Vernante, dove la storia di Pinocchio si legge sui muri delle case

vernante pinocchioE’ stato eretto anche un bel monumento al personaggio di legno, opera degli artigiani locali fratelli Bertaina. Nella pace del cimitero comunale, l’artistica tomba dello “zio di Pinocchio” è vegliata dal burattino che piange

Vernante , porta dell’alta Val Vermenagna e della Val Grande, deve il proprio toponimo al nome occitano dell’ontano, la Verna, pianta molto diffusa da quelle parti. A venti chilometri da Cuneo e a sei da Limone Piemonte, questo paese di poco più di mille abitanti, divisi tra il centro e  le frazioni di Palanfrè, Folchi, Renetta e Ciastellar, è famoso per le sue cipolle ripiene, per le raviole alla vernantina  e per i “Vernantin”, particolari coltelli a serramanico interamente lavorati a mano con impugnatura in corno. Ma la fama di Vernante non finisce qui:  in questa località delle Alpi Marittime, la favola di Pinocchio ha trovato casa e si raccontata sui muri delle abitazioni. L’idea, nata sul finire degli anni ’80  per opera di due pittori locali – Carletto Bruno e Meo Cavallera – , si è concretizzata negli oltre centocinquanta “murales” che raccontano le vicende del burattino più celebre del mondo. Così, passeggiando lungo le strade di Vernante, si possono ammirare le scene che ripercorrono, con i tratti caratteristici di Attilio Mussino, il più famoso illustratore del Pinocchio di Collodi,  le avventure dello straordinario burattino. A Mussino, la municipalità di Vernante ha dedicato un museo, ospitato nei locali della ex Confraternita.vernante pinocchio 2 Il grande disegnatore scelse a Vernante la seconda compagna della sua vita, la signora Martini Margherita, ed il luogo in cui  dedicarsi al lavoro artistico e  trascorrere gli ultimi anni della sua vita, dal 1944 al 1954. Formatosi all’Accademia Albertina di Torino, già da studente Mussino collaborò con alcuni giornali satirici come La Luna e Il Fischietto. Lungo quasi mezzo secolo fu il rapporto con il Corriere dei Piccoli : a partire dal primo numero, pubblicato nel dicembre del 1908, fino al 1954  (anno della sua morte). Il suo lavoro più celebre, tuttavia, è rappresentato dalle illustrazioni delle collodiane “Avventure di Pinocchio”nell’edizione del 1911 edita dalla fiorentina Bemporad . Con i disegni di Attilio, come usava firmarsi, Pinocchio affrontò per la prima volta il colore e andò ben oltre i limiti in cui l’avevano confinato i primi due illustratori, Enrico Mazzanti e Carlo Chiostri. Mussino portò il burattino di Carlo Collodi dentro la grande illustrazione europea del Novecento, al punto che la sua edizione sarà la più ristampata e venduta in assoluto e, per molti versi, resterà ineguagliata. Vernante, dove è stato eretto anche un bel monumento a Pinocchio, opera degli artigiani locali fratelli Bertaina,  gli ha intitolato – oltre al museo – anche  la Scuola Elementare e i giardinetti pubblici.  Non a caso, nella pace del cimitero comunale, l’artistica tomba dello “zio di Pinocchio” è vegliata dal burattino che piange.

 

Marco Travaglini

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