ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 61

Bonus acqua potabile, ecco come accedervi

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Bonus acqua potabile è stato confermato anche nel 2024 e mancano pochi giorni alla scadenza per inoltrare la domanda. I contribuenti hanno tempo fino al 28 febbraio per fare richiesta, che garantisce un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute nel 2023 per comprare e installare i sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica all’acqua del rubinetto.

La misura vede tuttavia un taglio dei fondi, dimezzati e passati dal milione del 2023 ai 500mila euro di quest’anno. Si tratta dell’ultima “edizione” della misura, visto che non è stato confermato dall’ultima Manovra.

L’incentivo statale è stato introdotto con la Legge di Bilancio 2021 del Governo Draghi con l’obiettivo di promuovere il consumo dell’acqua del rubinetto, evitando in questo modo di aumentare l’inquinamento da plastica acquistando bottiglie e contenitori che poi diventano rifiuti.

Il credito d’imposta riguarda le spese sostenute, come recita la dicitura ufficiale del bonus, “per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti”. Il bonus può essere richiesto per la fornitura idrica sia nelle abitazioni civili sia negli immobili adibiti ad attività commerciali o istituzionali. Nel dettaglio, la Manovra 2021 specifica che la domanda può essere inoltrata da: persone fisiche;soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni; enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

L’importo massimo delle spese su cui si può calcolare l’incentivo è di 1.000 euro per ciascun immobile in uso a persone fisiche. Il tetto sale però a 5mila euro per ogni immobile destinato invece ad attività commerciale o istituzionale.

Sulla base della dotazione disponibile e delle domande inviate dai contribuenti, l’Amministrazione finanziaria stabilirà il valore effettivo del bonus acqua potabile.

I contribuenti che hanno sostenuto spese per l’installazione di sistemi di filtraggio nel 2023 possono inoltrare la domanda per il bonus acqua potabile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 28 febbraio. Bisognerà accedere alla sezione “Servizi” e cliccare sulla categoria “Agevolazioni”, scegliendo l’opzione “Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”.

La piattaforma richiede l’invio della comunicazione delle spese sostenute, insieme alla fattura elettronica o al documento commerciale da cui si evinca il codice fiscale del richiedente. È inoltre necessario che “i privati e in generale i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria” abbiano effettuato il pagamento con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento diversi dai contanti.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Api incontra l’ambasciatore algerino

Importante incontro oggi in API Torino.
L’Ambasciatore dell’Algeria – Abdelkrim Touahria – è stato ricevuto dalla Vicepresidente Vicaria dell’Associazione, Giada Bronzino, insieme al Vicepresidente, Pierangelo Decisi, e al Direttore generale Luca Sanlorenzo. Focus sulle possibilità di investimento e collaborazione tra le imprese dei due paesi.

Monferrato in Mostra alla 75a “San Giuseppe”

Si avvicina la data di Venerdì 15 marzo, giorno di inaugurazione dell’edizione numero 75 della Mostra Regionale di San Giuseppe a Casale Monferrato e iniziano a delinearsi le prime novità dell’evento.

Una, in particolare, riguarda gli orari del sabato che prevedono l’ingresso in Fiera sin dal mattino sia il 16 che il 23 marzo anziché alle ore 15 come avveniva nelle precedenti edizioni. Invariato è invece l’orario di chiusura sempre alle ore 23 tutti i giorni.

Inoltre per consentire di ‘gustare’ la Mostra con maggiore tranquillità e comodità, saranno collocati panche e tavoli anche nei due angoli espositivi della Piazzetta del Gusto e della Piazza del Vino che si vanno ad aggiungere a quelle già presenti nell’area del ristorante.

A proposito di cibo e ristorazione è proprio in questo settore che ci sarà una ‘chicca’ di sapore davvero internazionale (anzi è il caso di dire intercontinentale) che andrà ad aggiungersi ai gusti ed ai sapori degli espositori locali, regionali e nazionali: ci saranno, infatti, due grandi stand per la somministrazione e la vendita di prodotti spagnoli come la paella e la sangria, argentini con empanadas e churros e messicani.

La San Giuseppe 2024, insomma, assocerà l’offerta di questo vero e proprio ‘Rione Latino’ all’Eccellenza Italiana del food e del beverage e ai prodotti della terra di Monferrato con tutti i suoi ottimi vini.

La Mostra di San Giuseppe si terrà al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato dal 15 al 24 marzo 2024 organizzata dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, Unione dei Comuni della Valcerrima, Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Asproflor.

Tra i partner della Manifestazione figurano, Coniolo Fiori e Vivai Varallo.

Nello stesso periodo in cui si svolgerà la Fiera, non mancherà neppure il tradizionale Luna Park installato in piazza D’Armi, di fronte al Polo Fieristico Riccardo Coppo, appuntamento molto atteso ogni anno da giovani e giovanissimi

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a

D&N Eventi S.r.l.

Cell. 335/7404114

info@mostrasangiuseppe.it

info@deneventi.it

www.deneventi.it

Orari:

Feriali: dalle 18 alle 23

Sabato 16 Marzo : dalle 11 alle 23

Sabato 23  Marzo : dalle 11 alle 23

Domenica 17 Marzo: dalle 11 alle 23

Domenica 24 Marzo : dalle 11 alle 22.

La Regione chiede lo stato di calamità naturale per la siccità

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Nella riunione di oggi definite le procedure di avvio della richiesta

La Regione Piemonte chiede il riconoscimento della calamità naturale per la siccità perdurante che colpisce da mesi il territorio regionale provocando grandi difficoltà per alcuni settori dell’agricoltura, ad esempio quello vitivinicolo. “La siccità sta creando difficoltà alla produzione dei nostri vini con molte aziende che registrano importanti cali nella produzione. Per questo la Regione ha stabilito di chiedere al Ministero dell’agricoltura la dichiarazione dello stato di calamità”. Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa al termine dell’incontro oggi al Grattacielo Piemonte con i principali rappresentanti del mondo vitivinicolo piemontese, Vignaioli Piemontesi, Piemonte Land of wine, insieme all’Associazione dei Comuni del Moscato e ad alcune Cantine sociali, proprio per fare il punto sugli effetti della siccità sulle produzioni.
Secondo le associazioni si tratta di una siccità sempre più dannosa che, da due anni, causa una riduzione consistente delle rese e di conseguenza una riduzione del reddito per le aziende stesse. Durante l’incontro sono state definite le procedure per l’avvio della richiesta al Ministero.

Uncem, Valchiusella protagonista con “Dementia Friendly Community”

 È LA NUOVA “ECONOMIA DELLA VITA” CHE PASSA DALLE COMUNITA’

Si chiama “economia della vita“, nuovo filone scientifico, e la Valchiusella, con i Comuni e l’Unione montana, ne è già protagonista. Prima in Italia, con la “Dementia Friendly Community” che guarda alle fragilità e agli anziani, ma anche con la Strategia nazionale per le Aree interne e la Strategia per le Green Community. Insieme, tre iniziative strategiche (non elenchi della spesa e tantomeno “buone pratica”) collegate e volte a formare capitale umano che valorizzi il grande capitale sociale, naturale, valoriale ed economico di questo pezzo di Canavese. Ivrea e l’intero territorio canavesano devono costruire nuovi processi con la Valchiusella, che a sua volta deve rafforzare l’Unione e la coesione amministrativa come sta avvenendo grazie al Piano di Sviluppo sociale ed economico in costruzione, grazie anche alla professionalità dell’economista Giampiero Lupatelli.

Della nuova economia che trasforma il territorio, e dei nuovi rapporti sociali che cambiano la società affrontando crisi demografica ed economica, sociale ed ecologica, si è parlato stamani alle Officine H, secondo giorno di convegno con altre Dementia Friendly Community italiane, fortemente voluto da Diego Targhetta, con il polo formativo di Scienze infermieristiche dell’Università di Torino. Proprio l’infermiere di comunità, insieme alle Società di Mutuo Soccorso e alle Associazioni del Terzo settore, così vive e vivaci in Valchiusella, fanno la differenza. Ponendo il territorio montano eporediese in primo piano nel Paese. “Ora però Rivarolo, Ivrea, tutte le valli devono collegarsi a questo progetto di attenzione alle fragilità – ha affermato oggi a Ivrea il Presidente nazionale Marco Bussone – Questa Community non è solo della Valchiusella, ma deve vedere tutto il Canavese unirsi. Si faccia bene e credendoci tutti. È un appello anche per unire quanto della montagna si muove, bene, con quello che è il territorio urbano in cerca di destino. L’Unione montana della Valchiusella spinta da Diego Targhetta e diverse Associazioni, oltre che dalle SOMS, dice che la comunità c’è. Viva e dinamica”.

Master in Gestione del Sistema Montano, si chiudono le iscrizioni

 

Si chiuderanno il 20 febbraio 2024 le iscrizioni alla quarta edizione del Master in Gestione e Promozione del Sistema Montano e delle Aree Interne – Manager dei Sistemi Territoriali, organizzato da SAA-School of Management di Torino in collaborazione con Corep (Consorzio Per la Ricerca e l’Educazione Permanente che annovera tra i suoi consorziati l’Università degli Studi di Torino e l’Università di Messina), Uncem e Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori).
“La proposta – sottolinea Filippo Monge, docente di Marketing ed Economia applicata presso l’Università degli Studi di Torino e presidente del comitato scientifico del master – rivolta a diplomati, laureandi, neolaureati e professionisti non solo in ambito tecnico-economico, ma anche ad amministratori e dipendenti di enti locali, muove dalla necessità di colmare una domanda, sempre più crescente, di competenze nella gestione attenta ed efficiente dei sistemi socioeconomici territoriali, nelle loro varie dinamiche e articolazioni”.
Le lezioni, tenute da esperti e tecnici indicati da SAA-School of Management e anche da docenti dell’Università di Torino e della Valle d’Aosta, avranno inizio nel mese di marzo 2024 e si terranno, in modalità a distanza “L’idea di offrire una proposta di questo tipo si genera dalla importante domanda di competenze che i territori e  le istituzioni avanzano, anche alla luce delle nuove progettualità necessarie per accedere ai fondi del PNRR e dei programmi europei”, evidenzia il Presidente Uncem Marco Bussone.
Molti i temi che verranno trattati in aula, dalla pianificazione territoriale sostenibile, alla rigenerazione urbana, alla creazione e innovazione d’impresa (nuovi modelli di business), al marketing territoriale (insediativo e turistico), al diritto amministrativo e ambientale.
Informazioni: 0116399214 e al link
www.corep.it/manager-sistemi-territoriali

Alpitour World sostiene “Torino spazio al futuro”

Il leader italiano del settore turistico contribuirà allo sviluppo di un programma di innovazione dedicato a giovani, imprese e territorio al fianco dell’Unione Industriali di Torino.

 

 Alpitour World ha scelto di sostenere il programma Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, che vedrà lungo tutto l’arco dell’anno l’avvicendarsi di un ricco calendario di appuntamenti e iniziative per promuovere il tessuto imprenditoriale torinese. Tema della nuova edizione è “Spazio al Futuro”, proprio per connotare il forte slancio di innovazione che sta vivendo la città, a cui Alpitour World vuole dare un contributo concreto.

Alpitour World è il primo gruppo turistico italiano che da oltre 75 anni fa viaggiare le persone in tutto il mondo. Nato a Cuneo nel 1947, oggi il suo quartier generale è proprio a Torino, dove l’azienda conserva un forte legame con il territorio rivestendo un ruolo di spicco, sia in termini occupazionali, sia in termini di impegno per la comunità e di innovazione. Alpitour World ha, infatti, scelto di sponsorizzare per nove anni il Palasport Olimpico, ex Pala Alpitour, e ha avviato nel 2023 un partenariato di quattro anni con il Museo Egizio in occasione del suo bicentenario. A questo si aggiunge la duratura collaborazione con l’Unione Industriali di Torino che oggi si concretizza nel sostegno al progetto “Torino Spazio al Futuro”, un programma di iniziative ed eventi in occasione di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024. Durante tutto l’anno saranno organizzati 24 eventi, tra attività e progetti, volti a trasformare Torino in una città sempre più tesa al futuro e al cambiamento, in cui Alpitour World stesso crede e per questo ha scelto di promuovere.

Alpitour World è oggi la più grande realtà integrata nel settore dei viaggi organizzati, sinonimo di professionalità, innovazione e scoperta. La sua struttura è composta da cinque divisioni che presidiano l’intera filiera del turismo: Tour Operating, Aviation, Hotel Management, Incoming e Travel Agency. Ognuna rappresenta un’eccellenza nel proprio ambito di riferimento e, tutte insieme, contribuiscono alla solidità del gruppo e alla sua costante evoluzione verso nuove forme di vacanza.

Il Tour Operating raccoglie i Brand più apprezzati dal mercato: Alpitour, Francorosso, Bravo, Turisanda ed Eden Viaggi, offrendo una ricca e diversificata programmazione che asseconda le esigenze di ogni viaggiatore. Esempio di innovazione, Neos è la compagnia aerea in rapida crescita e con una delle flotte più giovani d’Europa, grazie anche ai nuovi 737-800 MAX e ai 787-9 Dreamliner, aeromobili che offrono esperienze di volo confortevoli e con le ultime tecnologie. VOIhotels racchiude il volto dell’hôtellerie con una collezione di resort leisure in ogni angolo del mondo. Si rivolge a un segmento upper-upscale straniero la collezione VRetreats, che pone al centro del suo business un’ospitalità italiana dal lusso sofisticato, in dimore storiche e di charme. A presidio dei mercati esteri, il gruppo ha aperto Alpitour France con sede a Parigi e possiede la società di incoming Jumbo Tours Group, presente in Europa, Africa e Caraibi, con una vasta gamma di servizi in loco, escursioni e trasferimenti. Utravel è la società benefit rivolta ai giovani che vogliono esplorare il mondo in modo etico e consapevole, ma senza rinunciare al divertimento e alla condivisione. Completa il profilo aziendale Welcome Travel Network che raccoglie migliaia di Agenzie di Viaggio su tutto il territorio nazionale.

Il Gruppo conta circa 4.700 dipendenti con 7 sedi principali in Italia, fa viaggiare ogni anno oltre 2 milioni di viaggiatori e ha società controllate in 16 Paesi del mondo.

Gli studenti si confrontano sulle proteste a favore dell’ambiente

Motivare, argomentare, confutare il favore o la contrarietà alle proteste degli ambientalisti che agiscono contro la legge per sensibilizzare la comunità.

Su questo si sono cimentati 40 studenti e studentesse di 10 istituti secondari di secondo grado del Piemonte, che hanno partecipato al torneo di “debate” a Palazzo Lascaris.
I quattro vincitori del liceo classico e linguistico “V. Gioberti” di Torino parteciperanno al viaggio di studio in Normandia organizzato dal Comitato, dove avranno l’occasione di visitare i celebri luoghi dello sbarco alleato durante la seconda guerra mondiale e ricostruire storicamente quei giorni che hanno segnato il destino dell’Europa e del mondo.
L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale nell’ambito della 43° edizione del concorso di Storia Contemporanea.
Nel mondo, soprattutto nelle scuole, nei college e nelle università americani e inglesi, il “debate” è diffuso dalla fine dell’Ottocento ed è organizzato in club di dibattito che si incontrano e si confrontano in competizioni locali e internazionali.
Le regole del “World school debate” prevedono un confronto di opinioni, regolato da modalità specifiche, tra interlocutori che sostengono una tesi a favore e una contro su un tema assegnato. Le regole del “gioco” prevedono che la posizione a favore o contro possa essere anche non condivisa dai debaters, che tuttavia devono essere in grado di portare le argomentazioni adeguate, con regole di tempo e di correttezza, senza pregiudizi e prevaricazioni, nell’ascolto e nel rispetto delle opinioni altrui, dimostrando di possedere flessibilità mentale e apertura.
Il vicepresidente del Consiglio Daniele Valle durante la finale ha ripercorso la storia della nascita del Comitato e, a proposito del torneo, ha sottolineato che “abbiamo voluto organizzare il ‘debate’ per il secondo anno consecutivo perché crediamo che la trasmissione dei valori della democrazia passi anche da iniziative di questo tipo, che sperimentano linguaggi e forme nuove e allargano la partecipazione”.

Dalla Regione nuovi fondi per 805 Comuni piemontesi

 

Stanziati dalla Regione 105 milioni di euro a favore di 805 Comuni piemontesi per progetti di sviluppo e coesione. Una delibera approvata dalla Giunta finanzia la valorizzazione di 24 Aree omogenee tramite il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027, nell’ambito dell’accordo per la crescita territoriale firmato nello scorso dicembre dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

«Mettiamo in campo 105 milioni di euro per consentire a oltre 800 amministrazioni comunali di realizzare una serie di interventi strategici attesi da tempo. In questo modo diamo risposte concrete ed efficaci alle richieste dei cittadini su bisogni crescenti di sanità, mobilità, istruzione, ambiente e competitività – puntualizza il presidente Cirio – Fin dal primo giorno di mandato abbiamo concentrato la nostra programmazione sulle necessità di ogni singola amministrazione locale, con 65 milioni già distribuiti a più di 150 Comuni delle aree interne e 130 milioni assegnati a oltre 200 Comuni con il programma regionale Fesr. E adesso aggiungiamo questa nuova misura che produrrà sviluppo diffuso e partecipato in 24 aree omogenee del Piemonte».

«Grazie a queste risorse – aggiunge il presidente – tutte le province piemontesi avranno ricadute positive in termini di sostegno alle grandi sfide per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e il welfare. Il Fondo sviluppo e coesione, se da un lato rappresenta una significativa fonte di finanziamento, dall’altro è un’opportunità concreta di lavorare in sinergia come aggregazioni territoriali a beneficio dello sviluppo locale di aree vaste del nostro Piemonte».

La distribuzione delle risorse

Le risorse saranno distribuite tra 805 comuni, suddivisi in 24 aree omogenee. Questo lo schema di ripartizione dei fondi, tenendo conto che alcune Aree contengono anche Comuni di altre province.

* a 146 Comuni della provincia di Alessandria 28 milioni

– 44 dell’Area Monferrato casalese e Terre di Po, finanziata complessivamente con 7,4 milioni

– 41 dell’Area Alto Monferrato, finanziata complessivamente con 5,6 milioni

– 30 dell’Area Bacino del Tanaro, finanziata complessivamente con 4,7 milioni

– 28 dell’Area Appennino alessandrino, finanziata complessivamente con 3,1 milioni

– 3 dell’Area Borghi delle Vie d’Acqua, finanziata complessivamente con 7 milioni

* a 104 Comuni della provincia di Asti 21 milioni

– 51 dell’Area Monferrato Heritage Unesco, finanziata complessivamente con 4,3 milioni

– 33 dell’Area Terre di Langa e Monferrato, finanziata complessivamente con 5 milioni

– 16 dell’Area Bacino del Tanaro, finanziata complessivamente con 4,7 milioni

– 4 dell’Area Monferrato casalese e Terre di Po, finanziata complessivamente con 7,4 milioni

* a 63 Comuni della provincia di Biella oltre 8 milioni

– 47 dell’Area Biellese, finanziata complessivamente con 5,7 milioni

– 16 dell’Area Baraggia, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

* a 176 Comuni della provincia di Cuneo 26 milioni

– 37 dell’Area Terra di Langa, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

– 29 dell’Area Monregalese, finanziata complessivamente con 4,1 milioni

– 25 dell’Area Alta Valle Tanaro e Cebano, finanziata complessivamente con 2,2 milioni

– 23 dell’Area Terre del Monviso, finanziata complessivamente con 2,8 milioni

– 20 dell’Area Pianura cuneese, finanziata complessivamente con 3,5 milioni

– 17 dell’Area Valle Stura, finanziata complessivamente con 2,7 milioni

– 15 dell’Area Roero, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

– 10 dell’Area Terre di Langa e Monferrato, finanziata complessivamente con 5 milioni

* a 51 Comuni della provincia di Novara 11 milioni

– 41 dell’Area Novarese, finanziata complessivamente con 4,7 milioni

– 10 dell’Area Laghi, finanziata complessivamente con 5,9 milioni

* a 160 Comuni della provincia di Torino 35 milioni

– 72 dell’Area Canavese, finanziata complessivamente con 8,6 milioni

– 27 dell’Area Orco e Soana, finanziata complessivamente con 3,9 milioni

– 19 dell’Area Pianura torinese, finanziata complessivamente con 3,8 milioni

– 19 dell’Area Val di Susa, finanziata complessivamente con 2,7 milioni

– 15 dell’Area Valli Chisone e Germanasca, finanziata complessivamente con 1,9 milioni

– 6 dell’Area Monferrato casalese e Terre di Po, finanziata complessivamente con 7,4 milioni

– 2 dell’Area Borghi delle Vie d’Acqua, finanziata complessivamente con 7 milioni

* 52 Comuni della provincia del Verbano Cusio Ossola 9 milioni

– 36 dell’Area Laghi, finanziata complessivamente con 5,9 milioni

– 16 dell’Area Ossola, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

* a 53 Comuni della provincia di Vercelli 10 milioni

– 49 dell’Area Borghi delle Vie d’Acqua, finanziata complessivamente con 7 milioni

– 4 dell’Area Baraggia, finanziata complessivamente con 2,6 milioni

I prossimi passi

Ogni Comune potrà richiedere il contributo entro il 31 maggio, candidando tramite l’Area omogenea di appartenenza un massimo di tre proposte: una del valore fino a 100 mila euro, una seconda fino a 250 mila euro e una terza fino a 500 mila euro, con l’importo minimo mai inferiore a 50 mila euro. Il finanziamento della Regione potrà coprire al massimo il 90 per cento del totale di ciascun progetto.

Gli interventi potranno riguardare gli ambiti di digitalizzazione, competitività delle imprese, energia, ambiente e risorse naturali, cultura, trasporti e mobilità, riqualificazione urbana, welfare e salute, istruzione e formazione e capacità amministrativa.

Sulla base delle richieste presentate, la Regione definirà un piano di sviluppo per ciascuna area omogenea e assegnerà i finanziamenti ai progetti ritenuti più strategici, nel limite della dotazione finanziaria attribuita a ciascuna aggregazione territoriale.

Dei 105 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione, 100 saranno ripartiti tra i progetti dei singoli Comuni, mentre i restanti 5 milioni verranno distribuiti come premialità a favore delle proposte sovracomunali. Queste risorse potranno comunque essere ulteriormente integrate dalla Regione.

Nelle prossime settimane, il presidente Cirio e gli assessori regionali inizieranno un tour per incontrare i sindaci delle 24 aree omogenee e per illustrare loro il funzionamento della misura e le tempistiche e modalità di presentazione dei progetti.

 

Immobiliare, mercato in fermento

Nell’ultima edizione dell’Indagine sul Mercato Immobiliare, compravendite trainate dall’andamento delle locazioni e dalla fiducia sui mutui

Gli italiani riprendono a pianificare l’acquisto della casa. Il numero delle persone interessate a comprare un’abitazione nel giro di un anno cresce del 13,8%, spinte sia dall’andamento del mercato delle locazioni, che dal minor costo del tasso di interesse sui mutui. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Indagine sul Mercato Immobiliare Residenziale effettuato dall’Ufficio Fimaa-Confcommercio.

Una serie di fattori, ripresi anche dall’Istat nel report di gennaio sulla Fiducia di Consumatori e Imprese, confermano, in particolare, che la diminuzione dei tassi di interesse sui mutui restituiscano linfa alla fiducia dei consumatori.

Per quanto riguarda le vendite, gli associati Fimaa ribadiscono che il mercato nel corso del 2023 ha attraversato una fase di transizione, ma il sentiment sull’ultimo quadrimestre mette in luce un miglioramento. I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate infatti evidenziano che nei primi nove mesi dell’anno le vendite sono calate dell’11,8% ma, stando alle rilevazioni degli associati Fimaa, il divario nell’arco dell’intero anno si ridurrà al 10,6%.

I prezzi della abitazioni in generale registrano un aumento dell’1,8%, grazie soprattutto alla spinta delle abitazioni nuove (che a ottobre 2023, secondo l’Istat, hanno registrato un +8%). “Questo dato – commenta Santino Taverna, Presidente Fimaa Italia – dimostra che chi cerca casa presta sempre più attenzione a unità immobiliari efficientate energeticamente per un risparmio sui costi di gestione. L’elaborazione dall’Ufficio Fimaa-Confcommercio su dati Istat dimostra che dal 2010 le abitazioni nuove hanno accresciuto il loro valore del 22,6% al lordo dell’inflazione. Nonostante il forte aumento della domanda, tuttavia, risulta dimezzata la percentuale delle case nuove vendute rispetto al totale, per una carenza di offerta (17,7% nel 2023 contro il 34,8% del 2010)”.

Tra i fattori che trainano il mercato ci sono i canoni di locazione alti e la forte richiesta di abitazioni in locazione che spingono molti piccoli e medi investitori a puntare sull’acquisto di abitazioni da mettere a reddito (58,4%). I grandi investitori cercano invece immobili da mettere a reddito nelle prime location urbane o turistiche (6%). Il 22,9% degli associati Fimaa ritiene determinante l’alto tasso di inflazione, mentre il 6% degli intervistati ritiene che un eventuale calo dei tassi bancari determinerà un aumento di transazioni.

A frenare gli scambi, invece, ci sono gli alti costi di ristrutturazione (44,7%), il timore per la congiuntura economica, i tassi dei mutui e l’occupazione (36,1%). Il 17,6% degli agenti associati a Fimaa ritiene che il mercato sia penalizzato dal quadro normativo e fiscale, come la classificazione energetica e la tassazione sulle plus-valenze per gli immobili che hanno usufruito del Superbonus al 110%.

Per quanto riguarda le attese sulla prima parte del 2024, circa la metà degli agenti Fimaa (il 45,2%) ritiene che il numero di transazioni calerà. La percentuale comunque si riduce in maniera sensibile rispetto alla rilevazione precedente (era al 61,5%), mentre crescono sia le aspettative di stabilità (38,7%) e sia quelle di un aumento (16%). La maggior parte degli associati (65,1%) ritiene inoltre che i prezzi non subiranno particolari variazioni. Il 19,5% prevede un calo, il 15,3% un aumento. Inoltre, circa la metà degli agenti Fimaa (il 45,1%) ritiene che la domanda di abitazioni si manterrà stabile, il 27% confida in un miglioramento. Pressoché identica, tuttavia, la percentuale di chi si attende un peggioramento. Per quanto concerne l’offerta di immobili, invece, la maggioranza assoluta degli agenti (57,7%) ritiene che il livello rimarrà stabile, il resto si divide equamente tra quanti confidano in un aumento e quanti temono una diminuzione.

Il mercato delle locazioni invece registra un aumento dei canoni del 5%, con i contratti transitori che beneficiano dell’aumento maggiore (6,7%), mentre quelli concordati crescono del 2,4%. Il canone medio, secondo le elaborazioni dell’ufficio studi FIMAA Italia su dati dell’Agenzia delle Entrate, è di 532 Euro mensili. I proprietari degli immobili preferiscono i contratti di lunga durata (49%) o convenzionati (27,4%), le percentuali si riducono notevolmente per chi opta per un contratto transitorio (19,1%), o per le locazioni agli studenti (4,4%).

Gli agenti Fimaa, inoltre – commenta Andrea Oliva, Coordinatore Uffici Studi Fimaa – ritengono che per i mesi a venire il mercato delle locazioni sarà caratterizzato da un forte mismatch. Praticamente due associati su tre (per l’esattezza il 62,4%) ritengono che la domanda di immobili in affitto crescerà nei mesi a venire, probabilmente a causa della difficoltà di accedere a un mutuo e agli alti tassi d’interesse. Il 34,2% ritiene invece che la domanda si manterrà stabile. Il 3,3% ipotizza un calo. Sul lato dell’offerta di immobili, quasi la metà degli associati (43,9%) teme che la disponibilità si ridurrà ulteriormente. Il 48,8% ritiene che si manterrà stabile, appena il 7,3% parla di un aumento. Per quanto riguarda i canoni, infine, il 58% ritiene che ci saranno ulteriori aumenti, il 37,1% che rimarranno stabili, meno del 4,9% ipotizza un rilassamento” conclude Andrea Oliva.