“Ancora una volta, l’ennesima in un anno di governo regionale, il Presidente della Giunta regionale ha deciso di proseguire su una strada sbagliata, perfettamente consapevole che il Governo l’avrebbe richiamato:
infatti è stata impugnata a livello nazionale la discussa ordinanza sull’autocertificazione a casa della febbre e sulla successiva misurazione a scuola, una decisione in contrasto con le linee del Governo” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale, Raffaele Gallo.
“In un momento importante come questo e dopo settimane di confusione e di annunci discordanti della Giunta, l’ennesimo passo falso che genera ulteriore confusione per le Famiglie e i nostri ragazzi!” aggiunge l’esponente Dem.
I diritti di alunni e studenti con disabilità dovrebbero essere al primo posto nella lista delle urgenze e delle priorità: sono ancora, invece, di fatto esclusi dal dibattito di questi giorni. Mentre politica si divide su mascherine, banchi e termoscanner, stiamo ancora aspettando indicazioni precise su tempi, termini e modi del ritorno in classe per gli alunni e gli studenti con disabilità. Quanti dei 15mila ragazzi con disabilità che, dalla Scuola per l’Infanzia alla Scuola Secondaria di Secondo Grado, sono iscritti alle scuole piemontesi sono già tornati in classe? Ho chiesto alla Giunta di rendere conto a Palazzo Lascaris su questo argomento: è in gioco il diritto allo studio di tanti.
All’illustrazione del piano di rilancio del sito di Riva Presso Chieri, messo a punto da Governo e Invitalia, ha partecipato anche la deputata piemontese Jessica Costanzo (M5S), da sempre attenta agli sviluppi della vertenza.
Il ritorno al proporzionale, da me auspicato come tanti elettori, segna il ritorno alla politica fatta di dialogo, di confronto e di alleanze, tutte qualità troppo sbrigativamente negli ultimi anni liquidate come “inciucio”. Un’accusa tanto ipocrita ma anche molto utile alle forze radicali per mettere all’angolo i partiti moderati, riformisti e liberali. Con il proporzionale, ovviamente, è decisivo il ritorno alle preferenze, perché solo in questo modo si restituisce all’elettore il potere di scegliere i propri rappresentanti. E le preferenze, con l’obbligo del “voto di genere“ per riconoscere spazi alle donne, sono il sale della democrazia rappresentativa basata sul meccanismo proporzionale.
Si tratta della legge che regola le elezioni che devono vedere tutti i partiti in gioco trattati nello stesso modo durante il periodo della campagna elettorale.