

IERI ALLA FIACCOLATA DELLA VIGILIA DEL 25 APRILE LA CONSIGLIERA, CHE ASPETTA UN BIMBO, SI È DOVUTA ALLONTANARE PER TIMORE DEI VIOLENTI
“Sono una cittadina antifascista, una consigliera regionale, ma sono anche una mamma. E ieri non ho potuto partecipare al corteo del 25 aprile come avrei voluto per colpa di un gruppo di violenti – spiega la consigliera regionale di Italia Viva Vittoria Nallo in un video su Instagram – Ho dovuto allontanarmi per proteggere me stessa e il mio bambino. Un gruppo del cordone di sicurezza ha impedito la partecipazione alla nostra delegazione. Sapete per quale colpa? Per quella di aver portato le bandiere dell’Europa e dell’Ucraina. Un popolo in lotta per la libertà.Il 25 aprile dovrebbe essere la festa di tutti. Donne, uomini, bambini, giovani di chi ama la libertà. Eppure a Torino questo ieri non è stato possibile.Per quanto ancora si continuerà a tollerare e giustificare la violenza di pochi che sporcano la festa di tutti, questo, come diceva Pasolini, è il fascismo degli antifascisti”.
Caro direttore,
malgrado le promesse esodo faticoso stamane sulla A6 per la Liguria ben 8 km di coda. Da 6 anni autostrade per la Liguria un calvario per i camionisti, per le aziende che debbono trasportare i loro prodotti e per i turisti. La incompetenza nei trasporti la pagano ogni giorno cittadini e sistema economico.
Mino GIACHINO
Foto di un torinese che sperava di arrivare a pranzare al mare
Per la morte del pensionato di 92 anni di Monteu da Po che trovava all’interno della propria abitazione quando l’acqua lo ha travolto ed è annegato, La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo. Al momento l’inchiesta è a carico di ignoti, per omicidio colposo.
Si cercherà di verificare l’accuratezza del sistema di allerta meteo, le tempestività delle segnalazioni alla cittadinanza e l’intervento dei soccorsi.
L’Italia celebra, questo 25 aprile, l’80 anniversario della Liberazione, “fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità”, come ricordato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’ultimo discorso di fine anno. Tenere viva la memoria si configura oggi come un atto di resistenza. Una resistenza capace di reggere il tempo, di sconfiggere i tentativi di revisione, di presentare i valori scaturiti da una delle stagioni cruciali per la nostra democrazia con la necessaria chiarezza. Mai come ora, a ottant’anni da quei giorni di aprile del 1945, da quella giornata intensa di lotta e libertà, scandita dalla proclamazione dell’insurrezione generale da parte del Comitato di liberazione nazionale alta Italia, si avverte l’esigenza o, ancor meglio, il dovere civile della pratica concreta e quotidiana dell’antifascismo. I valori democratici sono per definizione antifascisti, come ha ricordato più volte lo storico Gianni Oliva. Lo sono poiché la democrazia si basa su principi di libertà, pluralismo e rispetto delle istituzioni, tutti elementi incompatibili con un regime dittatoriale. Il fascismo negò le libertà fondamentali, represse ogni dissenso e impose un modello politico totalitario. In questo senso, chiunque difenda la democrazia non può che essere antifascista, in quanto rifiuta ogni forma di governo che si fondi sulla soppressione delle libertà individuali e collettive. Ottant’anni fa il Paese, pur ridotto in macerie dalla guerra fascista e segnato da profonde divisioni politiche ed umane, seppe iniziare un nuovo cammino. La memoria cha anche il compito di ”far conoscere e non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista”, come più volte sottolineato dal Presidente Mattarella. Soprattutto oggi occorre riconoscere il valore dell’antifascismo in modo aperto, chiaro, inequivocabile, diretto, senza ambiguità. Per questo è indispensabile cercare di ricucire i frammenti di una memoria collettiva sempre più labile, sempre più frammentaria. Lo dobbiamo a chi lottò allora per liberare l’Italia e lo dobbiamo a tutti noi.
Marco Travaglini
Venerdì 25 aprile, giornata centrale delle celebrazioni, il primo momento di commemorazione si terrà alle 10.30 al Cimitero Monumentale, con l’Omaggio ai Caduti e la deposizione delle corone ai cippi e alle lapidi, a cura della Città di Torino e del Comitato di Coordinamento fra le Associazioni della Resistenza del Piemonte.
A partire dalle ore 11.30, invece, in piazzetta Franco Antonicelli, la “Festa della Liberazione in Circoscrizione 1” celebrerà la libertà e la memoria con musica, teatro, letture e attività per adulti e bambini.
Alle 12 al Museo del Risorgimento Torino Jazz Festival, in collaborazione con il Museo e il Centro di Formazione Musicale della Città di Torino, metterà in scena un tributo musicale alla Resistenza dal titolo “Swing della Liberazione”.
Chiude la giornata l’evento musicale e danzante “Il Ballo della Liberazione”, organizzato da Torino Jazz Festival e Balla Torino Social Dance al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, in corso Unità d’Italia 40. Una serata guidata da Mirko Volonnino, in cui le big band torinesi “Gianpaolo Petrini Big Band” e “JcT Big Band di Valerio Signetto” si esibiranno in un dialogo musicale ispirato alle sfide tra orchestre nella Harlem degli anni Trenta, rievocando l’ondata di musica swing e jazz che attraversò l’Italia al momento della Liberazione, portata dai soldati americani attraverso dischi, orchestre e trasmissioni radiofoniche e diventata simbolo di rinascita e speranza per un paese in ricostruzione. Lo spettacolo si terrà alle ore 18, con una replica alle ore 21. L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.torinojazzfestival.it, disponibile fino a esaurimento dei posti da martedì 22 aprile alle ore 10:30 a giovedì 24 aprile alle ore 12.
Sabato 26 aprile alle ore 18.30 al Teatro Regio si terrà il concerto Aldo dice 26×1 – Sinfonie e canti per la libertà. “Aldo dice 26×1” è il testo del telegramma con cui il CLN Alta Italia, all’una del mattino del 26 aprile 1945, diede il segnale alle formazioni partigiane di scendere in città per combattere i nazifascisti: una battaglia che portò alla liberazione di Torino.
Il concerto, che vedrà esibirsi l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio diretti dal maestro Alessandro Palumbo, aprirà con la Sinfonia n. 9 di William Schuman, dedicata all’atroce massacro delle fosse ardeatine, seguita da due sinfonie tratte da I Vespri siciliani e dal Nabucco di Giuseppe Verdi, opere in cui il tema della dominazione straniera si intreccia con la sofferenza degli oppressi e il loro anelito alla libertà, evocando l’epopea risorgimentale e le lotte del Novecento. Il programma proseguirà con il Madrigal di Gabriel Fauré, proposto nell’arrangiamento di Giulio Arpinati, in cui giovani uomini e donne si accusano a vicenda di egoismo e crudeltà nelle questioni di cuore, su un tema musicale tratto dalla cantata luterana di Johann Sebastian Bach Dal profondo dell’angoscia a te grido: muta il testo, ma non il senso della preghiera, che si chiude con la dolcezza della speranza. L’ingresso delle voci del coro accompagna la transizione verso il repertorio popolare legato alla Liberazione dell’Italia dal fascismo e dall’occupazione nazista. Saranno eseguiti Dalle belle città, uno dei pochissimi canti partigiani originali di cui sia rimasta traccia, nell’arrangiamento di Alessio Murgia; e Festa d’aprile, canzone composta da Sergio Liberovici e Franco Antonicelli nel 1948, proposta nell’arrangiamento di Giulio Arpinati.
L’iniziativa è a cura della Città di Torino, in collaborazione con Comitato Resistenza e Liberazione del Consiglio Regionale del Piemonte, Comitati provinciali ANPI di Torino e Milano, e realizzata dalle sezioni ANPI del Teatro Regio di Torino e del Teatro alla Scala di Milano.
Domenica 27 aprile, infine, la Presidenza del Consiglio comunale organizza viste guidate, a ingresso libero per cittadini e turisti, alle sale auliche di Palazzo Civico, con orario 10-17. Tra le sale storiche che saranno mostrate ai visitatori, quella denominata “delle Congregazioni”, dove il 28 aprile del 1945 si insediarono il sindaco Giovanni Roveda e la sua Giunta popolare, designati dal CLN per governare la città fino allo svolgimento delle elezioni.
TORINO CLICK
Si terrà lo Swing della Liberazione al Museo del Risorgimento, mentre è slittato al 30 aprile il Ballo della Liberazione in programma al Mauto
Si terrà lo stesso lo ‘Swing della Liberazione’ al Museo del Risorgimento mentre la scomparsa di Papa Francesco ha inevitabilmente modificato la programmazione per la festa del 25 aprile per i musei torinesi, che rimarranno comunque aperti per la ricorrenza.
Il Museo più ricco di eventi sarà quello della Resistenza, dove, oltre all’apertura prolungata del Museo fino alle 20, si terranno le passeggiate resistenti, tre percorsi nei luoghi della memoria nei dintorni di corso Valdocco, (già sold out), la proiezione del film di animazione ‘Invelle’ e una festa in collaborazione con la Circoscrizione 1, in piazzetta Antonicelli.
La festa, che prevede anche un pranzo sul modello della festa dei vicini, si protrarrà dalle 11 alle 17.
È stato spostato al 30 aprile il Ballo della Liberazione, in programma al Museo dell’Automobile. Al Museo del Risorgimento si terrà, invece, lo “Swing della Liberazione”, con le voci delle CFM Singing Student e al suono della CFM Ellington Band. Entrambe le iniziative fanno parte del programma “Il jazz della Liberazione” del Torino Jazz Festival.
Aperto fino alle ore 21 il Museo Egizio e fino alle ore 20 il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana. È stato anche progettato un tour gratuito nei palazzi istituzionali, che partirà ogni 15 minuti da palazzo Civico, dalle 14.30 alle 15.30, e si snoderà tra Palazzo Reale, l’Armeria Reale, l’Archivio di Stato, per concludersi nella Sala del Senato del Regno d’Italia e la Sala delle Feste.
Mara Martellotta
Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che chiede un intervento per la cura e la manutenzione di piazza Santa Giulia, con l’obiettivo di una sua necessaria e doverosa valorizzazione. Il documento, presentato da Simone Fissolo, si concentra in modo particolare sulla richiesta verso il Sindaco e la Giunta comunale di un intervento di manutenzione straordinaria da prevedere all’interno del programma triennale delle opere pubbliche della Città per il periodo 2025-2027, con l’obiettivo di ripristinare la pavimentazione della piazza.
Lo strato di Sanpietrini di Santa Giulia, ha spiegato in Aula il capogruppo dei Moderati, risulta danneggiato in più punti e le varie riparazioni effettuate negli anni, sono state fatte in catrame o cemento senza la doverosa sostituzione dei blocchi di porfido mancanti, con il conseguente danneggiamento sia estetico sia funzionale della pavimentazione stessa e provocando le lamentele di residenti e commercianti della zona.
TORINO – Dal 14 al 16 aprile si sono svolte le elezioni RSU e Nursing Up Piemonte si conferma primo sindacato presso l’Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga di Orbassano. Ottimi risultati anche presso la Città della Salute di Torino, dove il sindacato ha ottenuto un ampio consenso, consolidando la propria rappresentanza in uno dei poli sanitari più rilevanti della città. I voti complessivi registrano una crescita, segno di una fiducia crescente da parte dei professionisti del comparto.
«È un risultato che speravamo ma che non davamo per scontato – commenta Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte –. Siamo molto soddisfatti, perché significa che i colleghi hanno colto e riconosciuto il lavoro fatto in questi anni. Questo voto ci dà la forza per continuare a batterci non solo per la professione infermieristica, ma per tutto il comparto sanitario».
La rappresentatività emersa dalle candidature, con una presenza bilanciata di uomini e donne, viene letta come un segnale positivo sul piano dell’equità di genere all’interno del sindacato. «È importante che il nostro gruppo rifletta questa parità, perché rappresentare davvero un comparto significa anche garantire voce e spazio a tutte e tutti», sottolinea Delli Carri.
Con il nuovo mandato, Nursing Up guarda alle prossime sfide contrattuali, anche sul fronte della definizione di un contratto specifico per infermieri e personale sanitario, distinto da quello dei dipendenti pubblici in generale. «Serve un riconoscimento chiaro delle specificità delle professioni sanitarie – spiega –. Solo così potremo affrontare davvero le questioni cruciali: stipendi più adeguati, un equilibrio migliore tra vita e lavoro e una gestione sostenibile dei carichi professionali».
Il Segretario Regionale rimarca infine l’importanza di un approccio sinergico tra i diversi professionisti della sanità: «Solo lavorando insieme possiamo costruire una visione chiara e condivisa di salute pubblica. Essere il sindacato di un comparto ci dà voce, forza e ci permette di portare avanti battaglie innovative e necessarie per il futuro della sanità come protagonisti».
Nursing Up Piemonte
“Sin da ragazzo – ha detto il Sindaco nel suo intervento – ho avuto l’opportunità di ascoltare le storie di donne e uomini che, nel ’45, si ritrovarono in queste stesse piazze e in queste stesse strade con un’unica certezza nel cuore: che la libertà vale ogni sacrificio. È una memoria che dobbiamo onorare, un passato che non possiamo dimenticare.
La Resistenza – ha aggiunto- ci ha lasciato un’eredità che parla anche europeo, difendere i suoi valori oggi significa anche credere nell’Europa dei popoli e dei diritti.
In questa festa di memoria e di impegno – ha concluso – non possiamo non ricordare con commozione anche la figura di Papa Francesco, che ci ha lasciati proprio in questi giorni. Un uomo che, con voce mite ma potente, ha lavorato per costruire ponti di pace, per ricordarci che non c’è libertà senza giustizia, non c’è futuro senza solidarietà”.
Questa mattina invece il primo momento di commemorazione al Cimitero Monumentale, con l’Omaggio ai Caduti e la deposizione delle corone ai cippi e alle lapidi.
Resterà aperto e visitabile per tutta la giornata il Sacrario del Martinetto dove alle 11 andrà in scena il recital ‘Songs of freedom’ a cura dell’Accademia dei folli.
A partire dalle ore 11.30 in piazzetta Franco Antonicelli, la Festa della Liberazione in Circoscrizione 1 celebrerà la libertà e la memoria con musica, teatro, letture e attività per adulti e bambini.
Alle 12 al Museo del Risorgimento Torino Jazz Festival, in collaborazione con il Museo e il Centro di Formazione Musicale della Città di Torino, metterà in scena un tributo musicale alla Resistenza dal titolo ‘Swing della Liberazione’.
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