CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 954

Tablet e smartphone senza segreti per gli over 50

Al Circolo informatico di via Petitti

 

TELEFONINI

Non ci sono segreti informatici che tengano per gli over 50. Ne sono convinti al Circolo Informatico di via Ilarione Petitti 20, a Torino. Nei nuovi locali partono a fine settembre corsi di informatica dedicati ai “meno giovani”. E non si tratta di poche nozioni base sull’uso di vecchi pc. il vero intento degli istruttori è quello di trasferire agli allievi le proprie conoscenze soprattutto in riferimento ai nuovi ed evolutissimi smartphone e tablet. Naturalmente  verranno anche illustrate tutte le meraviglie di internet. Accanto ai corsi di informatica proseguono quelli tradizionali di lingue straniere.

Let’s dance, gli Anni 80 rivivono al Borgo

ottantaErano gli anni della vittoria ai mondiali, dei jeans stracciati o a sigaretta, dei colori eccentrici , di “Video Killed Radio Star”, dell’”A-TEAM”, “Charlie’s Angels”, “Magnum P.I.” Il nostro divertimento era un pallone

 

Erano gli anni della vittoria dell’ITALIA ai mondiali di calcio, dei jeans stracciati o a sigaretta, dei colori eccentrici , di “Video Killed Radio Star”, dell’”A-TEAM”, “Charlie’s Angels”, “Magnum P.I.” Il nostro massimo divertimento era dato da un pallone, da un sasso rosso con cui disegnare una campana o da una corda. Niente internet ne reality show; per le ricerche ci si incontrava in biblioteca e le telefonate erano precedute da una lunga coda alla cabina telefonica. Sono stati i 10 anni pieni di cadute e di ginocchia sbucciate, di pomeriggi di pane e nutella o burro e marmellata. E allora, bentornati nei vostri 10 anni più felici. 

 

Cose che suoniamo ★ DEPECHE MODE – MICHAEL JACKSON – DURAN DURAN – RIGHEIRA -MADONNA – CURE – THE SMITHS – TEARS FOR FEARS – BILLY IDOL – BLONDIE – BON JOVI – U2 – THE BANGLES – A-HA – THE QUEEN – DIRE STRAITS – CAMERINI – RETTORE – SPANDAU BALLET – SIGUE SIGUE SPUTNIK – CCCP – VIA VERDI – JOE COCKER – PET SHOP BOYS – OLIVIA NEWTON JOHN – CULTURE CLUB – WHAM – CINDY LAUPER – GUNS N’ ROSES – RICCHI E POVERI – TOZZI – IRENE CARA – THE BUGGLES – NEW ORDER – OMG – BANANARAMA – SABRINA SALERNO – SAMANTHA FOX -PHOEBES – VIOLA VALENTINO – JULIO IGLESIAS..& MORE ★

 

★ Non c’è due senza tre! Venerdì 26 settembre torniamo nella favolosa location del BORGO MEDIOEVALE del Parco del Valentino! Con delle grandissime novità 🙂
★ 2 dancefloor (1 all’aperto e 1 al coperto)
★ Sala Giochi anni 80! (questa volta con veri gi…ochi da sala!)
★ Free Make Up 80’s Style FLUO!
★ Momento Lenti e Limone Selvaggio ♥
★ Ragazze Morositas & Drive In! :v
★Area all’aperto e terrazze sul fiume
♥ Non potete mancare!! ★
L’evento è garantito anche in caso di pioggia! ♥

★ INGRESSO 3€
★ apertura porte 22.00 :v e orario esteso fino alle 3.15!*

★ In consolle Dj BEcca & Ale Tubo
★ Special Guest DJ DAVE
★ Visual & Photos Francesco Chebbello Cardullo
★ Public Relations Friso

dalle 20.00 è anche possibile fare una cena a buffet con drink e ingresso incluso e tavolo riservato a 15€ al meraviglioso ristorante San Giorgio del Borgo Medievale a cura di Gerla 1927. (*prenotazione per la cena obbligatoria)

*è possibile riservare tavoli e avere servizio di bottiglie direttamente al tavolo privato nonchè ingresso privilegiato in lista per evitare l’eventuale coda.

per info e prenotazioni tavoli in lista:
letsdance1981@gmail.com
mob & whats app: 3297894555

Il party si svolgerà in collaborazione con Gerla 1927.

Alida Ardemagni, tutta l’Italia in 70 donne

 L’autrice, docente di geografia umana (approccio storico-umano al paesaggio) e collaboratrice di De Agostini, Garzanti e Touring club, parte dalle antenate sibille, vestali e ninfe, transita tra aristocratiche, badesse e combattenti, ed arriva a scrittrici, imprenditrici, stiliste e scienziate contemporanee

 

ardemagni2Passa anche da Torino, con Ada Gobetti e Rita Levi Montalcini, l’itinerario rosa proposto da”L’Italia delle donne” (Morellini editore) di Alida Ardemagni. Se pensate ad un viaggio diverso, in un’ottica geografica al femminile, allora la mappa concettuale da mettere in valigia è questa guida che ripercorre le storie di 70 donne (famose e non) di tutte le epoche e classi  sociali, e traccia gli itinerari del loro passaggio, tra cultura, paesaggio, arte e buon cibo. Tante brevi biografie scorrevoli come racconti che compongono un atlante italiano di tipo nuovo.

 

L’autrice, docente di geografia umana (approccio storico-umano al paesaggio) e collaboratrice di De Agostini, Garzanti e Touring club, parte dalle antenate sibille, vestali e ninfe, transita tra aristocratiche, badesse e combattenti, ed arriva a scrittrici, imprenditrici, stiliste e scienziate contemporanee: «Sono una divulgatrice: dopo aver insegnato questa disciplina, scritto libri di testo, guide turistiche ed enciclopedie geografiche, ho pensato di cimentarmi con una saggistica leggera e divertente in linea con il mio interesse per l’emancipazione femminile».ardemagni

 

-Le sfide più difficili?

«I criteri di scelta delle protagoniste: il vincolo della corrispondenza tra la figura femminile e un luogo. Purtroppo per alcune donne non c’erano elementi sufficienti per proporre spunti di viaggio».

 

-Legata a Torino è Ada Gobetti; cosa la appassiona di questa donna?

«Rimasta vedova giovanissima, ha portato avanti, con incredibile coraggio, la battaglia antifascista del marito. Nel 1943 partecipò alla lotta partigiana, in montagna, insieme al figlio allora diciottenne; mentre con Camilla Ravera fondò l’Unione donne italiane».

 

-I luoghi della sua vita?

«Il Centro studi Piero Gobetti, da lei fondato nel 1961, in via Fabro 6, in quella che fu la  loro casa. E’ uno spazio di  documentazione aperto a tutti, soprattutto ai giovani; ospita anche la biblioteca di Norberto Bobbio e di altri  studiosi torinesi».

 

-E Rita Levi Montalcini, premio nobel nel 1986?

«Altra donna coraggiosa, nata a Torino dove iniziò presto le sue battaglie, già in famiglia, in contrasto con il padre, convinto che una carriera l’avrebbe distolta dai doveri di moglie e madre. Si iscrisse ugualmente a medicina nel 1930, quando le studentesse erano solo 7, per  laurearsi 6 anni dopo con 110 e lode e poi affrontò con caparbietà il mondo scientifico, non facile per le donne».

 

-Il suo raggio di azione fu ben oltre Torino.

«Certo, ma è nel piccolo laboratorio creato in camera da letto che iniziò le ricerche sul sistema nervoso che la porteranno in America come docente di Neurobiologia alla Washington University di Saint Louis e poi al Nobel. Sempre rigorosa e serissima. Anche come senatrice a vita che si recava puntualmente in Senato, paladina delle iniziative a favore dei giovani».

 

-Lei la collega a Napoli: quanto fu importante il legame con la città partenopea?

«Fu tra i soci fondatori della Città della scienza di Bagnoli, vero e proprio science centre: museo interattivo più grande d’Italia e non solo sede di sapere scientifico, ma anche nuovo modello di sviluppo nel mezzogiorno. Purtroppo nel 2013 questo polo di attrazione del turismo scientifico è stato distrutto da un incendio, probabilmente doloso».

 

-Il dibattersi  delle donne  tra emancipazione e  tradizione in che epoca è stato più difficile?

«Fino a  metà del 900 la strada è stata tutta in salita, anche se le donne  hanno attraversato secoli  di storia con coraggio e talento. Senza accesso all’istruzione e vittime di pregiudizi, basti pensare alla caccia alle streghe. Oltre ai compiti domestici hanno dovuto sobbarcarsi lavori faticosi e mal pagati, come mondine, filatrici, lavandaie. Se fortunate di nascita allora potevano esprimere le loro capacità: come la poco conosciuta Eleonora d’Arborea, figura mitica e sovrana illuminata della storia sarda che nel XIV secolo promulgò la Carta de logu, prima costituzione al mondo».

 

-C’è un messaggio nel libro?

«Negli ultimi 50 anni e non solo in Italia, la condizione femminile è decisamente migliorata; ma c’è ancora molto da fare per far valere i diritti conquistati e conseguirne altri. Il libro è una specie di passaggio di testimone fra generazioni e lo dedico a tutte le giovani donne che hanno di fronte un futuro incerto».

 

Laura Goria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Musica ad alta quota nella storia

Una rassegna non solo da vedere ma anche suonata”: nelle sale sono difatti installate due postazioni video-musicali eseguite da alcuni allievi del Conservatorio di Cuneo. Tutto è raccolto in un elegante volume

 

museo montagnaRecuperati da un remoto passato attingendo a collezioni di tutto il mondo, gli spartiti con le loro variopinte copertine compongono un’inedita suite alpestre che allieta la vista e scalda i cuori:  segno inequivocabile che, nel linguaggio delle altezze, il passato e il presente tendono a confondersi; ennesima riprova che le montagne, a dispetto della loro identità in continua trasformazione, si possono pur sempre raccontare con leziosi stereotipi senza tempo.

 

Oltre 130 pezzi – con ampi testi introduttivi delle sezioni – i più rappresentativi dell’ampia collezione del Museomontagna, presentati in una mostra esposta in anteprima al Film Festival di Trento e organizzata dallo stesso Museo con la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento.

 

Una rassegna non solo da vedere ma anche suonata”; nelle sale sono difatti installate due postazioni video-musicali eseguite da alcuni allievi del Conservatorio di Cuneo. Tutto è raccolto in un elegante volume, in edizione bilingue italiano-inglese, con un ricco corredo iconografico, nato dalla collaborazione con l’editore Priuli & Verlucca.

 

(Fonte: www.museomontagna.org)

La rivoluzione di Francesco

Papa Francesco ha innescato una “primavera” nella Chiesa che coinvolge tutta la società

 

papa espressoLa rivoluzione del Papa argentino è illustrata nel libro di Raffaelle Luise “Con le periferie nel cuore”, edito da San Paolo. Il volume è stato presentato anche al Circolo dei Lettori con Franco Garelli, sociologo.

 

Papa Francesco ha innescato una “primavera” nella Chiesa che coinvolge tutta la società. Il vaticanista Rai ha ricostruito il primo anno di pontificato attraverso i commenti di atei e credenti, come Leondardo Boff, Vito Mancuso, Massimo Cacciari.

 

Un volume interessante che fa riflettere sul futuro del cattolicesimo nel contesto di globalizzazione che coinvolge non solo economia e società ma anche la fede.

 

 

Un festival per Torino e le Alpi

alpiLa manifestazione ha una doppia sede, che richiama il binomio presente nel titolo: un luogo cittadino, cioè il Museo della Montagna presso il Monte dei Cappuccini, ed uno montano, il Forte di Exilles sito nell’omonimo comune della Valsusa

 

Un evento che, ancora una volta, sottolinea il forte legame che esiste fra la nostra città e le montagne: questo è “Torino e le Alpi 2014”, che si terrà dal 12 al 14 settembre. La manifestazione è organizzata dalla Compagnia di San Paolo, all’interno del progetto “Torino e le Alpi” che mira a rafforzare e promuovere il rapporto storico-culturale con l’arco alpino che ci circonda.

 

Il Festival avrà una doppia sede, che richiama il binomio presente nel titolo: un luogo cittadino, cioè il Museo della Montagna presso il Monte dei Cappuccini, ed uno montano, il Forte di Exilles sito nell’omonimo comune della Valsusa. Entrambe le location, nel corso dei tre giorni, saranno visitabili ad ingresso gratuito.

 

Molteplici e vari gli incontri previsti nel programma, tutti all’insegna di un rinnovato linguaggio della montagna, più dinamico ed aperto a prospettive future, espresso attraverso i workshop e le esibizioni di giovani artisti. Fra gli appuntamenti principali, ci saranno la mostra di arte contemporanea “Passi Erratici”, a cura di Stefano Riva, insieme a passeggiate letterarie e laboratori di scrittura diretti dallo scrittore Davide Longo, il quale condurrà anche due incontri con Stefano Benni, giornalista e autore di diversi libri di successo.

 

Gli eventi sono ad ingresso libero e fino ad esaurimento posti; per i workshop, i laboratori e le passeggiate è richiesta la prenotazione obbligatoria online, sul sito www.torinoelealpi.it

 

Federica De Benedictis

Passeggiata in montagna con la Fondazione Gilardi

MONTAGNEProrogate le iscrizioni all’iniziativa di beneficenza in programma sabato 13 settembre al Montgenevre

 

Sabato 13 settembre si terrà il Gran Tour del Vallon des Baisses, una passeggiata in montagna nel segno della beneficenza in favore della Fondazione Cecilia Gilardi O.N.L.U.S. Il ritrovo è fissato alle ore 8 al Colle del Montgenevre, più precisamente nella prima strada a destra dopo la frontiera francese in direzione Village du Soleil. La passeggiata si snoderà lungo un itinerario emozionante adatto a tutti, anche alle famiglie con bambini e ai camminatori meno esperti.

 

Un percorso non molto faticoso, ma abbastanza lungo che permetterà ai partecipanti di raggiungere la suggestiva cresta del Colle de la Lauze, toccando la Pointe de Dormillouse a quota 2587, il Grand Chalvet a quota 2632, la Tete des Fourneous a quota 2682, per poi cominciare la discesa a valle passando per la stazione di arrivo della seggiovia dello Chalvet a quota 2577. Per i più “coraggiosi” sarà inoltre possibile scendere verso il Montgenevre utilizzando la “mono rotaia bob” con cui arrivare a rotta di collo fino a valle.

E al termine, per rifocillarsi dalla lunga camminata, merenda sinoira organizzata presso il Circolo Golf Claviere. La quota di partecipazione parte da un offerta minima di 50,00 Euro a persona (bambini fino a 12 anni gratis). Sarà possibile iscriversi anche il giorno stesso della camminata oppure inviando l’apposito modulo d’iscrizione scaricabile dal sito della Fondazione www.fondazionececiliagilardi.org versando la quota di partecipazione sul conto corrente della Fondazione.
Per informazioni: 011-5618236.

Ricordi della città operaia

operaia

“Una Torino che cambia pelle ma che, anche dopo la sconfitta degli anni Cinquanta e la vergognosa repressione antioperaia della Fiat che trasforma la fabbrica in un vero e proprio regime autoritario, resta Torino operaia, democratica e antifascista (e comunista)”. E’ quanto scrive Fausto Bertinotti nella prefazione al volume di Nello Pacifico. Siamo nel Novecento e il libro si dipana come viaggio nella città operaia, nell’antifascismo all’interno della grande fabbrica, nelle vite difficili degli immigrati, sotto l’occhio protettivo(?) del partitone rosso. Il tutto nei ricordi dolci e amari dell’autore, che fu operaio prima di diventare corrispondente torinese dell’Unità.

I balilla di corso Parigi. Storie di schiene dritte e no”. Di Nello Pacifico, Ediesse

Da Bardot arte, musica e cibo on the move

bardot2BARDOT3Un luogo che coniuga creatività , cultura, vini e tutta l’atmosfera che si può assaporare in un tipico bistrot francese

 

 

Che Torino venga spesso comparata ad una piccola Parigi e’ comune motivo di vanto per i suoi abitanti ed estimatori. E c’è chi lasciandosi ispirare dalle proprie passioni e dai propri miti e’ riuscito a dar vita ad un luogo che coniuga creatività , cultura, cibo e tutta l’atmosfera che si può assaporare in un tipico bistrot francese. In via Felice Romani 2 f, a pochi isolati da Piazza Gran Madre,  prende vita il Bardot. 

 

Maurice Paola, torinese trapiantato a Roma per dodici anni, nei quali ha dato origine a numerosi e rinomati locali sulla Flaminia Vecchia come il Rere’, o ancora il Papeth e il Baja, ritorna nella sua città per realizzare un luogo che coniuga il gusto per coquillages e crudite’ , all’ammirazione per un’incontrastata icona  di stile riconosciuta in tutto il mondo. Si, Bardot proprio come Brigitte, attrice, modella e attivista francese, sempre in prima linea per difendere i diritti degli animali.

 

L’idea di Maurice e’ quella di ” far coesistere insieme diverse forme d’arte, tra cui mostre, musica, accompagnate da cocktail o dello champagne, assaporando dell’ottimo e sofisticato cibo. L’innovazione che apporta questo locale e’ far vivere l’arte attraverso momenti di svago come l’happy hour o uno spensierato dopo cena. Non dunque , un’ idea di arte statica, bensì vissuta in movimento.”

 

Si parte venerdì 12 settembre dalle ore 19 con l’esposizione delle opere di Katia Rasmussen , in arte Key Ra e la musica dei Golden Years di Roberta Bacciolo e Giovanni Agnolon, le cui voci propongono un ricercato repertorio di brani anni ’70,’80 , ’90 e funky black anni ’70, un mix di grinta e tendenza.  L’aperitivo poi, e’ a base delle eccellenze gastronomiche francesi, frutti di mare, ostriche che, su richiesta, sono a scelta tra ben 70 tipi, e altre delizie di nicchia  come bulot e crudite’. Tutti prodotti rigorosamente freschi e di alta qualità forniti da TheGoodFooders & Albe, che importano direttamente dalla Francia.

 

Il prossimo 28 settembre Brigitte Bardot compirà 80 anni, la Francia ed in particolare Saint-Tropez , dove vive tutt’ora nella tenuta della Madrague circondata dai suoi amatissimi animali, si prepara ai festeggiamenti, cominciati in anticipo per altro, con libri, mostre, documentari e speciali televisivi. Lei fa sapere che vuol essere identificata e ricordata unicamente come ” la fatina degli animali”.  Porgendo tanti Auguri a BB carichi di stima,  accogliamo un angolo di Provenza e il fascino tropezienne direttamente al Bardot, che inaugura i suoi speciali aperitivi venerdì 12 settembre, e prosegue il martedì, il giovedì e il venerdì e sabato di tutto l’anno.

 

Bardot , Via Felice Romani 2/f, Torino

 

Clelia Ventimiglia

La quotidianità dei post-adolescenti è multimediale

smile2smileIl mondo dei giovani da settembre a portata di smartphone, di tablet, insomma di device

 

SMILE // LA SERIE nasce come spin-off di SMILE ed è una produzione GRAY LADDER, SHOWLAB e RAI. SMILE è il docu-drama,  – nato da un’idea di Davide Tosco, autore, regista e produttore torinese –  (in onda su RAI 3 da mercoledì 3 settembre ore 23,30) che rappresenta l’universo giovanile contemporaneo prestando particolare attenzione ai fenomeni di dipendenza e consumi ricreativi. Realtà complesse raccontate attraverso un linguaggio crudo e un punto di vista il più vicino possibile a quello dei protagonisti stessi.

 

La vera novità multimediale rappresentata da SMILE è la prosecuzione del racconto attraverso un’omonima webseries nella quale si approfondisce la realtà raccontata dal documentario. Un’operazione sperimentale che ambisce a raccogliere pubblico dalle diverse reti svelando ad ogni passaggio aspetti complementari di un’unica storia. 10 episodi da 5 minuti l’uno visibili sono online su www.smile.rai.it (1° episodio on line dal 3 settembre, 2° episodio online dal 4 settembre, i successivi 8 episodi a cadenza settimanale) proseguiranno il racconto della vita di Andy, protagonista del documentario visto in tv.

 

SMILE // LA SERIE riprende le fila della storia di uno dei protagonisti del docu-drama e lo fa  con uno sguardo dissacrante ma empatico. La serie si immerge nella quotidianità di un post-adolescente medio, Andy, (interpretato dall’esordiente Donato Ebraico) e narra del suo viaggio verso la maturità. Un percorso costellato di presenze, di dipendenze e di difficoltà, a metà strada tra l’energia malinconica di Skins e la sketch-comedy surreale alla Monty Python, Andy ha 18 anni,  è cocainomane è il protagonista di SMILE. Rappresenta il vero ponte tra il documentario e la serie. Con SMILE entriamo nella sua vita, e con SMILE // LA SERIE esploriamo la surreale quotidianità di un ragazzo troppo giovane per aver fallito qualcosa ma già con una discreta collezione di sbagli in valigia.

 

Note e TRAMA:

Sono dieci episodi di cinque minuti l’uno. Girati totalmente a Torino tra il Valentino, San Salvario, e Corso Vittorio Emanuele. Tutto lo staff, gli attori e la produzione sono torinesi. Ragazzi giovani compresi tra i 18 e i 25 anni che meglio di qualsiasi adulto possono e riescono a raccontare la storia di una dipendenza giovanile parlando lo stesso linguaggio del protagonista.

 

10 episodi per assistere al viaggio di Andy verso la maturazione, 3 storyline principali che si intrecciano:

1)    Andy che tenta di liberarsi dalla dipendenza di cocaina;

2)    Andy che cerca di riconquistare Anna, la sua ragazza;

3)    Andy che deve assumersi le sue responsabilità e crescere.

Andy ha mollato la scuola presto. Di giorno fa l’imbianchino, la sera il pizzaiolo. Ha amici pittoreschi ma leali, una fidanzata che lo odia; nei ritagli di tempo, si prende cura di sua nonna e cerca di combattere in tutti modi una dipendenza dalla cocaina. Attraverso una narrazione ironica e brillante, priva di retorica, toni edulcorati e affrettati giudizi morali, la webseries porta avanti l’importante messaggio della consapevolezza, perseguendo l’obiettivo della diffusione, in un contesto narrativo e culturale vicino al suo pubblico di riferimento, di informazioni mirate alla prevenzione.  I temi più seri e drammatici vengono affrontati con il mezzo della commedia per trattare argomenti importanti in maniera non didascalica; per lasciare emergere una sensibilità più acuta, vicina alle tematiche dei protagonisti, sospendendo ogni giudizio e, laddove concesso facendosi anche qualche risata.

 

SMILE // LA SERIE è scritta da Davide Mela (sceneggiatore classe ’89) e diretta da Alice Cicchetti giovane regista esordiente (classe ’92). Con #SMILE e #SORRIDI gli spettatori potranno condividere e commentare lo svolgersi dell’evento anche sui canali social che verranno gestiti dai protagonisti stessi del docu-drama. Una modalità partecipativa che cercherà, anche solo per una notte di aprire un dialogo intergenerazionale tra genitori e figli con l’auspicio che, confrontandosi, possano trovare spunti di incontro e comprendere i reciproci punti di vista.

 

MUSICA:

GREY LADDER ha coinvolto WILLIE PEYOTE, rapper torinese (28 anni) di cui cura immagini e video.

Le musiche di SMILE // LA SERIE sono di Willie Peyote e di Frank Sativa (beatmaker). Gli autori hanno prestato alla serie alcune canzoni già edite (es: Tutti mi vogliono bene) e scrivendo inoltre brani originali per la serie. Questa collaborazione è originale perché Guglielmo Bruno (in arte Willie Peyote) compare nelle puntate come menestrello e cantastorie che accompagna la vita di Andy. La narrazione di un episodio a volte viene interrotta dall’intervento della musica di Peyote che rappa a tema su ciò che in quel momento capita al protagonista. Con lo stesso cinismo ironico, lo stesso senso dell’umorismo un po’nichilista che accomuna i personaggi.