Il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino a margine del suo sopralluogo al pronto soccorso dell’Ospedale degli Infermi di Rivoli, accompagnata dal direttore sanitario dott. Davide Minniti e dal Primario del Pronto Soccorso rivolese dott. Alberto Piolatto ha dichiarato: “Il pronto soccorso del nosocomio continua a gestire un afflusso sempre maggiore di pazienti, tra i numerosi problemi che quotidianamente il personale si trova a dover affrontare emerge con costanza la carenza dei posti letto. Il contestato taglio allunga i tempi di permanenza dei pazienti presso i locali del Pronto soccorso facendo perdere tempo prezioso al personale che si deve districare tra i vari ospedali alla ricerca del posto letto.
Richiedo con forza un intervento alla Regione affinché intervenga per assicurare il diritto alla
salute agli abitanti di Rivoli e della ASL To3″Due i problemi tra i più importanti riscontrati durante la visita avvenuta oggi e rilanciati dalla consigliera Ruffino: “In primo luogo il taglio di posti letto crea dei forti disagi nella gestione degli utenti del pronto soccorso. Sicuramente bisognerebbe riparametrare il numero di posti in base a questo primo periodo di sperimentazione dei nuovi carichi di lavoro. Secondariamente vi è la questione del “parco” macchinari obsolescente sotto l’aspetto tecnologico, che dovrebbe essere rinnovato per garantire ai malati la massima sicurezza e al personale medico esami puntuali ed evitare interruzioni troppo frequenti nell’esecuzione di esami e successivo rilascio referti, allungando anche qui i tempi di permanenza al pronto . Avevo già proposto una ordine del giorno in merito, la ripresenterò unitamente a un emendamento al bilancio affinché la Regione preveda uno stanziamento per investimenti sull’acquisto di nuovi macchinari“.
“Costruire le pratiche sociali come risposta alle devastazioni del neoliberismo” è il titolo dell’incontrche si svolgerà mercoledì 1 marzo, alle ore 21, al Circolo La Poderosa di via Salerno 15/A a Torino. Intervengono Jara Larossa, della Red de Solidariedad Popular Espana, Andrea Viani della Rete di autorganizzazione popolare, e Argyrios Argiris Panagopolus – Solidarietà Pireo. I lavori saranno introdotti da Ezio Locatelli – segretario provinciale Prc-Se Torino
STORIE DI CITTA’ /di Patrizio Tosetto
silenzio dei dirigenti locali e nazionali. Ammesso che il partito abbia dei dirigenti. E ci sono iscritti? Ci sono attivisti? Sicuramente ci sono degli eletti. Ma gli eletti sono sufficienti nel definire l’esistenza del PD.? Diciamo che questi, per continuare ad essere eletti si inventano un partito che, come tale, per antonomasia dovrebbe avere un minimo di organizzazione. Per dirigerla bisognerebbe appartenervi. Tra le altre cose Carlotta Salerno è persona a modo ed ottima presidente: conoscendola ha la mia personale stima. Forse ha solo un difetto, non è iscritta al PD.
Lo sappiamo, fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo. Lo so in prima persona. Per questo non voglio giudicare o stigmatizzare nessuno, ognuno è libero di provare a far crescere i figli secondo i propri valori e i propri ideali
cancellare la diversità tra maschi e femmine. Niente di più falso.
Questo non vuol dire costringere le persone a diventare ciò che non vogliono essere o voler negare le diversità tra maschi e femmine. Non c’è in atto nessun attacco alla famiglia tradizionale. Mettere in discussione i ruoli tradizionali del maschio e della femmina che erano ritenuti naturali qualche decennio fa ed estendere uguali diritti a tutte e a tutti non minaccia la libertà di nessuno.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Marco Botta e Gian Luca Vignale hanno spiegato che il loro impegno “si focalizzerà per portare in Piemonte idee della destra che forse 20 anni fa sembravano “utopiche” ma che oggi sono fortemente attuali: contrastare la globalizzazione che ha distrutto il settore produttivo italiano e piemontese, anteporre l’interesse dei cittadini davanti rispetto potere finanziario e delle multinazionali, rivendicare la sovranità regionale e nazionale di fronte ad ogni direttiva o diktat europei”.
Morano scrive in un post sulla sua pagina Facebook che ” il 20 Febbraio 2017 l’Assessore al Bilancio ha risposto (ed è possibile ascoltare la risposta accedendo alla registrazione), nel corso della seduta del Consiglio Comunale, alla detta interpellanza dichiarando quanto segue:
2017″.
contratto di affitto era scaduto il 31 Dicembre 2016, come pubblicamente affermato dall’Assessore al Bilancio il 20 Febbraio 2017? Ed infine, l’Assessore Sacco e l’Assessore Rolando verificano l’operato dei loro uffici?” Secondo il notaio-consigliere “quanto sta accadendo relativamente allo Chalet del Valentino ed in Comune è molto grave e di ciò si dovrà necessariamente interessare la Magistratura. Ma credo che anche gli elettori del Movimento Cinque Stelle debbano riflettere e porsi delle domande ed in particolare chiedersi se gli attuali assessori della Giunta Pentastellata interpretano e danno attuazione al loro programma di gestire in modo corretto e trasparente il bene pubblico”.
“Con la mancata promessa di Renzi, Torino e il Piemonte perdono una grande occasione per rilanciare le imprese e sostenere le famiglie”
Torino, promesso a suo tempo da Renzi, è impraticabile”. “Promettere interventi decisivi sulla vita della città, l’economia e il sociale e poi fare retromarcia – aggiunge – non è indice di responsabilità. Non lo è stato da parte di Renzi, che venne a Torino per farsi la campagna referendaria, e non lo è da parte della sindaca e del presidente della Regione”. “Gli annunci – dice ancora – generano speranze che, se non soddisfatte, non solo creano delusione ma favoriscono il declino. Da Regione e Comune ci attendiamo risposte concrete e un dialogo da una posizione di autorevolezza con il Governo”.
Approda anche a Torino, con gruppi a palazzo Civico e nelle Circoscrizioni, Direzione Italia, il movimento politico confederale che fa riferimento a Raffaele Fitto
Le promesse in campagna elettorale sono un’arma a doppio taglio. E ora
per i sostenitori della prima cittadina, i quali si aggiungono così ai tanti torinesi che non l’avevano votata“, osserva Napoli che conclude: “Il caos nei conti comunali, la retromarcia sulla grande