AMBIENTE- Pagina 13

Comitato Pellerina: “che fine ha fatto il nostro referendum?”

Tuteliamo i parchi di Torino

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

…che fine ha fatto il nostro referendum?
L’amministrazione di centrosinistra torinese, in pieno
accordo con l’amministrazione di centrodestra della nostra
regione, ha deciso di edificare un nuovo presidio ospedaliero
sul parco della Pellerina, il più importante polmone verde della
Città.

Noi, come cittadine e cittadini siamo favorevoli alla
costruzione di nuovi ospedali ma riteniamo fondamentale
tutelare le aree verdi urbane.

Ci siamo costituiti in un COMITATO, abbiamo presentato
petizioni, una proposta di delibera di iniziativa popolare, due
proposte di Referendum cittadini, raccolto migliaia di firme e
soprattutto ottenuto il sostegno di migliaia di persone!!!

L’AMMINISTRAZIONE TUTTAVIA CONTINUA AD
IGNORARE LE NOSTRE ISTANZE E FARE ORECCHIE DA
MERCANTE !

Siamo qui per farci sentire!

Chiediamo che l’amministrazione consenta alla
cittadinanza di esprimersi tramite il referendum cittadino
su quale deve essere il destino delle aree verdi pubbliche

PER QUESTO MOTIVO CONVOCHIAMO UN
PRESIDIO DI FRONTE AL COMUNE DI TORINO
Piazza Palazzo di Città
LUNEDÌ 20 MAGGIO ORE 16

Comitato Salviamo la Pellerina

Parco 5 laghi di Ivrea, da giugno cessano abbattimenti cinghiali

Il commento di Coldiretti

Si deve aspettare un futuro Piano di controllo elaborato dal nuovo Parco

 

Il primo effetto del nuovo Parco provinciale dei 5 Laghi sarà la cessazione, a partire dal 1 giugno, delle attività di contenimento dei cinghiali nelle aree comprese nel Parco. Lo conferma la Città Metropolitana di Torino che è anche l’Ente che sarà chiamato a gestire il nuovo Parco.

Per riprendere gli abbattimenti dei cinghiali, anche in seguito alla segnalazione di danni, si dovrà attendere l’adozione di uno specifico Piano locale di contenimento della fauna selvatica che dovrà, paradossalmente, essere elaborato dalla stessa Città Metropolitana, ma questa volta, nella sua veste di Ente gestore del nuovo Parco.

Proprio la Città Metropolitana, infatti, è già l’organismo che coordina le attività di contenimento e depopolamento del cinghiale affidandosi, per mancanza di personale, ai selecontrollori abilitati. Il territorio trasformato in Parco provinciale è, infatti, già un’area dove è vietata la caccia. I cinghiali non possono essere abbattuti durante la stagione di caccia ma vanno “controllati” utilizzando selecontrollori abilitati grazie a specifici corsi. Grazie a questa collaborazione gratuita gli abbattimenti fino a oggi si sono sempre svolti con regolarità, anche se in modo insufficiente. L’entrata in vigore del Parco bloccherà anche questa attività minima di controllo.

«Ecco il primo effetto paradossale dell’istituzione di questo Parco inutile – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Prima del Parco, nelle aree già protette perché inserite nella Rete Natura 2000, si gestiva la fauna che danneggia l’agricoltura e gli ecosistemi. Da 1 giugno dovremo aspettare mesi prima che il nuovo Parco sia funzionante e prima che possa predisporre tutti gli strumenti di gestione, tra cui il Piano di contenimento del cinghiale. Con la gestione attuale i contenimenti venivano fatti. Con il Parco, per molto tempo, avremo una riserva di cinghiali che di notte potranno irradiarsi nei territori circostanti per danneggiare i campi».

Intanto, in questo periodo in cui avvengono le semine del mais e in cui ci si accinge a tagliare il primo prezioso fieno dell’anno, si moltiplicano le segnalazioni di danni da cinghiali che divorano i semi appena interrati e che scalzano la cotica erbosa distruggendo la biodiversità dei prati stabili necessari agli allevamenti bovini. Per questo, la Città Metropolitana ha chiesto ai selecontrollori di moltiplicare gli sforzi di contenimento del cinghiale prima del 1 giugno, data in cui non potrebbero più essere possibili.

«Pretendiamo che l’agricoltura sia protetta dai cinghiali e che vengano adottate soluzioni ponte che permettano non solo di continuare ma anche di intensificare gli abbattimenti di cinghiali nell’area dei 5 laghi. Le aziende agricole non possono aspettare i tempi della burocrazia introdotta con questo nuovo Parco. Un Parco che è nato senza avere discusso prima di uno sviluppo sostenibile per l’intera area. Un Parco politico nato per questioni di principio, senza contenuti e senza proposte concrete per questo angolo di Canavese che non aveva certo bisogno di nuova burocrazia ma di un progetto complessivo per il suo futuro».

A Torino il 37% del parco è già Euro 6

Il “Giro d’Italia” dell’Osservatorio Continental

Per la prima tappa della Corsa Rosa, Continental fotografa lo stato della mobilità sul territorio: +26% di immatricolazioni di auto elettriche (BEV), ma la quota sul totale rimane a 0,6%. Bene l’ibrido: +18,2 sul nuovo e +59,2% nell’usato.

 

Maggio 2024 – Continental, che ha la sostenibilità come valore fondante, ha scelto la piattaforma cycling e di essere Top Sponsor del maggiore evento ciclistico italiano, il Giro d’Italia, per sensibilizzare e approfondire i temi dell’impatto della mobilità con un Osservatorio che fotografa l’attuale situazione delle principali province toccate dal Giro.

Torino e la sua provincia mostrano dati interessanti da questo punto di vista. Iniziando dal fatto che tra il 2022 e il 2023 l’immatricolazione di auto elettriche è aumentata del 26,3%, passando da 2.799 a 3.535 unità. Positiva anche la situazione sul fronte ibrido: +18,2% nello stesso periodo, con il passaggio da 51.963 a 61.427 unità.

Si consideri che il parco circolante in questa città è composto per il 76,6% proprio da autovetture (contro il 74,6% registrato a livello nazionale), per il 12,3% da motocicli (13,7% a livello nazionale) e per il 7,7% di autocarri per trasporto merci (8,2%). Il resto riguarda quote residuali di altri veicoli (come autobus, autocarri speciali, motocarri…).

Un altro aspetto utile per declinare il concetto di sostenibilità nel territorio riguarda la categoria di emissione degli autoveicoli: la più rappresentata è l’Euro 6, che copre il 36,6% del circolante. Un dato migliore di quello medio nazionale, fermo al 29,6%. Seguono l’Euro 4 col 18,4% (19,5% a livello nazionale), l’Euro 5 col 13,9% (14,8% a livello nazionale), l’Euro 3 col 10,6% (12% a livello nazionale). Da evidenziare che permane una piccola incidenza di veicoli di categoria Euro 0, che rappresentano il 10,2% del totale (la media nazionale arriva all’11,7%); se sommati agli Euro 1 ed Euro 2 si raggiunge una quota pari a circa il 20% (il 19,3% per la precisione), un veicolo su cinque, dunque.

Quest’ultima analisi è coerentemente confermata se si sposta l’attenzione sull’anzianità del parco: i veicoli in circolazione nel capoluogo piemontese con età fino a 10 anni sono il 44,2% del totale (in Italia sono il 38,5%); quelli con al massimo 2 anni di anzianità raggiungono una quota dell’11,8%, nettamente superiore alla media nazionale pari al 7,8%.

Nel capitolo alimentazione, domina ancora la benzina, con il 48,6% sul totale, “contro” una percentuale del 46,1% a livello nazionale. A una distanza piuttosto significativa c’è il gasolio col 31,8% (40,4% a livello nazionale). Interessante il dato sulla diffusione dei veicoli elettrificati: l’elettrico è allo 0,6% del totale, una percentuale in linea col dato nazionale, fermo allo 0,5%; meglio i veicoli ibridi (sia a benzina che a gasolio) che nella provincia di Torino si attestano già al 6,4% del totale (4,1% la media italiana).

Qualche riflessione d’interesse può essere fatta anche osservando i dati relativi alle vendite delle auto usate: per quanto riguarda le elettriche tra il 2022 e il 2023 è stata registrata una contrazione dell’8,2%, ovvero da 622 a 571 unità. Per l’ibrido, invece, c’è stato un salto in avanti del 59,2%, con il passaggio da 5.471 a 8.709 unità. La sensibilità dimostrata in provincia di Torino nei confronti di auto elettriche ed elettrificate può giovarsi di una rete di ricarica composta da 1.337 punti distribuiti in 549 aree.

Per quel che riguarda i servizi di mobilità alternativi all’auto privata, nella città di Torino sono presenti sharing di auto, bici, scooter e monopattini. Gli operatori attivi nel car sharing sono 3, con una flotta di veicoli disponibili pari a 817 unità. Sono invece 2 gli operatori attivi nei servizi di scooter sharing, con circa 500 veicoli. Più elevati, ovviamente, i numeri di monopattini (sette operatori attivi e 4.414 veicoli disponibili) e bici (tre servizi attivi e 2.048 veicoli a disposizione).

“Le città delle piante”, torna il Festival del verde nei Comuni torinesi

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Dal 20 al 26 maggio a Torino e nell’ area metropolitana torna l’appuntamento con la natura in città: un’intera settimana per offrire ai cittadini un racconto inedito del verde urbano. 

Saranno 11 i comuni coinvolti (Carignano, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, San Secondo di Pinerolo, Santena, Settimo Torinese, Torino) a cui si aggiungono trasferte “extra-provinciali” a Cuneo e in provincia di Asti. Con alcuni comuni aderenti il Festival ha promosso un concorso dal titolo “1 mq di giardino” per la progettazione e la successiva realizzazione di un’area dimostrativa di verde pubblico resistente ai cambiamenti climatici. oltre 150 appuntamenti diffusi in più di 100 tra parchi pubblici, giardini, orti urbani, musei e altri territori fino a sconfinare a Cuneo.

Dopo l’edizione sperimentale dello scorso anno con il coinvolgimento di oltre 20 mila persone,  torna a Torino e area metropolitana il Festival del Verde – www.festivalverde.it raddoppiando il numero di iniziative. Visite guidate negli spazi verdi più suggestivi, tour nell’agricoltura urbana, reading e presentazioni di libri, attività di volontariato, escursioni naturalistiche per scoprire il verde urbano come mai è stato presentato.

“Le città delle piante” è il titolo di questa edizione dedicata a quella rete di ecosistemi urbani e naturali che convivono e interagiscono ogni giorno con gli esseri umani e le loro tecnologie. Il Festival, il cui maggior sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo, offre un racconto complessivo attraverso l’esperienza diretta delle storie invisibili di questi ambienti spesso nascosti. Ogni evento del Festival è categorizzato in base a una delle cinque città delle piante (Città verdi da coltivare, Città verdi da curare, Città del verde salubre, Città del patrimonio verde, Città della cultura verde).

Il week-end del Festival del Verde (24-26 maggio) ospita anche FLOR Primavera che porterà ai Giardini Reali di Torino circa 150 tra florovivaisti, agricoltori e artigiani green, e Verde Svelato, un percorso sperimentale che aprirà per la prima volta le porte di piccoli e grandi giardini “segreti”, aree verdi private solitamente nascoste e inaccessibili alla cittadinanza che saranno visitabili in esclusiva per la manifestazione. Durante il Festival, inoltre, la mostra artistica d’illustrazione Germogli si trasformerà in una “Street Expo” lungo Via Po, proponendo le opere di 16 illustratori emergenti che raccontano con la loro arte la bellezza della Natura.

Con il Festival di quest’anno inizia anche una prima mappatura dei giardini e degli orti scolastici della Città di Torino che quest’anno saranno aperti in via straordinaria per un giorno mentre le scolaresche saranno ospitate a FLOR Primavera la mattina di venerdì 24 maggio.

Per il Festival del Verde, da lunedì 20 a venerdì 24 maggio, apre con biglietto di ingresso a prezzo ridotto l’Orto botanico dell’Università di Torino dove sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita condotta da esperti.

Anche quest’anno abbiamo registrato una grande adesione ed entusiasmo delle realtà, pubbliche e private, che contribuiscono a migliorare e curare il verde urbano di Torino e dell’area metropolitana. – Spiega Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte e co-ideatore del Festival – L’obiettivo è avvicinare il maggior numero possibile di cittadini a un mondo straordinario come quello delle piante in città”.

I grandi parchi e giardini pubblici saranno i protagonisti di “I segreti del verde (urbano) – Storie e alberi della città di Torino”, una serie di passeggiate gratuite condotte dai tecnici del verde pubblico alla scoperta delle storie inedite della città vegetale: dai platani di Carlo Alberto al parco suor Michelotti alle rarità botaniche dei Giardini reali bassi fino al bosco naturale di Parco Leopardi. Mentre l’inconsueto olivo che cresce nell’area verde di pertinenza dell’anagrafe centrale di Torino sarà al centro di un racconto dedicato alla diffusione di questo albero in Piemonte. In collaborazione con Torino Spazio Pubblico, il progetto di cittadinanza attiva per la cura di spazi pubblici e beni comuni promosso dalla Città di Torino, sarà possibile inoltre partecipare alle attività di manutenzione del verde in diverse aree e giardini. Da non perdere anche la passeggiata nell’area di alto valore naturalistico presso il bosco morenico di Rivalta di Torino.

Il 25 e 26 maggio sarà inoltre possibile visitare un’ala del Parco di Villa Abegg, La scoperta del Parco sarà accompagnata da un ricco programma di attività curato dall’Assessorato alla Cura della città, Verde pubblico e Parchi con la Divisione Verde pubblico della Città di Torino, in collaborazione con l’Associazione culturale Web Garden, lo IED di Torino, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino e l’Accademia di Agricoltura di Torino.

Il Festival del Verde offre l’opportunità di conoscere, con una visita guidata gratuita mercoledì 22 maggio, il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti e l’Accademia di Agricoltura di via Andrea Doria che sarà accessibile nel fine settimana. In calendario anche una visita al Giardino di Palazzo Madama con approfondimento sulle piante che attirano api e impollinatori. Nel Festival grande spazio anche all’agricoltura urbana: dall’orto collettivo e frutteto delle donne al Parco Mennea gestito da ColtivaTo, weTree e altre associazioni fino a quelli del Bunker e del Viale della Frutta. A Pino Torinese, invece, il Festival “Dalla collina alla Tavola”.

Questa settimana così ricca di eventi – aggiunge Fabio Marzano, co-ideatore del Festival – offre anche una grande opportunità di informazione sul verde urbano, sia pubblico che privato, e sul valore del nostro patrimonio naturalistico”.

Dal 24 al 26 Maggio torna anche la terza edizione di “Un grado e mezzo. Festival su clima e ambiente”, quest’anno inserito nel calendario di Festival del Verde con l’obiettivo di far germogliare nuove e fruttuose collaborazioni.

Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. Il festival “Un grado e mezzo” nasce per far riflettere il pubblico sul futuro che ci aspetta: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti. Ospitati alla Biblioteca civica Alberto Geisser, sulle sponde del Po, eccellenze della ricerca italiana si alterneranno a scrittori, giornalisti, divulgatori per discutere di un tema importantissimo: l’acqua. Ad aprire i lavori l’alpinista e divulgatore Hervé Barmasse che accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio per riflettere e farsi affascinare dallo stretto rapporto che lega acqua e montagne.

Maggiori informazioni sul Festival del Verde al link www.festivalverde.it

Gli eventi meteorologici estremi incognita per le imprese

Un evento di Confindustria Piemonte e Confindustria Cuneo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo per fornire un quadro degli strumenti politici e finanziari a supporto delle 3.600 imprese regionali per far fronte all’aumento rilevato e previsto degli eventi meteorologici e climatici estremi

Cuneo, 14 maggio 2024

 

Gli eventi meteorologici estremi come incendi, inondazioni e siccità sono diventati l’incognita principale per le 3.600 industrie agroalimentari e delle bevande del Piemonte che occupano 38.000 addetti. Per fornire un quadro degli strumenti politici e finanziari a supporto di questa filiera Confindustria Piemonte e Confindustria Cuneo in collaborazione con Intesa Sanpaolo, hanno organizzato il convegno ‘Il settore agroalimentare e la sfida climatica’ nella sede associativa del capoluogo della Granda.

L’agroalimentare piemontese è pronto ad affrontare la sfida climatica, grazie alla qualità dei suoi prodotti riconosciuta a livello globale anche grazie all’impegno diretto nella sostenibilità di processi e filiere. Uno stato di salute ottimo confermato anche dai dati forniti dalle nostre imprese per l’indagine congiunturale relativa a questo trimestre, nel settore alimentare emerge infatti chiaramente l’intenzione di aumentare investimenti e occupazione, produzione ed export grazie ad ordini a medio lungo termine in forte aumento. A preoccupare le imprese, oltre alla sfida climatica, anche l’aumento dei costi delle materie prime e della logistica, che impatto la redditività e si uniscono ad uno scenario internazionale particolarmente complesso. Sono temi che le istituzioni conoscono, c’è una larga condivisione, saranno massimi impegno e collaborazione” ha spiegato Marco Brugo Ceriotti, da pochi giorni Presidente della Commissione Agrindustria di Confindustria Piemonte, che rappresenta 366 imprese, di cui 168 nel cuneese, per un totale di oltre 20mila addetti, di cui la metà nella Granda.

Ad aprire i lavori, il saluto istituzionale di Chiara Bardini, Presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Cuneo“Gli effetti del cambiamento climatico rispetto all’attività delle aziende agroalimentari sono stati piuttosto evidenti, anche in termini di maggiori costi: zuccheri, farine, latte e derivati, cacao sono derrate agricole che hanno subito forti oscillazioni di prezzo in questi ultimi due anni, causate anche da raccolti al di sotto delle aspettative. Le variate condizioni hanno significativamente impattato sulle strategie di approvvigionamento delle aziende di trasformazione, che si sono trovate a dover valutare cambi repentini di disponibilità delle principali commodity. Diventa quindi indispensabile mettere in atto all’interno delle nostre aziende strategie che tengano in considerazione un controllo sempre più attento delle filiere agricole non solo localmente confrontandosi con le politiche agricole messe in atto a livello europeo”.

Ha poi preso la parola Stefania Crotta, Direttore Ambiente Energia e Territorio della Regione Piemonte, che nel suo intervento ha sottolineato come nella Politica Agricola Comune per il periodo 2023–2027 ci sia una dotazione finanziaria di 750 milioni di euro per il Complemento per lo sviluppo rurale, dei quali andranno a beneficiare nei prossimi anni oltre 50mila aziende agricole su un milione di ettari di superficie agricola. Di questi circa 257 milioni di euro sono assegnati sulle misure agro-climatico-ambientali, mentre circa 268 milioni sono destinati a sostenere gli investimenti di aziende e imprese. Anche il Programma Regionale FESR 2021-2027 in questa programmazione assegna risorse importanti, circa 202 milioni, al contrasto ai cambiamenti climatici, prevenzione rischio di catastrofe e resilienza.

Sono poi intervenuti Pasquale Di Rubbo, team leader della Direzione generale Agri della commissione europea, ed Enrica Spiga, Research Department di Intesa Sanpaolo. A seguire una tavola rotonda, dedicata ad alcune storie d’impresa. Ad aprire questa seconda parte dei lavori è stato Lorenza Cipollina, Head of Communication&Governement Affairs di Mondelez che ha raccontato l’impegno sulla sostenibilità di Fattorie Osella. È stata poi la volta di Fausto Rinaudo, a.d. di Granda Zuccheri e Trae, Paolo Sartirano, titolare della Sartirano Figli cantine e vigneti e Roberto Signetti, responsabile commercial di Molino Signetti&C. In conclusione gli interventi di Federico Spanna, del settore fitosanitario e servizi tecnologici scientifici della Regione Piemonte, e Piermario Romagnoli, direttore area Agribusiness Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo che ha sottolineato come “un territorio ricco di eccellenze come il Piemonte, che nel 2023 ha continuato ad accrescere l’export dei distretti agroalimentari di oltre il 2%, deve porre attenzione all’emergenza climatica e alle sue ripercussioni investendo in sostenibilità e nella modernizzazione dei processi produttivi e di governance.  Progettualità che Intesa Sanpaolo, grazie alla Direzione Agribusiness, consente di affrontare fornendo alle aziende servizi innovativi e di supporto all’operatività quotidiana con consulenza specializzata nell’ambito dello sviluppo sostenibile, tutela e internazionalizzazione attraverso investimenti di lungo periodo in relazione al Programma Agribusiness. Un programma parte integrante del più ampio piano ‘Il tuo futuro è la nostra impresa’ che ha stanziato 120 miliardi di euro per le imprese fino al 2026“.

 

“Il Festival Del Verde”: più di 150 eventi per un racconto inedito tra parchi, orti e giardini

Dal 20 al 26 maggio Torino ospiterà la seconda edizione del “Festival del Verde”, con più di 150 appuntamenti diffusi che offriranno ai cittadini un racconto inedito del verde urbano, tra visite guidate negli spazi verdi più suggestivi, tour nell’agricoltura urbana, reading e presentazioni di libri, attività di volontariato, escursioni naturalistiche per scoprire il verde urbano come mai è stato presentato.

Questa mattina nella sala Colonne di Palazzo Civico si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Festival, nella quale sono intervenuti il Sindaco e gli assessori al Verde pubblico e ai Servizi educativi della Città.

Il primo cittadino ha sottolineato come Torino sia una delle città che hanno una più alta percentuale di verde pro capite; per questa ragione l’amministrazione sta investendo per tutelare il verde cittadino e potenziarlo ulteriormente, con nuove piantumazioni, deimpermeabilizzazioni del suolo – come quella in programma al Parco del Valentino – e azioni per il contrasto al cambiamento climatico. L’assessore al Verde ha sottolineato la ricchezza del programma del Festival, con tanti eventi distribuiti sul territorio che faranno scoprire ai torinesi luoghi poco conosciuti, o riscoprire sotto una nuova luce i parchi più belli e frequantati, nel pieno rispetto del concetto di verde “multifunzione”. L’assessora ai Servizi educativi ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento delle scuole in diverse iniziative in programma, perché piantare i “semi di cittadinanza” nei bambini fin dalla tenera età – per utilizzare una metafora legata al verde – è fondamentale per creare i buoni cittadini di domani.

L’edizione di quest’anno del Festival è intitolata “Le città delle piante” ed è dedicata a quella rete di ecosistemi urbani e naturali che convivono e interagiscono ogni giorno con gli esseri umani e le loro tecnologie. Il Festival offre un racconto complessivo attraverso l’esperienza diretta delle storie invisibili di questi ambienti spesso nascosti; ogni evento sarà categorizzato in base a una delle cinque città delle piante: Città verdi da coltivare, Città verdi da curare, Città del verde salubre, Città del patrimonio verde, Città della cultura verde.  

Saranno in totale 11 i comuni coinvolti (oltre Torino: Carignano, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, San Secondo di Pinerolo, Santena, Settimo Torinese) a cui si aggiungono trasferte “extra-provinciali” a Cuneo e in provincia di Asti. Con alcuni comuni aderenti il Festival ha promosso un concorso dal titolo “1 mq di giardino” per la progettazione e la successiva realizzazione di un’area dimostrativa di verde pubblico resistente ai cambiamenti climatici.

Il week-end del 24-26 maggio si terrà anche FLOR Primavera che porterà ai Giardini Reali di Torino circa 150 tra florovivaisti, agricoltori e artigiani green, e Verde Svelato, un percorso sperimentale che aprirà per la prima volta le porte di piccoli e grandi giardini “segreti”, aree verdi private solitamente nascoste e inaccessibili alla cittadinanza che saranno visitabili in esclusiva per la manifestazione. Durante il Festival, inoltre, la mostra artistica d’illustrazione Germogli si trasformerà in una “Street Expo” lungo Via Po, proponendo le opere di 16 illustratori emergenti che raccontano con la loro arte la bellezza della Natura.

I grandi parchi e giardini pubblici saranno i protagonisti di “I segreti del verde (urbano) – Storie e alberi della città di Torino”, una serie di passeggiate gratuite condotte dai tecnici del verde pubblico alla scoperta delle storie inedite della città vegetale: dai platani di Carlo Alberto al parco suor Michelotti alle rarità botaniche dei Giardini reali bassi fino al bosco naturale di Parco Leopardi. Mentre l’inconsueto olivo che cresce nell’area verde di pertinenza dell’anagrafe centrale di Torino sarà al centro di un racconto dedicato alla diffusione di questo albero in Piemonte. In collaborazione con Torino Spazio Pubblico, il progetto di cittadinanza attiva per la cura di spazi pubblici e beni comuni promosso dalla Città di Torino, sarà possibile inoltre partecipare alle attività di manutenzione del verde in diverse aree e giardini. Da non perdere anche la passeggiata nell’area di alto valore naturalistico presso il bosco morenico di Rivalta di Torino.

Il 25 e 26 maggio sarà inoltre possibile visitare un’ala del Parco di Villa Abegg, La scoperta del Parco sarà accompagnata da un ricco programma di attività curato dall’Assessorato alla Cura della città, Verde pubblico e Parchi con la Divisione Verde pubblico della Città di Torino, in collaborazione con l’Associazione culturale Web Garden, lo IED di Torino, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino e l’Accademia di Agricoltura di Torino.

Con il Festival di quest’anno inizia anche una prima mappatura dei giardini e degli orti scolastici della Città di Torino che quest’anno saranno aperti in via straordinaria per un giorno mentre le scolaresche saranno ospitate a FLOR Primavera la mattina di venerdì 24 maggio.

Per il Festival del Verde, da lunedì 20 a venerdì 24 maggio, apre con biglietto di ingresso a prezzo ridotto l’Orto botanico dell’Università di Torino dove sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita condotta da esperti.

Il Festival del Verde offre l’opportunità di conoscere, con una visita guidata gratuita mercoledì 22 maggio, il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti e l’Accademia di Agricoltura di via Andrea Doria che sarà accessibile nel fine settimana. In calendario anche una visita al Giardino di Palazzo Madama con approfondimento sulle piante che attirano api e impollinatori. Nel Festival grande spazio anche all’agricoltura urbana: dall’orto collettivo e frutteto delle donne al Parco Mennea gestito da ColtivaTo, weTree e altre associazioni fino a quelli del Bunker e del Viale della Frutta. A Pino Torinese, invece, il Festival “Dalla collina alla Tavola”.

Dal 24 al 26 Maggio torna anche la terza edizione di “Un grado e mezzo. Festival su clima e ambiente”, quest’anno inserito nel calendario di Festival del Verde con l’obiettivo di far germogliare nuove e fruttuose collaborazioni. Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. Il festival “Un grado e mezzo” nasce per far riflettere il pubblico sul futuro che ci aspetta: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti. Ospitati alla Biblioteca civica Alberto Geisser, sulle sponde del Po, eccellenze della ricerca italiana si alterneranno a scrittori, giornalisti, divulgatori per discutere di un tema importantissimo: l’acqua. Ad aprire i lavori l’alpinista e divulgatore Hervé Barmasse che accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio per riflettere e farsi affascinare dallo stretto rapporto che lega acqua e montagne.

Il programma completo del Festival del Verde è disponibile sul sito www.festivalverde.it

TORINO CLICK

I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano

Firmitas Srl celebra l’ottenimento della certificazione ESCo UNI CEI 11352 e l’adesione a Green Building Council GBC Italia con una mostra del visual designer Alessio Cottino dal 24 maggio al 31 luglio 2024

La trasformazione energetica in sicurezza delle città italiane è il tema della mostra “I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi”, organizzata da Firmitas Srl nella sua sede torinese dal 24 maggio al 31 luglio 2024. Firmitas Srl, general contractor specializzato nei servizi al condominio, studio di consulenza ed ente formativo per la Sicurezza sul Lavoro, è diventata ESCo Uni Cei 11352 e socia di Green Building Council GBC Italia. Celebra il suo impegno green con un’esposizione dedicata alla riflessione sulla Sicurezza antincendio e sul lavoro nell’ambito della riqualificazione energetica.

Al centro dell’iniziativa, l’opera commissionata al designer multimediale torinese Alessio Cottino dal titolo emblematico “Firmitas A+”, una narrazione visiva del lavoro di Firmitas: “La riqualificazione va oltre la semplice ristrutturazione: include la ridefinizione della sicurezza – sottolinea l’Ing. Giuseppe Cirillo, CEO di Firmitas – Firmitas Srl si impegna a integrare la sicurezza in ogni fase del lavoro, non solo migliorando l’efficienza energetica e la resistenza agli incendi, ma anche garantendo ambienti di lavoro sicuri e salubri. La sicurezza non è negoziabile, è una priorità assoluta. Solo con un impegno totale possiamo costruire un futuro più sicuro e sostenibile, per tutti“. L’opera apre la retrospettiva sul lavoro di Cottino, la cui poetica pop, divenuta celebre negli ultimi anni, riflette sulla iconicità delle città italiane, dense di storia, cultura e lanciate verso un futuro sempre più green grazie alla sempre crescente attenzione generale agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030.

La mostra “I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi” invita a riflettere sull’importanza dell’integrazione della sicurezza sul lavoro nelle buone pratiche di edilizia sostenibile e su come connettere la riqualificazione con il tessuto artistico e architettonico delle città italiane.

L’obiettivo di Firmitas srl è quello di creare un dialogo inclusivo e stimolante che ispiri azioni concrete verso una trasformazione urbana più sostenibile per l’ambiente e per le persone. Non perdete l’opportunità di essere parte di questa stimolante conversazione sul futuro delle città italiane!

I volti della città: efficienza energetica e sicurezza nel paesaggio urbano di oggi

Mostra di Alessio Cottino a cura di Maria Eleonora Palma  

Dal 24 maggio al 31 luglio 2024

Dal lunedì al venerdì 9.30-13 / 14.30-17
Su prenotazione allo 011 19953537 – info@firmitas.com

Firmitas Srl, via Borgone 15/D, 10139 Torino

Ex Caserma Amione, sostenibilità Green Building Council Italia

Nella sala del Teatro Vittoria gremita di pubblico, si è svolto  a Torino il convegno dedicato alla rigenerazione sostenibile degli edifici pubblici dal titolo “GREEN [RE] PUBLIC: la rigenerazione sostenibile certificata del patrimonio pubblico”. L’evento, organizzato dal Chapter Piemonte di Green Building Council Italia (GBC Italia) ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti dell’Agenzia del Demanio e di esperti professionisti del settore.

 

Dopo i saluti di benvenuto di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, e di Paolo Mazzoleni, Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, il Segretario del Chapter Piemonte di GBC Italia, Massimiliano Fadin, ha assunto il ruolo di moderatore, dando il via ai lavori del convegno.

 

Nel corso della mattinata sono stati illustrati tre casi studio di riqualificazione di edifici pubblici appartenenti al patrimonio immobiliare gestito dall’Agenzia del Demanio, sottoposti a tre diversi processi di rigenerazione: la riqualificazione dell’ex Caserma Amione di Torino, che si distinguerà per essere il primo Edificio Pubblico dell’Agenzia del Demanio nel capoluogo piemontese ad ottenere la certificazione secondo i protocolli di sostenibilità LEED® e GBC Historic Building®;  la nuova costruzione dell’ex Caserma Perotti di Bologna e la riqualificazione dell’ex Caserma Pilo di Genova.

 

Ogni caso studio è stato illustrato dagli attori coinvolti e dagli esperti del settore, che hanno condiviso le sfide affrontate, le soluzioni adottate e i risultati ottenuti. Il dibattito che ne è seguito ha acceso i riflettori sull’importanza degli interventi di rigenerazione sostenibile del patrimonio immobiliare pubblico, attraverso i protocolli di certificazione volontari GBC Italia, già applicati sul mercato italiano e conformi ai più elevati standard internazionali.

 

Il Piemonte parte concretamente con un nuovo approccio sul fondamentale tema della rigenerazione sostenibile degli edifici pubblici. La collaborazione tra GBC Italia e l’Agenzia del Demanio è essenziale per realizzare e promuovere pratiche costruttive e di gestione certificate, che rispettino l’ambiente e migliorino la qualità della vita delle persone” ha dichiarato Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia I casi studio presentati oggi dimostrano che la trasformazione dei nostri edifici pubblici è non solo possibile, ma anche vantaggiosa. Siamo fiduciosi che le idee emerse oggi possano essere il punto di partenza per progetti concreti e innovativi, su tutto il territorio nazionale, che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, anche in merito a quanto l’Europa ci chiede”.

 

Ha affermato Sebastiano CaizzaDirettore regionale dell’Agenzia del Demanio Piemonte e Valle D’Aosta: “L’evento di oggi, con la presentazione dei tre progetti di rigenerazione urbana, rappresenta una dimostrazione tangibile dell’impegno concreto dell’Agenzia del Demanio verso i temi della sostenibilità e della digitalizzazione. Questi progetti sono anche il risultato della collaborazione e della sinergia con gli Enti istituzionali, infatti si inseriscono nel contesto più ampio del Piano Città, che mira a trasformare gli spazi urbani in luoghi più sostenibili, innovativi e vivibili per tutti i cittadini”.

 

“Come Chapter Piemonte di GBC Italia, siamo davvero lieti che l’Agenzia del Demanio abbia scelto i nostri protocolli di sostenibilità per la riqualificazione dell’ex Caserma Amione che, a Torino, sarà il primo edificio pubblico dell’Agenzia del Demanio a fregiarsi di questa certificazione” ha commentato Massimiliano FadinSegretario del Chapter Piemonte di GBC Italia “La collaborazione con l’Agenzia del Demanio è senza dubbio fondamentale per valorizzare il patrimonio pubblico italiano con interventi di riqualificazione certificati”.

I laghi del Piemonte e dintorni. Incantevoli luoghi di relax

Piscine naturali, specchi d’acqua, laghi e laghetti artificialipiacevolmente refrigeranti sono mete estive ideali, anche solo per una gita in giornata, per chi ama la natura e non vuole trovarsi nella ressa tipica delle destinazioni marine e alla conquista di un ombrellone in prima fila dopo aver fatto antipatiche file in autostrada.

I più noti e frequentati sono il romantico Orta San Giulio, il lago di Avigliana, Viverone, e naturalmente il bellissimo Lago Maggiore condiviso con la Lombardia e la Svizzera. Il Piemonte, questa regione magica e piena di bellezze naturali,  ne ha davvero tanti altri molti dei quali balneabili.

I scenari in cui risiedono , paesaggi di raro splendore come le maestose montagne o le distese di verde che li avvolgono,ricreano le scenografie delle favole. I colori che li caratterizzano, molteplici sfumature cromatiche dal verde smeraldo al cobalto intenso e il senso di beatitudine e serenità che infondono ci fannoriconciliare con noi stessi e con il mondo.

Tra i più belli troviamo il Lago delle Fate, a Mucugnana, Verbania, un meraviglioso bacino, incastonato a 1330 metri di altezza fra le valli del Monte Rosa, che è raggiungibile percorrendo suggestivi percorsi immersi nei territori alpini e dotato di diverse spiaggette e un paio di locali dove ristorarsi.

Un’altra meraviglia la troviamo nella Valle Stretta(geograficamente in territorio francese), in zona Val di Susa molto vicino a Bardonecchia, il Lago Verde. Quarantacinque minuti di sentiero, un delizioso ponte di legno e una salita non troppo lunga attraverso il bosco di conifere da dove si comincia ad intravedere, iniziata la discesa, lo specchio color smeraldo, un angolo di paradiso dove regnano silenzio, pace e una atmosfera incantata.

Con un’ora di camminata da Cervinia invece si arriva, accompagnati dalla bellezza dell’omonima montagna, il Cervino, al Lago Blu a Breuil. Anche qui il panorama è fiabesco, i colori mozzafiato, il blu che dà il nome al lago, che in verità si chiama Layet, è dato dalla presenza di un minerale presente sul fondo. Questo lago è famoso anche per la “leggenda del pastorello” che disobbedì ai genitori che non volevano aiutare un povero mendicante. Al ritorno dal bosco il piccolo mandriano trovò la sua casa coperta dalle acque del lago e pensò che fosse una punizione per il padre e la madre che non furono generosi con chi aveva bisogno. Il Lago dei Cavalli in origine era un bacino glaciale che con il tempo perse gli argini dando vita così ad  una distesa di verde un po’ paludosa. Intorno al 1920 fu creata la diga “Alpe Cavalli” da cui prese il nome il lago. In piena Valle Antrona èdecisamente un luogo amato da escursionisti e cultori della natura. Si raggiunge a piedi ma è possibile anche parcheggiare proprio vicino alle sponde del lago e fare una passeggiata intorno alle sue rive. La Regione Piemonte ha istituito nel 2009 il Parco Naturale della Valle Antrona che comprende altri deliziosi laghetti: Cingino, Campliccioli, Camposecco, il lago di Antrona.

Salendo al Colle del Nivolet da Ceresole Reale, in pieno Parco del Gran Paradiso a 2330 metri, troviamo i Laghi Serrù e Agnel,artificiali ambedue e dai colori diversi, fanno parte di un complesso di laghetti della stessa tipologia:il lago di Ceresole, il lago di Teleccio, il lago d’Eugio e il lago di Valsoera.Passeggiando attorno ai due specchi d’acqua è possibile l’incontro con la meravigliosa fauna tipica dell’area: camosci, stambecchi, marmotte ma anche bellissime aquile e pernici.

Tra gli altri deliziosi specchi d’acqua da vedere ci sono anche il Lago dei 7 colori nella zona di Cesana Torinese, vero nome Gignoux, caratteristico per le diverse tonalità delle sue acque, il Lago Nero, a est del colle del Monginevro in Val di Susa, il Lago Margozzo, nella zona del Verbano Cusio Ossola, su cui si affaccia il coloratissimo e omonimo paese. Grazie al divieto di utilizzo di barche a motore e ad una rete fognaria che non scarica nel bacino, le acque di questo specchio liquido sono particolarmente limpide, tra le più pulite d’Italia. Il Lago Chiaretto, nell’area di Crissolo in provincia di Cuneo, insieme ad altri 3 – Lago Fiorenza, Superiore di Viso e il Grande di Viso – si trova sul sentiero che da Pian del Re arriva fino al rifugio Quintino Sella, fondatore del Club Alpino Italiano. Questa deliziosa baita alpina, in pienoMonviso, ospita un piccolo albergo, un bar e un ristorante.

Il Piemonte ci regala, oltre a quelli citati, una grande varietà di laghi, le escursioni e i viaggi veri e propri da dedicargli per goderseli facendo magari varie tappe sono molti. Ogni percorso possiede caratteristiche diverse di paesaggi e particolarità ma anche di difficoltà logistiche e di percorrenza. Informandosi sulle condizioni specifiche dei sentieri si può scegliere quello più semplice e adatto a noi.

 

Maria La Barbera

 

Progetto Ulisse, una spedizione etica sul fiume Vjosa

Poco meno di una settimana e venerdì 10 maggio, condizioni permettendo, partirà l’Esplorazione del
Fiume Vjosa, un piano ambizioso nato dall’idea di Carlo e Gabriele, due appassionati di outdoor e
conservazione ambientale. “Progetto Ulisse” – questo il nome iconico scelto per la traversata fluviale
che partirà dalla Grecia e finirà in Albania su uno degli ultimi corsi d’acqua incontaminati
d’Europa – sarà un’esplorazione frutto della necessità di proteggere l’ambiente naturale.
Un’iniziativa che vede protagonista uBroker Spa e Reset Energia come main sponsor, insieme ad Acid
Rain, South Face Paradise S.n.c, Pellissier Sport S.n.c. e OutBe S.r.l., realtà che come noi
condividono una connessione con la terra d’appartenenza, il Piemonte e la Valle d‘Aosta, e valori
preziosi: sostenibilità, risparmio energetico, riduzione degli impatti ambientali e salvaguardia dei luoghi
naturali più preziosi della Terra.


Il piano è ambizioso: Carlo Fasciano e Gabriele Melchiorre, canavesani doc, navigheranno tutti i 173 km
del fiume Vjosa utilizzando una zattera costruita interamente con materiali riciclati e di recupero.
Sette tappe da Konitsa sul confine fra Grecia e Albania fino alla foce del fiume Vjosa sul Mar Adriatico
per esplorare lo straordinario ambiente incontaminato insieme alla cittadinanza locale. Lungo il percorso
sono, infatti, previste iniziative di citizen science, perché anche la ricerca scientifica sarà compagna fedele
di questa avventura e scoprirete presto come. Inoltre, l’impresa non finisce qui. Carlo e Gabriele,
torneranno a casa navigando da Valona a Brindisi. Per questa traversata, la zattera si trasformerà: una
vela e due moduli supplementari ai lati permetteranno al team di affrontare il mare e tutte le sue incognite.
La zattera è frutto dell’ingegno e dell’impegno di Carlo e Gabriele, che hanno trasformato fusti di birra
e altri materiali riciclati in una struttura che si distingue per la sua sostenibilità ambientale. Il
lavoro artigianale di Carlo e le sue abilità nella saldatura e nell’assemblaggio hanno dato forma a una
zattera robusta e funzionale. Gabriele, focalizzandosi su design e concetto, ha guidato il processo
creativo, garantendo che la zattera non solo rispondesse ai requisiti funzionali, ma incarnasse anche

un’espressione tangibile di sostenibilità. L’uso di materiali di recupero non solo riduce l’impatto
ambientale, ma testimonia anche la possibilità di creare soluzioni innovative partendo da risorse già
esistenti. Un mezzo che diventa un vero e proprio simbolo di impegno per un mondo più sostenibile.
Noi di uBroker Spa e Reset Energia parteciperemo alla spedizione supportando la squadra nella
logistica con la messa a disposizione di un furgone per poter trasportare tutto il necessario e
contribuendo attivamente alla possibilità di fare ricerca sul campo, modificando così le sorti di un
luogo tanto prezioso. Grazie al nostro contributo, infatti, il team ha potuto acquistare strumenti e sonde
utili a raccogliere dati che saranno utilizzati da prestigiose Università; il sensore MeteoTracker per il
monitoraggio metereologico, il protocollo FreshWater Watch disegnato da Earthwatch EU per lo stato di
salute dell’ecosistema fluviale e la raccolta di campioni per le analisi sulla qualità delle acque e, infine, i
sensori EnvLogger per rilevare la temperatura dell’acqua lungo il fiume
I nostri inviati speciali, poi, seguiranno Carlo e Gabriele nella traversata, che sarà raccontata giorno per
giorno con contenuti esclusivi sui canali di Progetto Ulisse e sui nostri canali social. Questa
spedizione rappresenta quelli che sono i nostri valori più profondi, sposando la nostra visione di futuro:
un mondo dell’energia attento e rispettoso del pianeta Terra.
South Face Paradise, guidata dai suoi fondatori Simone Costa e Luca Tenan, anch’essi canavesani,
coordina il progetto e la parte logistica e si impegna a fornire supporto di sicurezza lungo l’intero
percorso. Inoltre, partecipa attivamente nella discesa del fiume Vjosa in kayak. Infine, in collaborazione
con l’azienda Outbe, South Face Paradise sarà responsabile delle analisi scientifiche lungo il corso del
fiume, contribuendo alla raccolta di dati utili alla ricerca scientifica e alla conservazione
dell’ecosistema fluviale.
Infatti, l’azienda Outbe collabora già con le Università della Bicocca di Milano e il progetto Freshwater,
in partnership con l’Università di Oxford, per condurre alcuni studi lungo il fiume Vjosa. Questa
sinergia fra le realtà che prendono parte al progetto promette di fornire una base solida per comprendere
meglio l’ecosistema del fiume e contribuire alla sua protezione a lungo termine.
Infatti, il progetto è sì un’avventura sportiva grazie anche al contributo di Pellissier Sport che contribuisce
alla spedizione con la fornitura di indumenti sportivi, ma si estende con un’impegnativa e impegnata
campagna di sensibilizzazione ambientale. Il fiume Vjosa è da diversi anni al centro di una lotta
internazionale per la sua protezione, conosciuta come “Salva il Cuore Blu d’Europa”. Grazie agli sforzi
congiunti di ambientalisti e al sostegno di importanti marchi e istituzioni, nel 2023 è stato istituito il parco
nazionale omonimo, il primo parco fluviale selvaggio d’Europa.
La spedizione, quindi, non vuole solo documentare l’esperienza, ma si propone di produrre un
documentario che racconti la storia e la lotta dietro al fiume Vjosa. Quella prodotta dal team di
Acid Rain sarà una narrazione che cattura le testimonianze e i luoghi simbolici della battaglia per
preservare l’unicità e la meraviglia di questo fiume.
L’Esplorazione del Fiume Vjosa promette di essere un’avventura epica, unendo sport, natura e impegno
per la conservazione ambientale. Rappresenta un esempio tangibile di come sia possibile trasformare la
passione per l’avventura in azioni concrete per proteggere il nostro pianeta.