Matteo Salvini nervosetto. Appare spavaldo come suo solito. Sono i tempi, che per lui e per la Lega (anche) del Piemonte non collimano. Di fatto con i suoi che sul Tav gli sono addosso. Poi l’Europa e i francesi che non hanno più voglia di aspettare i comodi di Giggino e non fanno distinzioni tra le forze che compongono il governo
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E Chiara Appendino è affranta dalle mafiose minacce degli anarcoidi teppistelli di quart’ordine, sempre comunque pericolosi. Loro non sono un problema politico. Sono un problema di ordine pubblico. Ma Chiara è anche basita dal comportamento di parte dei suoi che si sono voltati dall’ altra parte e anche per Lei non è un bel vivere. Viale e opposizione manifestano sotto il municipio solidarietà morale e politica alla Sindachessa. Come non ricordare quando le minacce erano rivolte a quelli del PD ed esponenti delle sinistra sbrindellata ironicamente dichiaravano: capita, o con consumata malvagità sostenevano che erano pro Tav solo per farsi pubblicità politica fin tanto da inventarsi minacce e attentati. Continuano le miserie umane. Sulla Tav si sono rotti rapporti di amicizia e sodalizi politici. Troppa acrimonia e odio. Ma una parte sembra proprio non accettare. Non accettare la conclusione di un’ opera che non dipende solo dall’Italia o dalla Val di Susa. Nel non accettare vale di tutto, anche la ritorsione. Il movimento No Tav stava scomparendo di fronte all’evidenza dei fatti. Il governo pentastellato ha d ringalluzzito tutto e tutti, compresi gli atti di violenza. Con il paradosso della complicità dei leghisti che sono sicuramente un partito d ordine. Contraddizione evidente. Con questo non voglio automaticamente dire che tutti i No Tav sono violenti. Ma fare i conti politici sì. E per l’ ennesima volta Giggino viene smentito dai fatti. Conte ha mandato una lettera a Telt autorizzando gli appalti. Con la salvaguardia. Un elegante modo per affermare che si potrà anche chiedere delle modifiche al progetto originario. Salvini ha sostenuto di avere la testa più dura di Di Maio che giudicava questo atteggiamento infantile.
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Forse ma per ora (ancora) un punto a favore del milanese sul campano. Concretamente i lavori vanno avanti . Persino il sindaco di Venaus, storico No Tav, propone comunque di andare avanti ponendo una modifica del progetto originale. Altro passo in avanti ma non giudicato sufficiente per tranquillizzare i pro Tav. Per i contrari, mi sa che non è un problema di merito. Tanta e fin troppa ideologia. Ma è difficile se non impossibile dialogare con chi ne fa una questione di carattere ideologico. Il confronto generalmente sfocia o in una mediazione o in sintesi tra tesi ed antitesi. Difficile trovare mediazione o sintesi tra il no e il sì Anzi, impossibile, visto che in natura come in grammatica non esiste. Aspettiamo le reazioni a questa novità della lettera. Altro capolavoro della ” trasparenza” grillina. Dimostrazione pratica che dal dire al fare c’ è di mezzo l’ oceano. Se hanno ragione le indiscrezioni giornalistiche di una richiesta Italiana all’Europa e Francia di ridiscutere tutto il progetto, sono sicuro che la richiesta verrà rispedita al mittente. Con la Francia che si chiede cosa c’ entra la vecchia Italia che ha dato i natali a Leonardo da Vinci. Ma aspettiamoci anche locali reazioni di violenti e affini che reagiranno sicuramente. Per loro confusione e violenza vanno di pari passo. E sullo sfondo lo spauracchio del referendum. Effettivamente è la prima volta nella storia dell’unità d’ Italia che il Piemonte si trova così in difficoltà.
Patrizio Tosetto