzi Calenda. Se supereranno solo il 5% , direi fallimento totale. Più si avvicineranno al 10 % e più avranno vinto. Non sono convinto che i pentastellati supereranno il 10 %. Con Beppe Grillo che aspetta Conte al varco. Forse, magari il mio naso mi tradisce. E i nostri sondaggi? Cambiano da chi li commissiona e ci sono sempre dal 40 % al 50 % di indecisi. Non quel tanto da ribaltare radicalmente il pronostico finale ma sono  ancora possibili degli aggiustamenti che potrebbero fare la differenza. Due i principali livelli. Sul territorio arrivano anche i big ma, concretamente parlano tra di loro. Qualche volantinaggio ai mercati. Scarseggia il casa per casa. Del resto I ” famosi ” militanti sono scomparsi.
Secondo livello la televisione. In questo caso parlano solo i Big nazionali. E qui simpatie ed antipatie fanno la differenza. Insisto,  prevedo molta astensione.
Il Pd punta ad essere il partito di maggioranza relative e non ha alcuna possibilità di governo. Sinistra sbrindellata leggermente sopra il 3 % . Per loro un successone. Articolo uno non c’è piu. E poi tutta la frammentazione possibile. Marco Rizzo con Adinolfi. Giusta fine dell’ultimo stalinista italiano con l’ultimo crociato che vuole salvare Gerusalemme dagli infedeli.
Rifondazione si camuffa facendo arrabbiare i comunisti italiani che in Piemonte e nel centro nord non riescono a raccogliere le firme. Paragone punta oltre il 3 %.
Garantita la scheda elettorale lunga mezzo metro. Alla faccia del bipolarismo. Che altro dire? Lo so, mi ripeto… Tanta astensione con le successive solite lacrime di coccodrillo dei soliti partiti. L’Italia è anche questo.

Patrizio Tosetto 

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