POLITICA- Pagina 566

Scontri a Chiomonte: solidarietà alle forze dell’ordine

Riceviamo e pubblichiamo

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TRONZANO (FI): “IL NO A TUTTO DEI GRILLINI BLOCCA LO SVILUPPO. NOI SEMPRE CON LE FORZE DELL’ORDINE”

“Sulla vicenda Tav – scrive in una nota il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Andrea Tronzano – non è mai inutile ricordare come in questi anni l’ostruzionismo all’opera sia stato a volte violento, e a tale proposito la nostra solidarietà incondizionata va alle forze dell’ordine, che sono state bersaglio ancora ieri a Chiomonte di atti indegni e irresponsabili, frutto di un no preconcetto all’opera. Che cosa dicono i rappresentanti pentastellati delle istituzioni su questi episodi di guerriglia? Gli scontri che turbano l’ordine pubblico e mettono a rischio l’incolumità delle persone sono da condannare senza dubbi di sorta. No alla linea Tav, no alle Olimpiadi invernali, No alla Asti – Cuneo: Toninelli è il “ministro del no” che con le sue prese di posizione rischia di compromettere il futuro del Piemonte. Le sparate del cinque stelle contro tutto ciò che produce lavoro e sviluppo  non sono certo un aiuto per le popolazioni, i sindaci e le imprese piemontesi che cercano con difficoltà di uscire dalla crisi. La battaglia di Forza Italia in Consiglio regionale contro tali inaccettabili prese di posizione sarà durissima.”

 

ZANGRILLO (FI): SCONTRI INDEGNI QUANTO IL SILENZIO DEI MINISTRI GRILLINI

 

“Gli scontri avvenuti a Chiomonte sono indegni tanto quanto il silenzio dei ministri grillini che non hanno ancora trovato il tempo di condannare l’aggressione”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo. Conclude il parlamentare di Forza Italia: “Il Movimento Cinque Stelle continua a giocare con il fuoco convivendo con la parte violenta dei No Tav. Lo si capisce chiaramente quando i suoi ministri non prendono posizione contro l’ennesimo atto di guerriglia avvenuto ieri sera. Certo che se poi il ministro Toninelli da loro corda e fiato dimostrando – come fatto nei giorni scorsi – di parlare con una sola parte per la gestione del futuro dell’opera della Torino-Lione, indirettamente rinvigorisce la protesta. Credo che questo sia un problema di ordine pubblico che gli amici alleati della Lega Nord debbono affrontare nelle prossime settimane”.

 

CARRETTA E CONTICELLI (PD): SU VIOLENZA A CHIOMONTE SOLIDARIETÁ ALLE FORZE DELL’ORDINE. APPENDINO E TONINELLI SI ASSUMANO LE LORO RESPONSABILITÀ 

 

”Esprimiamo piena solidarietá, a nome del Partito Democratico, ai lavoratori delle Forze dell’Ordine per i gravi attacchi subiti a Chiomonte”, dichiarano il Segretario metropolitano Mimmo Carretta e la Consigliera regionale, presidente della Commissione Trasporti, Nadia Conticelli. “Ringraziamo gli agenti per il lavoro importante di tutela di un’opera pubblica che svolgono ormai da anni, in condizioni di tensione davvero pesanti – proseguono i due esponenti Dem -ma la politica e le istituzioni non possono limitarsi al pianto del coccodrillo. Questa volta la solidarietà ambigua da parte della Sindaca dell’area metropolitana, Appendino, non basta. Chi va prima a Roma a barattare lo stop al cantiere dell’Alta velocità deve poi prendersi la responsabilità della ripresa delle azioni violente. Cosí come il Ministro Toninelli che millanta, a giorni alterni, di fermare l’opera. I cantieri dell’Alta velocità sono in pieno svolgimento, stanno partendo le gare di appalto, questa situazione di incertezza e di ripresa di violenza é irresponsabile e mette l’Italia su un piano di debolezza a livello internazionale”.

Dieci piccoli indiani

È stato il più grande e famoso successo letterario, un vero capolavoro, di Agatha Christie, uno dei romanzi più venduto di tutti i tempi. Fu pubblicato a Londra , nel lontano 1939, con il titolo, ora  non politicamente corretto, di : Ten little nigger ( dieci piccoli negri). In Italia fu tradotto ed uscì  per la prima volta nel 1946 con il titolo “e poi non rimase nessuno”. Il capolavoro di Agatha Christie mi è ritornato alla mente nelle ultime settimane leggendo le candidature del centro-sinistra alla Presidenza della Regione Piemonte. Candidature proposte, lanciate, trapelate, sperate o temute : Federico Borgna, Alberto Valmaggia, Daniele Valle, Aldo Reschigna, Domenico (Mimmo ) Portas, Carlotta Salerno, Mauro Laus, Davide Gariglio, Gianna Pentenero , Nino Boeti. Appunto , ” dieci piccoli indiani” o ,meglio ancora ,con il primo titolo in italiano  ” e poi non rimase nessuno”.  Perché così , molto probabilmente se non sicuramente, sarà .

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Ambizioni  legittime o incredibili che non tengono assolutamente conto della realtà  e del “sentire” dei piemontesi verso la giunta uscente e che indicano , da tempo, un giudizio complessivamente negativo , tranne poche eccezioni , con alcuni assessori decisamente insufficienti se non inadeguati. Basta girare un po’ fuori dai palazzi  o dai “giri” autoreferenziali dei cortigiani adulanti  , sempre meno numerosi con l’approssimarsi della scadenza elettorale, per capire quale sarà l’esito delle prossime regionali. Manca meno di un anno alle elezioni e sul tema , purtroppo o meno male, ci tornerò senz’altro e mentre scrivo mi è venuto in mente un altro , grande e famoso, riferimento letterario. Ma per  tornare al nostro titolo ed ai nostri ” dieci piccoli indiani”  l’unica curiosità che mi rimane è quella di capire chi è , io e non solo io abbiamo più di un sospetto se non la certezza sul suo nome, il Lawrence Wargrave piemontese e se mai scriverà una lettera o, per adeguarci ai tempi moderni,  una mail ed a chi l’ affiderà dove spieghi la sua strategia che per fortuna non porterà , come nel romanzo, alla morte dei dieci protagonisti, ma di sicuro ad una netta e pesante sconfitta, salvo clamorose novità,  del centro sinistra alle elezioni regionali del 2019.

Rete Bianca Piemonte, costruire una rete civica per le regionali 2019

“Rete Bianca, il movimento politico e culturale nato a Roma dopo il voto del 4 marzo, ha l’obiettivo di ricomporre e rilanciare il cattolicesimo politico italiano dopo la sostanziale scomparsa in questi ultimi anni. Un obiettivo che raccoglie la vasta e diffusa domanda di partecipazione di molti settori dell’area cattolico democratica, popolare e sociale a livello nazionale. E questo anche perché le recenti elezioni politiche hanno decretato l’esaurimento dei ‘partiti plurali’ – Pd e Forza Italia in particolare – da un lato e la necessità di recuperare e valorizzare le identità politiche e culturali dall’altro. A cominciare, appunto, dalla cultura e dalla esperienza storica del cattolicesimo politico italiano. Al contempo, Rete Bianca a livello piemontese e’ impegnata a ricostruire e a rilanciare una ‘rete civica’, soprattutto in vista delle elezioni regionali del 2019. Cioè a riscoprire e valorizzare quel ‘civismo’ politico, culturale – cattolico e laico – amministrativo e territoriale lontano dai partiti tradizionali ma sensibile ad una rinnovata partecipazione politica. Una ‘rete civica’ che da un lato deve rilanciare la qualità della politica e, dall’altro, riscoprire una classe dirigente qualificata e diffusa nel territorio piemontese ma che nutre una profonda sfiducia nei confronti dei partiti attuali. Rete Bianca, con altre esperienze civiche, come ovvio, vuole contribuire a centrare questo obiettivo. A cominciare dalle prossime settimane con un documento appello a tutte le forze civiche della regione per poi aprire una seria e trasparente consultazione programmatica”.

 

Giorgio Merlo, Mauro Carmagnola, Giampiero Leo

MIGRANTI, BOETI: “BENE APPELLO DI NOSIGLIA”

«Il grido d’allarme contro l’indifferenza lanciato da Mons. Cesare Nosiglia non può lasciarci indifferenti e, soprattutto, non può lasciare inerti le istituzioni e la politica. Di fronte all’ostilità crescente contro i migranti e i più deboli, di fronte alle nuove forme di razzismo, di fronte all’indifferenza e all’apatia, è necessario reagire.Come presidente del Comitato Diritti Umani del Consiglio regionale accolgo l’appello dell’Arcivescovo: e sono disponibile ad incontrarlo quanto prima per costruire insieme le azioni utili a riaffermare i valori della solidarietà e della tolleranza, valori che non appartengono solo alla comunità dei credenti ma a tutti i cittadini che si riconoscono nei principi della nostra Costituzione».

Nino Boeti

Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Presidente Comitato Diritti Umani Regione Piemonte

“I 600mila euro non ci sono più: Vallette beffate”

O meglio: i soldi ci sono, ma non si possono utilizzare per trasformare il Centro Commerciale Le Verbene secondo il progetto del Politecnico. Prima le illusioni, poi le chiacchiere, poi il nulla: ennesima presa in giro nei confronti delle periferie da parte di questa Amministrazione.

Il progetto c’è (firmato dal Politecnico) ed è bellissimo. La copertura finanziaria, in teoria, pure, almeno per i primi due lotti (copertura dell’area cosiddetta ex-muretto, costruzione del nuovo ingresso e creazione delle due piazzette). Peccato che i 600mila euro più volte indicati dalla stessa Giunta come disponibili non siano, in pratica, utilizzabili dalla Città di Torino, impastoiati nei vari capitoli della Ragioneria della Città. Chissà da quanto era chiaro, all’Amministrazione. A noi Consiglieri è stato reso noto soltanto oggi. Si è perso oltre un anno, da quel 13 giugno 2017, quando la Giunta dichiarava in Commissione: «Attualmente sono a disposizione del Comune 690mila euro per il Piano di Riqualificazione Urbana del quartiere Vallette». Dodici mesi fa ci era stato detto che i 600mila euro sarebbero potuti andare sul PQ, che è, per sua natura, un intervento strutturale. Oggi ci viene detto che i 600mila euro sono rubricati come spesa corrente e dunque non utilizzabili a questo scopo. Il dato politico è chiaro: per i prossimi tre anni non si metterà mano al progetto. I fondi non potranno neanche essere investiti in interventi circoscritti per mettere il Centro in sicurezza. Va in scena l’ennesima beffa, da parte dell’Amministrazione Cinque Stelle, ai danni di quelle periferie così coccolate, a parole, poco più di due anni fa.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Grimaldi (LeU): Con lo sblocco del turn over serve una programmazione delle assunzioni

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO L’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di LeU Marco Grimaldi sui tanti trasferimenti senza programmazione che all’ASL di Vercelli mettono a rischio i servizi.

Si è appreso dagli organi di stampa che nelle scorse settimane, a seguito di numerosi trasferimenti, l’organico di Radiologia dell’Azienda Sanitaria Vercellese si è ridotto, passando da 18 ad 11 unità. Per far fronte alle esigenze degli ospedali di Vercelli e Borgosesia, si è ricorso a personale operante nelle sedi di Santhià e Gattinara – dove le sedi di radiologia sono quindi chiuse – per garantire l’operatività dei servizi. E, a quanto pare, un problema analogo sarebbe in corso per le ecografie nell’ospedale di Borgosesia, con pazienti dirottati nell’ospedale di Vercelli per garantire la continuità del servizio. Poiché non era chiara la programmazione dell’Asl e di questi trasferimenti, che hanno messo in difficoltà la continuità del servizio, e ritenendo necessario tornare quanto prima alla piena operatività del servizio sia negli ospedali sia con la riapertura delle sedi delle Case della Salute di Santhià e Gattinara, Grimaldi ha chiesto alla Giunta la ragione dei tanti trasferimenti autorizzati dall’Asl di Vercelli. L’Assessore Saitta ha precisato che la diminuzione del personale registrata negli ultimi mesi è legata ad atti non prevedibili e non voluti dall’Asl VC: due recessi volontari da parte di specialisti e due dirigenti in aspettativa a seguito di un concorso vinto. A settembre 2017 l’Asl Vercelli ha indetto un concorso per posti a tempo indeterminato, ma solo due dei sette medici in graduatoria avrebbero accettato l’incarico; similmente, fra maggio e giugno del 2018 l’Asl ha richiesto di usare la graduatoria di Alessandria per reclutare nove dirigenti, ma nessuno ha accettato. Vi saranno dunque nuovi concorsi per specialisti radiografi, ma nel frattempo l’Asl sta cercando di ampliare l’offerta di prestazioni tramite convenzioni con altre strutture pubbliche, accordi con privati accreditati del territorio e appalti di servizio. Il problema della mancanza di specialisti radiologici è diffuso in tutta Italia, a causa di una programmazione dei posti di specializzazione inferiore al fabbisogno reale: dai rapporti FIASO emerge che nei prossimi cinque anni mancheranno 11.800 medici, a fronte della cessazione di servizio del 37 per cento dei radiologi attualmente operanti. “Dopo oltre un anno dallo sblocco del turn over, non sono chiari i termini e i tempi del piano assunzioni, né si dispone di una mappatura ASL per ASL delle carenze rispetto alle reali esigenze, che possa garantire un rapporto ottimale personale/pazienti” – dichiara Grimaldi. – “A quanto pare, saranno banditi dalla Regione più concorsi per radiologi, ma serve una programmazione più chiara del piano assunzioni, proprio per far fronte alle carenze di personale che sempre si presentano e per fare pressioni sul governo. Esiste personale già specializzato che da tempo attende di uscire dalla precarietà”.

Lega e Forza Italia: “Favorevoli alla fiaccolata civica pro olimpiadi”

Se, come ci hanno assicurato gli organizzatori, la fiaccolata di domani non sarà una strumentalizzazione utile a qualcuno per rivendicare improbabili paternità politiche, Forza Italia e Lega aderiscono alla manifestazione dell’Associazione Volontari Olimpici Volo 2006, al fine di manifestare al fianco di tutti quei cittadini certi che le Olimpiadi siano una importantissima opportunità da non lasciarsi scappare”. Lo affermano in una nota congiunta Fabrizio Ricca e Davide Balena coordinatori rispettivamente di Lega e Forza Italia a Torino. Questo è un momento in cui la politica deve serrare le fila, anche trasversalmente, per il bene di Torino” – concludono Balena e Ricca – “ci piacerebbe che questo senso di responsabilità animasse anche gli amministratori di questa città unitamente a quelle opposizioni che sperano in un fallimento di questa candidatura per un mero tornaconto elettorale”.

TAV, BOETI: “INACCETTABILE ESSERE AGGREDITI PER UN’OPERA E UN’IDEA”

“Desidero esprimere la mia personale solidarietà ai consiglieri regionali Domenico Ravetti e Antonio Ferrentino per l’aggressione subita a Susa”: con queste parole il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti, ha aperto la seduta dell’Aula di Palazzo Lascaris. “Si può essere d’accordo o meno su un’opera, un progetto, un’idea – ha proseguito il presidente Boeti – ma non è accettabile che si possa venire aggrediti e insultati per quell’opera, quel progetto e quell’idea. Calci, sputi e offese nulla hanno a che vedere con la libertà di pensiero e costituiscono un affronto alla democrazia e alle istituzioni”.

Elezioni e dintorni nel Piemonte del Gattopardo

Sergio Chiamparino getta la spugna. L’aveva raccolta per dovere d’ufficio senza tanta convinzione. Non si presenterà alle prossime elezioni amministrative. Il che non vuol dire che si ritiri dalla politica. Anzi. I bene informati suppongono che punti al Parlamento Europeo. Dovrebbe risolvere il problema di Mercedes Bresso che, inossidabile, desidera la candidatura un’altra volta.E conoscendola un po’, per la zarina o è così o è così.Con il pd che in questo momento deve fare i conti con il dimezzamento dei consensi e dunque con il dimezzamento degli eletti. Per Laus e Gariglio missione compiuta: nè Chiampa nè tanto meno Salizzoni saranno i candidati alla Regione. Valle si offre rendendosi disponibile alla candidatura. Questo pd non vuole proprio avere alcuno scatto di reni. Imperano divisioni interne tra odi e disprezzo. Comunque contenti loro contenti tutti. E anche Liberi ed uguali non sono da meno.Due anime che non si sono amalgamate: Artico uno e Sel, ex comunisti e gruppettari. Messa in forse una candidatura comune con il Pd, anche loro brancolano nel buio.Poche idee e molto confuse. Ma, si sa, non è solo una caratteristica italica. Con Roberto Placido sornione che aspetta le mosse politiche dei suoi amici compagni. Se mi fanno arrabbiare mi candido in Regione (ed io aggiungo con buone probabilità di essere eletto) , con buona pace del quorum. Altra aria si respira nel centrodestra. Del resto tutti sanno che tra centrosinistra e centrodestra ci sono 15 punti di vantaggio per quest’ultimo Nessuno si faccia illusioni,  grillini e leghisti non si presenteranno insieme. Leghisti e Forza Italia hanno un patto di ferro.Diciamolo, il mitico Berlusca ha di fatto dato mandato a Matteo Salvini di ridimensionare i pentastellati.  Mandato per ora assolto egregiamente.E poi i vecchi amori non si scordano mai. Tutto fa pensare che il candidato possa essere un leghista.Ma sbaglieremo.Mi sa che per una volta il centro destra punta sulla competenza. Molinari sta bene a Roma. Cirio ha delle difficoltà politiche interne. Pichetto ” vola ” ad Arcore per avere indicazioni e forse consigli per arginare i leghisti. Leghisti che stanno facendo campagna acquisti. Tra un po’ avranno più posti che pretendenti.Ed i pentastellati? Sono un mondo a parte (confessiamocelo). Ragionando in un modo si comportano in un altro modo. Si veda come hanno gestito la candidatura di Torino per le Olimpiadi. Diciamo in modo dilettantesco, usando un eufemismo.Sostengono di non aver bisogno di alleanze con i leghisti. Qualche click sul computer. Qualche post sui social e per loro il gioco è fatto. Peccato che governare e più complesso che giocare. Come ahimè la nostra città dimostra. Altri ? Con tutto il rispetto marginali.  Fratelli d’ Italia più consistente da Roma in giù si presenterà con il centrodestra, mi pare ovvio. E Rifondazione riciclata in Potere al Popolo tra un corteo no Tav ed un presidio antifascista continua nel dire che sono gli altri – in particolare il Pd – la colpa della povertà crescente. Insomma un disco rotto che in alcune province non raggiungerà l’uno per cento. Tutto stabilito, dunque? Non proprio. Vedremo soprattutto chi saranno i singoli candidati. Su questo fronte i giochi sono aperti. Poi c’è l’abbinamento con le europee. E quanti andranno a votare? Sento molti di sinistra che ammettendo di aver fatto una stupidaggine nel votare 5 stelle e si ripromettono di non votare pd. E oramai dei sondaggi non mi fido più.  Una sola certezza: magari all’insegna del nostro innato gattopardismo Tancredi parte ancora una volta con i garibaldini affinché tutto cambi perché nulla cambi.
Patrizio Tosetto
(foto: il Torinese)

Referendum per l’unione dei Comuni

Approvati dalla prima Commissione del Consiglio regionale i referendum per l’istituzione di cinque nuovi Comuni che accorperanno altri più piccoli: Gattico-Veruno, mediante fusione dei Comuni di Gattico e di Veruno in Provincia di Novara; Lu e Cuccaro Monferrato, mediante fusione dei Comuni di Lu e di Cuccaro Monferrato in Provincia di Alessandria; Quaregna Cerreto, mediante fusione dei Comuni di Quaregna e di Cerreto Castello in Provincia di Biella; Valchiusa, mediante fusione dei Comuni di Vico Canavese, e Meugliano e di Trausella nella Città metropolitana di Torino; Valdilana, mediante fusione dei Comuni di Mosso, Soprana, Trivero e Valle Mosso in Provincia di Biella.Qualora la procedura instaurata si concludesse con successo, quest’ultimo Comune nel Biellese costituirebbe la più grande fusione mai fatta in Piemonte interessando ben 11 mila abitanti.Il voto favorevole della Commissione Bilancio (presidente Vittorio Barazzotto) consente l’approvazione in Aula entro luglio e la celebrazione dei referendum in autunno.Con l’intervento del vicepresidente della Giunta regionale, Aldo Reschigna, e degli assessori Augusto Ferrari e Alberto Valmaggia, è proseguito l’esame del disegno di legge 294 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale. Anno 2018”, il cosiddetto provvedimento “Omnibus”.Dopo l’illustrazione degli articoli e degli emendamenti su Politiche sociali ed Edilizia sociale da parte di Ferrari, oltre che dei consiglieri che avevano proposto modifiche all’articolato, Valmaggia ha illustrato quelli su Ambiente, Aree protette e Governo del territorio che sono anche stati votati.Tra le diverse disposizioni approvate, si segnala l’istituzione dei revisori delle aree protette e la possibilità di arrivare a un massimo di due mandati per quelli dell’Arpa.