Caos tamponi, Grimaldi (LUV): “il Piemonte non la racconta giusta”

” La miseria di 8 mila test giornalieri non basta a fermare l’epidemia”.

“Il Ministero corregge la Regione, i tamponi rapidi non devono rientrare nel computo dei test giornalieri e così il Piemonte si dimostra, ancora una volta, una delle peggiori nel tracciamento. La capacità di processare i tamponi della nostra Regione è di nuovo ai minimi termini – commenta Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte – riuscire a processare solo poco più di 8.000 test al giorno è un risultato vergognoso e che impedisce ogni tipo di analisi e strategia di contrasto ai contagi. Il contact tracing e la gestione dei focolai sono fuori controllo da mesi e, se proseguiremo così, non potrà che continuare ad esserlo: la nostra Regione guida a fari spenti nella notte”.

“Il rapporto della Regione Piemonte con i tamponi è stato complicato fin dal principio – prosegue Grimaldi – e oggi, a 10 mesi dall’inizio della pandemia, questa Giunta continua a litigare con il monitoraggio quotidiano dei contagi: i proclami di Cirio si sono rivelati bolle di sapone, la verità è che il Piemonte non è ancora in grado di processare quotidinamente un numero adeguato di tamponi molecolari”.

“Il risultato è grave, non sappiamo quanti davvero siano i piemontesi contagiati da Covid e non siamo in grado di sapere se tutti siano seguiti in maniera adeguata, per la tutela della loro salute e per evitare che possano contagiare altre persone. Con questi presupposti – conclude Grimaldi – il Piemonte corre il serio rischio di essere nuovamente travolta dalla terza ondata; se così sarà, lo dobbiamo agli errori di questa Giunta regionale”.

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