ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 638

I cittadini approvano il bilancio Pop

pop

Di Paolo Pietro Biancone*

Dallo scorso anno la Città di Torino si è dotata di un nuovo strumento di rendicontazione chiamato Popular Financial Report (PFR). Ereditato dai Paesi Anglofoni dove è già diffuso nel 60% delle municipalità, il PFR è interessante per la diffusione delle attività realizzate e dei risultati raggiunti in termini quantitativi e qualitativi dalla Città, intesa come gruppo di aziende connesse e impegnate a erogare servizi pubblici. Con un linguaggio semplice, lineare, accompagnato da grafici esemplificativi il PFR permette alla cittadinanza una veloce lettura della complessa macchina pubblica. Abbiamo la possibilità di individuare in un unico documento le partecipazioni in altre società o enti pubblici, le responsabilità di realizzazione dei servizi, gli incassi e gli investimenti della Città. Al fine di migliorarne i contenuti il Gruppo di ricerca del Dipartimento di Management dell’Università, in collaborazione con il Comune di Torino, ha diffuso Il questionario presente sulla piattaforma informatica del Dipartimento di Management al link http://www.management.unito.it/do/forms.pl/Search?search=categoria%3A%22Questionari%22&title=Questionari a diversi interlocutori. Il questionario è formato da 25 domande chiuse e 5 domande aperte. Attraverso un’analisi di tutti quelli che erano i portatori di interesse per area tematica (servizi e politiche comunali), è stato possibile definire un elenco di soggetti coinvolti a diverso titolo nella gestione della Città. Al primo posto troviamo la Cittadinanza, coinvolta attraverso il voto nella scelta della gestione. La cittadinanza comprende diverse categorie molto eterogenee tra di loro tra cui giovani, anziani, donne, nuclei famigliari, studenti universitari, stranieri residenti, volontari. A questo primo gruppo di interesse si affianca quello dei dipendenti e collaboratori della Città di Torino formata appunto da dipendenti, da amministratori, da revisori della Città; alcuni di questi sono residenti a Torino ma molti influiscono sulla gestione della Città e sono interessati all’andamento non tanto per l’espressione di voto quanto per la possibilità gestionale della macchina pubblica. Il terzo importante gruppo sul quale si è focalizzata l’attenzione, perché è quello che può influenzare sia a livello legislativo che a livello economico l’andamento della Città, è formato da Regione, Enti Commerciali, Società ed Enti del Gruppo Consolidato della Città, Associazioni e Associazioni. L’ultimo gruppo è quello che non ha di norma espressione di voto, ma le cui azioni e la cui fiducia può influenzare notevolmente l’opinione della cittadinanza o le regole della gestione. I questionari raccolti in circa tre mesi di diffusione sono stati 749. Il campione è formato per lo più da uomini 38,78%, Donne 70% e Transgender per il restante 1,22% . Il 96,59% è di origine italiana mentre solo il 3,41% è di origine straniera. La residenza degli intervistati è residente a Torino o in provincia e ha un livello di istruzione pari al Diploma di Scuola Superiore Secondaria con un’alta percentuale di laureati . Il 51,42% del campione è formata da persone con un lavoro continuativo contro il 4,18% delle persone con un lavoro saltuario e il 43,45% di studenti. Il campione può essere stato influenzato dai canali di diffusione tra cui il sito dell’Università di Torino e l’intranet della Città. Solo l’1% del campione è formato da inoccupati e pensionati. Le due fasce d’età che hanno risposto maggiormente al questionario sono state quelle comprese tra i 21 e i 30 anni e quelle tra i 51 e il 60 anni .

perna foto mole mongolfiera

I risultati del questionario indicano alcuni aspetti interessanti e, in alcuni casi, esprimono le esigenze del cittadino. Il 65,12% della popolazione è riuscita a comprendere gli obiettivi del Popular Financial Reporting; il 40,77% della cittadinanza pensa che il linguaggio sia comprensibile contro il 55,40% che lo trova comprensibile con margine di miglioramento. Interessante è la connessione tra il grado di comprensione del documento e il livello di istruzione, i soggetti che hanno maggiore difficoltà sono quelli con un livello di istruzione inferiore (scuola primaria di 1° grado). I soggetti che hanno risposto al questionario pensano che i grafici e le tabelle permettano una facile comprensione del documento. Solo il 13,60% legge regolarmente in maniera autonoma il bilancio della Città di Torino; il dato può essere sicuramente influenzato dal numero di dipendenti che hanno risposto al questionario. Anche in questo caso, la popolazione con un basso livello di istruzione è quella che non legge il bilancio della Città. Il 64,46% della popolazione capisce il bilancio con qualche difficoltà di interpretazione, il 20,75% lo comprende completamente contro il 13,79% che capisce completamente le informazioni fornite. Nonostante ciò il 60,91% degli intervistati capisce l’importanza di avere a disposizione il Bilancio nel Popular Financial Report per comprendere meglio i valori quantitativi e qualitativi ad esso affiancati. Il 56,23% ha una visione completa dei servizi erogati dalla Città attraverso il documento, il 41,14% pensa che la visione d’insieme fornita sia parziali e solo il 2,63% pensa che il documento non fornisca una visione d’insieme (Figura 5). Ma la maggior parte (65,79%) pensa che il documento fornisca una maggiore trasparenza delle attività svolte dall’ente locale e una maggiore consapevolezza (73,75%) dei servizi erogati dalla Città.

Il questionario mette in luce due punti essenziali per migliorare e incrementare il documento secondo le esigenze, queste sono una maggiore rappresentazione di informazioni qualitative fornite sui servizi erogati del Gruppo Consolidato della Città di Torino mentre non si vuole una diminuzione dei contenuti messi ad oggi a disposizione nella prima versione. Le tre tematiche di maggiore interesse che saranno da ampliare ulteriormente sono in ordine entrate e spesa della Città (62,10%), politiche sociali (49,93%), cultura e turismo (49,79%). Minore interesse invece è dato ai servizi di avvocatura della Città, mobilità e politiche verso gli animali. Grazie alle domande aperte abbiamo interessanti spunti di tipo qualitativo quali ad esempio il futuro titolo in italiano del documento, quali ad esempio: Bilancio Trasparente, Bilancio Popolare, Bilancio Free, Bilancio POP, Bilancio Finanziario Popolare, Rendiconto Popolare per i Servizi al Cittadino, Reportage Popolare Finanziario, Rendiconti Torino. Maggiore attenzione sarà rivolta anche al prossimo piano di diffusione, la maggior parte degli intervistati ha individuato, come principali canali, il sito istituzionale della Città, i Social Network e i l’ufficio stampa dell’Università e delle Società ed Enti del Gruppo. Tra i consigli possiamo individuare tra i canali innovativi anche un’applicazione per cellulari per la diffusione dei contenuti, la consegna diretta a casa, alle fermate dei pullman, su canali di youtube, sito web dedicato e attraverso una serie di incontri pubblici e dai parrucchieri. Tra le maggiori informazioni e tematiche richieste, le politiche di assunzione comunali, l’accesso ai disabili, le responsabilità nominali di assessori e manager nelle politiche di spesa e rapporti con le partecipate del Gruppo Consolidato. L’innovazione parte dal bilancio.

*Presidente del corso di studi in Professioni Contabili e Coordinatore del corso di Dottorato in Business Management dell’Università di Torino

La Città di Torino e i genitori, il giudice e il baracchino

IL MONDO DEL BIO

di Ignazio Garau

mense 2Ritorna in voga il baracchino? E’ utile che a Torino si apra una riflessione approfondita sulla ristorazione scolastica e collettiva, sul ruolo che questa può giocare in termini di educazione, prevenzione delle patologie e di benessere per i cittadini, senza dimenticare l’impatto che l’alimentazione delle città ha sull’ambiente e i ritorni positivi che un’impostazione sostenibile può avere sull’economia locale.

Il porta pietanza di operaia memoria, denominato baracchino nella parlata torinese, lo si usava perGARAU2 andare all’asilo, per mangiare a scuola e riempiva la borsa di operai e impiegati quando pranzavano in fabbrica. Una volta era rigorosamente in alluminio, poi è subentrato l’acciaio e oggi ci sono contenitori a tenuta termica in grado di conservare caldo il pasto sino al momento del consumo.

E’ un oggetto andato in disuso con l’avvento delle mense scolastiche e aziendali, tanto che se cercate la parola su un motore di ricerca faticherete a trovare il corretto significato.

La mensa un tempo era un privilegio di poche realtà aziendali, l’Olivetti di Ivrea la istituì, ad esempio, tra le prime fabbriche, fin dal 1936. Fu solo con gli anni ’60 che il servizio di ristorazione divenne oggetto di rivendicazione sindacale, nell’ambito della richiesta di un più generale miglioramento delle condizioni di vita in fabbrica. Prima arrivarono i precotti (pasti preconfezionati in una cucina centralizzata, refrigerati e riattivati al momento del consumo), poi arrivò il pasto surgelato (adottato, ad esempio, negli stabilimenti FIAT). Ma la “mensa fresca” era giustamente preferita dai Consigli di Fabbrica. Interessante rileggere oggi il Bollettino mensile di documentazione” della Federazione CGIL-CISL e UIL di Torino del settembre 1980, tutto dedicato al tema della “mensa” nella vertenza FIAT. Anche in quegli anni il “baracchino” diventa il simbolo e lo strumento di rifiuto del “precotto – surgelato” imposto da FIAT. Dal dibattito sulla mensa in fabbrica si passò a ragionare sull’adozione di una piattaforma territoriale per richiedere l’istituzione di “mense di quartiere”, ma le vicende economiche e sociali che seguirono non consentirono di proseguire su quelle riflessioni e proposte, di sicuro interesse.

La scuola da parte sua, con l’introduzione del “tempo pieno” oltre 45 anni fa, sviluppò un suo modello di ristorazione. Torino fu tra le prime grandi città a organizzare la centralizzazione del servizio, con la realizzazione di grandi centri di cottura da parte di società di catering, capaci di soddisfare la domanda di oltre 50.000 pasti giornalieri. Una innovazione per quegli anni, che consentì di introdurre soluzioni e impostazioni che si estesero a altre città italiane.

Negli anni ’90 ci fu l’introduzione di un modello di ristorazione scolastica con l’utilizzo di alimenti biologici, l’esperienza della mensa bio – mediterranea di Grugliasco, a Torino la sperimentazione del bio nell’allora V° Circoscrizione (1.200 pasti giornalieri). In quegli anni il Coordinamento Genitori, Legambiente e altre Associazioni si battevano per migliorare il servizio e per estendere l’utilizzo del bio nella preparazione dei pasti. In quegli anni il nostro paese ha fatto “scuola” in Europa, e non solo, in tema di ristorazione scolastica. I paesi che sono venuti in Italia a studiare le nostre esperienze ne hanno fatto tesoro e sono andati avanti. Noi? Dimenticate le buone esperienze e i buoni propositi, ci siamo fermati!

Oggi sembra ritornare in voga il baracchino, come conferma anche una recente sentenza della Corte di Appello di Torino, con la quale si stabilisce che i genitori devono poter scegliere tra la mensa scolastica e il pranzo al sacco per i figli.

Spending review e tagli alle risorse dei Comuni, perseguimento del massimo ribasso nelle gare d’appalto, nonostante tutto ciò aumento delle tariffe, delineano un quadro in cui la questione della funzione educativa e formativa della refezione scolastica perde rapidamente di interesse per tutti (istituzioni e genitori), così che da posizioni di avanguardia stiamo scivolando in basso nella graduatoria europea per la qualità del servizio di ristorazione scolastica, buttando letteralmente via i buoni risultati raggiunti nel corso degli anni.

I genitori ricorrono al Giudice per ottenere il riconoscimento del diritto a non usufruire del servizio di ristorazione scolastica, quindi non sembrano capaci di elaborare una richiesta di modifica e miglioramento del servizio e delle condizioni di accesso allo stesso, ma semplicemente rivendicano !’accertamento del loro diritto soggettivo di sottrarsi al servizio di refezione. Anche qui non mi sembra che si siano compiuti dei passi in avanti.

E’ necessario aprire un confronto su questi temi, recuperare il ruolo e la funzione educativa del pasto a scuola e, più in generale, l’utilità di adeguati servizi di ristorazione collettiva.

Chissà se la nuova amministrazione torinese saprà farsi portatrice di soluzioni e percorsi innovativi.

Ignazio Garau

Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

La radio strumento di inclusione sociale a “Prossimamente”

ProssimaMentePrimo raduno di Larghe Vedute, il network delle Radio della Salute della Mente. Iingresso gratuito a tutti gli eventi

Arriva i prossimi 8-9-10 luglio a Chieri la prima edizione di ProssimaMente, un evento del tutto unico in Italia che riunisce le “Radio della Salute della Mente” presenti nel nostro Paese. Radio che attraverso le proprie frequenze coinvolgono all’interno dei propri palinsesti persone affette da disturbi psichici, al fine di favorirne l’integrazione e l’inclusione sociale, divulgando una cultura basata sulla restituzione della dignità e dei diritti ed opponendosi agli stereotipi ed allo stigma che circondano il disagio psichico. Per tre giorni la Città di Chieri si animerà con dirette radiofoniche aperte al pubblico. Ospite di eccezione il celebre psicologo argentino Alfredo Olivera, che nel 1991 con Radio La Colifata creò per la prima volta un dispositivo di questo tipo, all’interno dell’Ospedale di Buenos Aires in Argentina. Atteso insieme a lui anche lo staff di Radio Sin Nombre di Parigi, fondata dallo stesso Olivera. Un’occasione per riflettere su come il microfono e la radio possano diventare una buona pratica da diffondere ovunque ci sia bisogno di aggregazione e di ascolto.

Da molti anni, in molte città italiane, dentro, intorno e fuori dai Dipartimenti di Salute Mentale, ci sono cittadini e cittadine che prendono la parola davanti ad un microfono e dicono di sé, della sofferenza e della guarigione, del mondo di dentro e di quello di fuori. Sono le Radio della Salute della Mente: ognuna un po’ differente, tutte con molti punti in comune, dicono parole importanti. Trasmissioni di tutti i tipi: contenitori di attualità, performance radiofoniche, interviste e selezioni musicali, redazionali di teatro/cinema, momenti di informazione sulla salute mentale in Italia oggi, realizzati anche con la collaborazione di associazioni ed Enti differenti. Una piattaforma che coinvolge utenti di servizi di salute mentale, operatori, cittadini, uniti nello sforzo di dare voce a mondi troppo spesso ignorati o ghettizzati, con l’idea di creare una rete di comunicazione per la comunità di attivisti, medici, volontari, familiari che hanno a che fare con la sanità mentale, tenendola insieme e permettendole di confrontarsi. Un veicolo per promuovere la salute mentale, in un’ottica non esclusivamente terapeutica, ma di incremento e mantenimento di un benessere altrimenti costantemente a rischio, attraverso l’espansione della propria rete di relazioni e l’assunzione di ruoli diversi e riconosciuti anche al di fuori dei soliti circuiti.

 ProssimaMente 2

Trasmissioni che si ispirano dichiaratamente al lavoro pioneristico svolto dallo psicologo argentino Alfredo Olivera a Buenos Aires a partire dal 1991, con la famosa Radio La Colifata e con gli studi successivamente pubblicati in cui descriveva gli effetti positivi osservati tra i suoi pazienti. Olivera, che sarà ospite di eccezione del festival, accompagnato dallo staff di Radio Sin Nombre di Parigi che di recente ha fondato, ha osservato nei suoi studi come l’elemento più importante dell’approccio positivo dei pazienti verso il mezzo sia quello di avere la certezza, tramite i feedback degli ascoltatori, che le loro parole vengano ricevute e rielaborate. Questo rappresenta per loro un modo per rientrare, temporaneamente e virtualmente, dentro i confini della società. Essere ascoltati è la loro più grande necessità, oltre a un altro fattore molto importante: poter verbalizzare i propri sentimenti e potersi ri-ascoltare.

“A partire dalla creazione di Radio La Colifata 25 anni fa, ho percepito questa esperienza come uno spazio di incontro, una specie di circolo rotante, itinerante, effimero ed aperto, che chiama ognuno dei partecipanti a confrontarsi in un incontro con gli altriracconta Olivera. Ognuno con il suo particolare modo di percepire, sentire, pensare ed esprimere il mondo. La parola diventa propria se creiamo luoghi dove il linguaggio sia un bene comune, insieme ai gesti, ai corpi ed agli sguardi. Per questo credo che partecipare a ProssimaMente possa essere salutare ed interessante per chiunque. Noi di La Colifcata siamo felicissimi della iniziativa del Network Larghe Vedute, che si colloca nel cuore della stessa vita comunitaria e quotidiana. Facendo radio tutti insieme in spazi pubblici possiamo produrre una “differenza”, favorendo l’inclusione nell’incontro tra persone differenti. Penso che le Radio della Salute della Mente portino in sé un progetto che potremmo chiamare etico-clinico, politico ed estetico, e che con le loro attività contribuiscano a creare nuovi territori per l’arte, nuove condizioni per la politica e nuove posssibilità per la salute.”

Le due giornate di venerdì e sabato saranno caratterizzate dall’alternarsi di dirette aperte al pubblico, che animeranno differenti spazi della città di Chieri e che saranno caratterizzate dalla interazione tra le diverse radio e trasmissioni partecipanti. Tra di loro, come già detto, anche Radio Sin Nombre di Parigi.

Domenica, in chiusura dell’evento, si terranno gli Stati Generali delle Radio della Salute della Mente. Un momento di incontro tra tutti gli attori protagonisti di Larghe Vedute, che lavoreranno insieme per provare a disegnare le prospettive future di questo progetto attraverso l’utilizzo dell’Open Space Technology. Si tratta di una metodologia di partecipazione sociale creata da Harrison Owen, che consente che siano gli stessi partecipanti, con un supporto non invasivo di un facilitatore, a scegliere i contenuti e ad organizzare la discussione.

 

“Questo evento nasce con l’idea di unire all’interno di un unico evento aperto al pubblico tutte le trasmissioni delle Radio della Salute della Mente presenti in Italia, che si sono coordinate attraverso il network aperto Larghe Vedute, e di dare vita a dei format in cui esse interagiscano tra di loro a più mani – raccontano gli organizzatori di Prossimamente -. Le persone che soffrono di disturbi psichici, nella maggior parte dei casi, se stimolate correttamente reagiscono in maniera piacevolmente inaspettata, regalandoci momenti di complicità, condivisione e, perché no, divertimento. Negli anni è stato inoltre osservato come questo tipo di attività abbia effetti molto positivi su di loro, favorendone l’inclusione sociale e una sensazione di appagamento nel loro percorso verso una vita il più possibile dignitosa e degna di essere vissuta. Il nostro mentore in tal senso è Alfredo Olivera, che siamo estremamente orgogliosi di ospitare all’interno del festival. Il tema del disagio psichico è un argomento sempre più attuale: spesso lo si argomenta da fuori ma non dal dentro, dal punto di vista chi la sofferenza psichica la vive.
I progetti delle Radio della Salute della Mente intendono raccontare il dentro, ma anche interagire con il fuori, perché fra fuori e dentro la differenza non è mai così sottile.

 

“Prossimamente” si legherà infine ad “AREA di Prossimità“, evento off di “AREA – Festival Internazionale dei Beni Comuni” organizzato sempre dall’8 al 10 luglio dal Comune di Chieri. Tra i diversi eventi che tratteranno temi quali la rigenerazione urbana, l’accoglienza e la solidarietà, la qualità della vita e dell’ambiente e l’economia collaborativa, spicca sabato 9 luglio una “Giornata della Prossimità”, organizzata in collaborazione con i promotori di Biennale Prossimità. Un momento che intende affrontare in modo congiunto il paradigma dei beni comuni e il tema della prossimità a partire dalle pratiche e dalle esperienze concrete. RadioOhm sarà media partner ufficiale dell’intero evento off e seguirà gli eventi con la redazione CooPlay, un progetto nato dalla collaborazione tra Novacoop e RadioOhm all’interno delle attività di CoopAcademy. 

IL NETWORK DI LARGHE VEDUTE

Larghe Vedute è il primo network radiofonico ideato e creato dalle Radio della Salute della Mente, nato nel 2015 dall’incontro delle diverse realtà italiane che negli anni si sono incontrate a convegni, seminari e manifestazioni dedicate alla radiofonia e alla salute mentale, e dal bisogno di queste di trovare una “casa” in cui condividere i propri contenuti. Tale casa è rappresentata dalla web radio torinese Radio Ohm, che dedica una parte del proprio palinsesto a tutti i programmi del network. Larghe Vedute si occupa di promozione della salute mentale ed è volta al processo di autonomia e risocializzazione degli utenti psichiatrici, seguendo il percorso tracciato dalla promulgazione della Legge 180, relativa alla chiusura dei manicomi. Un progetto che ha l’obiettivo di favorire un “andare oltre” il microcosmo dei Dipartimenti di Salute Mentale.
Un microfono aperto che idealmente collega tutto lo stivale; un momento di scambio di contributi, opinioni, buone pratiche fra colleghi di radio, che sentono la comunicazione come mezzo non solo terapeutico, ma necessario. Larghe Vedute vuol essere innanzitutto un fattore di promozione della salute mentale in un’ottica, non tanto e non solo di cura di una patologia, ma di incremento e mantenimento di un benessere altrimenti costantemente a rischio, attraverso l’espansione della propria rete di relazioni e l’assunzione di ruoli diversi e riconosciuti anche al di fuori dei soliti circuiti.

Fanno parte del network ad oggi: RadioOhm, Radio Fragola, Radio Ueb, Collega-menti, Radio Fuori Onda, Radio Stella 180, Radio Senza Muri, Radio Liberamente, Psicoradio, Radio Rete180, Segn/Ali Radio, Radio Incredibile, Radio Tab

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

 

Venerdì 8 Luglio – ore 20.30 – diretta dal Chiostro di S.Antonio – RADIOOHM Pro Loco + RADIO FRAGOLA

Sabato 9 Luglio – ore 10.00 – diretta da Piazza Dante – RADIO FUORI ONDA (ROMA) + RADIO STELLA 180 (L’AQUILA)

Sabato 9 Luglio – ore 15.00 – diretta  - dall’ex Area Tabasso – RADIO UEB (ROMA) + LIBERAMENTE RADIO (MODENA)

Sabato 9 Luglio – ore 17.00 – diretta da Piazza delle Meridiane – SEGN / ALI (TORINO) + PSICORADIO (BOLOGNA)

Sabato 9 Luglio – ore 20.00 – diretta dalla Cittadella del Volontariato – RADIOSENZAMURI (JESI) + RADIO SIN NOMBRE (PARIGI)

Domenica 10 Luglio – ore 9.00-13.00 – gli Stati Generali di Larghe Vedute presso la Cittadella del Volontariato

SUL WEB: www.larghevedute.comwww.radioohm.it

PER INFORMAZIONI: radio@radioohm.itinfo@larghevedute.org

 

Salute della donna, comitato mondiale al Sant’Anna

sant'anna ospedaliAncora una volta Torino è in prima linea nella promozione della cultura scientifica, della salute e dei Diritti Umani. Al Sant’Anna  infatti si è riunito il 30 giugno e il 1 luglio il Comitato Mondiale che si occupa della Salute della Donna e dei Diritti Umani della Federazione Internazionale di Ginecologia e Ostetricia (FIGO), coordinato dalla Professoressa Chiara Benedetto, Direttore della Struttura Complessa Universitaria di Ginecologia e Ostetricia. L’incontro si è aperto all’insegna di una frase programmatica, quella di Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini presso l’OMS: ” The right to health is a human right and the health of a nation is determined by the health of its girls and women”. Fra i partecipanti i 12 membri neoeletti che rappresentano i vari continenti e che provengono da Canada, USA, Messico, Colombia, Regno Unito, Finlandia, Germania, Italia, Iraq, Zimbawe, Sri Lanka, e Pakistan. Il Comitato ha affrontato le tematiche più attuali nell’ambito della Salute della Donna per stabilire gli obiettivi di azione a medio e lungo termine e le aree con priorità di intervento per i prossimi tre anni. Oltre a temi cruciali come la consulenza prematrimoniale per una corretta preparazione alla gravidanza e al parto, la prevenzione del parto pretermine e delle infezioni sessualmente trasmissibili, l’incremento delle aprile ginecologapossibilità di accesso alla contraccezione , l’adozione di stili di vita sani che condizionino positivamente la salute della donna e, di conseguenza, dell’intera comunità. In linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibili delle Nazioni Unite si sono anche affrontati argomenti purtroppo ancora attuali in tema di diritti umani come le violenze domestiche e la sicurezza e il rispetto della donna in tutti i contesti della vita quotidiana ( luoghi di lavoro, casa, luoghi di cura), il matrimonio delle adolescenti e le mutilazioni genitali femminili. Uno dei principali obiettivi del Comitato è quello di promuovere la formazione dei professionisti che operano in ambito ostetrico e ginecologico e l’informazione per le donne in tema di salute, rendendo disponibile e traducendo in diverse lingue materiale sia didattico sia informativo. Inoltre il Comitato si occuperà di creare strategie e piani di azione su scala locale e mondiale, in collaborazione con le Organizzazioni Intergovernative, alcune non Governative, Fondazioni di Beneficenza, Associazioni di Pazienti e comunità locali per creare una rete capillare che collabori al raggiungimento degli obiettivi . A tale scopo è previsto un incontro tra i membri del Comitato e i rappresentanti delle principali istituzioni del territorio, al fine di favorire strategie di azioni comuni e lo scambio di idee e necessità di salute della donna.

Helen Alterio

 

AL VIA SABATO 2 LUGLIO IL RIGHTS VILLAGE

Alle 21 BOATO, il party del Torino Pride e party di apertura del Rights Village. Sarà anche possibile seguire la partita della Nazionale. Torino Esposizioni, ingresso da Viale Boiardo (lato Parco del Valentino)

torinoesposizioni

Al via il 2 luglio il Rights Village, il primo evento dedicato ai diritti e all’uguaglianza, declinato in un mese di dibattiti, incontri, spettacoli, performances teatrali, musica e mostre. Il “Villaggio dei Diritti” sarà aperto per tutto il mese a Torino Esposizioni, per l’occasione reso di nuovo vivibile, con ingresso da Viale Boiardo (lato Parco del Valentino).

L’inaugurazione si svolgerà sabato 2 luglio alle ore 19 alla presenza delle autorità. Interverranno: Anna Rossomando, Parlamentare, Ufficio di presidenza Camera dei Deputati; Daniele Viotti, Parlamentare europeo; Monica Cerutti, Assessora ai Diritti Regione Piemonte; Marco Giusta, Assessore Pari Opportunità Comune di Torino. Seguirà un happening teatrale con Luisella Tamietto.

A partire dalle ore 21 ci sarà BOATO, il party ufficiale del Torino Pride e party di apertura del Rights Village. Durante la serata si alterneranno Dj Set – Giulio Scarpelli, Giusy Consoli (Les Folies de Pigalle) e Mattia Matthew (Gay Village Roma) – performances, intrattenimento, show d’apertura, animazione, street food di eccellenza e tanto divertimento. L’ingresso a BOATO costerà 10 euro, drink incluso.

Nello Spazio Incontri sarà allestito uno schermo per chi avrà piacere di vedere la partita Italia – Germania degli Europei 2016.

IMG_5063

Gli eventi del Rights Village proseguiranno per tutto il mese affrontando temi quali la non discriminazione, l’uguaglianza e le pari opportunità per tutti, in un contesto di aggregazione e divertimento. Sono anche previste proiezioni di film e di documentari, mostre fotografiche sulle donne e su sport e atleti paraolimpici, una esibizione di circo in carrozzina (Circus Ability), serate danzanti, spettacoli (il 26 ci sarà Sabina Guzzanti) e concerti. Per il cibo si è scelto di dare spazio al territorio: una selezione di operatori di San Salvario sarà sempre presente, alternandosi, al Rights Village per offrire delle proposte variegate per soddisfare tutte le esigenze.

Il Rights Village – ideato e organizzato da Concept Event in collaborazione con il Coordinamento Torino Pride, l’Associazione LOFFICINA e l’Associazione iNova – sarà aperto dal martedì alla domenica dalle ore 18, l’ingresso è gratuito, alcuni eventi, che si svolgeranno nell’area Emiciclo, saranno a pagamento.

 

Programma dettagliato e aggiornato su www.rightsvillage.it

 

Il Club Dirigenti Vendite & Marketing continua la propria crescita

 decarolisRende protagonisti anche i giovani nelle reti di vendita e marketing del futuro

www.cdvm.it

Il Club Dirigenti Vendite & Marketing, una densa storia condensata in una sigla CDVM (www.cdvm.it), nasce nel lontano 1950 all’interno dell’Unione Industriale, per costituire il punto d’’incontro tra le aziende e le figure dirigenziali che rivestivano un ruolo cruciale in ambito Marketing e Vendite. Un bilancio assolutamente positivo, tanto che, soltanto nell’ultimo anno, sono entrati trenta nuovi soci tra Senior e Junior. Presidente del CDVM presso l’’Unione Industriale di Torino è Antonio de Carolis, che ne entrò a far parte già dagli anni Novanta.
mole vittorioDe Carolis vanta una lunga esperienza in aziende leader del settore assicurativo, della moda e della comunicazione pubblicitaria, nelle quali ha ricoperto ruoli manageriali nell’area Marketing e Commerciale. A lui si deve il contributo alla costituzione di un’importante Corporate Business School, nella quale ha svolto attività di docenza e progettazione di percorsi formativi rivolti alle reti di vendita. Ha anche promosso l’organizzazione di un Master universitario in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino che, con il nome di Master in Marketing, Sales & Digital Communication, vedrà partire a novembre 2016 la sua quinta edizione. Un percorso di studi dove Il corpo docente, composto da professori universitari e da manager aziendali, opera in stretta sinergia con i partecipanti stimolando relazioni e sentimenti simili più a quelli di un gruppo di colleghi aziendali che di studenti in una normale dinamica d’’aula.

decarolis2” La mission del nostro Club – spiega il presidente Antonio de Carolis – che è stato il primo di quelli tecnici costituitosi all’interno dell’Unione industriale torinese, è quella di sviluppare la cultura del marketing attraverso convegni, seminari e soprattutto, attraverso lo scambio di esperienze tra professionisti che, pur operando con ruoli diversi in ambiti e contesti differenti, sono accomunati dal fatto di confrontarsi costantemente con il mercato e con i competitors.

Fondamentale, infatti, è anche il clima che si crea tra i soci che, rappresentando tutte le varie fasce di età ed esperienza, sono una reale rappresentazione del mondo delle aziende in un ambiente più disteso e orientato alla crescita personale.

Il professionista del Marketing e delle Vendite deve confrontarsi tutti i giorni con le aziende, i consumatori e i colleghi, quindi con le persone, pertanto la competenza e la capacità di relazione sono indispensabili.

Tra gli obiettivi fondamentali del CDVM, che tra soci “reali” e “soci virtuali” (da social network) vanta circa un migliaio di followers , non vi è soltanto lo sviluppo del marketing e della cultura di vendita, ma anche quello della formazione dei giovani attraverso percorsi specifici, stage in azienda, tutoraggi e corsi. Questa nostra vocazione alla formazione si coniuga con la promozione dello scambio di conoscenze e informazioni tra gli associati che, di fatto, favorisce anche la collaborazione con altre associazioni “.perna foto mole mongolfiera

“Nell’ambito della formazione ai giovani, promossa dal CDVM – aggiunge Antonio de Carolis – uno dei nostri “fiori all’occhiello” è il Master in Marketing & Sales ma altrettanto significativo, ed apprezzato dalle aziende che ci contattano per entrare in contatto con gli studenti, è il corso “Trovare lavoro nell’’area commerciale” si è appena conclusa la sua terza edizione), che si propone di ridurre il gap esistente tra teoria e pratica, tra apprendimento e professione, consentendo ai giovani di acquisire competenze essenziali per operare nel mondo del commerciale e del marketing, sia in qualità di risorsa interna all’’azienda sia di imprenditore.

“CDVM è sensibile alla formazione non soltanto rivolta ai giovani, ma anche a un pubblico adulto – spiega De Carolis – e proprio dalla volontà di soddisfare questa esigenza è nata la collaborazione tra il nostro Club e Skillab, la società di formazione manageriale dell’Unione Industriale di Torino, che ha portato a organizzare ad oggi, 11 edizioni di “Sales cult”, un percorso di formazione articolato in 8 giornate e 3 incontri monotematici, rivolto a chi si occupa di gestione di strutture commerciali e di vendita diretta con i clienti e i canali distributivi. Salescult rappresenta un’’opportunità di crescita personale e professionale perché consente di perfezionare le proprie conoscenze e stimolare cambiamenti comportamentali nelle relazioni economiche. Il percorso, rivolto all’inizio a chi in azienda si occupa delle vendite, è in realtà poi venuto a coinvolgere anche chi desidera migliorare la propria relazione con il mercato per generare strategie e new business, attraverso approcci adatti a un mercato globale”.decarolis 3

“L’’ iniziativa che rappresenta invece uno dei punti di forza del CDVM nel rapporto con il mercato e con le aziende – prosegue De Carolis – è il Premio Odisseo (www.premiodisseo.com), nato nel novembre 2004 da un’idea del Consiglio Direttivo del Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’’Unione Industriale di Torino che, accogliendo una serie di sollecitazioni pervenute da alcuni consiglieri e da alcuni componenti del gruppo giovani, ha organizzato un tavolo di lavoro per valutarne la fattibilità.

Nella sua prima edizione, quella del 2005, il Premio era rivolto alle aziende del Piemonte e Valle d’Aosta distintesi per i risultati ottenuti attraverso strategie innovative di marketing e comunicazione. Le aziende vincitrici hanno visto i loro manager premiati con attestato ed opera d’arte “messa a disposizione “ da giovani artisti contemporanei. Nelle successive edizioni, Odisseo si è arricchito della partecipazione di partner d’’eccellenza e di altre importanti associazioni dell’’Unione Industriale e del tessuto imprenditoriale torinese. Nella quinta edizione del 2015, il Premio, la cui struttura di base è rimasta invariata, ha deciso di “seguire” il tema proposto dall’’evento Expo e, con il progetto “Alimentare l’EccellenzaL’eccellenza alimentare”, l’’apposita giuria di specialisti ha premiato alcune aziende del settore agroalimentare per le performances ottenute nelle categorie: produttori,   trasformatori, distributori, attrezzature e sostenibilità”.

Antonio de Carolis, che ha anche gestito il CUM, Club universitari del Marketing, dal cui “incorporamento” nel CDVM è stato costituito il Gruppo Giovani del CDVM, è inoltre autore di articoli in materia di marketing e vendita per alcune prestigiose riviste italiane e collabora con il quotidiano online “il Torinese” attraverso la rubrica inserita nell’’area economia: Marketing People.

Mara Martellotta

Donne in politica ed economia dal mondo nel Canavese

donna managerIl Castello di San Giorgio Canavese ospita dal 30 giugno al 2 luglio “Expoelette – I Forum internazionale delle donne in politica ed in economia, promosso per il settantesimo anniversario del riconoscimento del diritto all’elettorato passivo ed attivo delle donne. Momento importante sarà il convegno “I piccoli comuni affrontano la sfida delle unioni e delle fusioni”, promosso da Anci Piemonte, che si terrà il 1 luglio, dalle 10 alle 12. Interverranno Franca Cargnello sindaco di Borgiallo, Gianluca Forno, vice presidente Anci Piemonte con delega ai piccoli comuni ed alle unioni e sindaco di Baldichieri d’Asti, Anna Paschero, assessore al bilancio del Comune di Chieri, Emanuele Ramella, presidente della consulta aree vaste di Anci Piemonte e presidente della Provincia di Biella, Dimitri Tasso, coordinatore nazionale Anci delle Unioni di Comuni e sindaco di Montiglio Monferrato, il senatore Magda Zanoni e Laura Zoggia, presidente dell’Unione dei Comuni della Valchisone e Germanasca e sindaco del Comune di Porte.

Massimo Iaretti

L’Egitto chiama Torino

Egypt Economic Development Conference - preparationsL’esigenza è di aziende che operano principalmente nei settori delle energie rinnovabili e dell’ambiente, dell’edilizia e contract, infrastrutture e logistica all’Energy Environment & Building Partnering Event

di Paolo Pietro Biancone *

L’ex Primo Ministro Egiziano Dott. Essam Abdelaziz Ahmed Sharaf e l’ex Ministro del Petrolio Ing. Osama Mohamed Kamal in missione a Torino per promuovere i loro piani di sviluppo territoriali. In particolare, l’obiettivo illustrare le riforme già implementate e future del Governo, per assicurare prosperità e migliori servizi sociali all’intero Paese e gli accordi economici italo-egiziani, già discussi in occasione del convegno internazionale tenutosi nello scorso aprile a Sharm El Sheikh. L’Egitto rappresenta un’area straordinaria di opportunità e sviluppo per le aziende italiane: il piano di sviluppo egiziano prevede, in estrema sintesi, un investimento totale di 150 miliardi di dollari, da reperire tra fondi pubblici e privati. Un piano di sviluppo imponente, in cui compaiono anche molti progetti legati all’industria turistica, da sempre uno dei motori principali dell’economia egiziana.

Basti pensare al previsto ampliamento dell’aeroporto internazionale del Cairo, per un investimento complessivo di 10 miliardi di dollari in sette anni, ma anche al fondo per il raddoppio del Canale di Suez, che prevede anche molte iniziative legate all’industria dei viaggi e dell’ospitalità per un totale di 8 miliardi di dollari. <Con la creazione di due nuove zone economiche attorno al nuovo Canale ha sottolineato l’ex Ministro del Petrolio, Osama Mohamed Kamal, intervenuto, tra l’altro, ad un incontro organizzato con gli studenti del corso di laurea in economia aziendale del Dipartimento di Management dell’Università di Torino e rappresentati della comunità egiziana del Piemonte, lo scorso 27 novembre – e la realizzazione di un tunnel che collegherà la penisola del Sinai al resto d’Egitto, c’è ampio spazio per le imprese italiane e piemontesi, per nuovi investimenti nell’area sia nel settore delle infrastrutture che nella logistica.

L’esigenza è di aziende che operano principalmente nei settori delle energie rinnovabili e dell’ambiente, dell’edilizia e contract, infrastrutture e logistica all’Energy Environment & Building Partnering Event. L’interesse è a trovare in Piemonte prodotti, soluzioni e competenze innovative in tema di: edilizia, interni, consulenza e ingegneria in campo energetico, ambientale, geologico, territoriale e infrastrutturale, tecnologie costruttive innovative.

Si tratta, quindi, di una relazione strategica quella tra Egitto – Italia – Piemonte, fortemente voluta anche dalla Comunità egiziana del territorio piemontese, che è attiva per far sì che l’integrazione economica e sociale dei due Paesi sia sempre più stretta. Il centro di ricerca sulla finanza islamica dell’Università di Torino (www.ercif.org) è impegnato nello studio di nuovi approcci scientifici per incrementare le opportunità di business egiziano-piemontesi, cercando di ampliare i settori di interesse, per esempio, alle aziende del settore alimentare, delle bevande e della moda.

* Director of the European Research Center for Islamic Finance
Editor in Chief European Journal of Islamic Finance
Department of Management
University of Turin

Il primo Rights Village in luglio a Torino Esposizioni

Con un format innovativo, il Rights Village sarà dunque un’occasione per diffondere i principi di non discriminazione e uguaglianza e promuovere le pari opportunità per tutti

IMG_5063Un mese di dibattiti, incontri, spettacoli, performance teatrali, musica e mostre per discutere in modo nuovo di diritti e uguaglianza. E’ la prima edizione del Rights Village, un “villaggio dei diritti” aperto per tutto il mese di luglio a Torino Esposizioni, per l’occasione reso di nuovo vivibile, con ingresso da Viale Boiardo, lato Parco del Valentino. Con un format innovativo, il Rights Village sarà dunque un’occasione per diffondere i principi di non discriminazione e uguaglianza e promuovere le pari opportunità per tutti, in un contesto di aggregazione e divertimento, con concerti gratuiti oltre al coinvolgimento delle più prestigiose serate del nightclubbling torinese, con importanti dj set e animazione.IMG_5066 “Come sede della prima edizione – ha sottolineato Roberto Vella, Presidente di Concept Event, la società privata che, assieme all’Associazione iNova, ha ideato e organizza il Rights Village, in collaborazione con il Coordinamento Torino Pride e l’Associazione LOFFICINA – abbiamo scelto Torino, valorizzando così il suo ruolo di laboratorio in tema di diritti”. “Non credo – ha spiegato, presentando l’iniziativa, Silvia Magino, Project Manager di Rights Village – che nessuno degli attori della promozione sociale abbia mai pensato prima d’ora ad una cosa tanto semplice quanto efficace: coniugare, come faremo noi, intrattenimento e informazione, divulgazione e partecipazione”. Il Rights Village – la cui realizzazione ha richiesto un investimento di oltre duecentomila euro – si aprirà sabato 2 luglio con il Party ufficiale di Torino Pride 2016 e proseguirà per tutto il mese con conferenze e incontri con la partecipazione di politici, delle varie associazioni di riferimento, esperti, studiosi e giornalisti. Tra gli argomenti trattati: la legge della Regione Piemonte contro ogni forma di discriminazione, i modelli di inclusione di una società multiculturale, le discriminazioni nella comunicazione pubblicitaria, il bullismo e il cyber bullismo, i diritti delle donne e il contrasto agli stereotipi, l’importanza delle differenze di genere nel linguaggio. In alcuni casi alle conferenze seguiranno pièces teatrali. torinoesposizioniSi parlerà anche di libri, di problemi e casi pilota di carattere legale, delle attività Lgbt nell’ Europa orientale, di storie di donne uscite dalla spirale della violenza domestica, della giornata europea per le vittime dei crimini d’odio. Sono pure previste proiezioni di film e di documentari, mostre fotografiche sulle donne e su sport e atleti paraolimpici, una esibizione di circo in carrozzina (Circus Ability), serate danzanti, spettacoli (il 26 ci sarà Sabina Guzzanti) e concerti. Per il cibo si è scelto di dare spazio al territorio: una selezione di operatori di San Salvario sarà sempre presente, alternandosi, al Rights Village per offrire delle proposte variegate per soddisfare tutte le esigenze. Il Rights Village sarà aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 18, l’ingresso è gratuito, alcuni eventi, che si svolgeranno nell’area Emiciclo, saranno a pagamento.

Pietra di Luserna, materia prima piemontese alla conquista del mondo

luserna pietraSarà agli onori della cronaca all’inaugurazione del Museo previsto nel 2016 della cultura museale: l’edificio avveniristico, progettato da Jean Nouvel, punterà sulle suggestioni di luci e colori del corpo centrale con una doppia cupola in acciaio e vetro

di Paolo Pietro Biancone*

La Pietra di Luserna è il materiale scelto per la pavimentazione dell’edificio che ospiterà il Museo del Louvre di Abu Dhabi. La pietra piemontese è stata scelta per le sue caratteristiche di resistenza alle diverse temperature, durevolezza, resistenza alle macchie e alle abrasioni. La Pietra di Luserna, infatti, è una roccia metamorfica scistosa appartenente al gruppo degli gneiss. Si tratta in particolare di gneiss di tipo lamellare, cioè che si presenta in un insieme di strati sovrapposti come i fogli di un libro. Viene estratta da cave situate nelle Prealpi Cozie del Piemonte centro-occidentale, tra la Val Pellice e la Valle Po, nei territori dei Comuni di Luserna San Giovanni, Rorà, Bagnolo Piemonte e Barge, per i quali ha sempre rappresentato un’importante risorsa economica.

Sarà agli onori della cronaca all’inaugurazione del Museo previsto nel 2016 della cultura museale: l’edificio avveniristico, progettato da Jean Nouvel, punterà sulle suggestioni di luci e colori del corpo centrale con una doppia cupola in acciaio e vetro. Il progetto è ambizioso e di certo avrà ripercussioni importantissime sulla cultura del mondo arabo e non solo.

Il progetto è ambizioso: il museo sorge sull’isola naturale di Saadiyat, a cinque minuti dalla capitale degli Emirati; nello stesso sito, prevede la costruzione di altri quattro musei firmati da altrettante Archistar e circondati da ville, alberghi, servizi di lusso. Il Louvre-bis di Abu Dhabi, l’emirato più esteso e più ricco del Paese, un milione e 300mila abitanti e l’80 per cento dell’oro nero posseduto dall’intera nazione, è una scommessa da 27 miliardi di dollari.

Si tratta, dunque, di un altro tassello del made in Italy, grazie dalla materia prima piemontese. E non solo, è un chiaro esempio di come Investire nella cultura abbia riflessi positivi anche in settori e in territori apparentemente estranei all’investimento. La chiave di volta è puntare sulle eccellenze territoriali e metterle a disposizione del mondo.

Occorrono però, opportune e mirate strategie di internazionalizzazione aziendale, che mirino a diffondere l’eccellenza, senza perdere l’originalità del made in Italy. La prospettiva è la crescita territoriale e la diffusione dell’italianità nel mondo.

* Director of the European Research Center for Islamic Finance
Editor in Chief European Journal of Islamic Finance
Department of Management
University of Turin