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Covid, il bollettino di giovedì 2 dicembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1204 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 452 dopo test antigenico), pari all’1,9% di 62.935 tamponi eseguiti, di cui 52.357 antigenici. Dei 1204 nuovi casi gli asintomatici sono 604 (50,2%).

I casi sono così ripartiti: 465 screening, 511 contatti di caso, 228 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 405.422 ,così suddivisi su base provinciale: 33.251 Alessandria, 19.570 Asti, 12.787 Biella, 58.133 Cuneo, 31.458 Novara, 215.775 Torino, 14.973 Vercelli, 14.559 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.677 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 3.239 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3(+ 3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono400 (+ 24 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 11.099

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.992.779 (+ 62.935 rispetto a ieri), di cui 2.515770 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.895

Due decessi di persone positive al test del Covid-19, uno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.89deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 726Asti, 439 Biella, 1.469 Cuneo, 954 Novara, 5.682 Torino, 547 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 108 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

381.992 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 381.992(+606 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.020 Alessandria, 18.295 Asti, 12.037 Biella, 54.992 Cuneo, 29.761 Novara, 203.966 Torino, 14.128 Vercelli, 13.661 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.540 extraregione e 2.592 in fase di definizione.

Via libera alla terza dose di vaccino per la fascia 40-59 anni

Oltre 5 mila prenotazioni della terza dose ieri sul portale www.ilPiemontetivaccina.it per la fascia 40-59 anni, sulla quale da oggi partiranno le somministrazioni.

Per poter ricevere la dose aggiuntiva è necessario che siano trascorsi almeno 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. È possibile prenotare già a partire dai 15 giorni che precedono il termine esatto dei 180 giorni, sia sul portale regionale che in una delle farmacie aderenti o dal proprio medico di famiglia (se vaccinatore). Trascorso un certo periodo, coloro che non prenotano saranno direttamente convocati dal sistema sanitario.

Covid, il bollettino di lunedì 22 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.45

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 372 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 213 dopo test antigenico), pari allo 0,8% di 44.952tamponi eseguiti, di cui41.206 antigenici. Dei 372 nuovi casi gli asintomatici sono 248 (66,7%).

I casi sono così ripartiti: 209 screening, 118 contatti di caso, 45 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 397.534,così suddivisi su base provinciale: 32.744 Alessandria, 19.122 Asti, 12.516 Biella, 57.051 Cuneo, 30.763 Novara, 211.797 Torino, 14.796 Vercelli, 14.158 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.644 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.939 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 30(+3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 337( + 24rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 7390

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.439.755(+ 44.952rispetto a ieri), di cui 2.464.979 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.867

Tre decessidi persone positive al test del Covid-19, uno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale resta quindi 11.867deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.593 Alessandria, 725Asti, 436 Biella, 1.469 Cuneo, 951 Novara,5.669 Torino, 542 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 105 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

377.910GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 377.910(+ 232rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.591 Alessandria, 18.033 Asti, 11.872 Biella, 54.599 Cuneo, 29.379 Novara, 201.895 Torino, 13.968 Vercelli, 13.480 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.530 extraregione e 2.563 in fase di definizione.

Dati Covid in Piemonte: il confronto tra oggi e un anno fa

I nuovi casi il 17 novembre di un anno fa erano 2.606, nella giornata di ieri sono stati 618. I tamponi effettuati sono passati da 16.131 a 48.888 e la percentuale di positività dal 16% di allora all’1% di oggi. I posti letto occupati di terapia intensiva erano 384 mentre attualmente sono 24 (occupazione al 4%) e quelli di terapia ordinaria che erano 5.150 adesso sono 296 (occupazione al 5%). Ad oggi in Piemonte l’81,4% dell’intera platea over 12 potenzialmente vaccinabile ha il ciclo completo.

Covid, il bollettino di domenica 14 novembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 367 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 155 dopo test antigenico), pari all’1% di 36.648 tamponi eseguiti, di cui 32.477 antigenici. Dei 367 nuovi casi gli asintomatici sono 229 (62,4%).

I casi sono così ripartiti: 147 screening, 163 contatti di caso, 57 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 393.645,così suddivisi su base provinciale: 32.422 Alessandria, 18.909 Asti, 12.420 Biella, 56.581 Cuneo, 30.447 Novara, 209.725 Torino, 14.671 Vercelli, 13.920 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.630 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.920 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 (invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 264 (+11 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 5.753

I tamponi diagnostici finora processati sono 9.029.058 (+36.648 rispetto a ieri), di cui 2.429.577 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.850

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19, nessuno di oggi, è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.850 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.592 Alessandria, 725 Asti, 436 Biella, 1.468 Cuneo, 951 Novara,5.658 Torino, 539 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 104 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

375.754 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 375.754 (+114rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.397 Alessandria, 17.904 Asti, 11.815 Biella, 54.298 Cuneo, 29.198 Novara, 200.762 Torino, 13.887 Vercelli, 13.410 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.523 extraregione e 2.560 in fase di definizione.

Covid, il caso, per niente strano, dell’Olanda. Che spaventa l’Europa

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Davvero inaspettato l’aumento di casi di Covid in tutta Europa?

L’ osservazione diretta di cosa è accaduto in Olanda nelle ultime settimane fa pensare che sia tutto abbastanza prevedile

Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/04/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/covid-il-caso-per-niente-strano-dellolanda-che-spaventa-leuropa-di-patrizia-corgnati.html

Vaccini, la Regione chiede di dare il via alle terze dosi per il personale scolastico

Il presidente della Regione Cirio e l’assessore alla Sanità Icardi scrivono al generale Figliuolo: “È un’altra delle categorie da mettere in sicurezza per garantire la scuola in presenza”



Dalla terza settimana di novembre in Piemonte anche il personale scolastico inizierà a maturare i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, per questo il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi hanno deciso di scrivere al generale Figliuolo, chiedendo la possibilità di iniziare subito con la somministrazione delle terze dosi anche per questa categoria.

Nelle scorse settimane sempre dalla Regione Piemonte era arrivata la richiesta di autorizzare le terze dosi per il personale sanitario, domanda che la struttura commissariale aveva immediatamente accolto.

“Subito dopo il personale sanitario, le RSA e gli over80, il personale scolastico è stata una delle prime categorie ad essere coinvolte dalla vaccinazione e a breve per molti saranno già trascorsi 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Icardi -. È fondamentale quindi mettere a disposizione subito la dose aggiuntiva per chi lavora nel nostro sistema scolastico per la loro sicurezza e quella dei nostri studenti e per garantire la scuola in presenza che rappresenta una assoluta priorità”.

Circa il 95% del personale docente e non docente in Piemonte ha aderito alla campagna vaccinale.

Covid, sabato 30 ottobre: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 281 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 130 dopo test antigenico), pari allo 0,5% di 58.471 tamponi eseguiti, di cui 52.944 antigenici. Dei 281 nuovi casi, gli asintomatici sono 171 (60,9%).

I casi sono così ripartiti: 141 screening, 116 contatti di caso, 24 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 388.802,così suddivisi su base provinciale: 32.022 Alessandria, 18.596 Asti, 12.233 Biella, 56.028 Cuneo, 30.106 Novara, 207.083 Torino, 14.465 Vercelli, 13.809 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.605 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.854 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 ( invariati rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 173 (-4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.985

I tamponi diagnostici finora processati sono 8.310.136 (+ 58.471 rispetto a ieri), di cui 2.365.266 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.812

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19, nessuno nella giornata di oggi, è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale diventa quindi di 11.812 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.582 Alessandria, 723Asti, 436 Biella, 1.467 Cuneo, 950 Novara,5.642 Torino, 533 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 102 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

372.813 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 372.813 (+159 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.092 Alessandria, 17.702 Asti, 11.723 Biella, 53.905 Cuneo, 29.020 Novara, 199.188 Torino, 13.776 Vercelli, 13.343 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.511 extraregione e 2.553 in fase di definizione.

Covid, il bollettino di venerdì 29 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 264nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 120dopo test antigenico), pari allo 0,5% di 53.781tamponi eseguiti, di cui48.295antigenici. Dei 264 nuovi casi, gli asintomatici sono 160 (60,6%).

I casi sono così ripartiti: 133 screening, 96 contatti di caso, 35 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 388.521,così suddivisi su base provinciale: 31.992 Alessandria, 18.585 Asti, 12.225 Biella, 55.984 Cuneo, 30.089 Novara, 206.932 Torino, 14.460 Vercelli, 13.806 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.603 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.845 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 (+ 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 177(– 4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.860

I tamponi diagnostici finora processati sono 8.251.665(+ 53.781rispetto a ieri), di cui 2.358.603risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.811

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane di 11.811 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.582 Alessandria, 723Asti, 436 Biella, 1.467 Cuneo, 950 Novara,5.642 Torino, 533 Vercelli, 377 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

372.654GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 372.654(+201rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 30.072 Alessandria, 17.694 Asti, 11.719 Biella, 53.884 Cuneo, 29.006 Novara, 199.109 Torino, 13.771 Vercelli, 13.342 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.510 extraregione e 2.547 in fase di definizione.

Indagine Covid, dibattito in Consiglio regionale

Approvata la relazione di maggioranza sulla gestione dell’emergenza Covid in Piemonte. Quella che in termine tecnico è stata definita “Indagine conoscitiva in merito alla gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19 sul territorio piemontese” all’interno della Commissione Sanità, aveva infatti prodotto due relazioni e quella di minoranza è stata respinta. I due schieramenti hanno votato per i rispettivi documenti.

Nell’illustrare la relazione di maggioranza Alessandro Stecco (Lega), presidente della Commissione Sanità, ha spiegato che “la mozione che ha portato all’istituzione del gruppo di lavoro prevedeva non solo un’analisi dei dati e delle misure adottate per contrastare il Covid ma anche un’analisi storica delle politiche e degli scenari degli ultimi decenni della sanità piemontese: compito che è stato svolto attraverso 21 audizioni che hanno evidenziando criticità e punti di forza”.

“La Sanità regionale, indebolita dai tagli e dalle necessità legate al Piano di rientro, si è trovata ad affrontare un’emergenza epocale senza un piano pandemico – ha sottolineato –. Nonostante ciò, il Piemonte ha in molti casi anticipato strategie e risposte che sono state riproposte a livello nazionale e internazionale, a cominciare dal contact tracing e dalle iniziative per la scuola sicura. Molto è stato fatto per implementare la medicina territoriale e l’emergenza ospedaliera: l’istituzione del Dirmei si è rivelata una chiave di volta per affrontare la situazione in un contesto di difficoltà strutturale di partenza. Non va dimenticato, inoltre, che il Piemonte è stata la prima regione a dotarsi di una piattaforma informatica. Le linee guida per la telemedicina, gli sforzi fatti per aumentare i posti di terapia intensiva e subintensiva, nonché l’incremento dei laboratori per l’analisi dei tamponi hanno dimostrato inoltre l’elevata capacità di risposta del Piemonte”.

Presentando la relazione di minoranza, Daniele Valle (Pd), coordinatore del gruppo di lavoro, ha sottolineato come l’indagine abbia “consentito di evidenziare lacune e ritardi nell’affrontare una situazione certamente nuova ma che avrebbe richiesto risposte più tempestive e strutturate”.

“L’indagine – ha aggiunto – ha approfondito diversi punti, anche se in qualche caso la Giunta è sembrata come volerli rimuovere. La pandemia ha colto tutti di sorpresa e lascia tuttora interrogativi sulla sua evoluzione: si poteva senza dubbio fare di più e meglio per quanto riguarda le evidenti carenze nella catena di comando, le politiche per il tracciamento, il ritardo negli interventi per le Rsa e l’incertezza nella scelta e nella gestione delle strutture Covid. Ci sono problemi che dovremo affrontare nei prossimi mesi, a cominciare dalla catena di comando con ruoli spesso sovrapposti e confusi e dalla redazione del Piano sociosanitario regionale per darne una più compiuta organizzazione”.

“Mi preoccupa il domani – ha concluso – perché le risorse per il personale medico a tempo determinato stanno finendo, i bisogni di cura sono migrati verso il privato e le liste d’attesa si sono allungate a dismisura. La sfida che abbiamo di fronte è recuperare le liste d’attesa e coloro che si sono allontanati dal Sistema sanitario regionale per veder garantito il diritto alla salute”.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha osservato come dalla relazione di maggioranza emerga “la necessità di investire sul capitale umano in Sanità e di rafforzare la medicina di territorio. La Regione ha avuto capacità di reazione immediata a cominciare dall’aumento dei laboratori di analisi, passati da 2 a 32, e delle terapie intensive”.

Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e il capogruppo Raffaele Gallo, ha sottolineato come “sia necessario analizzare ciò che non ha funzionato per non ripetere gli errori. È innegabile che nel 2019 la Sanità piemontese abbia ereditato problemi strutturali ma le sue condizioni erano notevolmente migliorate rispetto al 2014. Il Piemonte sta tuttora continuando a fare pochi tamponi, così come è stata evidente la confusione tra posti letto Covid e non Covid nella prima e nella seconda ondata”.

Alberto Preioni, intervenuto per la Lega con Andrea Cane e Riccardo Lanzo, ha definito la relazione di maggioranza “un grande lavoro di trasparenza a disposizione di chiunque lo desideri. Il Piemonte non è partito al pari delle altre regioni a causa dei Piani di rientro e dei tagli attuati negli anni dal Governo, mentre l’Assessorato e il Dirmei si sono impegnati nel cercare soluzioni e offrire risposte. Sarà importante assumere e favorire borse di studio per guardare al futuro con maggiore serenità, così come continuare nello sviluppo delle Usca e delle cure domiciliari per curare le persone a casa”.

Francesca Frediani (M4o) ha evidenziato “la necessità di concentrarsi sul nuovo Piano sociosanitario regionale e sul rafforzamento della medicina territoriale per permettere ai cittadini di accedere in tempi brevi ai servizi. La decisione di chiudere le scuole in anticipo rispetto alle altre regioni si è rivelata piuttosto saggia ed è importante ora intervenire sui trasporti per poter continuare ad assicurare la didattica in presenza”.

Per Sarah Disabato (M5s) “il lavoro svolto nel gruppo di lavoro ci permetterà di non commettere in futuro gli errori fatti in passato. È necessario concentrarsi sulla prevenzione e sul monitoraggio degli agenti infettivi per evitare il proliferare di pandemie”.

Marco Grimaldi (Luv) ha rilevato che “il Piemonte a inizio pandemia non sapeva neppure di cosa disponesse nelle sue file, a partire dai Dpi e si è mossa una ventina di giorni dopo rispetto alla Lombardia e ad altre regioni per procedere all’approvvigionamento. Le Rsa, inoltre, sono state abbandonate a se stesse”.

Silvio Magliano (Moderati) ha espresso la necessità “di fronte a quanto accaduto, di capire cosa non abbia funzionato e di non esitare a riconoscere che nell’attività di governo qualche volta si possono commettere errori”.

Per Paolo Ruzzola (Fi) “la Sanità piemontese ha fronteggiato l’emergenza con coraggio, a cominciare dal personale sanitario e parasanitario e dai volontari. Abbiamo affrontato la pandemia con svantaggi dovuti a carenza di strutture, laboratori e personale e con un sistema informatico e manifatturiero inidonei per il tracciamento e la produzione di mascherine. Ci sono stati errori a tutti i livelli ma avremmo forse potuto essere meno impreparati con una Sanità in condizioni migliori e, nonostante alcune carenze, non è stato lasciato indietro nessuno”.

Per Mario Giaccone (Monviso) “la relazione di maggioranza tende a evidenziare come il Piemonte abbia saputo affrontare una situazione del tutto inedita mentre quella di minoranza evidenzia con garbo i limiti dell’organizzazione e della regia generale. I dati raccolti e alcuni limiti sono oggettivi: la minoranza non ha inteso speculare sulle difficoltà per non aggiungere problemi”.

Prima della votazione finale l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha sottolineato che “se vogliamo parlare di un ‘caso Piemonte’, esso risiede forse nel fatto che oggi la regione è tra le zone con le maggiori condizioni di sicurezza, frutto dell’impegno e dei sacrifici di tutti”.

“Lungi da noi l’idea di dire che nessuno ha sbagliato – ha dichiarato – perché solo chi non fa non sbaglia. È indubbio che la Sanità piemontese al momento dello scoppio della pandemia fosse debole, ma è un fatto che chiunque abbia avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva o ordinario lo abbia avuto. La risposta degli ospedali è stata efficiente e la medicina del territorio è stata potenziata”. “Abbiamo inoltre affrontato l’emergenza con armi spuntate – ha concluso – ma grazie a un protocollo all’avanguardia elaborato nell’aprile 2020 abbiamo curato a casa 48mila persone in un momento di incertezza e con un quadro normativo confusionario in cui ogni settimana cambiavano le carte in gioco e non va dimenticato che l’indagine sulle Rsa è stata archiviata. Abbiamo poi cercato in ogni modo di fornirci di dispositivi Dpi, ma non di rado i nostri acquisti venivano bloccati, abbiamo riposto nei magazzini i ventilatori fornitici dalla struttura commissariale perché si rompevano e ne abbiamo acquistati di nuovi, abbiamo assunto medici a tempo determinato perché erano gli unici che il Governo ci ha consentito di assumere e realizzato una piattaforma per il tracciamento quando all’inizio della pandemia disponevamo di un semplice file Excel. Le sfide che ci attendono ora sono il nuovo Piano sociosanitario e la riduzione delle liste d’attesa”.