ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 564

“Luci e ombre” tra moda e solidarietà

“Luci e ombre”. Questo il titolo della sfilata di moda che si terrà oggi pomeriggio dalle 18.30 al Teatro Educatorio della Provvidenza in corso Govone 16. Sarà una preziosa occasione per coniugare un evento di stile come una sfilata con un’occasione benefica, sostenuta dalla Banca Mediolanum Private Banking Ufficio di Torino a favore della Mensa del Povero della Parrocchia di Sant’Alfonso. Diverse le firme del mondo della moda torinese che parteciperanno la pellicceria Elren, Maria Aleci per la maglieria, la sartoria Francesca Fasano, le collane sono di Enny Monaco, le scarpe Savoie e le acconciature curate da “Testa tua”. Accanto a loro la pittrice Anna Carla Frau. Ognuna delle firme, insieme ad alcune componenti esterne, metterà in palio un premio, che verrà estratto a sorte alla fine della sfilata di moda. Alle 19, poco prima della sfilata, verrà presentata la Mensa del Povero della Parrocchia di Sant’Alfonso. Saranno presenti alla sfilata anche allieve della coach Style Chiara Prele.

 

Mara Martellotta

Nesta Italia per l’innovazione in campo sociale

Sarà una fondazione privata creata grazie alla collaborazione tra Nesta, fondazione filantropica di portata globale con sede a Londra, e la Compagnia di San Paolo

 

E’ operativa da oggi Nesta Italia, fondazione privata incentrata sull’innovazione destinata a portare nel mondo del Terzo Settore italiano una vera rivoluzione nell’approccio alle problematiche sociali. Nesta Italia intende infatti offrire soluzioni per le necessità in ambito sociale del nostro Paese utilizzando un approccio innovativo per stimolare un processo che, partendo da ricerche e analisi rigorose condotte sulle specifiche aree di intervento, permetta la realizzazione di idee e progetti in grado di integrarsi con il sistema e di modificarlo virtuosamente dall’interno.

 

Nata da una collaborazione fra Nesta, fondazione filantropica di portata globale con sede a Londra, e la Compagnia di San Paolo, una delle maggiori fondazioni private in Europa, Nesta Italia intende promuovere l’innovazione nell’istruzione, individuare risposte adeguate all’integrazione sociale, contribuire a risolvere le sfide della salute, sostenere l’arte e il patrimonio culturale, applicando a tutti questi settori i metodi originali e consolidati che sono già stati adottati da Nesta nel Regno Unito.

 

Nesta Italia proporrà dunque un approccio completamente nuovo per affrontare le grandi sfide della nostra epoca e del nostro Paese e si confronterà da subito con le necessità più urgenti e pressanti come le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione, i flussi migratori, i servizi pubblici inadeguati rispetto alla domanda e un mercato del lavoro in rapida trasformazione. Per far questo, metterà a frutto conoscenze, reti sociali, finanziamenti e competenze collaborando con partner di tutta Italia, incluse autorità governative, imprese e organizzazioni non profit.

 

Direttore di Nesta Italia è Marco Zappalorto, mentre il Board è composto da Geoff Mulgan (Presidente), Helen Goulden, Mario Calderini, Marco Demarie e Eleonora Rajneri Karageorgevitch.

 

Nesta è la principale fondazione privata per l’innovazione del Regno Unito e si concentra sull’utilizzo di risorse e competenze per risolvere i problemi sociali più pressanti. Siamo felici di collaborare con la Compagnia di San Paolo nella creazione di questa nuova realtà con lo scopo di affrontare i problemi di maggiore urgenza per l’Italia”, ha dichiarato Simon Morrison, Deputy CEO Nesta. “Combinando le competenze, le reti di risorse e il raggio di azione delle nostre rispettive organizzazioni, crediamo di poter contribuire a risolvere problemi come l’istruzione, l’occupazione, l’integrazione e la sostenibilità, che riguardano il mondo intero. E al mondo intero guarda Nesta: proprio quando nel Regno Unito si va verso la Brexit, noi siamo ancora più determinati a fare il contrario rafforzando sempre di più le nostre collaborazioni in tutta l’Europa. Di fronte alle grandi sfide sociali abbiamo la necessità di unire le diverse capacità di risolvere i problemi: Nesta Italia sarà impegnata in prima linea su questo aspetto”.

 

“Nesta Italia nasce dalla visione condivisa di Nesta e Compagnia di San Paolo sulla filantropia sociale innovativa. Per estendere la presenza di Nesta, la cui sede è nel Regno Unito, abbiamo scelto l’Italia consapevoli dell’esistenza di un ecosistema molto attivo nel terzo settore. L’esperienza pluridecennale delle cooperative, la vitalità del non-profit rappresentano un contesto molto favorevole per Nesta e l’approccio di innovazione sociale che proponiamo. E questo è ancora più vero nel caso di Torino, città che vanta non solo un tessuto di impegno sociale molto consolidato e ricco di realtà filantropiche; ma anche una città che ha saputo reinventarsi e sfruttare il proprio know-how nella tecnologia e nell’organizzazione per diventare laboratorio di creatività e innovazione riconosciuto a livello nazionale e internazionale”, afferma Marco Zappalorto, Direttore di Nesta Italia. “L’approccio che adotteremo è duplice: da una parte, replicare in Italia alcune delle esperienze di successo realizzate nel Regno Unito, adattandole al contesto italiano e verificandone i risultati. Dall’altra, imparare dalle esperienze prettamente italiane e contaminarle con il nostro metodo di lavoro”.

 

Il Presidente della Compagnia di San PaoloFrancesco Profumo, aggiunge: “L’idea di Torino che ha la Compagnia è fatta di apertura e di connessioni. Nesta Italia, con la sua importante rete di relazioni internazionali e competenze, è un pezzo importante di un quadro che si sta componendo e che ci apre al domani. Gli oltre 20.000 progetti finanziati dalla Compagnia di San Paolo nei 25 anni dalla sua costituzione sono il patrimonio che porteremo in Nesta Italia per sperimentare insieme nuove forme di finanziamento ibride, attraverso grant, equity, loans e finanza di impatto, che ci consentano di diventare ancora più efficaci nei nostri interventi per promuovere l’innovazione nell’istruzione, individuare risposte adeguate all’integrazione sociale, contribuire a risolvere le sfide della salute, sostenere l’arte e il patrimonio culturale,  sviluppando anche adeguati metodi di misurazione dell’impatto dei nostri progetti”. E il Segretario generale della Compagnia, Piero Gastaldo, aggiunge “La Compagnia si è da sempre considerata una fondazione europea e ha investito molto sulla collaborazione internazionale con altre fondazioni. Ciò ha creato le condizioni per questo risultato di cui sia la Compagnia sia Nesta sono molto soddisfatte. La capacità di Nesta di far dialogare tecnologia e sociale per affrontare problemi nuovi è il linguaggio in cui ci siamo riconosciuti”.

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SIRDE 2017 e Torino diventa vetrina

E’ il Seminario Informativo Rappresentanti Distrettuali Eletti e Incoming dei Rotaract di tutta Italia

 

Il Distretto Rotaract 2031 organizza l’edizione 2017 del SIRDE, in programma da venerdì 20 a domenica 22 ottobre prossimi a Torino, una preziosa iniziativa per far conoscere il territorio locale, in occasione del Seminario Informativo Rappresentanti Distrettuali Eletti e Incoming dei Rotaract di tutta Italia. “Fil rouge del weekend spiega il responsabile dellAccomodation Alessandro De Carolis sarà rappresentato da una riflessione sui metodi migliori per servire la comunità; durante l’assemblea plenaria prenderanno la parola le più alte autorità rotariane in Italia, che ricoprono anche importanti incarichi lavorativi e che presenteranno la loro esperienza, suggerendo preziosi consigli per una sempre migliore gestione di azioni di fundraising e di aiuto diretto nei confronti del prossimo”. “Abbiamo scelto per gli ospiti diverse location di eccellenza del territorio torinese aggiunge Alessandro De Carolis tra cui il Grand Hotel Sitea, dove alloggeranno i rappresentanti distrettuali, situato nel cuore della Torino risorgimentale, alle spalle delle centrali via Roma e piazza San Carlo. Farà da magnifica cornice alla cena di gala di sabato 21 ottobre, aperta a tutti i soci rotariani, l’elegante Palazzina di Caccia di Stupinigi, edificata per la caccia e le feste di Casa Savoia da Filippo Juvarra a partire dal 1729, uno dei gioielli monumentali di Torino più belli.

Il weekend ha inoltre l’obbiettivo di raccogliere fondi per il Progetto di Service dei Distretti Rotaract di Italia, Malta, San Marino e Principato di Monaco “Wingbeat: le ali del cuore” che ha lo scopo di realizzare il primo drone ambulanza di Italia. Tale Aeromobile a Pilotaggio Remoto sarà capace di trasportare in tempi record un defibrillatore di circa 4 kg sul luogo di chiamata, localizzata con GPS. Sarà inoltre capace di fornire un importantissimo contributo nelle operazioni specializzate di ricerca e soccorso nelle maxi-emergenze ed in caso di disastri e catastrofi su tutto il territorio nazionale. Il drone avrà inoltre ulteriori applicazioni, quali: missioni ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance), fotogrammetria, ispezione di aree pericolose e fornirà un supporto alle verifiche ed ai rilievi post- evento / incidente. “Il nostro impegno come Distretto Rotaract 2031 – conclude Alessandro De Carolis si è concentrato nell’offrire ai rappresentanti distrettuali la possibilità lavorare e prendere contatto con un territorio come quello torinese molto ricco di tradizioni e di storia, non soltanto sabauda, ma anche romana e egizia, vantando Torino il secondo Museo Egizio al mondo per importanza dopo quello del Cairo. Per questo motivo abbiamo ideato diversi tour, quali quello dal titolo “Torino al gusto Gianduja”, “Nel cuore della storia”, “Da Oriente a Occidente”, nella giornata di venerdì 20 ottobre; quelli dedicati al fascino della vita di Corte e alla scoperta del cinema, con la visita al Museo Nazionale del Cinema, nella giornata di sabato, quando, dalle 14 alle 16, si terranno anche i lavori nazionali, il Rotaract Training Academy Distretto 2031 e la celebrazione del World Polio Day, presso Palazzo Costa Carrù. Domenica, invece, ci sarà la possibilità di uno spazio di riposo, denominato “Riposo del re” presso le Terme Torino”.

 

Mara Martellotta

Anche l’omicidio del “Suk” ci allontana dal MiTo

Domenica mattina, intorno alle 7.30, ad un cittadino italiano hanno reciso la gola. Dove? A Torino, al mercato del libero scambio, il cosiddetto Suk,un mercato dove legalmente” è possibile non rispettare le regole che i commercianti, invece, rispettano. E’ logico che scoppino le polemiche , anche perché il Sindaco Appendino aveva deciso di insediare il Suk in via Carcano, nonostante le rimostranze della popolazione che invocava ,tra laltro, problemi di sicurezza. Certo, la polemica del giorno dopo è una pratica antipatica e non bisogna correre il rischio di apparire degli sciacalli. Il fatto è che nella Torino del niente si parla ormai esclusivamente di degrado , di Suk, di campi nomadi. Fatti come quello di ieri non si manifestano come isolati, ma in qualche modo identificano  una situazione di disagio. Occorrerebbe smetterla con le storielline Torino di qua, Torino di là, buon modello su, buon modello giù”. Negli anni si è formata una specie di compagnia di giro, quasi un gruppo di amici ,che va in giro a suonare questa musica. Con lappoggio di certi giornali e addentellati in tutti i centri di potere. Il risultato lo si può toccare con mano: basta confrontarsi con lo sviluppo avuto dalla vicina Milano. Eppure, le opportunità non mancherebbero e si potrebbe costruire una delle più moderne aree metropolitane del mondo, la MI-TO o TO-MI. Ma a Torino si occupano di Suk, le scelte politiche ruotano attorno a questo.S celte, peraltro, sbagliate come ha dimostrato la tragedia di ieri.

Roberto Cota

A Torino la prima asta con Bitcoin

Per la prima volta a Torino si terrà un’asta in cui si potranno utilizzare i bitcoin. Si tratta dell’asta denominata “Bitcoin Auction”, la 143esima Asta di Design”, che avrà luogo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino di Torino, in corso Tassoni 56. L’esposizione si terrà da giovedì 19 a sabato 21 ottobre prossimo, dalle 10 alle 19 con orario continuato, l’asta lunedì 23 e martedì 24 ottobre prossimo alle 16.

La Casa d’Aste Sant’Agostino annuncia, così, in anteprima mondiale la possibilità di effettuare i pagamenti dei lotti esitati mediante il conferimento in criptovalute, più precisamente saranno accettati Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Litecoin (LTC). La nuova tipologia di trasferimenti finanziari, effettuata mediante questa nuova e crescente realtà, permetterà di ottenere numerosi benefici per i clienti della casa d’aste, tra cui i costi di trasferimento bancari decisamente inferiori, la tempistica di trasferimento e conferma della ricezione quasi istantanei, la certificazione in loco della ricezione del pagamento, senza intermediari, ritardi o complicazioni. Un altro vantaggio riguarda l’impossibilità di avere complicazioni relative al trasferimento, grazie a un processo 2 Step, capace di garantire la sicurezza della ricezione. Inoltre è garantita la certificazione istantanea di pagamento, mediante l’inserimento automatico della transazione nell’arte mondiale BlockChain della moneta interessata.

Mara Martellotta

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È possibile partecipare all’asta sia in sala sia per telefono, sia con offerta scritta sia tramite web registrandosi sul sito www.santagostinoaste.it

Lorenzin: “Il Ministero è pronto per la Città della Salute”

Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin in un messaggio al convegno organizzato dagli industriali di Torino ha annunciato che il Ministero è pronto a  giungere quanto prima alla sottoscrizione a Roma dell’accordo di programma per la realizzazione del Parco della Salute di Torino e della Città della salute e della scienza di Novara. Per la costruzione delle due strutture il finanziamento statale è di 238.457.500 euro e quello regionale 12.172.500. Attraverso il partenariato pubblico e privato il finanziamento pubblico complessivo di 250.630.000 avvierà un finanziamento aggiuntivo di 526.629.111 euro. L’investimento edile complessivo ammonta a circa 776.249.111 euro. A questo investimento si somma quello per le tecnologie stimato in 146.128.330, per un investimento totale  di 922.377.441 euro

“Solve et coagula” per la prevenzione

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Via Modane, 16 Torino

La cultura della prevenzione resta oggi l’arma più efficace per vincere il cancro: per questo motivo la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la LILT, in occasione della campagna Nastro Rosa, organizzano una raccolta fondi a favore dell’associazione che da quasi un secolo dedica le proprie energie alla lotta contro i tumori. Per l’occasione, verrà presentato al pubblico il progetto “Solve et Coagula”, una raccolta di immagini realizzate dal fotografo Aldo Giarelli a Guarene, a Palazzo Re Rebaudengo, con il coordinamento di Gloria Morselli ed Elisa Compagno. “Solve et Coagula” è il motto degli alchimisti. Rappresenta il processo che disgrega per creare, la trasmutazione che porta alla pietra filosofale. É il processo in cui tutti siamo immersi quando attraversiamo le fasi della vita. Nel corso della serata, con una donazione minima di 100,00 euro, sarà possibile avere una o più immagini (vedi allegato) e partecipare a questa corsa di solidarietà.  Costo di partecipazione: offerta minima 50,00 euro a persona

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 Per informazioni e prenotazioni:

 LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

Telefono: 011/836626

Email: legatumoritorino@libero.it

 MODALITA’ DI PAGAMENTO:

 1) Bonifico Bancario:

UNICREDIT BANCA

C/C N. 1070757  ABI 02008  CAB 01046 CIN A

IBAN: IT 10 A 02008 01046 000001070757

Via XX Settembre, 31 – Torino

Intestato a: Lega Italiana per la lotta contro i tumori – Sede Provinciale di Torino

 2) Pagamento in contanti o assegno direttamente in sede evento previa conferma telefonica di partecipazione (011/836626)

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

 

Sull’onda dei referendum leghisti del Lombardo – Veneto – La ZTL fino alle 19 – Il Duca d’Aosta – Mirò non basta – Salesiani – Liana De Luca poetessa di Zara a Torino

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Sull’onda dei referendum leghisti del Lombardo – Veneto

Sull’ onda dei referendum leghisti del Lombardo – Veneto, come si direbbe in linguaggio asburgico ,del  prossimo 22 ottobre, qualche bello spirito parla di spacchettare dal Piemonte la provincia del Verbano Cusio Ossola a favore della Lombardia. Le regioni nacquero senza una precisa identità storica nel 1970. Ci fu chi allora obiettò che Novara ruota su Milano e Alessandria su Genova, per non dire del  rapporto  di una parte del Basso Piemonte  con il Ponente Ligure. Le regioni nacquero sicuramente in ritardo rispetto alla Costituzione del  1948 , ma  in modo affrettato  e quasi concitato ,senza il necessario approfondimento, nel biennio 69/70 e furono un insieme di provincie economicamente forse poco omogenee ,ma storicamente  e sicuramente ,nel nostro caso, piemontesi. Era l’idea dei Padri Costituenti Piemontesi  Viglione, Oberto, Beppe Fassino, Nesi e tanti altri. E’ il Piemonte  che fece il Risorgimento, e’ il Piemonte cantato da Carducci nella sua ode. Ha fatto bene Gilberto Pichetto a rivendicare l’identità unitaria del Piemonte. Anche la Valle d’Aosta tento’ in passato di annettersi qualche comune canavesano, ma non ottenne nulla .  Non confondiamo le autonomie locali da praticare sempre  in un quadro unitario con le spinte disgregatrici di tipo catalano che i veri Spagnoli hanno saputo respingere e smascherare .

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La ZTL fino alle 19 
La ZTL a Torino  prolungata dalle 10,30 fino alle 19 è una vera e propria follia a cui si oppongono giustamente i commercianti. Ma dovrebbero opporsi anche i cittadini,l’ACI in testa. Significa paralizzare il traffico in città , impedire a chi lavora in centro di muoversi  con gli strumenti di lavoro o concedere migliaia e migliaia di pass che vanificano l’intero progetto ecologico che è tutto da dimostrare che abbia un’effettiva utilità soprattutto in presenza degli impianti di riscaldamento accesi. E’ giusto scoraggiare il fatto di  attraversare il centro per spostarsi da Nord e a Sud di (e viceversa) di Torino in auto,ma è sbagliatissimo chiudere praticamente in permanenza   il centro alle auto. I negozi chiudono alle 19,30 ,quindi consentire mezz’ora per eventuali acquisti è privo di senso. Con i costi del carburante e dei  parcheggi  e la difficoltà di parcheggiare ci si reca in centro, già oggi, in casi obbligati. E’ più che sufficiente per scoraggiare chiunque,salvo gli assessori che viaggiano con l’auto blu. Appendino non usi la zona ZTL per dimostrare che fa qualcosa. 

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Il Duca d’Aosta 
Giovedì’ 19 ottobre alle ore 17  Carla Gatti a palazzo Cisterna,sede della Città Metropolitana,in via Maria Vittoria 12 presenterà il libro di Dino Ramella su “Il Duca d’Aosta e gli Italiani in Africa Orientale “,edito da Daniela Piazza.A 80 anni dalla nomina a Vice Re di Etiopia viene ricordata la nobile e sfortunata figura del Duca Amedeo d’Aosta,eroe dell’Amba Alagi dove nel 1942 resistette con i suoi soldati oltre ogni limite umano ed ottenne l’onore delle armi dagli Inglesi. Palazzo Cisterna fu il palazzo dove abitò la famiglia del Duca a Torino. Se l’Italia in Africa non su solo quella di Graziani e di Badoglio ,ma fu un’Italia civile che seppe portare scuole ed ospedali nelle colonie , lo si deve al Duca. Solo Angelo Del Boca nel suo livore non ha voluto riconoscerlo. Amedeo ,fatto prigioniero degli Inglesi, morì a Nairobi,rifiutando di lasciare i suoi soldati per tornare in Italia,come avrebbe potuto fare.Mantenne intatta la sua dignità di principe e di soldato anche nella sfortuna e nella morte.   E’ rimasto  sepolto a Nairobi questo Savoia coraggioso a cui chiunque deve portare rispetto e  ammirazione incondizionata.Forse nell’Italia di oggi anche la sua salma si sentirebbe a disagio.

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Mirò non basta 
Dopo oltre un anno di stasi completa la Città riprendere in tono minore le mostre internazionali con Mirò a palazzo Chiablese. Le sorti della Gam appaiono compromesse. Chi ha sostituito Patrizia Asproni non appare all’altezza e soprattutto non rivela competenza necessaria. La mostra che resterà aperta fino al 14 gennaio 2018,non è confrontabile con quelle promosse da Patrizia Asproni in precedenza. Lo stesso pittore scelto non è in grado di attrarre una particolare attenzione da parte del pubblico e fin dal 4 ottobre,giorno di apertura,si può notare il tono minore prevalente. Torino sta perdendo il suo richiamo internazionale e turistico.

 

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Salesiani

I Salesiani,fondati da Don Bosco,da Torino si sono diffusi in tutto il mondo.Don Bosco non fu solo un santo sociale torinese,come si dice con espressione abusata.Fu molto di più. Io mi sento profondamente intriso di spirito salesiano e l’istituto San Giovanni Evangelista che da anni non è più una scuola, resta una pietra miliare della mia formazione . Se io ho acquisito lo spirito della disciplina ,lo debbo al mio maestro elementare don Antonio Battisti,di Villanova Solaro, vicino a Saluzzo,un cuneese verace. Insieme a lui c’era un certo don Biglino che appariva troppo severo.Don Battisti era molto esigente ,imponeva punizioni già allora da giudicare obsolete,ma ebbe su di me il ruolo di un educatore che mi squadrò all’insegna di una durezza che forse a dieci anni appariva esagerata,ma che non mi sento di condannare. Se so qualcosa di Latino (per me è stata una conquista fondamentale che mi insegnò a pensare con il rigore necessario)lo debbo ad un altro salesiano,don Dante Bettega,un austriaco di Bressanone,diventato italiano che sapeva la Commedia di Dante a memoria e che pretese che noi studiassimo a memoria Cesare, Cornelio,Esopo,Catullo,l’Iliade e l’Odissea. Dopo tre anni di medie recitavo a memoria tutto. Ma soprattutto mi insegnò a ragionare come si deve,per dirla con Pascal. Senza guardare alle forme, quando rimasi a lungo malato durante la terza media, non esitò a venire tante volte a casa mia ad aiutarmi. Ci pensava a seguirmi un professore ebreo scelto da mio padre,lo storico del Risorgimento Salvatore Foa,che mi ha lasciato la passione per la storia risorgimentale che caratterizzerà tutta la mia vita,ma l’aiuto e l’incoraggiamento di don Bottega,anche lui uomo duro,temprato alla vecchia maniera,fu importante. Morì giovane nel 1962. Don Prospero Ferrero,altro salesiano coltissimo,mi fu di aiuto nel ginnasio e anche in parte nel liceo. Finchè fu delegato degli ex allievi del “San Giovanni “, partecipai alla vita dell’associazione con un altro grande amico della mia vita,il futuro preside del Liceo “d’Azeglio” di Torino. Un mio zio d’ acquisto, don Carlo Orlando, fu Ispettore dei collegi salesiani del Sud America e poi postulatore generale delle cause di beatificazione dei Salesiani a Roma. Conservo l’immaginetta del ricordo della sua prima Messa. Era un uomo con un cuore semplice ed una grande fede religiosa,ricca di umanità. Mia moglie me ne parla con l’ammirazione riservata agli uomini dall’animo eletto.Era un uomo così importante che tutti i Salesiani di una certa epoca ne avevano una vera e propria venerazione e lo consideravano un santo come don Michele Rua o don Filippo Rinaldi successori di don Bosco.Don Orlando ricordava spesso don Callisto Cravario,ucciso in Cina dai pirati e venerato come santo e Martire. Don Callisto era stato allievo del “San Giovanni Evangelista” di Torino.Il Quartiere San Salvario dovrebbe gloriarsi di don Callisto,ma il “politicamente corretto”multietnico purtroppo lo impedisce perché missionario in Cina. Anche il direttore attuale del “San Giovannino” e parroco dei “Santi Pietro e Paolo” don Mauro Mergola è un sacerdote di grande impegno religioso e di forte sensibilità umana. Ha fatto dell’oratorio salesiano “San Luigi” un crogiuolo in cui si mescolano giovani italiani e giovani immigrati,seguendo lo spirito di don Bosco che aprì quell’oratorio, in un angolo allora molto difficile di Torino per l’alta presenza di ragazzi sbandati della Torino ottocentesca. Passano i decenni e i salesiani continuano sulla scia di don Bosco il loro impegno religioso e civile,senza mai mescolarsi alla politica.

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Liana De Luca poetessa di Zara a Torino

Bergamo è città che conserva fortemente il ricordo di Liana De Luca,poetessa nata a Zara,esule da quella città prima che i titini facessero la loro pulizia etnica dopo aver seminato morte e terrore con gli infoibamenti. E’ stata lei ad aprirmi gli occhi sul dramma del confine orientale tanti anni fa ed è stata lei a indurmi a scrivere tra i primi di foibe e di esodo. Importante fu anche ciò che mi disse Leo Valiani originario di Fiume. Rapida ed ironica,decisa come donna ( mi diede un ceffone quando cercai di corteggiarla in modo non consono tantissimi anni fa ),è poetessa a 24 carati. 30 libri di poesia,i suoi figli.Madre molto prolifica con poesie,saggi,romanzi tutti i grande qualità. Dopo un matrimonio e la drammatica morte del marito in un incidente stradale,ha deciso di non legarsi più a nessuno,ma il critico Mario Bonfantini stravedeva per lei e si era profondamente innamorato di Liana.Mi diceva,citando il suo amato Proust,riferendosi a lei,”quell’idea fissa che è l’amore “. E non poteva passare il sabato senza senza vedere Liana. Era in amicizia con Soldati e fu lei a farmelo conoscere in modo più approfondito.Ricordo che una volta andammo insieme a trovarlo a Milano e la sua autorevolezza fece sì che Soldati, dopo anni, dicesse al giovane che ero : ”Diamoci del tu”. Soldati ha scritto delle pagine molto belle sulle opere di Liana. De Luca ha fondato il Cenacolo Orobico, l’associazione più importante di Bergamo che ha esercitato un ruolo anche internazionale. Liana è un’amica dolcissima , mi scrive biglietti affettuosi,qualche mail,mi manda spesso le sue poesie.Ne ha dedicata anche una al Centro “Pannunzio”. Io non sono un critico letterario,ma capisco istintivamente il valore della sua poesia che riesce a parlare a tutti senza la mediazione della critica,come solo i grandi poeti riescono fare. Simile a lei conosco una giovane poetessa-magistrata , Alessandra Chiavegatti che esercita e vive a Bergamo ,città favorevole alla poesia. Anche lei, magari stanca da lunghe ore in tribunale , scrive poesie nel cuore della notte e ci darà ancora tante opere importanti. Com’è bello avere un rapporto con le poetesse,esse ti danno un senso diverso della vita,ti danno una prospettiva di speranza nel futuro che lo storico oggi non può assolutamente avere.

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LETTERE  scrivere a quaglieni@gmail.com

Luigi Bobbio 

Caro Quaglieni, ho letto il suo articolo su Luigi Bobbio in cui si rivela un vero liberale rispettoso di chi la pensa in modo diverso,forse anche opposto da lei. Mi ha colpito che l’antico contestatore abbia voluto la camera ardente nel rettorato dell’Università di Torino.   Cosimo Rimi

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Qui non si tratta di scelte. Bobbio è mancato improvvisamente nella notte. E’ un diritto dei docenti essere onorati nell’Ateneo dove sono stati docenti. Anch’io ambirei a quell’onore per tante iniziative fatte in quell’Aula Magna. Luigi è’ stato un ottimo professore. Non faccia polemiche inutili. Bobbio non ha nulla a che vedere con i contestatori voltagabbana  passati con Berlusconi o con Renzi per mero opportunismo.

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Un chiodo nei servizi igienici

Io non so lei,ma io spesso quando vado nei servizi pubblici dei locali,vorrei togliermi  la giacca  e non trovo mai un qualcosa che sembri anche lontanamente ad un attaccapanni. In un noto e bel  ristorante ho trovato un chiodo per appendere la giacca. Incredibile, ma vero. E’ un piccolo particolare, ma anche a Milano e a Roma di recente ho riscontrato la stessa mancanza. In passato non era così.  Filippo de Caroli

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E’ una cosa che ho notato anch’io. Nessuno finora ha scritto al solito “Specchio dei tempi”, lamentandosi. Si vede che non è un gran problema. Oggi la maggioranza non indossa più  la giaccia e anche d’inverno il cappotto è  di pochi.

 

La rinascita di Torino Esposizioni

“Si tratta di un intervento straordinario quello che coinvolgerà Torino Esposizioni, connotando sempre di più, una volta compiuto, il capoluogo piemontese come una tra le più accoglienti città universitarie” – sottolinea il vicesindaco Guido Montanari

 

Con l’affidamento da parte di SCR-Piemonte S.p.a. – la società di committenza della Regione Piemonte – al raggruppamento temporaneo di ICIS S.r.l. (capogruppo) della redazione dello studio di fattibilità di un campus culturale, luogo di integrazione tra didattica e ricerca, inizia il percorso per la funzionalizzazione concreta del complesso di Torino Esposizioni al parco del Valentino, costruito del 1938 come Palazzo della moda, ampliato negli anni Sessanta e utilizzato fino agli Ottanta come polo fieristico.

 

Nel corso di un incontro stampa  sono state illustrate le linee che guideranno i progettisti di ICIS S.r.l. – con Rafael Moneo, Isolarchitetti S.r.l, Tecnimont Civil Construction S.p.a., Onleco S.r.l, Iren Servizi e Innovazione S.p.a, ing. Giovanni Battista Quirico e arch. Marta Colombo – nella stesura dello studio di fattibilità degli interventi di recupero del complesso espositivo.

 

FILOSOFIA

 

Il progetto ripensa completamente le aree del comparto del parco urbano del Valentino che, partendo dal castello arriva fino al monumento architettonico di Torino Esposizioni. Il tema è quello della creazione dell’ identità di un grande campus universitario culturale urbano e la trasformazione progressiva del monumento di Nervi che diverrà nei prossimi anni sede della nuova Biblioteca civica in un processo per fasi, immaginando un percorso di avvicinamento alla funzione biblioteca con restauri progressivi e funzioni temporanee compatibili con la destinazione finale.

 

Al Politecnico saranno invece attribuiti spazi per la realizzazione del Campus della Scuola di Architettura, Design e Pianificazione nei padiglioni 5, progettato dall’ingegner Riccardo Morandi, e 3B. In questi spazi troveranno collocazione aule, sale studio e laboratori didattici, laboratori di ricerca, atelier e uffici per quasi 15.000 metri quadrati. L’obiettivo è di realizzare uno spazio pubblico e culturale in grado di integrare attività di formazione e ricerca avanzata nel campo dell’architettura, della pianificazione e del design.

 

Si tratta di un intervento straordinario quello che coinvolgerà Torino Esposizioni, connotando sempre di più, una volta compiuto, il capoluogo piemontese come una tra le più accoglienti città universitarie– sottolinea il vicesindaco Guido MontanariSiamo dunque ben lieti di salutare l’avvio del progetto di fattibilità che ridefinirà una parte importante e delicata del territorio cittadino, molto apprezzata dai torinesi, all’interno di un parco secolare.  Per la creazione del campus urbano e del polo culturale, ci attende la sfida di una riqualificazione innovativa, nel rispetto della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. In una visione che prefigura il volto di una Torino accogliente e aperta al mondo dove è confortevole e piacevole formarsi e vivere”.

 

“L’obiettivo di questo progetto per noi è strategico: realizzare nuovi spazi per il nostro Campus, che può diventare un polo di richiamo per studenti di tutto il mondo, attratti dalla storia e dalla reputazione della nostra Scuola di Architettura, Design e Pianificazione e dalla fama del nostro Paese in questi settori, come testimonia la stessa storia degli edifici che ospiteranno aule e laboratori, progettati da illustri architetti”, ha commentato ilRettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, che ha concluso: “Allo stesso tempo, vogliamo integrare questi luoghi di formazione e ricerca avanzata con uno spazio pubblico e culturale aperto alla Città e alla molteplicità dei suoi fruitori, dagli studenti alle famiglie che frequenteranno la biblioteca, ai turisti che potranno accedere a edifici di grande valore architettonico”

 

Queste le parole del Presidente di SCR Luciano Ponzetti: “Torino Esposizioni rappresenta un intervento destinato a cambiare radicalmente la percezione della città. Giunge in un momento di grandi trasformazioni urbanistiche che qui si intrecciano con temi d’ampio respiro quali la cultura, l’istruzione, l’architettura. SCR è entusiasta di collaborare a questo progetto che rientra nel piano interventi della L. 65/2012. Si tratta di un piano che vede la Società impegnata in veste di stazione appaltante per una serie di interventi già in corso di realizzazione (opere concluse, cantieri aperti e progettazione avanzata) su un finanziamento di circa 30 milioni di euro. Auspichiamo, nel breve termine, che tale piano possa ampliarsi per interessare ulteriori opere di rivalorizzazione dei territori olimpici”.

 

VISIONI: A PIEDI OVUNQUE

 

Think Park, polo culturale del pensiero e della formazione, avrà come baricentro la Biblioteca civica. La nuova rete di collegamenti, innerva il sistema con sinopsi di mobilità sostenibile, il padiglione Morandi sarà abitato non solamente dagli studenti, ma attraversato come luogo appartenente al parco.

A scala ampia il Campus sarà collegato con un sistema pedonale che allacciando quello esistente (centro e Valentino) lo amplierà con nuove pedonalizzazioni. Il Valentino tornerà pedonale.

 

 

NUOVO CITY WALK

 

L’elemento unificante sarà il nuovo “lungo città” che contrapponendosi al percorso “lungofiume” collegherà il giardino al costruito, piattaforma pedonale viva a tutte le ore del giorno e della notte, diventerà luogo di incontro e occasione di ridisegno del margine del parco, vero elemento di unione anche compostiva degli elementi architettonici rifunzionalizzati.

 

LA SEQUENZA DELLE PIAZZE

 

Il city walk abbraccerà una serie di nuove “piazze urbane” aperte sulla città e sul parco: partendo dalla corte del castello del Valentino che potrebbe essere aperta verso la città, l’arredo urbano definisce gli spazi antisanti Promotrice e villa Glicini, le due nuove piazze ipogee sulle testate del padiglione V, la nuova piazza del monumento e infine una food court e la piazza della biblioteca/teatro.

 

VERDE

 

Il verde si riappropria della copertura del Padiglione Morandi, entra nella Biblioteca, diventa la scenografia dell’aula studio, I viali del Valentino tornano viali parco, l’asfalto viene sostituito con pavimentazioni naturali e permeabili, le macchine spinte fuori o eventualmente confinate sottoterra in parcheggi con copertura verde.

 

RESTAURI E ARCHITETTURA

Gli interventi preserveranno la visione originaria degli spazi disegnati da Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi, spazi ricavati tra le fondamenta dei monumenti e allestimenti leggeri non invasivi caratterizzeranno entrambi i progetti, un’architettura che si ritrae di fronte ai segni della storia ma che nel disegno complessivo definirà l’identità di questi nuovi luoghi in trasformazione. L’intervento fa parte del secondo stralcio del piano degli interventi ex lege 65/2012, assegnati a SCR Piemonte secondo quanto disposto da Fondazione XX Marzo ed è finanziato, per la sola parte progettuale, dalle economie conseguite da Agenzia Torino 2006 nella realizzazione delle opere olimpiche. Il quadro economico prevede uno stanziamento di circa 1 milione di euro; per lo studio di fattibilità l’importo fissato a base di gara era di circa 700.000,00 euro e 60 giorni di tempo. A seguito della gara, è stato aggiudicato con un ribasso del 33% e tempi di redazione ridotti a 45 60 giorni – a decorrere dal 10 ottobre. Il Politecnico ha già stanziato 30 milioni di euro per le opere di propria competenza.

 

Cosa succede a Gtt?

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto
Mi sono fatto persuaso, persuasione che sta diventando convinzione. Ci sono tante assonanze e similitudini tra la realtà della nostra città e della nostra Capitale: principalmente la gravità dei problemi, direi la loro drammaticità.  Per Torino cerco di capire cosa è successo e cosa sta capitando in GTT. Incontro Giuseppe Santomastro irresponsabile Cgil trasporti. Mi dà appuntamento al dopo lavoro ferroviario. Riunione sindacale,  sciopero in GTT il 27 ottobre.
Come mai ?
Sono preoccupati ed esasperati i 5000 dipendenti. Non si può scaricare su di loro colpe di altri. Esasperati perché chiediamo di essere ricevuti e di capire. Ma non avviene nulla.
Situazione irreversibile?
Speriamo di no. Ma il necessario piano industriale non viene partorito. E quelli presentati sono giudicati insufficienti.
Quanto è il disavanzo?
Saperlo con esattezza sarebbe quasi un miracolo. Sottolineo un solo dato: 111 milioni sono il debito che ha l’azienda con i fornitori.  Il capitale sarebbe sufficiente nel coprire, con altri problemi finanziari per gli investimenti. Gli ultimi stipendi sono stati pagati grazie all’ intervento delle banche.
Come è possibile, se è un azienda che ha sempre liquidità giornaliera?
Si è rotto l’ equilibrio del passato, dove gli investimenti per la metropolitana ad esempio garantivano futuro e un minimo di sviluppo.
Si è inchiodato tutto?
Molto… direi. Però almeno i questo caso non si può imputare il “disastro” a questa giunta, ma stanno andando a tentoni . L’Appendino era per la messa in liquidazione della società non considerando che i maggiori creditori sono gli enti pubblici locali. Poi non hanno rapporti politici adeguati.
Quali sono le responsabilità della politica nel passato?
Avere scelto i dirigenti sbagliati che hanno fatto scelte sbagliate e  artifici contabili.
Pessimista o ottimista?
Cerco di essere realista. Non siamo Napoli o Roma.
Milano come sta?
Loro bene, soprattutto perché hanno continuato negli investimenti.
Veniamo al sindacato: come sta di salute politica e per grado di socializzazione e partecipazione?
Alta, più del 70 percento  e comunque molto frammentata. C’ è persino il caso di un ex Cgil che se ne è fatto uno su misura ed è politicamente legato ad un senatore del Pd. Io stesso ne sono una indiretta dimostrazione, sono un ferroviere ed arrivo da Alessandria. Ho trovato una situazione articolata anche tra i lavoratori.
Troppe assunzioni “superflue”?
L’hai detto tu, non io. Appunto situazione articolata anche tra i lavoratori.  Ma mi ripeto non devono essere loro a  pagare colpe di altri. Oltre lo sciopero picchetteremo sotto il Municipio. Vogliamo essere ascoltati dal Sindaco, è  un diritto dei lavoratori.
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Bene, ci si rivede il 27. Alcune personali considerazioni. Mi sono stupito positivamente della conpetenza di questo giovane sindacalista. Non ha avuto punte di demagogia. E mi sono convinto che l’ eventuale iniezione di 40 milioni di euro – se non cambia radicalmente sistema – non sarà sufficiente e si rimanderà di fatto la soluzione estrema della liquidazione o del commissariamento. Contentissimo se avrò torto.
Patrizio Tosetto