ilTorinese

La montagna piemontese chiede aiuto, la Regione risponde con nuovi fondi

Stanziati 10 milioni e 700 mila euro per la montagna: la Terza commissione del Consiglio regionale ha espresso a maggioranza parere favorevole alla Proposta di deliberazione della Giunta per il riparto del Fondo regionale, in attuazione della legge per la tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna.

Le risorse messe a disposizione dei territori montani del Piemonte, come è stato illustrato dall’assessore competente, per il 2024 ammontano a 10,7 milioni e sono ripartite tra le Unioni Montane in questo modo: il 60 %, – che sarà suddiviso in proporzione alla popolazione residente e alla superficie – come contributo alle spese di funzionamento; un terzo di queste risorse sarà destinato all’attuazione del Programma annuale; il 30 % come contributo alla spesa per il personale dipendente delle Unioni Montane che svolge le funzioni regionali delegate, mentre il 10 %  è  destinato al finanziamento di interventi funzionali allo sviluppo ed alla promozione della montagna, attuati dalle Unioni Montane o da altri soggetti e associazioni.

Il Fondo regionale per la montagna – come è stato ribadito in Commissione – è strategico per valorizzare, grazie all’azione sul territorio delle Unioni Montane, le specificità delle nostre montagne e promuoverne lo sviluppo sociale ed economico. Le cosiddette “terre alte” devono ritornare a essere attrattive e, con un impegno condiviso da parte delle istituzioni, essere protagoniste di una nuova fase di rilancio.

“Star Rose” a casa Toesca, Rivarolo Canavese

Inaugura il primo giugno la mostra Promossa dalla Crag Gallery, con la partnership di “Palazzo Rosa Le Stanze della Cosmetica”

 

La Crag Gallery organizza una mostra dal titolo “Star Rose” a casa Toesca, in via Ivrea 42, a Rivarolo Canavese, che inaugurerà sabato 1 giugno dalle 16 alle 20. Sarà aperta fino al prossimo 30 giugno.

Maggio è il mese dedicato alle rose, le giornate si allungano, il clima è più caldo ed è il momento della rifiorire e delle passeggiate nei parchi. È un momento propizio per l’arte che raccoglie la spinta ottimistica della bella stagione e per le rose che raggiungono il loro massimo splendore in questo periodo dell’anno.

Gli artisti Luca Coser, Luca Freschi, Lorenzo Gnata, Jiri Hauschka, Chen Li, Elisabetta Mariuzzo, Enrico Smerilli, Giacomo Modolo, Oscar Contreras Rojas, Roger Coll e Giuliano Sale dialogano attraverso la loro poetica su simbolismi, allegorie, miti e significati che ruotano attorno alla rosa, nella storia dell’arte e non solo. Sono artisti dalle origini diverse, che hanno declinato questo tema con la sensibilità e il background personale di ognuno di loro. Quest’ultima è una tematica molto cara alla Crag Gallery che, da anni, è impegnata nell’instaurare dialoghi tra diversi Paesi, dando opportunità ad artisti emergenti e ad altri più affermati di confrontarsi.

La rosa, nella sua storia secolare e nell’arte, ha da sempre presentato una simbologia complessa perché racchiude in sé tematiche totalmente contrastanti. È simbolo di amore, perfezione, purezza, passione, vita e morte e assume significati differenti a seconda del contesto, del colore e delle spine. La vediamo nascere la rosa rossa dal sangue e dalle lacrime di Afrodite di fronte alla morte dell’amato Adone. Mito in cui la rosa assume il significato dell’amore passionale, sofferto, tanto potente da vincere la morte. La troviamo in molte fiabe come simbolo della stessa vita umana, quella terrena che dallo splendore arriva al decadimento, e quella successiva in cui è portatrice di nuova vita e resurrezione come possibilità e nuova opportunità di amare. Nella fiaba de La Bella e La Bestia, che non a caso nasce dal racconto di Amore e Psiche, la rosa sembra svolgere il ruolo di un orologio vitale che sta per scadere e che, di nuovo, può sfidare la morte e la maledizione soltanto con la forza del vero amore. Da sempre accompagna il gesto d’amore del dono, si porge una rosa per donare il proprio amore. In passato la rosa è anche stata simbolo di segretezza quando, sotto forma di sigillo, veniva inserita in dettagli di chiese, confessionali, congregazioni. La locuzione latina ‘sub-rosa’ significava una confidenza fatta in assoluta segretezza. Nella tradizione e nelle icone cristiane è spesso allegoria di paradiso, purezza, di un grembo fertile ma puro della stessa Vergine Maria. Al tempo stesso la ritroviamo come corona dei martiri, portatrice di dolore e simbolo dei sacrifici fatti in nome della fede. Per i marinai rappresenta la guida verso nuove mete, l’avventura, la scoperta che, a sua volta, è il movimento verso la conoscenza, il viaggio di Colombo, l’età moderna, ma anche la Bussola che li riaccompagna verso casa. La ritroviamo, infatti, in tutta la storia dell’arte, la letteratura, la poesia, in quell’eterno discorso emozionale che lega arte e vita, arte e amore, il godimento emotivo dell’atto artistico che fa bene, a volte male, al cuore.

Anche nell’arte contemporanea continua a essere portatrice di questi valori. Basti pensare alla performance di Gina Pane che, usando il suo corpo come catalizzatore delle esperienze della vita, assegna alla rosa il compito di infliggere dolore al corpo della donna costretta nel suo stereotipo di moglie, madre e casalinga, quindi rimettendo in scena una sorta di martirio personale e al tempo stesso condiviso. Pensiamo alla forza dirompente del fiore usato come arma per distruggere i vetri delle macchine, e simbolicamente come arma femminista in “Ever is over all” dell’artista Pipilotti Rist.

Possiamo considerare un pensiero tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupery che afferma “È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante”.

La mostra è realizzata con la partnership di “Palazzo Rosa- Le stanze della Cosmetica”. Di Palazzo Rosa, la creatura in campo cosmetico di Carlo Rosa, saranno presenti cosmetici, delle rose particolari e il gelato alla rosa all’evento inaugurale.

La mostra è visitabile sabato e domenica tutto il giorno su appuntamento.

MARA MARTELLOTTA

Motociclista piomba nel fiume: interviene il soccorso alpino

Il Soccorso Alpino di Pragelato e Sestriere e la Croce Verde di Perosa Argentina hanno soccorso  un motociclista caduto nel fiume nei pressi di Usseaux, dopo aver perso il controllo della moto. L’uomo è stato trasportato al Cto dall’elisoccorso.

La nuova stagione di Lingotto Musica

Parte la nuova stagione di Lingotto Musica che presenta un nuovo logo che combina la iconica pista 500 del Lingotto con l’anfiteatro orchestrale, il tutto in un design moderno ed elegante.

“La stagione che si chiuderà giovedì prossimo ha prodotto un bilancio straordinario, gli ultimi tre anni sono stati un crescendo, dalle prospettive postcovid in cui il pubblico sembrava non tornare a questa stagione che ha co seguito numeri impressionanti – spiega il Direttore di Lingotto Musica Giuseppe Proto – siamo arrivati ad avere 1700 posti per concerto in media, quasi 900 abbonamenti e il ritorno dell’entusiasmo da parte del grande pubblico”.

Lingotto Musica si prepara a una importante novità, il compimento del suo 30esimo anno di attività, superati i tempi incerti della pandemia e il lutto per la scomparsa, nel 2022, della fondatrice Francesca Gentile Camerana: accanto alla consueta sinfonia di orchestre e star dei concerti del Lingotto all’Auditorium Agnelli, nella prossima stagione si affiancherà un nuovo ciclo, “I pianisti del Lingotto”, con solisti internazionali impegnati in recital nella Sala 500. Nella rassegna “I pianisti del Lingotto” saranno presenti cinque grandi solisti: Angela Hewitt, Fazil Say, Leif Ove Andsnes, Rafal Blechaz e Alexander Dovgan, nomi che andranno ad aggiungersi ad illustri acclamati e virtuose formazioni come Martha Argerich, un atteso ritorno al Lingotto l’11 febbraio per una serata tributo a Ravel nel 150esimo anniversario della nascita e in collaborazione con la Fondazione Ricerca Molinette, Grigory Sokolov, Yefim Bronfman, HélèneGrimaud, Bertrand Chamayou, Sergey Khachatryan, Sir Antonio Pappano e la Chamber Orchestra of Europe, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia con Myung-Whun Chung, che eseguirà la Settima Sinfonia di Beethoven il 10 gennaio 2025, Alan Gilbert, la Ndr Elbphilharmonie Orchester, cui è  affidata l’inaugurazione e che affronterà proprio il 18 ottobre il celebre Concerto n.3 di Rachmaninov con il musicista Yefim Bronfman,l’Orchester Philarmonique di Montecarlo con Charles Dutoit, la Amsterdam Baroque Orchestra diretta da Ton Koopman l’11 marzo all’Auditorium, la Camerata Salzburg, Les Musiciens duLouvre di Marc Minkovski.

Gli otto concerti all’Auditorium del Lingotto e i cinque recital in Sala 500, che sostituiranno la sezione Lingotto Giovani, si svilupperanno dal 18 ottobre 2024 al 20 maggio 2025. La rassegna “Natale in Reggia” avrà luogo alla Venaria Reale dal 27 al 30 dicembre, e a questa si aggiungerà un  uovo progetto diffuso in coproduzione con la Fondazione Sermig Arsenale della Pace dal titolo “Sotto lo stesso cielo-la musica che include”, dall’11 al 13 ottobre prossimi.

MARA MARTELLOTTA

L’atteso ritorno al teatro Alfieri dei Momix

Da oggi a domenica la compagnia di Moses Pendleton, con lo spettacolo “Back to Momix”

 

Con 43 anni di vita, la compagnia a stelle e strisce di danzatori e illusionisti fondata da Moses Pendleton ha mantenuto intatta la freschezza, la magia e l’incanto che ha saputo infondere in quasi mezzo secolo di attività artistica. Dopo anni difficili, che hanno allontanato la compagnia dal suo pubblico, complice il Covid, Momix torna con un desiderio di leggerezza, spensieratezza e uno sguardo teso al futuro. Il gioco di parole nel titolo, “Back to Momix”, nasce dal desiderio di tornare a calcare le scene dopo gli anni complicati della pandemia, richiamando un classico della cinematografia anni Ottanta. Momix, che di anni ormai ne ha 43, non sembra accorgersene e affronta le sfide della gravità, le acrobazie dei suoi incredibili ballerini e il trasformismo dei suoi personaggi che evocano sensazioni e colori sempre nuovi con l’occhio di un bambino un po’ cresciuto. Coadiuvato nella direzione artistica dalla moglie Cynthia Quinn, Pendleton ripercorrerà, con nove eccezionali ballerini e acrobati, i loro brani più famosi, e le coreografie che li hanno resi famosi nel mondo. Tra gli artisti figurano Lyvia Baldner, Blake Bellanger, Anthony Bocconi, Jared Bogart, Madeleine Dwyer, Adrienne Elion, TeddyFatscher, Aurelie Garcia e Piper Jo Whitt. Non è un caso che il titolo “Back to Momix” rimandi a quello del film di Robert Zemeckis “Back to the future”.

“Ci sono pezzi vecchi rivisti come fossero nuovi – spiega Pendleton – e abbiamo inserito elementi tecnici che hanno conferito loro una nuova veste”.

‘Botanica’ è la rappresentazione e che segue il ritmo delle quattro stagioni, ‘Opus Cactus’ è un viaggio visionario nei misteri del deserto e dei paesaggi dell’Arizona e del Texas. Atmosfere notturne rischiarate da qualche sprazzo di luce si percepiscono in ‘Sunflower Moon’. Una creazione ricca di fantasia e mistero è quella chiamata ‘Alchemy’, dedicata allo svelamento dei quattro elementi primordiali, terra, acqua, fuoco, aria. Seguiranno lo storico ‘Momix Calssics’, che ha conferito al gruppo fama internazionale, e ‘Baseball’, coreografia creata per la celebre squadra di San Francisco, i San Francisco Giants. Il tema principale di tutto lo spettacolo, il fil rouge, è l’amore verso la natura, da sempre ispiratrice dei lavori di Moses Pendleton, nato e cresciuto in una fattoria nel nord del Vermont.

 

Mara Martellotta

 

Si taglia le vene e punta coltello contro i poliziotti

Gli agenti di polizia erano intervenuti per una lite in famiglia a Novara.  Stavano parlando con la donna vittima di violenze casalinghe, quando il compagno di lei, come riportato da La Stampa, ha preso  un coltello, si è tagliato le vene e lo ha puntato contro i poliziotti. L’uomo è stato arrestato e sottoposto all’obbligo di firma.

La “Grande Invasione” di Ivrea va al raddoppio ad Aosta

Per la sua dodicesima edizione l’eporediese “Festival della Lettura” arriva quest’anno anche nella Vallée

Dal 30/31 maggio al 2 giugno

Ivrea (Torino)

Una gran bell’accoppiata! Da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno si svolgeranno in parallelo la “dodicesima edizione” della “Grande Invasione”il tradizionale “Festival della Lettura” di Ivrea, e la “prima edizione” della “Grande Invasione” di Aosta. Il programma è curato da Marco Cassini e Gianmario Pilo (Associazione Culturale “Liberi di scegliere”), con Marianna Doria e Ludovica Giovine per la “Piccola invasione”, dedicata ai lettori più giovani.

Sarà una grande “festa della lettura” che raddoppia, preparandosi, come al solito, a invadere le strade delle due città, recentemente unite da un “protocollo di intesa” volto alla valorizzazione culturale e allo sviluppo turistico dei comuni di Aosta e di Ivrea.

Cominciamo dalla “nuova” arrivata. Ad Aostavenerdì 31 maggio, la serata inaugurale si terrà al “Teatro Giacosa” (piazza Teatro, 1), ospite la Casa Editrice “Accento”, fondata a Milano, di recente, dal noto conduttore televisivo e radiofonico Alessandro Cattelan, che, dopo le presentazioni dei nuovi libri di Stefano Nazzi e Francesco Costa, racconterà della sua nuova esperienza come editore, seguito da Valentina Lodovini e dal “reading” tratto da “Manuale di caccia e pesca per ragazze” (primo romanzo del cosiddetto genere “chick lit”) della scrittrice americana Melissa Bank, scomparsa a New York nel 2022.

Il pubblico avrà varie occasioni per incontrare scrittori e scrittrici a go-go. Impossibile citarli tutti.

Per info sul programma e le varie locationwww.lagrandeinvasione.it

Sempre ad Aosta (come ad Ivrea) sono decine le iniziative adatte a lettori di ogni età e interesse, “favorendo il dialogo tra pubblico e autori, celebrando il valore intrinseco della parola, che sia scritta, letta o ascoltata”. Da segnalare l’incontro con lo statunitense Jim Lewis, edito in Italia da “SUR” con i suoi “Fantasmi di New York”, mentre la campana Valeria Parrella presenterà la raccolta di racconti “Piccoli miracoli e altri tradimenti” (Feltrinelli) e il torinese Fabio Geda parlerà del suo ultimo libro “Song of myself. Un viaggio nella varianza di genere” (Feltrinelli), nato dall’esperienza che l’autore ha vissuto con il gruppo di adolescenti che si sono rivolti all’ospedale “Regina Margherita” di Torino per affrontare la questione della propria identità di genere. Di indubbio interesse anche l’incontro con Francesca Pellas, che ad Aosta presenterà il suo “Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi” (Blackie Edizioni), in cui si esplora la vita dell’attrice, una delle più famose pornostar di tutti i tempi, ma anche una delle poche a diventare un personaggio pubblico ben al di fuori dei “confini” del porno.

 

Ad Ivrea, si parte giovedì 30 maggio, nel “Cortile del Museo Garda”, in piazza Ottinetti. L’editore ospite di quest’anno è “People” con Giuseppe Civati (politico e saggista, oltreché editore) che dedicherà due lezioni alla politica. A seguire alcuni ritorni molto attesi, da quello di Marco Leona, direttore del Dipartimento di Ricerca Scientifica al “Metropolitan Museum of Art” di New York a quello con Matteo Saudino (BarbaSophia sui “social”) fino ad arrivare agli scrittori Bruno Arpaia e Iaia Caputo. Diversi saranno anche gli incontri dedicati alla Saggistica, con Paola Caridi, una delle più importanti studiose della storia politica contemporanea del mondo arabo, con Simone Pieranni, fra i massimi esperti italiani di Cina e Enzo Bianchi, fondatore e priore della “Comunità monastica di Bose”. Per il teatro, è in programma “HEROTHICO”, un “reading” dai libri di Philip Roth di Marco Rossari e Valeria Parrella, con “Antigone”, attraverso cui indagare il rapporto fra “contemporaneità” e “classico”.

Ospite per “La Piccola Invasione” (prevista anche per l’edizione 2024 e rivolta in entrambe le città al pubblico più giovane), sarà la Casa Editrice “Orecchio Acerbo”. Appuntamento clou (fra i numerosi) quello con la nota fumettista Cinzia Ghigliano che, con Daniela Almansi (traduttrice di libri per ragazzi) guiderà una passeggiata letteraria ispirata al poemetto d’avventura di Lewis Carroll “La caccia allo Squarlo”, in una divertente attività per famiglie. Tra gli altri ospiti in programma, Alessio Torino, finalista con “Passare il fiume”  del “Premio Andersen 2024” nella sezione “Albi Illustrati”, Mara Cerri, illustratrice di “Gianni Barba” di Alice Rohrwacher e co-autrice con Nadia Terranova di “Zia Nina” e de “Il Segreto”, quest’ultimo vincitore nel 2022 del “Premio Andersen” e del “Premio Strega Ragazzi”, per la Categoria 8+.

g. m.

Nelle foto: A Ivrea il pubblico de “La Grande Invasione”, 2023 (ph.Alessandro Franzetti); Alessandro Cattelan; Valentina Lodovini (ph. Luisa Ramussi); Valeria Parrella

Luisa Albert e “La forma della luce”

In mostra alla galleria d’arte torinese Pirra dal 30 maggio al 14 luglio prossimi

 

Giovedì 30 maggio prossimo inaugura alla galleria d’arte Pirra la mostra personale di Luisa Albert, intitolata “La forma della luce”. La galleria Pirra ha nuovamente il piacere di ospitare questa artista, dedicando un tributo alla luce e alle sue immense possibilità. Luisa Albert, torinese, allieva di Ottavio Mazzonis, nelle sue opere rivela il gusto per la tradizione, assimilata, rielaborata e trasferita nel presente attraverso un suggestivo linguaggio figurativo. La luce è l’elemento fondamentale per la creazione di un dipinto e rende possibile la percezione tridimensionale degli oggetti e degli ambienti, attribuendo qualità alle superfici, creando atmosfere e suoni o silenzi attraverso le dominanti cromatiche. La capacità di leggere la luce, darle forma, capirne le peculiarità e interpretarne le potenzialità è un elemento fondamentale per l’artista che, ben lontano dall’imitare la fotografia, in quanto tessuto pittorico delle sue tele, ben visibile all’occhio, mira a sedurre l’osservatore, restituendo immagini autentiche, la cui purezza si accompagna a un intenso realismo immaginifico. In tal senso anche i titoli delle opere si rivelano eloquenti.

“Parallelamente alla luce, i colori e la musica – dichiara Luisa Albert – mi accompagnano sempre mentre lavoro. I colori sono visibili, mentre la musica spero sia altrettanto percettibile nelle composizioni e nelle atmosfere dei quadri. Pausa, oggetto, pausa, pausa sono per me le note appoggiate alla tela”.

Gli interni domestici dipinti dall’artista sono carichi di intimità, quasi di raccoglimento, contraddistinti da un’atmosfera densa e sospesa, intrisi di vita nonostante la presenza umana non sia visibile, ma solo intuibile. Salotti accoglienti in cui luce e ombra comunicano sapientemente, ambienti che, silenziosamente, raccontano storie come nell’opera “Silenziosa Luna”. Le nature morte, invece, sono armoniose e raffinate composizioni dal perfetto equilibrio. Fra le tante è esemplare quella intitolata “And still”. In esse tutto è bilanciato, essenziale e nulla è superfluo; gli oggetti, le luci, i colori e gli spazi, come su un palco, vanno in scena evidenziando l’abilità dell’artista, che diventa interprete impeccabile di un gioco magistrale di contrappunto, nel coniugare la franchezza esecutiva con un raffinato talento espressivo.

Dedicare una mostra alla luce è ovvio quanto inevitabile. Secondo le parole dell’artista Luisa Albert “omaggiare la luce è il compito di ogni pittore”.

La mostra sarà visitabile fino al 14 luglio 2024.

Galleria Pirra – Corso Vittorio Emanuele II, 82, Torino – 011 543393

Da lunedì a sabato 10-12.30/15.30-19 – aperti domenica mattina

 

Mara Martellotta