DAL VENETO Il cimitero è da risistemare e dieci tombe sono state danneggiate. La causa è un anziano 84enne che, per salutare i propri defunti, avendo difficoltà a camminare è entrato nel camposanto a bordo della sua utilitaria. Il fatto è avvenuto a Fara Vicentino (Vicenza) dove l’uomo è entrato nel cimitero ma ha perso il controllo dell’auto finendo nell’area dei loculi interrati sopra ad una decina di tombe, rimaste danneggiate. L’anziano è andato subito dopo in Comune dichiarandosi disponibile a rifondere i danni.
DALLA TOSCANA Nonostante la sua patente fosse scaduta nel 2001, da ben 17 anni, un automobilista di mezza età, guidava normalmente fino a quando è stato fermato a Foligno dai vigili urbani. Gli è stata quindi ritirata la patente e comminata una multa di 160 euro. Ora per ottenere di nuovo il documento di guida dovrà sottoporsi alla visita medica.
Viaggio in prima classe, finanziato da “Italo”, per i cuccioli di “Luce”, la cagnolina seviziata nel Cosentino che, prima di morire, è riuscita a partorire i suoi piccoli. Dimessi sabato dalla clinica veterinaria romana che li aveva in cura e affidati ai volontari della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, il giorno stesso i cuccioli hanno viaggiato gratis con i loro accompagnatori sul “no stop” Roma-Milano delle 16,10.
Nel capoluogo lombardo, dove le chances di adozione sono maggiori, inizieranno il percorso che, appena sarà possibile, li condurrà in una nuova casa: sono già numerose le richieste per questi simpatici cagnetti, che, se non fossero intervenuti i volontari della LEIDAA, sarebbero stati condannati a morte sicura dalla mano crudele di individui senza scrupoli. Chi ha voluto disfarsi di Luce, incinta, prossima al parto, l’ha legata per le zampe e semisepolta sotto un mucchio di foglie e rami secchi sul ciglio di una stradina di campagna di Marano Marchesato (Cosenza). Non si sa per quanto tempo sia rimasta così: abbastanza, questo è certo, perché sofferenza e terrore abbiano lentamente provocato il cedimento degli organi interni e alla fine il coma. Doveva spegnersi, con i suoi piccoli non ancora nati. Invece, ancora una volta, la voglia di vivere ha fatto il miracolo. La mamma è morta, quasi tutti i cuccioli sono sopravvissuti.
“Ringrazio la società Italo – afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di LEIDAA – per il contributo che ha voluto dare, mostrando grande sensibilità, al benessere dei figli di Luce, che hanno potuto affrontare il viaggio nelle condizioni migliori. I piccoli e la loro sfortunata mamma sono protagonisti di una storia che dovrebbe far riflettere tutti e specialmente i colleghi parlamentari. Rilanceremo subito la richiesta che portiamo avanti da sempre, che abbiamo formalizzato nella scorsa legislatura e ripresentato in questa, sotto forma di proposta di legge a mia firma: pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali. Tra le altre cose, la proposta aumenta, rispettivamente fino a cinque e sei anni, le pene per il maltrattamento e l’uccisione di animali, mentre diventano “delitti” in senso tecnico le condotte di detenzione in condizioni “insopportabili”, quella dell’abbandono e quella dell’uccisione di esemplari di specie protette, punita anch’essa con sei anni di reclusione”.
DALLA CAMPANIA Una mamma di 24 anni si è uccisa dopo aver allattato il proprio figlio. La giovane donna si era recata al sesto piano dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno per allattare il bimbo. Poi è uscita dal reparto, ha aperto la finestra sul balcone e si è lanciata nel vuoto. C’erano altre persone ma nessuna è riuscita ad impedire il gesto. Si ipotizza che il suicidio possa essere dovuto alla depressione post partum.
“Con il solstizio d’estate torna purtroppo anche il famigerato festival della carne di cane di Yulin. Rinnoviamo oggi – spiega in una nota l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – la richiesta che facciamo da anni al governo italiano, e ai suoi partner europei: chiediamo loro di intervenire presso il governo cinese perché questa crudele e inaccettabile manifestazione, condannata in tutto il mondo, sia finalmente fermata. Come associazione, rivolgiamo il nostro appello direttamente all’ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, ricordando che altri paesi asiatici hanno bandito il consumo di carne di cane ed auspicando che la Repubblica popolare faccia altrettanto”.
Due finti vigili urbani hanno truffato una pensionata di 89 anni di Pavia . I due sono entrati in casa con la scusa di effettuare un sopralluogo dopo alcuni furti avvenuti nella zona. La donna derubata ha poi dichiarato nel verbale di denuncia che i due truffatori si sono presentati in divisa, con tanto di pistola, spiegandole che volevano controllare se mancava qualcosa dalla sua abitazione. La pensionata ha mostrato ai due che teneva dei soldi, circa 10mila euro in contanti, in alcune buste sotto il materasso. I falsi vigili l’hanno distratta, le hanno rubato denaro e sono scappati.
Music Art Park FVG
Arteventi presenta la prima edizione di MAP – Music Art Park FVG, l’evento internazionale che sabato 23 e domenica 24 giugno porta experimental e minimal music all’Art Park di Verzegnis (Udine), la Collezione d’Arte Contemporanea a cielo aperto di Egidio Marzona
Il progetto, a cura di Eva Basso e Agnese Toniutti e finanziato dal bando Tolmezzo Città Alpina 2017 (con il sostegno della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia), nasce dalla volontà di valorizzare in chiave multidisciplinare il patrimonio culturale del territorio carnico, nello specifico dell’Art Park di Verzegnis, esplorando le possibilità offerte dal dialogo e dalla compenetrazione di musica e arti visive. Con questo spirito, MAP è stato preceduto da due appuntamenti musicali nel territorio montano del Friuli – WAITING FOR MAP 1 – TUMIEÇ al Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani”, Tolmezzo (Ud) e WAITING FOR MAP 2 – TRÉP alla Galleria d’Arte Moderna “Enrico De Cillia”, Treppo Carnico (Ud) – con Luca Piovesan alla fisarmonica e Agnese Toniutti al pianoforte.
L’Art Park di Verzegnis è un parco d’arte contemporanea che nasce appunto nel verde delle montagne della Carnia dall’idea di uno di un grande collezionista, Egidio Marzona, che dal 1989 invita alcuni tra i più interessanti e importanti artisti internazionali a creare interventi espressamente per la sua tenuta, lasciando loro totale libertà. Nel corso dei decenni il Collezionista ha raccolto installazioni e opere di land art, minimal e conceptual art, rese poi disponibili alla Comunità, creando un piccolo museo all’aperto – oggi parte delle realtà espositive della Rete Museale Carnia Musei – nei terreni che circondano il centro abitato e le sue case-museo.
MAP Music Art Park FVG esplora dunque le possibilità offerte dal dialogo e dalla compenetrazione di musica e arti visive, con una proposta musicale legata alla experimental e minimal music, in sintonia con la poetica degli artisti presenti nella Collezione di Egidio Marzona. Il legame tra musicisti e artisti prende forma e diventa sempre più stretto negli Stati Uniti degli anni Sessanta, in un clima in cui era naturale condividere una visione comune dell’arte e della vita, collaborare alle stesse performance e a volte addirittura abitare gli stessi spazi. MAP Music Art Park FVG ripercorre questo legame in forma contemporanea e attraverso un’esperienza inedita: far interagire le opere dell’Art Park con la musica ispirata a quel periodo. Bruce Nauman, Richard Long, Richard Nonas, Dan Graham, Lawrence Weiner, Daniel Buren o Sol LeWitt (per citarne solo alcuni): questi i grandi maestri del Novecento che hanno creato installazioni, percorsi ambientali e interventi a cielo aperto e nelle case del Collezionista intorno ai quali si alterneranno musicisti e performer dai diversi background, dando vita a un flusso di concerti, happening, sperimentazioni partecipative da ascoltare e da vedere, per sentirsi liberi tra arte e natura, tra suoni e forme.
Ma MAP – Music Art Park FVG non è solo musica: sono in programma anche escursioni con gli artisti, visite guidate, attività didattiche per i più piccoli, talk e performance. Il progetto non si limita infatti a creare un evento che venga ospitato in Carnia, ma vuole riflettere sul ruolo dei centri considerati minori nel panorama culturale italiano, cercando di abbattere quella distanza che spesso si crea tra il pubblico e le diverse espressioni della contemporaneità. E la zona di Tolmezzo è ricca di arte contemporanea: dalla Galleria De Cillia di Treppo Carnico, alle mostre estive d’arte sacra a Illegio, che, insieme con l’Art Park di Marzona, garantiscono importanti contenuti per un turismo culturale di tipo slow. Abitando il territorio come luogo di relazioni e di forze sollecitabili, MAP FVG è un progetto partecipativo pensato per creare valori condivisi grazie al coinvolgimento della comunità locale e delle realtà che animano il territorio. Vista la natura della Collezione Marzona, il progetto è aperto inoltre a undialogo internazionale, vocazione naturale per una terra di confine come il Friuli Venezia Giulia.
MAP FVG | 23 giugno 2018 dalle 17.00
L’evento principale si svolge sabato 23 giugno presso l’Art Park di Verzegnis (Udine), con un programma di attività pensate per coinvolgere sia un pubblico di adulti che di bambini: visite guidate, laboratori didattici e performance daranno il via a una serata musicale insolita e coinvolgente, che vedrà interpreti internazionali d’eccezione “attivare” le opere della collezione a partire dal tramonto. Il tutto accompagnati dai sapori della Carnia, grazie alla collaborazione con SlowFood FVG e con l’Antica Osteria Stella d’Oro di Verzegnis (Ud). Il pubblico avrà inoltre l’opportunità di scoprire le opere custodite negli spazi privati delle Case-Museo del Collezionista Egidio Marzona, guidati dalla musica degli artisti di MAP FVG.
after MAP | 24 giugno 2018 dalle 14.00
Una giornata alla scoperta del territorio con un’escursione alla Cava del Marmo Rosso – sede del Simposio Internazionale di Scultura del Marmo Rosso di Verzegnis – laboratori didattici esperienziali, visite guidate tematiche (arte e musica) all’Art Park, talk accompagnati da momenti musicali e degustazioni a Km zero in collaborazione con le attività locali.
Il ct della nazionale azzurra Roberto Mancini, di Jesi, ha soccorso una 94enne che era stata investita a Senigallia. Mancini, in vacanza, passava casualmente in zona insieme ad alcuni amici, tra i quali anche un medico. L’anziana è stata toccata da un’auto mentre attraversava la strada in bici. Allora l’allenatore l’ha aiutata informando successivamente il 118. La donna ha riportato alcune fratture ed è stata trasportata in ospedale. Suo figlio, tramite Facebook, ha poi ringraziato Mancini per essersi fermato.
La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e, valicando le Alpi, giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l’arciduca Ranieri d’Asburgo,Viceré del Regno Lombardo-Veneto, ritrovandosi nella Palazzina di caccia di Stupingi, ebbero un lungo colloquio dove il tema, più che le strategie e l’alta politica, si protrasse su quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco
Pietro de Zanna, all’anagrafe Pietro Giovanni Maria Zanna, vigezzino di Zornasco ( era nato in quella frazione di Malesco, a due passi dal confine con la Svizzera,nel 1779), è stato l’inventore del calorifero ad aria compressa. E’ a lui che si deve il primo sistema di riscaldamento ad aria calda, progenitore di tutti gli impianti nati successivamente. Correva l’anno 1839 e lo Zanna – emigrato da giovane con il fratello Bartolomeo in Austria – conduceva a Vienna una fumisteria che produceva macchine per il riscaldamento. Il geniale vigezzino era riuscito per primo a “diffondere bene il calore senza provocare correnti moleste, a filtrare e miscelare adeguatamente con acqua riscaldante, ad appartare perfettamente la camera di riscaldamento dalla camera di combustione e dalle canna fumarie, ad assicurare la buona tenuta delle condotte, adoperando con giudizio il metallo, la muratura e il cotto insieme, ad estendere il raggio d’azione dell’impianto senza limiti di spazio per mezzo di focolari sussidiari”. Insomma, una gran bell’idea che trovò applicazione pratica,con successo, alla residenza Imperiale di Hofburg dove, a quel tempo, regnava Ferdinando I d’Asburgo-Lorena. La voce della sua scoperta si diffuse rapidamente e, valicando le Alpi, giunse anche in Italia. Alle nozze di Vittorio Emanuele con Maria Adelaide, Carlo Alberto e l’arciduca Ranieri d’Asburgo,Viceré del Regno Lombardo-Veneto, ritrovandosi nella Palazzina di caccia di Stupingi, ebbero un lungo colloquio dove il tema, più che le strategie e l’alta politica, si protrasse su quel meraviglioso sistema che permetteva di riscaldare il palazzo imperiale senza che apparissero tracce di fuoco. Quando Carlo Alberto seppe che l’autore di quel prodigio era un suo suddito lo mandò a chiamare e gli commissionò il riscaldamento del palazzo reale di Torino e dei vari castelli dei Savoia. L’inventore, tornato a Vienna, preparò tutto il materiale e provvide a trasportarlo con una carovana di carri fino a Torino. Fatta fortuna e aggiunta la particella nobiliare al proprio cognome, l’intraprendente Pietro, come tutti i vigezzini arricchitisi con l’emigrazione, appena poteva tornare nella sua valle e al suo paese natale di Zornasco, non mancò di beneficiare con generosità la comunità locale, con particolare riguardo per la chiesa parrocchiale. Durante le funzioni religiose, ai benefattori erano riservati, in segno di gratitudine, piccole attestazioni di riguardo. Il De Zanna,uomo di rigidi principi e molto religioso ( nel suo ufficio campeggiava un grande quadro raffigurante la Madonna di Re) pur essendo modesto, rimase stupito e si sentì ferito nel vedersi assegnare l’ultimo cero e l’ultimo posto in chiesa. Così,non senza amarezza – da quanto si narra – partì per Vienna e non fece mai più ritorno a Zornasco. Evidentemente,nel piccolo paese tra i monti, non avevano ben compreso chi fosse quel loro concittadino,considerato dalla stampa italiana e straniera alla stregua del grande Benjamin Franklin.
Marco Travaglini