

Dopo il successo dell’edizione dell’anno scorso “Proxima” il Festival ideato da Sinistra Italiana – Leu avrà la dimensione di Festa Nazionale.
Da martedi 11 a domenica 16 settembre Proxima sarà un festival politico e culturale nel cuore del capoluogo piemontese, nei suoi Murazzi spenti che vogliamo di nuovo riaccendere. Sarà una settimana di incontri pubblici, interviste, confronti, spettacoli teatrali.
Proxima è il nome della stella più vicina al Sole, simbolo delle utopie concrete che ci guidano e danno senso a ciò che facciamo. La sua attualità è ancora più forte oggi, nel momento in cui un sole nero – fatto di tendenze conservatrici, egoiste, xenofobe intrecciate a fenomeni sempre più crescenti di disagio sociale e rabbia – è sorto sull’ Italia e sull’Europa.
Questa festa, alla ripresa dell’attività politica del Paese, servirà a confrontarsi, a disegnare scenari futuri di cambiamento che a sinistra sono quanto mai necessari e urgenti.
L’inaugurazione della Festa avverrà alle ore 19 di martedi 11 settembre, giornata dal titolo “Un’ora alla volta”. Per quanto riguarda gli appuntamenti politici, alle ore 19 dibattito sulla precarietà dei lavori e della vita “Cambiare tutto, un’ora alla volta” con il capogruppo regionale di Leu Marco Grimaldi, Massimo Bray, Bebo de Lo Stato Sociale, le ricercatrici Rosa Fioravante e Francesca Coin. Modera il giornalista Matteo Pucciarelli.
Mercoledi 12 settembre giornata dedicata a “Chi ci ruba il futuro?”.
Alle ore 18 ” Approfitta, Delocalizza, Licenzia” incontro con la segretaria Fiom Francesca Redavid, il sottosegretario al lavoro Claudio Cominardi (M5S), Francesco Boccia del Pd, Giovanni Paglia di Sinistra Italiana. Modera il giornalista Giuseppe Bottero.
Alle ore 20 la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso si confronterà con Nicola Fratoianni su ” Nuovi Diritti per Nuovi Lavori” in un’intervista del direttore de La Stampa Maurizio Molinari.
Giovedi 13 settembre “Sulla Strada”con alle ore 18 incontro sui migranti “Restiamo Disumani” con il pastore valdese Davide Rostan, Veronica Alfonsi della Ong Open Arms, Walter Massa dell’Arci, on. Erasmo Palazzotto di Leu. Coordina Hamilton Santià.
Alle ore 20 “Oltre l’Indignazione” con gli eurodeputati Daniele Viotti (Pd) e Sergio Cofferati (Leu), la presidente nazionale dell’Arci Francesca Chiavacci, Eleonora Artesio (Torino in Comune). Coordina il giornalista Jacopo Rosatelli.
Venerdi 14 settembre giornata dedicata a “Eguali”.
Alle ore 18 “Tutto Loro quello che luccica” con Roberto Speranza, il ministro Paolo Savona, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, Stefano Fassina. Coordina la giornalista Daniela Preziosi.
Alle ore 20 “Le famiglie Arcobaleno non esistono” con Marilena Grassadonia (Famiglie Arcobaleno), il cantautore Immanuel Casto e Nichi Vendola . Coordina il giornalista Simone Alliva.
Alle ore 22 parola a Laura Boldrini “Sull’odio e il suo linguaggio”
Sabato 15 settembre “Se 8 ore vi sembran poche”
Alle ore 15 “Più liberi o più schiavi? Tempi di lavoro nell’era digitale” con Domenico De Masi, Fabio Mussi (Leu), Roberta Fantozzi (Prc). Modera Marco Craviolatti
Alle ore 17 “Gratuito, povero, a cottimo. Come fermare l’economia dei lavoretti” con il fattorino e sindacalista Daniele Gioia, il docente universitario Marco Barbieri, Laura Lauri, Nico Bavaro e Anna Starita. Modera il giornalista Federico Callegaro.
Alle ore 19 “Le parole degli altri: il linguaggio condiziona le nostre vite?” Con la scrittrice e blogger Giulia Muscatelli, Livio Sera (Alter Polis), Elisabetta Piccolotti (Leu) modera l’avvocata attivista Cathy La Torre .
Alle ore 21 la parola alla scrittrice Michela Murgia.
Infine Domenica 16 settembre “Oltre questo buio”
Alle ore 11 “Oltre questo buio. Come costruire opposizione sociale”. Aprono i lavori i capigruppo parlamentari di Leu alla Camera e al Senato, Federico Fornaro e Loredana De Petris.
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Intenso anche il programma degli spettacoli.
Si inizia martedi 11 alle ore 22 con il concerto dei A Toys Orchestra.
Mercoledi 12 alle ore 22 va in scena il teatro di Paolo Rossi e Cinaski con “Storie di giorni dispari”.
Giovedi 13 settembre alle ore 22 sale sul palco Frankie Hi Nrg Mc, aperto dai locali ASB – Artisti senza Bandiere
Venerdi 14 alle ore 22.15 Edo aprirà la data torinese di Diodato.
Sabato 15 dalle ore 21.30 sul palco andrà in scena “68/18: la fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà”: interventi musicali di Mudimbi, Ukulele Turin Orchestra, Coromoro e dedica finale a Claudio Lolli. Presenta la serata Eugenio Cesaro.
Domenica 16/9 alle ore 20.30 Proxima chiude il programma con la proiezione del film “Il Giovane Karl Marx” di Raoul Peck.
“Proxima” – dichiarano Nicola Fratoianni, deputato di Leu e segretario nazionale di Sinistra Italiana e Marco Grimaldi, segretario di Sinistra Italiana e capogruppo di Leu in Piemonte – “rifletterà attorno alla domanda chi ci ruba il futuro?, scacciando la falsa risposta che individua l’esercito di riserva dei migranti in questo fantomatico nemico. Ecco perché la nostra Proxima servirà soprattutto a riflettere di come liberare il tempo, cambiare tutto, un’ora alla volta. Pensare una società in cui, da un lato, persone differenti si uniscano per chiedere pari diritti sul lavoro, nelle città, negli spazi che abitano. E in cui si possa finalmente lavorare meno e lavorare tutti, guardando anche in faccia le trasformazioni tecnologiche”.
Su Asti-Cuneo il ministro Toninelli mente sapendo di mentire. La project review – come sanno al Ministero dei Trasporti – è già stata fatta dal precedente Governo, che ha cambiato il progetto originario, che prevedeva la costruzione di un tunnel sotto la collina di Verduno, optando per una soluzione superficiale molto meno costosa. Per finanziare quest’opera i Governi della scorsa legislatura hanno convenuto con l’Unione europea un sistema di proroga quadriennale della concessione della Torino-Milano con contestuale avvio di gara pubblica (qui la grande novità) per il rinnovo della concessione sulla Torino-Milano e sistema tangenziale torinese. Prendiamo atto che il sistema di proroga della concessione, pensato dai governi di centrosinistra, non é ritenuto congruo dal nuovo Governo del Cambiamento (in peggio). Bene, é loro diritto. Al Partito Democratico non interessa – come abbiamo già detto – chi completerà l’autostrada Asti-Cuneo, ma solo che questa venga completata. Chiediamo, però, di conoscere con quali modalità, tempi e fonti di finanziamento il ministro Toninelli intenda realizzare l’opera. Il ministro deve smettere di guardare solo nello specchietto retrovisore, criticando i predecessori, ma deve dire ai piemontesi cosa intende fare.
Apprezziamo il suggerimento dato dall’ex ministro Enrico Costa, che chiede ai concessionari che realizzino gratis l’opera. Da ministro dei precedenti governi di centrosinistra non era riuscito a far costruire l’opera gratis dagli attuali concessionari, ci auguriamo abbia maggior fortuna oggi, da parlamentare di opposizione. Se però, disgraziatamente, il gruppo Gavio non dovesse accettare il suggerimento dell’on. Costa, allora diventa indispensabile conoscere gli intendimenti del ministro Toninelli, una risposta ad alcuni semplici quesiti: in quali tempi sarà completata la Asti-Cuneo? Con quale procedura? Con quale fonte di finanziamento? Se il Ministro riuscirà a trovare soluzioni migliori, dal punto di vista dei costi e dei tempi, di quelle a cui si era giunti dopo un lavoro quinquennale di Governo nazionale e regionale, saremo i primi a dargliene merito. Ma per ora il ministro si conferma, ancora una volta, reticente.
Il Segretario Regionale piemontese del Partito Liberale Italiano, Luca D’Alessio, esprime la più viva soddisfazione per la soluzione adottata dal ministro Salvini e dal Governo italiano per la vicenda delicata della nave Diciotti, grazie anche alla collaborazione di paesi inaspettati, quali Albania e Irlanda, e all’importante intervento della Chiesa Italiana. Con rammarico e delusione apprendiamo che l’Europa ha perso un’altra occasione per essere Unione Europa. Nello stesso tempo i liberali piemontesi del PLI rimangono sconcertati, come tanti italiani, che proprio nel momento tanto auspicato della soluzione della vicenda, lo stesso Ministro Salvini e il capo gabinetto del ministero vengano indagati dalla magistratura. Siamo solidali con il Ministro dell’Interno e, anche in Piemonte come in Parlamento, facciamo nostro il motto del non mollare, avanti con il cambiamento.
Luca D’Alessio
Segretario Regionale PLI Piemonte
Osvaldo Napoli, capogruppo al Comune, e Daniela Ruffino, deputati di Forza Italia intervengono sulle esternazioni dell’ex braccio destro della sindaca di Torino, critiche su M5S e sul governo della città
Le parole di Paolo Giordana, ex capo di gabinetto del sindaco Appendino, sul M5s e sui suoi leader, nazionali e torinesi, lasciano un retrogusto amaro. Il primo pensiero che viene è per lo sfogo di un dirigente pubblico che si è sentito tradito nella sua missione, lasciato solo e abbandonato, dal movimento e dal sindaco. Lo sfogo di Giordana va oltre il risentimento pur comprensibile, perché si trasforma in un atto d’accusa lucido e analitico, impietoso fino all’acrimonia nei giudizi che da sul vice premier Di Maio e sul sindaco Appendino.
I giudizi di Giordana non possono essere liquidati con un’alzata di spalle. La sua descrizione del deserto politico e morale in cui annaspa il governo nazionale, e trasferibile, secondo Giordana, all’amministrazione di Torino ci regala uno spaccato inquietante ma non inedito del mondo grillino, intriso di ipocrisie e piccole convenienze personali, con la predicazione retorica della meritocrazia che non vale per la selezione dei dirigenti Cinquestelle ma viene pretesa agli altri.
A Giordana possiamo dire: bentornato nella realtà dei torinesi! Uscito dal mondo virtuale della piattaforma Rousseau e del blog, Giordana ha scelto di atterrare nella realtà. Un atterraggio non proprio soft, ma proprio per questo più significativo. La sua testimonianza sul grillismo si aggiunge a quella di altri grillini “pentiti”, pensiamo al sindaco di Parma, Pizzarotti. Gli italiani e i torinesi confidano di vedere altri esponenti dei Cinquestelle che scelgano la fuga dal virtuale per tornare nel mondo reale.
On. Osvaldo Napoli
On. Daniela Ruffino
(foto in alto: CittAgora Comune di Torino)
“L’articolo 10 della Costituzione recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche, garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.” E’ incredibile il fatto che degli stranieri cui la Costituzione riconosce il diritto di essere accolti nel nostro Paese non possano esercitare tale diritto malgrado si trovino su una nave italiana. Credo che il Governo italiano debba usare buon senso in una situazione come questa e “liberare” gli stranieri che oggi si trovano sulla nave Diciotti”, così il presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Diritti Umani, Nino Boeti, sulla vicenda della nave ferma al porto di Catania.
Il presidente Sergio Chiamparino popone per le prossime regionali una alleanza trasversale, “che vada al di là dei simboli di partiti per la rinascita del Piemonte”. Il governatore chiama a raccolta imprenditori, rappresentanti del mondo sociale e accademico per ” mettersi attorno a un tavolo e decidere i temi strategici per il Piemonte come la Tav, la ricerca, la casa, gli asili nido. Io ci sono, pronto a fare il mio dovere”. Un appello a Forza Italia? Forse, ma gli azzurri lo respingono al mittente: “Un appello totalmente anacronistico. Non sono bastati i danni e i fallimenti accumulati in questi ultimi quattro anni e mezzo? I piemontesi non sono autolesionisti. Ormai il presidente Chiamparino appare sempre di più un pugile suonato che si aggrappa disperatamente all’avversario per non finire K.O.. Un giorno dice di non volersi candidare, l’altro dichiara l’esatto opposto. E’ palese come voglia coprire i fallimenti suoi e del Partito Democratico”. Ad affermarlo il senatore di Forza Italia Gilberto Pichetto, coordinatore regionale del partito. Prosegue l’esponente piemontese di Forza Italia: “E’ chiaro che la nostra collocazione resta fermamente nel centrodestra e auspichiamo che tutte le espressioni civiche di centrodestra che governano unitamente a Lega e Fratelli d’Italia molte realtà piemontesi si aggreghino il prossimo anno in una grande coalizione per spazzare via questi anni bui del Piemonte”. Chiamparino sostiene che non ha intenzione di fare “un ‘En marche’ macroniano in bagna cauda. Quello che ho in mente, soprattutto quello che serve oggi al Piemonte, è sparigliare lo schieramento tripolare della attuale fase politica”.