ilTorinese

Per la CISL piemontese la Regione deve crescere di più 

AL Congresso Regionale della CISL piemontese, il segretario Luca Caretti ha posto il tema della crescita perché senza una maggiore crescita economica la Regione non avrà nuovi posti di lavoro veri e farà sempre più fatica a mantenere i servizi sanitari , sociali e assistenziali di cui una popolazione che invecchia sempre di più avra’ sempre più bisogno. Qualche amico cislino, di cui sono stato iscritto e dirigente per qualche anno della Cisl elettrici, si è girato guardandomi sapendo bene che io parlai della Crescita nel 2009 da Sottosegretario di Stato ai trasporti alla Presidente Bresso e al sindaco Chiamparino che invece di studiare i dati mi risposero polemicamente.
Da venticinque anni il Piemonte ,malgrado il buon andamento di Cuneo, e’ trascinato in basso dalla bassa crescita della economia torinese.
Il Segretario regionale Luca Caretti ha ribadito però che per ritornare a crescere il ruolo della industria e’ imprescindibile sia perché paga stipendi migliori sia perché genera terziario avanzato.
La Cisl è contraria ai referendum di Landini , soddisfatta della positiva chiusura della vertenza Diageo. Mi è dispiaciuto che a proposito di bassi salari non sia stato ricordato il Ministro Carlo DonatCattin , segretario provinciale della CISL torinese negli anni 50,che nel 1969 da Ministro del Lavoro chiuse la stagione dei bassi salari con un aumento per i metalmeccanici che alcuni industriali mi rinfacciano ancora oggi.  Eppure 55 anni fa in questi giorni sempre Donat Cattin fece approvare dal Parlamento lo Statuto dei Lavoratori mentre il PCI si asteneva.
A proposito di costo delle bollette la Cisl torinese si è completamente dimenticata che grazie al mio studio dei consumi delle famiglie del Villaggio Olimpia si Settimo , sempre Donat Cattin, un uomo di governo molto produttivo, adottò la Tariffa sociale della energia elettrica che riduceva il costo della bolletta per le famiglie operaie. Una tariffa che durò dal 1974 al 2008. La Cisl torinese a quel tavolo aveva una persona serissima come Giovanni Avonto.
Ricordo a tutti che nel Governo successivo Confindustria ottenne che Donat Cattin non venisse riconfermato al Ministero del Lavoro facendogli pagare la sua scelta a favore dei lavoratori.
Forse per non urtare il Sindaco Lo Russo nella relazione del Segretario regionale nessun accenno all’aumento della povertà a Torino denunciato dalla Caritas. Lo sottolineo agli esponenti del sindacato e del mondo cattolico che alle elezioni Comunali hanno votato PD, la metà della Città che non sta bene, oggi, sta peggio che nel 2021. E Barriera di Milano oggi sta peggio che trent’anni fa, Sindaco Castellani. Non so perché non si sia parlato maggiormente della TAV e della logistica, un settore strategico per Torino e il Piemonte.

Dal Lingotto, Mino GIACHINO 

“La vita va dove va il tuo sguardo”: Fabi e il suo nuovo orizzonte musicale

 

“Io sto nella pausa tra capire e cambiare”. È con questa frase – densa, sospesa – che Niccolò Fabi ha dato il via, ieri sera, all’incontro nella splendida cornice della Fondazione Circolo dei Lettori di Torino. Un evento che non è stato solo la presentazione del suo nuovo album, Libertà negli occhi, ma un’immersione sincera e profonda nel suo processo creativo, nella sua evoluzione artistica e umana.

Fabi, classe 1968, scuola romana, ha raccontato un progetto nato non da una certezza, ma da un’incertezza. “Non credevo di avere elementi rassicuranti per pensare che ne valesse la pena”, ha ammesso con disarmante onestà. “Non era una dichiarazione d’intenti, ma di sentimenti”.

Il punto di svolta arriva in alta Val di Sole, in una località montana lontana dai riflettori e dai flussi turistici. Un lago ghiacciato, un rifugio spartano, dieci giorni condivisi con colleghi musicisti fidati. Un’esperienza extra-musicale che si è fatta identità artistica. Porta con sè una squadra di artisti e colleghi fidati e descritti come parte integrante della magia dell’album: Alberto Bianco e il batterista Filippo Cornaglia, con cui condivide il palco e collabora da quasi 10 anni; Emma Nolde, nuova perla del cantautorato italiano; Cesare Augusto Giorgini, cantautore e producer conosciuto grazie all’esperienza di docente presso Officina delle Arti Pierpaolo Pasolini; e Riccardo Parravicini, sound engineer. Un’esperienza extra-musicale che si è fatta identità artistica. Lì, in quell’ambiente essenziale, Fabi cerca – e trova – il fuoco creativo che nella quotidianità sembrava smarrito.

All’inizio c’erano solo frammenti: quattro brani quasi finiti, tre già scritti ma ancora orfani di una vera identità sonora, e altri spunti privi di parole. “Mancavano di sogno”, confessa. È lì che succede qualcosa. Un arpeggio registrato per caso in un pomeriggio, ascoltato la sera in un bar al piano inferiore del rifugio, diventa scintilla. Chi mi conosce meglio di te nasce così, come un piccolo miracolo collettivo: ognuno contribuisce, tranne uno. Ma anche lui, Angelini, durante la notte scrive il testo che mancava e il giorno dopo lo rivela. Magia.

Un’altra gemma è Alba, la prima canzone dell’album. Nasce da uno strumento usato nello yoga, suonato per gioco. Un “brodo primordiale”, lo chiama Fabi. Da lì prende forma un viaggio sonoro fuori dai canoni abituali, con echi che nel finale si intrecciano idealmente ai Radiohead.

Tra i brani più intensi, Nessuna battaglia. Pensata inizialmente a Roma, mancava di un finale. In montagna, grazie al contributo corale del gruppo – e alle urla liberatorie di Alberto ed Emma – la canzone trova la sua forma definitiva: felice e trionfante. Racconta un momento di trasformazione fisica e interiore, senza cadere nei cliché. “Non mi riconosco nel racconto canonico della malattia – dice Fabi – ma volevo che la canzone potesse essere di sostegno a chi sta affrontando quel percorso”.

Poi c’è Cuore gentile, ispirata a Guido Guinizzelli e al dolce stil novo. Un omaggio al Fabi studente universitario, che si interrogava sull’amore terreno e spirituale. “Al cor gentile torna sempre amore? Non te lo posso assicurare, ma mi piace pensare di sì”.

Il valore del disco, però, non sta solo nelle singole tracce. Libertà negli occhi è il risultato di una scelta precisa: circondarsi di persone che conosce bene – Emma, Cesare, Alberto, Angelini e il fonico Pallavicini – ma capaci di rompere gli automatismi. “Sono un cacciatore di non comodità. Il furgone è il nostro confessionale: lì capisci con chi hai davvero a che fare”.

Con questo progetto, Fabi ha voluto esplorare una libertà nuova. “Rispetto a Novo Mesto, qui sono il più grande del gruppo, non il più giovane. Ho più consapevolezza, sono anche produttore del disco. Volevo praticare una libertà che allora non avevo”.

E forse è proprio questa la chiave di Libertà negli occhi: uno sguardo maturo, disilluso, ma ancora capace di stupore. Un album che non urla, ma resta. Come accadde con Costruire, che impiegò anni prima di entrare davvero nella vita delle persone. Per Fabi, il tempo non è un limite. È parte del percorso. E ieri, a Torino, ne abbiamo visto un pezzo importante.

Valeria Rombolà

Il podcast ti lascia solo la verità della voce: Carolina Crescentini si racconta

Torinese il Salone, romana lei. Carolina Crescentini arriva con l’energia e l’ironia di chi ha fatto della trasformazione un’arte. L’occasione è la presentazione di Giovani, ricche, vedove, nuovo audiolibro firmato Audible Original, uscito in esclusiva il 15 aprile. Accanto a lei, un cast tutto al femminile: Ambra Angiolini, Fatima Romina Ali, Ilaria Stagni. Un progetto corale, potente, che racconta storie di donne – e lo fa con la voce, la sfumatura più intima dell’identità. Carolina presta la sua a Krystle, “una figura forte e determinata, una donna libera”. Ma dietro quel personaggio, c’è molto anche di lei.

Un progetto tutto al femminile. Che energia si respira?

Lavorare con altre donne, soprattutto in un contesto creativo, è come parlare una lingua comune. Siamo più rapide, più istintive. Spesso ci basta uno sguardo per capirci. Non c’è bisogno di spiegare troppo: ci siamo già dette tutto con un sorriso o con un gesto. È una forma di connessione bellissima. Con Ilaria (Stagni, ndr) abbiamo passato due giorni a ridere e raccontarci la vita. È stato terapeutico.

In questo lavoro hai lasciato da parte il corpo e ti sei affidata solo alla voce. Com’è stato?

Liberatorio. Ogni tanto mi fa bene togliermi di dosso tutto, anche se non ho problemi con il mio corpo. Anzi, sono autoironica e lo uso spesso per raccontare e trasformare. Ma a volte mi stancano le opinioni, l’essere sempre esposti. Il podcast ti spoglia di tutto, ti lascia solo la verità della voce. È come tornare a una dimensione pura, infantile quasi. Come quando da bambina ascoltavo i radiodrammi in macchina con mia madre: erano favole della buonanotte, ma alla radio.

Cosa ascolta una narratrice come te?

Indagini lo seguo spesso. Il dito di Dio di Pablo Trincia mi ha distrutto l’anima: lui è straordinario. Ho amato La città dei vivi, adesso sto ascoltando I limoni sul G8 di Genova – che per la mia generazione è stato uno shock. Mi ha colpito anche Gli slegati di Chiara Gamberale: interviste intime, forti. E poi ogni mattina inizio con Il Post, come un caffè.

VALERIA ROMBOLA’

La BIOECO2NOMY: riduzione, cattura e riutilizzo della CO2

“La BioeCO2nomy: opportunità  e sfide nella riduzione, cattura e riutilizzo della CO2” è  il titolo dell’evento organizzato da Environment Park tramite il Polo CLEVER, che avrà luogo giovedì  22 maggio prossimo, in occasione della Giornata Nazionale  della Bioeconomia. Questa iniziativa rientra  nell’agenda degli incontri  on-site e online promossi su tutto il territorio nazionale  da Cluster SPRING in collaborazione  con Assobiotec Federchimica per esplorare e raccontare le caratteristiche e le opportunità offerte dalla bioeconomia circolare.

La giornata si svolgerà  dalle 8.30 alle 17.30 presso il Centro Congressi di Envipark e si focalizzerà  sulle tecnologie di cattura, riutilizzo e stoccaggio della CO2, tematiche che stanno assumendo un’importanza sempre maggiore nell’ambito della decarbonizzazione. L’obiettivo è quello di presentare una panoramica sullo stato dell’arte delle tecnologie di Carbon Capture, Utilisation and Storage (CCUS) a livello locale e nazionale, creando un’occasione di confronto e condivisione tra gli attori che hanno già implementato soluzioni o che offrono soluzioni tecnologiche in tale ambito. In programma anche la presentazione del Working Group sulla CCUS e i servizi offerti alle imprese del territorio dal Polo di Innovazione Clever.

L’iniziativa coinvolge relatori di alto livello e aziende di primo piano  nel settore dell’energia green  e prevede momenti di networking e matchmaking tra i partecipanti e la possibilità di visitare i laboratori presenti all’interno di Environment Park.

La partecipazione è gratuita,  previa iscrizione, modalità e link sul sito www.envipark.com

Mara Martellotta

FitHome: Fuori dagli schemi, dentro le persone

Informazione promozionale

“Fuori dagli schemi, dentro le persone”. Un percorso nato all’aperto, tra fatica e sorrisi, che oggi unisce corpi in movimento e relazioni vere. FitHome è il progetto di Giuseppe Leo diventato realtà condivisa: un luogo dove allenarsi significa sentirsi parte di qualcosa.

Torino – C’è chi costruisce il proprio futuro tra i muri di una palestra, e chi invece sceglie di partire da un parco.

È la storia di Giuseppe Leo, personal trainer e imprenditore torinese, che dopo anni di esperienza nel settore del fitness ha trasformato un’intuizione nata quasi per caso in un progetto solido, innovativo e umano: FitHome.Appena terminati gli studi universitari, Giuseppe sapeva già che avrebbe voluto creare qualcosa di suo. Ma c’era anche la consapevolezza di dover crescere. Così ha scelto di aspettare, lavorando per cinque anni in diverse palestre torinesi, osservando, ascoltando, imparando. Non solo l’aspetto tecnico, ma soprattutto quello umano: le reali esigenze delle persone, il bisogno di sentirsi seguite, comprese, motivate.

Intervista a Giuseppe Leo – Fondatore di FitHome

1. Com’è nato il progetto FitHomeless?
Tutto è iniziato in un modo che non avrei mai potuto pianificare. Era l’estate del 2016, stavo lavorando in palestra da diversi anni e coltivavo il sogno di creare un progetto mio. Un giorno, una ragazza mi chiese: “Mi alleni al parco?”.
Accettai, senza immaginare che quel semplice incontro avrebbe cambiato tutto. Iniziammo ad allenarci due, tre volte a settimana, anche in pieno inverno. Neve, pioggia, fango: niente ci fermava. Ma soprattutto, mi resi conto che quel modo di allenarsi – libero, essenziale, umano – aveva qualcosa di unico.
Poi arrivò un viaggio in California. Lì vidi gruppi ovunque: sulle spiagge, nei parchi, sotto il sole. Fitness all’aperto vissuto con energia e spontaneità. In quel momento tutto si è acceso: avevo in mano un’idea autentica, diversa, e volevo portarla a Torino.
Prima ancora di rientrare ho iniziato a pensare al nome, al format, al sito. Così nel 2017 è nato FitHomeless: non solo un progetto di allenamento outdoor, ma una vera e propria comunità senza muri, dove le persone si incontrano, si allenano e stanno bene insieme.
Da lì è nato tutto il resto: nel 2019 ho aperto FitHome Studio, uno spazio dedicato al personal training e ai percorsi individuali; e poi, nel 2024, è arrivato FitHome Crew, dedicato all’energia del gruppo e alle attività collettive.
Tutte queste realtà sono diverse, ma hanno un’anima comune: rimettere al centro la persona, creare relazione, e far vivere il movimento come qualcosa che arricchisce, dentro e fuori.

 

2. Quali sono i valori guida del progetto?
Il valore principale è mettere la persona al centro, sempre. Che si tratti di un allenamento individuale o di gruppo, l’idea è costruire percorsi su misura, rispettando i tempi, i limiti e gli obiettivi di ognuno.
Poi c’è l’inclusività: chiunque può avvicinarsi al nostro mondo, indipendentemente dall’età, dal livello di preparazione o dal punto di partenza. E naturalmente la relazione: crediamo molto nel creare un ambiente in cui ci si senta accolti, ascoltati, parte di qualcosa.
Infine, la libertà. Il movimento non deve essere una costrizione, ma un piacere: che tu lo faccia in un parco, in una sala attrezzata o in una lezione collettiva, l’importante è che ti faccia stare bene.

3. A chi è rivolto?
A tutti. Davvero. Non ci rivolgiamo solo a chi ha già un’esperienza sportiva, ma anche – e forse soprattutto – a chi ha voglia di iniziare, ma non si è mai sentito a proprio agio nei contesti classici.
Ogni persona trova il suo spazio: chi cerca una guida personale, chi preferisce l’energia del gruppo, chi ha bisogno di recuperare dopo un infortunio o semplicemente vuole rimettersi in movimento. Abbiamo costruito FitHome proprio per rispondere a queste esigenze diverse, ma tutte reali.

4. Quali sono i servizi di FitHome Studio?
FitHome Studio è il nostro spazio dedicato al personal training. Qui seguiamo le persone in modo mirato, sia individualmente sia in mini-gruppi, ma sempre con un programma personalizzato.
Chi si allena con noi può scegliere quando allenarsi, senza vincoli rigidi di orario, e viene seguito passo dopo passo.
Un grande valore aggiunto è la presenza di Edoardo, fisioterapista e personal trainer, che lavora fianco a fianco con i clienti, integrando il lavoro posturale, il recupero e la prevenzione.
Questo ci permette di offrire un approccio completo, attento e sostenibile nel tempo.

5. Quali sono le attività di FitHome Crew?
FitHome Crew è il nostro spazio dedicato alle lezioni di gruppo, nato nel 2024 per offrire ancora più varietà e coinvolgimento. L’idea era creare un luogo dove le persone potessero allenarsi insieme, condividendo fatica, motivazione ed energia.
Le attività sono suddivise tra due sale e comprendono calisthenics, hyrox, HIIT, yoga e pilates. Ogni lezione è pensata per gruppi di circa 15 persone, con livelli adattabili e un approccio inclusivo.
A guidarle ci sono professionisti appassionati e preparati: come Marco, il nostro istruttore specializzato in calisthenics, che porta una grande competenza tecnica e un’energia contagiosa nelle sue classi. E poi c’è Rossella, la nostra insegnante di yoga, che lavora con noi tutto l’anno e cura anche le pratiche outdoor nei mesi estivi. FitHome Crew è un ambiente dinamico, stimolante e accogliente, dove ognuno può trovare la disciplina giusta per sé e sentirsi parte di un gruppo che si muove, cresce e si sostiene insieme.

6. Cosa significa entrare a far parte della community?

Significa non sentirsi un numero. Significa allenarsi in un luogo dove vieni riconosciuto, dove ti salutano per nome, dove i tuoi progressi contano.
Che tu sia in studio, in una classe o su un prato, sei parte di qualcosa.
C’è uno scambio continuo: tra clienti e trainer, tra i membri del team, tra chi ha appena iniziato e chi è con noi da anni. Questo spirito è nato nei parchi e non ci ha mai abbandonati.
È questo che rende FitHome speciale: non solo il modo in cui ci si allena, ma le relazioni che nascono e crescono lungo il percorso.

Sito Web Fithomeless – FITHOMELESS

Telefono 3405335106

Corso Raffaello , 21/ a

Via Belfiore, 43

La grande musica russa di inizio Novecento con l’OSN RAI

La grande musica russa di inizio Novecento sarà protagonista del concerto in programma, con l’OSN RAI, giovedì 22 maggio a Torino, presso l’Auditorium Toscanini, alle 20.30, in diretta su Radio 3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura. La serata viene replicata venerdì 23 maggio alle ore 20. Sarà un’occasione di debutto del pianista Nicolai Lugansky, che è stato definito dal Gramophone come “un pianista pionieristico e meteorico”. Nel 1994 ha vinto il concorso internazionale Caikovskij e, da allora, ha suonato nelle sale più importanti, come il Concert Gebow di Amsterdam, il Musikverein di Vienna, la Tonhalle di Zurigo e la Suntory Hall di Tokyo. Viene invitato da orchestre internazionali come i Berliner Philarmoniker , la London Symphony Orchestra, l’Orchestre Philarmonique di Radio France.

Sul podio torna Stanislav Kochanovsky, uno tra i più brillanti direttori d’orchestra della nuova generazione, ospite regolare di compagini internazionali come l’Orchestre de Paris, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e la Danish National Symphony. In apertura della serata verrà proposto uno dei primi lavori di Šostakovič, scritto in gioventù, lo Scherzo n.1 in fa diesis minore per orchestra op.1, del 1919. La pagina fu originariamente pensata come un singolo movimento di una sonata per pianoforte, e venne in seguito orchestrata con l’aiuto di Maximilian Steinberg, Maestro di Conservatorio del compositor, cui è dedicata, diventando un brano orchestrale. Si prosegue poi con il Concerto n.3 in do maggiore per pianoforte e orchestra op.26 di Sergej Prokof’ev, affidato a Lugansky. Il Concerto n.3 è il più famoso, tra quelli eseguiti, del compositore russo, e vide la luce nel corso di quasi 10 anni, a partire dal 1913, a causa degli spostamento di Prokof’ev tra Europa e America. La prima esecuzione avvenne a Chicago nel 1921, con il compositore stesso al pianoforte e Frederick Stock sul podio. Solo successivamente alla prima, non accolta da grande successo, il brano diventò tra i più celebri per pianoforte del XX secolo. La serata si conclude nuovamente con Šostakovič e la sua Sinfonia n.1, scritta tra il 1923 e il 1925 ed eseguita per la prima volta dall’Orchestra Sinfonica di Leningrado, diretta da Nicolaj Mal’ko il 12 maggio dell’anno successivo. La Sinfonia n.1 in fa minore op.10 fu scritta a soli 19 anni e segnò il primo grande successo del compositore, e fu composta come brano da presentare all’esame di composizione.

I biglietti per il concerto sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Arturo Toscanini di Torino, e online sul sito dell’OSN Rai.

Info: 011 8104653 – biglietteria.osn@rai.it

Auditorium Toscanini – piazza Rossaro, Torino

Mara Martellotta

Ricercato prende a calci i poliziotti e viene arrestato

Un 32enne di origine serbe è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Torino grazie all’ intervento di alcuni poliziotti liberi dal servizio. Gli operatori, appartenenti all’UPGeSP e alla Squadra Mobile della Questura torinese e al V Reparto Mobile di Torino, all’uscita da una birreria nel quartiere Mirafiori Sud, vedevano transitare a bassa velocità un’autovettura, segnalata nei giorni precedenti, in quanto verosimilmente utilizzata per compiere reati predatori. Gli agenti vedevano il mezzo dirigersi verso una strada senza uscita e lo raggiungevano per intimare l’alt al conducente, dopo essersi qualificati; questi si dava alla fuga a bordo dell’auto, uscendo velocemente in retromarcia dalla via, per poi proseguire appiedato, dopo aver arrestato la marcia del veicolo in piazza Santi Apostoli.

Gli operatori riuscivano a raggiungere l’uomo, il quale poneva in essere una forte resistenza nei loro confronti, colpendoli con diversi calci, prima di essere definitivamente fermato.

A carico del 32enne, nonostante fornisse dei dati anagrafici falsi, è emerso negli uffici di Polizia un ordine di carcerazione risalente al 2021, relativo alla espiazione di una pena di quasi 2 anni di reclusione per i reati di resistenza a P.U., lesioni personali, ricettazione, furto aggravato, guida sotto l’influenza di sostanze alcoliche e guida senza patente.

A suo carico, sono stato rinvenuti e sequestrati diversi arnesi atti allo scasso, una carta di debito intestata ad un’altra persona e una chiave di un furgone di provento furtivo.

I poliziotti, in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza emersi nei suoi confronti, oltre che in esecuzione dell’ordine di carcerazione pendente a suo carico, lo hanno arrestato per resistenza e violenza a P.U. e false dichiarazioni sull’identità personale, denunciandolo, inoltre, alla locale Procura della Repubblica per furto, ricettazione e per possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli.

Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

L’assessore Marnati: come superare il blocco dei veicoli diesel Euro 5

L’Assessore della Regione Piemonte all’Ambiente Matteo Marnati si è confrontato con i colleghi delle Regioni del Bacino Padano (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna): l’obiettivo è superare il blocco dei veicoli diesel Euro 5. “Intendiamo mettere  in campo misure scientifiche, validate dalle nostre agenzie per l’ambiente, in grado di compensare la limitazione al traffico. La tecnologia e l’innovazione ce lo consentono e siamo al lavoro – insieme alle altre regioni del bacino padano e nel confronto costruttivo con il governo – per definire le misure da applicare per centrare il doppio obiettivo: migliorare la qualità dell’aria, ma con misure alternative al blocco della mobilità che inciderebbe in modo negativo sulle famiglie e sulle aziende». Così ha commentato Marnati

Affidabilità Finanziaria, uBroker conquista il rating B1.1

‘Cerved’ premia solidità e crescita del Gruppo

Il nuovo punteggio riconosce la crescita del portafoglio clienti, il consolidamento delle performance economiche e il rafforzamento dell’equilibrio finanziario.

Torino, 21 maggio 2025 – Cerved Rating Agency ha annunciato l’upgrade del rating pubblico di uBroker S.p.A. da B1.2 a B1.1, confermando la solidità finanziaria e la traiettoria di crescita della società torinese attiva nella fornitura di energia elettrica e gas.

Il miglioramento del giudizio, avvenuto in data 19 maggio 2025, riflette in particolare: la significativa espansione della base clienti nei segmenti domestico e microbusiness; il consolidamento delle performance economiche, grazie anche al contributo delle società controllate; la riduzione della Posizione Finanziaria Netta e il miglioramento degli indici di leverage; le prospettive di ulteriore sviluppo del business per l’anno in corso, con una previsione di valore della produzione a 195 milioni di euro e un EBITDA Adjusted stimato a 22 milioni.

Fondata nel 2015, uBroker è oggi una realtà in forte evoluzione, con partecipazioni in Prime Power, Zero Academy e Smart Energy, oltre alla recente creazione delle società Reset, Unipower e Avathor per diversificare l’attività e presidiare nuovi canali di vendita, tra cui il web e il B2B. Un percorso che ha portato la società anche all’ingresso nel prestigioso programma ELITE di Borsa Italiana.

«Questo upgrade rappresenta un risultato straordinario, frutto di dieci anni di lavoro, visione strategica e impegno collettivo. In un settore competitivo come quello dell’energia, il riconoscimento di Cerved premia la nostra solidità economico-finanziaria, la credibilità costruita nel tempo e la coerenza con cui perseguiamo i nostri obiettivi. Non è solo un numero, o un punteggio fine a sé stesso, ma la prova concreta di un’azienda che cresce, che innova e che mantiene le promesse. Il passaggio dal rating individuale a quello di gruppo rafforza la nostra identità come sistema integrato e valorizza la sinergia tra tutte le società del Gruppo uBroker. Questo traguardo è il frutto del lavoro di squadra e lo dedico con gratitudine a chi ogni giorno contribuisce alla nostra crescita.» afferma Cristiano Bilucaglia, Presidente di uBroker S.p.A.

Con una visione orientata al lungo periodo, uBroker prosegue nel proprio piano industriale con l’obiettivo di ampliare la customer base, potenziare la digitalizzazione dei processi e rafforzare ulteriormente la propria posizione nel mercato libero dell’energia, mantenendo al contempo un’attenta gestione finanziaria.

Maggiori informazioni sul sito www.ubroker.it.