LIFESTYLE- Pagina 224

Anno zero. Scirocco

Oggi soffia lo Scirocco. Il cielo è terso. Di un azzurro, però, sbiadito. E la luce del tardo pomeriggio assume riflessi aurei. È la sabbia rossa del deserto, portata dal vento. Domattina la troveremo come una coltre sulle automobili parcheggiate all’aperto.

Viene da sud est lo Scirocco. Dalla martoriata Siria, sfiorando la Zacinto di Foscolo. E dalla Libia, anche. Dove lo chiamano Ghibli. È un vento strano. Barocco, lo definisce Guccini, che lo chiama anche “lurido”. Perché sporca le strade. E turba gli animi.

È infatti un vento nocivo, secondo la tradizione popolare. Non solo perché porta afa soffocante, e l’umidità intensa di cui si carica attraversando il Mediterraneo. Ma anche, e soprattutto, perché tende i nervi come corde di violino. Evoca fantasmi. Porta angoscia. Dicono che i neurolabili soffrano molte crisi in giornate come questa…

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Anno Zero. Scirocco

Strozzapreti con granella di pistacchi

Un frutto prezioso dall’aroma e dal gusto unico, “l’oro verde di Sicilia”, cosi’ e’ denominato il pistacchio di Bronte protagonista della ricetta di questa settimana. Un primo piatto invitante e saporito dal giusto bilanciamento tra dolce e salato. Un risultato eccellente che saprà deliziare il vostro palato.

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Ingredienti

 

320gr. di pasta tipo strozzapreti

150gr. di pancetta a fiammifero

1 piccola cipolla bianca

½ spicchio di aglio

3 foglie di basilico

50gr. di grana grattugiato

100gr. di granella di pistacchio di Bronte

Olio evo q.b.

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Portare ad ebollizione l’acqua per la pasta con poco sale, nel frattempo soffriggere in poco olio la cipolla e l’aglio tritati, aggiungere la pancetta tagliata a fiammifero, lasciar rosolare bene poi, aggiungere meta’ granella di pistacchio, le foglie di basilico, il grana grattugiato ed un mestolino di acqua di cottura della pasta. Scolare la pasta al dente, saltare brevemente in padella e servire cosparsa con la rimanente granella di pistacchio.

 

Paperita Patty

Che cene alla corte di Re Peperone!

In programma dal 28 agosto al 6 settembre 2020

Pala BCC: Salone Antichi Bastioni – Piazza Antichi Bastioni – Carmagnola (TO)

www.fieradelpeperone.it

Ecco  menù e modalità di prenotazione delle cene di qualità che la manifestazione propone con portate raffinate, preparate con prodotti di eccellenza del territorio, grazie all’importante sostegno della BCCBanca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura.

La cena del 5 settembre si intitola “Insieme per la ricerca” e prevede che venga devoluta buona parte del ricavato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS, charity partner della Fiera

Dal 28 agosto al 6 settembre 2020 si svolge la 71a edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, un’edizione “Speciale e Diffusa”organizzata nel rispetto delle disposizioni anti Covid-19.

“Speciale” perché conterrà proposte divere dal solito nei contenuti e nelle modalità di attuazione.

“Diffusa” perché estesa in ampie e varie aree della città – con il fine di coinvolgere in maniera più ampia possibile il tessuto sociale e commerciale e garantire al contempo le norme di sicurezza – e perché estesa al contributo di altri comuni del territorio e ai loro prodotti.

Grazie all’importante sostegno della BCC -Banca di Credito cooperativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura, la 71^ Fiera propone cene di qualità preparate con prodotti di eccellenza, all’interno del Salone Antichi Bastioni, ribattezzato per l’occasione Pala BCC.

Momenti conviviali con portate raffinate che vengo riproposti sulla scia del successo riscosso nelle ultime tre edizioni.

Le cene sono a pagamento e i tavoli saranno posizionati garantendo le distanze di sicurezza.

La cena del 5 settembre si intitola “Insieme per la ricerca”, è a cura del ristorante “Cappellari La Cucina Piemontese” di Vigone e prevede che venga devoluta buona parte del ricavato venga alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS. Inoltre, la BCC di Casalgrasso e Sant’Abano Stura devolverà alla Fondazione, in aggiunta al ricavato, la somma di euro 10 per ognuno dei commensali.

Per il secondo anno consecutivo, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner della manifestazione con diverse iniziative ad essa dedicate. Sempre il 5 settembre, il dott. Filippo Montemurro, responsabile del DH oncologico multispecialisticodell’Istituto di Candiolo – IRCCS, sarà il protagonista di una delle interviste della Fiera Digitale condotte da Luca Ferrua

 

Inoltre, le seguenti attività carmagnolesi proporranno menù a tema durante tutta la durata della Fiera: Bar Bistrò – Barcelona – Caffetteria Ristorante San Filippo – Centro 1861 – Cremeria Dorino –Garavella Caffetteria Gelateria – L’Antica Trattori Monviso – Molineris – Osto Bruma – Pizzeria Due Mori – Siamo Fritti Tobalà

 

IL PROGRAMMA


VENERDI’ 28 AGOSTO | ore 20.00

“PROFUMO DI MARE” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontese di Vigone.

Insalata Marinara | Cozze Gratinate | Frittura di Mare con Zucchini e Peperoni | Panna Cotta alla Menta | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €. 28,00 tutto compreso

 

SABATO 29 AGOSTO | ore 20.00

 

“GRAN BOLLITO” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontesedi Vigone

Flan di Patate e Broccoli con Crema di Peperoni | Insalata Russa Piemontese| Bollito alla Piemontese (Punta di Petto, Scaramella, Muscolo, Magro, Lingua, Testina e Cotechino con Bagnetti Verde, Rosso, di Salsa Di Peperoni  e di Bra Duro Dop) | Peperonata | Saint Honore | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO €. 28,00 tutto compreso

 

DOMENICA 30 AGOSTO | ore 20.00

“FRITTO MISTO ALLA PIEMONTESE” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontese di Vigone

Battuta di Fassone | Tomini Nostrani con Bagnetto Verde | Gran Fritto Misto alla Piemontese (20 Qualita’ Con Rane E Lumache) | Sorbetto al Limone | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso E Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €. 28,00 tutto compreso

 

LUNEDI’ 31 AGOSTO | ore 20.00

“FESTA DI RE PEPERONE” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontese di Vigone e in collaborazione con la Pro Loco Carmagnola

Crostini alla salsa di Peperoni e Bra Duro Dop | Frittura di Calamari con Peperoni a Julienne croccanti | Falda di Peperone con Bagnetto Verde di Prezzemolo e Basilico | Risotto alla Salsa di Peperoni e Bra Duro Dop | Capocollo di Maiale al Pepe Verde | Pipe e Patate | Gelato con Cioccolata Calda | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €. 20,00 tutto compreso

 

MERCOLEDI’ 2 SETTEMBRE | ore 20.00

“IL PEPERONE IN OSTERIA” a cura del Ristorante Osteria L’Ostu Sul Cantun di Cherasco

Insalata di Polpo e Seppie con Peperoni | Terrina di Coniglio con Mousse di Peperoni e Peperoni in Agrodolce | Sformatino Di Melanzane, Funghi, Peperoni | Risotto al Tumin del Mel e Mentuccia | Filetto di Maiale alle Fragole e Aceto Balsamico con Peperonata | Tiramisu’ | Caffe’

Prenotazione obbligatoria ai numeri: TEL. 0172/474337 CELL. 3495615759

COSTO: € 28 bevande escluse

 

GIOVEDI’ 3 SETTEMBRE | ore 20.00

“LA BAGNA CAODA” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontese di Vigone

Cotechino Nostrano con Pure’ | Antipasto Campagnolo Misto di Verdure dell’orto e Tonno | Bagna Caoda Piemontese con: Peperoni, Patate, Cipolle al Forno, Verza, Cardi, Tapinambur | Creme Caramelle | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €. 28,00 tutto compreso

 

VENERDI’ 4 SETTEMBRE | ore 20.00

“GRAN PAELLA” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontesedi Vigone

Insalata di Polpo e Patate alla Ligure | Parmigiana di Peperoni | Paella Valenciana | Zurigo | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €. 28,00 tutto compreso

 

SABATO 5 SETTEMBRE | ore 20.00

“INSIEME PER LA RICERCA”, a sostegno della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus e a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontese di Vigone

Pate’ di Tonno con Vellutata di Peperoni Galfre | Vol Au Vent di Sfoglia con Finanziera | Plin alla Crema Tartufata | Sella di Vitello Flambe| Patate al Forno | Tiramisu’ | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €38,00 TUTTO COMPRESO

UNA PARTE DELL’INCASSO SARA’ DEVOLUTO ALLA Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – Candiolo

 

DOMENICA 6 SETTEMBRE | ore 20.00

“ARRIVEDERCI ALLA FIERA 2021” a cura del Ristorante Cappellari La Cucina Piemontese

Vitello Tonnato | Peperoni con Bagnetto Verde | Gran Fritto Misto alla Piemontese (20 qualita’ con Rane e Lumache) | Ananas al Gran Marnier con Gelato | Caffe’ | Vini Piemontesi Rosso e Bianco

Prenotazione obbligatoria ai numeri: Giancarlo 3803264631 – Sandra 3807102328

COSTO: €. 28,00 tutto compreso

Con Affini rinasce l’antico brand Distillerie subalpine

Lo storico brand di liquori e distillati “Distillerie Subalpine”, fondato nel 1920 dalla famiglia Levi Montalcini, ritorna a nuova vita grazie al Gruppo Affini. 

Primo nato di questo nuovo corso del brand sarà il Fernet, uno dei liquori italiani più conosciuti, a base di Aloe e prodotto in collaborazione con un liquorificio artigianale della Valle di Susa
La linea “Distillerie Subalpine” si arricchirà nei mesi successivi con nuove creazioni in un mix di tradizione e originalità. Una produzione artigianale e limitata che si fonda su nuove collaborazioni e sul recupero delle materie prime.
Domenica 9 agosto presso i due locali Affini ( “Affini Porta Palazzo Riv.2” in Piazza della Repubblica 3 e Affini San Salvario Riv.1” in Via Belfiore 16C) una serata per degustare il Fernet in purezza o come ingrediente di interessanti cocktail
Per tutta l’Estate, inoltre, le due insegne del Gruppo Affini resteranno aperte, affiancando alla consueta proposta Food&drink un ricco programma di appuntamenti.
Qui di seguito e in allegato il comunicato stampa di presentazione delle “Distillerie Subalpine”, un paio di foto del nuovo Fernet e il calendario appuntamenti di Affini per l’estate.

Fiorita Viglietti e il Palma di Alassio

Lo storico locale meta di tanti torinesi / Negli anni 50 il Paese si riprende dal secondo conflitto mondiale e si assiste a una rinascita della cultura gastronomica italiana, con la costituzione dell’Accademia Italiana della Cucina il 28 luglio del 1953 e la rivalorizzazione di un patrimonio per noi inestimabile, costituito anche dai tanti luoghi di ristoro che lo punteggiavano in ogni suo angolo.

Erano gli anni del Muretto di Alassio, del bel turismo, della Riviera Ligure percorsa da tanti viaggiatori colti e curiosi, delle Vespe Piaggio bianche, delle Fiat 500 Giardinetta come quella del famoso pittore alassino Mario Berrino creatore del Muretto e patron del caffè Roma. Il Palma era lì, a pochi passi dal mare, dal Muretto e dalla Via Aurelia. Numerosi cartelli nella Via Cavour invitavano i gastronomi suggerendo che il loro era il miglior pesto della riviera. Silvio e Fiorita erano lì, avendo preso le redini del locale fondato dalla famiglia nel 1922 con la volontà di rinnovarne la cucina nel solco della unione tra Liguria e Provenza. Fiorita da perfetta padrona di casa, con garbo e buon gusto aiutava il marito avvocato Silvio a portare avanti questo percorso, che li ha condotti nel corso degli anni a diventare uno dei ristoranti più blasonati d’Italia e forse il migliore che la Liguria abbia mai avuto. I grandi esperti di gastronomia sono passati dal Palma, contribuendo a crearne una fama che rimane nella storia della cucina italiana. Ora Fiorita non c’è più, ma lascia un ricordo indelebile che grazie a Silvio Viglietti e a suo figlio Massimo , anche lui cuoco di grande fama, si rinnova ad ogni piatto che porta ancora la Sua firma

Roberto Pirino

delegato dell’Accademia italiana della cucina del ponente ligure

Lo “spirito” di Woodstock, l’evento che segnò una generazione

Nell’agosto del 1969, in una piccola località dello Stato di New York, si svolse il più grande raduno nella storia della musica rock: il festival di Woodstock, mezzo milione di persone raccolte sotto l’insegna di “tre giorni di pace, amore e musica“,convenute da ogni parte d’America per celebrare con la musica le idee,i suoni e i colori della generazione cresciuta nella contestazione alla guerra del Vietnam.

Era ferragosto quando salì per primo sul palco Richie Havens e l’aria diventò elettrica. Lo straordinario cantante folk afroamericano suonò tra gli applausi e concluse la sua performance con un finale memorabile , improvvisando su un brano gospel, Motherless child, che parlava dei figli degli schiavi . Ripeté all’infinito, suonando la chitarra con ritmo ossessivo, la parola Freedom, libertà. Nasceva in quegli istanti uno degli   inni di quella generazione pacifista.

L’elenco di cantanti, gruppi e musicisti è lunghissimo:Country Joe McDonald and the Fish ,The Incredible String Band, l’indiano Ravi Shankar con il suo Sitar, Santana e Janis Joplin, Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Jefferson Airplane, Crosby, Stills, Nash & Young . Gli Who con le straordinarie See MeFeel MePinball Wizard e My Generation;

Joan Baez che concluse i suoi pezzi con We Shall Overcome, l’inno del movimento per i diritti civili. Chi non ha ascoltato e visto almeno una volta un grande e giovane Joe Cocker cantare con voce graffiante su quell’immenso palco la cover dei Beatles With a Little from My Friends?E infine Jimi Hendrix, il talento puro che rivoluzionò il modo di suonare la sei corde. E’ sua l’immagine forse più simbolica di quel concerto dove salì sul palco per ultimo, in giacca bianca ornata di frange e perline, blue jeans, una fascia rossa in testa: un chitarrista mancino che suona l’inno americano con la sua Fender Stratocaster.

In una intervista ricordò così quei giovani:“Se un genitore ha a cuore i propri figli dovrebbe conoscere la musica che ascoltano. Il ruolo della musica è fondamentale in quest’epoca.. .è necessario prenderne coscienza. La musica è più forte della politica. Agli occhi dei ragazzi noi musicisti diventiamo un punto di riferimento, molto più in fretta di quanto faccia il presidente coi suoi discorsi. Ecco perché a Woodstock erano tantissimi”. Questo è stato lo “spirito di Woodstock”, simbolo di un’epoca, di un pezzo di storia degli Stati Uniti e della musica.

Marco Travaglini

Ecco gli eventi del weekend al Parco Nazionale Gran Paradiso

Aperto il Centro visitatori “Acqua e Biodiversità” di Rovenaud, dal venerdì al lunedì. L’accesso sarà possibile solo con prenotazione della visita guidata (compresa nel prezzo dell’ingresso), per un massimo di 12 persone. 

Gli orari delle visite guidate tra cui è possibile selezionare quella prescelta sono: al mattino ore 9.30 e 10.30; al pomeriggio ore 15.00 e 16.30Per l’ingresso compreso di visita è previsto un costo di € 5,00 per gli adulti; € 4,00 per ragazzi da 11 a 18 anni e per i maggiori di 65 anni; gratuito fino a 10 anni, disabili e loro accompagnatori. Il pagamento verrà effettuato direttamente al centro (solo contanti).

 

Escursioni

A Caccia di Stelle Cadenti 07/08

Uomo & Natura: yoga in Vetta… per Tutta la Famiglia! 07/08

Mondo Verde 08/08

Il Paesaggio Racconta: Passeggiata con l’Interprete Ambientale 8/08

Gli Eroi del Nuovo Mattino – Free Climbing e Parco 08/08

Wilderness e Uomo 08/08

Notti Magiche 08/08

Spirito Alpino 09/08

Uomo e Natura: Mindfulness Trekking 09/08

Torrenti Selvaggi 09/08

Il Bosco Incantato di Sylvenoire: Passeggiata “Immersiva” 09/08

 

Sabato 8 agosto – Centro “L’uomo e i coltivi” di Campiglia Soana

Prodezze vegetali
Conferenza narrata di Anna Cassarino, scrittrice e artista
Una “favolosa storia vera della natura” per risollevarsi dal peso della quotidianità, perché tutto è vero anche se sembra una favola. La grande vitalità che dimostrano le piante fa intuire quante risorse siano in grado di mettere in atto per affrontare le difficoltà. Conoscerle ci farà capire che sono in grado di ridurre i tanti problemi ambientali, purché le si lasci vivere e “lavorare”.

Gli uomini di mondo, l’ossimoro e l’antitesi

La frase  ormai celebre di Totò << sono un uomo di mondo perché ho fatto il militare a Cuneo>> è entrata nell’immaginario collettivo italiano, ma al contempo è anche un ossimoro, una contraddizione in termini perché  paragona Cuneo al mondo e la città della Granda diventa vetrina della Terra.

Francamente,  per  la bella città di Cuneo l’equivalenza non vale  ancora oggi,  ma ancor meno oltre 50 anni or sono. Tuttavia, per i molti italiani – alcuni famosi – che hanno fatto il militare a Cuneo è stata una bellissima esperienza.

Fra quelli che vi hanno fatto il militare, anche Cino Tortorella, alias il Mago Zurlì di intere generazioni come la mia che dalla televisione imparavano. Quando lo conobbi nel luglio del ’90 mi raccontò i piacevoli ricordi da militare che aveva fatto, parte a Cuneo e parte a Bra. Uomo di mondo lo era già, ma non era stato ancora iscritto negli annali dell’Associazione degli Uomini di Mondo che sarebbe nata solo dopo, nel 1998.

Ci frequentammo per molti anni mentre ero direttore dell’Apt Langhe e Roero e ricordo come – a quel tempo – fossi ancora astemio e lui, uomo di grandissima cultura, mi insegnasse il gusto per il “buon bere e il ben mangiare”. Un paio di volte venne pure a Borgo Robinie, l’agriturismo gestito dalla mia famiglia per poi passare al Mulino Marino di Cossano Belbo e fare la solita visita a Romano Levi e a Tonino Verro che allora gestiva il ristorante La Contea di Neive.

Ricordo ancora la gaffe che feci nel chiamarlo “Mago Zurli” perché a lui andava un po’ stretto essere  imprigionato  nei panni del mago più famoso d’Italia e mi resi conto, con il tempo, di quanta conoscenza e saperi avesse. Sarà per questo che, oltre a ideare lo “Zecchino d’oro” e “Chissà chi lo sa”, che poi condusse Febo Conti, ideò anche la rivista di Cucina “Sapori d’Italia” sulla quale scrivevano in pochi, lui e la bellissima bionda Susanna Signorini, sua segretaria efficiente e instancabile.

Mentre era regista per Rete Quattro, per una serie di trasmissioni sulla cucina e sul Turismo nelle Langhe e Roero, svolse diverse puntate dedicate alle Langhe e lo seguii in tutte. Terminato quel ciclo di trasmissioni continuammo a tenerci in contatto.

Lo persi di vista per un po’, quando cominciai a fare l’ambasciatore delle Langhe in giro per il mondo per l’enogastronomia del Piemonte: Losanna, Helsinki, Pechino, Singapore, Johor Baru, Kuching, Miri, Kuala Lumpur ecc.

Lo rividi solo nel 2001 ed era stato iscritto fra gli uomini di mondo dell’Associazione e me ne parlò con orgoglio. Era in compagnia di Lucia, la figlia avuta dal suo secondo matrimonio con Maria Cristina Misciano              che ebbi successivamente modo di conoscere quando mi portò nella sua casa di via Pergine a Milano.

Il condizionamento che gli dava la notorietà di Mago Zurli non gli vietava, però, di dedicarsi ancora allo Zecchino d’Oro e infatti, a Torino, assistetti, ad un incontro per  programmare le nuove edizioni dello Zecchino d’Oro. Tanto odio, ma anche tanto amore per la sua creatura più bella.

Persona stupenda, di immensa cultura, sempre disponibile con tutti, mi spiace che sul finire della sua carriera sia stato attaccato, in modo brutale, in una trasmissione televisiva che – al suo attivo – ha avuto risvolti di gran lunga migliori.

Incorse anche in un piccolo incidente giudiziario legato alla burocrazia e Tortorella fu accusato, quale organizzatore della trasmissione Bravo, bravissimo, di non aver chiesto all’ Ispettorato del lavoro l’ autorizzazione per far esibire in alcune acrobazie i bambini cinesi ospiti della puntata registrata il 15 novembre ‘ 94 nel teatro Ponchielli di Cremona. I piccoli erano i protagonisti della serie televisiva mandata in onda dalla Fininvest: piccoli geni, musicisti, pittori, cantanti, mini-cabarettisti e, appunto, acrobati.

Fu anche rappresentante Unicef e in molti hannoo ancora un bellissimo ricordo di un grande uomo di mondo che è stato loro amico.

TOMMASO LO RUSSO

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