TRIBUNA- Pagina 109

Forza Italia: “Le proposte per il bilancio”

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“Continueremo la nostra battaglia contro l’aumento della tassazione. Lo sosteniamo perché è possibile farlo e perché sappiamo che gli ennesimi aumenti proposti dalla Giunta Chiamparino costituiscono un punto di non ritorno per molti piemontesi”

 

“Altro che fantasie contabili e che staremmo giocando con il fuoco. Forza Italia ha presentato una ottima proposta di legge informata al buon senso. A dimostrarlo il recepimento di gran parte dei nostri emendamenti. Resta il nodo dell’aumento della tassazione. Il centrosinistra non riesce a smarcarsi dal suo tassa e spendi. Così sì, rischiamo il commissariamento”. Il gruppo di Forza Italia commenta con queste parole la sua vittoria nel veder “trapiantati” nei disposti legislativi regionali gran parte delle proprie proposte per lo sviluppo e la crescita del Piemonte.

 

I consiglieri azzurri aggiungono: “Continueremo la nostra battaglia contro l’aumento della tassazione. Lo sosteniamo perché è possibile farlo e perché sappiamo che gli ennesimi aumenti proposti dalla Giunta Chiamparino costituiscono un punto di non ritorno per molti piemontesi. Con questo ennesimo salasso rischiamo di inchiodare definitivamente il Piemonte. Il centrosinistra sta adottando lo stesso sistema di Monti-Letta-Renzi: tassare per risolvere i disequilibri economici. La situazione del sistema Paese ci pare abbia ampiamente dimostrato come questo approccio sia fallimentare”.

 

Concludono gli esponenti di Forza Italia “E’ grave però che la maggioranza abbia respinto un nostro emendamento il quale prevedeva che i risparmi derivanti da alcune delle nostre proposte recepite andassero a diminuire l’aumento della pressione fiscale. Questo sta ad indicare che la volontà era ed è quella di fare cassa mettendo mano nelle tasche dei piemontesi”. 

Maschio Cittadella, in arrivo i fondi comunali

Il Comune sta per investire 1,5 milioni per completare quanto occorre per poter aprire l’edificio al pubblico e questo richiederà ovviamente tutto l’anno prossimo

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

CITTADELLA2Caro Direttore, grazie per l’articolo dello scorso 4 dicembre a firma Filippo Re, su “Il Torinese”, con il quale ha inteso richiamare l’attenzione sulla situazione del Museo Nazionale d’Artiglieria. Le notizie che le ha fornito qualcuno sono però un po’ inesatte.

Al riguardo le preciso che è vero che le collezioni sono ospitate in una caserma (la Amione di piazza Rivoli) ma non negli scantinati bensì in ottimi locali seppur un po’ affollati. I fondi museali sono accuratamente mantenuti e studiati dai soci operativi dell’Associazione Amici e anzi servirebbe un po’ di pubblicità per accogliere altri appassionati di storia.

Circa il Maschio, il Comune sta per investire 1,5 milioni per completare quanto occorre per poter aprire l’edificio al pubblico e questo richiederà ovviamente tutto l’anno prossimo. Per l’allestimento e la conseguente reale apertura, nel corso del 2015 il Comando Regione Militare Nord e la nostra Associazione si impegneranno per trovare i finanziamenti necessari e speriamo che il 2016 veda finalmente il Museo in un allestimento aggiornato.

La bombarda turca pur se imponente e importante non è l’oggetto prioritario perchè daremo la precedenza a quanto documenta le eccellenze scientifiche e tecnologiche della Torino militare del sette-ottocento.
Cordialmente

Giancarlo Melano – Amici del Museo Storico Nazionale d’Artiglieria

Gioventura Piemonteisa chiude l’anno

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All’antico albergo San Giorgs in via Borgo Dora a Torino

 

Gioventura Piemonteisa chiude l’anno 2014 con una iniziativa articolata in due giorni.  Domenica 14 dicembre, dalle ore 18, e lunedì 15, dalle ore 16, l’associazione incontrerà i suoi iscritti e simpatizzanti nel più antico albergo di Torino, il San Giors di via Borgo Dora 1/3. Nell’occasione le sale del San Giòrs accoglieranno un’esposizione di libri sul Piemonte, posti in vendita a prezzi agevolati per l’autofinanziamento delle attività del Movimento. Alle 20 di domenica è prevista una cena piemontese degli auguri (prenotazione obbligatoria al 328/1292172) .

 

Massimo Iaretti

 

(Foto: il Torinese)

PD Borgiallo: arriva il governatore

La prima uscita di Chiamparino da presidente in Valle Sacra

 

chiampafotoL’intitolazione del circolo del Partito Democratico a Borgiallo in Valle Sacra a Sergio Clerico (per anni primo cittadino e consigliere del comune canavesano) sarà anche la prima uscita in Valle da presidente della giunta regionale di Sergio Chiamparino. L’evento si tiene venerdì 12 dicembre, al centro culturale in piazza San Tucano a Borgiallo.

 

Dopo i saluti del sindaco Franca Cargnello e l’introduzione del segretario del circolo Pd Valle Sacra, Franca Orso, seguiranno gli interventi di Franco Casassa, Renzo Ciaiolo, Gianfranco Morgando e Franco Revelli, mentre sarà proprio Chiamparino a trarre le conclusioni. Al termine è previsto un buffet con i prodotti tipici della Valle Sacra.

 

Massimo Iaretti

 

 

Popolari per l’Italia: “Che si fa per la scuola paritaria?”

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Lo Stato non garantisce uguale trattamento fra scuole statali e scuole paritarie. Per queste ultime dalle scuole per l’infanzia alle secondarie superiori, il massimo della spesa storica dello Stato è di 530 milioni di euro, una somma irrisoria

 

Con l’inizio del  nuovo anno scolastico, sono  arrivate le giuste polemiche legate  sia  all’aumento del costo dei libri di testo (nel resto d’Europa per la scuola dell’obbligo sono totalmente gratuiti!) , sia alla precarietà dei docenti , sia ai costi dei trasporti pubblici per gli studenti . Proteste sacrosante che trovano la  politica nazionale  e gli amministratori locali sordi ed incapaci di trovare soluzioni sensate. Anzi  spesso quello che si riesce a produrre sono  soluzioni e proposte a dir poco  bizzarre e preoccupanti.  Tra le molteplici proposte e soluzioni per ottimizzare i costi e migliorare i servizi nella scuola pubblica abbiamo selezionato le più  inutili, viziate come sempre da un elevato tasso ideologico:

 

  •          Calo continuo e sensibile del contributo  pubblico alle scuole paritarie .
  •          Riduzione  dell’ orario scolastico con l’eliminazione del sabato mattina (dove ancora c’è)  uniformando gli orari di ogni istituto comprensivo per migliorare l’offerta formativa rendendola più omogenea.
  •          Aumento del costo dei buoni mensa scolastici…

 

In realtà, raschiando  il barile cercando di raccimolare fondi per coprire inefficienze strutturali consolidate negli anni, si riduce la formazione per risparmiare in altri comparti in crisi come il trasporto pubblico. Meno giorni di scuola ed orari più uniformi si traducono in minori corse del trasporto pubblico al servizio degli studenti e quindi minor costi di carburante per le amministrazioni !

 

Pensare  poi che continuando a diminuire il finanziamento pubblico alle scuole  paritarie il servizio pubblico ne gioverebbe è un’altra leggenda. Innanzitutto occorre ricordare sempre che lo Stato Italiano non garantisce un uguale trattamento tra scuole statali e scuole paritarie. Infatti lo Stato italiano investe e finanzia le scuole paritarie con poco più dell’ 1% dell’intero bilancio del Ministero dell’Istruzione. Sono briciole se vengono paragonate a fondi investiti per le scuole paritarie  dai principali stati europei  che non hanno posizioni ideologiche come in Italia, pur essendo stati in certi casi più laici del nostro per tradizione. Ecco alcuni esempi:

 

Belgio: Lo stato paga gli stipendi del personale docente e non docente.

 

Francia: I contributi del governo francese alla scuola non statale variano a seconda del tipo di contratto che la singola scuola stipula con lo Stato scegliendo fra 4 possibiltà:

 

1) Contratto di Integrazione Amministrativa in cui lo Stato paga tutte le spese 2) Contratto di Associazione a condizione che i docenti della scuola non statale abbiano gli stessi titoli accademici degli altri docenti ed in questo caso lo Stato paga gli stipendi degli insegnanti e le spese di funzionamento, 3) Contratto semplice in cui lo stato paga solo gli stipendi degli insegnanti, 4) Contratto di massima libertà in cui lo stato non dà contributi.

 

Germania: Il sistema integrato Stato/Regioni paga alle scuole non statali l’85% del salario degli insegnanti, il 90% degli oneri pensionistici, il 10% delle spese di funzionamento, il 100% delle riparazioni immobiliari.

 

Inghilterra: Le scuole non statali si chiamano ” maintained schools” . Lo stato paga l’85% delle spese di costruzione , il 100%  delle spese e delle spese di funzionamento.

 

Irlanda: A carico delle stato c’è il 90% delle spese di costruzione, il 100% nella scuola dell’obbligo e l’88% nelle scuole superiori

 

Olanda: Lo Stato paga il 100% di tutte le spese nella scuola dell’obbligo.

 

Portogallo: Per le Scuole Paritarie viene coperto il costo medio per alunno di scuola statale

 

Spagna: Lo Stato copre il 100% delle spese.

 

E arriviamo all’Italia:

Lo Stato non garantisce uguale trattamento fra scuole statali e scuole paritarie. Per queste ultime dalle scuole per l’infanzia alle secondarie superiori, il massimo della spesa storica dello Stato è di 530 milioni di euro, una somma irrisoria che rappresenta come già detto poco più dell’1% dell’intero bilancio del Ministero dell’Istruzione..Tuttavia negli ultimi anni non vi è stata nemmeno la certezza di questa somma.  Le scuole paritarie italiane in realtà fanno risparmiare allo Stato Italiano più di 6 miliardi di Euro l’anno, tanto sarebbe la maggior spesa se tutti gli studenti paritari (oltre 1 millione) emigrassero nella statale. Spesa media per lo stato di uno studente statale: € 7319 contro una spesa media per lo stato italiano di uno studente paritario : € 476

 

Fatte queste dovute premesse, sta diventando veramente critica ed urgente in particolare la situazione delle scuole materne. Come abbiamo già ricordato, vi è una forte preoccupazione per il continuo calo di contributi da parte degli Enti locali (Comuni e Regioni) e del Governo Nazionale (contributi invariati dal 2000). I Popolari per l’Italia Piemonte fanno proprio quindi l’appello della FISM (Federazione italiana scuole materne) al Governo, al Presidente di Regione Chiamparino ed  ai Sindaci dei comuni piemontesi di adeguare tali contributi portando il nostro Paese e la nostra Regione ad avvicinarsi ad un livello di civiltà accettabile e paragonabile almeno ai nostri partners europei.

 

Alberto Pernici (Coordinatore PI Biella)

Alberto Perini (Coordinatore Piemonte PI)

Davide Gariglio (Pd): “Alle intimidazioni rispondiamo con una maggiore presenza”

ENNESIMO ATTACCO A SEDI PARTITO: AI TENTATIVI FASCISTI RISPONDIAMO SENZA PAURA

 

Davide-Gariglio“Le intimidazioni e i comportamenti fascisti non fermeranno mai il PD”: lo dichiara il segretario regionale del partito democratico, Davide Gariglio, commentando l’ennesiama intimidazione ai danni di una sede del PD. Negli ultimi mesi sono numerose le intimidazione, l’ultima in ordine di tempo è la sede del Pd di Alpignano (TO). La sede nella provincia di Torino è stata imbrattata nei giorni scorsi con insulti e scritte ineggianti al fascismo. 

 

“Non ci riusciranno mai a intimidirci – prosegue Gariglio -, continueremo a restare in strada con nostre sedi e le nostre iniziative. I violenti – continua il segretario regionale democratico – fanno parte di una minoranza da isolare. E’ certo – conclude – che l’unico effetto conseguente a simili vili comportamenti è il danno materiale, perchè la nostra azione di governo a livello nazionale e locale continuerà con ancora più determinazione”.

Forza Italia: “Un tavolo contro il declino”

forzaa italia

CITTA’ E PROVINCIA HANNO PERSO LA SPINTA PROPULSIVA. CHI LE AMMINISTRA DA VENT’ANNI NON SE NE ACCORGE E  TACE

 

Da alcuni anni tutti gli studi che mettono a confronto Torino e la sua provincia con le altre province italiane  vedono il costante arretramento rispetto agli anni ’80. I dati di quest’anno la collocano in 54a posizione, in arretramento rispetto allo scorso anno mentre Cuneo amministrata dal Centro Destra dal 22o posto e’ salita al 17. Le ricette seguite in  questi anni dalle Giunte di sinistra sono state al di sotto del necessario e il motore economico della Citta’ e della Provincia e’ molto meno potente e crea meno opportunita’.

 

Aumentando la popolazione al calare del Pil e’ chiaro che aumenta la poverta’. 0ltre 120.000 famiglie ricevono aiuti alimentari dal Banco Alimentare. Si e’ puntato tutto su cultura e turismo e siamo solo la 12a Citta’ italiana per turismo internazionale. I ristoranti lavorano solo nel weekend. Abbiamo perso 2 motori di crescita formidabili: auto e edilizia. Solo 23a per V.A.prodotto: 26.911 euro rispetto ai 43.000 di Milano.Solo 17a per connessioni superveloci (la Citta’ della Sip..) dopo Milano. Napoli e Roma. 37mi per acquisto beni durevoli. La piu’ alta disoccupazione giovanile tra le Citta’ del Nord.Tra le citta’ del Nord quella a maggior rischio usura.

 

Ma I dati peggiori e piu’ preoccupanti sono:

 

Spirito di iniziativa 61;

Propensione investire : 65.

Da anni cresciamo meno della media nazionale.

Nella crisi abbiamo perso oltre il 12% del Pil mentre la media nazionale e’ -9%

 

CHE FARE?

 

La Citta’ non ha progetti pronti che avrebbero potuto entrare nei 300 miliardi europei del Piano Junker.

 

Metro,

Tangenziale est,

Tav,

Terzo valico.

 

Persa Ikea non ci sono piu’ notizie Amazon? Periferie abbandonate. Chiediamo un Tavolo per Torino che rischia il declino.

 

Mino Giachino coordinatore Club Forza Silvio Torino,

Ettore Puglisi, coordinatore cittadino Forza Italia,

Carlo Giacometto, coordinatore provinciale Forza Italia.

Identità Comune: “Torino non faccia l’asso pigliatutto”

chivasso

Il caso della trattativa tra il Comune di Chivasso e Amazon per  un insediamento produttivo nell’area ex Lancia, alla quale si sarebbe sovrapposto l’intervento di Torino 

 

Torino non sia asso pigliatutto e la Città Metropolitana non nasca nell’interesse esclusivo del Comune di Torino. Questa, in sintesi, è la richiesta che l’Associazione Identità Comune invia al presidente della Regione Sergio Chiamparino, all’assessore regionale Giovanna Pentenero, al sindaco di Torino e presidente della Città Metropolitana Piero Fassino, nonché al primo cittadino di Chivasso Liberto Ciuffreda e ai primi cittadini dei Comuni circostanti Chivasso, oltre ce ai consiglieri metropolitani Alberto Avetta e Mauro Marocco. L’associazione, nota per la sua lunga battaglia mai venuta meno per la realizzazione del progetto di stazione dell’Alta Velocità “Porta del Canavese e del Monferrato” che andrebbe a servire un’area vasta molto ampia (dalla direttrice Aosta – Ivrea sino al Casalese) questa volta solleva il caso della trattativa tra il Comune di Chivasso e Amazon per  un insediamento produttivo nell’area ex Lancia, alla quale si sarebbe sovrapposto l’intervento de Comune di Torino perché la multinazionale trovi la sua collocazione in un’area compresa nel capoluogo.

 

L’Associazione, nel chiedere che Torino faccia marcia indietro si interroga se la Città Metropolitana, in realta non rischi si veicolare “l’accentramento dei poteri delle, risorse e degli investimenti sulla Città di Torino, a scapito del territori circostanzi”. Poi Identità Comune, a dimostrazione che il Piemonte sarebbe Torino – centrico torna a fare un esempio su un argomento che le è assolutamente caro, quello dei collegamenti ferroviari: “Lo dimostra il fatto che in campo ferroviario si sia investito un miliardo di euro per l’interramento della ferrovia a Torino a fronte di investimenti pressoché nulli nelle strutture ferroviarie del resto della Regione, dove sono state chiuse 14 linee e quelle ancora aperte presentano stazioni inadeguate, impianti e armamenti vecchi, troppi passaggi a livello, binario unico e talora ancora trazione diesel”.E, di rimando, chiede con forza che il presidente della Città Metropolitana “si adoperi perché un’area fortemente in crisi come il Chivassese possa riuscire ad avere l’investimento di Amazon con la collaborazione ed il sostegno ella Città Metropolitana”. Chissà se Piero Fassino ascolterà questa doglianza o finirà nel cassetto dele buone intenzioni.

 

Massimo Iaretti

Case popolari, Pd: “Le nuove fasce dei canoni”

case popolari

Conticelli: Nessuna dismissione per il patrimonio pubblico di edilizia popolare

 

 La II Commissione del Consiglio regionale (Urbanistica), presieduta da Nadia Conticelli (Pd) ha licenziato  la delibera all’aggiornamento delle fasce reddituali per la determinazione del canone di locazione degli alloggi di edilizia sociale. L’approvazione definitiva dovrebbe avvenire da parte della Giunta regionale il 15 dicembre.

 

“Dal 1 gennaio 2015 i canoni di affitto per le case popolari saranno rideterminati sulla base delle mutate condizioni socioeconomiche rilevate dal censimento 2014 – spiega Conticelli  – Le fasce di reddito sono state riviste e ampliate, andando cosi’ incontro alle difficoltà che derivano alle famiglie dalla crisi economica e dal conseguente acuirsi dell’emergenza abitativa anche nella nostra regione. Le fasce sono state anche adeguate all’ indice Istat prezzi al consumo, che nel mese di settembre ha subito per la prima volta un decremento su base annua dello 0.1%”.

 

“In un momento delicato vogliamo anche tranquillizzare i cittadini che le notizie che circolano sulla messa all’asta del patrimonio pubblico delle case popolari nei prossimi mesi sono totalmente infondate e volte solo a generare allarmismo – ha precisato la presidente Conticelli, insieme al consigliere Marco Grimaldi (Sel) – In Commissione le forze politiche di maggioranza, insieme all’assessore Ferrari, hanno ribadito con fermezza che non è previsto alcun piano di dismissione delle case popolari legato al Decreto Del Rio”.

 

“Il patrimonio immobiliare delle Atc passerà integralmente alle tre nuove Agenzie nate dalla riorganizzazione – spiega Conticelli – Anzi, si sta lavorando, con volontà unanime, a favorire il recupero di nuovi alloggi attraverso l’autocostruzione, cioè coinvolgendo gli assegnatari nella manutenzione”. 

 

Avviato in commissione anche l’esame dello Statuto tipo delle nuove Atc, che dovrà essere approvato dal Consiglio entro fine anno, fissandone denominazioni, finalità fondamentali, patrimonio, funzioni organi di governance e sedi legali, quindi, oltre al capoluogo, Novara per il Piemonte Nord e Alessandria per il Piemonte sud.

 

(Foto: il Torinese)

Palazzo Civico:”Natale gratis sulle linee Star”

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Dal 6 al 21 dicembre i bus elettrici delle 2 linee Star circoleranno anche il sabato e nei festivi, ed in quei giorni saranno gratuiti

 

La Giunta Comunale ha deciso, come negli scorsi anni, di chiedere all’Agenzia per la Mobilità Metropolitana il potenziamento delle linee Star 1 e Star 2 nel periodo natalizio, estendendone il servizio e rendendolo gratuito il sabato e nei giorni festivi per incentivare l’uso dei mezzi pubblici nel periodo dello shopping. Dal 6 al 21 dicembre i bus elettrici delle 2 linee Star circoleranno quindi anche il sabato e nei festivi, ed in quei giorni saranno gratuiti: il sabato e nei festivi dal 26 dicembre al 6 gennaio il servizio sarà gratuito nel pomeriggio. La spesa relativa all’estensione del servizio ed alla sua gratuità sarà sostenuta dall’Agenzia per la Mobilità Metropolitana.

 

(ev – www.comune.torino.it)