CRONACA- Pagina 4

Rapina supermercato: fermato dalla polizia

Un cittadino tunisino di 32 anni è stato fermato dalla Polizia di Stato poiché gravemente indiziato di rapina.

A fine maggio viene perpetrata una rapina in danno di un supermercato cittadino di corso Galileo Ferraris. Nella circostanza, un uomo entra nell’esercizio e, dopo aver spinto per terra un’addetta, si impossessa di 1500 euro, prelevati dal registratore di cassa; poi fugge lungo corso Vittorio Emanuele II. Grazie all’analisi di diversi sistemi di videosorveglianza, si risale al presunto autore del gesto.

A seguito di mirati servizi, l’uomo viene rintracciato e sottoposto a fermo alcuni giorni dopo, in corso Marconi angolo via Nizza da personale della Squadra Mobile.

La Procura della Repubblica di Torino ha disposto per il presunto autore del delitto la misura della custodia cautelare in carcere.

Lite condominiale con pistola e a suon di schiaffi: in manette suocero e genero

Lite condominiale a Giaveno dove suocero e genero di 53 e 22 anni prendono  un bastone e una pistola e suonano il campanello al vicino. Lo aggrediscono con schiaffi e gli puntano l’arma alla testa. Sembra che uno  degli aggressori  abbia esploso un colpo in aria a scopo intimidatorio. I due sono stati arrestati dai carabinieri.

Al Regina Margherita tre bimbi di Gaza

Oggi, mercoledì 11 giugno, arriveranno all’ospedale pediatrico Regina  Margherita di Torino tre bambini provenienti da Gaza. Si tratta di un bimbo di 8 anni, accompagnato dal padre e dal fratello, che ha riportato lesioni da esplosione, ferite multiple e ustioni; un bambino di 2 anni, accompagnato da madre, padre e due fratelli, affetto da una rara malformazione congenita del cuore (che rappresenta circa l’1% di tutte le cardiopatie congenite) e di una bambina di 3 anni, accompagnata dalla mamma, dalla zia e dal fratello affetta da cardiopatia congenita e immunodeficienza, che comporta frequenti infezioni polmonari e ricoveri ospedalieri ricorrenti.
Questi 3 bambini si aggiungano ai 6 piccoli pazienti arrivati in questi nell’ospedale torinese grazie alle attività di solidarietà e accoglienza messe in campo dalla Regione Piemonte, anche all’interno del programma di cooperazione internazionale Food for Gaza, a cui il Piemonte partecipa in collaborazione con il ministero degli Esteri.
«Il Piemonte continua a essere protagonista nell’accoglienza dei bambini malati in fuga dalla guerra: l’abbiamo fatto per i bambini dell’Ucraina e lo facciamo per i piccoli in arrivo da Gaza per offrire le cure di cui hanno bisogno e ospitalità alle famiglie, grazie anche alla rete di accoglienza del Terzo settore. Il nostro ospedale pediatrico è un’eccellenza a livello internazionale e proporrò che si chiami anche “ospedale dei bambini del mondo” perché qui tutti possono trovare cure di altissima qualità» dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«Accogliamo fraternamente tre bambini provenienti da Gaza. Come in altre circostanze analoghe, il sistema sanitario interviene con la propria professionalità e competenza medica per curare bambini che provengono da zone del mondo martoriate dalla guerra – aggiunge l’assessore alla Sanità Federico Riboldo – Desidero ringraziare tutti i medici, infermieri ed operatori sanitari dell’ospedale pediatrico Regina Margherita, una delle tante eccellenze della sanità regionale, che in questi frangenti dimostrano la loro grande internazionalità. La Regione è al loro fianco, come sempre, disponibile al supporto e ad ogni forma di aiuto concreto. L’augurio è che i bambini possano essere curati e possano tornare presto a sorridere e a vivere in un contesto diverso da quello, terribile, dal quale provengono».
“Ancora una volta il Piemonte si conferma in prima fila nel supporto alla popolazione civile palestinese – dichiara l’assessore alla Cooperazione Internazionale Maurizio Marrone – Siamo orgogliosi di offrire il nostro piccolo contributo umanitario allontanando questi piccoli dalla guerra, nella speranza che si possa giungere al più presto ad un cessate il fuoco”.
«Accogliamo tre bambini con le rispettive famiglie nell’ambito della missione “Food for Gaza” che ha il significato di creare un ponte tra l’ospedale Infantile Regina Margherita e i bambini di Gaza tramite l’intermediazione delle forze diplomatiche e dei sanitari israeliani e palestinesi – sottolinea la professoressa Franca Fagioli, Direttore del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita – Nei prossimi giorni verranno sottoposti ad accertamenti diagnostici per valutare lo stato della malattia e pianificare le cure. Ringraziamo la rete di associazioni del terzo settore, in particolare UGI e Associazione Bambini Cardiopatici, grazie alle quali sarà possibile accogliere le loro famiglie. Ancora una volta il Piemonte e l’ospedale Regina Margherita si confermano modello di cooperazione internazionale e di solidarietà».
cs

Schianto in autostrada: muore una donna, due feriti

Drammatico bilancio di un morto e due feriti, quello dell’incidente avvenuto ieri tra il casello di Casale Monferrato Nord, all’altezza di Villanova, e la variante Stropiana-Santhià della A26. Sono rimaste coinvolte due auto e un furgone. Nell’incidente è morta una donna e due persone sono rimaste ferite. Sul posto i Vigili del Fuoco, la Polizia Stradale, il 118 e l’elisoccorso.

Cinghiali e burocrazia, agricoltori incatenati

Si sono incatenati ieri davanti alla sede della Città Metropolitana di Torino per protestare contro i ritardi nei pagamenti dei danni provocati dai cinghiali alle loro coltivazioni e per denunciare la situazione di grave crisi in cui si trovano ad operare numerose piccole aziende agricole locali.

I manifestanti sono Monica Iuliano e il marito Roberto Castelli, titolari dell’azienda agricola biologica Le Frisole di Giaveno, con quattro ettari di coltivazioni orticole, la metà delle quali rappresentate dalle patate biologiche di montagna a Denominazione Comunale (DeCo).

La nuova direttrice della Città Metropolitana, Monica Sciajno, li ha ricevuti, comunicando loro due buone notizie: la prima, che ieri la Regione Piemonte ha approvato il mandato di pagamento dei risarcimenti, la seconda, che già stasera un tutor faunistico svolgerà un sopralluogo in azienda per pianificare degli interventi di abbattimento dei cinghiali in quella zona, garantendo il supporto anche delle guardie della stessa Città Metropolitana.

«Siamo contenti che la situazione si sia sbloccata – commenta Roberto Castelli -, anche se ci sembra assurdo dover compiere  gesti plateali per ottenere ciò che ci spetta. I ristori economici per noi in questo momento sono vitali, perché ci consentono di tirare avanti e pagare la nuova semina, ma non risolvono il problema, che è il danno costante e devastante che subiamo tutti gli anni principalmente per colpa dei cinghiali. Settemila euro di danno nel 2023, tra fauna selvatica e eventi climatici, oltre cinquemila nel 2024, più quelli di quest’anno, che supereranno i quindicimila, sono botte che non possono essere assorbite da aziende delle nostre dimensioni, senza contare che, per effetto del limite del “de minimis”, non potremmo comunque ricevere più di 25 mila euro di risarcimenti nell’arco dei tre anni e che le patate di alta qualità, che noi vendiamo a 3,80 euro al chilo, ci verranno pagate 80 centesimi al chilo. Oltre al danno, la beffa».

Per Le Frisole si prospetta una situazione di estrema difficoltà: «Stiamo lavorando in perdita – afferma Castelli –, a fine stagione saremo costretti a chiudere. Non sono servite neanche le recinzioni elettrificate, i cinghiali di grossa taglia le superano senza difficoltà. Svegliarsi al mattino e trovarsi ogni volta davanti al campo devastato è sconfortante, speriamo che gli abbattimenti disposti dalla Città Metropolitana possano sortire degli effetti risolutivi, ma ci vorrebbe un miracolo».

Il “caso” dell’azienda di Roberto Castelli e Monica Iuliano, soci di Cia Agricoltori delle Alpi, è stato seguito passo per passo dall’Organizzazione agricola, che stamattina era presente in Città Metropolitana con il direttore provinciale Luigi Andreis: «Ringraziamo la Città Metropolitana per la disponibilità dimostrata nell’affrontare la questione – dichiara Andreis -, nei giorni scorsi avevamo interessato direttamente anche l’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni, finchè il problema si è risolto dopo la manifestazione di stamattina. Non stupisce che molti agricoltori possano arrivare a forzare la mano, la fauna selvatica sul nostro territorio è fuori controllo. Chi coltiva la terra non cerca il rimborso dei danni o la cassa integrazione di Stato, ma vuole semplicemente poter lavorare. Quando gli indennizzi diventano l’unica soluzione, come in questo caso, le aziende chiudono. Contenere la fauna selvatica è fondamentale per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole».

Inchiesta Città della Salute, Regione parte civile

Città della salute, Regione Piemonte e l’associazione Anaao Assomed hanno chiesto di costituirsi parte civile in tribunale a Torino, all’apertura dell’udienza preliminare dell’inchiesta che riguarda i conti dell’Azienda ospedaliera della Città della Salute. In tutto  sono 16 gli imputati per vicende contabili che risalgono ad anni fa, all’epoca del vecchio management.

Ruba pc e smartphone, in manette

Un cittadino italiano di 57 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per furto aggravato.

Alcuni giorni fa gli agenti del Commissariato di P.S. San Secondo intervengono presso le OGR di Torino per la presenza di una persona che si è introdotta abusivamente in un’area della struttura con accesso alle sole persone autorizzate.

Gli agenti intercettano l’uomo che finge di parlare al telefono una volta accortosi della presenza degli operatori di polizia. Il cinquantasettenne viene trovato con nove pc e sei smartphone, all’interno di due zaini in suo possesso, e un pass intestato a un’altra persona. Gli agenti appurano che il materiale è stato asportato negli uffici di una società con sede al piano terra. Tutta la refurtiva veniva consegnata ai legittimi proprietari.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto, con la misura dell’obbligo di presentazione alla P.G.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza degli indagati sino alla sentenza definitiva.

Caldo africano (e qualche temporale) nel mese di giugno a Torino e in Piemonte

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La prima parte di giugno sarà all’insegna del bel tempo su gran parte del Piemonte, con condizioni che si manterranno in prevalenza stabili e soleggiate, accompagnate da un graduale aumento delle temperature dovuto all’arrivo di un’intensa ondata di caldo africano.

Oggi  martedì 10 giugno, correnti più umide provenienti da est portano un temporaneo aumento della nuvolosità, specie al mattino. Non sono però previste precipitazioni significative, e già dal pomeriggio il cielo è tornato a schiarirsi a partire dalle pianure orientali.

Tra venerdì 13 e sabato 14 giugno, sarà possibile lo sviluppo di locali temporali di calore, soprattutto sulle zone alpine, con possibili sconfinamenti verso le aree pedemontane tra Torinese e Cuneese. Fenomeni isolati potrebbero interessare anche i rilievi del Rosa e dell’Ossola, mentre il tempo dovrebbe rimanere più stabile tra il Verbano e il Novarese.

Domenica 15 giugno potrebbe segnare un cambio più significativo: un possibile cedimento dell’anticiclone potrebbe favorire la formazione di temporali più diffusi e localmente intensi nel tardo pomeriggio e in serata. Tuttavia, data la distanza temporale, si tratta ancora di una tendenza da confermare nei prossimi aggiornamenti.

Temperature in netto aumento con picchi fino a 35°C

Le giornate centrali della settimana, in particolare mercoledì 11 e giovedì 12 giugno, saranno dominate dal caldo africano, con temperature in forte rialzo. Si prevedono punte di 33-34°C nel Torinese, Cuneese e Biellese, 31-33°C su Verbano e Novarese, e fino a 34-35°C tra Vercellese, Astigiano e Alessandrino.

L’aumento termico sarà accompagnato da senso di afa, data l’umidità presente sulla Pianura Padana, con un impatto maggiore nelle ore serali e nei centri urbani. Un lieve calo delle temperature è possibile nel fine settimana, specie domenica, ma il clima resterà comunque caldo e afoso su tutta la regione.

Ragazzo cade nel canale e muore affogato

Un giovane di 29 anni è caduto in un canale a Cerano nel Novarese ed è annegato. Nonostante l’intervento dei sanitari del 118 non è stato possibile salvarlo. I vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo senza vita. Le indagini sono state avviate per capire  la dinamica dei fatti.

L’Ambasciatore del Belgio in Italia in visita al Choco-Story di Torino

Torino, 9 giugno 2025 – Lo scorso 4 giugno, l’Ambasciatore del Belgio in Italia, Pierre-Emmanuel De Bauw, ha fatto visita al Museo del Cioccolato e del Gianduja Choco-Story di Torino, primo museo della rete internazionale Choco-Story inaugurato in Italia. Ad accompagnarlo, il neo Console Onorario del Regno del Belgio a Torino, Giovanni Vittorio Giunipero di Corteranzo.

La visita ha rappresentato un’occasione per celebrare l’incontro tra due eccellenze dolciarie: la lunga tradizione belga del cioccolato e il patrimonio piemontese rappresentato dal gianduja.

Ad accogliere la delegazione, Alberto Molinari, general manager di Puratos Italia – filiale italiana del gruppo belga Puratos, con sede a Parma – insieme a Pierangelo Rossetto, direttore di Puratos Rossetto, e Beatrice Cagliero, direttrice del museo. Situato in via Paolo Sacchi 38, il Choco-Story Torino, aperto da meno di un anno, è il quindicesimo museo della rete Choco-Story nel mondo.

Il progetto nasce dalla visione di Eddy Van Belle, azionista ed ex presidente del gruppo Puratos, che ha fatto della valorizzazione della storia del cioccolato una missione personale. I musei Choco-Story, già presenti in Paesi come Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano e Messico, offrono un percorso divulgativo che va dalla pianta di cacao fino alle moderne creazioni dolciarie.

A Torino, il museo assume un’identità ancora più locale, diventando Museo del Cioccolato e del Gianduja. Una scelta che riflette l’importanza del capoluogo piemontese nella storia del cioccolato: dalla prima licenza per la vendita della bevanda al cacao, concessa nel 1678 da Madama Reale Giovanna Battista di Savoia Nemours, alla nascita del Gianduiotto a metà Ottocento, primo cioccolatino incartato al mondo, oggi riconosciuto come prodotto IGP.

Particolarmente suggestiva la sezione dedicata alle macchine storiche della prima metà del Novecento, ancora perfettamente funzionanti. Questi macchinari, un tempo nascosti nei laboratori della Pasticceria Pfatisch – Locale Storico d’Italia – sono oggi finalmente visibili al pubblico.

«In me questa visita suscita un sentimento di orgoglio, orgoglio per i legami tra il Belgio e il Piemonte resi possibili tramite il cioccolato, e orgoglio perché vedo il gruppo Puratos così attivo nella promozione del cioccolato qui in Italia», ha dichiarato l’Ambasciatore De Bauw.

Anche Alberto Molinari ha sottolineato l’importanza della giornata: «È un grande onore e orgoglio avere qui oggi l’Ambasciatore del Belgio in Italia e poter mostrare il grande lavoro realizzato in questi mesi per creare questo posto unico in Italia. Questo Museo del Cioccolato esprime il profondo legame tra il cioccolato e la città di Torino, anzi il Piemonte e l’Italia intera. Il Belgio è uno dei paesi protagonisti quando si parla di cioccolato di qualità e aver realizzato questo museo grazie al Presidente di Puratos e alla famiglia Van Belle è motivo di grande orgoglio per tutti noi».

Francesco Ciocatto, proprietario della pasticceria Pfatisch, ha evidenziato il valore del progetto: «È una cosa bellissima essere riusciti a realizzare questo museo del cioccolato che sta funzionando molto bene e attira molte persone. Pfatisch è un Locale Storico d’Italia e possedeva questi macchinari di inizio Novecento che era un peccato non poter esporre. La collaborazione con Eddy Van Belle ci ha permesso di creare questo museo come sta riscuotendo grande successo».

Il percorso del museo si articola attraverso oltre 700 oggetti della collezione privata di Van Belle, installazioni interattive, video storici e momenti di degustazione, offrendo un’esperienza coinvolgente ed educativa per visitatori di ogni età. Le audioguide sono disponibili in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.