Il percorso formativo ha portato all’assunzione a tempo indeterminato di oltre 90 giovani da parte dell’azienda

Dopo il successo ottenuto dal 2012 ad oggi, con le prime cinque edizioni, si avvicina il nuovo biennio del Master di II livello in Industrial Automation, che avrà inizio a gennaio 2017. Le selezioni per la sesta edizione del Master, finanziato dalla Regione Piemonte e organizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Comau, sono aperte infatti dal primo settembre fino all’11 novembre 2016. Oltre 90 giovani ingegneri che hanno finora frequentato il Master sono entrati a far parte di Comau, azienda leader del settore a livello globale, che mette al centro di ogni sua strategia le persone e le loro competenze. Il Master in Industrial Automation è un percorso di formazione e, al contempo, una concreta esperienza di lavoro, che punta ad attrarre e selezionare i migliori laureati in Ingegneria, provenienti da Università italiane ed estere. I partecipanti hanno così l’occasione di studiare e specializzarsi nel campo dell’Automazione Industriale, venendo contemporaneamente assunti da Comau fin dal primo giorno, attraverso un contratto di Alto apprendistato. Il percorso formativo, completamente in lingua inglese, prevede nel primo anno 540 ore di lezione e, nel secondo anno, 660 ore dedicate a un project work in azienda. I corsi vengono tenuti dai migliori manager Comau e docenti del Politecnico di Torino. Il Master non prevede costi a carico degli studenti selezionati. Lo stretto legame tra didattica di eccellenza e realtà industriale è la scelta vincente. Sia per le aziende, chiamate ad affrontare le sfide sempre più impegnative che i mercati globali propongono; sia per gli studenti, che devono costruire un bagaglio di solide competenze per muoversi da protagonisti nel mondo d’impresa, altamente competitivo e in costante evoluzione. Lo dimostrano l’esperienza positiva Master in Industrial Automation e il successo di Comau, un’azienda che sente di avere una speciale responsabilità sociale nei confronti dei giovani talenti e che, per questo, non smette di credere e di investire nella loro formazione e crescita professionale.
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Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Politecnico di Torino e di Comau:
https://didattica.polito.it/master/industrialautomation/2017/introduction
http://www.comau.com/en/comau-academy/young-talents/master-industrial-automation
Dalla scheda cliente al Customer Relationship Management


STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
“Il Piemonte non può più attendere il riordino di un importante segmento del servizio sanitario regionale che è quello della residenzialità psichiatrica: per troppi anni
“L’abbandono ed il ritorno alla montagna” è il tema dell’ottava assemblea nazionale degli studenti forestali
un progetto innovativo basata su valori ambientali, naturali e culturali, rinnovando tradizioni e mantenendo reti di relazioni con territori extra – montani. Per poter riabitare le Alpi i fattori che esercitano un maggior peso son due: il primo è morfologico-infrastrutturale, poiché se da un lato abbiamo valli lunghe che danno accesso a valichi o trafori internazionali, percorsi da grandi assi viari e ferroviari e hanno al loro interno città importanti; dall’altro ci son piccole valli che dopo pochi chilometri sboccano in pianura e son costrette a far riferimento a dotazioni urbane che si trovano fuori da esse. L’altro fattore è il grado di urbanizzazione della pianura pedemontana su cui sboccano le valli. Si va quindi dalla presenza di metropoli come Torino alle numerose città sparse dell’alta pianura veneta. Combinando i due fattori otteniamo una varietà di situazioni più o meno attrattive per i nuovi abitanti. La Valle di Susa è un caso esemplare di come gli effetti dei due fattori si combinano perfettamente. Infatti, è una delle poche valli delle Alpi Occidentali italiane di una certa lunghezza e conduce a valichi e trafori internazionali, inoltre il suo sbocco pedemontano è compreso nella corona più periferica dell’area metropolitana di Torino.
IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau
a prezzi accessibili a tutti. A fine degli anni ’90 il Coordinamento dei genitori di Torino, con l’appoggio di Legambiente, Aiab e altre associazioni, lottava per ottenere la mensa biologica per tutti. In quegli anni le città italiane hanno fatto scuola in Europa, e non solo, in materia di educazione alimentare e ristorazione scolastica. Oggi i genitori percorrono strade diverse, non colgono i loro veri diritti (e soprattutto quelli dei ragazzi), privilegiano l’apparente affermazione di diritti individuali. E’ una sconfitta per tutti, genitori e istituzioni, ma soprattutto per i ragazzi, che avrebbero la possibilità di acquisire una cultura alimentare che stiamo un po’ tutti perdendo. E’ un segno dei tempi, dell’incapacità di capire che se vogliamo garantire un futuro a noi stessi, ai nostri figli e al pianeta dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che l’agricoltura, il cibo, la convivialità e i piccoli gesti quotidiani ci aiutano a costruire un’economia finalmente sostenibile. E’ utile che le istituzioni locali assumano un’iniziativa e avviino un confronto che coinvolga tutte le parti interessate per ristabilire le priorità, rispettare i diritti dei ragazzi e ristabilire un modello educativo e di ristorazione che ritorni a essere all’avanguardia.
L
milioni siano sufficienti o meno – ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, Gilberto Pichetto – ci auguriamo che il monitoraggio previsto non diventi un’operazione di facciata, bisogna essere chiari fin da subito e non generare aspettative che non verranno rispettate”. Per la capogruppo Lega Nord, Gianna Gancia “dobbiamo considerare questa discussione anche in ottica referendaria, in base all’esito della consultazione queste discussioni potrebbero essere sterili. Siamo inoltre preoccupati per le liste d’attesa sull’epatite C. Non dimentichiamo l’aspetto dei costi standard, tema che ha una valenza grande e vede molte disparità”. Per i consiglieri del Movimento 5 Stelle Davide Bono e Stefania Batzella “abbiamo votato un odg che impegnava l’assessore a portare al tavolo nazionale il tema degli assegni di cura erogati ai parenti dei malati, provvedimento che genererebbe un risparmio notevole rispetto al ricovero in reparto o in Rsa. Dobbiamo approfondire tutti gli aspetti, forse si poteva fare meglio, se non ci saranno risorse sufficienti i nuovi Lea rappresenteranno un po’ un incompiuto, solo la metà se ne andrebbe per le cure dei virus come epatite C. Valuteremo inoltre tutte le malattie rare e croniche che sono state inserite”.
Dal 15 al 17 settembre 2016 presso il Teatro Regio di Torino ci sarà l’11° Congresso Internazionale organizzato dall’European College for the Study of Vulval Disease (ECSVD)
patologie oncologiche, e non, correlate al Papilloma Virus, con la presentazione del nuovo vaccino nonavalente presto disponibile anche in Italia; la ricostruzione per le donne che hanno subito la mutilazioni genitali; la gestione multidisciplinare del dolore vulvo-perineale alla luce della nuova classificazione internazionale del 2015 e delle nuove terapie riabilitative. Parteciperanno tra i più importanti specialisti a livello nazionale e internazionale, tra i quali il Dott. Paolo Scollo, Presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), il Dott. Francesco Raspagliesi dell’Istituto Tumori di Milano, il Dott. Mario Airoldi della Città della Salute di Torino, il Prof. Jacob Bornstein, già Presidente dalla International Society for the Stufy of Vulvar Disease (ISSVD), il Prof. Michael Hockel, Direttore della Scuola di Chirurgia Pelvica Radicale di Lipsia, il Dott. Jeff Andrews, Editore del Journal of Lower Genital Tract Disease. L’ECSVD, fondato nel 1996 proprio a Torino, oggi tra i suoi membri vede i principali esperti europei nella patologia vulvo-vaginale e negli anni ha esteso il proprio ambito scientifico ad altri aspetti della patologie femminili, un ampliamento voluto dall’attuale Presidente, il Dott. Fabrizio Bogliatto dell’ASL TO4.
Della vituperata Prima Repubblica forse non proprio tutto era da gettare alle ortiche