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Post 2015 sul Duce: Gariglio (Pd), Meloni faccia chiarezza, stop ambiguità

“Con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative le candidature imbarazzanti per Fratelli d’Italia, come il recente caso di Chivasso in Piemonte, si moltiplicheranno in maniera esponenziale. È evidente che a livello territoriale Fdi abbia purtroppo molti esponenti nostalgici, misogini e razzisti”.
È quanto dichiara Davide Gariglio, deputato del Pd, sul post pubblicato nel 2015 su Instagram dal candidato FdI Fabio Margarita nel quale inneggiava al Duce e insultava l’allora presidente della Camera, Laura Boldrini
“A Laura Boldrini va la nostra piena solidarietà mentre a Giorgia Meloni l’invito di fare una maggiore selezione sulla scelta del suo gruppo dirigente, soprattutto nei territori. Scusarsi a posteriori non ha più alcun valore”: conclude Davide Gariglio.

Volt Torino presenta l’“Eurovision della politica”

Volt, il partito paneuropeo, nella settimana della famosa manifestazione musicale, organizza il proprio “Eurovision”, un evento per discutere dei temi politici più importanti e promuovere la propria visione per un’Europa federale.

Il #VoltVision – questo il nome della manifestazione –  si articolerà  in dibattiti, interventi e scambi di opinioni organizzati intorno a 4 tavoli tematici coordinati da giovani attivisti ed attiviste: Difesa comune europea, Transizione energetica, Politiche migratorie condivise, Media e informazione. Il tutto declinato all’interno della più ampia cornice dell’obiettivo di riforma federalista della UE, per giungere agli Stati Uniti d‘Europa.

L’evento è aperto a tutte le persone interessate e sarà occasione per conoscere Volt, i suoi attivisti e godere di un aperitivo offerto dall’organizzazione fino ad esaurimento disponibilità.

L’appuntamento è per mercoledì 11 maggio dalle 18:00 al CAP10110, in Corso Moncalieri 18. Per maggiori informazioni visita i canali Facebook e Instagram di Volt Torino.

 

 

Contatti:

torino@voltitalia.org

michele.carretti@volteuropa.org

stefano.calderan@volteuropa.org

 

Insieme per l’Europa e l’Ucraina

La manifestazione svoltasi ieri davanti a Palazzo di Città, ha  avuto come fulcro il tema del valore dell’importanza e della prospettiva di una Europa sempre più unita, legando tutto ciò alla drammatica contingenza dell’invasione dell’Ucraina.
Giampiero Leo


Ieri, lunedì 9 maggio – giornata dell’Europa – si è tenuto davanti a Palazzo di Città un presidio molto partecipato,
a favore di una Europa federale e del rapido ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.

Sono sventolate insieme bandiere dell’ Unione Europea, dell’ Ucraina e di Movimenti e partiti europeisti.

Le ragioni dell’iniziativa sono state illustrate pubblicamente da Igor Boni, dal Console dell’Ucraina Dario Arrigotti e da Giampiero Leo, Vice presidente del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte, presente alla manifestazione in rappresentanza del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”.

Tutti e tre gli interventi hanno, in piena sintonia, condannato con forza la brutale aggressione di Putin ad un Paese libero, democratico, indipendente e pacifico, quale l’Ucraina e sottolineato il ruolo che deve svolgere l’Europa. Una Europa federale, unita, pacifica e amica degli altri popoli. Un Europa che deve lavorare con una sola voce per raggiungere al più presto in Ucraina il cessate il fuoco e la pace. Una pace che, ovviamente, sia basata sulla giustizia, sul rispetto della legalità internazionale e dei diritti fondamentali dell’uomo. L’appoggio pieno, a tutti i livelli dell’Europa all’Ucraina, deve puntare a questo, tanto più tenendo presente che l’eroica resistenza Ucraina all’invasione russa ha rilanciato il valore e il significato di princìpi quali la libertà e le libertà,l’indipendenza, la democrazia, il diritto di un popolo di scegliere da se il proprio destino e il dovere dei popoli liberi e delle organizzazioni internazionali di vigilare affinchè tutto ciò non sia annichilito da Potenze e da politiche basate sulla violenza, l’arbitrio e la manzogna.

Parco della Salute, Grimaldi (LUV): Regione apra discussione con la Città sullo stato dei servizi

“I medici del San’Anna e della Città della salute ci ricordano che diverse gravidanze presentano complicazioni e fattori associati che possono influire sulla salute delle donne, rendendo indispensabile un’assistenza multidisciplinare. L‘ospedale Sant’Anna rimane all’interno del nuovo Parco della Salute? Speriamo che le notizie che arrivano dalla Cabina di Regia pongano fine alle tante dichiarazioni improvvide sentite negli scorsi mesi: alta complessità e sicurezza e salute delle donne non possono essere separate” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

“Spero che la Regione ora cessi i tira e molla e apra con la Città una discussione sullo stato dei servizi del Capoluogo” – aggiunge Grimaldi: – “sulla medicina territoriale, sulle Case e sugli Ospedali di comunità; ma anche sugli altri quadranti, a partire da quello nord di Torino, che da troppo tempo hanno bisogno di più investimenti, assunzioni e maggiore cura”.

Bocciata la fusione tra Gattinara e Lenta

LE URNE SCONFIGGONO LA PROPOSTA DI FUSIONE 

 

Due netti no alla fusione con incorporazione del corpo elettorale di Gattinara e di Lenta. E’ questo l’esito l’esito della consultazione referendaria che, anche se a titolo consultivo, ha bocciato decisamente il progetto di fusione di Gattinara e di Lenta, fortemente voluto dall’ex sindaco di Gattinara, Daniele Baglione (oggi vice sindaco) e dal primo cittadino di Lenta, Giuseppe Rizzi.

E se l’esito a Lenta era scontato, e i no sono stati 420 pari al 74,47%, contro i 144 pari al 25,53%, anche a Gattinara, dove non si era mai manifestata un’avversione netta al progetto i no sono stati 987 contro i 645 si.

Nell’immediatezza della vittoria dei no, anche se la partita non è ancora finita, essendo il referendum soltanto consultivo, e la parola finale dovrà passare alla Regione Piemonte, il Comitato NON conFONDIAMOCI ha diramato questo comunicato nel quale si chiede al vice sindaco di Gattinara ed al sindaco di Lenta di farsi da parte:

Non interessa che ruolo in questo momentoricoprano, ma interessa il fatto che sifacciano da parte. Il futuro ha un’altra strada e un’altra visuale.

Noi abbiamo cambiato la visione del futuro. La sconfitta al referendum ha una risonanza regionale, la nostra vicenda è seguita da tutte leforze politiche e dagli organi istituzionali ad ogni livello. I tempi per una modifica sostanziale della Legge Regionale che regola le fusioni sono maturi.

Proprio su questo punto il Movimento Progetto Piemonte, insieme ad altri comitati e movimenti aveva richiesto alla Regione Piemonte sin dal 2019 una modifica alla legge regionale in materia nel senso di bloccare i processi di fusione di fronte al voto negativo di una comunità coinvolta. L’argomento era stato illustrato davanti alla Commissione affari istituzionali di Palazzo Lascaris da Andrea Riva, già consigliere comunale di Cuccaro Monferrato che aveva depositato una memoria sottoscritta dal presidente del Movimento Progetto Piemonte, Massimo Iaretti.

Sull’argomento interviene il consigliere regionale Andrea Cane, delegato per gli enti locali della Lega: Tengo a ricordare che la fusione di Comuni non è obbligatoria, nessuno potrà mai esautorare un Comune italiano, anche il più piccolo, dal suo diritto di decidere autonomamente circa il suo futuro. Con l’Assessore alla Montagna Fabio Carosso stiamo inoltre lavorando per modificare la norma attuale che prevede che il Comune di dimensioni maggiori a fronte di voto positivo faccia una sorta di fusione per incorporazione del più piccolo: noi pensiamo che le regole delle aziende e della finanza valgano anche per l’identità, l’appartenenza, la cultura e le tradizioni di realtà locali in cui davvero vale il detto ‘piccolo è bello’: oggi per gli enti locali del Piemonte è una bella giornata”.

 

Leone (Lega ): “Continuiamo il lavoro di rilancio del Piemonte”

Riceviamo e pubblichiamo
Il Consiglio regionale rinnova le Presidenze di Commissione per affrontare al meglio la seconda parte della consiliatura. Alla guida del gruppo di lavoro della Terza commissione viene riconfermato Claudio Leone, imprenditore canavesano eletto nella Lega. Con lui lavoreranno i vicepresidenti Sara Zambaia, anch’essa della Lega Salvini Piemonte, insieme a Monica Canalis.
“La riconferma della presidenza della Terza commissione – commenta Leone – che si occupa di economia, industria, commercio, agricoltura, artigianato, montagna, foreste, fiere e mercati, turismo, acque minerali e termali, caccia e pesca, formazione professionale, energia, cave e torbiere, movimenti migratori ci permette di affrontare questa congiuntura con coerenza e continuità. La situazione del post pandemia, del conflitto in Ucraina con la conseguente crisi energetica, le emergenze legate a peste suina e siccità non devono fermare il percorso di ripartenza del nostro Piemonte”.
“Con i colleghi e con i molti assessori con i quali mi confronto, vista l’ampiezza dell’interlocuzione interna alla Terza commissione – aggiunge Leone -, già da mercoledì torneremo sui temi che ci permettono di perseguire la ripartenza economica del Piemonte, con una seduta sul parere relativo alla modifica delle quote ai beneficiari di ristori all’interno delle macro-categorie economiche. Ringrazio i colleghi che mi hanno rinnovato la loro fiducia e ai vicepresidenti Sara Zambaia e Monica Canalis vanno i miei auguri di buon lavoro, onorato di essere supportato dalla loro professionalità, competenza e sensibilità per affrontare i prossimi step del nostro comune mandato”.

Per non dimenticare Aldo Moro

Ricorre oggi l’anniversario della morte di Aldo Moro avvenuta per mano delle Brigate Rosse dopo aver passato 55 giorni in prigionia. Non possiamo dimenticare una pagina cosi’ triste e dolorosa della recente storia della nostra Repubblica. Il sacrificio del Presidente Moro è una pagina che ancora oggi ci rattrista, ma i suoi insegnamenti e la sua esperienza devono essere ancora vivi per essere ricordati. Noi di Centro lotterà sempre contro il terrorismo e contro la violenza!

Guido CALLERI Segretario Provinciale Città Metropolitana di Torino – Noi di Centro Mastella;
Renato ZAMBON Segretario Regionale – Noi di Centro Mastella.

I Radicali per la Giornata dell’Europa

Torino, lunedì 9 maggio alle ore 18, in Piazza Palazzo di Citta, di fronte al Comune.
Presidio di Radicali Italiani in occasione della giornata che l`Unione europea ha scelto per celebrare la cooperazione tra le nazioni europee, per scongiurare nuovi conflitti e assicurare al popolo europeo pace, democrazia e benessere. Le mobilitazioni coinvolgeranno innanzitutto le piazze di Torino, Roma, Bologna e Londra.
Di fronte al Municipio, Insieme al Console onorario dell’Ucraina Dario Arrigotti e a molti cittadini ucraini, militanti e dirigenti di numerose forze politiche, sventoleremo le bandiere dell’Unione europea e dell’Ucraina insieme, a rappresentare il futuro di pace che vogliamo.
Una mobilitazione per concretizzare il sogno federalista europeo, per far crescere l’Unione Europea e favorire l’ingresso immediato dell’Ucraina, per supportare la sua resistenza e darle un nuovo ombrello di protezione.
A Torino hanno aderito alla manifestazione:
Associazione radicale Adelaide Aglietta, Gruppo +Europa Torino metropolitana, Italia Viva, Azione, Volt, Cellula Coscioni Torino.
Sarà di nuovo l`occasione per rilanciare e dare corpo e forza all`iniziativa “Putin all`Aja!”, per cui stiamo raccogliendo le firme sul sito www.radicali.it
Inviteremo i dirigenti politici, i consiglieri comunali, gli assessori e il Sindaco Lo Russo a firmare per sostenere l’incriminazione di chi si è macchiato di crimini di guerra, Putin in primis.

Prc, volontari Esc: il sudore sei giovani senza pagarli

Intervento di Alberto Deambrogio, segretario Rifondazione Comunista Piemonte e Valle d’Aosta, e Fausto Cristofari, segretario provinciale PRC Torino, in merito alla campagna di reclutamento di giovani per attività gestite dalla città di Torino per l’Eurovision Song Contest che si terrà a Torino nei prossimi giorni.

I ragazzi e le ragazze che hanno aderito alla campagna di reclutamento dovranno svolgere parecchie mansioni, dalla gestione flussi e servizi al pubblico alle informazioni sulle sedi turistiche, dall’accoglienza delegazioni ai presidi sala stampa, sino agli accrediti, ai trasporti ecc.; insomma dovranno lavorare in cambio di una uniforme di riconoscimento, di un buono pasto e di un biglietto d’autobus. La città di Torino insomma, come nella vecchia iconografia dello zio Sam, ha puntato il dito verso i giovani: vi voglio e vi voglio gratis!

Ancora una volta la logica sottesa ai grandi eventi dimostra la sua totale incapacità di costruire qualcosa di durevole per il territorio e la sua rapacità dal punto di vista sociale. Siamo nel pieno dell’ipermodernità, ci riempiamo la bocca con le possibilità tecnologiche, magari connesse all’uso bellico come nel ventilato polo torinese, e non vediamo che questo sistema economico continua a basarsi sul lavoro servile, sull’estrazione di valore da attività gratuite di giovani, precari, o più in generale di donne e migranti.

Il bando di reclutamento della città di Torino non ha avuto nessun accenno di critica né dalle forze che governano la città, né dalle forze che stanno all’opposizione. Questo la dice lunga sulla consonanza complessiva intorno all’idea del lavoro come variabile totalmente dipendente e al lavoratore come mero capitale umano senza diritti, da sfruttare e basta.

Nel criticare recisamente questo tipo di iniziativa intendo rilanciare la questione salariale come questione centrale. E’una battaglia sacrosanta che abbisogna di un’ampia convergenza. Oggi più che mai il diritto al lavoro, alla sua giusta retribuzione, a un salario minimo decente sono tra le sfide principali di una sinistra in grado di ricostruirsi dentro le lotte sociali e contro lo sperpero di risorse per le politiche di guerra e riarmo.

Ciò vale a maggior ragione in questa situazione di guerra dove, anziché agire per ricercare una soluzione che ponga fine al conflitto, il governo sostiene l’invio di armi sempre più potenti e aumenta le spese militari, pensando di far pagare i costi della guerra e delle sanzioni ai ceti popolari.

Associazione Aglietta: Obbedienza non più virtù, Lo Russo cambi passo

“L’8 maggio ricorre la festa della mamma e la dedichiamo idealmente alle mamme delle famiglie arcobaleno che per la legge italiana ancora mamme non sono, almeno non entrambe” dichiarano in una nota Andrea Turi, Patrizia De Grazie e Daniele De Giorgis, coordinatori dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta. “A Torino dopo lo stop del Sindaco Lo Russo alle trascrizioni degli atti di nascita dei figli delle coppie dello stesso sesso, a seguito della richiesta del Prefetto, sono più di 80 i bambini che permangono in un limbo vergognoso”. Proseguono “avevamo invitato il Sindaco Lo Russo a disobbedire ad una imposizione ingiusta perché pensiamo, come Don Milani, che l’obbedienza non è più una virtù, in particolar modo quando tocca la carne viva di famiglie che hanno come unica colpa quella di amare e trasmettere amore. Apprezziamo anche tutti gli sforzi fatti dal Sindaco Lo russo all’indomani della decisione di non proseguire con le trascrizioni, la sua volontà di cercare una soluzione a livello parlamentare e popolare, chiedendo a gran voce al suo partito, il Partito Democratico, di farsi promotore di una proposta di legge di iniziativa popolare. Non possiamo però non notare come tutto ciò non sia sufficiente quando dal lato destro dell’emiciclo del Parlamento, e ci riferiamo alla proposta di legge Meloni, si voglia rendere la gestazione per altri reato universale, pregiudicando con ciò ogni sforzo a che i figli delle coppie dello stesso sesso abbiano pari diritti.” Infine concludono “chiediamo al Sindaco Lo Russo di farsi coraggio e di disobbedire alla legge riprendendo le trascrizioni. Scoprirà di non essere solo, che con lui si muove un popolo affamato di diritti che chiede alle Istituzioni locali più coraggio, quel coraggio che manca al legislatore nazionale”.