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Nosiglia si rivolge ai giovani torinesi:”Non lasciatevi rubare la vita da chi vuole farvi schiavi”

Mosso dai recenti fatti di cronaca sui riti occulti misti a violenza sessuale e agli episodi di bullismo  che hanno portato ad alcuni arresti in città, monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, rivolge un appello ai giovani della città: “Non lasciatevi rubare la vita da gente che vuole rendervi, in vari modi, schiavi e non abbiate paura degli arroganti che, con la violenza e la prepotenza mostrano soltanto la loro debolezza. Non lasciate soli i vostri compagni e i vostri amici!”. Dice l’arcivescovo che si tratta di fatti “gravi e preoccupanti: dimostrano un atteggiamento che distrugge la libertà e cancella la dignità delle persone, soprattutto negli anni delicati della formazione. Ma è assolutamente necessario non generalizzare questi fenomeni perché la grande maggioranza dei nostri ragazzi non è succube di bulli e sfruttatori”.

Stupri di gruppo in mansarda spacciati per riti esoterici. Violentata per mesi una minorenne

Durante una serie di sedute spiritiche in una mansarda torinese, per mesi, alcuni uomini hanno abusato di una studentessa, all’epoca dei fatti diciassettenne. Il sedicente mago ha  69 anni e i suoi complici, 73 anni e 22 anni, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Torino con l’accusa di stupro di gruppo. Con la sua denuncia al centro antiviolenze del Comune la giovane ha dato il via alle indagini. La ragazza è stata narcotizzata e violentata. Ora le indagini proseguono per verificare se ci sono altre  vittime. Il “mago”, Paolo Meraglia, insegnante in pensione di 69 anni, aveva convinto la ragazza di essere preda di forti ‘negatività’ . Ma i riti di purificazione consistevano in rapporti sessuali di gruppo, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti in una mansarda di San donato e nella sua abitazione alla periferia sud del capoluogo piemontese. In carcere anche Biagino Viotti, 74 anni, e il fidanzato 22enne della ragazza. Si trattava di un  gruppo gerarchicamente organizzato: come capo il ‘Maestro’, poi  l’ ‘Apostolo’, la ‘Vestale’, i ‘Catalizzatori’ e le ‘Ancelle’. Le indagini sono coordinate dai pm Marco Sanini e Fabiola D’Errico.

“Genitori-nonni”: La Corte d’Appello si esprime sul caso della anziana coppia piemontese

Il caso era esploso nel 2011 quando la bimba, che all’epoca aveva meno di un anno, era stata allontanata dai genitori a seguito di una denuncia di abbandono di minore da parte di alcuni vicini

I giudici della Corte d’Appello di Torino hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia di Casale Monferrato, definita “genitori-nonni” (75 anni lui, 63 lei), che venne definita non in grado di badare alla propria bambina, della quale sono, peraltro, genitori biologici. Il Tribunale ha confermato lo stato di adottabilità della bambina che, nata a Torino nel 2010, venne allontanata dalla coppia di genitori pochi mesi dopo la sua nascita. Una speranza – che sembra ormai molto flebile- si era aperta nel giugno del 2016, quando la Cassazione diede ragione al loro ricorso, sottolineando che la legge non prevede limiti d’ età per chi intende mettere al mondo un figlio. Il caso era esploso nel 2011 quando la bimba, che all’epoca aveva meno di un anno, era stata allontanata dai genitori a seguito di una denuncia di abbandono di minore da parte di alcuni vicini della coppia. Dal 2013 la bambina non ha alcun contatto con i propri genitori biologici.

Il pentito della ‘ndrangheta: “Caccia fu assassinato perché era incorruttibile”

Il pentito Domenico Agresta ha ricostruito, nella propria testimonianza nel processo milanese a carico di Rocco Schirripa, quale sarebbe stato il movente dell’omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia del 1983. Secondo le sue dichiarazioni, alcuni esponenti della famiglia della ‘ndrangheta Belfiore “entrarono nel suo ufficio per convincerlo ad aggiustare processi e indagini, ma lui gli urlò addosso e gli sbatté la porta in faccia. Venne ucciso proprio per la rabbia di essere stati cacciati così, lo uccisero perché era inavvicinabile e incorruttibile”. Interrogato dal pm della Dda di Milano Marcello Tatangelo, davanti alla Corte d’Assise, Agresta ha confermato quanto già dichiarato a verbale nei mesi scorsi: aveva saputo in carcere che ad ammazzare Caccia furono Rocco Schirripa e Francesco D’Onofrio, ex militante di Prima Linea, considerato  vicino alla ‘ndrangheta e indagato come esecutore dell’omicidio. La coppia secondo Agresta, insieme avrebbe “commesso tanti omicidi”

Renziana, al Lingotto Matteo dixit: “Hanno cercato di distruggere il Pd. ma qui c’è solidità”

Slogan, sfoghi e suggestioni pronunciati da Matteo Renzi nel corso della tre giorni torinese

HANNO CERCATO DI DISTRUGGERE IL PD

“Nelle scorse settimane qualcuno ha cercato di distruggere il Pd: c’è stato un momento di debolezza innanzitutto mia. Non si sono accorti però che c’è una solidità e una forza che esprime la comunità del Pd, indipendentemente dalla leadership. Si mettano il cuore in pace, c’era prima e ci sarà dopo di noi e ora cammina con noi”.

NO ALLE ALLEANZE VECCHIO STILE

“C’è il tema di come si sta, ma è un tema che affronteremo dopo quello che accadrà sulla legge elettorale. La prima alleanza che vale è quella con i cittadini che credono in noi. Non possiamo replicare i modelli del passato se non è chiaro ciò che vogliamo fare”

LA PARTITA COMINCIA ORA

“La partita inizia ora, la mozione verrà scritta la prossima settimana, c’è il progetto per il Paese e noi non sappiamo se il futuro è maggioritario o proporzionale: abbiamo le nostro idee, ma dopo il 4 dicembre quel disegno di innovazione istituzionale è più debole. La forza delle nostre idee è il confronto con gli altri. Allora vincerà chi sarà più forte con progetti e proposte”.

QUI C’E’ UN POPOLO VERO

“La forza di questa storia è che qui c’è un popolo vero, in carne e ossa, un popolo che non si rassegna a lasciare il futuro al catastrofismo. I giornali si chiedono se è cambiato il mio carattere. O se è cambiato il nostro umore.

I PROCESSI

“I processi si fanno in tribunale, non sui giornali”

 

 

La sanità che funziona, record alle Molinette: 5 trapianti di fegato consecutivi in 36 ore

Raggiunto un nuovo record al Centro trapianti di fegato della Città della Salute, grazie all’ equipe del professor Mauro Salizzoni. Sono stati infatti eseguiti alle Molinette cinque trapianti consecutivi in 36 ore: dalle 5 di mattina di venerdì, fino alle 17 di ieri pomeriggio. Tra i trapiantati  anche due giovani: un uomo e una donna, e un’urgenza assoluta. Una ventina, tra medici e infermieri, i sanitari prodigatisi nei trapianti. A loro si aggiungono due o tre persone per ogni prelievo. I trapianti sono tecnicamente riusciti. Salizzoni, trent’anni fa ha fondato il Centro Trapianti di fegato di Torino, diventato punto di riferimento, non solo nazionale.

 

(foto: il Torinese)

Tra Comune e soprintendenza è “guerra dei dehors”. E a subire sono gli esercenti

Il problema si presenta in piazza Solferino, ma non solo. La stretta sulla normativa che regolamenta i dehors (per i quali i ristoranti e bar di Torino pagano salatissime tasse annuali di migliaia di euro) si sta materializzando con le visite della polizia municipale agli esercenti. Ed è un rimpallo di responsabilità tra Comune e soprintendenza, che scaricano uno sull’altra la colpa di intimare ai titolari le modifiche alle strutture esterne.  I Civich segnalano ai ristoratori che almeno una “parete” dei dehors chiusi deve invece essere aperta. “Ma se per nove mesi l’anno a Torino fa freddo, cosa paghiamo i dehors a fare, se poi dobbiamo far congelare i clienti”, dicono i commercianti. Ed è polemica, anche politica. <<Se l’Amministrazione comunale grillina non cambia rotta, la serrata dei ristoratori di una piazza storica e centrale come Piazza Solferino è un rischio concreto: ci chiediamo se il Sindaco Appendino si rende conto della potenziale perdita della città e della figura che rischia di fare>> segnalano Maurizio Marrone, Consigliere FDI-AN in Regione Piemonte, e Augusta Montaruli, di FDI-AN.  <<Il regolamento dehor, da anni impantanato nella Commissione Comunale Commercio per la sua doverosa revisione, vieta di “chiudere” i dehor stessi e prescrive irrazionalmente che un lato debba rimanere obbligatoriamente aperto: se durante l’Amministrazione Fassino la Polizia Municipale elevava annualmente multe agli esercenti irregolari, ora insieme alle stangate pecuniarie sono arrivati anche i provvedimenti di sequestro dei dehor, curiosamente per tutta piazza Solferino e in nessun altro luogo di Torino.>> proseguono gli esponenti  dell’opposizione:  <<Abbiamo già incontrato l’Assessore Sacco insieme a una delegazione dei titolari del Solferino, dell’Ancora, di Tony Tegamino e di altri bar e ristoranti, ma, al netto della condivisione della preoccupazione e l’annuncio di voler cambiare il regolamento, non sono ancora emerse soluzioni pratiche.>>

“Da un lato l’amministrazione civica si vanta di favorire le politiche turistiche per il rilancio della città, e dall’altro va a ricercare con la lente di ingrandimento le irregolarità eventuali nei locali cittadini. Le norme vanno rispettate, è ovvio. Ma se si rischia di far chiudere i dehors penalizzando pesantemente la ristorazione, allora si trovi una soluzione ragionevole”. E’ il commento del capogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico, Osvaldo Napoli, che aggiunge: “Uno dei punti del mio programma in campagna elettorale era addirittura quello di concedere gratuitamente l’uso del suolo pubblico per i dehors a Torino. Bar e ristoranti spesso già provati dalla crisi si trovano a dover pagare cifre salatissime al Comune per gli allestimenti esterni. Se ora i locali vengono anche presi di mira e ‘bastonati’ con severità e sono costretti a chiudere i dehors, allora qualcosa non funziona. Si individuino regole sensate e condivise”. “Chiedo pertanto che l’amministrazione spieghi cosa intende fare, – conclude Napoli – senza esibirsi nel classico rimbalzo di responsabilità tra gli assessorati e la  polizia municipale. E lo spieghi al più presto: la bella stagione avanza e sui dehors deve essere fatta chiarezza, subito”.

(foto: il Torinese)

Poletti strizza l’occhio alle tute blu: “Ok le start up, ma pensiamo anche a operai e braccianti”

Nella città più cassintegrata d’Italia e nell’ex fabbrica simbolo dell’auto e dell’operaismo torinese, un richiamo alle radici era anche auspicabile

Un ritorno alla tradizione di sinistra, nelle parole del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, tra gli ospiti della kermesse politica renziana al Lingotto di Torino. “Bene le startup, ma dobbiamo pensare anche agli operai, ai braccianti e i lavoratori che oggi soffrono. Se noi parliamo solo di startupper – ha detto il ministro – poi gli altri pensano che noi di loro non ci occupiamo e questo sarebbe un errore terribile”. Del resto, nella città più cassintegrata d’Italia e nell’ex fabbrica simbolo dell’auto e dell’operaismo torinese, dopo la svolta “esterofila” dell’emigrata Fiat-Fca, un richiamo alle radici era anche auspicabile.  Ha aggiunto Poletti: “il Pd non è il partito di quelli che verranno ma di quest’Italia qui che porta dentro di sé i pilastri delle grandi culture”.

 

(foto: RagusaNews)

Renzi alla tre giorni del Lingotto: “O il Pd dà una visione, o è un soggetto che non esiste più”

Ieri è stato il giorno di Matteo Renzi al Lingotto, dove ha radunato migliaia di suoi sostenitori nella battaglia all’interno del Pd: “Sono felice di essere qui con voi, abbiamo fatto un superpieno. siamo  qui a Torino per ripartire insieme per un’avventura straordinaria”. Così l’ex premier in apertura della tre giorni programmatica della sua mozione congressuale. “Questo popolo non parla mai male degli altri. A Orlando ed Emiliano auguro buon lavoro e l’assicurazione che da parte nostra mai una polemica ad personam come quelle che abbiamo subito noi per settimane. Dobbiamo ripartire dopo il brusco stop del referendum ma anche rispetto al post referendum. Il futuro non va più di moda ma è la nostra sfida, la paura è l’arma elettorale degli altri. Qui Veltroni – ricorda Renzi – volle il primo atto del nuovo Pd ma non siamo in un luogo della nostalgia e  non pensiamo che il collante possa essere la nostalgia. Siamo qui per rivendicare il domani riconoscendo che il diritto alla verità si conquista lottando” Matteo Renzi  ha poi sottolineato l’importanza dell’azione del governo in questi anni e rivendicato il tentativo di restituire il primato alla politica E ha osservato: “O il Pd dà una visione o diventa un soggetto che non esiste più”. Oggi, sabato, nella seconda giornata, sono in programma gli interventi di diversi ministri, tra cui  quello dell’Economia Pier Carlo Padoan,  il ministro della Cultura Dario Franceschini e poi Massimo Recalcati. In mattinata intervengono Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura, Emma Bonino e il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino

L'”Estate” è già finita. Le temperature scendono, ma occhio al rischio valanghe in montagna

Le massime a 25 gradi registrate ieri in Piemonte saranno un ricordo già tra sabato e domenica, quando  le temperature torneranno nella norma di inizio primavera già da oggi. Il termometro è salito nelle ore centrali di venerdì, come spiega Smi – Società Meteorologica Italiana – la fascia di alta pressione estesa dal Nord Africa all’Europa Centrale, combinata con una corrente di vento favonio. Ora è previsto il calo sia delle minime sia delle massime e non si dovrebbero superare i 14-17 gradi in pianura e anche bassa collina. Domenica si torna sottozero tra i 1.000 ed i 1.500 metri. E’ prevista un po’ di pioggia sui rilievi del Cuneese, del Sesia e Ossola, quota neve sui 1.400 metri. Rischio valanghe in calo ma resterà marcato sulle zone di confine tra le Alpi Cozie settentrionali e le Lepontine. Migliora la stabilità del manto nevoso, ma è bene prestare attenzione al riscaldamento: si consiglia di portare a termine  le escursioni nella prima parte della giornata.

 

(foto: il Torinese)