ilTorinese

Sanità, il Gruppo PD chiede chiarezza sugli obiettivi di risparmio imposti ad ASL e ASO

27 marzo 2025 – “La sanità piemontese è a un passo dal baratro finanziario e il silenzio della Giunta regionale è inaccettabile”. È questo l’allarme lanciato da Gianna Pentenero, Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Partito Democratico, che insieme ai Consiglieri dem ha presentato un’interrogazione urgente per fare chiarezza sugli obiettivi di efficientamento economico-finanziario imposti alle ASL e ASO piemontesi con la Deliberazione della Giunta Regionale 17 febbraio 2025, n. 26-801, e sulla loro coerenza con le recenti richieste di ulteriori tagli avanzate dalla Direzione Sanità.

“La Delibera della Giunta – spiega Pentenero – ha fissato pesanti obiettivi di risparmio a carico di ASL e ASO piemontesi, con tagli significativi per tutte le altre aziende sanitarie. Tuttavia, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, questi tagli non sarebbero sufficienti: il sistema sanitario piemontese rischia un disavanzo di 700 milioni di euro per il 2025, una cifra che potrebbe far scattare il piano di rientro forzato del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS)”.

Il Gruppo PD chiede, quindi, all’Assessore alla Sanità di chiarire se gli obiettivi di risparmio stabiliti a febbraio siano ancora validi o se, a seguito delle pressioni della Direzione Sanità, siano stati ulteriormente incrementati. “Se davvero – prosegue Pentenero – il Piemonte deve tagliare altri 300 milioni di euro, siamo di fronte a uno scenario drammatico che rischia di compromettere gravemente i servizi ai cittadini e di portare la nostra sanità sotto il controllo diretto del Governo centrale”.

“Non possiamo accettare che decisioni così cruciali vengano prese nel silenzio e nell’assenza di confronto con il Consiglio regionale” denuncia Pentenero, che sottolinea come “l’Assessore alla Sanità continui a mancare non solo in Aula ma anche nelle Commissioni consiliari, eludendo il confronto istituzionale su un tema di assoluta rilevanza per la vita dei piemontesi”.

“In sede di approvazione del bilancio regionale – conclude Pentenero – avevamo denunciato con forza la fragilità dei conti pubblici, ma le nostre preoccupazioni sono state ignorate. Oggi, di fronte a questi numeri allarmanti, è chiaro che avevamo ragione. La Giunta ha il dovere di riferire immediatamente in Consiglio e di spiegare come intende scongiurare il commissariamento della sanità piemontese senza compromettere il diritto alla salute dei cittadini”.

Gruppo Consiliare del Partito Democratico

Scuole: tappa al Liceo Volta di Torino

Edificio acquistato da Città metropolitana  

 

Giovedì 20 marzo, il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo e la consigliera delegata all’Istruzione Caterina Greco accolti dalla dirigente scolastica Maurizia Basile hanno visitato il Liceo Scientifico Statale Alessandro Volta che ha sede a Torino, in via Juvarra 14 ed ospita circa mille studenti distribuiti tra l’indirizzo tradizionale di Liceo Scientifico e quello con opzione Scienze Applicate.

Un punto centrale della visita è stato l’approfondimento sugli interventi infrastrutturali, passati e futuri.

La sede di via Juvarra, infatti, è stata acquistata nel 2023 dalla Città metropolitana per 6,9 milioni di euro, dopo essere stata per anni di proprietà di un istituto religioso.

Nel corso dell’ultimo anno, Città metropolitana è intervenuta con lavori significativi sulla palestra grande, risolvendo il problema delle infiltrazioni d’acqua causate dal malfunzionamento delle grondaie. Questo intervento, effettuato con i fondi dell’Ente, ha restituito piena funzionalità a uno spazio centrale per l’attività fisica degli studenti.

Nel dialogo con la dirigente scolastica è emersa anche l’esigenza di uno spazio dedicato ai docenti, come una sala insegnanti, attualmente assente per la limitata disponibilità di ambienti interni.

A ciò si aggiungono importanti lavori in fase di programmazione, che includono la ristrutturazione completa dei servizi igienici maschili e di quelli per il personale docente, su tutti i piani dell’edificio. Saranno inoltre rinnovati gli spogliatoi ed i servizi delle palestre, sostituito il montascale esterno e realizzata una rampa per l’accesso dei disabili all’area delle palestre.

Anche l’impianto elettrico di illuminazione delle aule sarà oggetto di sostituzione, mentre sono previste opere di decorazione e miglioramento estetico degli spazi scolastici​.

L’offerta formativa è arricchita da una forte attenzione alle discipline STEM, all’innovazione metodologica e al potenziamento linguistico e laboratoriale.

Al termine della visita, il vicesindaco Jacopo Suppo ha dichiarato: «Questa scuola è un patrimonio prezioso per Torino e la sua area metropolitana. Con l’acquisizione dell’edificio abbiamo dato un segnale concreto: la scuola pubblica deve avere spazi sicuri e di qualità. Ora proseguiamo con interventi mirati, per renderla sempre più funzionale».

Caterina Greco, consigliera all’Istruzione, ha aggiunto: «Il Liceo Volta è un esempio di scuola viva, dinamica e di eccellenza. La Città metropolitana continuerà a sostenere questo percorso con risorse e progettualità che rispondano alle reali esigenze di studenti e docenti».

Treni, interventi sulla linea SFM3 Torino-Bardonecchia

Modifiche alla circolazione dei treni per consentire interventi potenziamento infrastrutturale sulla linea SFM3 Torino-Bardonecchia.

Per agevolare le attività, nei giorni di sabato 29 e domenica 30 marzo i treni del Servizio Ferroviario Metropolitano linea 3 saranno limitati a Bussoleno; Regionale ha riprogrammato il servizio con bus dedicati tra Bussoleno e Bardonecchia.

I treni Intercity tra Genova Brignole e Bardonecchia limiteranno la corsa a Torino Porta Nuova e non percorreranno la tratta tra Torino Porta Nuova e Bardonecchia. Così anche per i Frecciarossa della relazione Roma Termini e- Bardonecchia, che nei giorni 29 e 30 marzo non circoleranno nella tratta tra Torino Porta Susa e Bardonecchia limitando il percorso a Torino Porta Nuova.

L’orario del bus può variare in funzione delle condizioni del traffico stradale, con possibile aumento dei tempi di percorrenza. Si consiglia pertanto di valutare la ripianificazione del proprio viaggio. Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non sono ammessi animali di grossa taglia eccetto i cani da assistenza.

Si invitano tutti i clienti a consultare in prossimità della data del viaggio i vari canali di informazione e di acquisto di Trenitalia, che sono costantemente aggiornati, nonché le comunicazioni informative sulle variazioni del servizio veicolate tramite mail o SMS.

Informazioni di dettaglio disponibili su www.trenitalia.com (sezione Infomobilità) e tramite Smart Caring personalizzato su App di Trenitalia. Per maggiori informazioni, attivo il call center gratuito al numero 800 89 20 21.

I canali di acquisto sono aggiornati.

OGR Torino e CAMERA presentano due mostre in occasione di Exposed Torino Foto Festival

Dal 16 aprile al 2 giugno 

 

Presso CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia, il 16 aprile prossimo in Project Room inaugurerà la mostra dal titolo “Olga Cafiero. Cultus Langarum”.

Curata da Giangavino Pazzola e sostenuta dall’azienda vinicola Garesio, l’esposizione presenterà cinque serie fotografiche che narrano la storia, i personaggi e la cultura enologica delle Langhe, realizzate dalla fotografa italo svizzera Olga Cafiero, che utilizza diverse tecniche visive, tra cui la fotografia aerea, le scansioni digitali e i processi Off camera.

Exposed Torino Foto Festival si snoderà dal 16 aprile al 2 giugno prossimo e ha annunciato le due mostre prodotte in occasione del Festival, in collaborazione con le OGR Torino e Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

“Beneath the Surface” è il tema della seconda edizione del Festival, organizzato dalla Fondazione per la Cultura di Torino, sotto la guida dei direttori artistici Menno Liauw e Salvatore Vitale, e promosso da Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, in sinergia con la Fondazione per l’arte Moderna e Contemporanea Crt.

Dodici mostre, tra personali e collettive, 16 artisti provenienti da 12 Paesi, sette prestigiose sedi espositive dall’Accademia Albertina di Belle Arti, all’Archivio di Stato, da Camera alle Gallerie d’Italia, dalla Gam Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea alle OGR di Torino a palazzo Carignano, dove Exposed Torino Foto Festival presenterà una panoramica internazionale delle ultime tendenze della fotografia contemporanea.

Il tema del festival invita a esplorare realtà e contenuti nascosti sotto la superficie delle immagini, non solo quelle catturate dagli obiettivi degli artisti, ma anche quelle generate, trasformate, ritoccate, attraverso tecnologie sempre più avanzate e interconnesse tra loro.

In questo solco si muove la mostra collettiva che aprirà il 16 aprile prossimo al Binario 2 delle OGR Torino dal titolo “Almost real. From Trace to simulation”, curata da Samuele Piazza, senior curator delle OGR Torino, e da Salvatore Vitale, uno dei direttori artistici del Festival, con protagonisti gli scatti e le opere di Lawrence Lek, Nora al-Badri e Alan Butler.

Dalla relazione tra videogiochi e fotografia al ruolo della memoria nei musei, fino al confine tra intelligenza artificiale e coscienza, l’esposizione mette in discussione il concetto stesso di autenticità e verità, immaginando anche le implicazioni future delle immagini di Al generated.

Alan Butler si muove tra virtuale e analogico con la serie “Virtual Botany Cyanotypes”: prendendo spunto dal mondo dei videogiochi, trasforma piante digitali in stampe fotografiche realizzate con la tecnica della cianotipia, un antico processo ottocentesco. Il risultato è un dialogo tra pixel e materia, tra il virtuale che tenta di farsi reale e il reale che si lascia contaminare dal digitale.

Nora -Al- Badri lavora sul confine tra archeologia e intelligenza artificiale. Con The Post Truth Museum e Babylionian Vision addestra un’AI su migliaia di manufatti Mesopotamici, generando nuovi oggetti che non appartengono né al passato né al presente.

Il suo lavoro solleva domande su chi abbia il potere di mantenere la memoria storica e su come la tecnologia possa riscrivere le narrazioni coloniali e postcoloniali.

Lawrence Lek porta l’AI al centro della scena con “Empty Rider”, un film ambientato in un futuro distopico in cui un’auto a guida autonoma senziente viene processata per il tentato omicidio del suo creatore. Il video esplora il confine tra intelligenza e coscienza artificiale, ponendo domande sul ruolo etico della tecnologia e su quanto le macchine possano essere responsabili delle proprie azioni.

La storia, I personaggi, la cultura enologica delle Langhe raccontati attraverso l’uso di documenti e di materiali di archivio. Ruota attorno a questi temi la mostra intitolata a “Olga Cafiero. Cultus Langarum”, che si aprirà il 16 aprile nella Project Room di Camera, Centro Italiano per la Fotografia. La mostra, sostenuta dall’azienda vinicola Garesio, raccoglie le serie fotografiche realizzate da Olga Cafiero, fotografa italo svizzera vincitrice della prima edizione del Garesio Wine Prize for Documentary Photography e fra le artiste e gli artisti selezionati da Photo Elysée-Musée Cantonale pour la Photographie di Losanna per l’edizione 2024 di Futures Photography, piattaforma internazionale di talenti emergenti della fotografia di cui Camera è partner insieme ad altre istituzioni europee.

La mostra, curata da Giangavino Pazzola, presenta cinque serie fotografiche che riflettono sul rapporto tra l’ambiente e l’uomo, utilizzando diverse tecniche visive, tra cui la fotografia aerea, la scansione digitale, i processi off camera. Il lavoro di Cafiero offre una visione inedita delle Langhe, raccontando il destino di un territorio e la sua cultura enologica attraverso la combinazione di diversi registri visivi e narrativi, che mescolano l’approccio quasi scientifico ad una visione poetica ed evocativa. L’opera di Cafiero cattura così l’essenza di un territorio che vive tra tradizione e modernità, conservazione e innovazione.

 

Mara Martellotta

Rivoli: la Consulta per l’Agricoltura al lavoro sugli orti urbani condivisi

La Giunta Comunale ha individuato negli orti urbani uno dei primi obiettivi concreti da realizzare per promuovere la sostenibilità ambientale, il benessere sociale e la valorizzazione del territorio.
Il progetto prevede la creazione di orti urbani condivisi, gestiti da associazioni e aperti alla comunità, oltre alla possibilità per i cittadini di ottenere spazi individuali per coltivare il proprio orto, favorendo l’autoproduzione e il contatto con la natura.
Per rendere operativa questa iniziativa, il Comune si avvarrà della Consulta per l’Agricoltura, istituita nell’ultimo Consiglio Comunale del 27 febbraio come organo di confronto e partecipazione tra Amministrazione, imprese agricole, associazioni e cittadini. La Consulta avrà un ruolo chiave nell’individuazione delle aree più idonee a ospitare gli orti urbani, grazie alla conoscenza del territorio e all’esperienza dei suoi membri.
La Consulta per l’Agricoltura è nata con l’obiettivo di stimolare idee e progetti per lo sviluppo rurale, esprimere pareri sulle politiche agricole e ambientali, promuovere bandi e finanziamenti e rafforzare la rete agricola locale. Un’attenzione particolare è rivolta alla sostenibilità e alla tutela del patrimonio agricolo, con un approccio che coniuga tradizione e innovazione.
Con la nascita della Consulta – dichiara l’assessore all’Agricoltura e all’Ambiente Angelo Tribolo – Rivoli si è dotata di un nuovo strumento per valorizzare l’agricoltura e il territorio. Gli orti urbani condivisi rappresentano un’opportunità per tutta la comunità: non solo spazi verdi, ma luoghi di aggregazione, formazione e sostenibilità“.
Grazie a questa iniziativa, gli orti urbani di Rivoli diventeranno non solo aree di produzione agricola, ma anche punti di incontro tra generazioni, strumenti di educazione ambientale e presidi di benessere per la città.

Stemmologia dei Gozzani di Casale 

La posizione sociale-economica che seppe crearsi la famiglia Gozzani di Casale durante la seconda guerra di successione del Monferrato permise loro di assumere e fregiarsi di uno stemma come segno distintivo verso il riconoscimento nobiliare. Lo stemma primordiale della nobile casata è rappresentato su un ritratto di San Carlo Borromeo di autore sconosciuto risalente al 1600, visibile nella chiesa sussidiaria di Santa Maria di Luzzogno situata di fronte alla antica casa dei Gozzano. In parte coperto dalla cornice, rappresenta un’arma avente come elemento parlante un giovane bianco senza benda dal gozzo pronunciato alludendo al nome della famiglia, con giglio d’argento e fascia scaccata obliqua. La prima variante avvenne sullo stemma feudale della Valstrona, dove la testa di giovane bianco volta a sinistra fu sostituita dalla testa di giovane negro con benda sulla fronte senza fascia scaccata, definita più elegante ed aristocratica.

A Varallo Sesia lo stemma dei Gozzani con testa di moro venne arricchito dalla fascia scaccata trasversale, riprodotto su un piatto vecchia Savona esposto nella Pinacoteca di Varallo, proprietà del conte Carlo Dal Pozzo. Sulla copertina del cabreo contenente le prime proprietà dei Gozzani risalente al 1663, autentificato dal notaio Nani della collegiata di Ozzano e agente del castello Gozzani di San Giorgio, le inquartature dello stemma sono identiche a quelle di Varallo con l’aggiunta di una piuma sul capo e fascia sul collo. Nel prezioso documento i numerosi feudi monferrini sono identificati dallo stesso stemma con la variante costante della cornice. Gli altri due cabrei ordinati dai Gozzani nel 1748 e 1767 non sono stati ritrovati. Lo stemma esistente nel palazzo Gozzani Treville di Casale risalente al 1710-1740 è stranamente speculare allo stemma posto sul timpano della chiesa di Odalengo Grande edificato dai Gozzani nel 1786.
Nel municipio casalese, palazzo Gozzani San Giorgio risalente al 1778, gli stemmi sono diversificati. Le teste di giovane bianco dello stemma nell’androne principale non risultano volte a sinistra come gli stemmi originali ma contrapposte, con benda sugli occhi e orecchino senza fascia scaccata simile a quello esistente nel Palazzo Madama di Torino proveniente dal palazzo Gozzani San Giorgio di via Bogino, recante però la benda sulla fronte senza orecchino. Nella segreteria del sindaco casalese la singola testa di moro volta a destra dei marchesi Gozzani in marmo bruno di Levanto, incastonata nel caminetto in marmo giallo di Verona, reca la benda sulla fronte senza orecchino. Nell’ufficio protocollo comunale lo stemma in gesso con galero e nappe del vescovo Gozzani reca la testa di moro volta a sinistra con benda sugli occhi, orecchino e fascia sul collo contrariamente allo stemma dei suoi Sinodi di Acqui raffigurante due giovani bianchi con benda sulla fronte senza orecchino.
Nel castello Gozzani di San Giorgio gli stemmi in pietra, marmo, ferro e gesso riportano la fascia scaccata con colori diversi, oro-rosso, rosso-nero e giallo-nero come l’antico cabreo. Il blasonario subalpino di Antonio Manno affianca erroneamente lo stemma a colori del castello di San Giorgio alla linea austriaca dei marchesi Gozzani, non sapendo che l’ultimo marchese conosceva bene il diverso stemma conferito dal Kaiser al nonno emigrato in Slovenia e non aveva modificato gli stemmi esistenti a Casale e San Giorgio. A Casale si narra che il blasonatore dei Gonzaga aveva penalizzato lo stemma dei Gozzani con l’inserimento del giglio per ricordare il favoritismo francese e la benda sugli occhi con orecchino a causa della loro bassa origine ma in realtà lo stemma con giglio e testa di moro era stato adottato dai Gozzani 150 anni prima in Valstrona con queste sporadiche varianti.

In simili contesti nazionali, la testa di moro è rappresentata sempre con una benda, esempio tipico la trasformazione secolare del vessillo sardo e una riproduzione antica di un podestà di Todi. Lo stemma ufficiale del marchese Titus Gozani residente a Dusseldorf, ultimo esponente vivente della linea austriaca di San Giorgio, reca la benda sulla fronte con orecchino senza fascia scaccata. Riassumendo, ognuno dei marchesi Gozzani assumeva liberamente uno stemma personale per identificare le notevoli proprietà dagli altri membri della famiglia, in altri casi si trattava solamente di un errore dell’artista a cui era stato assegnato il lavoro. Solo in alcune rare occasioni il blasonatore reale concedeva lo stemma araldico.
Armano Luigi Gozzano

Bardonecchia, il sindaco Rossetti: “Frecciarossa e stazione, attendiamo risposte”

Il sindaco Chiara Rossetti sulla pagina Facebook del Comune: 

A meno di una settimana dalla ripresa della circolazione ferroviaria tra Italia e Francia, Bardonecchia attende ancora una risposta sul ripristino della fermata del Frecciarossa Milano-Parigi.

“Ho scritto a Trenitalia France per avere delle risposte – dice il sindaco Chiara Rossetti – ma, al momento, tutto tace. Per quanto ci riguarda non arretriamo sulla questione: Bardonecchia ha tutte le carte in regola per continuare a mantenere la fermata del Frecciarossa verso la Francia. Dall’essere cittadina di confine ad avere un ruolo molto importante come località turistica nazionale ed internazionale. Dagli ultimi dati resi noti dalla regione Piemonte, Bardonecchia ha registrato una crescita di presenze estere del 25% rispetto all’anno precedente. Uno dei dati maggiori tra quelli realizzati dalle località turistiche della regione “.

“Non vorremmo – conclude il sindaco Rossetti – che questa decisione fosse il sintomo di un progressivo disinteresse verso Bardonecchia. A vedere lo stato in cui è lasciata la stazione ferroviaria di Bardonecchia qualche dubbio viene. E anche questo è un tema, che non lasceremo ingestito”.

Un Viaggio nell’Introspezione Femminile e nelle Magie della Maternità alla Libreria Belleville di Torino

Il mondo della narrativa contemporanea ha offerto  una riflessione profonda sulla condizione femminile, passando dal confronto con l’introspezione personale alla scoperta delle connessioni tra generazioni di donne.  Presso la Libreria Libreria Belleville di Torino si sono confrontare infatti tre autrici: Serena Vinci, Valeria Bianchi Mian e Elena Biondo.
Le scrittrici hanno offerto uno spunto unico e potente su questi temi, utilizzando la magia, l’astrologia e la psicoscrittura per esplorare l’universo complesso della femminilità.
Nel suo ultimo romanzo, Elena Biondo ( scrittrice e psicologa) con il libro Malaluna, propone una riflessione intima e incisiva sulla figura della donna attraverso il filtro dell’astrologia e della sorellanza. La protagonista, psicologa e astrologa, utilizza l’astrologia come strumento per guidare l’introspezione dei suoi personaggi, ma è la sua relazione con la sorella a costituire il cuore del racconto. Mentre la sorella è un personaggio che si dedica completamente agli altri, la protagonista si ritrova a fare i conti con la propria vita e i sogni di ragazza dimenticati. L’introspezione diventa un viaggio alla ricerca della propria identità, contro il rischio di perdersi tra le aspettative esterne e le relazioni che la legano agli altri. Il tema della sorellanza e delle relazioni interpersonali si intreccia con la scoperta di un passato che, spesso, i figli non conoscono mai: la giovinezza dei genitori, i desideri e i sogni di generazioni precedenti. L’autrice invita a non considerare mai come “mancante” la propria vita, ma a scoprire la forza insita nella volontà e nell’intenzione di accettare ciò che si ha, senza farsi travolgere dal dolore di ciò che manca. Un concetto che riaffiora anche nel lavoro, dove la protagonista si confronta con l’ossessione della perfezione e con il desiderio di liberarsi da credenze limitanti, sfidando il concetto stesso di “lavoro perfetto”.
Parallelamente, Serena Vinci racconta nel suo “Ragazze Selvagge” anche il mondo delle bambine attraverso una serie di romanzi che esplorano il delicato momento della formazione della femminilità, con protagonistetra gli 11 e i 13 anni. Le sue storie si discostano dalle fiabe tradizionali, abbracciando temi di violenza e realismo crudo. Tra oggetti magici e simbolismi profondi, le ragazze del suo mondo non sono mai passivi oggetti del racconto, ma protagoniste attive del loro destino, spesso legate alla natura selvaggia e al rapporto profondo con gli animali, come i lupi che diventano alleati salvifici. In queste storie, la magia non è solo un fenomeno esterno, ma la capacità di sopravvivere a sé stesse, di sottrarsi alle costrizioni della società e di riappropriarsi di un destino libero. La scrittura di Vinci non è solo un racconto di crescita, ma una riscrittura del concetto stesso di fiaba, dove le bambine diventano protagoniste di un cammino di riconciliazione con la propria natura.
Dall’altra parte, Valeria Bianchi Mian, psicoterapeuta e autrice de “Le Signore dei giochi”, intreccia la saggezza magica e l’analisi psicologica per esplorare il complesso rapporto delle donne con la maternità. La maternità, intesa sia come scelta che come destino, è il cuore pulsante del romanzo, un tema che Bianchi Mian analizza con una sensibilità rara. La scrittrice, che ha sviluppato il concetto di mixare tarrocchi e psicoterapia, crea un universo dove la luna e il carro sono simboli portanti. La luna, con la sua forza simbolica legata ai ritmi ciclici della vita e della trasformazione, fa da sfondo ai rituali delle protagoniste, mentre il carro rappresenta il movimento e la transizione, il passaggio da uno stato all’altro. L’autrice, che ha lavorato con donne ai margini della società, esplora anche la dimensione più oscura della femminilità, quella che ammette la “cattiveria” come parte integrante dell’essere donna. Questa consapevolezza di sé, del proprio potere e delle proprie ombre, è ciò che rende le protagoniste del libro autentiche e consapevoli.Nel romanzo di Bianchi Mian, inoltre, emerge la “psicoscrittura”, una pratica creativa che permette alle protagoniste di entrare in contatto con il proprio inconscio, di esplorare le loro emozioni e storie interne attraverso il diario e la scrittura. Questa tecnica diventa terapeutica, un mezzo per guarire e per affrontare le difficoltà quotidiane, un potente strumento di crescita interiore.
Le autrice , con le loro opere, non solo raccontano storie di donne, ma invitano a riflettere su come la magia, l’introspezione e la consapevolezza possano diventare strumenti di liberazione personale.
VALERIA ROMBOLA’

Tuffatori d’Italia ai campionati assoluti indoor open Unipol

La piscina Stadio Monumentale di Torino è pronta ad accogliere i tuffatori di tutta Italia in occasione dei campionati assoluti indoor open Unipol da venerdì 28 a domenica 30 marzo. La storica piscina di Corso Galileo Ferraris è diventata negli anni “la casa” degli assoluti invernali dei tuffi e sede delle principali manifestazioni nazionali ed internazionali delle discipline acquatiche; ultima in ambito temporale l’edizione 2024 dell’Otto Nazioni Youth che si è svolta nel marzo scorso.

A fare gli onori di casa, come ogni anno, ci sarà il Presidente della FIN Piemonte Gianluca Albonico. Nella giornata d’apertura, venerdì pomeriggio, in occasione delle finali è previsto l’intervento della vice presidente federale Tania Cagnotto, etoile dei tuffi italiani, europei e mondiali. E’ attesa la partecipazione alla manifestazione anche del presidente del CONI Piemonte Stefano Fabio Mossino, dell’assessore allo sport del comune di Torino Domenico Carretta e di altri rappresentanti delle istituzioni politiche e sociali territoriali.

Le gare maschili e femminili da uno e tre metri e della piattaforma prevedono eliminatorie e finali con otto italiani ed eventuali stranieri, le gare saranno valide come test di valutazione e qualificazione/convocazione per i prossimi campionati europei di specialità, programmati dal 22 al 28 maggio ad Antalya, in Turchia e campionati del mondo, che si volgeranno a Singapore dal 26 luglio al 3 agosto.

In gara i grandi nomi del Piemonte: sui trampolini Eduard Timbretti Gugiu (CS Esercitio/Blu 2006) e Matilde Borrello (Blu 2006) che alla Coppa Los Angeles di Trieste, anche questo appuntamento valido per la qualificazione/convocazione per i prossimi campionati europei e mondiali, concludeva le gare con la doppietta d’oro.

Le finali verranno trasmesse in diretta su Ray Play e differita su Rai Sport (telecronaca di Nicola Sangiorgio e commento tecnico di Massimiliano Mazzucchi). Sono iscritti 60 atleti: 52 italiani e 8 stranieri; partecipano 16 società: Carlo Dibiasi, Bergamo Tuffi, Blu 2006 Torino, CS Esercito, Canottieri Milano, CC Aniene, Fiamme Gialle Nuoto, Fondazione M. Bentegodi, GS Marina Militare, MR Sport F.lli Marconi, GS VV F Fiamme Rosse, Trieste Tuffi Edera 1904, US Triestina Nuoto, Bolzano Nuoto, CS Carabinieri, AQA Cosenza. Le altre nazioni rappresentate sono Finlandia, Svezia e Svizzera. Giovedì 27 marzo, alle 18:30, la riunione tecnica.

(foto archivio)

PROGRAMMA GARE

Venerdì 28 marzo

10:00 Eliminatorie

trampolino 1 metro M (6 tuffi)

trampolino 3 metri F (5 tuffi)

piattaforma M (6 tuffi)

16:30 Finali – Diretta Rai Play e Rai Sport HD

trampolino 1 metro M (6 tuffi)

trampolino 3 metri F (5 tuffi)

piattaforma M (6 tuffi)

Sabato 29 marzo

10:00 Eliminatorie

trampolino 1 metro F (5 tuffi)

trampolino 3 metri M (6 tuffi)

piattaforma F (5 tuffi)

16:30 Finali – Diretta Rai Play e differita Rai Sport HD

trampolino 1 metro F (5 tuffi)

trampolino 3 metri M (6 tuffi)

piattaforma F (5 tuffi)

Domenica 30 marzo

10:00 Eliminatorie

piattaforma sincro M/F (6/5 tuffi)

trampolino 3 metri sincro F (5 tuffi)

trampolino 3 metri sincro M (6 tuffi)

11:30 Finali – Diretta Rai Play e differita Rai Sport HD

piattaforma sincro M/F (6/5 tuffi)

trampolino 3 metri sincro F (5 tuffi)

trampolino 3 metri sincro M (6 tuffi)

Dalla Regione arriva “Rafforza cultura” per semplificare finanziamenti e burocrazia

La Regione Piemonte introduce “Rafforza Cultura”, un’iniziativa volta a sostenere il settore culturale semplificando l’accesso ai finanziamenti e riducendo i tempi burocratici per l’erogazione dei contributi regionali.

“Con questa misura innovativa manteniamo una promessa: le associazioni e gli istituti culturali non dovranno più attendere mesi per l’erogazione dei contributi regionali, ma potranno ottenerli in tempi rapidi dopo l’assegnazione, attraverso questa iniziativa che vede il supporto diretto della Regione la semplificazione delle procedure di rendicontazione e un intervento delle banche e delle fondazioni – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Siamo partiti dalle sollecitazioni che in questi mesi sono arrivate dalle realtà culturali e dal Comitato Emergenza Cultura con cui abbiamo definito i dettagli dell’operazione, per cui ringraziamo anche Finpiemonte, le banche e le fondazioni, e che ci auguriamo possa davvero rispondere alle esigenze di questo settore e delle tante realtà che con il loro impegno e la loro attività arricchiscono l’offerta culturale del nostro territorio”.

Per agevolare l’accesso al credito degli enti culturali privati che beneficiano di contributi regionali attraverso bandi pubblici, la Regione Piemonte ha stanziato ulteriori 400 mila euro, suddivisi in 200 mila euro per ciascuna delle annualità 2025 e 2026. Questa somma servirà a compensare i costi bancari derivanti dall’anticipo delle spese. Ad esempio, un’associazione che riceve un contributo di 20 mila euro per un festival potrà ottenere un’integrazione fino a 400 euro per coprire gli interessi bancari.

Per il 2024, i contributi già assegnati saranno liquidati entro il 15 aprile. Inoltre, a partire dal 2025 e fino al 2027, saranno introdotte nuove modalità semplificate di rendicontazione, alleggerendo il carico burocratico per gli enti più piccoli e garantendo al contempo il controllo sull’uso corretto delle risorse pubbliche.

L’iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione con gli istituti bancari. Finpiemonte ha avviato una call a cui hanno risposto Intesa Sanpaolo e Banca Alpi Marittime, offrendo condizioni di credito agevolate. Intesa Sanpaolo, insieme alla Fondazione Compagnia di San Paolo, ha sviluppato uno strumento finanziario che consente di ottenere finanziamenti senza garanzie personali e con un rating migliorato, riducendo così gli oneri finanziari. Anche Banca Alpi Marittime presenterà prossimamente la propria proposta.

“Con questo provvedimento – aggiungono gli assessori alla Cultura Marina Chiarelli, al Bilancio Andrea Tronzano e il sottosegretario Claudia Porchietto – manteniamo la parola data e diamo un segnale a un comparto che consideriamo strategico per lo sviluppo del territorio. Siamo intervenuti su due leve decisive: da un lato, un contributo integrativo per ridurre gli effetti degli oneri finanziari; dall’altro, una semplificazione vera delle pratiche, che libera tempo e risorse per la progettazione culturale. Sostenere la cultura significa anche renderla sostenibile”.

Questa misura si inserisce nel quadro della Legge regionale 11/2018 e anticipa le linee guida del Programma Triennale della Cultura 2025-2027, attualmente in fase di approvazione, con l’obiettivo di promuovere una cultura diffusa, inclusiva e radicata sul territorio.

“Quella di oggi è una giornata che oserei definire storica per il Piemonte e non solo. Dopo quindici anni di battaglie a salvaguarda della cultura viene messo un punto importante per il futuro del settore. Il percorso che ha portato agli Stati Generali della Cultura e alla conseguente nuova legge del 2018, taglia un traguardo fondamentale per la sopravvivenza e il rilancio delle imprese culturali. Ringrazio il Presidente Alberto Cirio per aver tenuto fede all’impegno preso, tutta la Giunta nelle persone di Marina Chiarelli, Andrea Tronzano e Claudia Porchietto e tutti i dirigenti e funzionari regionali. Un ringraziamento particolare a Compagnia di San Paolo e alle banche che parteciperanno al bando di interesse. Il risultato ottenuto oggi per noi non è la fine di un percorso ma un nuovo inizio. Continueremo a essere le sentinelle della cultura, perché, come si dice, una rondine non fa certo primavera, ma speriamo, come ci ha chiesto il Presidente di poter un giorno cambiare il nostro nome da Comitato Emergenza Cultura a Comitato Progetto Cultura. Perché l’esperienza di questi anni ci dice che istruirsi, agitarsi e organizzarsi permette a tutti noi di essere cittadini attivi nei confronti delle istituzioni e di poter dare il nostro contributo alla risoluzione dei problemi. Questo continueremo a fare, oggi più che mai, in un mondo dove i venti di guerra soffiano impetuosi e rischiano di spazzare via le risorse destinate al bene comune”, dichiara Alessandro Gaido, presidente del Comitato Emergenza Cultura.

“Questa misura cambia l’intera prospettiva per noi associazioni e in particolare per le realtà più piccole nell’intraprendere iniziative senza il timore di rischi per la propria impresa”, sottolinea Gimmi Basilotta, presidente di AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo.

All’evento di presentazione al Grattacielo Piemonte hanno partecipato numerose associazioni culturali, tra cui il Comitato Emergenza Cultura, AGIS, ANBIMA, ARBAGA, ANAI, AIB, Associazione Forum Editoria ETS, Associazione CEP, CNA Piemonte, AIE, ADEI, ALI, SIL e il Coordinamento degli Istituti Culturali di rilevanza regionale.