CRONACA- Pagina 1513

Grave donna trascinata dal Metrò

DAL LAZIO

Ha tentato di salire sul metro’ con le borse della spesa in mano, ma è rimasta incastrata tra le porte del convoglio ed è stata trascinata per alcuni metri. Si è sfiorata  la tragedia ieri sera a Roma alla fermata Termini della linea B  della metropolitana. La donna è una 43enne dell’Est Europa. Una volta soccorsa  è stata trasportata in ospedale in gravi condizioni, ma non rischierebbe la vita. In base a  quanto ricostruito finora dagli investigatori, verso  20.30 la donna avrebbe cercato di prendere ‘al volo’ la metro, quando le porte si sono richiuse ed è  rimasta incastrata. altri passeggeri hanno dato  l’allarme e  hanno tirato il freno d’emergenza evitando il peggio.

Morte della ragazza in moto, l’investitore: “Volevo solo prendere la targa”

“Non intendevo uccidere. Ho solo cercato di raggiungerli per prendere il numero di targa, visto che il ragazzo mi aveva dato un colpo allo specchietto del furgone. La moto ha ridotto la velocità e io ho cercato di sterzare”. E’ questa la versione data stamane al gip durante l’udienza di convalida dell’arresto, Maurizio De Giulio, il 51enne che domenica ha investito una coppia di fidanzati in moto sulla statale 24  di Condove. La  Procura gli contesta l’omicidio volontario e  lesioni gravi, aggravate da futili motivi. , ha continuato De Giulio, difeso dagli avvocati Marco Moda, Maurizio Grasso e Vittorio Nizza. La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione di misura cautelare in carcere.

Imprenditore suicida nella stanza d’albergo

Un imprenditore torinese che ha lavorato nel settore della vendita di auto, si è tolto la vita ieri pomeriggio in una stanza d’albergo dell’hotel Montevecchio in zona San Secondo,  impiccandosi al termosifone con la cintura dell’accappatoio accappatoio. Aveva 56 anni, padre di due figli, e non ha lasciato biglietti di spiegazioni. Stava vivendo un momento di difficoltà per motivi familiari ed economici e soffriva di depressione.Gli agenti di Polizia sono sul posto.

“Sport Missione Comune”

La Sala delle Colonne di Palazzo Civico a Torino ospita mercoledì 12 luglio, alle ore 15, la presentazione ai Comuni delle opportunità del bando 2017, “Sport Missione Comune”, iniziativa organizzata dall’ANCI nazionale e regionale, con la collaborazione dell’Istituto per il Credito Sportivo. “Il bando – spiega il vicepresidente vicario di ANCI e sindaco di Valdengo (BIiella Roberto Pella – consente alle amministrazioni locali di accedere a forme di finanziamento a tasso zero e marginale per ammodernare le proprie strutture sportive, di pianificarne di nuove o anche di realizzare interventi per creare spazi di socializzazione a cielo aperto”. Il vicepresidente Pella parteciperà all’evento di Torino, che nei giorni scorsi ha già fatto tappa a Roma, Avellino e Firenze e che toccherà anche altre località italiane. In particolare, il bando mette a disposizione 200 milioni di euro di cui 100 sono a tasso zero, “privilegiando – conclude Pella – le aree interne del Paese, quelle che sono più in sofferenza”: I lavori verranno aperti da Alberto Avetta, presidente di Anci Piemonte. Interverrà la vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino.

 

Massimo Iaretti

(foto: il Torinese)

Torna il limite di 8 ore per le slot machine

Tornerà in vigore l’ordinanza municipale che a Torino limita a 8 ore la possibilità di giocare con le  slot machine e videolottery. La decisione è del Tar del Piemonte che ha respinto i ricorsi presentati da 4 società concessionarie e da alcuni esercenti contro le limitazioni  del Comune che erano state sospese a inizio anno dopo la  decisione del Consiglio di Stato che si era espresso invece a favore di un ricorso contro l’ordinanza. I giudici amministrativi nella sentenza sottolineano che  la realtà piemontese è “caratterizzata da una accentuata propensione delle amministrazioni comunali ad affrontare e disciplinare, a livello locale, un fenomeno (quello del gioco d’azzardo patologico o ludopatia) la cui rilevanza e pericolosità a livello sociale e sanitario non può essere  messa in discussione”.

Chiesto l’omicidio volontario per l’uomo che ha investito i due ragazzi in moto

La Procura della Repubblica di Torino ha chiesto di modificare in omicidio volontario  l’imputazione per Maurizio De Giulio, l’uomo di 51 anni che ha travolto con il suo furgone la moto con a bordo  la coppia di giovani a seguito di un litigio in strada, causando la morte della ragazza di 27 anni, Elisa Ferrero. Il gip si è riservato di decidere. La richiesta è stata formulata durante l’udienza di convalida dell’arresto: l’ipotesi di reato iniziale era di omicidio stradale. Non sono stati trovati segni di frenata  sull’asfalto né dal furgone guidato dall’investitore e neppure dalla moto su cui  viaggiava la coppia di giovani . I riscontri giungono da un video di un impianto di sorveglianza di Condove, dai rilievi fotografici e planimetrici e dall’analisi dello stato e dei danni sui veicoli coinvolti nello scontro e poi sequestrati.

 

(foto: il Torinese)

Ricostruito e reimpiantato braccio destro a un ragazzo di 31 anni

Con un intervento senza precedenti di 12 ore è stato ricostruito e reimpiantato il braccio destro distrutto ad un ragazzo di 31 anni vittima di un incidente sul lavoro nel bresciano, presso l’ospedale CTO della Città della Salute di Torino.

Alcuni giorni fa il ragazzo si infortuna a fine mattinata sul luogo di lavoro in una ditta di materie plastiche in provincia di Brescia. L’arto superiore destro è stato strappato da un ingranaggio ed amputato poco distante dalla spalla. Il trauma è estremamente grave, perchè il pezzo amputato è inoltre lesionato dall’ingranaggio della macchina anche ad altri due livelli (schiacciamento e frattura dell’avambraccio e subamputazione della mano). Il ragazzo viene portato agli Spedali Civili di Brescia, pearltro già patria della microchirurgia, dove, presa visione della gravità della lesione, viene deciso di contattare altri Centri di Chirurgia della Mano in Lombardia in grado di trattare queste lesioni. Ma nessuno di questi ha accettato il paziente. A quel punto è stato contattato il Centro dell’ospedale CTO della Città della Salute di Torino, uno dei pochi in Italia, facendo presente che probabilmente la lesione è difficilmente ricostruibile ma chiedendo di valutare le possibilità di trattamento.

Visionate le immagini trasmesse attraverso la Rete, il Centro del CTO si dichiara disponibile a trattare la lesione. Un ottimo esempio di mobilità attiva. Come previsto dai protocolli, viene contattata l’équipe medica (composta da anestesisti del gruppo del dottor Maurizio Berardino (Direttore Rianimazione CTO), microchirurghi del gruppo diretto dal dottor Bruno Battiston (Direttore di Ortopedia e Traumatologia 2 con indirizzo Chirurgia della mano edell’arto superiore del CTO) e chirurghi vascolari del dottor Maurizio Merlo (Direttore Chirurgia vascolare ospedaliera delle Molinette) pronta ad entrare in sala operatoria non appena il paziente, trasferito con l’eliambulanza, arriva al CTO a metà pomeriggio. Particolarmente in questi casi la tempestività è fondamentale per ridurre i tempi di ischemia del segmento amputato.

Una volta arrivato, i chirurghi affrontano un intervento che dura più di 12 ore di ricostruzione dei tre livelli di lesione. Al termine della ricostruzione dei vasi sanguigni e delle strutture nervose a più livelli e di tutte le parti lesionate, il braccio è stato reimpiantato e sta mantenendo una buona circolazione. L’intervento è tecnicamente riuscito e l’arto è rivascolarizzato. Il recupero funzionale dipenderà dalla rigenerazione delle strutture nervose ricostruite.

La ricostruzione di arti con amputazione a più livelli, come in questo caso, non è in genere presa in considerazione per la difficoltà tecnica e le possibili complicazioni. Questo tentativo, che ha pochi precedenti nelle casistiche mondiali, è stato giustificato dalla giovane età del paziente con la perdita dell’arto dominante e delle future possibilità lavorative.

Questo caso dimostra ulteriormente come lesioni particolarmente gravi debbano affluire in Centri come quello del CTO, attrezzati per ricostruzioni anche estreme.

 

 

Moto investita da furgone: stabili le condizioni del ragazzo della vittima

Sono stabili le condizioni di Matteo Penna, il 29enne torinese che domenica, mentre guidava la moto con la fidanzata a bordo sulla strada stradale 24  di Condove dopo di una lite è stato investito da un furgone Ford Transit e spinto contro il guard rail. La ragazza  è morta sul colpo, mentre lui è ricoverato al Cto, intubato per un trauma cranico e toracico con prognosi  riservata. Maurizio De Giulio è il 51enne di Nichelino che guidava il furgone. Ora è in  carcere alle Vallette con l’accusa di omicidio stradale. Al più tardi domani si terrà l’udienza di convalida del fermo.

L’uomo che ha speronato la moto e causato la morte della ragazza: “Io l’ho fatta e io la pago”

“Io l’ho fatta e  io la pago”: così si è sfogato  subito dopo l’incidente, Maurizio De Giulio, il 50enne di Nichelino che ieri, sulla  strada statale 24  in Valle di Susa, ha inseguito e speronato con il suo van, dopo un litigio,  due ragazzi a bordo di una moto Ktm. E’ morta la giovane 27enne ed è gravissimo il fidanzato 29enne. L’uomo è nel carcere ‘Lorusso e Cotugno’ con l’accusa di omicidio stradale. Ieri era alla guida di un furgone Ford Transit, con la compagna e la figlia di lei. Forse una mancata precedenza è stata la causa della lite. Il suo legale dice che l’assistito è disperato ed è scoppiato a piangere quando ha saputo della morte della ragazza.

Due coppie aprono procedimento civile verso il Comune per la notte di piazza san Carlo

Provengono da Ferrara le due coppie rimaste ferite a Torino nella drammatica notte di piazza San Carlo lo scorso 3 giugno. Hanno chiesto dui essere assistite all’avvocato Gianni Ricciuti e hanno aperto un procedimento civile con messa in mora nei confronti del Comune di Torino. Coinvolta una trentenne, che ha riportato profonde ferite da taglio alla coscia destra, curate con 18 punti di sutura e di un 41enne che ha rischiato di perdere l’occhio. Gli altri due hanno invece riportato tagli alle mani e alle gambe e tutti e quattro  hanno perso cellulari, tablet, zaini, scarpe. “Risarcimento dei danni fisici e psicologici e  rimborso degli effetti personali sono  ancora da quantificare, confidiamo di essere contattati”, spiega Ricciuti all’ Ansa. Al momento non è stata fatta denuncia penale.

 

(foto: il Torinese)