POLITICA- Pagina 421

Fregolent (Iv), “meglio lockdown breve, chiudere solo le scuole è sbagliato”

“Tenere chiuse le scuole e lasciare aperto tutto il resto è inutile e sbagliato.

Non solo viene dato un messaggio errato agli studenti rispetto alla marginalità del loro percorso formativo ma si rischia vanificare gli sforzi assunti fino ad oggi. Se le nuove varianti del virus colpiscono oggi con maggiore incidenza giovani e giovanissimi non basta  chiudere gli istituti scolastici per arrestarle; i ragazzi potrebbero riunirsi, come già accade, in altri luoghi. Se le scuole devono chiudere allora è preferibile un lockdown generale e breve per poi cercare di riaprire tutto in sicurezza”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva.

Lega: “Grave situazione trasporti nel Torinese”

“Attualmente è prioritario mettere al centro degli investimenti il trasporto pubblico locale, che nella provincia di Torino necessita di manutenzione e interventi urgenti.

È di questi giorni la denuncia di un passeggero che racconta la vicenda di un bus Arriva che ha perso due ruote durante la corsa nel pinerolese, mettendo a rischio l’incolumità dei passeggeri. Il tpl in Piemonte subisce purtroppo le conseguenze di investimenti insufficienti da parte del precedente esecutivo, problema sul quale come Lega ci siamo più volte opposti in sede parlamentare. Il nostro consigliere regionale, Andrea Cerutti, investirà del caso l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, per segnalargli la situazione”.
Lo afferma in una nota il deputato della Lega Gualtiero Caffaratto.

Italexit: “Cure domiciliari, italiani ostaggio della burocrazia”

 “ATTIVARE SUBITO NUOVI PROTOCOLLI PER LE CURE A CASA”
Riceviamo e pubblichiamo / Il TAR del Lazio ha finalmente sconfessato le linee guida dell’Agenzia Italiana del Farmaco e riconosciuto le ragioni di migliaia di cittadini e medici contrari al protocollo che imponeva, nei primi giorni di malattia, la sola “vigile attesa” e la somministrazione di Fans e Tachipirina (vietando, di fatto, qualsiasi altro farmaco prescritto dai medici di medicina generale per la cura del coronavirus).
La sentenza rappresenta un’importante vittoria per i comitati a difesa delle cure domiciliari che in questa emergenza hanno dimostrato di poter ridurre significativamente le ospedalizzazioni e tenere sotto controllo gli effetti più gravi causati dal virus. Il Ministro Speranza, al contrario, si ritrova ancora una volta vittima della sua ossessione verso una burocrazia nociva e incomprensibile che aggrava le già precarie condizioni – dopo 30 anni di tagli imposti dall’Unione Europea – della nostra sanità pubblica.
Italexit con Paragone rivendica da mesi la necessità della creazione di un protocollo per la cura domiciliare e dunque continuerà a promuovere incontri con gli assessori delle regioni italiane per far comprendere l’assoluta importanza di questo tema: mentre a Bruxelles la questione vaccini dimostra il palese fallimento della “coesione europea” e in Italia i continui ritardi degli esiti dei tamponi lasciano il Paese e la narrazione terroristica del mainstream con il fiato sospeso, i cittadini non possono rinunciare al diritto di essere curati in maniera efficace.

Valle-Sarno (Pd): “Ancora tagli sulla scuola”

Oggi l’assessore Chiorino ha presentato i tristi dati del bilancio regionale sulla scuola.

Per quello che riguarda i voucher relativi alle spese di trasporto, informatica e POF, nel 2020 il previsionale stanziava 7.990.000 euro, diventati 9.290.000 a fine anno. Nel previsionale di oggi vengono proposti 6,4 milioni. Si tratta approssimativamente di 9000 studenti in meno che riceveranno il contributo regionale, a fronte di una domanda che l’anno scorso ha raggiunto le 90.000 unità (quasi un raddoppio rispetto al 2019). E di queste, pur non conoscendo l’entità degli ultimi scorrimenti, si può stimare che circa due terzi siano rimasti a secco.

Per quello che riguarda il voucher per sostenere le spese di iscrizione e frequenza, nel 2020 il bilancio di previsione contava 5.639.000 milioni, diventati 6.352.000 a fine anno. Oggi vengono proposti 4,3 milioni, correndo di lasciare senza sostegno oltre 1000 studenti.

Si consideri, inoltre, che l’anno scorso era stato stanziato un finanziamento straordinario di 15 milioni per materne e asili per affrontare le chiusure legate al Covid. Oggi le materne sono nuovamente chiuse, ma di fondi straordinari neanche l’ombra.

Resta, infine, invariato lo stanziamento sul diritto allo studio universitario, ma sono alte le nostre preoccupazioni: con l’impoverimento delle famiglie legato al Covid-19, le richieste sono destinate ad aumentare.

In queste settimane più volte ci è stato detto che era scorretto confrontare il previsionale con l’assestato: una impostazione curiosa. Tuttavia, i dati di oggi sono chiari: sulla scuola il taglio c’è, bello robusto, anche rispetto al previsionale. La scuola è la cenerentola delle politiche di Alberto Cirio.

La scuola è la politica pubblica che più guarda al futuro, ma questa destra invece guarda solo al passato. Le famiglie inizino a preoccuparsi, purtroppo.

Daniele Valle – Vicepresidente VI Commissione del Consiglio regionale

Diego Sarno – Portavoce Pd VI Commissione del Consiglio regionale

Scuola: tra “chiudi tutto” e “apri tutto”, esiste la terza via”

“E’ quella dell’intelligenza e della responsabilità”

Ha dichiarato Andrea Brenna, segretario nazionale de il Popolo della Famiglia:

“è ora che i governanti nazionali e regionali la smettano di considerare i cittadini italiani incapaci di avere buon senso, di darsi regole, di essere responsabili e di agire con la massima prudenza sia personale che collettiva.
Mi riferisco in particolar modo alla scuola, oggetto di continue chiusure e riaperture, a seconda dei dati di contagio.
Ritengo doveroso che venga sempre garantito il fondamentale diritto allo studio dei nostri bambini e ragazzi nelle scuole di ogni ordine e grado e dei nostri giovani nelle università.
Il governo permetta agli alunni di ritornare quanto prima alle lezioni in presenza, garantisca la didattica a distanza a tutti quegli alunni che non hanno condizioni domestiche tali da permettere il distanziamento tra loro ed i soggetti fragili o più a rischio conviventi.
Questi alunni troverebbero nei loro familiari più a rischio e con loro conviventi, soggetti in grado di accudirli e di assisterli durante la didattica a distanza, evitando pertanto che essi debbano frequentare i plessi scolastici, i mezzi di trasporto, le fermate di bus, le metropolitane, evitando che si portino tra le mura domestiche il contagio.
Il legame tra genitori a rischio e i propri figli, tra i nonni a rischio e i loro nipoti resterebbe preservato e rilanciato.
Solo in questo modo potremmo evitare l’affollamento delle terapie intensive, dovuto ai contatti tra la collettività e i soggetti più fragili e più a rischio, preservando il diritto allo studio e la serenità, non meno importante, di moltissime famiglie.
Le stesse famiglie che, oltre a dover affrontare le difficoltà di lavoro quotidiane, avrebbero, con la didattica a distanza generalizzata e di massa, moltissime difficoltà nell’accudire i figli che resterebbero diversamente soli tra le mura domestiche durante la didattica a distanza.
Auspichiamo in un governo che intessa con i cittadini un rapporto di fiducia, di responsabilità, di collaborazione, di comune azione durante l’emergenza, affinché tutti i diritti, in particolare il fondamentale diritto allo studio, siano sempre totalmente preservati.
Una soluzione, questa, che migliorerebbe l’attuale livello di protezione delle persone più fragili e a rischio oggi a tratti esposte ad aperture e chiusure generalizzate che non considerano il loro rischio di esposizione al contagio.”

Sostegni: Ruffino (Cambiamo!) il governo ascolti i territori, mappa dei bisogni reali

“Mai come ora il governo deve ascoltare con attenzione i territori, che sono la mappa dei bisogni reali, solo cosi potra’ comprendere le richieste di tutti, dagli amministratori locali in prima linea nella lotta al coronavirus alle categorie che hanno subito pesanti perdite economiche fino ai bisogni della gente”.
Lo dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Nel dl Sostegni l’esecutivo tenga in considerazione i cambiamenti e le esigenze quotidiane. Per il Tpl, ad esempio, oltre al trasporto scolastico occorre tenere in conto di non accentuare l’ulteriore isolamento delle zone marginali. La gratuità dell’asilo nido deve essere definitivamente affrontata e risolta. Queste, e molte altre, sono le risposte che le famiglie italiane si aspettano. La pandemia ha gia’ creato un forte isolamento sociale, il governo deve evitare che questo possa crescere e diventare ancor piu’ devastante, ora e’ il tempo di agire”, conclude.

Ipb Brandizzo, Costanzo: “Prolungamento cassa covid buona notizia”

Ho partecipato al presidio dei lavoratori della Ipb di Brandizzo, la storica azienda che da 50 anni opera nel settore della costruzione stampi nel settore automotive e che nel suo stabilimento nel Torinese occupa 69 dipendenti. La proprietà ha comunicato loro la scorsa settimana la cessata attività per lo stabilimento, motivata  con una perdurante mancanza di ordini e conseguenti perdite economiche.

Le competenze professionali di tutti i dipendenti Ipb sono alte, e va considerato il fatto che in Piemonte sono pochissimi gli insediamenti produttivi rimasti in grado di avvalersi delle loro prestazioni, dunque si tratta di un patrimonio da non disperdere. Si pensi che una decina di anni fa era stata aperta una sede in Polonia da IPB e i lavoratori del sito di Brandizzo erano andati sul posto per formare i dipendenti polacchi, mentre al momento non ci sono più rapporti tra le due sedi e le attività si sono parzialmente differenziate.
L’azienda ha deciso di accedere alla Cigs per cessazione dell’attività, unica soluzione a costo zero, e intende prima attuare il piano di riparto dei debiti con le aziende e poi procedere con con la cessazione dell’attività e i licenziamenti.
È dunque necessaria l’apertura urgente di un tavolo in Regione Piemonte, anche alla luce del fatto che l’azienda ha usufruito negli anni di incentivi statali per l’acquisizione di macchinari, impianti, e attrezzature nuovi di fabbrica.
Inoltre c’è un altro elemento da considerare con attenzione: è notizia di ieri la proroga della cassa-Covid fino al 30 giugno 2021. Una notizia indubbiamente positiva, che apre uno spiraglio concreto per la proprietà Ipb, che non potrà essere ignorato dal momento che cambiando la causale della cassa e usufruendo dunque di quella per Covid, i costi verrebbero abbattuti e si potrebbero rinviare i licenziamenti.
Segnalo infine che molte agenzie interinali del territorio richiedono profili con le competenze acquisite negli anni dai dipendenti IPB, quindi si dovrebbe valutare l’avviamento di un altro tavolo parallelo per verificare se ci siano attori industriali sul territorio interessati all’acquisizione di questa fetta di mercato, ed eventualmente ad assorbire dipendenti qualificati, anche attraverso una formazione che li renda spendibili per produzioni differenti

Vaccini, Salizzoni: “Coinvolgere medici e infermieri over 70”

Il vice Presidente del Consiglio regionale: “Con medici e infermieri impegnati a fronteggiare il Covid19, mancano i vaccinatori. La Regione valuti il coinvolgimento del personale in congedo, se vaccinato. Pronto a rendermi disponibile”

 

“Di fronte al peggioramento della situazione epidemiologica in Piemonte, è prioritario accelerare la campagna vaccinale. Le principali criticità stanno nei ritardi delle forniture e nella complessità logistica ed organizzativa, ma anche nella capacità di somministrazione che è in evidente affanno. Mancano i vaccinatori. Un problema che diventerà sempre più evidente nella prosecuzione della campagna vaccinale, soprattutto quando arriveremo alla vaccinazione di massa della popolazione. Il tema dei vaccinatori è stato sollevato durante i lavori della IV Commissione in Consiglio regionale. Il nostro sistema sanitario si trova a dover reggere su quattro fronti: i vaccini, i tamponi, l’assistenza dei malati Covid19 con la pressione sugli ospedali in aumento causa terza ondata, infine garantire le attività urgenti e riattivare attività ambulatoriali, esami e visite, a oggi di fatto sospese in gran parte dei presidi sanitari.  Pertanto, credo sia urgente e necessario verificare la possibilità di coinvolgere nella campagna vaccinale medici ed infermieri over 70, ora in congedo, ovviamente esclusivamente se vaccinati e su base volontaria. Queste persone potrebbero offrire un grande contributo, soprattutto quando si aggiungeranno nuovi centri vaccinali, penso ad esempio le farmacie. Auspico che la Regione Piemonte voglia valutare con attenzione questa ipotesi. Se così sarà, sono disponibile a tornare ad indossare il camice e fare la mia parte».

.

Mauro SALIZZONI, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte

Meglio rinviare la resa dei conti

La cosa che stupisce maggiormente delle dimissioni di Nicola Zingaretti è che molti del PD, precisamente molti dirigenti, si sono stupiti. Ma non so, si parlano  prima ? Nicola Zingaretti è un bravo uomo. Lo si vede subito. Si è dimesso perché  tirato per la giacchetta e perché,  nella vita,  generalmente,  per fare bene un mestiere , bisogna fare un mestiere per volta. E Zingaretti faceva il segretario part-time. Anzi,  direi a tempo perso. Ed i non risultati si sono visti.

Unico consiglio che mi sento di dare agli amici del PD è di decidere chi sono e che cosa vogliono. Poi decidere chi deve gestire il tutto. Tanto faranno a modo loro. Sono circa 30 anni, gira e rigira,  e sono gli stessi. Per intanto,  ritorna la vecchia idea che il Toscanaccio  ( Renzi ) lanci la sua OPA sul PD.  L’80 % degli eletti deve l’ elezione a Lui. In verità Nicola Zingaretti è arrabbiato con tutti i suoi. E non lo manda a dire. Il termine giusto è esasperato. Indubbiamente ci sono piccolezze umane e ingordigia di potere. Ma come si diceva una volta , c’ è un problema di fondo. Il Pd non ha funzionato.  L’ amalgama tra Margherita e Ds non ha funzionato.  I Ds hanno poi perso verso sinistra e il centro ( democratico) ha perso a destra.  Ridetto in altre parole,  in Italia non c’è spazio per ( solo) due poli politici alternativi. Non si creda che gli altri siano messi così bene. Partiamo dai sondaggi. Vero che la Meloni continua ad aumentare nei voti. Ma non le sono sufficienti per farci qualcosa. Vero che con Conte i cinque stelle superano il Pd. Ma Casaleggio organizza la scissione, anche perché non gli danno più soldi. Forza Italia è di fatto orfana dell’ unicum, Berlusca.  Persino il ritorno , in pompa magna di Matteo Salvini è offuscato dal suo non aver sfondato al Sud. Il covid ha molto complicato la situazione. Torino ed il Piemonte  stanno a guardare.
Del resto non hanno alternative. Enzo La Volta 24 ore fa , pur di fare il candidato apre ai pentastellati. Ora,  mi sa che anche per lui è tutto da rifare. Poi il Piemonte è alle prese con l’aggravamento della situazione sanitaria e la vaccinazione non decolla. Sia per la mancanza della materia prima,  sia per ‘ indisponibilità di molti medici di base. Potremmo dire normale amministrazione.
Come,  del resto molti professori che  non vogliono “rischiare la vita”. Solo che non saremmo in una situazione normale. Indubbiamente ‘ instabilità politica complica le cose. Con la tragica consapevolezza che l’ Europa,  ai vari livelli,  sui vaccini ha toppato alla grande. Complicanze non solo nel centro sinistra. Rinviate ad ottobre le elezioni. Dunque Damilano è partito troppo presto per la campagna elettorale. Le critiche piovono . Complicato andare avanti così. Complicato avere fiducia nel futuro. Non ci sono alternative,  se non quella di fare ciò che ci compete per uscirne. Mascherine e non assembramenti. Non sarebbe poi così tanto complicato fare il nostro dovere. Come non sarebbe complicato chiedere ai politici ed alla politica di smetterla di bisticciare. Rinviare, insomma il regolamento dei conti a pandemia superata. Nessuno chiede che finisca tutto a tarallucci e vino. C’ è modo e modo e soprattutto tempo e tempi. È decisamente prioritaria la nostra salute. Il resto,  del resto, verrà dopo. Speriamo.

Patrizio Tosetto

Marello e Rossi  (Pd) chiedono la proroga delle scadenze per il settore vitivinicolo

I Consiglieri regionali Maurizio Marello e Domenico Rossi (Pd) hanno presentato un ordine del giorno avente per oggetto la proroga delle scadenze per il settore vitivinicolo.

«L’attuale situazione di emergenza ha determinato una forte crisi economica con una contrazione degli sbocchi di mercato e una conseguente inflessione delle vendite e delle capacità di reinvestimento delle aziende vitivinicole» spiegano congiuntamente Marello e Rossi.

Indicano, inoltre, nel testo dell’Odg: «Ad oggi il Regolamento CE 2220/2020 ha prorogato le scadenze relative alle Autorizzazioni di Nuovo impianto e di Reimpianto in scadenza amministrativa nel 2020 alla fine del 2021, tuttavia il provvedimento è riduttivo in quanto occorrerebbe una proroga ulteriore almeno a fine 2022 e in tal modo ricomprendendo anche tutte le Autorizzazioni di ogni tipo in scadenza amministrativa nel 2021». «La stessa situazione si verifica per quanto riguarda la ristrutturazione e riconversione dei vigneti per cui la scadenza amministrativa del 20 giugno 2020 è stata prorogata al 20 giugno 2021: occorrerebbe una proroga al 20 giugno 2022 mettendo le aziende in condizione di operare in modo più elastico e sereno, ricomprendendo anche qui le domande in scadenza amministrativa al 20/06/2021».  «Anche per le domande OCM Vino investimenti è necessaria una proroga al 2022» aggiungono.

In particolare, dunque, i consiglieri chiedono a la Giunta regionale a prorogare al 2022 le scadenze relative alle misure di sua competenza e ad attivarsi presso il Ministero affinché si provveda a prorogare le scadenze del settore per le attività al 2022 e si mettano in campo tutte le azioni necessarie, anche con le istituzioni sovra-ordinate, per rendere operative le proroghe.

«Ci auguriamo che la maggioranza condivida con noi queste posizioni e che l’atto di indirizzo venga discusso al più presto in Consiglio Regionale» concludono i Consiglieri.