DA PALAZZO LASCARIS- Pagina 6

ORDINE DEL GIORNO CAPUTO-VALLE (PD): ASSISTENZA IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE

Con un ordine del giorno collegato al bilancio regionale di previsione 2017-2019, approvato nella seduta del Consiglio regionale del 12 aprile i Consiglieri regionali Valentina Caputo e Daniele Valle hanno impegnato la Giunta regionale a definire nuovi indirizzi in materia di interventi a favore delle persone disabili alle quali venga meno il sostegno familiare e a prevedere progetti personalizzati e co-progettati finalizzati a migliorare la qualità della vita di molte persone con disabilità e a realizzare, al contempo, ingenti risparmi in particolare in campo sanitario. “Con questo ordine del giorno – affermano Caputo e Valle – intendiamo favorire la sperimentazione e il sostegno di nuovi modelli operativi indirizzati al “percorso durante e dopo di noi”, anche attraverso progetti personalizzati e coprogettati per disabili gravi e gravissimi del Piemonte, utilizzando parte del finanziamento nazionale aggiuntivo del Dopo di Noi, e richiedere la definizione di nuovi indirizzi in materia allo scopo di rispondere al desiderio dei genitori di disabili di assicurare ai figli tutte le cure e l’assistenza di cui necessitino dopo la loro morte o, comunque, quando non siano più in grado di prendersi cura di loro”.“Il gruppo Pd ha chiesto alla Giunta di intervenire anche presso il Governo – concludono i Consiglieri Caputo e Valle – affinchè si prevedano interventi economici continuativi nel tempo a favore delle persone disabili prive di sostegno familiare per evitare sterili azioni di breve periodo”.

FORZA ITALIA: CONSUMO DEL SUOLO,UNA LEGGE INSOSTENIBILE PER I COMUNI

DDL  CHE DETERMINERÀ LA PARALISI URBANISTICA, IL BLOCCO DEI PRG E IL CONSEGUENTE DISAGIO ECONOMICO E SOCIALE PER COMUNI E CITTADINI

pichettoDopo una riforma sanitaria che penalizza cittadini e territori, un piano rifiuti che danneggia i piccoli comuni, ora la giunta regionale si appresta ad approvare una nuova legge sul consumo del suolo che creerà grandi disagi, economici e sociali e la paralisi urbanistica sull’intero Piemonte“: lo dichiarano Gilberto Pichetto, Franco Graglia, Massimo Berutti, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Diego Sozzani e Gian Luca Vignale, componenti del gruppo consigliare regionale di Forza Italia, nel corso di una conferenza stampa finalizzata a sensibilizzare, e a bloccare, l’iter di un testo di legge, che se approvato causerà grandi difficoltà per i Comuni e i piemontesi.

I consiglieri fanno riferimento ad un testo di legge, già sottoposto alla Commissione Tecnica Urbanistica lo scorso 22 dicembre, e che in questi giorni si prepara a compiere il suo iter attuativo.Il disegno di legge proposto dalla giunta entra a gamba tesa nella pianificazione e nell’autonomia dei singoli comuni e modifica il sistema di pianificazione piemontese, oggi basato essenzialmente sui Piani Regolatori, dividendo il territorio regionale in ambiti e sub ambiti – definiti dalla giunta – ed introducendo con reg lascarisuna pianificazione cosiddetta “a due piani”, uno di tipo strutturale e l’altro operativo. Il primo dovrà essere predisposto a livello sovracomunale nel rispetto dei sub-ambiti definiti dalla Regione. I Comuni in alternativa potranno sottoscrivere un accordo di pianificazione con chi deciderà la Regione. Inoltre vi sarà un piano operativo che individua e programma le azioni a livello locale da porre in essere in un tempo medio-breve. L’alternativa è l’approvazione di un accordo di pianificazione a livello intercomunale, da attuarsi mediante varianti di adeguamento ai piani regolatori vigenti.

 Questo significa che, ove il testo dovesse essere approvato, tutti i Comuni piemontesi non solo dovranno rifare il piano regolatore – anche se appena approvato ma dovranno farlo suddividendolo in un piano strutturale, che dovrà pianificare l’adeguamento al PPR e l’applicazione dei nuovi limiti al consumo del suolo, e uno operativo, che disciplina l’attuazione del precedente.Non basta: i Comuni hanno due anni di tempo per aggregarsi sulla base della ripartizione nei sub-ambiti definiti dal Piano territoriale regionale. Se ciò non avviene: decade ogni previsione di trasformazione di suolo libero.

 I consiglieri azzurri sottolineano come l’ipotesi di rifare tutti i Piani regolatori in soli due anni – e per giunta consiglio lascarisoperando in una scala sovracomunale per aggregazioni sempre decise dalla Regione – sia del tutto impraticabile quando si consideri che ci sono voluti quasi 40 anni affinché tutti i Comuni si dotassero del PRGC in base alla legge Astengo.

Ogni piano regolatore spiegano è il frutto di anni di decisioni, confronti con il territorio, scelte della collettività e lavoro degli uffici comunali. Questa giunta di fatto con questo testo cancellerà anni di lavoro di condivisione e concertazione, stravolgerà tutte le scelte fino ad oggi assunte per la gestione associata delle loro funzioni fondamentali per costringere i Comuni a sottoscrivere accordi coatti secondo indicazioni imposte. Il tutto a spese dei Comuni e senza determinare benefici concreti per il territorio“.

 Questa operazione – spiegano – secondo le prime stime avrebbe una ricaduta in termini di costi vivi di circa 250 milioni di euro, ovviamente a carico dei già risicati bilanci comunali. Proprio perché nella maggioranza dei casi non vi sono i tempi tecnici nè le disponibilità di bilancio per provvedere all’adeguamento, allo scadere del biennio saranno definitivamente perse le entrate dovute in forza dell’IMU sulle aree edificabili di cui si dispone la decadenza. In gioco nella sola provincia di Torino vi sono ben 4.800 ettari! Stiamo parlando per il Piemonte di parecchie decine di milioni di euro di minori entrate in parte corrente per il sistema dei Comuni“.

 BANDIERE REGIONELa scelta di sostituire tutti i piani regolatori esistenti con i cosiddetti piani a due livelli – sottolineano i componenti del gruppo di Forza Italia è per giunta datata ed inefficiente: la stessa Regione Emilia Romagna ne ha appena proposto l’eliminazione. Senza voler entrare nel merito di ulteriori ricadute si pensi per esempio alla paralisi che comporterà in tutto il comparto dell’ edilizia“.

 

Siamo consapevoli – concludono che il suolo non sia una risorsa infinita, tuttavia siamo convinti che le politiche di pianificazione e programmazione debbano rappresentare strumenti utili per una gestione sostenibile, e non certo penalizzante, per il territorio. Per questo motivo ci opporremo con ogni mezzo alla proposta della giunta regionale: da domani programmeremo incontri in tutte le Provincie per affrontare la questione e avvisare sindaci e amministratori locali sugli effetti devastanti di questa legge“.

(foto: il Torinese)

 

 

 

 

Consiglio regionale, parola d’ordine: ridurre i costi della politica

diritti umani laus“Con il 2016 si è definitivamente concluso il percorso per la riduzione  dei costi della politica – ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, nel corso della conferenza stampa di fine anno -. L’emolumento di un consigliere regionale da oggi è pari a quello della sindaca della Città metropolitana. Non contenti di quanto già fatto lo scorso anno, l’ulteriore riduzione del budget annuale per le spese di funzionamento dei gruppi e degli uffici di comunicazione, ha  portato il Consiglio ad un risparmio aggiuntivo del 20%. Dopo oltre 40 anni metteremo mano alle regole rispetto alla gestione ed all’erogazione dei contributi, a garanzia di una maggiore tracciabilità e apertura verso l’esterno. Abbiamo infatti previsto bandi pubblici con cadenza quadrimestrale su specifici filoni tematici ed una Commissione unica di valutazione ad ulteriore garanzia della  trasparenza con cui opera questo Consiglio”.

In una Sala Viglione gremita di operatori dei media, la vicepresidente Daniela Ruffino ha evidenziato “il lavoro svolto dalla Consulta europea, con grande entusiasmo, che ha coinvolto 3mila consiglio lascarisstudenti nelle conferenze del concorso ‘Diventiamo cittadini europei’. Importante anche l’attività della Consulta femminile con diversi progetti di prevenzione a livello sociale e sanitario. Infine, continuiamo a puntare sulla trasparenza anche con le visite al Palazzo che hanno portato nelle nostre sale 8.500 studenti”.

Nino Boeti, il vicepresidente di maggioranza, ha espresso “soddisfazione per lo spirito dimostrato durante i lavori dell’Assemblea dai consiglieri dei vari gruppi politici che hanno sviluppato rapporti di grande correttezza. Una delle iniziative più importanti del Comitato Resistenza e Costituzione, forse poco evidenziata dai media, è stata quella che ha portato al conferimento alla Regione Piemonte della medaglia d’oro al merito civile per l’opera svolta dalla popolazione, particolarmente dalle donne, in aiuto a partigiani ed ebrei ricercati”.

“Anche il prossimo anno proseguiremo sui temi dello sport, del lavoro e della sana alimentazione – ha affermato il consigliere segretario Alessandro Benvenuto – con progetti come Piemonte Startmap e collaborazioni con enti importanti del territorio come Andos”.

Il consigliere segretario Gabriele Molinari, che ha tenuto sottolineare la correttezza dei rapporti tra le varie componenti in Consiglio regionale, ha rilevato “l’importanza dell’attività svolta dall’Osservatorio regionale contro il fenomeno dell’usura e, in particolare, sulle iniziative per la lotta al sovraindebitamento”.

con reg lascarisContinuando nel cammino di risparmio e di efficientamento intrapreso in questi ultimi anni, il bilancio del Consiglio regionale 2017-2019, comprensivo di tutte le spese di personale e funzionamento, al netto dei fondi rischi, prevede un fabbisogno di 45,3 euro, con una riduzione rispetto al 2016 di circa 1 milione.

Nel 2016, fino ad oggi, l’Assemblea in 72 sedute suddivise in 40 giornate d’Aula ha prodotto 27 leggi e altre 56 deliberazioni. Per regolare iI calendario dei lavori la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari si è riunita 45 volte. I progetti e disegni di legge presentati sono stati 37, poi esaminati dalle sei Commissioni permanenti in 297 riunioni.

Si sono svolte, inoltre, 2 sedute di Consiglio aperto e 1 seduta di Consiglio straordinario.

 

AB – www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

Sanità, accorpamento Asl To1 e To2. Dibattito in Consiglio regionale

con reg lascarisIl Consiglio regionale del Piemonte ha approvato l’accorpamento dell’ASL TO1 e dell’ASL TO2 in un’unica azienda sanitaria,  a partire dal prossimo 1° gennaio. Il documento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Antonio Saitta, è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione. “Oggi la città è spaccata in due e serve un’omogeneizzazione dei servizi – ha spiegato l’assessore illustrando la delibera – e il nostro obiettivo è creare valore, individuare i punti del sistema che sono in grado di occuparsi meglio delle prestazioni. Il miglior utilizzo degli spazi comporterà la liberazione dei locali per sviluppare a Torino l’assistenza territoriale, oltre ad assicurare risparmi. Nessuno sarà licenziato, ma piuttosto saranno migliorati i servizi”.L’atto aziendale della nuova Asl unica – che prenderà il nome di Azienda sanitaria locale Città di Torino – sarà pronto entro giugno 2017 e sarà oggetto di un percorso di valutazione condivisa con il Comune di Torino e con le Circoscrizioni.”Si tratta di un percorso di riorganizzazione dei servizi sanitari che ritengo necessario – dice il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, Pd – e che sono certo potrà portare conseguenze utili e positive per i cittadini torinesi. Occorre, però, che la futura unica grande azienda sanitaria della Città di Torino abbia come obiettivo prioritario non solo quello del risparmio, bensì consiglio lascarisgarantire l’omogeneizzazione e l’ottimizzazione dei servizi affinché tutti i torinesi, che abitino a Barriera di Milano come a Mirafiori Sud, possano ricevere cure eguali, appropriate ed efficienti. Sull’azienda Sanitaria unica, interviene anche il consigliere Marco Grimaldi (SEL): “La creazione di un’unica Azienda Sanitaria per la città di Torino è  anche un’opportunità per riflettere sugli obiettivi della sanità regionale, in primo luogo l’accessibilità al servizio per tutte e per tutti. L’ampliamento del servizio di assistenza domiciliare e della sanità di prossimità, lo sviluppo delle politiche di Prevenzione e Promozione della Salute su tutto il territorio cittadino, l’integrazione ma anche la diffusione del servizio dovrebbero andare in questa direzione. Per questo il Gruppo SEL ha richiesto di partire dall’analisi di prossima pubblicazione a cura del Prof. Costa, sullo stato della salute e delle diseguaglianze nella sanità torinese, che verrà presentata in commissione giovedì prossimo”.  Stando alle previsioni a cura delle due Asl, la nuova Azienda coinvolgerà circa 900mila abitanti, di cui l’11,6% tra gli 0 e i 13 anni, l’11,5% tra i 65 e i 74 anni, il 13,9% ultrasettantacinquenne, nonché un 15,3% di stranieri residenti. Lottiamo contro le diseguaglianze in tutti i campi, vogliamo che questa sfida sia anche il primo obiettivo della sanità pubblica e dell’unione tra le due Asl torinesi” – aggiunge  Grimaldi. – “Facciamolo contro il lavoro povero, facciamolo garantendo la mutua ai migranti, leghiamo i risparmi prodotti dall’integrazione a maggiori investimenti per realizzare tutto ciò. Fuori dal piano di rientro è consiglio campanaora necessario unire gli investimenti a nuove assunzioni. Quello di oggi è solo un piccolo passo. Chiediamo da subito un confronto di un anno con città, operatori, medici, lavoratori e territori per realizzare un piano strategico per la salute”. In materia di sanità, polemiche le opposizioni: “Abbiamo nuovamente chiesto a questa giunta regionale di rivedere la propria posizione sulla chiusura dell’ospedale Oftalmico, e di fare un passo indietro per il bene dei cittadini. La risposta ricevuta è stata disarmante: l’assessore Saitta ha chiaramente detto che lui decide e non accetta suggerimenti, e gli stessi consiglieri di maggioranza che fino a ieri godevano dei flash per la tutela dell’oftalmico oggi hanno bocciato la nostra proposta” lo dichiara Gian Luca Vignale,consigliere regionale di Forza Italia e firmatario di un ordine del giorno bocciato oggi dal centrosinistra. Prima della votazione della delibera l’Assemblea ha discusso sette atti d’indirizzo collegati e ne ha approvati tre. Quello presentato dalla prima firmataria Valentina Caputo (Pd) impegna la Giunta regionale “a individuare, nell’ambito del processo di accorpamento delle Asl To1 e To2, gli strumenti più idonei a consentire il massimo coinvolgimento del Consiglio regionale affinchéASL tale processo sia improntato ai principi di partecipazione, condivisione e gradualità ed evitando, d’altro canto, l’adozione di semplici automatismi conseguenti a una mera fusione tra le due attuali Aziende”. I due presentati dal primo firmatario Davide Bono (M5S) impegnano rispettivamente la Giunta regionale “ad investire risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria del presidio Amedeo di Savoia, sulla base di un progetto dell’Azienda, per mantenere la sicurezza e il decoro delle strutture in cui vengono attualmente erogate le attività sanitarie sino a ricollocamento in strutture più idonee” e “a chiedere al direttore generale dell’Asl To la sollecita costituzione di un tavolo sindacale aziendale che segua tutte le questioni connesse alla nuova organizzazione al fine di garantire il mantenimento e il potenziamento dell’offerta sanitaria”.

(Foto: il Torinese)

 

M5S risparmia 250mila euro dal taglio stipendi

GRILLO 5Circa  250 mila euro ai cittadini piemontesi dai i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che  hanno simbolicamente firmato un assegno. Si tratta delle risorse frutto dell’autoriduzione dello stipendio. Per il secondo anno consecutivo i consiglieri pentastellati si sono ridotti i compensi a 2.500 euro netti, più contributi e rimborsi per le spese dirette. Già lo scorso anno furono restituiti quasi 355 mila euro, tutti destinati a finanziare il microcredito regionale gestito dalla Fondazione Don Mario Operti, onlus che da anni lavora con la Regione Piemonte. il 50% della cifra risparmiata quest’anno andrà al microcredito, dove andrà l’altra metà lo decideranno online gli iscritti al M5s scegliendo tra tre settori: politiche sociali, ambiente, istruzione”.

Grimaldi: “Inaccettabile soppressione abbonamenti tratta Torino-Milano”

TRENO MILANOIn Consiglio regionale l’Assessore ai Trasporti ha riposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sulla situazione degli abbonamenti per i pendolari della tratta Torino-Milano.

Con il passaggio alle linee ad alta velocità, negli anni si è assistito a una drastica riduzione delle linee di trasporto locale, che ha reso sostanzialmente obbligatorio per i lavoratori l’utilizzo dell’alta velocità.

Nel mese di agosto la società Ntv ha soppresso la possibilità di abbonamento per la tratta Torino – Milano, utilizzata quotidianamente da migliaia di lavoratori. Una decisione inaccettabile, a fronte dell’elevato numero di passeggeri e di lavoratori pendolari.

La preoccupazione del comitato pendolari è che anche Trenitalia possa allinearsi alla decisione di Ntv, generando ulteriori problematiche per chi deve spostarsi quotidianamente tra le due città, poiché l’Autorità garante dei trasporti ha reso non obbligatori gli abbonamenti per entrambe le compagnie.

Per questo il comitato ha chiesto a Ntv di riconsiderare l’abbonamento, almeno vincolandolo a una fascia oraria di garanzia al mattino per l’andata e al pomeriggio per il ritorno.

“Volevamo sapere se la Giunta si fosse attivata per un confronto con il Ministero, con Ntv ed eventualmente con Trenitalia, per comprendere le ragioni della prima e ottenere le dovute garanzie dalla seconda” – dichiara Grimaldi. – “Non sarebbe accettabile che anche una partecipata dello Stato non considerasse più un servizio pubblico come l’abbonamento per i pendolari, anche perché il canone per l’alta velocità non compenserà mai il grande investimento fatto dal Paese per quella linea”.

(foto: il Torinese)

LUPI, VIGNALE (FI): HA VINTO L’IDEA DI “MONTAGNA LUNA PARK”

lupo

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“In Consiglio ancora una volta l’ideologia ha vinto sul buonsenso. Ora il centro sinistra spieghi a cittadini e allevatori delle valli che ogni giorno devono vivere nella paura o subire attacchi al bestiame che il lupo può convivere con l’uomo senza alcuna regolamentazione” questo il commento del consigliere regionale Gian Luca Vignale, dopo la bocciatura del suo ordine del giorno sul problema lupo in Piemonte e l’approvazione di quello del PD. “Ho presentato un ordine del giorno – spiega – che impegnava la Regione ad un serio e costante monitoraggio della popolazione dei lupi e degli ibridi cane/lupo in Piemonte con interventi di contenimento per garantire abbattimenti finalizzati a garantire la corretta prevenzione per gli allevatori vittime di predazione. Purtroppo la sinistra “da città” ha fatto approvare un testo che impone di incentivare la conservazione e la tutela della specie lupo e al contempo di vietare i piani di abbattimento. Questo significa che non solo non si troveranno soluzioni ai continui attacchi dei lupi, ma che questi saranno destinati ad aumentare a danno dei cittadini e degli allevatori”.vignale

“La stessa direttiva lupi dell’Unione europea – prosegue Vignale – prevede che si possano fare, per evitare situazioni di contrasto con l’uomo, azioni selettive. Aldilà delle Alpi, infatti, nei Dipartimenti francesi da alcuni anni si stanno realizzando interventi a tutela di chi lavora e fa vivere la montagna”.

“Ha vinto chi considera la montagna un Luna Park del fine settimana in cui la presenza di un bellissimo esemplare di lupo è molto più accattivante della figura di un pastore o di chi vive in montagna che, però, rappresentano la vita delle nostre montagne.Il lupo infatti non è più un animale in estinzione ed è dannoso per i pastori e allevatori – conclude Vignale – . Oggi il Piemonte ha perso una nuova occasione per aiutare le famiglie e l’economia montana”.

Grimaldi: "I lavoratori non sono formiche. Basta briciole!"

GRIMALDIIl Gruppo SEL ha interrogato la Giunta su un caso che riguarda le condizioni di lavoro inadeguate negli appalti della Regione, in particolare nel settore sanitario. Si è discusso del caso dell’ospedale San Giovanni Bosco.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

In seguito a una segnalazione di degrado inviata dalla Filcams CGIL, il Dipartimento di Prevenzione della Struttura Complessa di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASLTO4 ha effettuato un sopralluogo nella struttura e, il 22 marzo 2016, ha inviato un verbale al Direttore Generale dell’ASLTO2, al Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero S.Giovanni Bosco di Torino e alla Filcams stessa. In ogni reparto, bagni maleodoranti, corridoi sporchi, pavimenti usurati, polvere e sporcizia addirittura nelle camere di degenza, carrelli dei rifiuti in pessimo stato abbandonati. Come è possibile? Dal 1° aprile 2015 è attivo il nuovo appalto pulizie e sanificazione, vinto dalla ditta La Lucente S.p.A. con sede a Modugno (Ba), che ha decurtato del 40% le ore di attività di pulizia rispetto al precedente appalto, pur prevedendo sostanzialmente le medesime prestazioni dell’appalto precedente. Da allora, non a caso, si riscontrano notevoli carenze del servizio. La domanda è semplice: come si possono svolgere le stesse mansioni e mantenere gli stessi standard con così tante ore in meno? All’interrogazione del Capogruppo Marco Grimaldi, l’Assessore Saitta ha risposto che la Regione si impegna a chiedere un aumento delle ore di lavoro e un’integrazione dell’appalto e continuerà a vigilare finché le condizioni non miglioreranno sensibilmente. La Giunta ha inoltre intenzione di procedere da questo momento in avanti con gare centralizzate. “È evidente che, in questo caso, il non rispetto da parte dei committenti delle condizioni minime di dignità del lavoro ha un effetto non solo sulle lavoratrici e sui lavoratori stessi, ma sulla qualità del servizio, con gravi conseguenze per la salute dei pazienti”. – Dichiara Grimaldi – “Se non si pone fine al taglio indiscriminato delle ore di lavoro questa situazione non potrà mai migliorare. Noi continueremo la nostra battaglia e non lasceremo soli i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative. Siamo parlando di donne e uomini, non di formiche. Basta briciole”.

COMMERCIO, RUFFINO (FI): REGIONE SI ATTIVI CONTRO L'APPLICAZIONE DELLA BOLKESTEIN

Oggi è una grande giornata per il commercio ambulante piemontese”

ruffino daniela“La Regione Piemonte si attivi con tutti i mezzi, legislativi e non a sua disposizione, contro l’applicazione della Bolkestein, a sostenerlo Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale in merito al voto in sede legislativa in terza commissione. Oggi è una grande giornata per il commercio ambulante piemontese”

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Il voto, in sede legislativa, della proposta di legge al Parlamento n. 183 relativa a “Modifiche agli articoli 7 e 70 del Decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59. Attuazione della direttiva 2006/123/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno,  esclude l’esercizio del commercio su area pubblica dall’applicazione della direttiva europea Servizi (meglio conosciuta come Bolkestein), salvando di fatto gli ambulanti piemontesi dal rischio di perdere le licenze alla loro scadenza, prevista per il 2017”.

 

Nel luglio 2011 il Piemonte aveva approvato una  legge regionale che disponeva l’esonero dall’applicazione della Direttiva “Bolkestein” per il commercio ambulante ma il governo Monti l’aveva bocciata. Mi auguro  che questa volta, il presidente Chiamparino sappia convincere gli alleati nazionali che siedono alla maggioranza del Governo e riesca a tutelare il commercio e l’economia piemontese”. consiglio lascaris

 

Spiega l’esponente azzurra: “L’obiettivo da perseguire è semplice: non applicare al commercio ambulante la Bolkestein. Parliamo infatti di una categoria di lavoratori letteralmente vessata dalle tasse nazionali e locali,  in particolare la TARI.Categoria che vive un momento di grande difficoltà, esattamente come il commercio di vicinato.L’applicazione  della direttiva europea costituirebbe il colpo ferale per questo comparto. La Regione può fare tanto, per mettere in salvo questa tipologia di commercianti. I tempi devono essere brevi anche perché i Comuni devono adeguare i regolamenti il fattore tempo diventa fondamentale,  certamente prima che gli stessi intervengano”.

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Conclude Ruffino: “Vigilerò affinché la proposta trovi attuazione a livello centrale a tutela delle migliaia di lavoratori impegnati su questo complesso settore”.

La Space City è a Torino

spazio23Questo settore è una vera eccellenza in Piemonte, che è la regione trainante per l’Italia, una eccellenza a livello mondiale

Una settimana fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una delle sue tappe del viaggio istituzionale negli Stati Uniti si è recato al centro spaziale della Nasa a Houston per incontrare gli astronauti italiani in attività: Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano, Paolo Nespoli, Roberto Vittori insieme a Walter Villadei che nello spazio non ci è ancora andato.

Questa visita del vertice politico istituzionale del nostro Paese sta a dimostrare l’importanza strategica che ha per l’Italia il settore aerospaziale e, in particolare, quello della esplorazione spaziale.

Questo settore è una vera eccellenza in Piemonte, che è la regione trainante per l’Italia, una eccellenza a livello mondiale. Per il settore spazio la nostra industria è al terzo posto in Europa e tra i primissimi posti anche a livello globale ma con delle punte di diamante che lasciano sbalorditi.

Tutto questo viene descritto nel video che è stato prodotto dalla redazione dell’ufficio stampa istituzionale dell’Assemblea legislativa.

Il distretto spaziale di Torino, polo scientifico e tecnologico con pochi eguali al mondo, è raccontato in molte delle sue straordinarie caratteristiche prendendo spunto da una visita presso gli stabilimenti tra corso Francia e corso Marche.

 
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