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Meningite, la situazione in Piemonte è regolare: casi nella norma

vaccino45La diffusione della meningite batterica in Piemonte, comunica l’Assessorato regionale alla Sanità, è nella norma, anzi il trend è in continua diminuzione nel 2016 rispetto agli anni precedenti, grazie anche all’introduzione a partire dal 2010 della vaccinazione dei bambini. L’ Assessorato regionale non consiglia la vaccinazione, poiché non vi è alcun particolare rischio: ad oggi il problema è circoscritto alla Toscana. In Piemonte  per la meningite sono vaccinate circa 50.000 persone l’anno, con una media annua di 3 casi per milione di abitanti, per un totale di 12 casi l’anno. Se ora arrivassero centinaia di migliaia di richieste il sistema andrebbe inutilmente in tilt”. Nel territorio del Piemonte, l’Assessorato alla Sanità nel 2016 ha segnalato la bassa incidenza dei casi di meningite batterica, con un trend in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Ad esempio nell’ASL TO3 i casi di meningite batterica sono stati 12, di cui solo 2 di origine meningococcica (negli altri casi si è trattato di meningite pneumococcica). “Si ribadisce, quindi, – affermano in Regione – che non sussiste alcun motivo di preoccupazione e che lo stesso Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte non consiglia la vaccinazione antimeningococcica a tutta la LETTO OSPEDALEpopolazione adulta.Si ricorda che dal 2010 il vaccino antimeningococcico di tipo C è offerto gratuitamente a tutti i bambini dopo il dodicesimo mese (unitamente al vaccino antimorbillo-rosolia-parotite) e ai sedicenni con l’ultimo richiamo su invito della vaccinazione antitetanica-difterica-pertossica, con una adesione intorno al 90%”.Le vaccinazioni per i soggetti sotto i 18 anni è comunque gratuita e può essere richiesta presso gli ambulatori vaccinali pediatrici/adolescenti del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica , mentre gli adulti possono rivolgersi agli ambulatori vaccinali adulti del medesimo servizio: in questo caso la vaccinazione è somministrata in regime di co-payment (costo del vaccino a prezzo ASL a carico dell’assistito).

Saldi al via: si prevede una spesa media di 250 euro a persona. E le periferie sono in crisi

saldi1I commercianti sperano nei saldi per rilanciare le proprie attività che, nonostante le festività, non hanno ottenuto un particolare incremento delle vendite.  I saldi invernali iniziano il 5 e le prime  code si sono già formate nel centro di Torino, in particolare nelle saldi4boutiques di piazza San Carlo, via Roma e via Lagrange. L’Ascom torinese prevede una spesa di 250 euro a persona, in tutta la stagione  dei saldi, che terminerà all’inizio di marzo.Più pessimisti i commercianti della periferia del , che già hanno registrato una flessione delle vendite nell’intero 2016

 

(foto: il Torinese)

Sale il numero di morti su strade e autostrade. Quasi 120 mila le infrazioni al volante

fontanesi incidenteSale il numero dei morti sulle strade e autostrade di Piemonte e Valle d’Aosta, secondo il rapporto annuale della polizia stradale. Nel 2016 le vittime  sono state 35, cioè il 16,6% in più rispetto all’anno prima. Calano, invece, i feriti: 1.574 nell’anno,  erano 1.755 nel 2015. Le infrazioni accertate sono state 119.784, con oltre 4mila patenti ritirate. Le contravvenzioni principali riguardano l’ eccesso di velocità- oltre 14mila – seguite dal mancato uso delle cinture di sicurezza (più di 6mila) e POLIZIA FESTAdall’utilizzo del cellulare alla guida, quasi 4mila. Molte le pattuglie  impiegate nei fine settimana, per controllare la movida. Nelle notti del weekend gli incidenti sono stati 72,  4 mortali; 938, gli incidenti autostradali, di cui 31 mortali. Sono meno numerosi gli ubriachi alla guida di veicoli: gli automobilisti trovati in stato di ebbrezza nel 2016 sono stati 2.024 ovvero l’8.2% in meno rispetto al 2015.

 

(foto: il Torinese)

Pronto soccorso al collasso, intasati per il picco dell’influenza e la psicosi meningite

sanita-molinette1Il picco dell’influenza e il fatto che spesso i sostituti dei medici di famiglia, (questi ultimi in vacanza) spesso non sono graditi ai pazienti e il gioco è fatto: pronto soccorso intasati negli ospedali torinesi, dalle Molinette al Mauriziano. E come se non bastasse c’è anche l’incubo meningite, una psicosi collettiva amplificata dai mezzi di informazione. Centinaia di persone con semplicimolinette2 febriciattole si precipitano in ospedale temendo il peggio. Tante le barelle messe nelle sale d’attesa, i familiari dei malati seduti sulle scale. E gli infermieri e i medici che fanno turni massacranti. A Torino non ci sono casi di meningite, anche se alle Molinette c’è un sospetto malato di Tbc che  sta tenendo impegnato diverso personale. In quasi tutti gli pronto-soccorso-ospedaleospedali si verifica il problema della mancanza di barelle tutte  occupate e disposte nelle sale e nei corridoi. Visto il sovraffollamento di parenti, alle Molinette si è pensato persino di aprire l’aula magna, ma non era riscaldata. In ogni pronto soccorso la media è di 200 passaggi giornalieri. Una emergenza nell’emergenza: l’invecchiamento della popolazione torinese fa sì che questa situazione peggiori di anno in anno.

 

(foto: il Torinese)

Arriva il Generale Inverno: freddo intenso e vento, ma pioggia e neve sono un miraggio

cielo caldo soleAddio all’alta pressione che ha creato le condizioni meteo di bel tempo di fine anno , anche se in Piemonte e su tutto il nord-ovest sta arrivando aria artica dalle regioni del nord-est europeo. Clima sempre secco e temperature più fredde, con minime fino  a -5 in pianura e massime comprese  tra i 3 i 5 gradi, da mercoledì. Un po’ di neve sulle quote più alte, ai confini con la Francia e la Svizzera e qualche goccia di pioggia qua e là palatina cielo2sul territorio piemontese. L’ autunno che fatto registrare un’anomalia di 1.2 gradi in più, nella temperatura media, +1.6 nelle massime: per questo le nevicate sono così scarse. Si evidenzia  infine da parte dell’ Arpa – Agenzia regionale per l’Ambiente un surplus del 29% di pioggia, concentrata nell’alluvione di fine novembre.

 

(foto: il Torinese)

Botti vietati… a parole. Ma la realtà è diversa: Torino scoppiettante dalla periferia al centro

botti-alexBotti vietati sotto la Mole, ma tra il dire e il fare…Mentre si apprende dai dati della polizia che in Piemonte ci sono stati solo 4 feriti a causa degli scoppi di capodanno (tre a Torino e uno ad Asti)Patrizia Alessi, Capogruppo Fratelli d’Italia  in Circoscrizione 7, come lo scorso BOTTI ALESSI 8anno denuncia una situazione che giudica insostenibile:  << In  Piazza Castello , in via Roma,  e in altre vie nella notte di Capodanno c’era una distesa di rimasugli di petardi  anche a poche decine di metri dal palco di Piazza San Carlo e addirittura fuochi d’artificio in Piazza San Carlo-Via Roma, oltre che un quantitativo enorme di bottiglie tra cui tante rotte e quindi pericolose. Bottiglie anche vendute da abusivi che indisturbati vendevano in mezzo alla gente. Vero è che in piazza  San Carlo in confronto all’anno scorso c’erano più controllo grazie alle forze dell’ordine, ma comunque le bottiglie di vetro le vendevano dentro zaini, carrelli e secchielli lo stesso. E fuori dalla Piazza era un’anarchia totale – prosegue l’esponente di FdI – si poteva fare quello che si voleva! >>

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In effetti a Torino anche quest’anno era in vigore il divieto di esplodere petardi e simili, come cita il  Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città all’articolo 9 comma 23 “E’ vietato su tutto il territorio del Comune di Torino, fare esplodere petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere. L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali come previsto dallo stesso articolo 9 comma 1, e comporta quindi responsabilità dei trasgressori. Eventuali autorizzazioni in deroga saranno valutate dalla Città. Le sanzioni prevedono multe da 25 a 500 euro e il rischio di una denuncia penale per il reato di maltrattamenti agli animali”.Oltre che il divieto del Regolamento N.221 di Polizia Municipale il Regolamento di Polizia Municipale all’art.48 ter Utilizzo e vendita di prodotti pirotecnici  cita: 1. E’ tassativamente vietato far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo:

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  1. a)      in tutti i luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati, in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi tipo; gli organizzatori responsabili delle iniziative dovranno affiggere appositi cartelli pubblicizzanti il divieto ed assicurare, con proprio personale, un’assidua sorveglianza, per il rispetto di quanto sopra, avvertendo tempestivamente, se del caso, le forze dell’ordine;
  2. c)       in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche, ove transitano o siano presenti delle persone.
  3. La vendita negli esercizi commerciali abilitati è consentita esclusivamente nel rigoroso rispetto botti-alex3dei limiti e delle modalità stabilite dalla legge, con particolare riguardo al quantitativo massimo che può essere detenuto presso ciascun punto vendita, all’etichettatura e alle norme poste a tutela dei minori; in caso di accertata inosservanza, il Comune, valutata la gravità dell’infrazione, potrà disporre, in aggiunta alle altre sanzioni e all’eventuale sequestro della merce irregolarmente venduta, il divieto di prosecuzione della vendita.
  4. In considerazione del particolare rischio che si potrebbe configurare è tassativamente vietato il commercio in forma itinerante di artifici pirotecnici.  Commenta Alessi: << Ma nonostante il divieto i botti si sono visti e sentiti in tutta Torino, oltre che essere venduti in banchetti posti ad esempio in Via Garibaldi e a Porta Palazzo>> e denuncia che anche in  Borgata Aurora (compresi i Giardini Alimonda e Madre Teresa ) e Porta Palazzo  non è andata meglio: per botti-alex-5diverse ore i botti sono stati forti e continuativi. <<I cittadini incontrati stamane per le vie limitrofe a corso G. Cesare erano indignati dalla situazione, e anche dalle pagine di Facebook si possono leggere vari commenti sui botti sentiti per ore>>, aggiunge la battagliera esponente di FdI che annuncia:<< L’anno scorso nel territorio della Circoscrizione 7 e in tutta la Città non ci sono state multe nonostante gli innumerevoli botti esplosi, chiederò anche quest’anno con un’Interpellanza nel Consiglio della 7 e al Sindaco se vi sono state delle sanzioni…..ma da quello che si vede stamane sembra che il territorio sia stato abbandonato (come sempre). A cosa serve scrivere  i Regolamenti se poi non si attuano? Sono anni che il Comune perde il controllo del proprio territorio a Capodanno: un fenomeno che cresce di pari passo con il disimpegno dell’Amministrazione Comunale verso i festeggiamenti natalizi organizzati>>.

La paura del terrorismo non ferma i torinesi. A migliaia in piazza per dare il benvenuto al 2017

La paura degli attentati terroristici – pericolo sempre incombente, come ha confermato il drammatico capodanno a Istanbul – non ha fermato i torinesi, molti dei quali hanno brindato all’arrivo del 2017 in piazza San Carlo.

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Tra i 10 mila presenti, anche la sindaca Chiara Appendino. La prima cittadina ha anche postato un video su Facebook con qualche frammento della serata. Dalle 22,00, coordinati dalla direzione artistica di Samuel, si sono esibiti Planet Funk, Ensi, Mangaboo, Niagara e Victor Kwality con il  DjSet di Krakatoa. La macchina dei controlli ha funzionato bene. Inevitabili le code per poter consentire l’uso dei metal detector, ma tutto è filato liscio, grazie anche alle centinaia di uomini messi in campo dalle forze dell’ordine.

 

(foto: FMB il Torinese)

Nosiglia ai torinesi: “Via il freno a mano, più slancio contro la povertà”

sindone nosiglia“Quest’anno sono morti 35 sacerdoti e sono stati ordinati 3 giovani. Occorre dunque pregare e lavorare intensamente per le vocazioni sacerdotali”

Nell’ultimo giorno dell’anno l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia alla Consolata esorta i fedeli affinché la prima preoccupazione che dovremmo avere non sia ” tanto quella di guardare al mondo che cambia, quanto di verificare la qualità della nostra fede e la santità della nostra vita. È la Parola di Dio infatti che ci rimette sempre in piedi e ci dà calore e luce per camminare anche sulle acque agitate nella tempesta della storia che stiamo vivendo. Vogliamo poi, come Chiesa di Torino, abitare le debolezze, i timori e le insicurezze di tanta gente condividendone le sofferenze”. Secondo l’arcivescovo bisogna ” cercare, condividere, ascoltare, abitare le fatiche di ogni persona e di ogni famiglia. Sono le fatiche di quelle famiglie e giovani che quest’anno hanno vissuto e stanno ancora vivendo situazioni difficili per la perdita del posto di lavoro e che spesso si vedono soli a lottare contro l’indifferenza di tanti che nonnosiglia e giovani si mostrano solidali e si chiudono dentro il loro mondo sicuro e all’apparenza tranquillo. Richiamo questa emergenza, che sta diventando endemica e sistemica nella nostra società” Nosiglia esorta ancora: “Bisogna cominciare ad agire anche con piccoli segnali ma senza paura di sbagliare, dando comunque esempio di cose concrete che saranno sempre meno risolutive ma avranno il pregio di essere un passo per volta condiviso insieme. Nel secolo scorso i santi sociali di Torino hanno compiuto opere meravigliose venendo incontro a povertà di ogni genere e partendo dalla loro fiducia incrollabile nella Provvidenza di Dio. Oggi noi viviamo sulla loro scia e alla loro ombra… non sappiamo osare come loro cose nuove di fronte a povertà nuove e sfide nuove come è quella degli immigrati e ci arrabattiamo a rispondere alle emergenze senza slancio creativo. Siamo una Chiesa e una società che viaggiano col freno a mano tirato, per cui non riusciremo mai a prendere velocità come potremmo e dovremmo. Segni di speranza in questa direzione comunque ce ne sono stati, e molti, a cominciare dalla straordinaria raccolta di fondi per la tragedia del terremoto (oltre DUOMO SINDONE800 mila euro). Crescono le povertà, ma cresce anche un esercito di pace e di amore, composto da tantissime persone volonterose che, gratuitamente e con coraggio, si fanno carico giorno dopo giorno di quanti soffrono per malattie e povertà”. Poi un appello ai giovani che “hanno risorse di creatività e coraggio che possono mettere a disposizione della Chiesa per aiutarla a diventare sempre più missionaria nel nostro tempo. Ai giovani chiedo di investirsi dunque sia di un impegno di formazione qualificato e permanente sulla fede in Gesù Cristo sia del compito di evangelizzare il mondo dei loro coetanei raggiungendoli nei luoghi dove vivono, studiano, lavorano e si incontrano”. Infine uno sguardo alla situazione del clero in Diocesi. “Quest’anno sono morti 35 sacerdoti e sono stati ordinati 3 giovani. Occorre dunque pregare e lavorare intensamente per le vocazioni sacerdotali e l’invito è rivolto a famiglie, comunità cristiane, sacerdoti, associazioni e movimenti, e all’intero popolo di Dio. Lavorare non solo per far crescere il loro numero, ma anche la qualità delle vocazioni (problema sempre più urgente e decisivo): per questo il Seminario deve essere sostenuto e circondato dalla massima cura e disponibilità da parte dell’intera Diocesi”.

La sindaca: “Tra i cittadini c’è speranza per il futuro. Il cambiamento si fa in modo sabaudo”

appendino CITTAGORALa sindaca Chiara Appendino, nella conferenza stampa di fine anno, afferma di essere ottimista per il futuro: “La nostra era una città divisa in due e lo è ancora, ma  tra i cittadini riscontro una forte speranza per il futuro. Le idee sono molte e, anche se le risorse sono poche, c’è molta voglia di lavorare: confido che nel 2017 la città possa ripartire”.     A proposito dei conti municipali: “Abbiamo chiuso un bilancio che presentava forti criticità , incominciando a mettere ordine nei conti e, con una manovra da 58 milioni, abbiamo messo in sicurezza i servizi per i cittadini”.  Le sfide citate dalla prima cittadina sono più di una: “a gennaio con la Regione Piemonte cercheremo di chiudere il Patto per Torino, poi ci occuperemo del bilancio previsionale”, ha aggiunto comune municipiola Appendino. La sindaca respinge al mittente le critiche di chi dice che le decisioni della Giunta siano state prese in continuità con la precedente amministrazione: “non c’è un interruttore ‘on-off’, il cambiamento  va fatto con senso sabaudo”. In particolare Stefano Lorusso, capogruppo Pd aveva sottolineato nei giorni scorsi come l’amministrazione pentastellata abbia goduto nei suoi primi mesi di attività del lavoro fatto negli ultimi cinque anni da Fassino. Osvaldo Napoli (nella foto in baso) , cnapoli osvaldoapogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico afferma che l’attività dei grillini nel 2016 “non è pervenuta. Sono stati fatti passi avanti e indietro come gamberi su temi importanti quali  l’area ex Westinghouse, la grande distribuzione, il tunnel di corso Grosseto e proclami contro le grandi opere. Ma il risultato è un nulla di fatto. Torino sta affrontando il problema della crisi, della disoccupazione  e dei nuovi poveri. La sindaca dimostri di essere all’altezza nel dare risposte ai torinesi”.

Chiamparino: “No a nuove tasse. Per la Regione il 2017 sarà anno di svolta”

regione nataleIl presidente della Regione, Sergio Chiamparino , ha tracciato nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, accompagnato dagli assessori,   il bilancio dell’attività svolta e degli impegni futuri. “Nel 2016 abbiamo rimesso la macchina regionale nelle condizioni di tenere la rotta. Ci auguriamo che il 2017 sia l’anno della vera svolta, nel quale pensare di più agli investimenti”. Parola di Chiamparino che, con un certo ottimismo, è convinto di una cosa: “Sta passando nell’opinione pubblica la convinzione che in Regione ci sono politici e tecnici che si assumono la responsabilità di governare e che sanno essere vicino alle persone che soffrono e che hanno bisogno del loro intervento, come ha dimostrato l’impegno profuso nel soccorso alle popolazioni colpite dalla recente alluvione. D’altronde, la politica deve essere utile a chi ne ha più bisogno, altrimenti il rischio è che non sia percepita la sua utilità”. Poi i conti economici: da un disavanzo iniziale  di circa 7 miliardi e mezzo di euro, la Regione è oggi in equilibrio, così da garantire per il 2017 e il 2018 gli stessi livelli di spesa del 2016 senza alcun incremento della pressione fiscale. Politiche sociali, cultura, trasporti, istruzione, diritto allo studio, tutti i settori chiave della nostra economia riceveranno il massimo supporto permesso dalle attuali condizioni economiche. Dal canto nostro, continueremo a lavorare per l’efficientamento e la razionalizzazione dell’ente, proseguendo il percorso virtuoso degli ultimi due anni: nel 2016 abbiamo risparmiato, tra affitti e personale, oltre 5 milioni di euro.

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Il presidente ha ricordato il successo dell’uscita dal piano di rientro della sanità, attraverso il quale  il Piemonte sarà finalmente libero dai pesanti vincoli richiesti dal Governo, “a causa dell’enorme mole di debiti accumulata in anni di gestione disattenta del comparto sanitario”.  Per favorire la crescita economica del Piemonte, Chiamparino ha sottolineato  il lavoro che si sta svolgendo per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020: “Sono già state attivate risorse per 1,4 miliardi di euro a fronte di una disponibilità di 2,9 miliardi. Stiamo quindi rispettando la tabella di marcia”. Risultati importanti  sono stati rivendicati dal presidente anche sul fronte dei trasporti: “Abbiamo proseguito il nostro lavoro di riorganizzazione del sistema, con una particolare attenzione all’intermodalità: il Piemonte ha tutte le carte in regola per essere il perno della logistica del Nord-Ovest del nostro Paese e per competere con i grandi nodi del Nord Europa. In questa direzione va il nostro impegno sulle grandi opere, dalla Torino-Lione al Terzo Valico, ma anche sull’ammodernamento delle linee locali, il cui sviluppo è parte complementare e integrante del sistema complessivo dei trasporti regionali”.

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Dulcis in fundo, il Patto per il Piemonte :“un importante strumento di programmazione e di coordinamento che individua cinque assi di intervento – infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, rafforzamento della pubblica amministrazione – per un valore di 6 miliardi e 128 milioni di euro e che contiamo di firmare con il Governo entro gennaio. Di questi, 605 milioni sono parte dei Fondi di coesione sociale 2014/2020 già attribuiti dal Governo alla Regione, e circa due miliardi provengono da fonti di finanziamento già assegnate, come ad esempio i fondi stanziati al Piemonte dalla Struttura di missione Italia sicura. Da reperire restano ancora 3,6 miliardi di euro, che sono oggetto dei punti d’intesa previsti dal Patto, e che deriveranno dagli sforzi di coordinamento messi in campo”.

Sintesi dell’attività della Giunta regionale nel 2016