ilTorinese

Quando sarà possibile un 25 aprile tricolore e condiviso?

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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Lo storico Barbero dichiara di aver avuto due nonni fascisti di cui uno ucciso dai partigiani, ma dice anche che non bisogna fermarsi alla memoria personale che genera rancore, ma bisogna affidarsi alla storia. E’ la prima volta che apprezzo il suo pensiero e anche la sua sincerità. In questo 25 aprile, pieno zeppo di polemiche faziose, è difficile far festa per la Liberazione dell’Italia come sarebbe giusto fare. Troppi speculano politicamente in modo dozzinale come Scurati e i suoi accoliti che lo celebrano in modo smodato e ridicolo. Egli è un “politicante” – non uno storico – che si è fatto conoscere proprio perché ha scritto su Mussolini a cui deve la sua notorietà.
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Con questi personaggi che scrivono anche cose errate e imprecise, non sarà mai possibile giungere ad un 25 aprile tricolore e condiviso. Per altri versi ci sono anche quelli che vogliono far casino,  portando in piazza le bandiere della Nato o vietando quelle di Israele. C’è anche chi vuole sfilare con le bandiere della Palestina che in parte fu amica di Hitler. Molta ignoranza e molta mala fede  insieme ad insulsa mania di protagonismo impediscono un discorso storico. La polemica divampa e magari ci saranno anche incidenti. Da ieri sono a letto vittima di una dolorosa indisposizione e non andrò al corteo del  24 aprile dove di partigiani non si vede neppure più la traccia per ragioni anagrafiche.
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C’è perfino chi vorrebbe dedicare a Bruno Segre, che fu  un partigiano molto secondario e non sparò mai un colpo, per ragioni politiche contingenti, il 25 aprile. Proposta priva di senso.  L’altro giorno ho partecipato ad un bel dibattito su via Rasella e le Fosse Ardeatine dove tutti i relatori  hanno meritato di essere ascoltati perché non faziosi e desiderosi di far capire cosa è accaduto a Roma 80 anni fa: dal presidente dell’ ANPI Boeti che ha fatto un intervento meditato e non polemico a Vecellio che ha parlato dell’errore di via Rasella già denunciato da Pannella e Bobbio. Con calma tutti hanno avuto modo di parlare e forse il pubblico ha capito qualcosa di utile, facendosi un’idea dei fatti drammatici della guerra civile in un paese di eroi, ma anche di voltagabbana. Sarebbe bene smettere di andar avanti su strade pericolose, lastricate di estremismi che eccitano all’odio tra Italiani.
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Esaltarsi per Scurati non rivela buona fede e dimostra anche mancanza di  intelligenza. Mio nonno nel suo castello di Camerano Casasco, lui amico di Giovanni Giolitti e di Marcello Soleri, vecchio antifascista, aveva ospitato ebrei. Rischiò  di finire fucilato dai tedeschi, ma non si considerò mai un eroe e non ebbe e non sollecitò  riconoscimenti. Disse a mia madre che  aveva solo  fatto il suo dovere. Questo è un piccolo esempio di cosa fu la Resistenza migliore.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Cremagliera Sassi – Superga, tornano operativi ristorante e bar

 

Unica nel suo genere in Italia con la sua trazione su rotaia centrale, la storica tranvia a dentiera che sale da Sassi a Superga, è pronta a offrire a torinesi e turisti un’altra buona ragione per arrivare dalle parti di piazza Modena e poi raggiungere Superga, da dove apprezzare quello che in tanti considerano il più bel panorama di Torino con una vista che lascia davvero senza parole.

Apre giovedì 25 aprile, infatti il nuovo “Spazio Sassi-Superga” con i suoi due punti ristoro completamente rinnovati nel rispetto della storia del luogo : il ristorante della stazione Sassi, alla partenza, e il bar sulla terrazza all’arrivo, in cima.

I nuovi spazi hanno l’ambizione di diventare punti di riferimento per i cittadini di Torino e i turisti, con ambienti accoglienti e viste panoramiche: un’opportunità per valorizzare il territorio e promuovere la sua bellezza.

Per l’assessora ai Trasporti l’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella valorizzazione della cremagliera che nei prossimi mesi vedrà un importante potenziamento dei servizi offerti. Gtt, ha poi spiegato il suo amministratore delegato, ha lavorato per rendere più piacevole l’esperienza complessiva dei visitatori attraverso ulteriori collaborazioni.

Presto prenderà il via il progetto Mu_Vi – Il Museo del Viaggio in Movimento per il lancio di una guida multimediale multilingue che accompagnerà i visitatori della Cremagliera alla scoperta della sua storia con la creazione di un percorso narrativo da Torino al Colle di Superga. Il progetto di digitalizzazione delle informazioni culturali, selezionato e finanziato dal Ministero della Cultura, è in collaborazione con la Città di Torino e ATTS – Associazione Torinese Tram Storici.

Sempre con l’obiettivo di fornire un’esperienza turistica integrata, GTT ha avviato una collaborazione anche con City Sightseeing Torino per raggiungere la stazione Sassi con la linea D “Sassi Superga Express” e fare un viaggio d’altri tempi sulla storica tranvia a “dentera” con un unico biglietto promozionale.

Inaugurata nel 1884, la linea venne trasformata nel 1934 in tranvia a dentiera a trazione centrale. Oggi, completamente restaurata, offre un viaggio indimenticabile a bordo delle carrozze originarie.

Il percorso di 3.100 metri si snoda tra la stazione di Sassi, a Torino, e quella di Superga, sulla collina omonima. Con un dislivello di 425 metri e una pendenza media del 13,5% (che raggiunge il 21% nel tratto finale), la tranvia supera agevolmente le asperità del terreno, offrendo scorci suggestivi sulla città e sulla catena alpina.

All’arrivo a Superga, un panorama mozzafiato che abbraccia Torino e le Alpi attende i visitatori che potranno poi  ammirare la Basilica, capolavoro barocco di Filippo Juvarra, e le tombe reali dei Savoia.

Arrivare alla stazione Sassi è semplice con il trasporto pubblico GTT. La stazione è servita dalle linee 15, 68 e 61, tutte comodamente collegate al centro città.

TORINO CLICK

“Chiedere aiuto non è un di meno”, conferenza al Campus Einaudi

Lo scorso 23 aprile presso la sede universitaria del Campus Luigi Einaudi di Torino si è svolta la conferenza “Promuovere la consapevolezza sulla salute mentalenella splendida cornice della sala lauree rossa, gremita di studenti universitari e membri della società civile. Ad accoglierli un parterre di ospiti di altissimo profilo: rappresentanti delle istituzioni provenienti da diverse estrazioni politiche, idealmente uniti dall’obiettivo comune di diffondere una maggiore sensibilità sul tema.

Matteo Hallissey, segretario dei Radicali Italiani, Silvio Magliano, consigliere regionale del Piemonte, Tiziana Ciampolini, consigliera comunale di Torino, Francesco Aglieri Rinella, vice presidente della Circoscrizione 3, Stefano Callà, avvocato specializzato in diritto scolastico e Francesco Macri, studente da sempre attivo sul tema.  Giacomo Pellicciaro, rappresentante degli studenti in Università, che ha immaginato di poter realizzare un evento dal taglio inedito: parlare di salute mentale non limitandosi alla sola e solita trattazione “cattedratica” del tema, bensì provando a rispondere concretamente alle rimostranze di chi si dice abbandonato dalla apparente inerzia della politica. “Occorre rinsaldare il patto fiduciario tra cittadinanza e rappresentanza muovendo dalla promozione del benessere mentale” sostiene Pellicciaro.

È sulla scia di questi presupposti che ogni singolo intervento ha assunto una connotazione differente: non solo un momento di dialogo aperto con le istituzioni ma anche l’occasione per la politica di diffondere un “vademecum” degli strumenti ed iniziative che le diverse governance promuovono a risposta del fabbisogno sempre crescente di richieste d’aiuto. I dati diffusi durante l’ora e mezza di discussione sono sconcertanti e danno una fotografia realistica della portata del problema. In Piemonte sono circa 71 mila i ragazzi di età compresa tra i 10 e 19 con disturbi mentali diagnosticati, il suicidio rappresenta il 20% delle cause di morte non violenta e l’incremento di richiesta di accesso alle cure psicologiche post COVID è stato del 70%. Da questa fotografia promana la necessità, avvertita dagli studenti, di mobilitarsi e di realizzare senza riserve questo incontro.

Al termine degli interventi è stato organizzato un momento simbolico in cui tutte le parti istituzionali intervenute hanno apposto una firma su un’impegnativa dal carattere programmatico, volta ad adoperarsi per trovare misure che facilitino la conoscenza e la cura delle malattie mentali.

Tommaso Piras, rappresentante degli studenti

 

De Gasperi, il 25 aprile e i tabù ideologici

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Attorno alla Festa del 25 aprile nel corso degli anni sono nate molte narrazioni. Il recente
convegno organizzato da Tempi Nuovi a Roma sul magistero politico di Alcide De Gasperi in
merito alla costruzione della Europa e al valore dell’europeismo, ha evidenziato alcuni di questi
singolari aspetti. Ma forse vale la pena richiamare l’attenzione su alcuni tasselli che nel corso degli
anni si sono sedimentati e curiosamente consolidati.
Innanzitutto il 25 aprile è diventata la Festa della sinistra nelle due diverse e molteplici espressioni.
Una sorta di primogenitura e una auto investitura escludente che ha trasformato una delle date
fondanti e storiche della nostra democrazia in una giornata profondamente divisiva. E anche
quest’anno, come da copione, si è puntualmente verificata questa vulgata. Il “caso Scurati” non è
nient’altro che la ciliegina sulla torta che cambia ogni anno i protagonisti ma non modifica affatto
la sostanza.
In secondo luogo, e specularmente, per molti settori della destra italiana la data del 25 aprile è
certamente importante ma non affatto decisiva e, men che meno, unitiva. Anche su questo
versante si tratta di una prassi che si è venuta progressivamente affermando al punto che proprio
sul 25 aprile – la Festa più rappresentativa per il profilo e la natura della nostra democrazia
repubblicana – si registra una sorta di deriva degli “opposti estremismi” che resta uno degli
elementi più nefasti del nostro sistema politico.
In terzo luogo si registrano alcune singolari ed anacronistiche rimozioni. Tra queste ve n’è una di
straordinaria gravità che non possiamo banalmente archiviare. E cioè, la Festa del 25 aprile è nata
con Alcide de Gasperi. Il leader democristiano è stato un sincero, vero ed autentico antifascista
ma il suo straordinario ed unico magistero politico con riferimento proprio all’antifascismo è stato
semplicemente rimosso dal “politicamente corretto” nonchè del tutto dimenticato. Un elemento,
questo, che rientra nei misteri della politica Italia e, soprattutto, della cultura politica democratica
e antifascista del nostro paese.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, non possiamo continuare a parlare dell’unità del
paese quando persiste una virulenta divisione attorno al significato, alla pregnanza e alla natura
della Festa della Liberazione. Non è lontanamente immaginabile sanare antiche e vecchie divisioni
politiche, culturali e storiche quando permane una frattura quasi verticale sulla natura del 25
aprile.
Ecco perchè, forse – e proprio cogliendo l’occasione della Festa della Liberazione del 2024 – è
giunto anche il momento affinchè la cultura politica della sinistra e la cultura politica della destra
prendano atto che senza un superamento definitivo dei rispettivi tic ideologici difficilmente si
arriverà ad una vera e credibile condivisione sulle fondamenta civili ed ideali della nostra
repubblica. E la Festa del 25 aprile è proprio una di quelle date attorno alle quali, adesso, non si
può più tergiversare. Nè per pigrizia culturale, nè per rigidità ideologica e nè, tantomeno, per
arroganza politica.
Giorgio Merlo

In scena al teatro Gobetti “David Copperfield Sketch Comedy”

Un carosello dickensiano per l’adattamento e la regia di Marco Isidori con i Marcido Marcidorjs e Mimosa Famosa

 

 

Debutta martedì 30 aprile, alle 19.30, al teatro Gobetti, per la stagione del teatro Stabile di Torino, la pièce teatrale “David Copperfield Sketch Comedy. Un carosello dickensiano”, tratto da Charles Dickens per la riscrittura, adattamento drammaturgico e regia di Marco Isidori. Saranno in scena Paolo Oricco, Maria Luisa Abate, Valentina Battistone, Ottavia della Porta, Alessio Arbustini, Vincenzo Quarta e Marco Isidori. Scene e costumi sono di Daniela Dal Cin, le luci di Fabio Bonfanti.

Lo spettacolo è prodotto da Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa e verrà replicato fino a domenica 5 maggio prossimo.

La Compagnia affronta le tematiche del romanzo ottocentesco, trasformandolo per il palcoscenico in una iperbolica narrazione dal ritmo verticale, che procede sostenuta da una serie di sketch dove la prevalenza del passo comico non impedisce la notazione di costume pungente, l’affondo nella contraddizione primaria del tempo storico in cui è collocato il romanzo, l’avvento della società industriale, permeata, tuttavia, da modelli comportamentali antecedenti, ricchi di un’ambiguità favorevole alla drammatizzazione teatrale. Tutto ciò avviene in un tono molto vicino a quello del vaudeville che si è scelto di assumere per far vivere al meglio la natura prismatica di quella giostra teatrale e sentimentale ideata da Dickens.

La scenografa Daniela Dal Cin anche per questo spettacolo si è espressa con una delle sue mirabolanti invenzioni e la chiave di volta di questa riduzione del romanzo di Dickens si colloca nella lotta mortale tra l’esasperazione iconica e la tramatura sonora della recitazione, portata verso una vivificante astrazione. Risulta evidente il tentativo di una rappresentazione segnata integralmente da quella tensione verso il teatro totale che, da sempre, caratterizza la specificità artistica della compagnia.

“David Copperfield Sketch Comedy – spiega il regista Marco Isidori – vuole essere la riproposta in chiave satirico grottesca del capolavoro di Dickens. Lo spettacolo ha una struttura drammaturgica dove le singole situazioni della “novella”, agganciandosi le une alle altre, si concatenano in una sarabanda teatrale di stupefacente rilievo spettacolare, in questo aiutate e servite dall’impianto scenografico di Daniela de Cin, andando così a instaurare una giostra veloce e incalzante, in cui il dinamismo è duplice, sonoro e iconografico, capace di comporre quel corpo drammatico che giustifica oggi la riproposizione teatrale di un testo di tale natura. Lo scandagliare scenico diventa lo strumento più adatto ad individuare nelle pieghe della narrazione ottocentesca quei temi universali che da sempre sono appannaggio della vicenda umana e che il teatro soltanto sa specchiare con verità completa”.

MARA MARTELLOTTA

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musaei

26 aprile – 2 maggio 2024

 

VENERDI 26 APRILE

 

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 aprile dalle 10 alle 18

IL MANDALA DELLA PROSPERITÀ

MAO – creazione di un mandala

Da venerdì 26 a domenica 28 aprile dalle 10 alle 18 il MAO ha il piacere di ospitare l’evento “Il Mandala della prosperità”, a cura dell’associazione Fedinsieme e della Casa della Cultura del Tibet.

Per tre giorni i visitatori del museo avranno la possibilità di assistere alla creazione di un mandala di sabbia a opera di un gruppo di monaci buddhisti della tradizione tibetana Geluk.

Quella del mandala, fonte di bellezza e perfezione che rappresenta una delle più alte espressioni artistiche e spirituali della tradizione buddhista, è una pratica che prevede la costruzione di un complesso disegno composto da forme geometriche inscritte in un cerchio mediante l’utilizzo di sabbia di vari colori, ciascuno con la sua valenza simbolica.

Frutto di una tradizione risalente a oltre 2500 anni fa, questa pratica è legata ai concetti di prosperità, pace, armonia e soprattutto all’idea di impermanenza e di distacco dalle cose materiali: dopo aver lavorato per giorni alla composizione dell’opera infatti, i monaci autorizzati allo svolgimento della pratica celebrano la cerimonia di dissoluzione, durante la quale la sabbia che compone il mandala viene dispersa in acqua o distribuita alle persone presenti al rito.

Durante l’evento al MAO, le fasi di creazione del mandala si alterneranno a momenti di recita di sutra e mantra propiziatori, per culminare infine nella distruzione del mandala domenica 28 aprile alle ore 17.

I visitatori del museo potranno assistere a tutte le fasi del processo, avvicinandosi così a tradizioni e riti nati sotto altri cieli.

Partecipazione inclusa nel biglietto di ingresso al museo.

 

 

SABATO 27 APRILE

 

Sabato 27 aprile dalle 14 alle 17.30

TRASFORMIAMO LE COLLEZIONI IN MANGA!

MAO – visita guidata e workshop

A cura di Theatrum Sabaudiae

Il linguaggio visivo dei manga, noto in tutto il mondo nel suo sviluppo contemporaneo, rappresenta un ricchissimo genere figurativo le cui origini attraversano secoli di cultura artistica giapponese. La visita guidata alla galleria del MAO dedicata al Giappone si soffermerà su alcuni nuclei di opere della collezione per apprezzarne in particolare la forza espressiva e l’energia del tratto pittorico in una varietà di manifestazioni, dai grandi paraventi alle stampe policrome ukiyo-e.

Segue il workshop di disegno in stile manga a cura di Marco e Mattia Boetti. Ispirati dalle opere in esposizione, l’esperienza proseguirà con un laboratorio didattico finalizzato alla creazione da parte dei partecipanti di una propria interpretazione di un soggetto di arte giapponese della collezione permanente del museo, precedentemente selezionato per l’occasione dagli artisti, utilizzando i segni grafici dello stile manga.

L’attività prevede un momento introduttivo in cui verranno fornite specifiche nozioni tecniche sull’utilizzo di alcuni tratti caratteristici per l’elaborazione di personaggi e ambienti naturali partendo da schemi composti da quadrati e rettangoli, ogni partecipante verrà poi guidato nell’esecuzione pratica per sperimentare la propria creatività e calarsi nei panni di un mangaka.

Al termine del laboratorio, ogni alunno porterà con sé, a ricordo dell’esperienza, il proprio disegno realizzato a matita e “chinato” utilizzando penne a sfera (biro).

Marco Boetti si diploma in Illustrazione presso l’Istituto Europeo di Design di Torino e segue corsi di approfondimento sia sulle principali tecniche artistiche in questo campo che su grafica e didattica. Collabora con Enti Pubblici (italiani ed esteri), privati e case editrici, specializzandosi nell’illustrazione naturalistica e nella didattica realizzando laboratori di disegno per bambini e adulti principianti, pannellistica per parchi e musei, murales, diorami e trompe-l’œil, manifesti e progetti grafici mirati.

Mattia Boetti si diploma in grafica e pubblicità presso l’Istituto A. Cravetta – G. Marconi di Savigliano e si dedica a studi di approfondimento nello stesso ambito. Realizza progetti grafici mirati, laboratori didattici di disegno e a tema divulgativo per bambini e adulti principianti, pannellistica per parchi e musei, murales, diorami e trompe-l’œil con tecnica ad acrilico, etichette enologiche e progetti per l’editoria. Tra le principali collaborazioni, si citano : British Museum, Natural History Museum, Tate Britain (Londra) – Comune di Genova per il progetto Io vivo qui (in collaborazione con l’associazione culturale Amistà) – Biblioteca Internazionale per ragazzi Edmondo de Amicis e Orto Botanico dell’Ateneo (Genova) per l’esposizione Euroflora ’06 – Filatoio di Caraglio (Cuneo) in occasione della mostra Texture del fotografo Steve McCurry (in collaborazione con l’associazione culturale Artea) – Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza (2023, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente) e di Ferrara – Museo Geopaleontologico Capellini (Bologna) – CUFA Comando Unità Forestali e Agroalimentari (Roma) – Accademia dei Georgofili (Firenze) e Keith Art Shop Café (Pisa) – Gruppo Editoriale RCS, Hobby & Work Publishing (Milano) – Tavole per il Parco Naturale Regionale di Portofino dell’Aveto (Genova) e delle Alpi Liguri (Imperia).

Prenotazione obbligatoria. L’iniziativa verrà attivata al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti, fino ad esaurimento posti disponibili.

Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costo: 24€ a persona

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; ingresso gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

GIOVEDI 2 MAGGIO

 

Giovedì 2 maggio dalle 12:00 alle 21:00

EXPANDED – I PAESAGGI DELL’ARTE

GAM – preview a ingresso libero della nuova mostra in occasione dell’inaugurazione di Exposed Torino Foto Festival

3 maggio – settembre 2024

La GAM è felice di presentare l’esposizione, a cura di Elena Volpato, dedicata ad alcuni fotografi che hanno saputo restituire i molteplici aspetti dell’arte e ritrarne nel senso più ampio i suoi paesaggi composti di opere e architetture, del volto degli artisti e dei loro momenti di lavoro nello studio o nel paesaggio naturale.

L’esposizione è parte di Expanded, il percorso di rilettura in tre capitoli della Collezione fotografica della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che è parte del programma di EXPOSED. Torino Foto Festival. Il progetto si completa con Expanded Without, alle OGR Torino, ed Expanded With, nelle sale del Castello di Rivoli. Grazie al sostegno di Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, la GAM ha potuto rinnovare il proprio impegno collezionistico acquisendo 22 fotografie di Gianfranco Gorgoni, realizzate tra il 1970 e il 1974. Le foto sono dedicate alle diverse fasi di realizzazione dell’opera Spiral Jetty di Robert Smithson, di opere di Michael Heizer, oltre che ad alcuni ritratti di artisti come Bruce Nauman, Dan Flavin, Agnes Martin ed Ellsworth Kelly.

(Comunicato stampa allegato)

 

GIOVEDI 2 MAGGIO

 

Giovedì 2 maggio ore 17:30

HOUSES AND GARDENS OF KYOTO

MAO – Lecture dell’architetto e scrittore Thomas Daniell

Nonostante la rapida modernizzazione e i danni subiti nel corso dei secoli, Kyoto, capitale imperiale del Giappone per più di un millennio, rimane un archivio ricco e inesauribile della storia e della cultura del Paese del Sol Levante.

Il volume Houses and gardens of Kyoto presenta un’ampia gamma di case tradizionali di Kyoto di ogni periodo della storia della città: dalle ville estive ai monumentali templi buddisti, dagli ariosi padiglioni da giardino alle locande tradizionali, tutti con i loro spazi esterni associati, siano essi piccoli cortili o pittoreschi giardini adatti a lunghe passeggiate.

La lecture si terrà in inglese con traduzione di Marco Imperadori.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

 


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Palazzo Madama partecipa alla Planet Week

Con l’iniziativa di illustrazione sul tema della sostenibilità ambientale e una mostra diffusa sul territorio.

 

Dal 20 al 28 aprile la Planet Week, promossa da Ministero dell’ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con il programma Connect 4 Climate della Word Bank, propone a Torino e in Piemonte una riflessione sui temi di azione climatica, economia circolare, energie rinnovabili, acqua e giovani. La Planet Week anticipa il G7 Clima, Energia e Ambiente previsto dal 28 al 30 aprile alla Reggia di Venaria Reale.

Il cambiamento climatico, riscaldamento globale, l’aumento esponenziale delle emissioni di CO2, lo spreco e lo sfruttamento sconsiderato delle risorse, la cementificazione sfrenata, non sono concetti astratti, ma realtà che hanno ripercussioni economiche e sociali chiaramente visibili, che si traducono in un aumento delle disuguaglianze e in corse all’accaparramento delle risorse sempre più violente. La necessità di ripensare ai modelli produttivi e alle nostre scelte quotidiane si fa impellente. In quest’epoca di incertezza è urgente immaginare e dare vita a modelli economici sostenibili che prevedano l’utilizzo di energie rinnovabili, l’avvio di pratiche di economia circolare, la riduzione degli sprechi e il riciclo dei rifiuti, oltre a una maggiore attenzione per le aree verdi e la salute pubblica.

Palazzo Madama e i musei civici di Torino hanno strutturato un ampio progetto di sensibilizzazione rivolto alla comunità dei cittadini su questa sfida globale. Lo faranno per tutto il 2024 con una serie di mostre, progetti, incontri e progetti internazionali che hanno preso il via con la mostra “State of emergency” in corte medievale, e che proseguono durante la Planet Week, per raggiungere il culmine tra giugno 2024 e gennaio 2025, con un’importante serie di appuntamenti che ruoteranno intorno alla mostra “Change! Ieri, oggi, domani. Il Po”, allestita in Sala del Senato e strutturato insieme a primarie istituzioni nazionali, a cominciare dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po.

Per il G7 Clima, Energia e Ambiente e la Planet Week, Palazzo Madama, in partnership con Connect 4 Climate e Word Bank, ha commissionato a 20 illustratrici e illustratori italiani, riconosciuti a livello mondiale, di riflettere e lavorare su tematiche che riguardino la vita e la quotidianità di ognuno di noi, creando ciascuno una sorta di stazione illustrante, un’immagine originale capace di rendere visibile un concetto connesso alla crisi climatica con uno sguardo d’autore. Partendo dall’immaginario comune, l’illustrazione declina in una molteplicità di messaggi e connette riflessioni differenti tramite il potere di un linguaggio artistico e creativo in grado di dialogare con un pubblico che sia il più ampio possibile. Con la loro indipendenza narrativa, le illustrazioni si rivelano mediatori essenziali, favorendo scambi creativi tramite le suggestioni che il linguaggio non può evocare. Tramite linee, forme, colori e dinamiche di curve le immagini degli illustratori attivano nell’osservatore emozioni e sensazioni, inducendo un costante cortocircuito interpretativo. Le venti illustrazioni, a cui si uniranno i due lavori su Torino e il Piemonte, animeranno una mostra diffusa sul territorio che da piazza Castello, cuore della città, si spingerà da est a ovest collegando simbolicamente via Po a corso Francia. Come anticipato, il progetto introduce la mostra “Change! Ieri, oggi, domani. Il Po”, che sarà inaugurata a palazzo Madama nella Sala del Senato del Regno d’Italia il prossimo 27 giugno, e che rimarrà aperta fino al 13 gennaio 2025, con lo scopo di raccontare la crisi climatica in modo efficace, immediato e accessibile, trasportando i visitatori in un viaggio tra installazioni artistiche, capolavori pittorici e fotografici, video e documenti che approfondiranno i temi svolti in forma coinvolgente.

 

Mara Martellotta

“Ogni azione fa la differenza, uniamoci per il clima” Conferenza a Torino

L’appuntamento, che rientra nelle iniziative della “Planet week”, è organizzato per sabato 27 aprile dalla Soka Gakkai italiana e da UNDP

 

Quale ruolo può svolgere ognuno di noi nell’affrontare la crisi climatica? Questo è il punto di partenza dell’evento dal titolo “Ogni azione fa la differenza, uniamoci per il clima” organizzato dalla campagna “Cambio io, cambia il mondo” dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e UNDP (United Nations Development Programme) Centre of Rome in programma a Torino sabato 27 aprile alle ore 10:00 presso il Circolo della Stampa Sporting A.S.D. in corso Agnelli 45.

L’appuntamento rientra nel calendario di iniziative della “Planet Week“, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nella settimana che precede il G7 Clima, Energia e Ambiente che si svolgerà dal 28 al 30 aprile alla Reggia di Venaria.

L’obiettivo della tavola rotonda è mettere al centro del confronto le azioni che ciascuno può portare avanti nel quotidiano, agendo in prima persona con un focus sul coinvolgimento giovanile e la necessità di un cambiamento sistemico. Parteciperanno: Chiara Foglietta, Assessora per la trasformazione Ecologica e Digitale del Comune di Torino, la professoressa Patrizia Lombardi Prorettrice del Politecnico di Torino e Presidente della RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile), Clara Pogliani, portavoce del collettivo “Ci sarà un bel clima”Agostino Inguscio coordinatore UNDP Centre of Rome e una rappresentanza di “Fridays for future“.

 

Durante la mattinata si potrà visitare la mostra “L’eredità della vita – il clima è una scelta, salviamo il futuro“, realizzata nell’ambito della campagna “Cambio io, cambia il mondo: pensare globalmente, cambiare interiormente, agire localmente”, sostenuta dai fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Dai cinque settori chiave su cui intervenire – energia, città, sistemi di produzione e consumo, alberi, sicurezza alimentare – si arriva a riflettere sulla transizione ecologica giusta, su un nuovo modello di sviluppo, sui diritti umani e sulla pace. Ognuno può fare la propria parte con azioni quotidiane e immediate anche per chiedere e sostenere le necessarie azioni di sistema a livello nazionale e globale.

 

Al teatro Regio l’Olandese volante di Richard Wagner con la direzione di Nathalie Stutzmann

In scena dal 17 al 26 maggio

 

Per la stagione di opera e balletto 2023-2024 andrà in scena dal 17 al 26 maggio prossimi al teatro Regio l’opera wagneriana ‘L’olandese volante’, con sul podio Nathalie Stutzmann, la direttrice prediletta dal festival di Bayreuth.

Del fliegende Hollander, L’olandese volante segna il ritorno in cartellone di un titolo di Richard Wagner e della amatissima direttrice Nathalie Stutzmann sul podio dell’Orchestra e Coro del teatro Regio di Torino e del Coro Maghini. L’allestimento onirico è di Willy Decker. Il Coro è istruito dal maestro Ulisse Trabacchin. L’olandese ha la voce ricca e raffinata del baritono americano Brian Mulligan, nel ruolo di Senta il soprano sudafricano Johanni von Oostrum, il tenore americano Robert Watson è il cacciatore Erik.

La regia creata da Willy Decker per l’Opéra National di Parigi nel 2000 e presentata al Regio nel 2012, si gioca sulle assenze e sulle suggestioni. Sono in scena pochi elementi, delle corde e alcune sedie, e una gigantesca porta bianca che rappresenta un confine tra dimensioni diverse. Tutto è essenziale e fortemente evocativo, come lo stesso regista spiegò all’indomani del suo primo allestimento: ”Così come nel teatro non si può rappresentare il mare vero, in tutta la sua infinità, allo stesso modo non si può far comparire un vero vascello. L’Olandese deve restare un’immagine, un racconto, una ballata. Infatti la tempesta che tuona nella musica di Wagner non può essere mostrata sulla scena, se non negli individui”. Wolfgang Gussmann ha creato le scene e i costumi e Hans Tolstede ha disegnato le luci.

L’Olandese volante è considerato il primo dramma musicale maturo di Wagner in quanto, pur

scontando l’evidente influenza del grand opera francese, presenta diversi elementi che anticipano la sua produzione successiva. Compaiono i primi leitmotiv relativi a personaggi e sentimenti ed emerge la tendenza a fondere i numeri chiusi, ancora riconoscibili, in scene più ampie e continue, soprattutto in corrispondenza con gli episodi di natura fantastica. Oltre al modello francese, evidente negli aspetti più spettacolari e nelle messe in scena, Wagner tenne presente la tradizione italiana. Nell’estate del 1839 Wagner, incalzato dai suoi numerosi creditori, salpò per Londra a bordo del mercantile Thetis. Il viaggio fu ricco di difficoltà e imprevisti e, nella sua autobiografia, egli narra come il richiamo dei marinai che ammainavano le vele durante una tempesta fra i fiordi norvegesi, gli diede lo spunto iniziale per l’Olandese volante. Nonostante la presunta ispirazione autobiografica sia solo in parte vera, è indiscutibile che egli abbia trattato con libertà la sua fonte letteraria, il romanzo di Heinrich Heine “Dalle memorie del signor von Scnabelewopski”, identificandosi con il tormentato e perseguitato protagonista e introducendo due temi fondamentali della sua poetica, la maledizione e la redenzione attraverso la donna. In principio Wagner concepì l’opera in prospettiva di una sua realizzazione all’Opéra di Parigi. Il musicista, giovane e semisconosciuto, propose al teatro un libretto per un’opera di un solo atto. Il soggetto fu accettato ma assegnato a un altro musicista, Pierre Louis Dietsch, che scrisse Le Vaisseau fantome. Wagner, deluso, rimaneggiò l’opera suddividendola in tre atti e cambiando ambientazione e nomi dei personaggi per proporla al teatro di Dresda, dove fu messa in scena nel 1843. Nella carriera del compositore quest’opera segna la prima drastica presa di distanza dall’opera convenzionale. Abolite le forme chiuse, Wagner crea i primi Leitmotiv, melodie associate a personaggi, oggetti o concetti astratti, leitmotive tutti introdotti nell’ouverture.

L’anteprima giovani è in programma mercoledì 15 maggio alle ore 20.

 

Mara Martellotta

Siamo stati “la meglio gioventù”

Siamo stati “la meglio gioventù”. Non eravamo i migliori, ci tentavamo, questo sì. Con tutti i nostri difetti, ci mancherebbe altro.

Avevamo, sicuramente quelle certezze giovanili che molte volte si trasformavano in arroganza. Un nostro pregio era l’antifascismo. Pregio del resto condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani, visto che la nostra costituzione è basata sull’antifascismo. Non mi riferisco solo alla sinistra. Anzi, c’erano provincie come Cuneo che votando in massa Dc erano profondamente e radicalmente antifasciste. Forte la resistenza partigiana nelle Langhe. Ma le cose cambiano non essendo immutabili. Oggi abbiamo Fratelli d’Italia primo partito. Partito che affonda le sue radici , anche nell’allora Msi. Da Giorgio Almirante a Gianfranco Fini hanno professato e praticato idee fasciste, o se volete neofasciste. Poco è valso il congresso di Fiuggi dove la trasformazione in Alleanza Nazionale non ha evitato il perdurare di politici di destra che si autodefiniscono (o almeno non negano di esserli) orgogliosamente ispirati a quelle idee. Magari non lo dicono pubblicamente ma a casa continuano a tenersi il Busto di Mussolini. Insomma il fascismo non è morto sopravvivendo come un fiume carsico. Oramai sono più di trenta anni che avvicinandosi al 25 Aprile ci sono quotidiane polemiche sul suo valore.

Eppure anche questo governo ha giurato sulla nostra costituzione antifascista. Ma si sa che Parigi val bene una messa ed il potere legittima qualche incoerenza … per loro “marginale”. Capita anche nelle migliori famiglie. Del resto l’essere antifascista sembra che non paghi elettoralmente. Il centro destra vince e la Sardegna è stata una parentesi. Ovviamente il Pd è e continua ad essere in forte difficoltà. Lo spostamento a sinistra voluto dalla Schlein per ora è al palo. E sempre per ora il rapporto con Conte e i pentastellati è fallimentare. Il tutto “condito” con la costante diminuzione del numero dei votanti. Ora è  la maggioranza che non vota. Non bisogna essere dei geni per arguire che chi non ha più fiducia, per la sua maggioranza ha votato in passato a sinistra.
Tanti i fattori di sfiducia anche determinata dalla non fiducia verso la classe dirigente delle opposizioni. Inoltre qualche problema alla democrazia lo determina. Purtroppo la parola magica è distanza tra il popolo e la politica e lo Stato. Come dargli torto.

Ma ora bando alle tristezze e alle polemiche un buon 25 Aprile a tutti, anche a chi si professa fascista. La libertà riconquistata è anche per loro.
In Parlamento si trovarono Vittorio Foa ebreo ed antifascista con Giorgio Pisano’ della repubblica sociale e senatore del Msi.
Foa disse: caro Pisano’ sai quale è la diversità tra noi? Quando avete vinto voi io ho passato la mia gioventù in galera. Quando abbiamo vinto noi tu sei potuto diventare un senatore della Repubblica. Dunque buon 25 Aprile a tutti.

PATRIZIO TOSETTO

(Foto Film Commission Torino Piemonte)