ilTorinese

BikeUP – Electric Bicycle Power Festival, un successo

Si è appena conclusa la decima edizione di BikeUP – Electric Bicycle Power Festival, andata in scena a Bergamo e Torino con numeri da record. Dopo le oltre 40.000 presenze bergamasche, anche nella capitale della bicicletta si sono registrate oltre 30.000 presenze a testimonianza del successo e l’appeal del Festival della e-bike e della mobilità elettrica leggera.

Torino ha risposto in modo positivo per il secondo anno consecutivo sottolineando così, non solo il successo della manifestazione, ma anche la sensibilità della capitale piemontese alle tematiche green e di urban mobility.

A rafforzare ed enfatizzare il successo di BikeUP anche il suo forte DNA esperienziale, che è stato in grado di attirare non solo gli appassionati delle due ruote, ma anche curiosi e famiglie. Infatti lungo gli argini del Po, oltre ai 53 brand presenti è stato possibile partecipare a numerose attività che hanno riscosso grande successo! Sono stati effettuati 600 e-bike tour del gusto3.500 test ride e 100 persone hanno preso parte ai corsi di ciclofficina, anche l’Area Kids è stata un successo con oltre 500 bambini che hanno preso parte alle numerose attività proposte per farli appassionare al mondo della bicicletta.

“Siamo molto soddisfatti, la decima edizione di BikeUp è stata un grande successo, con ottimi numeri. C’è modo migliore per festeggiare un anniversario così importante? – ha affermato Stefano ForbiciCo-founder e Responsabile Comunicazione BikeUP – BikeUp si conferma ancora una volta un festival in cui il visitatore è al centro ed è coinvolto in varie iniziative, a sottolineare il DNA esperienziale della manifestazione, una fra tutte gli e-bike tour del gusto di Torino, promossi con i Maestri del gusto in collaborazione con la Camera di commercio di Torino, ne sono la testimonianza concreta, con un successo al di sopra di ogni aspettativa”.

Durante il taglio del nastro nella giornata inaugurale di Venerdì 24 Maggio, insieme a Stefano Forbici, anche autorità e rappresentanti politici a testimonianza del forte legame di BikeUp con il territorio e le istituzioni locali.

Il 30 maggio chiude la stagione del Lingotto con Bayerisches Staatsorchetrer

Alexander Melnikov pianista solista del Quinto Concerto di Beethoven

 

Al centro del concerto che giovedì 30 maggio, alle 20.30, chiuderà all’Auditorium Giovanni Agnelli la stagione 2023/2024 di Lingotto Musica, è la solennità eroica e trionfale della tradizione romantica tedesca, affidata all’estro di Vladirmir Jurowski e della Bayerisches Staatsorchester.

L’appuntamento, che corona le celebrazioni per il trentesimo anniversario dei concerti del Lingotto, unisce la più antica orchestra di Monaco di Baviera, universalmente riconosciuta da mezzo millennio, tanto in sede operistica quanto in sala da concerto, e il maestro russo naturalizzato tedesco che, nel 2021, è succeduto a Kirill Petrenko come direttore generale della Bayerisches Staatsorchester.

Jurowski ha debuttato al Lingotto nel 2006 sul podio della Russian National Orchestra, ed è tornato altre due volte in cartellone con la Chamber Orchestra of Europe nel 2010 e con la LondonPhilarmonic nel 2018. L’impaginato della serata offre uno spaccato della Germania vitalistica ottocentesca, in armonia con il fiorire della coscienza nazionale, e traccia un ponte tra l’Ouverture tratta da Oberon di Weber e la Terza Sinfonia Renana di Schumann, passando per il Quinto Concerto Imperatore ci Beethoven affidato a un pianista di grande intelligenza e versatilità come il russo Alexander Melnikov, già ospite a Lingotto Musica nel 2004 e nel 2017. Jurowski è una delle bacchette più ricercate della sua generazione ed è apprezzato per la sua capacità di concentrazione e visione artistica. Nato a Mosca nel 1972, città dove ha iniziato la sua formazione musicale, si è poi trasferito in Germania nel 1890 per proseguire gli studi a Dresda e a Berlino. La Bayerisches Staatsorchester è composta da 144 strumentisti provenienti da 24 nazioni ed è la formazione residente della Bayerische Staatsoper di Monaco. Erede dell’orchestra del teatro di corte cittadino, le sue origini risalgono al 1523, e il primo a dirigerla fu il compositore fiammingo Orlando Di Lasso, a partire dal 1563. Fulcro iniziale della sua attività era la musica sacra, ma fra 1600 e 1700 spettacoli operistici e sinfonici si aggiunsero stabilmente in repertorio. Apre il programma l’Ouverture in tre atti tratta da Oberon, che Weber scrisse per il Coven Garden di Londra nel 1826 sulle soglie della morte. Tratto dall’omonima poema “Wieland” nel 1780, in cui le suggestioni della poesia cavalleresca medievale, dall’esotismo de “Le mille e una notte” e di “Sogno di mezza estate” di Shakespeare sono raccolte con elegante verità. Oberon raduna quei tratti fantastici e leggendari, grazie ai quali Weber fonda la nuova tradizione nazionale dell’opera tedesca.

Segue il Concerto per pianoforte e orchestra n.5 i  mi bemolle maggiore op.73 composta da Beethoven  nel 1809, con dedica all’Arciduca Rodolfo. Ultimo lavoro di tutta la produzione beethoveniana per strumenti solisti e orchestra, costituisce il risultato avveniristico più importante dell’autore in questo campo. Il sottotitolo “Imperatore” non è originale e fu attribuito all’opera per l’intonazione sontuosa e marziale che la caratterizza. L’ultimo concerto di Beethoven nacque piuttosto speditamente durante l’anno 1809 e fu stampato all’inizio del 1811. Fu presentato per la prima volta a Lipsia il 28 novembre 1811 nella settima serata della stagione al Gewandhaus. Il pianista fu Friedrich Schneider. Eseguito successivamente da pianisti meno noti, suscitò sempre una grande impressione per la grandiosità e originalità della sua forma. Il titolo “Imperatore” sembra sia stato messo in circolazione dal pianista, editore e compositore Johann BaptistCramer. È un epiteto appropriato e sembra possa essere messo in relazione con la contemporanea occupazione di Vienna da parte dei francesi di Napoleone Imperatore, oppure, più generalmente, per alcu e analogie con la sinfonia eroica e la propensione alla costruzione grandiosa e solenne. Chiude la serata la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.97 detta “Renana”, la più vitale delle quattro composte da Robert Schumann. La pagina appartiene all’ultima fase della sua produzione e si colloca nel momento di felice energia creativa che seguì il trasferimento a Dusseldorf. Il sottotitolo, che pure non va inteso in senso programmatico, rimanda al germanesimo di Schumann, al culto del padre Reno, luogo emblematico per la civiltà tedesca.

Biglietti acquistabili su anyticket.it

Biglietteria Uffici di Lingotto Musica

 

Mara Martellotta

Festival Internazionale dell’Economia, dal 30 maggio a Torino la terza edizione

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Chi possiede la conoscenza: è questo il tema della 3° edizione del Festival Internazionale dell’Economia che si svolgerà a Torino dal 30 maggio al 2 giugno 2024.

 

Un argomento di straordinaria attualità che coinvolge ogni singolo settore della vita pubblica: dalle imprese al commercio, dalla salute alle politiche urbane, dai trasporti alla comunicazione oltre, naturalmente, al mondo della ricerca e della formazione.

Dopo il successo delle prime due edizioni, che si sono occupate rispettivamente di “Merito, diversità e giustizia sociale” (2022) e di “Ripensare la globalizzazione” (2023), il Festival tornerà in
alcune delle più belle sale del centro del capoluogo piemontese, ospitando i più grandi economisti del mondo che su questo tema lavorano alla frontiera, oltre che ricercatori che lo studiano in tante altre discipline.

Il Festival Internazionale dell’Economia è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri. La manifestazione è promossa dal TOLC (Torino Local
Committee), che riunisce Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Unione Industriali Torino e Legacoop, coordinati dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto.

Il digitale ha completamente trasformato il modo con cui prenotiamo un aereo, scegliamo un ristorante, guardiamo un film o ascoltiamo la musica. Ha rivoluzionato il modo con cui ci
informiamo, comunichiamo, facciamo acquisti, troviamo lavoro e incontriamo nuove persone. Tutte queste scelte generano informazioni, ossia conoscenza. Ma chi controlla e sfrutta queste immense fonti di dati? E a che scopo?

Le economie di scala raggiungibili con l’aggregazione delle informazioni hanno aumentato la concentrazione del potere economico. Basti pensare alle piattaforme che tutti ormai conosciamo: Netflix, Spotify, Airbnb, Amazon etc.  In maniera simile, i social media − Instagram, TikTok, X e le altre − hanno reso possibile a miliardi di persone comunicare quasi a costo zero.

La concentrazione, l’esistenza di poche reti dominanti, il fatto di poter fare tutto su una sola piattaforma: sono tutti elementi che facilitano la nostra vita. Più scelta, più comodità, più
informazioni, a prezzi spesso più bassi. Eppure la concentrazione riduce anche la concorrenza e l’innovazione e può lasciare molti indietro. E c’è il rischio che le diseguaglianze nell’accesso e nella
capacità d’uso della tecnologia aumentino le tensioni sociali già esistenti.

Le piattaforme guadagnano vendendo alle aziende spazi pubblicitari ma anche parte dell’enorme mole di informazioni raccolte sui comportamenti di chi le utilizza. Fin dove è lecito l’utilizzo della
conoscenza socialmente prodotta? In che misura è possibile esercitare diritti di proprietà su quest’ultima? Quali restrizioni occorre imporre per tutelare la privacy?

Altri interrogativi fondamentali riguardano gli aspetti etici e l’origine delle informazioni generate da macchine (fra i casi più celebri ChatGPT) e dunque l’autenticità nell’era digitale.
Il problema di fondo è governare, anziché subire, il progresso tecnologico e regolamentare l’accesso a questa immensa fonte di dati. Ma come farlo? E hanno i governi la forza necessaria?

A questi e a molti altri argomenti saranno dedicati gli incontri in programma al Festival Internazionale dell’Economia, che si terranno nei luoghi più suggestivi di Torino, con i più
autorevoli studiosi di questi temi. Economisti, internazionali e italiani, ma come sempre anche storici, sociologi, giuristi, informatici, scienziati e studiosi dei media. Con loro al Festival si
confronteranno i protagonisti del mondo economico, esponenti di spicco del mondo dell’impresa, del commercio e delle professioni, insieme ad esponenti di istituzioni e associazioni.

Il Festival, come sempre, si strutturerà attraverso lezioni magistrali ma si articolerà poi in tanti diversi formati: dalle parole chiave ai dialoghi, dagli interventi di grandi ‘testimoni del tempo’ ai
forum tra studiosi e protagonisti della vita economica. Nel processo di avvicinamento al Festival saranno coinvolti le università e il mondo delle scuole e saranno organizzati incontri sul territorio,
a Torino e in diverse città del Piemonte.

Maggiori informazioni e aggiornamenti: www.festivalinternazionaledelleconomia.com

Tram storico dell’Innovazione: viaggio nel Futuro dell’enofood

L’ITS Agroalimentare Piemonte a bordo della storica “vettura 2598” presenta
il piano delle attività di comunicazione e formative per il biennio 2024/26
Si è appena concluso con successo il tour sul tram storico degli anni Trenta “Vettura 2598”, durante il
quale ITS Agroalimentare Piemonte ha presentato il piano delle attività di comunicazione e formative
per il biennio 2024/26. L’evento, partito alle ore 10:30 da piazza Carlina s’è concluso
toccando le maggiori piazze e vie del centro storico di Torino ed alcuni luoghi simbolo della città: dal
Rondò della Forca a Piazza XVIII Dicembre, da via Cernaia a Piazza Adriano, passando per corso
Principe Eugenio, corso Vittorio Emanuele II, corso Regina Margherita, corso Re Umberto e via
Sacchi. All’evento hanno partecipato diversi giornalisti, esperti di comunicazione e rappresentanti del
settore agroalimentare a cui sono stati presentati tutte le novità della Fondazione ITS
Agroalimentare, tra cui la nuova sede torinese e i nuovi corsi biennali post-diploma: “Enofood
Experience Manager” e “La Fabbrica del cioccolato”. È stata un’occasione unica per esplorare le
prospettive offerte da questi innovativi percorsi formativi dedicati ai giovani diplomati.
“Questo storico tram – sottolinea il Presidente della Fondazione, Fabrizio Berta – che attraversa
Torino è simbolo del nostro viaggio verso il futuro dell’agroalimentare. Con i nuovi corsi Enofood
Experience Manager e La Fabbrica del Cioccolato, l’ITS Agroalimentare non solo promuove
l’innovazione, ma abbraccia la Transizione Verde, integrando tecnologie abilitanti per un settore
sempre più sostenibile e all’avanguardia.”

Al Regio il Trittico Pucciniano de Il Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi

Conclude la stagione 

 

L’ultima produzione della stagione 2023/2024 del teatro Regio sarà il Trittico Pucciniano de Il Tabacco, Suor Angelica e Gianni Schicchi, in scena dal 21 giugno prossimo al 4 luglio 2024.

Pinchas Steinberg dirige il nuovo allestimento firmato da Tobias Kratzer.

Il Trittico viene proposto come il compositore lo concepì, come un percorso unitario dall’oscurità verso la luce, il cui effetto finale è più potente della semplice somma delle parti.

“È come la vita a 360 gradi – spiega il Sovrintendente del teatro Regio Mathieu Jouvin – c’è l’amore, c’è il dramma e c’è anche il risvolto buffo. Si incontrano qui la tre dimensioni dell’amore e il Trittico è così potente da mostrare, oltre all’amore, tutte le sfumature delle emozioni e dei sentimenti.

Sul podio dell’Orchestra, del Coro e del Coro di Voci bianche del Regio sale Pinchas Steinberg, un ritorno sempre molto gradito per il teatro Regio, interprete ideale per affrontare le sfide imponenti poste da questo trittico e direttore in grado di percepire il respiro unitario delle tre partiture.

Ulisse Trabacchin è maestro del Coro e Claudio Fenoglio istruisce il coro di voci bianche.

Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Théatre Royal de la Monnaie di Bruxelles, è firmato da Tobias Kratzer, che rilegge la triade, ma in chiave moderna, esaltando le differenze e creando rimandi e connessioni.

Protagonista de Il Tabarro e Gianni Schicchi è Roberto Frontali, mentre Elena Stikhina e Anna Maria Chiuri affronteranno I personaggi intensi della protagonista di Suor Angelica e della zia principessa.

Dopo aver studiato storia dell’arte e filosofia a Monaco e a Berna, il regista tedesco Tobias Kratzer si è formato in regia teatrale e operistica all’Accademia Teatrale bavarese August Everding, partecipando poi con due pseudonimi al concorso internazionale di regia Ring Award Graz e vincendo il primo premio e i premi speciali con entrambe le identità. Tra i momenti salienti della sua carriera ricordiamo il Tannhauser al Festival di Bayreuth, Fidelio alla Royal Opera House Convent Garden e Guglielmo Tell all’Opéra di Lyon.

“Ci sonidentità.isse in teatro: interessare, sorprendere e commuovere o far ridere bene”. Questa massima estetica di Puccini si riflette nella sua penultima creazione, il Trittico, capace di fondere in un’unica opera il dramma, la spiritualità e la commedia, dimostrando una maestria unica nel trattare temi così diversi. Puccini era allora un musicista affermato, ansioso di rinnovare il suo teatro musicale, sempre attento al panorama artistico internazionale e desideroso di esplorare i diversi aspetti della condizione umana e della vita.

Il Trittico di Giacomo Puccini è l’insieme di tre opere costituito da tre atti unici concepiti per essere eseguiti di seguito come unico corpo, successivo a Madama Butterfly e La Fanciulla del West.

Il compositore lucchese era alla ricerca febbrile di nuovi soggetti e sollecitava continuamente gli autori per poter visionare nuovi lavori che puntualmente abbinava alla richiesta di modifiche.

Dal 1904 aveva il progetto di comporre un’opera in un solo atto, idea generata dal grande successo ottenuto da Cavalleria Rusticana e i Pagliacci. Lo scrittore Giovacchino Forzano fece mutare idea a Puccini, proponendogli non un’opera unica, bensì tre atti unici, inizialmente basati sulle tre cantiche dantesche, poi tramutate nel celebre Trittico.

Forzano propose l’idea di un soggetto di genere drammatico, che era il Tabarro di Adami che Puccini aveva già tra le mani, uno lirico- religioso e l’ultimo comico. Nacquero così Suor Angelica e Gianni Schicchi che con il già citato Tabarro costituiscono il Trittico. La prima era prevista al teatro Costanzi di Roma, ma l’evento non fu reso possibile a causa della guerra che rendeva difficile la messinscena dell’opera, che venne invece rappresentata il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York, che si confermò come una prestigiosa propaggine dell’opera italiana in America. Gianni Schicchi fu molto apprezzato mentre il Tabarro e Suor Angelica meno. Dopo la prima italiana Suor Angelica fu riabilitata rispetto alle critiche che le vennero mosse dagli americani. Il successo di Gianni Schicchi aumentò, mentre il Tabarro fu stroncato da Arturo Toscanini, inasprendo i suoi rapporti con Puccini e venne considerato troppo crudo e violento.

Dramma, passione e denuncia sociale per il Tabarro, una tragica vicenda di gelosia e omicidio ambientata sulle rive della Senna dove la tristezza greve del fiume accompagna la faticosa esistenza di un popolo di vinti e ne distrugge i sogni e le speranze. L’amore romantico tra Michele e Giorgetta è sfumato e dopo la morte del figlio non sono più riusciti a ritrovarsi. Man mano che invecchia Michele osserva sempre di più, nel faticoso lavoro sulla sua chiatta, la situazione di disagio e disperazione che lo circonda. Giorgetta, per dimenticare un passato di sofferenza, insegue il suo sogno di felicità e si rifugia in una relazione appassionata con un dipendente del marito, Luigi. Quando Michele scopre il segreto accade il disastro, uccide il rivale e mostra a Giorgetta il corpo dell’amante, nascosto sotto il tabarro con cui lui stesso la riscaldava nei momenti più felici. Sono protagonisti il baritono Roberto Fontali come Michele, il soprano Elena Stikhina come Giorgetta e il tenore Samuele Simoncini come Luigi.

Suor Angelica rappresenta il pannello centrale del Trittico pucciniano, “opera monacale”, come ebbe a definirla lo stesso compositore, fatta di passioni represse, desideri inappagati e espiazione. Ambientata in un monastero sul finire del Seicento, la composizione è, di fatto, un omaggio alla vocalità femminile, essendo il cast formato da sole donne. Il libretto narra la triste vicenda di Suor Angelica, monaca per punizione, costretta a espiare la nascita del suo bimbo, venuto alla luce fuori dal matrimonio; quando, in un drammatico e serrato confronto con la zia principessa Angelica apprende della morte del figlio, decide di uccidersi, affidandosi ad un segno divino e trovando conforto nelle sonorità dei cori celesti.

Nel ruolo di Suor Angelica canta il soprano Elena Stikhina, il contralto Anna Maria Chiuri è la zia principessa, Tineke van Ingelgem la suora infermiera e la maestra delle novizie, Annunziata Vestri la suora zelatrice, Lucrezia Drei Suor Genovieffa e Monica Bacelli la badessa.

Sin dal suo debutto l’opera più popolare del Trittico fu sicuramente Gianni Schicchi, una commedia ispirata a un episodio della Divina Commedia di Dante. Prima d’allora il musicista non aveva mai affrontato il genere comico, nonostante nelle sue precedenti opere avesse inserito alcune macchiette dipinte con umoristica cattiveria. Questo stesso umorismo venne impiegato per ritrarre tutta una galleria di personaggi. L’opera è contraddistinta dalla pressoché costante presenza di un coro da camera, composto dai parenti del defunto Buoso Donati, che si sono riuniti per vegliare la salma. I pianti ipocriti per la scomparsa del vecchio si interrompono quando si scopre che egli ha lasciato tutte le sue ricchezze in beneficenza. Rinuccio, nipote di Buoso, propone di chiedere consiglio a un uomo pieno di risorse, Gianni Schicchi, padre della sua fidanzata Lauretta. Al suo arrivo Schicchi fa subito nascondere il cadavere e, mettendosi a letto travestito da Buoso, fa chiamare il notaio per preparare un nuovo testamento. Temendo di essere condannati come complici dell’imbroglio, i famigliari di Buoso decidono di ritirarsi senza protestare, ma capendo che Schicchi ha truffato tutti riservando quei beni per sé nel nuovo testamento. In realtà lo ha fatto a fin di bene, perché tutti quegli averi un giorno saranno di sua figlia e del suo promesso sposo, Rinuccio.

Tobias Kratzer conserva l’ordine originale dei tre atti unici, intrecciando con legami tali da formare un cerchio senza fine, un tutt’uno. Il quarantaquattrenne regista tedesco si è ispirato ai fumetti utilizzandolo in modi diversi in ciascuna delle opere. Ne Il tabarro la scena è suddivisa in quattro sezioni come una pagina a fumetti, dove a dominare sono il bianco e il nero, legato da un cielo rosso sangue. Il titolo del fumetto rappresenta la chiave di lettura. Parigi è Sin City, il film noir di Franck Miller e Robert Rodriguez. In Suor Angelica la scena si svuota e si raffredda e a dominare sono le tinte blu. I fumetti diventano simbolo di desiderio e di peccato quando le suore ne sfogliano con avidità le pagine trovandovi la storia illustrata de Il tabarro. Sullo sfondo un enorme schermo vede proiettarsi le luci in bianco e nero del monastero. Per Gianni Schicchi Kratzer porta in scena gli spettatori, ideando delle scale da dove il pubblico possa osservare la storia della famiglia, come se fosse uno studio televisivo in cui si segue un reality show. Questo è lo spettacolo che Michele guarda sullo schermo della sua televisione. Buoso Donati nasconde il testamento nella busta del disco di Suor Angelica, che ascolta prima della morte.

La regia è firmata da Ludivine Petit, che riprende quella di Tobias Kratzer.

L’Anteprima giovani, riservata agli under 30, è in programma martedì 18 giugno alle19.30.

Tutte le recite serali avranno inizio alle 19.30 e non alle 20.

Biglietteria del teatro Regio

Piazza Castello 215 Torino

Tel 011/8815241-242

 

Mara Martellotta

Rfi, modifiche alla circolazione dei treni

Sulla linea Asti-Castagnole-Alba sono in programma interventi di potenziamento infrastrutturale di Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS.

Le attività rientrano in un programma più ampio di manutenzione della rete il cui obiettivo è innalzare gli indici di puntualità, regolarità e affidabilità.

Gli interventi programmati si concentreranno nelle gallerie Ghersi, Raineri e Como, dove RFI provvederà al rinnovo dei binari e al risanamento della massicciata. Durante l’interruzione della linea, verranno eseguiti anche lavori di upgrading tecnologico al passaggio a livello di Neive.

Per tali lavorazioni è necessario rimuovere binari e pietrisco per poter avviare gli interventi di adeguamento. Concluse le attività, verranno poi posizionati nuovi binari e nuovo pietrisco.

Per consentire lo svolgimento di questi interventi necessari, la circolazione ferroviaria sarà interrotta dal 10 giugno all’8 settembre. Il periodo è stato individuato in coincidenza con la chiusura delle scuole, in modo da ridurre il più possibile i disagi per i viaggiatori.

La circolazione ferroviaria è sostituita con corse bus del trasporto pubblico locale a cura di Granda Bus, che effettuerà fermate intermedie in tutte le stazioni della linea.

OPI di Torino promuove “Vota un infermiere”

Elezioni Regionali 2024
Torino, 28 maggio 2024 – L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Torino annuncia ufficialmente la campagna VOTA UN INFERMIERE in vista delle elezioni regionali dell’8-9 giugno 2024. La campagna mira a promuovere i candidati infermieri iscritti all’OPI di Torino e a sensibilizzare l’elettorato sull’importanza del ruolo infermieristico nella sanità pubblica. Per garantire una visibilità equa e favorire un dibattito informato, l’OPI di Torino ha organizzato due eventi nei quali sono stati invitati i tre infermieri candidati nelle elezioni regionali del Piemonte: Daniele Baldinu (Forza Italia), Marco Clari (Pentenero Presidente) e Cinzia Tortola (Movimento 5 Stelle).
«L’obiettivo è permettere agli iscritti di votare in modo consapevole il candidato che riflette meglio la propria idea politica riguardo la professione infermieristica – motiva Ivan Bufalo presidente OPI Torino – Al di là del colore politico vogliamo permettere ai nostri iscritti di conoscere i programmi delle diverse coalizioni garantendo la pluralità dell’informazione. La professione infermieristica, per sua natura, tutela ogni malato, nello stesso modo chiediamo che gli stessi candidati si facciano carico di rappresentare le istanze dei colleghi che rappresentano».
Il primo appuntamento si terrà online giovedì 30 maggio alle ore 16. I tre candidati infermieri saranno intervistati da un giornalista su 3-5 domande selezionate dall’OPI Torino. Le domande, uguali per tutti i candidati, verranno inviate il giorno prima, mercoledì 29 maggio. Le video interviste saranno pubblicate sul sito e sui social media dell’OPI Torino a partire dal 31 maggio e saranno programmate secondo la scaletta delle domande garantendo ugual spazio a ciascuno dei candidati.
Il secondo appuntamento sarà invece un “Confronto Pubblico” presso OPI Torino, in via Stellone 5, in programma lunedì 3 giugno dalle 18 alle 19.30
I tre candidati parteciperanno a un confronto pubblico moderato dal Presidente dell’OPI Torino, Ivan Bufalo. L’evento, aperto ai colleghi infermieri, sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’OPI Torino.
«Entrambi gli eventi sono organizzati nel rispetto della par condicio – sottolinea Bufalo – garantendo a tutti i candidati uguali opportunità di esprimere le proprie idee e proposte. La partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli iscritti all’OPI di Torino sono fondamentali per il successo della campagna. Invitiamo quindi tutti i colleghi e la cittadinanza a seguire gli eventi e a supportare i nostri candidati infermieri».

Poste, crescono i pacchi consegnati in provincia di Torino

Cresce ancora il numero dei pacchi consegnati in provincia di Torino dagli oltre 650 portalettere di Poste Italiane.

Una tendenza in crescita in tutta Italia che ha visto in Piemonte numeri record nel primo trimestre dell’anno con un incremento del + 9.3 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Capillarità, efficienza della distribuzione e la continua trasformazione della rete logistica di Poste Italiane che in provincia di Torino può contare su 41 centri di distribuzione e una flotta composta per quasi un quarto di mezzi green, sono i fattori che hanno permesso di raggiungere questo importante traguardo e che concorrono a garantire il servizio di recapito su tutto il territorio, dai comuni più piccoli alle città più grandi.

Nei primi tre mesi di quest’anno, Poste Italiane ha consegnato 71 milioni di pacchi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una crescita dei volumi consegnati dai portalettere superiore al 50% “- ha dichiarato l’AD Matteo Del Fante dopo la presentazione dei risultati dell’Azienda.

Oltre alla logistica tradizionale, la distribuzione di Poste può contare sulla rete Punto Poste, composta da oltre 15500 punti di ritiro e spedizioni pacchi. Nella sola provincia di Torino, ad esempio, sono 499 gli esercizi aderenti alla Rete Punto Poste.

Giornata di studi alla Cavallerizza: La cultura come risorsa per la salute

Salute&Cultura – L’altra dimensione della cura

La Rete Piemontese HPH – Health Promoting Hospitals & Health Services, con le Reti Italiane ed Internazionali HPH, organizza per il 4 e il 5 giugno due inediti e importanti momenti di approfondimento sul ruolo della partecipazione e dell’espressione culturale per il ben-essere e la cura, acclarato da una mole crescente di evidenze scientifiche. In tale contesto verrà lanciata una task force internazionale Salute e Cultura promossa dalla Rete HPH nazionale.

Per martedì 4 giugno dalle 14 alle 19, nello Spazio BAC del Distretto Sociale Barolo, è in programma un workshop su invito, curato dalla Rete Piemontese HPH, indirizzato alle ASL e ASO che aderiscono alla Rete e alle aziende delle Reti Italiane. Uno spazio di confronto sulle pratiche in essere nella sanità che coniugano la Salute con gli strumenti e i linguaggi della Cultura. L’appuntamento si concluderà con “Arte Bella”, una performance teatrale sul ben-essere dei e delle curanti, fondamento della relazione di cura, di SCT – Social Community Theatre Centre.

Mercoledì 5 giugno, dalle 9 alle 17, nell’Aula Magna Cavallerizza Reale – Università di Torino, in via Verdi, 9, si terrà una giornata di studi con esperti nazionali ed internazionali per dibattere e documentare l’impegno a ricercare nuovi percorsi per la salute delle persone, attraverso i linguaggi e le pratiche culturali, promuovere la ricerca, la valutazione e lo sviluppo delle competenze.

La task force internazionale HPH è un ulteriore salto di scala per azioni che possano rispondere a standard, con competenze mirate in Medical Humanities, essere replicabili ed entrare stabilmente in protocolli di cura e prevenzione.

L’evento del 5 giugno è aperto a tutte e tutti coloro che sono interessati al tema Salute e Cultura e sarà riconosciuto l’accreditamento ECM per le professioni sanitarie per chi partecipa in presenza.
Le iscrizioni sono aperte per tutti coloro che sono interessati, con iscrizione sulla piattaforma regionale https://www.formazionesanitapiemonte.it 

Le giornate di lavoro sono rese possibili dall’alleanza del mondo della Sanità con una rete di partner del mondo accademico, della cultura e del terzo settore.
Reti HPH Piemonte Italia, Internazionale e Università di Torino – Dipartimento Scienze Chirurgiche

In collaborazione con MAMD – Fondazione Medicina a Misura di Donna, DoRS – Centro di Documentazione per la Promozione della Salute Regione Piemonte, ISS – Istituto Superiore di Sanità, CCW – Cultural Welfare Center ETS, Università di Chieti e Pescara – Centro BACH

Con la partecipazione di: Osservatorio Culturale del Piemonte, Istituto dei Sordi di Torino, Biblioteche civiche torinesi, SCT – Social Community Theatre Centre, Centro Scienza, Grazie a Fondazione Compagnia di San Paolo.

WORKSHOP 4 GIUGNO 2024 – SPAZIO BAC – BAROLO ARTI CON LE COMUNITÀ Ore 14:00 – 19:00 Via San Giuseppe Cottolengo, 24 bis – 10152 Torino (IT)

GIORNATA DI STUDI 5 GIUGNO 2024 – UNIVERSITÀ DI TORINO – AULA MAGNA CAVALLERIZZA REALE
ore 9:00 – 17:00 Via Verdi, 9 – 10124 Torino (IT)

PARTECIPAZIONE AD ISCRIZIONE FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Promuovere la salute con le arti
La rilevanza delle arti e della cultura nella relazione di cura, nella prevenzione e promozione della salute è dimostrata da un corpus di evidenze scientifiche e umanistiche sempre più consistente, oggi alla base di politiche europee e nazionali che ne stanno sostenendo l’integrazione in piani e programmi nazionali in alleanza con i diversi settori della società.
La rete internazionale HPH (Health Promotion Hospitals and Health Services) raccoglie questa sfida per rinnovare e rafforzare la cultura organizzativa e i processi di cura. Il cuore di questo rinnovamento è il ben-essere del personale sanitario, che è il primum movens della qualità e dignità delle cure nella relazione con i pazienti e i cittadini che entrano in contatto con i servizi sanitari dell’ospedale e delle cure primarie.

La rete HPH piemontese con questo convegno intende creare un’occasione di studio e confronto su una doppia sfida: riconsiderare la dimensione umana della relazione di cura attraverso l’approccio delle arti e della cultura, valorizzando le storie delle persone, le loro risorse e potenzialità nella cura nel promuovere la promozione della salute attraverso le arti.

La relazione di cura ridiventa così il fattore di valore e cambiamento nella pratica professionale, nella programmazione e gestione dei servizi, nella ricerca e formazione.

L’evento è organizzato con enti che condividono questa sfida e intendono promuovere congiuntamente azioni di advocacy, ricerca e capacity building: la Rete Internazionale e le reti italiane HPH regionali attive in Italia, l’Università di Torino, ISS – Istituto Superiore di Sanità, DoRS – Centro di documentazione per la promozione della Salute della Regione Piemonte, CCW – Cultural Welfare Center ETS, MAMD – Fondazione Medicina a Misura di Donna e Fondazione Compagnia di San Paolo, aggregando altri partner. Questa alleanza collaborativa è aperta a quanti condividono la rilevanza delle arti e della cultura per il ben- essere, la qualità e la dignità della vita e della salute delle persone e delle comunità locali. Il convegno è parte di un percorso internazionale della Rete HPH avviato su proposta della delegazione piemontese, che si impegni nella ricerca sanitaria sul ruolo delle arti (arti dello spettacolo, arti visive, design e artigianato, letteratura, esperienze culturali on life) nel migliorare la salute e il ben-essere.

La prof.ssa Chiara Benedetto, presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna (Mamd), dichiara: “La Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus che presiedo, fin dagli esordi, nel proprio statuto evidenzia come asse strategico lo sviluppo di cooperazioni sistematiche e sistemiche tra ricerca scientifica, cultura e innovazione tecnologica per la creazione di contesti salutogenici di promozione della salute in una visione biopsicosociale, e nell’accompagnamento di percorsi di cura e gestione delle patologie.

Al centro dell’azione, il nostro Ente ha sempre posto il ben-essere delle pazienti e dei/delle curanti. Dal 2011, nella Struttura Complessa Universitaria di Ginecologia e Ostetricia 1 del presidio ospedaliero S. Anna, è stato attivato il programma di ricerca-azione ‘Culture, Health and Social Change’ con progettualità che hanno cambiato il volto e il clima operativo di un intero blocco ospedaliero: con le arti visive, sempre partecipate, e con la musica. “Vitamine jazz” è il più grande e longevo programma di musica dal vivo mai realizzato in un ospedale (oltre 400 appuntamenti dal 2017), grazie alla generosità della comunità di artisti di Torino”.

Il percorso si ispira alle Raccomandazioni di New Haven, il modello di coinvolgimento del paziente sui tre livelli (relazione di cura, co-progettazione dei servizi, coinvolgimento nelle policy sanitarie) degli standard HPH, attivabile anche con le arti/cultura ed è in attuazione dei macro-obiettivi della “Strategia Globale HPH 2021-2025”.

Dalle esperienze maturate nella Regione Piemonte nel corso degli anni dalle aziende sanitarie aderenti alla rete HPH e dai servizi culturali emerge come le arti possano rappresentare una leva per costruire relazioni di empowerment e alleanze per l’engagement sulla salute e il ben-essere di pazienti, caregiver, operatori nei diversi setting assistenziali. Si propone quindi di interpretare e applicare gli Standard HPH 2020 integrando Salute con Arti/Cultura, con le necessarie azioni di advocacy, capacity building, ricerche valutative.

Un’indagine sulle esperienze su Salute&Cultura

Al fine di valorizzare le esperienze progettuali su Salute&Cultura, le Reti Regionali Italiane HPH del Piemonte, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio (Roma 1 e Ospedale Pediatrico Bambino Gesù), svolgeranno un’azione di benchmarking in sanità, raccogliendo e catalogando progetti sul tema Salute&Cultura. La raccolta di tali progetti costituisce un riconoscimento e valorizzazione delle iniziative che gli Ospedali e le Aziende Sanitarie hanno avviato nel corso degli ultimi anni.

I risultati della survey saranno resi disponibili in un prodotto digitale multimediale con gli atti del convegno HPH “La cultura come risorsa per la salute” – L’altra dimensione della cura, Torino 4 e il 5 giugno 2024.

Il 4 giugno la ricerca verrà condivisa in un workshop in spazio BAC (SCT – Social Community Theatre Centre – Università di Torino – Distretto Sociale Barolo). La sessione farà inoltre “vivere” in diretta l’esperienza Salute&Cultura con la performance teatrale “Arte Bella” sul ben-essere dei e delle curanti.

Il 5 giugno si svolgerà una giornata di studi all’Università di Torino – Aula Magna Cavallerizza Reale articolata in tre panel:
• Dalle evidenze scientifiche alle policy
• La cultura come risorsa nel Piano della Promozione della Salute
• Salute&Cultura un progetto internazionale della Rete HPH Piemonte

Un voto per gli animali

Il “Tavolo Animali e Ambiente” ha incontrato i candidati che hanno sottoscritto impegni precisi per la difesa degli animali e dell’ambiente naturale

Ieri, presso la sede di piazza Statuto 15, si è tenuta una conferenza stampa da parte del “Tavolo Animali e Ambiente”, che raggruppa le più importanti Associazioni ambientaliste e animaliste della nostra Regione. Lo scopo era quello di segnalare i candidati alle prossime elezioni regionali che hanno sottoscritto un decalogo per la difesa degli animali, garantendo in questo modo il proprio impegno per la tutela degli animali e dell’ambiente.

Il decalogo – ha affermato Rosalba Nattero, portavoce del Tavolo – riguarda un po’ tutte le minacce che gravano sugli animali: si va dall’abolizione della catena per i cani alla lotta contro il randagismo, dall’abolizione della caccia al divieto di uso di animali in sagre e fiere, dal divieto di fuochi artificiali rumorosi alla promozione di diete vegetali in mense scolastiche”.

Roberto Piana, sempre del “Tavolo Animali e Ambiente”, ha osservato come nessun candidato del centro-destra abbia aderito al decalogo, probabilmente per non scontentare i cacciatori, che rappresentano una tradizionale base elettorali per i partiti della coalizione che oggi governa il Piemonte. In realtà il Presidente uscente della Regione, Alberto Cirio, ha inviato, tramite il suo collaboratore Davide Balena, un messaggio, nel quale ha rivendicato alcune iniziative a favore degli animali approvate nel quinquennio che sta per concludersi. “Tuttavia – hanno risposto gli esponenti del Tavolo – si tratta di episodi sporadici e che non hanno mai rivestito questioni di interesse rilevante.

Hanno poi preso la parola i candidati presenti: Giorgio Bertola, Armando Monticone e Sabrina Mossetto (Piemonte ambientalista e solidale), Juri Bossutto, Alberto Unia, Margherita Settimo, Maria Grazia Malorzo (Movimento 5 Stelle), Nadia Conticelli (PD), Luisa Mondo e Alice Ravinale (Alleanza Verdi Sinistra). Va detto che altri candidati, non presenti alla conferenza stampa, hanno manifestato il loro appoggio alle posizioni animaliste: Marco Allegretti (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Sammatrice (Piemonte ambientalista e solidale), Ivana Borsotto (PD).

Tutti questi candidati, sia pure con sfumature diverse, hanno garantito il loro appoggio alle battaglie animaliste che verranno condotte nei prossimi anni: in particolare è stato posto l’accento sulla necessità di coalizzare tutte le forze contrarie alle politiche filovenatorie palesemente manifestate dalla Regione Piemonte in questi ultimi 5 anni,. Grande importanza è stata riconosciuta alla necessità di far progredire una nuova cultura, che non veda più l’uomo come assoluto dominatore del pianeta, ma come una delle tante specie viventi (e senzienti, con buona pace del Ministro Lollobrigida…) in grado di coesistere con tutte le altre. Una nuova cultura che veda anche modificare le proprie abitudini alimentari, progredendo verso forme di nutrizione meno impattanti dal punto di vista ambientale e in grado di arrecare minori sofferenze agli animali da allevamento.

Tavolo Animali e Ambiente