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La Maratonina è rinviata ma non la felicità

Riceviamo e pubblichiamo / Elisa Inga e Luca si sono aggiudicati l’iscrizione omaggio alla alla 7^ Maratonina della Felicità, evento ispirato alla guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, intitolata appunto “La Via della Felicità”, “con la loro simpatia contagiosa hanno colto in pieno lo spirito dell’iniziativa. ”

Un’iniziativa lanciata sulla pagina Facebook della Maratonina della Felicità, con il desiderio di dare continuità alla manifestazione sportiva che è stata rinviata al 2021 e che si sarebbe dovuta svolgere proprio domenica 1 novembre.
“ Non è facile sforzarsi di sorridere in un periodo così lungo di estrema difficoltà – spiegano gli organizzatori – ma siamo convinti che il nostro atteggiamento nei confronti delle cose possa fare la differenza. Essere di buon umore non vuol dire essere irresponsabili, tutt’altro. Mostrarsi fiduciosi non vuol dire ignorare i problemi.
Cercare reciprocamente di tirarsi su di morale è importante, perché è anche così che si possono vincere le sfide. E quella che stiamo vivendo è una sfida per ogni singola persona. Tutte le persone che hanno partecipato inviandoci la loro fotografia e stando al gioco, sono state simpatiche e coraggiose e le ringraziamo moltissimo.”
Chi volesse continuare ad inviare fotografie e scatti nello spirito di diffondere felicità e buon umore, può farlo allegandole via email all’indirizzo procivicos@yahoo.it oppure via whatsapp al 347 98 11 901. Intanto l’associazione promotrice PRO.CIVI.CO.S. OdV assieme al partner tecnico Team Marathon, informano che la data della Maratonina della Felicità 2021 verrà comunicata non appena superata la situazione di emergenza: il più presto possibile, come ci auguriamo tutti.

«Il Piemonte che non ti aspetti»: al rush finale il concorso su Instagram

Entro novembre il verdetto della giuria per il contest foto-video  nato dalla partnership VisitPiemonte-Lonely Planet

 

Chi saranno i sette più bravi a rappresentare il “Piemonte che non ti aspetti” su Instagram? Lo sapremo entro novembre, quando la qualificata giuria renderà nota la classifica del concorso nato con la partnership VisitPiemonte-Lonely Planet nell’ambito della campagna “#Ripartiturismo”.

Con 1955 contributi, tra fotografie e video, il 21 ottobre si è chiuso il termine di partecipazione alla competizione avviata il 7 settembre scorso. La proposta: postare sul proprio profilo Instagram una fotografia, un video, un collage o una gallery fotografica, esprimendo in modo originale e divertente la propria vacanza ideale in Piemonte. Elementi fondamentali per partecipare: una didascalia di massimo 200 caratteri, il più possibile appassionata e coinvolgente, e l’hashtag #ilpiemontechenontiaspetti.

Anche se non lo hai ancora visitato, dovrai riuscire a raccontare il Piemonte che ti immagini, che vorresti vedere, che conosci”, recitava la call to action invitando a lavorare sui quattro temi-guida della campagna di promozione turistica regionale: ‘Libertà’, ‘Bellezza’, ‘Gusto’, ‘Spirito’. “La libertà che ti farebbe spalancare le braccia al cielo, l’enogastronomia che vorresti gustare, l’esperienza che ti darebbe serenità, la bellezza di cui vorresti godere”.

Gli elaborati premiati verranno pubblicati sul sito di lonelyplanetitalia.it e sul sito di VisitPiemonte.com, in palio ci sono i sette ambìti soggiorni di due giornate nelle diverse aree regionali, offerti dai Consorzi Turistici Piemontesi.

Chi sono i partecipanti al contest? L’analisi dei profili rivela che il 51% sono donne e il 49% uomini, con un’età compresa tra 25 e 44 anni, in prevalenza milanesi e romani, seguiti da torinesi, napoletani, bolognesi e fiorentini. E, da un primo sguardo, tra le migliori immagini si scoprono punti di vista inconsueti su architetture e scorci cittadini, angolazioni inedite sui paesaggi collinari, su laghi, e montagne, interpretazioni di prodotti e ricette, scatti e vedute insolite tra sogno e realtà.

La giuria al lavoro sulla selezione è composta da: Marzia Baracchino, Direttore dell’area Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte; Andrea Cerrato, Presidente di Piemonte Incoming, la Federazione dei Consorzi Turistici del Piemonte; Piero Contaldo, Presidente dell’Associazione IgersItalia; Umberto La Rocca, Direttore del quotidiano online Open; Luisa Piazza, Direttore Generale di VisitPiemonte; Angelo Pittro, Direttore di Lonely Planet Italia.

 

Aggiornamenti su visitpiemonte.com e lonelyplanetitalia.it

San Martino, ricordiamoci anche di lui!

La classica estate di San Martino, con sole e temperature miti, ci rasserena un po’ l’animo in questo nuovo angoscioso lockdown

E gli esperti meteolini ci dicono che questo periodo di bel tempo durerà anche oltre l’11 novembre, giorno in cui si festeggia il santo. Tutto merito dell’alta pressione che scalda i nostri cuori e illumina il bel paese. Ma come nasce l’estate di San Martino? Il nome ha origine dalla tradizione del mantello, secondo la quale Martino di Tours, vescovo del IV secolo, noto in seguito come San Martino, vedendo un poveraccio infreddolito e seminudo patire il freddo gli donò metà del suo mantello militare, poco dopo incontrò un altro mendicante e gli regalò l’altro pezzo del mantello. Ma ecco che ad un tratto il cielo diventò chiaro e la temperatura divenne mite come se improvvisamente fosse tornata l’estate. Questo “miracolo estivo”, secondo un proverbio, dovebbe durare solo “tre giorni e un pochino” ma quest’anno ci sta regalando un novembre con temperature piuttosto gradevoli. San Martino nacque nel 317 in Pannonia, l’attuale Ungheria, ed è venerato dalle chiese cattolica, ortodossa e copta. È stato chiamato Martino in onore del Dio della guerra. La famiglia di Martino si trasferì a Pavia dove il futuro santo fu costretto dal padre a fare carriera nell’esercito. E proprio durante un giro di pattugliamento notturno Martino incontrò un povero disgraziato che chiedeva l’elemosina. All’età di 40 anni decise di farsi monaco e lasciò l’esercito. Si recò a Tours dove nel 371 divenne vescovo della città francese nella regione della Loira. Il santo dell’estate novembrina morì nel 397.

Filippo Re

“Voglio tornare a sentire il profumo della vita…”

Qualche giorno fa, prima del nuovo #dpcm, ho comprato questa rosa.

È stato lampante come non solo la mascherina mi impedisse di annusarne il profumo ma anche l’involucro di plastica che la avvolgeva. E così ho deciso di scattare questa foto che non ho avuto tempo di pubblicare perché nel mentre mi son ritrovata in ospedale per una bronchite, i tamponi fortunatamente erano negativi.

Stiamo vivendo un’epoca difficile, soprattutto noi giovani, noi che dovremmo vivere nella speranza di un futuro roseo. Tutti ci chiediamo perché ci ritroviamo a vivere una situazione così drammatica ma molti ormai hanno già capito (e tutti dovrebbero esserne consapevoli) che solo cambiando le nostre abitudini potremmo avere una vita migliore.

Abbiamo tanti problemi da risolvere e la pandemia, qualunque origine essa abbia avuto, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora cerchiamo di uscirne il più indenni possibile iniziando da subito a pensare e a cambiare quelle abitudini che non sono più sostenibili. Mi auguro in futuro di non dover portare più la mascherina e di comprare una rosa avvolta da un involucro che non inquina o, ancora meglio, dopo tanti anni di impegno e sacrifici vorrei non ritrovarmi più a fine mese coi soldi contati e poter così fare una scelta più ecologica comprando una pianta, simbolo di vita, anziché un fiore reciso.

Fonte Instagram: @irene.cane

Icone di stile: dalla Regione novità per le auto storiche

La Commissione Trasporti del Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato il Disegno di Legge 111 per la “Valorizzazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico”, grazie al quale i veicoli con oltre 40 anni di età e con il riconoscimento di storicità riportato sulla carta di circolazione sono esclusi dai provvedimenti di limitazione alla circolazione;

tale esclusione vale per gli stessi veicoli di interesse storico con età compresa tra i 20 ed i 39 anni nelle giornate festive e prefestive.
Con questo provvedimento (anticipato dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati), la Regione Piemonte ha accolto le istanze avanzate dall’Automotoclub Storico Italiano per salvaguardare un settore importante – a livello economico, sociale e culturale – e per mantenere in vita realtà produttive altamente specializzate: in Italia, infatti, il motorismo storico crea un indotto di 2,2 miliardi di euro l’anno (123,4 milioni dei quali generati nel solo Piemonte).

“Questo nuovo Disegno di Legge ha commentato Alberto Scuro, presidente dell’ASI è il risultato del confronto concreto e trasparente che abbiamo instaurato da mesi con la Regione Piemonte, in particolare con l’Assessorato all’Ambiente, ed è l’effetto delle tante iniziative che la Federazione ha perseguito per dimostrare come i veicoli storici certificati non impattino sull’ambiente e come costituiscano una leva di sviluppo per l’indotto economico ed occupazionale, oltre ad essere una grande opportunità per il turismo, in particolare proprio in Piemonte. L’Automotoclub Storico Italiano, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità e della Motorizzazione, si è prodigato nella ricerca e nella trasmissione di dati riferiti al reale impatto ambientale dei veicoli storici, che in Piemonte producono lo 0,000595% dei PM10 globali e lo 0,00234% degli NOx. Numeri che dimostrano l’assoluta inconsistenza degli agenti inquinanti prodotti dai veicoli di interesse storico e collezionistico: sostanzialmente perché sono pochi e fanno poca strada. Alla base di tutto, resta quindi fondamentale il principio di distinzione tra i veicoli vecchi di uso quotidiano e quelli certificati di interesse storico e collezionistico.”

“L’obiettivo – ha sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio – è valorizzare i veicoli di interesse storico e collezionistico, che in una terra come il Piemonte non rappresentano solo una tradizione ma sono anche un’importante opportunità di promozione turistica”.

“Le auto storiche certificate – ha aggiunto l’assessore all’ambiente, Matteo Marnati – sono un museo viaggiante, un patrimonio da tutelare e preservare. Così manteniamo viva la storia di un mondo automobilistico del passato che oggi si può ancora apprezzare su strada. Un valore, quello delle auto storiche non solo collezionistico o storico-culturale, ma anche dagli importanti riflessi turistici in termini di manifestazioni itineranti”.

Testo integrale del DISEGNO DI LEGGE 111
“Valorizzazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico”

Art. 1.
(Disposizioni sui veicoli di interesse storico e collezionistico)

1. Al fine di valorizzare il segmento turistico collegato al settore dei veicoli di interesse storico e collezionistico in Piemonte, gli autoveicoli e motoveicoli che rientrano in questa categoria, per i quali il riconoscimento di storicità è riportato sulla carta di circolazione e la data di immatricolazione è superiore ai quaranta anni, sono esclusi dai provvedimenti di limitazione alla circolazione adottati ai sensi dell’articolo 7 comma 1, lettera b), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), fatte salve ulteriori o differenti valutazioni dei sindaci, in qualità di autorità competenti, in relazione alle esigenze di prevenzione degli inquinamenti.

2. Gli autoveicoli e motoveicoli di cui al comma 1, con data di immatricolazione compresa tra venti e quaranta anni, sono esclusi dai medesimi provvedimenti di limitazione alla circolazione nei giorni festivi e prefestivi, fatte salve ulteriori e differenti valutazioni dei sindaci, in relazione alle esigenze di prevenzione degli inquinamenti. Tali esclusioni non si applicano ai veicoli adibiti ad uso professionale utilizzati nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.

Art. 1 bis
(Clausola d’Invarianza finanziaria)
1. Dalla presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 2
(Dichiarazione di urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell’articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Il bello e il buono: arte e cibo con il “Classico brunch”

La colazione della domenica diventa un’esperienza nuova che fonde arte, gusto e musica grazie alla sinergia fra Fuzion Food, il laboratorio gastronomico di chef Domenico Volgare e Casa Fools, dinamico teatro di Vanchiglia. Un percorso tematico ispirato all’oriente dove i piatti dialogano con un’accurata selezione musicale commentata da Luigi Orfeo, regista teatrale e lirico

 Parte domenica prossima 8 novembre l’ultima iniziativa torinese per rispondere al lockdown: entro le ore 20 di sabato 7 novembre sarà possibile ordinare “Il Classico Brunch” innovativa proposta di food delivery “culturale” nata dalla collaborazione fra due laboratori creativi di Torino: Fuzion Food il ristorante fusion dello chef Domenico Volgare e Luigi Orfeo di Casa Fools, teatro di quartiere gestito da due anni dall’intraprendente compagnia dei Fools.

La colazione domenicale diventa infatti un’occasione unica e nuova per saziare il palato e la mente: non un semplice brunch in delivery, ma una vera e propria esperienza gastronomica e culturale da vivere in casa e in tutta sicurezza. Uno speciale menù di sette piatti (5 salati e 2 dolci) ispirati alle tipicità servite a colazione in Oriente ed elaborati per l’occasione da Domenico Volgare sarà consegnato assieme a un Qr code. Attraverso il codice si potrà accedere a una specialeplaylist “raccontata”, con cui accompagnare le sette portate del bruchfrutto dell’attenta selezione di Luigi Orfeo, attore e regista di Opera Lirica che da alcuni anni porta avanti un accurato lavoro di studio e ricerca musicale. I brani della playlist che, attingendo dal repertorio classico fino al contemporaneo, richiamano i paesi asiatici di cui si stanno assaporando ricette e ingredientisaranno intervallati da audio introduttivi in cui Luigi Orfeo racconterà dettagli, curiosità e aneddoti legati ai pezzi, per far scoprire tesori “nascosti” della musica Coreana o cantanti italiani dalle sorprendenti origini vietnamite e celebri intermezzi lirici presenti in alcuni capolavori del cinema.Un modo per avvicinare il grande pubblico a frammenti della musica italiana e internazionale, continuando a vivere se pure dentro le mura di casa un’esperienza all’insegna del relax e del gusto.

Il Classico Brunch è un’iniziativa per far vivere pillole di gusto e poesia. Un percorso degustativo mentre si ascolta musica classica. Con questo brunch voglio continuare il format dell’experience che i miei clienti vivevano nel mio locale, portandola nelle loro case e facendo vivere loro un momento in cui l’arte, la cultura e il bello del cibo si fondono insieme. Sono andato a scovare delle ricette orientali legate alla colazione che non avevo mai sperimentato per rendere ancora più unica l’esperienza. Tutto questo ovviamente è stato possibile grazie alla collaborazione con Luigi Orfeo e Casa Fools, una sinergia che ci ha permesso di trasformare la difficoltà attuale in una risorsa.” commenta Domenico Volgare, a cui si aggiungono le parole di Luigi Orfeo: “In un momento di estrema difficoltà e arresto abbiamo voluto mettere in atto una reazione proattiva alla stasi che ha investito tutte le attività della Città: chiusi teatri e ristoranti non si ferma il desiderio di diffondere e condividere la bellezza e la creatività”.

Per prenotare “Il Classico Brunch”
Chiamare il +39 346 2124 341 (prenotazioni entro le ore 20:00 di sabato 07 novembre)
Servizio di consegna disponibile dalle ore 11:00 alle 15:00 di domenica 8 novembre
costo €25 a persona, comprende:
– 5 piatti salati + 2 piatti dolci + thé macha in omaggio
– servizio fruibile in modalità take away o delivery

L’indimenticabile gioco del trenino nella Barriera di mezzo secolo fa

Il gioco dei trenini è sempre stata la mia passione

Responsabili sono stati i miei genitori e zii paterni. Nel 1961 per Natale un grande regalo: trenino Marklin, fabbricazione e tecnologia tedesca,  il massimo. E per rendere più allettante la sorpresa dormii dagli zii.  In serata padre e zio lo montavano a casa. Arrivato per il pranzo a momenti svenni.
Accattivante la galleria dove il trenino passava. Risultato pratico: non mangiai e stetti ore ed ore ad osservarlo. C’erano piccole levette . Precisamente tre: una che avviava, una per gli scambi ed una per ridurre la velocità. Fermata tecnica in stazione e operazioni di aggancio dei vagoni.
Così quando mia madre andava a trovare i parenti in via Bra la costringevo all’andata e ritorno a fermarsi nel negozio di collezionismo in corso Giulio Cesare 110.
Appunto,  Artuffo. Partenza da via Cherubini 64. Tutto corso Giulio Cesare fino in via Bra al 9. Nelle puntatine più interessanti fermata nel negozio di libri e fumetti usati di Becutti.
Ex operaio della Grandi Motori licenziato per rappresaglia. Penso di non averlo mai sentito parlare in italiano. Tra un sigaretta e l’altra raccontava della sua attuale libertà. Erano due fratelli e Laura Becutti fu tra le prime interpreti di russo di tutta Italia. Rimase nubile e si favoleggiava di uno struggente ed impossibile amore con un Maresciallo dell’Armata Rossa. Crrscendo chiedevo e desideravo sempre nuovi accessori per il trenino. Sempre a Natale regalone da parte Fiat. Mio padre arrivava a casa con dei buoni per giostre e giochi. Anche qui scarpinata fino in corso Giulio Cesare angolo via Palestrina, tram n. 15 e fermata in via Nizza all altezza di Torino Esposizioni. Sulle giostre ero indeciso sulla scelta. Tot buoni tot giri. Non si poteva e doveva sgarrare. Infine il pacco dono. Eccolo li’ un nuovo trenino marca Lima. Non era tedesco ma andava bene lo stesso. Nei giorni successivi misi in croce mio padre perché stavolta il plastico lo volevo costruire io. Sabato pomeriggio partimmo a piedi,  obbiettivo il falegname di fiducia al fondo di via Palestrina. Direi 2 km ad andare ed altri due al ritorno che mio padre si fece con il grezzo del plastico. Che impresa, ovviamente una sua impresa. Ed io non volevo essere da meno. Per la prima volta ( forse l’unica) decisi un metodo di applicazione e lo perseguii. Il lunedì ( come il cacio sui maccheroni ) arrivo’ la proposta dell’ insegnante di applicazione tecnica. Chi si offriva  volontario per realizzare un plastico con trenino? Mi proposi entusiasta. Una  settimana di tempo per presentare il progetto per l’approvazione e 2 mesi per realizzarla. Indubbiamente diedi il meglio. Adattai il trenino Lima al progetto: Far West. Unico atto di mio padre il calcolo della pendenza per superare un guado con ponte. Lavorando ogni serata dalle 20,  in poi. Manco la televisione vedevo più. In compenso ascoltavo la radio e mi dilettavo. Materiali: pongo cikiratoto Dask ( mastice ) e il Traforo annesso con seghetto. Un esempio era la costruzione della palizzata o dei muri,  diciamo così, simile al legno. Incollavo stuzzicadenti ad un rettangolo di compensato. Tagliavo le punte e poi pitturavo di marrone testa di moro. Fatti i muri montavo piccole casette. Geniale no?
Il Dask per gallerie e monti. Il pongo per collinette ed addobbi. Sotto casa, in piazza Crispi c‘era l’ elettricista, il  decoratore e la cartoleria. Fantastico no? Nel plastico c’erano anche linee telefoniche e l’ illuminazione a gas in città. Far West, meta’ ottocento. Giuro sono stato preciso fino all’ eccesso. Purtroppo i grandi amori a volte vengono spazzati via da grandi delusioni. Puntavo al voto 10. Appunto la perfezione.
Ottenni solo 8. Per il Professore c’erano delle sbavature. Ammetto, tutto sommato, dopo oltre cinquant’anni mi brucia ancora.  Brucia ancora ma sono convinto che molto mi ha insegnato. Aveva ragione mio padre : un modo di sviluppare l’intelligenza è quello di sviluppare le attività manuali. Sbaglierò ma si imparava meglio in questo modo che non solo davanti ad un video. Non mi ha mai abbandonato l’idea di cercare andando in biblioteca per scrivere una ricerca didattica. So perfettamente dI essere, almeno in questo caso, un uomo d‘altri tempi.  Concedetemi di non riconoscermi in questo tempo , dove in cinque minuti si è già consumato tutto. Mi si lasci (cortesemente) la dolcezza dei ricordi di oltre 50 anni fa.

Patrizio Tosetto

Aperto il mercatino di Natale Adisco

Come  ogni anno è tornato il consueto appuntamento natalizio di Adisco  Sezione Piemonte presso lo store di via Lagrange 5/d, aperto al pubblico.

Uno spazio dedicato interamente alla magia del Natale, nel quale si potrà vivere l’incanto delle feste e, attraverso un acquisto solidale, contribuire attivamente a nuovi progetti dell’associazione a favore dei bambini in cura presso Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

 

ADISCO  Sezione Piemonte, nata a Torino nel 1997, rappresenta una delle più importanti realtà del Terzo Settore piemontese e nazionale: le sue principali attività si concentrano sul supporto allo sviluppo della cultura della donazione del sangue cordonale, e nella ricerca sulle cellule staminali tramite erogazione di borse di studio e donazione di strumentazione sanitaria.

Inoltre, in ottica di interventi mirati verso il miglioramento e l’umanizzazione degli spazi di cura, ha contribuito alla loro rivisitazione architettonica, in particolare quelli dedicati ai piccoli pazienti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita.

Tante, negli ultimi anni, le iniziative a supporto dell’ospedale infantile di Torino: la creazione, nel 2013, del Day Hospital di Oncoematologia pediatrica; l’apertura, nel 2016, del reparto L’Isola di Margherita, pensato per bambini e ragazzi colpiti da malattie rare o inguaribili che necessitano di un sostegno concreto a tutto campo; l’inaugurazione, nel 2018, del nuovo Pronto Soccorso Pediatrico del Regina Margherita; l’ultimo grande intervento, nel 2019, che ha messo a disposizione dell’ospedale infantile una rinnovata degenza di Oncoematologia pediatrica.

 

“Oigoloro”, un’idea innovativa e utile

Si chiama Gianluigi De Marchi, fa il consulente aziendale, è genovese, ma trapiantato da ormai quarant’anni a Pino Torinese

De Marchi è un personaggio molto noto nel mondo della finanza;ha lavorato per decenni prima in Borsa, poi in banca, successivamente in società di gestione di fondi comuni ed infine in società di consulenza.

Attualmente si definisce un “pensionato attivo”, perché continua a lavorare in proprio come consulente indipendente, elaborando perizie tecniche a favore di clienti di banche ed assicurazioni, cui offre la sua preziosa esperienza per ricuperare danni subiti a causa di investimenti o finanziamenti non correttamente consigliati dagli intermediari. E mette a disposizione del pubblico le sue conoscenze tenendo corsi presso una decina di UNITRE piemontesi.

Ma è anche fecondo scrittore di libri: nel suo “catalogo” figurano, infatti, volumi di divulgazione finanziaria (oltre trenta titoli, molti dei quali hanno venduto migliaia di copie), un libro di racconti, uno di poesie e tre romanzi.

Recentemente ha lanciato un oggetto innovativo: l’OIGOLORO, un orologio disegnato e perfettamente funzionante alla rovescia, grazie ad un motore elettrico costruito appositamente in Germania.

“Certo, può sembrare un’idea matta” dichiara l’inventore“ma in realtà questo oggetto ha una funzione utilissima, quella di poter capire l’ora quando si è davanti ad uno specchio. E le occasioni non mancano, dai parrucchieri e saloni di bellezza alle palestre, tutti locali in cui gli specchi sono numerosi. Ma anche nel bagno di casa, quando ci si fa la barba o ci si trucca è un’impresa capire che ore sono, cercando di “raddrizzare” l’immagine che si vede riflessa”.

Ma l’OIGOLORO può essere utilizzato anche come originale regalo per le ormai prossime feste natalizie o di fine anno; o anche per il compleanno della nonna, con un bel bigliettino di auguri come: “Nonnina, guarda l’OIGOLORO, per te il tempo torna indietro e ti fa ringiovanire ogni giorno…”

! ELATAN ID OLAGER LEB NU

Non è uno scherzo…

Avete mai fatto caso quanto sia difficile leggere l’ora quando siete davanti ad uno specchio?

Ora non dovete più fare sforzi, perché OIGOLORO ® risolve il problema!!!!

Mettetelo davanti allo specchio in bagno, in palestra, nel vostro salone di bellezza e, come per magia, tutti potranno leggere l’ora esatta senza sforzo.

! ELATAN ID OLAGER LEB NU

UN BEL REGALO DI NATALE !

La locandina pubblicitaria dell’OIGOLORO

Insomma, un oggetto utile e divertente dai mille usi, seri o scherzosi, che può essere richiesto direttamente all’inventore al numero 3356912075 oppure via mail demarketing2008@libero.it

“Sofia e i fantasmi del Castello”. Ad Halloween è giocosa “caccia al tesoro”

Con la Fondazione Cosso, al Castello di Miradolo. Sabato 31 ottobre, dalle ore 17,30 San Secondo di Pinerolo (Torino)

Bella pensata. Come, di solito, sono tutte quelle progettate dalla pinerolese “Fondazione Cosso” nella propria suggestiva sede del Castello di Miradolo, in via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo. Dove, al quesito di come celebrare la tradizionale festa di Halloween, si è pensato a giusta ragione che l’evento dovesse soprattutto essere organizzato in modo tale da far divertire i bambini e le loro famiglie.

Detto fatto. La Fondazione, presieduta da Maria Luisa Cosso, propone così per il prossimo sabato 31 ottobre, a partire dalle 17,30, una “caccia al tesoro teatrale” nello storico Parco del Castello, realizzata in collaborazione con la Cooperativa “Theatrum Sabaudiae Torino” e l’Associazione “Le Vie del Tempo”. L’attività, pensata per le famiglie con bambini dai 5 ai 12 anni, vuole essere un’occasione per scoprire in maniera giocosa la storia dell’antica dimora (risalente al XV secolo, ma ampliata e ridisegnata nel 1866 su volere del marchese Maurizio Massel di Caresana) e dei conti Cacherano di Bricherasio, che vantarono il titolo di “viceré” dei Savoia e ricevettero in dono l’edificio, quale dote della giovane Teresa Massel convolata a nozze con il conte Luigi Cacherano di Bricherasio, dal cui matrimonio nacquero Sofia ed Emanuele, diventati ben presto personaggi di spicco nel mondo culturale, sociale ed economico torinese di inizio Novecento. “Quando sul Parco calerà la sera– affermano gli organizzatori – i personaggi che anticamente hanno abitato il Castello prenderanno vita per un divertente viaggio nel tempo”. Sarà un percorso a tappe, in cui ci si potrà trovare misteriosamente faccia a faccia con i fantasmi di Sofia (in vita, mecenate e filantropa, ma anche promettente pittrice allieva di Lorenzo Delleani) o del fratello Emanuele, fra i soci fondatori della F.I.A.T., il cui atto costitutivo venne firmato proprio nella residenza torinese della famiglia Bricherasio, come raffigurato in un celebre dipinto commissionato allo stesso Delleani. Un percorso ricco di sorprese e di incognite, tutte da scoprire, dove Sofia ed Emanuele potranno anche avvicendarsi – perché no? – con la mamma, la marchesa Teresa Massel o pur anche con la bisnonna “Babet” o forse con altri illustri personaggi del tempo frequentatori assidui del Castello, come gli artisti Lorenzo Delleani (di cui s’è detto) o Leonardo Bistolfi o ancora lo scrittore Edmondo De Amicis e il capitano di Cavalleria Federico Caprilli, intimo amico dei Bricherasio.

Prenotazione obbligatoria allo 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

Costi:
Attività: 12€, comprensivo di ingresso al parco e dolce sorpresa finale. Gratuito sotto i 5 anni.
Informazioni aggiuntive:
In caso di pioggia l’attività è annullata. Occorre portare con sè una torcia. Non sono consentiti coriandoli o stelle filanti ma le famiglie sono invitate a presentarsi mascherate!
Per una visita in sicurezza
Per garantire la tutela dei visitatori ed evitare al massimo il rischio di contagio, la Fondazione Cosso si è dotata di un protocollo anti – Covid-19, in accordo con il proprio responsabile per la sicurezza. L’accesso e la permanenza nella proprietà, sia negli spazi interni sia nel parco, è regolato da una serie di raccomandazioni per la sicurezza di tutti.

g. m.