POLITICA- Pagina 568

Vicenda Westinghouse-Ream, parla Morano

A proposito dei conti di Palazzo Civico interviene ancora una volta il notaio-consigliere Alberto Morano, che aveva già sollevato dubbi sul bilancio municipale. Morano, dopo la seduta  della Commissione Controllo di Gestione  fa rilevare che “a seguito della vendita, intercorsa a fine 2016, dell’area ex Westinghouse alla società Amteco Maiora, la società Ream SGR ha acquisito il diritto alla restituzione dell’importo di 5.000.000 di euro originariamente versato a titolo di caparra confirmatoria al Comune di Torino, per l’acquisto dell’ area. Il 30 novembre 2016, – osserva il consigliere –  il Sindaco Appendino comunicava al Direttore Finanziario Anna Tornoni e all’Assessore al Bilancio Sergio Rolando che “allo stato, stante le trattative in corso su varie partite aperte con la Città non è prevista la restituzione dei 5.000.000,00 di Euro anticipati da Ream SGR nel 2012 a titolo di caparra. Conseguentemente, ma in contrasto con le norme di legge, il debito della Città nei confronti di Ream non è stato iscritto nel IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016” . Morano aggiunge che, “con  lettera inviata il 6 dicembre 2016 (e quindi prima dell’approvazione del IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016) al Sindaco Appendino, il Presidente di Ream Giovanni Quaglia auspicava che la somma di 5.000.000,00 fosse restituita a Ream SGR nel 2017″ E aggiunge: “con lettera inviata il primo marzo del 2017 dal Sindaco Appendino e dall’Assessore Rolando al Presidente di Ream SGR Giovanni Quaglia, il Sindaco Appendino confermava l’impegno della Città a pagare il dovuto alla Ream SGR; nonostante il riconoscimento del debito l’importo di Euro 5.000.000,00 non è stato iscritto fra i debiti nel Bilancio di Previsione 2017 del Comune di Torino”. Tutte le lettere richiamate non sono  state consegnate, dice il notaio, al Collegio dei Revisori del Comune di Torino che conseguentemente “non era a conoscenza della vicenda e non ha potuto tenerne conto in sede di redazione del parere al IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016 e in sede di redazione del parere del Bilancio di Previsione 2017”. La conclusione di Morano: “Credo che la vicenda non richieda alcun   commento. Semplicemente il IV assestamento del Bilancio di Previsione 2016 e il Bilancio di Previsione 2017 non sono corretti e contrastano con le norme di legge”.

Magliano: “Apprensione per il Bilancio di Previsione”

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Ballano milioni nel Rendiconto dei Cinque Stelle, che ricorrono sistematicamente agli oneri di urbanizzazione e a introiti non certi per finanziare la spesa corrente. E che, in Commissione, si permettono di mettere in dubbio la terzietà del Collegio dei Revisori dei Conti.

Il Bilancio dei Cinque Stelle non sta in piedi. Alla luce di quanto emerso questa mattina nella tesissima seduta della Commissione Controllo di Gestione, sono ancora più gravi le mie preoccupazioni a proposito del Bilancio di Previsione 2017, il primo al cento percento attribuibile all’attuale Amministrazione.

 

A “ballare” sono alcune decine di milioni. A partire dai 5 milioni di residuo passivo dovuti alla Ream per la vicenda Westinghouse (cifra della quale la Sindaca Appendino ha promesso per iscritto la restituzione ma che non è computata a bilancio) ai quali vanno aggiunti 18,5 milioni di debiti scaduti nei confronti di Infra.To e, forse, anche gli 11 milioni di Amteco Maiora. 

 

Attendo di poter vedere l’integrazione al documento, da parte dei revisori, sulla base del materiale acquisito oggi: a quel punto il parere espresso potrebbe diventare ancora più negativo rispetto al primo responso. Si prospettano tempi duri per le finanze della Città, tra indebitamento crescente e il metodico ricorso agli oneri di urbanizzazione e a entrate non certe per finanziare le voci di spesa corrente.

Di tutta la vicenda l’elemento più inquietante è l’accusa rivolta ai revisori, da parte della Maggioranza nella persona del Presidente della Commissione Bilancio, di aver steso lo scorso anno, in prossimità del voto, “una relazione elettorale”. Per la prima volta da quando ricopro la carica di Consigliere Comunale vedo colleghi mettere in discussione la competenza e la terzietà del Collegio dei Revisori, che è – lo ricordo – estratto a sorte. Tipico dei Cinque Stelle accusare altri delle proprie mancanze. Esprimo tutta la mia solidarietà ai revisori, che si sono visti attaccare dal punto di vista politico ma soprattutto dal punto di vista professionale.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

REGIONE, AGRICOLTURA: LAVORATORI STAGIONALI, NUOVA LEGGE PER ACCOGLIENZA

Il Piemonte è la prima regione d’Italia ad aver approvato una legge per l’accoglienza dei braccianti agricoli stagionali. Le aziende agricole possono ospitare i lavoratori stagionali anche nei fabbricati che non sono censiti come residenziali. Lo prevede la legge approvata nel giugno del 2016. “Il provvedimento – spiega Paolo Allemano, consigliere regionale Pd e primo firmatario della norma – modifica la legge urbanistica regionale, consentendo agli imprenditori agricoli di recuperare strutture inutilizzate all’interno delle aziende agricole, fino ad un massimo di 200 metri quadri, per la sistemazione temporanea di salariati stagionali. Se i privati non riescono ad accogliere tutti gli stagionali,enti pubblici e/o associazioni convenzionate potranno allestire dei campi di accoglienza fino a 2 mila metri quadri, interventi per i quali la Regione sta per pubblicare un bando per contributi fino ad un massimo di 25 mila euro”. Una prima analisi sugli effetti della legge è fatta stata stamattina nel convegno “Lavoratori stagionali in agricoltura: dati e prospettive in Piemonte” organizzato dal gruppo regionale del Pd a Palazzo Lascaris, dove sono interventi l’assessore alla agricoltura delle Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, e il vice ministro all’agricoltura Andrea Olivero. “La stagione di raccolta, sia della frutta che dell’uva, – prosegue Allemano – ha spesso acceso i riflettori sullo scandalo dello sfruttamento dei lavoratori stranieri. La legge putroppo non risolve il problema del lavoro nero o del caporalato – prosegue Allemano – ma offre uno strumento facilitato per risolvere un problema non solo di organizzazione del lavoro ma anche sociale e umano”. Al convegno hanno partecipato anche la presidente della Coldiretti, Delia Revelli, il Sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, e il referente del progetto “Saluzzo Migrante” della Caritas, Alessandro Armando. Secondo i dati offerti dal progetto della Caritas sono 649 i migranti registrati a Saluzzo, ai quali è stata offerta un’accoglienza differenziata sia nei Comuni limitrofi, o nei campi di accoglienza della Coldiretti oppure direttamente nelle aziende. “La legge era attesa e sta stando risultati – continua Allemano – rendere più dignitosa la presenza di questi lavoratori, rendendo così anche più semplice la convivenza. Dobbiamo ricordare – conclude – che parliamo di persone che svolgono un’indispensabile lavoro per l’agricoltura piemontese”.

Ruffino (FI): “Il bilancio della Regione è senz’anima”

“I dati di un sondaggio dell’Ires dimostrano che la situazione di crisi economica è percepita come preoccupante per le famiglie piemontesi”. E’ il commento della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (Fi), ai dati emersi da un sondaggio effettuato da Swg su incarico di Ires Piemonte su 1.200 piemontesi. “Un aspetto negativo che si riscontra – aggiunge – dall’indagine riguarda l’aumento del numero di famiglie che ritengono siano cresciute le difficoltà economiche rispetto all’anno precedente: questo è un chiaro segnale che molti piemontesi vivono sulla propria pelle gli effetti della crisi”. “La Regione e il Governo – conclude – sono le istituzioni che più di altre devono mettere sul campo non solo risorse, ma soprattutto progetti che sappiano guardare avanti. Il bilancio di previsione discusso in questi giorni in Consiglio regionale è un bilancio senz’anima: al di là della freddezza dei numeri è privo di scelte e strategie per l’occupazione, l’innovazione, il rilancio economico attraverso la diversificazione che passa anche da cultura e turismo”

Chiamparino: “Conti risanati. Ma presa d’atto della difficile crisi in Piemonte”

“Aver risanato il bilancio, impresa di cui ringrazio ancora il vicepresidente Reschigna e tutta la giunta per l’impegno, ed essere usciti da piano di rientro della Sanità, non significa solo aver messo questo veicolo in grado di camminare ma ha conseguenze ben più profonde”

Il presidente della regione Sergio Chiamparino, nel giorno dell’approvazione del bilancio di previsione è soddisfatto ma si dice consapevole della difficile situazione economica: “Mi sembra che non ci sia sufficiente consapevolezza della gravità della situazione economico-finanziaria della nostra regione, e degli sforzi che si sono dovuti fare per rimettere la nostra macchina amministrativa in grado di procedere. Un’impressione che mi viene anche da alcuni fatti che mi sono capitati e da persone con cui ho parlato: evidentemente la nostra serietà nel gestire l’emergenza in questi due anni ha trasmesso un messaggi positivo sulla situazione dei conti, però il risvolto negativo e che non c’è ancora una più diffusa sensibilità di quello che abbiamo dovuto e dovremo ancora affrontare. Lo dico con molta chiarezza: è uno scarto che sento e che non mi fa certo felice”. 

 Prosegue Chiamparino: “Aver risanato il bilancio, impresa di cui ringrazio ancora il vicepresidente Reschigna e tutta la giunta per l’impegno, ed essere usciti da piano di rientro della Sanità, non significa solo aver messo questo veicolo in grado di camminare ma ha conseguenze ben più profonde. Ad esempio: i fondi europei sono tutti cofinanziati, e riguardano lo sviluppo dell’innovazione, della coesione sociale, la crescita dell’ agricoltura; abbiamo in Finpiemonte uno strumento in più che facilita l’accesso al credito, e che ci permette di affrontare temi cruciali come il venture capital; abbiamo gli investimenti sugli ospedali piemontesi, progetti che, in diverse fasi di sviluppo, rispondono a quelle che riteniamo essere le esigenze del nostro territorio, e sono progetti che sono orgoglioso di poter lasciare da completare a chi verrà dopo di noi. 

Non sto facendo oggi un conto ragionieristico, e lo dico da ragioniere, ma sto descrivendo una situazione che ha ripercussioni importanti sul piano politico ed economico, perchè tutto questo è avvenuto senza ridurre, anzi aumentando la spesa sociale (ad esempio il fondo per la morosità incolpevole), sviluppando la programmazione ambientale, dando nuovo impulso al trasporto metropolitano con la procedura competitiva per il nodo ferroviario di Torino (e siamo la prima regione in Italia a seguire questa strada), organizzando con Toti e Maroni una cabina di regia sulla logistica che permetterà al Piemonte di avere un ruolo cruciale nello sviluppo del NordOvest. “

 

Un endorsement gli giunge dal capogruppo Pd e segretario regionale dem, Davide Gariglio:

“Abbiamo presentato un bilancio responsabile, senza tagli lineari ma con scelte politiche mirate”Come maggioranza abbiamo voluto sostenere alcuni settori che riteniamo fondamentali, tra questi: il diritto allo studio, i piccoli comuni, le politiche sociali, l’edilizia sociale, il fondo di morosità incolpevole che viene raddoppiato con 4 milioni e il trasporto pubblico su cui sono state aggiunte risorse per l’acquisto di nuovi bus. Rimediare ai guasti del passato – rimarca – era la missione di questo bilancio. Quanto fatto credo debba essere apprezzato: pagare i propri debiti non è solo un’esigenza etica, me è anche un fattore di sviluppo. Oggi possiamo dire finalmente di essere fuori dalle incertezze finanziarie – conclude – si tiene in piedi la macchina regionale e al contempo si creano le condizioni per dare risorse alla nostra comunità attraverso importanti investimenti”. 

Critiche le opposizioni: Dice la vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI): “molti i piemontesi vivono sulla propria pelle gli effetti della crisi.La Regione e il Governo sono le istituzioni che più di altre devono mettere sul campo non solo risorse, ma soprattutto progetti che sappiano guardare avanti. Non è un buon segnale  il bilancio di previsione in aula in questi giorni in Consiglio regionale. E’ un bilancio senz’anima: al di là della freddezza dei numeri è privo di scelte e strategie per l’occupazione, l’innovazione, il rilancio economico attraverso la diversificazione che passa anche da cultura e turismo. Intanto  la situazione di crisi nelle aziende piemontesi si aggrava sempre più, così come non si intravedono inversioni di rotta nel campo della disoccupazione giovanile. La Giunta regionale deve decidere quali sono le priorità per la crescita del Piemonte, senza trincerarsi dietro alla carenza di risorse che rischia di produrre solo tagli (come avvenuto per alcune strutture sanitarie e nella cultura) che depauperano il territorio”.

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Sessantatre milioni di nuovi investimenti per il Piemonte. Questo, in sintesi, il frutto del lavoro svolto dal Consiglio regionale insieme con l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, che ha recepito prima in Commissione, poi in Aula, alcune delle istanze provenienti da maggioranza e opposizione. In tutto, il Bilancio di previsione finanziario 2017-19, sommando gli investimenti già previsti nel testo di Giunta, consentirà di assicurare un totale di 100 milioni di euro di investimenti aggiuntivi rispetto allo scorso anno, anche grazie all’uscita dal Piano di rientro dei debiti della sanità. (www.cr.piemonte.it)

 

(foto: il Torinese)

 

ORDINE DEL GIORNO CAPUTO-VALLE (PD): ASSISTENZA IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE

Con un ordine del giorno collegato al bilancio regionale di previsione 2017-2019, approvato nella seduta del Consiglio regionale del 12 aprile i Consiglieri regionali Valentina Caputo e Daniele Valle hanno impegnato la Giunta regionale a definire nuovi indirizzi in materia di interventi a favore delle persone disabili alle quali venga meno il sostegno familiare e a prevedere progetti personalizzati e co-progettati finalizzati a migliorare la qualità della vita di molte persone con disabilità e a realizzare, al contempo, ingenti risparmi in particolare in campo sanitario. “Con questo ordine del giorno – affermano Caputo e Valle – intendiamo favorire la sperimentazione e il sostegno di nuovi modelli operativi indirizzati al “percorso durante e dopo di noi”, anche attraverso progetti personalizzati e coprogettati per disabili gravi e gravissimi del Piemonte, utilizzando parte del finanziamento nazionale aggiuntivo del Dopo di Noi, e richiedere la definizione di nuovi indirizzi in materia allo scopo di rispondere al desiderio dei genitori di disabili di assicurare ai figli tutte le cure e l’assistenza di cui necessitino dopo la loro morte o, comunque, quando non siano più in grado di prendersi cura di loro”.“Il gruppo Pd ha chiesto alla Giunta di intervenire anche presso il Governo – concludono i Consiglieri Caputo e Valle – affinchè si prevedano interventi economici continuativi nel tempo a favore delle persone disabili prive di sostegno familiare per evitare sterili azioni di breve periodo”.

Ferma condanna del presidente Laus per la violazione dei diritti degli omosessuali in Cecenia

“Le notizie secondo le quali in Cecenia sarebbero stati arrestati più di cento omosessuali, alcuni dei quali probabilmente uccisi per il loro orientamento sessuale, testimoniano tristemente come, in alcune aree del mondo, la strada per l’affermazione della libertà sia ancora lunga e piena di ostacoli. È compito in primo luogo delle istituzioni contrastare fenomeni tanto gravi e battersi per l’affermazione dei diritti di tutte le persone”.

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato regionale Diritti umani, Mauro Laus, interviene così a proposito delle informazioni che giungono dalla Cecenia.

“E’ necessario che il nostro Paese, attraverso la Presidenza della Repubblica e il Ministero degli Esteri, assuma una posizione inequivocabile di condanna nei confronti di questa grave forma di persecuzione, che richiama alla memoria il cupo periodo nazista, durante il quale l’arresto e la deportazione degli omosessuali era una drammatica realtà”, aggiunge Laus.

“Il nostro Comitato regionale unisce con convinzione la propria voce ai numerosi interventi, interrogazioni e richieste che da ogni dove stanno pervenendo al Governo italiano e alle più alte cariche europee – afferma il presidente dell’Assemblea piemontese – in modo che l’opinione pubblica sia adeguatamente informata sulla gravità di tale situazione”.

“Dal Piemonte intendiamo anche far partire una forte sollecitazione al Parlamento e al Governo – conclude Laus – affinché chiedano alla Repubblica autonoma cecena e alla Federazione Russa di cui essa fa parte, di porre termine a questa inaccettabile violazione dei diritti umani”.

VIGNALE (MNS) : NUOVA TASSA SUI MEZZI AEREI A MOTORE. IL PARTITO DELLE TASSE PD-5 STELLE

“Maggioranza e Movimento 5 Stelle si alleano per aumentare le tasse ai cittadini e salvare le partecipate amiche” lo denuncia il consigliere regionale Gian Luca Vignale, capogruppo in Regione del Movimento nazionale per la Sovranità.

” Da domani – infatti – su proposta del Movimento 5 Stelle e con voto favorevole della maggioranza di centro sinistra anche in Piemonte arriverà la tassa per le emissioni sonore degli aeromobili”.

Vignale fa riferimento all’emendamento n. 197 al ddl 237 “Bilancio di previsione finanziario 2017-2019” che porta anche in Piemonte l’Iresa ovvero l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili.

” Si tratta  – prosegue il consigliere – di una tassa assurda che le compagnie aeree “scaricheranno” sui passeggeri e che porterà beneficio principalmente alle casse regionali e a Sagat. La riscossione dell’imposta avverrà necessariamente tramite le società di gestione aeroportuale, che casualmente è una società partecipata  dal Comune di Torino e dalla Città metropolitana, entrambe amministrate dal Movimento 5 Stelle”. 

“Ormai siamo arrivati, nel nuovo patto PD-5 Stelle, ad introdurre le tasse per chiudere i buchi di bilancio dalle amministrazioni “amiche” “.

ATTENTATI ISIS IN EGITTO, VEGLIA IN PIAZZA A TORINO CON COMUNITA’ COPTA PER RICORDARE CRISTIANI D’ORIENTE VITTIME DEL TERRORISMO ISLAMICO

MONTARULI (FDI-AN): VERGOGNOSO CHE LA CITTA’ DI TORINO NON ABBIA ORGANIZZATO COMMEMORAZIONE

<<Martedì 11 aprile  alle ore 20 saremo in piazza della Consolata a Torino insieme alla comunità copta per commemorare insieme le 47 vittime degli attentati ISIS contro le chiese egiziane di Tanta e Alessandria: sarà una veglia silenziosa di fronte al Santuario per esprimere vicinanza ai Cristiani in tutto il mondo, ma anche per ricordare le 14 vittime russe dell’attentato islamista alla metropolitana di San Pietroburgo.

Mentre i kamikaze dello Stato Islamico massacrano i Cristiani d’Oriente e mietono vittime ogni mese nelle capitali europee, gli USA e i governi dell’Unione Europea non pensano ad altro che attaccare la Siria di Assad e risvegliare una insensata guerra fredda contro la Russia guidata da Vladimir Putin.

A sottolineare questo vergognoso clima politico segnaliamo che la Città di Torino, amministrata dalla 5 stelle Appendino sempre prodiga a corteggiare l’Islam, non ha organizzato alcuna commemorazione istituzionale di chi ha perso la vita in questa Domenica delle Palme. Ci pensiamo noi>> afferma Augusta Montaruli, promotrice della veglia ed esponente dell’Esecutivo Nazionale di FDI-AN, insieme al consigliere regionale Maurizio Marrone e agli altri consiglieri di Circoscrizione e comunali della Provincia, che hanno già annunciato la loro partecipazione.

Rifondazione: “Dissennata la scelta sui centri commerciali”

“A Torino saranno costruiti quattordici nuovi grandi centri commerciali con il placet dell’amministrazione comunale a guida M5S. Centinaia di migliaia di metri quadrati di territorio consumato e cementificato a favore della grande distribuzione con tutti gli effetti indotti di polarizzazione commerciale, concentrazione del traffico, inquinamento, distruzione della rete dei negozi di prossimità. Il via libera alla realizzazione di nuovi centri commerciali costituisce uno scandaloso voltafaccia da parte di chi, sindaca Appendino e vicesindaco Montanari in testa, professava fino a ieri la propria contrarietà alla realizzazione di nuovi grandi insediamenti commerciali e al consumo di suolo pubblico. Come non detto, adesso si è maggioranza di governo locale. Quello che fa arrabbiare ancor più è il gioco allo scaricabarile, il tentativo di addossare tutta la responsabilità di scelte dissennate all’amministrazione comunale precedente come se la compagine amministrativa attuale non potesse fare alcunché. Frottole, nient’altro che frottole. La verità è che la Giunta Appendino ha deciso di fare, né più né meno, quello che faceva la Giunta Fassino, di fare cassa con le concessioni edilizie in una città impoverita e in piena crisi di consumi. Contro la proliferazione scriteriata dei grandi centri commerciali, la cementificazione del territorio, la distruzione di posti di lavoro e piccoli negozi va costruita l’opposizione alle scelte della Giunta Appendino nei quartieri della città. Rifondazione Comunista si impegnerà in tal senso”.