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“Aborto in Italia ed in Piemonte? Dateci i dati”

“La questione aborto è anche una questione di trasparenza, Cirio ci dia i dati” così in una nota Andrea Turi, Coordinatore Associazione Radicale Adelaide Aglietta e Silvio Viale, Consigliere Comunale Radicale di Torino, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni e medico abortista. “Periodicamente si parla di aborto ma molto spesso a sproposito. La sentenza della Corte Suprema USA ha scosso tutti e ci ha ricordato che i diritti non sono per sempre. Noi abbiamo la 194 che rappresenta un punto di equilibrio importante. In Italia si parla sempre e solo di obiezione di coscienza ma noi pensiamo che non sia un tema aggredibile a livello individuale ma sta alle regioni organizzare i servizi sulla base delle esigenze per qualità e quantità come per qualunque servizio sanitario e sulla base di numeri aperti ed accessibili”. Concludono: “proprio sui dati si gioca la partita più importante. Alla Regione Piemonte chiediamo di rendere noto per ogni ospedale il numero di obiettori e non obiettori, il numero di Ivg ed il numero di nati, in piena trasparenza, cioè con dati aperti e disaggregati. Pensiamo poi ad una Anagrafe pubblica di obiettori e non obiettori, per aiutare le donne piemontesi nella scelta consapevole del proprio ginecologo”.

Forza Italia: Comuni del Torinese senza contributi

PNRR, RUZZOLA E FAVA (FI):  NECESSARIO CHIARIRE CRITERI

“È ora di finirla. Franceschini è opportuno che ne risponda”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola e il consigliere regionale azzurro Mauro Fava conmetando la graduatoria del bando sulla riqualificazione dei borghi, legato ai fondi del Pnrr e promosso dal Ministero della Cultura. La cosiddetta Linea B.

“Ancora una volta i 314 Comuni dell’area metropolitana di Torino escono senza un euro di contributi e sostegni nazionali. Giá sulla graduatoria legata alla ‘Linea A’ ci sarebbe stato molto da discutere ma non è possibile che i borghi di una intera provincia, quella più popolosa venga completamente bianchettata per qualche astruso criterio. Bisogna che ci guardiamo in faccia e reagiamo all’ennesimo schiaffo che prende il nostro territorio, forse troppo incapace di fare lobby come invece succede in altre zone del Piemonte o in altre regioni. Dobbiamo richiedere un approfondimento soprattutto per la quarantina di Comuni torinesi che avevano fatto domanda e che sono stati sonoramente snobatti. Sarebbe un errore voltare la testa dall’altra parte, facendo spallucce e dicendo, hanno scelto altri. Ne va della dignitá e della credibilitá del Piemonte”.

Pnrr, Ruffino (Azione):  interrogazione e odg su comuni torinesi rimasti fuori

“Perché nessuno dei 314 comuni dell’area metropolitana di Torino è rientrato nella graduatoria del bando sulla riqualificazione dei  borghi legato ai fondi del Pnrr? Il Presidente Cirio e il Sindaco Metropolitano Lo Russo cosa ne pensano e soprattutto cosa hanno intenzione di fare al riguardo? Ho deciso di presentare in Parlamento un’interrogazione e un odg. È proprio in momenti di questo tipo, che la collaborazione tra istituzioni non può venire meno. Mi farò portavoce di questa causa, fino a quando non otterrò risposte chiare su cosa non abbia  funzionato. “ Lo ha dichiarato la deputata di Azione Daniela Ruffino.

Gruppo Giovani Buona Destra Piemonte. Il responsabile è Matteo Marra

Riavvicinare i giovani per farli tornare ad essere protagonisti della vita politica ed istituzionale del nostro Paese è uno degli obiettivi della Buona Destra e per questo è nato, nei giorni scorsi, il Gruppo Giovani di Buona Destra Piemonte: un progetto fatto dai giovani per arrivare ai coetanei, troppo spesso disinteressati dalla vita politica ed amministrativa che impatta anche e sopratutto sul loro futuro.

“La politica deve tornare ad avvicinarsi ai giovani e solo tramite gli stessi giovani, le loro idee ed il loro entusiasmo sarà possibile farlo”, così Claudio DesiròSegretario Regionale della Buona Destra, “i dati di astensione degli elettori Under 25 sono preoccupanti, così come è estremamente preoccupante il disinteresse che i giovani provano per la vita politica ed Istituzionale del nostro Paese. Da troppi anni la politica non è più attrattiva verso le nuove generazioni ed il ricambio della classe dirigente è stagnante”.

“I giovani devono tornare ad essere protagonisti e decisori del proprio futuro partecipando ai processi amministrativi e decisionali, immaginando e provando a costruire in prima persona il Paese in cui vorrebbero vivere domani”, aggiunge Desirò.

“Abbiamo la fortuna di avere diversi giovani di talento nel nostro gruppo e durante la scorsa riunione di Direttivo Regionale abbiamo deciso di istituire un gruppo Giovani della Buona Destra del Piemonte” continua Desirò, “alla guida di questa squadra è stato nominato Matteo Marra, già Referente del Comitato per la Buona Destra di San Maurizio Canavese, che durante le scorse amministrative, correndo al fianco di Laura Cargnino, si è particolarmente distinto per le capacità, l’attenzione e l’entusiasmo”.

“Matteo, insieme agli altri giovani del gruppo piemontese, avrà il compito di organizzare attività, eventi ed incontri che possano avvicinare i giovani piemontesi alla politica ed al nostro progetto politico” conclude Desirò.

“È stato sconcertante constatare dal vivo quanti nostri coetanei non si rechino più a votare”, esordisce così Matteo Marra, neo Responsabile Regionale del Gruppo Giovani, “Le urne delle ultime tornate elettorali hanno visto il progressivo allontanamento dei cittadini dai processi democratici con una percentuale di astensione elevatissima nelle fasce di età più giovani. Questo ci ha indotto a creare un Gruppo Giovani per avvicinare i nostri coetanei e riavvicinarli al mondo politico”.

“Insieme agli altri componenti del gruppo, supportati dal Direttivo Regionale, si siamo già messi all’opera per organizzare iniziative ed attività che possano rendere nuovamente interessante la politica e la vita Istituzionale per le nuove generazioni. La Buona Destra nasce per ridare credibilità e concretezza alla politica, partendo dalla nostra area di appartenenza, cioè liberale, moderata, europea ed europeista. Noi giovani dobbiamo essere protagonisti di questo cambiamento”, conclude Marra.

Nei prossimi mesi, a fianco alle altre attività ed eventi già calendarizzati o in fase di organizzazione, daremo il via alle attività del Gruppo Giovani – Buona Destra Piemonte anche attraverso incontri online ed in presenza, nei quali i giovani potranno esporre le proprie istanze e le proprie idee, confrontandosi tra loro e con i membri del nostro gruppo, formato da loro coetanei.

Merlo: Centro, ora basta con i pregiudizi. Via all’unità di quest’area politica

“Al di là del rinnegamento totale e radicale di tutto ciò che ha detto per oltre 10 anni, è indubbio
che la recente scelta politica di Di Maio e la crisi irreversibile del populismo anti politico e
demagogico dei 5 stelle, rafforza ulteriormente il progetto e l’iniziativa politica di un Centro
politico, riformista, plurale e di governo. Un luogo politico necessario ed indispensabile non solo
per recuperare la qualità della nostra democrazia ma, soprattutto, per l’efficacia dell’azione di
governo. E lo stesso progetto di Di Maio, almeno così pare, va in questa direzione e non può che
essere condiviso.
Ma, per raggiungere questo obiettivo e rafforzare questa scommessa politica, è indispensabile e
prioritario costruire una forte unità di tutti i leader e i soggetti politici che non si riconoscono più
nel ‘bipolarismo selvaggio’ che ha caratterizzato la geografia politica italiana in questi ultimi anni.
E quindi, basta con i pregiudizi personali, con ridicole e grottesche pregiudiziali. E, inoltre, basta
distribuire patenti di moralità, di competenza e di finto nuovismo a destra e a manca. E, di
conseguenza, anche al Centro. Chi persegue questa linea, come ad esempio Calenda, lavora più
per indebolire e poi distruggere il progetto che non per costruirlo e consolidarlo.
Ecco perchè, adesso, è necessario mettere in campo umiltà e generosità da parte di tutti gli
esponenti di quest’area politica e culturale. Esiste, al Centro, un grande spazio politico ed
elettorale. Va coltivato e rafforzato senza puerili pregiudiziali e singolari blocchi ai nastri di
partenza”.
Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’

Occupazione dell’ex Astanteria Martini, Fdi: che dice il Pd?

“L’occupazione dell’ex Astanteria Martini di Via Cigna è un’atto inaccettabile che va fermato immediatamente e senza attendere un minuto di più. Le forze dell’ordine intervengano” a chiederlo sono la Capogruppo di Fdi in circoscrizione 7 Patrizia Alessi e l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che proseguono: “Quella struttura è stata individuata dalla Regione Piemonte per diventare uno dei futuri Ospedali di Comunità, un luogo, quindi, che apparterrà a tutti i torinesi e si occuperà dei loro bisogni di assistenza socio sanitaria. I soliti noti dei centri sociali invece hanno pensato bene di forzare le porte ed occuparlo come sfregio. Ci auguriamo che anche la Città di Torino possa prendere posizione immediata e chiedere insieme a noi un intervento che impedisca agli occupanti di danneggiare l’interno della struttura. Guarda caso gli stessi antagonisti che hanno protestato per mesi al fianco della sinistra istituzionale per individuare l’ex Maria Adelaide come ospedale di comunità ora occupano illegalmente e vandalizzano la struttura scelta dalla Regione. Il Pd torinese ha niente da dire in proposito?”

Draghi e il nuovo Giggino

Stavolta Giggino ci ha decisamente stupito. Raggiante ha comunicato: esco dai cinquestelle con altri 60 parlamentari e facciamo un gruppo autonomo. Ora i cinquestelle non sono più il partito con più parlamentari.  Disperato Beppe Grillo: la sua creatura si sta sciogliendo come neve al sole. Alla fine i dilettanti allo sbaraglio sono sbaragliati. Un altro disperato è Travaglio, lui giovane liberale ora icona dell’ estremismo di sinistra. Draghi vuole intraprendere una strada?  Lui ne vuole imboccare sicuramente un’altra. Altro dato da non sottovalutare: Giggino da oggi non si può e non si deve chiamare più Giggino.  Luigi di Maio  da tre anni Ministro degli Esteri. Chi l’avrebbe detto?  Non è ancora avvezzo alle lingue straniere ma sulla guerra in Ucraina, ammettiamolo, ha tenuto il punto. Ma le novità sul piano nazionale non finiscono qui. Sergio Mattarella non gradirebbe la Meloni presidente del Consiglio. Troppo chiassosa.  Unico rimedio: modificare l’ attuale legge elettorale passando al proporzionale con qualche sbarramento.  Sbarramento al 3 % . Ci sarebbe posto per tutti.  Successivamente il Caos e dunque di nuovo Mario Draghi, attualmente sempre più defilato sulle questioni interne e sempre più proiettato sulle questioni internazionali. Mi sembra fantapolitica ma ci può stare.  Comunque la vedo dura che questo Parlamento faccia qualcosa. Una cosa è certa: Luigi di Maio  uscendo dai cinquestelle con 60 fedelissimi ha messo in salvaguardia il governo. Questo governo finirà la legislatura. Forse era raggiante per questo. Come era raggiante dopo il reddito di cittadinanza.  Abbiamo sconfitto la povertà! Non è avvenuto.  Ma tutto fa buon brodo.
Patrizio Tosetto

Nuovo Comitato per la Buona Destra a Chieri

In un momento di notevole incertezza politica e di grande fermento nel campo liberale, prosegue la crescita della Buona Destra Piemontese che tra nuove adesioni di amministratori locali ed un crescente interesse da parte dei cittadini, continua il proprio percorso di radicamento territoriale attraverso l’apertura di nuovi comitati locali.

“Annunciamo oggi l’apertura del nuovo Comitato per la Buona Destra di Chieri, affidando ad Alexandro Berra il ruolo di Referente Locale”, così Claudio Desirò, Segretario Regionale della Buona Destra del Piemonte.

“Conosco Alex da tempo e sono sicuro che, insieme al Delegato di zona, Avv. Alberto Del Noce, farà un grande lavoro, sviluppando il nostro progetto in funzione delle Elezioni Amministrative del 2024”, continua Desirò.

“Il nostro obiettivo è quello di proseguire nella creazione di un’alternativa concreta al bipopulismo attuale, ridando fiato e rappresentanza ai valori liberali, moderati, europeisti ed a tutti coloro che in questi si riconoscono”, conclude Desirò, “in queste settimane stiamo registrando l’adesione di amministratori locali, membri di progetti civici, politici in cerca di una casa liberale in grado di poter gettare le basi di un percorso credibile e concreto. Questi sono i risultati che ci confortano e chi confermano di essere sulla strada giusta”.

Secondo Berra, “l’obbiettivo della Buona Destra di Chieri, sarà quello principalmente di riportare la Città al centro delle proposte, lasciando da parte gli individualismi che hanno portato in questi anni ad avere una destra ormai frazionata e inesistente. 

Si cercherà anche di dare finalmente una casa a quelle persone che ormai non si riconoscono più negli slogan che puntano alla pancia delle persone: il motto principale non devi essere w il partito ma w Chieri e i Chieresi.”

“Ringrazio Claudio e l’Avvocato Del Noce per la fiducia che mi hanno dimostrato”, conclude Berra, “e sono pronto a far crescere la squadra della Buona Destra piemontese lavorando per il rilancio del nostro territorio”.

Attraverso in politica “altra ed alta”, fatta di proposte concrete ed in linea con i reali bisogni del Paese, distanti dagli slogan “mordi e fuggi” lanciati in cerca di facile consenso, la Buona Destra diventa sempre più realtà affermandosi come punto di riferimento del campo liberale.

Il Direttivo della Buona Destra del Piemonte ricorda di essere a disposizione per tutti coloro che, incuriositi dalla nuova realtà politica, volessero approfondire la proposta, sia attraverso i canali social sia attraverso i Comitati Locali ed i propri organi dirigenziali.

Buona Destra Piemonte

Di Maio, la conversione e la scelta politica

Vabbè, si potrebbe dire senza farla lunga, che la festa è finita, è stato bello, cala il sipario. Ciao 5 stelle.

Però, c’è un però. Certo, ascoltare uno che ha fatto la fortuna personale con un partito
ripetendo all’infinito slogan, accuse infamanti contro gli avversari politici, criminalizzare tutti quelli
che c’erano prima, sostenere teorie sulla superiorità morale nei confronti di tutti gli altri
interlocutori politici, esaltare l’incompetenza e l’improvvisazione al potere, ridicolizzare altri partiti
e le rispettive culture politiche e poi, una bella sera, rinnegare tutto ciò e liquidare la precedente
esperienza come se fosse tutte merce avariata… beh, fa ancora un certo effetto. Anche nella
società contemporanea, dove la politica, di fatto, è scomparsa.
Ora, tutti sappiamo che siamo in un contesto dominato dal trasformismo politico più spietato e
dall’opportunismo personale e parlamentare – e dove il capitolo del “terzo mandato”, come tutti
sanno, è centrale e determinante da quelle parti… – ma anche quando si rinnega radicalmente
tutto ciò che si è predicato per circa 15 anni anche i palati politici più addestrati e collaudati
provano tuttavia un certo brivido.
Detto questo, che effettivamente non si può negare come se nulla fosse, non possiamo non
cogliere anche un dato politico inequivocabile. E cioè, Di Maio dopo aver rinnegato e sconfessato
radicalmente tutto quello che ha teorizzato, detto e praticato per 5 lustri e sino a qualche
settimana fa, adesso ha scoperto che è arrivato il momento della “scelta”. Politica e forse anche
culturale, nonchè comportamentale, archiviando – almeno speriamo definitivamente – la sequela
di insulti, attacchi personali, contumelie e semi diffamazioni rivolte agli avversari/nemici politici in
tutti questi anni. E la “scelta” politica è quella, che personalmente condivido, di contribuire a
rafforzare e a consolidare un progetto politico di Centro nel nostro paese attraverso la
declinazione concreta di una “politica di centro”. Certo, non può essere Di Maio – per ragioni
persin troppo evidenti da spiegare – il perno attorno al quale si costruisce un simile progetto. Ma,
comunque sia, la presa di distanza di Di Maio e della sua corrente, seppur estemporanee e
dettata da evidenti ragioni legate alla tagliola del “secondo mandato”, aiuta ad isolare sempre di
più il populismo giustizialista, manettaro e demagogico di ciò che resta del partito dei 5 stelle. Un
segnale che non può non essere colto da tutti coloro che lavorano per dar vita a questo progetto
distinto e distante dal “bipolarismo selvaggio”che ha caratterizzato la politica italiana in questi
ultimi lustri e che si è ulteriormente rafforzato in questi ultimi tempi con l’assenza della politica e il
trionfo del trasformismo e della spregiudicatezza.
Ecco perchè il nostro compito politico e il nostro ruolo in questo progetto specifico, anche e
soprattutto dopo le scelte dell’ex pentastellato Di Maio, si rafforza sempre di più. Adesso si tratta
di consolidare questo soggetto plurale e di affinare, al contempo, un “pensiero” politico che sia in
grado di dare robustezza ideale e programmatica a questa sfida che sarà decisiva anche per
garantire la qualità e l’efficacia nell’azione di governo dopo le prossime elezioni politiche. Ognuno
con la propria storia, la propria cultura e la propria sensibilità politica.

Giorgio Merlo

M5S: Ruffino “Danni provocati dai 5 Stelle al Paese hanno  superato livello di decenza”

“Non e’ possibile dare ogni giorno spazio ai litigi dei 5 Stelle e tralasciare le priorita’ degli italiani in questo periodo di crisi. Se Di Maio ha deciso di divorziare dai suoi compagni di partito lo faccia senza bloccare la maggioranza. I danni provocati al Paese dal M5S hanno davvero superato il livello di guardia e di decenza. Ora dobbiamo risolvere i problemi dell’Italia, tagliare le accise sui carburanti, il cuneo fiscale, aiutare le aziende e le famiglie a superare un periodo duro e non continuare a perdere tempo dietro i litigi dei grillini capricciosi”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino.