Il presidente Mattarella legge il "Torinese" con Leo

In attesa del nuovo Capo dello Stato pensiamo anche ai problemi di Barriera

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Il Presidente della Repubblica, garbatamente, come nel suo inconfondibile stile, ci ha salutati ed augurato un buon anno per l’ ultima volta da Presidente della Repubblica.

Deluso chi sperava. Ora la palla passa al Parlamento.  Vista così non è una gran bella cosa. Un Parlamento che in questi 5 anni non ha fatto assolutamente nulla. Nulla di nulla se non lo zoppicante reddito di cittadinanza.  Su quota cento un po’ mi sono perso, ma se ho capito bene, anche questo è saltato, è servito solo per alcuni dipendenti pubblici. Intanto l’ anagrafe di Torino continua a non funzionare con giorni di ordinaria follia.  Follia che pervade anche Barriera di Milano.  Sprofonda sempre di più tra droga e delinquenza. 10 giorni fa è stato ferito il parroco della Pace da un tossico.  L’altro giorno furto in bar storico di Barriera in via Leinì. Sullo sfondo la criminalità organizzata non solo italiana. Ogni tanto vado dal mio amico della ferramenta di piazza Respighi. Prima era di suo padre.  Quando costruirono le case del Toro (assicurazioni) , nei primi anni 60 nacque la ferramenta.  In piazza Respighi c’è tutto.  Dalla coop al colorificio e casalanghi.  Con l’immancabile farmacia.  Come vanno le cose? Stai ancora in Barriera? No, a San Mauro. Hai sempre gli stessi clienti? No.  Molti se sono andati da Barriera.  Soprattutto da via Sempione a corso Giulio Cesare.  Sotto gli uffici o vicino alle bojte di artigiani spaccio a go-go.  E le impiegate avevano paura la sera. Paura. Una condizione diffusa , troppo diffusa in Barriera. Una situazione talmente complicata che, oramai, è inutile chiedersi il perché e il percome, si è arrivati a questo punto.  Lo Stato si deve occupare del controllo del territorio.  Esercito e forze di polizia.  Non ci sono alternative.  Il resto è solo una perdita di tempo e di parole.  Con un integrato sistema di telecamere. Ripeto, il resto è solo fuffa per giustificare continui fallimenti. Una accusa che mi viene fatta è di  essere paranoico. Generalmente la paranoia è aver paura di qualcosa che non esiste.  Non mi sembra che la paura di molti residenti sia inventata. Io, poi, è da più di vent’anni che non ci vivo più. Ma ci ritorno volentieri! E vengo pervaso da un senso di precarietà.  Piazza Foroni continua ad essere un  mercato con buona roba da comprare.  In particolare commestibile. I migliori taralli di tutta Torino e probabilmente di tutto il Piemonte. Del resto i pugliesi sono da più di 100 anni di casa da queste parti. Sicuramente ci vorrebbero altre leggi. Come sulla droga.  Ma sono almeno trent’anni che se ne parla e non si fa nulla.  Anzi! Precisamente non fanno nulla. Paranoico? Direi tragicamente realista.  E poi con la gente ci parlo.  Eccome  se ci parlo. Sfiducia e paura la fanno da padrone. Ora aspettiamoci qualche altro fatto delittuoso. Con le inevitabili e retoriche parole! Parole per il solito bla, bla . L’ inutile fatto a sistema. Vedremo cosa, e soprattutto se Lo Russo riuscirà nel fare qualcosa. Che ci tenti non ne abbiamo dubbi.  Che ci riesca è un altro paio di maniche. Tutto è possibile.  Ma per essere realizzato deve tornare il controllo sul territorio di Barriera di Milano. Mi ripeto: il controllo e dunque la “repressione” non si fanno con le parole, ma coi fatti. Oltre agli onesti cittadini dovranno avere  paura i delinquenti.
Patrizio Tosetto
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