SPORT- Pagina 292

Nuoto, l’impatto dell’emergenza coronavirus

Il punto del Presidente FIN Piemonte e Valle d’Aosta Gianluca Albonico

 

Tra i risvolti problematici dell’emergenza sanitaria che sta imperversando in Italia e nel mondo ci sono naturalmente quelli di natura economica, che non hanno risparmiato lo sport. «Una “parte debole” nel nostro paese, perché si regge sulle associazioni e sulle società sportive, a loro volta sostenute principalmente da volontariato e passione – ha ricordato il Presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli in una recente intervista su Radio1 – il movimento natatorio risulta ancor più fragile perché si sviluppa su impianti che risultano molto costosi da gestire; anche se chiusi, poiché richiedono costantemente cura e manutenzione».

 

Di seguito il punto di Gianluca Albonico, Presidente del Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta.

 

Presidente, come è stata gestita l’attività agonistica di Piemonte e Valle d’Aosta nelle ultime settimane?

«Le manifestazioni regionali organizzate dal nostro Comitato sono sospese ormai da fine febbraio. Abbiamo deciso di bloccare tutte le gare anche prima dei divieti ufficiali delle autorità pubbliche, una volta constatato che non sarebbe stato possibile garantire la sicurezza degli atleti e delle loro famiglie, dei tecnici e dei dirigenti. Alla luce della chiusura degli impianti e di comune accordo con le società del nostro territorio, sono stati sospesi anche tutti gli allenamenti, eccezion fatta per gli atleti probabili olimpici che hanno proseguito la preparazione a Torino, in accordo con un’ordinanza della Sindaca Chiara Appendino. Anche questi ultimi, con il rinvio dei Giochi di Tokyo e con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del primo aprile, hanno poi interrotto la preparazione. Vorrei sottolineare la postiva collaborazione che si è instaurata fin dai primi giorni dell’emergenza con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, con l’Unità di Crisi e la Sanità piemontese, che ringrazio per i costanti confronti e per la disponibilità assicurata in questo periodo particolarmente impegnativo».

 

Passando agli impianti, come stanno le piscine piemontesi?

«Non bene. Certo, dobbiamo considerare il fatto che tutto è fermo, non solo le piscine; ma gli impianti natatori possono soffrire di più perché sono strutture tecnologiche, energivore e caratterizzate da alti costi di manutenzione. Necessitano di interventi frequenti e negli ultimi vent’anni sono state oggetto di riqualificazioni strutturali ed energetiche. Le associazioni e società sportive hanno investito fortemente per rendere le piscine più moderne ed efficienti, in certi casi indebitandosi parecchio e pagando di tasca propria anche gli interventi negli impianti pubblici (perché le amministrazioni comunali sempre più spesso non sono grado di sostenere i costi di manutenzione straordinaria). La situazione è preoccupante».

 

Che messaggio ha lanciato la Federazione Italiana Nuoto?

«L’emergenza Coronavirus ha messo a nudo le fragilità di un mondo – quello natatorio – chiamato oggi a fare squadra per la propria sopravvivenza. Tutto il movimento sportivo che si riconosce nella Federazione Italiana Nuoto – comprese naturalmente le realtà di Piemonte e Valle d’Aosta – sostiene il messaggio che il nostro presidente nazionale Paolo Barelli sta portando agli esponenti di Governo (a questo link la videoconferenza di ieri tra il Presidente Barelli e il Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora). Cioè che in ballo non ci sono solo le massime competizioni sportive, come le Olimpiadi o il campionato di calcio, ma soprattutto l’attività sportiva di base, la cui continuità è oggi seriamente minacciata. Le associazioni e le società sportive, d’altra parte, offrono un ampio servizio alla comunità; integrano la funzione educativa di scuole e famiglie, favoriscono l’inclusione sociale delle fasce deboli e supportano il sistema sanitario nelle attività di prevenzione. Se non ci fosse tutto questo, non ci sarebbero neanche campioni come Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri e il nostro Alessandro Miressi, che portano prestigio all’Italia».

 

La prima risposta del Governo Italiano all’emergenza economica è arrivata con il Decreto Legge “Cura Italia” dello scorso 17 marzo (n.18), che nel suo articolo 96 ha trattato l’indennità dei collaboratori sportivi. Un’indennità di 600 euro, richiamata nello stesso Decreto all’articolo 27 (Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa) e “riconosciuta da Sport e Salute Spa nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020”. Come già anticipato nel citato articolo 96, lunedì 6 aprile è uscito un Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con l’Autorità delegata in materia di sport, di approfondimento su beneficiari dell’indennità, modalità di presentazione delle domande tramite il portale di Sport e Salute Spa, relativi controlli e criteri di gestione del fondo.

 

Cosa pensa a proposito degli aiuti stanziati dal Governo?

«Sono sicuramente un bene, anche in riferimento all’indennità per i collaboratori sportivi. Ma sono deluso dal criterio di applicazione, perché penalizza chi ha percepito più di 10.000 euro nel 2019 e dà la possibilità a collaboratori che hanno percepito cifre irrisorie di accedere ai 600 euro di bonus, che forse vanno ben oltre il loro normale compenso. Paradossalmente, mia figlia – studente – che nel 2019 ha percepito 500 euro e che nei mesi del 2020 ne ha percepiti 60 mensili, oggi potrebbe richiedere i 600 euro di indennità. Sono stati stanziati 50 milioni, le risorse sono poche e in questo momento bisogna aiutare chi ha realmente bisogno. A questo proposito, invito tutti coloro il cui sostentamento non dipende dalla collaborazione sportiva, a non richiedere l’indennità, agevolando le richieste di chi realmente vive grazie a queste collaborazioni. E in ogni caso spero vivamente che il governo ripensi al criterio del tetto dei 10.000 euro».

 

Per quanto riguarda i gestori, invece?

«Qualcosa certo è stato fatto anche qui, dove i problemi sono sostanzialmente tre. Il primo – immediato – è la mancanza di liquidità, perché le entrate si sono interrotte ma le spese, seppur ridotte, ci sono. Il Governo è intervenuto fornendo garanzie a coloro che ricorreranno a finanziamenti con istituti di credito – notizia dell’ultima ora sono i finanziamenti erogati dall’Istituto del Credito Sportivo – e ha agito anche sulla sospensione di pagamenti, rate dei mutui, contributi, IVA ecc. Si tratta comunque di sospensioni, aspetto che introduce il secondo problema fondamentale: la durata degli appalti. Se ora il gestore ha l’opportunità di congelare tutto e ricorrere al credito per affrontare questo periodo di blocco, questo porterà però inevitabilmente a dover allungare i periodi dei contratti per ottemperare alle mutate condizioni dei piani economici. Occorre un decreto che consenta ai comuni di derogare il codice degli appalti sulle gestioni esistenti, prolungandone la durata in base ai nuovi piani economico-finanziari. Questo sarà fondamentale, altrimenti molte strutture non riapriranno; e poi c’è bisogno di un sostegno economico, perché dietro gli impianti non ci sono aziende profittevoli che possono investire i guadagni del passato».

 

E il terzo punto?

«È quello più spinoso: la ripartenza. A oggi non sappiamo quando e come riprenderemo le attività; possiamo fare ipotesi e nessuna è confortante. Una domanda ricorrente è: l’estate sarà fruibile? Per molti la bella stagione è un’importante momento di entrate, da utilizzare a copertura dei costi invernali. Altre domande sono: potremmo riaprire con contingentazione degli ingressi?, con nuove normative igienico-sanitarie?, con numeri ridotti? Le piscine stanno in piedi grazie al numero elevato di utenti che le frequentano. Ridurne il numero, per normative o diminuzione “naturale”, significa pensare a un periodo relativamente lungo di ripartenza, con conseguenti perdite economiche che – appunto – dovranno essere finanziate. Bisogna consentire ai gestori di ammortizzare queste perdite in un periodo di tempo congruo e intervenire per sostenerli economicamente. I sei anni indicati dal Governo come durata dei finanziamenti sono pochi. Il rischio è che le associazioni e le società “non ripartano proprio”, soffocate da spese che gravano sui bilanci anche quando le piscine lavorano a pieno regime, a maggior ragione in questo periodo di blocco. Questo scenario significherebbe una paralisi dell’attività natatoria (e sportiva) in Italia, dove lo sport – di alto livello e di base – è organizzato principalmente dalle associazioni e dalle società sportive. In conclusione, vorrei sottolineare proprio il fondamentale ruolo delle piscine, a livello sportivo ma anche educativo e sociale. In campo nazionale abbiamo circa 5 milioni di praticanti discipline acquatiche; in Piemonte 10mila tesserati agonisti, che gravitano su circa 70 impianti affiliati FIN, con una stima di 1000 dipendenti e 2000 collaboratori. E questi 70 impianti forniscono servizi anche a scuole, disabili, associazioni e utenti sul territorio»

“EM314” rinvia le gare

L’atleta torinese rientrerà alle competizioni nel 2021. La scelta dovuta ai ritardi nella preparazione a causa delle limitazioni per il Covid-19.

 

L’atleta, Emmanuele Macaluso (noto anche con il soprannome EM314), ha  ufficializzato la notizia del rinvio alle competizioni nella MTB attraverso i suoi canali social ufficiali. La decisione è stata presa nelle scorse ore, a seguito delle valutazioni tecniche legate alla limitazione degli allenamenti a causa delle restrizioni per l’emergenza Covid-19.

 

Abbiamo preso questa decisione con grande serenità. Spesso lo sport è intriso di un’epica che trasforma gli atleti in gladiatori. In questo periodo la scelta di un profilo basso, rispettoso verso coloro che stanno affrontando veri drammi, ci è sembrato doveroso – Questa la dichiarazione ufficiale di Factory Performance, l’associazione che gestisce gli interessi di EM314, che continua – Emmanuele sta bene ed è sereno. Sta, per quanto possibile, continuando la sua preparazione atletica presso il suo domicilio e ha valutato insieme allo staff tecnico l’opportunità di rinviare il ritorno. Purtroppo la cancellazione delle attività di allenamento outdoor è arrivata in un momento delicato della sua preparazione; poi l’incertezza della calendarizzazione delle gare ha fatto il resto. Emmanuele, e tutte le persone coinvolte nel  progetto sportivo relativo al suo ritorno, si stringono con rispettoso affetto a coloro che in questo periodo stanno affrontando situazioni davanti alle quali, il ritardo nel ritorno all’attività agonistica, rappresenta cosa di poco conto”.

 

Da qui la volontà di comunicare in prima persona, da parte di EM314, la decisione del rinvio attraverso i suoi canali social.

 

Il rinvio del rientro alle competizioni è stato anche concordato con le aziende partner del progetto.

 

La ripresa degli allenamenti e tutte le attività che lo porteranno a rientrare nel mondo dello sport, verosimilmente nel 2021, saranno raccontate dal protagonista sul blog https://em314official.blogspot.com/

 

La palestra è la nostra casa

L’iniziativa della UISP per sopravvivere attivamente ai tempi del COVID19

#Iorestoacasa è la parola d’ordine del momento e in questa situazione
mantenersi attivi può diventare un problema, per qualsiasi sportivo, da
chi corre a chi nuota, a chi gioca agli sport di squadra
Ma con un po’ di buona volontà e i consigli giusti, in tempi di smart
working, si può trasformare la nostra casa non solo nel nostro ufficio,
bar e ristorante, ma anche nella nostra palestra.
Insomma a casa sì, ma non fermi: l’importanza di un allenamento
casalingo, anche se con qualche limite.
Se l’obiettivo è mantenersi attivi, faticare e scatenare tutta quella
serie di effetti positivi che il movimento porta al nostro corpo, allora
abbiamo solo l’imbarazzo della scelta con #lapalestraèlanostracasa,
l’iniziativa lanciata dalla Uisp Nazionale per mantenere il benessere
fisico e mentale.
La Uisp Piemonte in  questi giorni raccoglie  video da istruttori e
associazioni affiliate e li rilancia  sul suo sito e sulle pagine dei
social,  video con allenamenti mirati e rivolti alle numerose discipline
con azioni semplici per mantenersi allenati e attivi.
Basta poco: una sedia, abbigliamento comodo e buona volontà per non
perdere il programma, che sarebbe dovuto proseguire con i rispettivi
istruttori nelle diverse palestre e discipline outdoor. Se ci pensiamo,
bastano davvero pochi metri quadrati per potersi muovere  ottenendo i
benefici  di cui abbiamo bisogno.
Con grande fantasia e un variegato programma ogni settimana vengono
proposti esercizi per tutti i gusti, come il centro polisportivo Massari
di via Massari 114, frequentato abitualmente da 3000 soci, che hanno a
disposizione il palaghiaccio, la piscina, la palestra e la ludoteca e un
ricco calendario di attività dalla tenera età fino ai “diversamente
giovani”.
Tre qualificati istruttori si sono alternati proponendo attività più
intense, rivolte ai più allenati, esercizi dedicati ai pattinatori,
ginnastica posturale (dedicata agli over) fino alla flexability
(riservata a chi pratica pole dance). Inoltre, esercizi statici e
dinamici per nuotatori, simulando le bracciate o le tenute in posizione
supina.
La Polisportiva Marchesa di Bruna Guarino, ha proposto esercizi in piedi
dedicati ai “diversamente giovani”, tramite la chat di whatsapp, visto
che molti anziani non frequentano i social.
Anche gli amanti del mare si sono organizzati, come il centro nautico di
Levante, che in mancanza di acqua ha organizzato un approfondimento sui
nodi. Tutorial per imparare, ad esempio, il nodo margherita che serve
per accorciare una cima o per isolarne una malridotta, oppure la gassa
d’amante o semplicemente gassa, un nodo ad occhiello, che può essere
eseguito su qualsiasi tipo di cima.
Per i più giovani che amano gli sport di strada, ci ha pensato la asd
Longboard Crew Italia con un breve allenamento indoor per la parte
inferiore e la parte superiore del corpo, quando si rimetteranno i piedi
sulle tavole da skate e longboard.
Un po’ più difficile è stata l’esperienza del settore montagna, che ha
dovuto trovare il modo di allenare gli arrampicatori e ha promosso,
sempre online, un corso di alpinismo teorico abbinato ad una sessione di
training per integrare la mancanza di una vera parete.
#LAPALESTRAE’LANOSTRACASA

Tutti insieme con Tennis United

Tennis United è l’iniziativa che Atp e Wta hanno lanciato. Si tratta di un nuovo show settimanale che andrà in onda tutti venerdì sulle loro piattaforme digitali

A condurlo saranno Vasek Pospisil e  Bettanie Mattek-Sands, vincitori di Gran Slam in doppio. Il format proporrà interviste e discussioni con protagonisti di entrambi i circuiti e con altri personaggi del mondo del tennis, oltre a  un collage degli spunti più interessanti della settimana attraverso i post dei giocatori sui social media. Non mancherà uno sguardo su ciò che la comunità del tennis sta facendo sotto il profilo del sostegno a chi in questo momento è grande difficoltà. La “prima” dello show è stata postata sulle pagine Facebook e sui canali YouTube di Atp e Wta, mentre alcuni spezzoni  sono anche su Twitter e Instagram.

Rugby, taglio di stipendi e gettoni

Il Consiglio della Federazione italiana rugby vuole aiutare il “rugby domestico”

Interventi saranno attuati a favore delle attività di base e dei club in difficoltà economiche, dopo la sospensione dell’attività agonistica. Sarà costituito un fondo a sostegno del movimento per una quota minima di 1.650.000 euro. Il fondo salva club verrà  integrato da  variazioni al bilancio preventivo 2020, partendo dalle contribuzioni volontarie da parte del  presidente e dei consiglieri in auto-riduzione dei propri gettoni di partecipazione e dalle riduzioni salariali volontarie dei dirigenti.

Cr7 in campo per la Croce rossa

Cristiano Ronaldo scrive su Instagram: “Facciamo tutti il possibile per aiutare. In questo momento molto difficile per il nostro mondo è importante unirci e sostenerci a vicenda”

Il post arriva da Madeira, sua terra dalla quale  lancia un messaggio  contro il coronavirus. Nella foto indossa due mascherine raffiguranti la bandiera portoghese e quella italiana. Attraverso  gli hashtag #beyondthemask #nevergiveup CR7 partecipa a una campagna di donazioni per la Croce Rossa Italiana sul sito nevergiveup.tinaba.it,  a cui hanno preso parte numerosi campioni, come Javier Zanetti e Gianluigi Buffon.

Rampignado, appuntamento a giugno 2021

La Rampignado quest’anno non ci sarà. Fissata in calendario per il 7 giugno, quindi ben oltre l’attuale termine del blocco di ogni attività all’aperto deciso dal Governo per combattere l’epidemia da Covid-19, la manifestazione di Bernezzo (CN) è stata comunque cancellata dagli organizzatori del Rampignado Team.

Una decisione sofferta, ma ragionata: innanzitutto è decisamente probabile che, vista la situazione sanitaria dell’intero Paese e del Piemonte in particolare, il blocco venga prorogato per una durata imprevedibile, inoltre sarebbe a tutt’oggi impossibile effettuare i necessari controlli e lavori sul tracciato di gara e mettere a punto tutta la complessa macchina organizzativa. Infine, elemento non secondario, sarebbe stato ingiusto posticipare la gara nella seconda parte dell’anno, andando a scontrarsi con altre manifestazioni già da tempo programmate, andando così incontro a danni reciproci in termini di partecipazione con tutto quel che ne consegue.

Il Rampignado Team ha già richiesto la data per il 2021, mantenendo di fatto inalterata la collocazione dell’evento, previsto per il 6 giugno, tornando così a rivestire un ruolo fondamentale nell’economia della mountain bike italiana e riproponendosi agli appassionati in una posizione temporale diventata ormai tradizionale per l’evento. Sarà l’occasione per ritrovarsi tutti insieme e mettere definitivamente alle spalle questo periodo, con la forte speranza che per allora l’epidemia sia diventata solo un brutto ricordo.
Per informazioni: Rampignado Team, tel. 0171.683265, www.rampignado.com

Un miliardo di perdite per la Premier League

Più di un miliardo di euro, tanto il coronavirus rischia di costare  alla Premier League, se il campionato sarà annullato

E le note dolenti non mancano: il calcio inglese nel suo insieme potrebbe rischiare seriamente il fallimento di numerosi club, con la cancellazione di intere divisioni.  Il direttore della Premier League, Richard Masters, ha lanciato l’allarme sulle future perdite, se la situazione si aggravasse. La stagione calcistica britannica è stata sospesa a tempo indeterminato, e più  società, anche della massima divisione, hanno fatto accesso agli ammortizzatori sociali dopo aver messo in congedo non retribuito i loro dipendenti. Da sciogliere il nodo del taglio degli stipendi dei calciatori, visto che la proposta unitaria di una sforbiciata  orizzontale del 30% degli ingaggi è stata seccamente respinta dai giocatori.

Granfondo Torino, arrivederci all’anno prossimo

La competizione internazionale rinviata al 2 maggio 2021

A causa dell’emergenza nazionale e internazionale Coronavirus, alla luce della situazione attuale e soprattutto con particolare attenzione alla tutela della salute e rispetto dei partecipanti, di tutte le persone coinvolte nell’organizzazione, delle forze dell’ordine e degli operatori sanitari che tanto si stanno prodigando in questo particolare momento, il Comitato Organizzatore ha deciso di cancellare la Granfondo Internazionale Torino 2020.

 

(Foto Stefano Spalletta)

 

I maestri di sci aiutano la Regione contro il coronavirus

Il Collegio  dei Maestri di Sci del Piemonte e l’Amsao hanno devoluto 15mila euro alla Regione  per  aiutare a combattere l’emergenza Coronavirus

“Il Collegio Regionale  e l’Amsao – recita la lettera dei presidenti Franco Capra e Gianni Poncet – nonostante la categoria dei maestri di sci sia in un momento di difficoltà economiche dovuto all’interruzione prematura della stagione sciistica, nello spirito di solidarietà che li contraddistingue, ha deciso di dare un contributo di 15.000 euro alla Regione Piemonte sul conto corrente dedicato all’emergenza Coronavirus. Siamo convinti che la Regione, che ringraziamo per l’impegno  in questo periodo emergenziale, sia l’ente che è in grado di avere contezza della situazione e compiere le opportune valutazioni su quali siano gli enti e associazioni da sostenere”