ilTorinese

Messer Tulipano compie 25 anni

Torna dal 29 marzo al 1 maggio prossimi la venticinquesima edizione di ‘Messer Tulipano’, la grande manifestazione che annuncia ogni anno l’arrivo della Primavera nel parco del castello di Pralormo, in provincia di Torino.

Ogni edizione si caratterizza per un nuovo e originale piantamento di tulipani rinnovato nella varietà e nel colore.

Nell’edizione corrente si contano oltre 1300 tulipani, che vanno ad affiancarsi alle tante varietà curiose, una collezione di tulipani botanici, ma anche un percorso nel sottobosco che è dedicato a tulipani conosciuti già nel Seicento, come le varietà botaniche di quei tulipani che nascono nei boschi, soprattutto in Asia ed in genere sono alti dai 15 ai 20 cm con foglie sottili.

La manifestazione coinvolgerà il parco intero, progettato nell’Ottocento dall’architetto di corte Xavier Kurten, realizzatore dei più importanti parchi all’inglese delle residenze sabaude in Piemonte. Nei grandi prati sono presenti aiuole dalle forme morbide e sinuose, ponendo attenzione a non alterare l’impianto originario, di modo tale che le aiuole serpeggino tra gli alberi secolari, che dominano un sottobosco fatto di ciuffi di muscari, narcisi e giacinti.

Quest’anno, avendo la manifestazione compiuto 25 anni, sarà l’occasione per una festa particolare. Un’introduzione storica racconterà la storia del tulipano, partendo dal Seicento, quando in Olanda scoppiò una vera e propria febbre del tulipano con costi altissimi per ogni bulbo, che valeva come un’abitazione. Gli olandesi si indebitarono per comprarli alle aste. Questo andamento durò fino al 1630, poi di colpo l’interesse per questo fiore svanì e avvenne il primo fallimento finanziario europeo. L’introduzione storica racconterà la vera storia del tulipano in Asia, in Turchia, in Mongolia e poi in Europa.

Quest’anno, accanto ai normali tulipani, sono previste varietà speciali come il tulipano “a fior di giglio”, dal gambo sottile e dai petali appuntiti, i tulipani “famiglietta” a mazzetto su un unico stelo, i “viridiflora”, con le fiammature verdi, i “parroquet” dal gambo movimentato e i petali spettinati, i “frills”, con i petali frastagliati e quei tulipani che durante la fioritura fanno le mutazioni di colore. Un bosco sarà poi dedicato ai narcisi e, nella serra antica, giunta da Parigi dai fratelli Lefevre nel 1890, si potrà ammirare una collezione di orchidee e nel giardino su cui si affaccia la serra il tulipano nero ”Queen of the night”, che viene a spiccare tra tulipani rosa e bianchi.

Sarà presente anche una apprezzata zona shopping che offrirà prodotti stagionali dei produttori agricoli, miele, marmellate, vini doc, cosmetici naturali, tessuti e articoli per la casa, piante, fiori e prodotti per rinnovare il giardino e il terrazzo. Sarà anche allestito un bar ristorante, che proporrà menù, piatti caldi e freddi e panini. Per gli amici a 4 zampe ciotole d’acqua fresca e un vero e proprio Dog Bar nel parco.

In occasione di Messer Tulipano inaugurerà anche la nuova stagione di aperture al pubblico dell’interno del castello che propone due itinerari, uno dedicato alla vita quotidiana, in un’antica dimora tra cantine, cucine, camere da pranzo e saloni d’onore e uno al Trenino di corte, un impianto d’epoca in miniatura che occupa tre sale, su cui viaggiano treni a scala 0 tra paesaggi dipinti sulle pareti e gallerie scavate nei muri.

Castello di Pralormo

Via Umberto I 26, Pralormo

Tel 011884870

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Unione Comuni Olimpici Via Lattea: “I Sindaci in treno per il treno”

SAUZE D’OULX – L’Unione Comuni Olimpici Via Lattea ieri mattina ha partecipato all’iniziativa “I Sindaci in treno per il treno” promossa con le Unioni montane Valle Susa e Alta Valle Susa.

Per i Comuni Olimpici Via Lattea sono intervenuti il Presidente e Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi ed il Consigliere e Sindaco di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni che hanno preso il treno alla stazione di Oulx per poi unirsi a tutti i Sindaci della Bassa Valle e della Cintrua Ovest di Torino.

All’arrivo a Porta Nuova, con il treno in perfetto orario, ad attendere le fasce tricolori valsusine c’erano il Presidente Nazionale di UNCEM Marco Bussone e i Consiglieri Regionali Roberto Ravello (Fdi) Capogruppo commissione Bilancio e Daniele Valle (Pd) e oltre ad una delegazione del comitato pendolari Sfm3 con lo striscione “Basta disagi, vogliamo risposte”.

Nonostante le richieste formali dei Presidenti delle Unioni Montane Valsusine nessuna disponibilità all’incontro con i Sindaci da parte di RFI e Trenitalia.

Mauro Meneguzzi e Daniele Mazzoleni esprimono il loro disappunto: “Stamattina tutta la Valle di Susa è scesa compatta a Torino in treno per chiedere a RFI e Trenitalia risposte sui disservizi cui quotidianamente devono far fronte pendolari e studenti con disagi, ritardi, soppressioni di treni, stazioni abbandonate e mancanza di sicurezza a bordo dei convogli. Sul tema della sicurezza pretendiamo risposte certe perché chi prende il treno deve sentirsi sicuro sempre. Abbiamo partecipato per far sentire la nostra vicinanza ai pendolari e per chiedere a Trenitalia maggiore attenzione e rispetto. Siamo veramente rammaricati che nessuno di Trenitalia o RFI abbia voluto almeno ascoltarci. Lo riteniamo un grave sgarbo istituzionale ed una mancanza di rispetto verso i rappresentanti delle istituzioni e dei cittadini. La nostra è una Valle turistica che ha bisogno di ben altre risposte e confidiamo che ci vengano date tempestivamente e in modo esauriente”.

cs

“KIN 金 – Sfumature d’oro nelle arti giapponesi”. Al Castello della Rovere di Vinovo

Dal 29 marzo all’8 giugno prossimi
Nel Buddhismo, l’oro è lo splendore della luce del Buddha, nel teatro
tradizionale giapponese Nō è la luce della dimensione sacrale che distingue
le divinità dagli esseri umani. Con il passaggio all’arte moderna, la
sensibilità nei confronti dell’oro vira dalla luce sacra a quella mondana e
gli artisti iniziano a considerarlo sia come luce che come il più brillante
tra tutti i colori, senza tralasciarne l’effetto lussuoso e decorativo.
Parte da questi presupposti la mostra “KIN 金 – Sfumature d’oro nelle arti
giapponesi”, in programma nelle sale del Castello Della Rovere di
Vinovo, dal 29 marzo all’8 giugno 2025, a cura di Roberta Vergagni e
organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vinovo.
Ogni anno, dal 1995, i giapponesi scelgono il *kanji* – l’ideogramma – più
rappresentativo dell’anno trascorso, che viene annunciato a dicembre in una
solenne cerimonia presso il Kiyomizudera di Kyoto: ebbene, la votazione
nazionale ha decretato vincitore per l’anno scorso proprio il carattere 金
Kin, a rappresentare gli splendidi successi degli atleti giapponesi ai
Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024.
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni principali:La prima offre
una panoramica su manufatti realizzati utilizzando diversi supporti, in cui
il protagonista è l’oro in dialogo con alcune importanti tecniche di
produzione artigianale giapponese. La seconda sezione è dedicata a una
selezione
di stampe di incisori moderni e contemporanei, che hanno impreziosito le
loro opere con l’utilizzo dell’oro o che all’oro si sono ispirati, e che
costituiscono la fase moderna e contemporanea delle xilografie *ukiyo-e*. È
esposta anche un’opera di Takashi Murakami, fondatore del movimento
Superflat giapponese, considerato il più famoso artista contemporaneo
nipponico. La terza sezione è dedicata alle opere della maestra calligrafa
Kazuko Hiraoka e della maestra di kintsugi Aiko Zushi. I dipinti
calligrafici di Hiraoka combinano la magia della foglia d’oro con
l’espressività dell’arte giapponese dello shodō. Le ceramiche riparate con
la tecnica del kintsugi dalla maestra Zushi, vivono una nuova vita
all’insegna del bello.
La mostra è stata realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di
Vinovo, in collaborazione con Associazione I.N.T.K.- Associazione italiana
per la spada giapponese, Associazione Interculturale Italia-Giappone Sakura
di Torino. Con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano.
Sono in programma tre laboratori. Due gratuiti per bambini: sabato 10
maggio, alle 16:30, manga con Haider Bucar; sabato 25 maggio, alle
16:30*, *letture
con kamishibai con Eva Gomiero.
Un workshop di *kintsugi*, sabato 5 aprile, alle 15:30, con la maestra Aiko
Zushi, pensato per avvicinare alla pratica del *kintsugi *le persone che
nutrono un profondo interesse per la cultura giapponese. Attraverso un
seminario con laboratorio pratico, i partecipanti potranno familiarizzare
con la lacca *urushi*, il materiale fondamentale usato in questo tipo di
tecnica, e sperimenteranno l’ultima fase del processo di restauro, ovvero
la finitura con polvere d’oro. Le materie prime e il piatto di ceramica
utilizzati arrivano direttamente dal Giappone.
*Info: *sabato dalle 15 alle 18:30; domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle
15 alle 18:30. (Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura).
Biglietti: intero 7 euro; ridotto 5 euro (possessori Abbonamento musei,
over 65, gruppi minimo 10 Persone, adulti partecipanti ai laboratori per
famiglie); gratuito (minori di anni 18, persone disabili certificate,
comitive scolastiche, giornalisti muniti di tesserino).
Castello della Rovere – Via del Castello 2, Vinovo
Mara Martellotta

Vehicle Valley Piemonte per il distretto della mobilità

La Giornata nazionale del Made in Italy 2025 è stata l’occasione per presentare nel Grattacielo della Regione Vehicle Valley Piemonte, nuova associazione che si propone, grazie alla collaborazione sinergica tra aziende, atenei e centri di ricerca favorita dagli enti pubblici, di rendere protagonista del futuro della mobilità un territorio che unisce realtà leader mondiali nel campo del design a un solido ecosistema industriale caratterizzato da tecnologia, meccanica e innovazione.

Sette i soci fondatori, espressione dell’eccellenza del territorio: Italdesign, Pininfarina, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, Unione Industriali Torino, API Torino e Provincia, CNA della Città Metropolitana di Torino.

“Il Piemonte è da sempre terra di industria, innovazione e saper fare – ha affermato l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano – Con Vehicle Valley costruiamo un’alleanza strategica tra imprese, istituzioni e ricerca per accompagnare la trasformazione dell’automotive, rafforzare la competitività del nostro territorio e posizionarci come punto di riferimento a livello internazionale”.

“L’obiettivo è creare una piattaforma dinamica di crescita, dove enti, aziende e centri di ricerca collaborano e condividono esperienze per trasformare il know-how locale in un vantaggio competitivo globale – ha aggiunto Monica Mailander, presidente della Vehicle Valley – Vogliamo essere un laboratorio vivente di idee, che fonde l’importante eredità del territorio con una spinta costante per rendere il Piemonte un attore fondamentale nella creazione della prossima generazione di veicoli e sistemi di trasporto, dall’automotive all’aerospazio fino alla mobilità urbana”.

“La Vehicle Valley Piemonte – ha poi commentato il presidente Alberto Cirio – avrà un ruolo di protagonismo per segnalare, ancora di più, come l’industria manifatturiera e soprattutto dell’auto continui a rappresentare non solo il passato glorioso, ma il presente e soprattutto il futuro.  Con questa presentazione si dà anche un contenuto visivo alla storia di questa città e del Piemonte, dove l’auto è nata e si è sviluppata”.

In questo quadro, la collaborazione tra le realtà industriali e gli enti di formazione rappresenta un pilastro fondamentale, in quanto nella Vehicle Valley Piemonte si vuole investire sui giovani per garantire una continuità di sapere e competenze che diventeranno una risorsa preziosa per la crescita economica e tecnologica.

Ogni socio, fin dall’adesione, assume il ruolo di ambasciatore di VVP, ricevendo un kit con targa personalizzata e altri materiali promozionali, veri e propri strumenti di marketing studiati per potenziare il brand e favorire la visibilità degli associati a livello internazionale. Fregiarsi del marchio Vehicle Valley significa infatti ottenere una vera e propria certificazione di eccellenza, un sigillo che attesta la qualità e il valore del know-how piemontese. Il brand non solo rafforza l’identità dei soci, ma diventa un potente strumento di promozione all’estero, capace di favorire investimenti e commesse di alto profilo grazie alla possibilità di accedere a una rete globale di contatti e opportunità supportata da una presenza costante sui principali eventi internazionali.

I primi passi

Si è iniziato con la costruzione di un brand riconosciuto a livello internazionale, per aumentare la visibilità delle aziende locali, attrarre investimenti e generare nuove opportunità di business. Aderire a Vehicle Valley Piemonte significa non solo entrare a far parte di una rete di eccellenza, ma acquisire una vera e propria certificazione di qualità riconosciuta a livello internazionale. Essere membri offre alle aziende e agli enti l’opportunità di promuoversi a livello internazionale, posizionandosi all’interno di un territorio che mira ad essere punto di riferimento globale per la mobilità.

Per raggiungere questi obiettivi è in definizione un programma di eventi, seminari, workshop e iniziative. Territorio e competenze da far conoscere anche attraverso la presenza a manifestazioni di rilievo internazionale. Il primo appuntamento sarà il VTM Michigan, dal 22 al 24 aprile vicino a Detroit (USA), da dove si partirà per presentare le innovazioni piemontesi nel campo della mobilità e stabilire connessioni con partner globali.

Al “Faggio” Un Artista Dalla Missione Speciale

Carmagnola – La RSA “Il Faggio”, gestita da Sereni Orizzonti, ha accolto venerdì 21 marzo un evento «speciale che ha illuminato la giornata degli ospiti con magia, musica e solidarietà. Luca Molinero, in arte “Folletto Piluca ‘x”, ha portato il suo spettacolo unico che fonde narrazione, musica e magia in un’esperienza coinvolgente per gli ospiti della struttura. Molinero è un artista e autore di libri per ragazzi. Ha pubblicato opere come “Il circo delle Farfalle” e “Il mio gatto non porta gli stivali”, concentrandosi su tematiche di inclusione e solidarietà.

Un Artista Dalla Missione Speciale

Reduce da esperienze significative in ospedali pediatrici e palcoscenici, il Folletto Piluca ‘x non è un semplice intrattenitore, ma un artista con una missione profonda: regalare momenti di gioia e distrazione, soprattutto a chi attraversa difficoltà. La sua performance è un viaggio tra fiabe cantate e raccontate, dove ogni brano musicale nasconde una magia e ogni magia si tramuta in musica.

Lo spettacolo nasce dall’esperienza dell’artista con bambini ricoverati, anziani e persone con disabilità, con l’obiettivo di trasformare semplici pomeriggi in viaggi attraverso mondi fantastici. Gli ospiti della RSA “Il Faggio” hanno potuto immergersi così in un’esperienza che celebra l’immaginazione, l’amore per la natura e i valori di rispetto e solidarietà.

«Ogni volta che faccio uno spettacolo, porto nel cuore il desiderio che qualcosa di bello possa capitare», dichiara Luca Molinero. Questa filosofia si riflette nel suo lavoro, che spazia dalla letteratura per ragazzi agli spettacoli di intrattenimento, sempre con un profondo impegno sociale.

Lo spettacolo ha portato magia, musica e sorrisi nel cuore degli ospiti della RSA “Il Faggio”. «Ringrazio di cuore Luca per la disponibilità e la bravura nell’intrattenere i nostri anziani, che si sono sorpresi e divertiti come il primo giorno di scuola», racconta il direttore della struttura Angelo Alvaro.

Lo spettacolo di magia si inserisce all’interno di un vasto programma di attività che l’animazione della struttura organizza in sinergia con organizzazioni e volontari del territorio, indispensabili per il benessere dei nostri ospiti.

Benvenuto Arneis

L’Enoteca Regionale del Roero ha promosso un evento nella domenica che segna l’inizio della primavera.
Un appuntamento per aprire una nuova stagione di enoturismo e di accoglienza.
Tema della giornata il Roero Arneis, grande vino bianco del territorio, e fiore all’occhiello per molti viticoltori.
Nei locali dell’Enoteca Regionale, in via Roma 57, a Canale ( CN) con orario 11:00-18:00 e’stato allestito un banco d’assaggio con una selezione al calice di oltre 40 etichette della nuova annata 2024 del Roero Arneis.
Ecco un primo elenco delle cantine che aderiscono all’evento
 
Angelo Negro – Monteu Roero
Battaglino Fabrizio – Vezza d’Alba
Cascina Chicco – Canale
Casetta F.lli – Vezza d’Alba
Cascina Cà Rossa – Canale
Cascina del Pozzo – Castellinaldo
Cascina Goregn – Castagnito
Cascina Lanzarotti – Monteu Roero
Cascina Torniero – Castellinaldo
Ceste Vini – Govone
Correggia – Canale
Costa Catterina – Castagnito
Mario Costa – Canale
Teo Costa – Castellinaldo
Deltetto – Canale
Demarie – Vezza d’Alba
Destefanis – Canale
Filippo Gallino – Canale
Francone – Neive
Generaj – Montà
Malabaila – Canale
Massucco F.lli – Castagnito
Nizza Silvano – Santo Stefano Roero
Pelassa – Montà
Poderi Moretti – Monteu Roero
Marco Porello – Canale
Produttori di Govone – Govone
Enrico Serafino – Canale
Tenuta Carretta – Piobesi d’Alba
Tibaldi – Pocapaglia
Alcune note tecniche :
Il vitigno Arneis è utilizzato nella produzione di vini (DOCG) come il Roero Arneis e nella (DOC) Langhe Arneis. Entrambe le denominazioni hanno specifici disciplinari di produzione che regolamentano la coltivazione delle uve e la vinificazione.
Roero Arneis DOCG
Il disciplinare di produzione del Roero DOCG prevede le seguenti caratteristiche per il vino Roero Arneis:
• Vitigno principale: Arneis minimo 95%; possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte fino a un massimo del 5%.
• Zona di produzione: comprende numerosi comuni in provincia di Cuneo, tra cui Canale, Corneliano d’Alba, Piobesi d’Alba, Vezza d’Alba e altri.
• Resa massima per ettaro: 100 quintali.
• Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.
• Caratteristiche organolettiche:
• Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
• Odore: caratteristico, fine, intenso.
• Sapore: secco, fresco, delicato.
 
Resa massima uva/vino: La resa non deve superare il 70%, con una produzione massima di 70 hl per ettaro. Se la resa supera il 75%, l’intero prodotto perde il diritto alla denominazione.
È prevista anche la tipologia Roero Arneis Spumante, con una spuma fine e persistente e un titolo alcolometrico minimo di 11,50% vol.
Langhe Arneis DOC
Il disciplinare della denominazione Langhe DOC prevede per la tipologia Langhe Arneis le seguenti caratteristiche:
• Vitigno principale: Arneis per almeno l’85%; possono concorrere altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte fino a un massimo del 15%.
• Resa massima per ettaro: 110 quintali.
• Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol.
• Caratteristiche organolettiche:
• Colore: giallo paglierino.
• Odore: caratteristico, fine, intenso con eventuali sentori di legno.
• Sapore: asciutto, fresco, delicato, talvolta vivace.
Resa massima uva/vino: La resa non deve superare il 70%, con una produzione massima di 77 hl per ettaro. Se la resa supera il 75%, l’eccedenza non ha diritto alla DOC; oltre tale limite, l’intero prodotto perde la denominazione.
Esiste anche la versione Langhe Arneis Passito, che prevede un periodo di invecchiamento di almeno 10 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di raccolta delle uve. L’immissione al consumo è consentita dal 1° settembre dell’anno successivo alla raccolta. Infine deve avere un titolo alcolometrico minimo di 15,50% vol., di cui almeno 11,00% svolti.
Per ulteriori dettagli, consultate il sito
Consorzio tutela del Roero
Alcune caratteristiche di degustazione
L’Arneis si presenta con un colore giallo paglierino tenue, arricchito da riflessi verdolini che ne sottolineano la freschezza. Al naso si distingue per un bouquet delicato e raffinato, note di fiori bianchi come biancospino e camomilla, con sentori di frutta a polpa bianca come pera e mela, accenni di mandorla fresca e una leggera vena minerale.
Al palato offre un profilo secco e armonico, la freschezza vivace e la sapidità marcata con persistenza fine e piacevole con note di mandorla e una delicata mineralità.
Ecco i vini che mi sono particolarmente piaciuti:
Roero Arneis Serra Lupini 2024 – Angelo Negro, Monteu Roero
Roero Arneis 2024 – Barbero Giacomo, Canale
Roero Arneis Merica 2024 – Cascina Cà Rossa, Canale
Roero Arneis 2024 – Cascina Lanzarotti, Monteu Roero
Roero Arneis Cornarea 2024 – Cornarea, Canale
Roero Arneis 2024 – Correggia, Canale
Roero Arneis Arsivel 2024 – Costa Catterina, Castagnito
Roero Arneis Daivej 2024 – Deltetto, Canale
Roero Arneis San Michele 2024 – Deltetto, Canale
Roero Arneis 2024 – Ferrero Michele, Canale
Roero Arneis 2024 – Filippo Gallino, Canale
Roero Arneis Magia 2024 – Francone, Neive
Roero Arneis Bric Varomaldo 2024 – Generaj, Montà
Roero Arneis Pradvaj 2024 – Malabaila, Canale
Roero Arneis 2024 – Morra Stefanino, Castellinaldo
Roero Arneis Jemej 2024 – Nizza Silvano, Santo Stefano Roero
Roero Arneis Pace 2024 – Pace, Canale
Roero Arneis San Vito 2024 – Pelassa, Montà
Roero Arneis Camestrì 2024 – Marco Porello, Canale
Roero Arneis Poggio di Caro 2024 – Enrico Serafino, Canale
Roero Arneis Cayega 2024 – Tenuta Carretta, Piobesi d’Alba
Terre Alfieri Arneis Macadi 2024 – Carlin de Paolo, San Damiano d’Asti

Campioni della Longevità

I vini che seguiranno rappresentano senza ombra di dubbio la dimostrazione evidente e scientifica della longevità dell’ Arneis .
Tutte queste bottiglie hanno dimostrato con tappi diversi (sughero naturale, tappo a vite , diam ) di mantenere una freschezza e una vivacità nel tempo , virando su sentori terziari uniti a livelli di sapidità , complessità , note di mentolato e idrocarburi davvero esaltanti !
Roero Arneis 7 anni 2016 Angelo Negro
Monteu Roero
Mt 320, vigne 20 anni ,versante sud, terreno calcareo sabbioso con conchiglie fossili , 6mesi sui lieviti in acciaio poi min 7 anni bottiglia
Roero Arneis San Michele 2011 Deltetto Canale
Mt 300 , vigne del 1977 poi 2004 , terreno di marna marina azzurra a strati , sotto 1 mt c’è argilla e poi sabbia calcare e marna , zero sui lieviti, poi 6mesi 30% in Barrique usate e continui rimontaggi ogni 15 gg
Roero Arneis giuan da pas 2015 Pace Canale
Oggi Cru Mompellini
Mt 260/280 vigne 20/30 anni terreno sciolto
poca sabbia , argilla e marna bianca ,zero sulle bucce, poi 12 mesi sui lieviti in acciaio poi bottiglia
Roero Arneis San Vito 2013 Pelassa Daniele Monta’
Mt 330 vigne 30 anni ,terreno con sabbia rossa ghiaia con forti componenti ferrose e argilla 15%
12 gg a 16 gradi , 6 mesi sui lieviti in acciaio poi bottiglia
Alla prossima.
LUCA GANDIN

Torino nella Storia: Risorgimento e Resistenza

SCOPRI – TO  Alla scoperta di Torino

Torino è una città che ha avuto un ruolo fondamentale nel Risorgimento italiano, un periodo storico che ha segnato la nascita della nazione unita. Sebbene oggi sia famosa per la sua cultura, i suoi musei e la gastronomia, Torino conserva al suo interno molti luoghi che raccontano questa epoca cruciale. Passeggiando per la città, è possibile scoprire angoli e monumenti che testimoniano l’impegno dei torinesi nella lotta per l’indipendenza e l’unità del paese. La città è un vero e proprio scrigno di storia, che invita a esplorare oltre le sue bellezze più conosciute, in un viaggio che riporta indietro nel tempo, ai momenti che hanno cambiato il corso della nazione.
Il cuore del Risorgimento torinese si trova in Piazza Castello, che ha ospitato eventi determinanti come le Cinque Giornate di Torino nel 1848, quando la città si sollevò contro l’occupazione austriaca. In questa piazza si affacciano alcuni dei palazzi storici più importanti della città, come Palazzo Madama, che oggi ospita il Museo Civico d’Arte Antica, ma che nel 1848 fu teatro di scontri tra soldati e cittadini. Non lontano da lì, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, situato in Palazzo Carignano, è uno dei luoghi più significativi per comprendere le fasi cruciali dell’unità d’Italia. Qui fu proclamato il primo Parlamento italiano nel 1861, e oggi il museo custodisce testimonianze preziose dei protagonisti di quei giorni. Al di là dei monumenti più noti, Torino conserva molte tracce del Risorgimento nei suoi angoli meno frequentati. In alcune zone della città, come il quartiere di San Salvario, si possono ancora notare le tracce di una città che ha vissuto il fermento di quegli anni, tra fermento culturale e lotte politiche.
La Resistenza e le tracce di una lotta quotidiana
Nel Risorgimento torinese non si sono distinti solo i grandi personaggi storici, ma anche un’intera popolazione che ha contribuito alla causa della libertà. Tra le vie del centro e nei quartieri più popolari, come la Crocetta o le Vallette, si è vissuto uno spirito di resistenza che non sempre ha trovato voce nei libri di storia. Qui giovani patrioti e cittadini comuni si sono uniti nella lotta per la libertà, spesso agendo nell’ombra e in modo clandestino. Molti di questi luoghi, come il Liceo Cavour, che un tempo ospitava giovani rivoluzionari, sono ancora oggi punti di riferimento per la città. Le scuole, le piazze e le vie di Torino sono stati luoghi di confronto, dove i valori della libertà e dell’unità italiana venivano insegnati e vissuti ogni giorno. La città, dunque, non è solo un museo di edifici storici, ma un palcoscenico che ha visto la lotta quotidiana di uomini e donne che hanno dato vita a una nuova nazione. Le tracce di questa storia sono ancora visibili nelle strade e negli edifici, testimoniando un passato che ha forgiato l’identità della città e della nazione. Ogni angolo di Torino racconta una storia, e ogni edificio, con le sue mura, conserva la memoria di chi ha lottato per un ideale di libertà che si è trasformato in realtà.
Oggi, Torino non è solo una capitale culturale e gastronomica, ma anche un custode della memoria storica del Risorgimento. I luoghi che hanno fatto la storia d’Italia sono vivi e raccontano continuamente la lotta di chi ha creduto nell’unità del paese. Passeggiando per Torino, si può avvertire il legame con quella storia, e ogni angolo della città sembra sussurrare i racconti di un’epoca che non può essere dimenticata. La Torino del Risorgimento è una città che continua a vivere nel cuore dei suoi abitanti, una città che ha saputo trasformare la lotta e la resistenza in un patrimonio culturale che dura ancora oggi. Le nuove generazioni, pur vivendo in una città profondamente diversa, sono chiamate a preservare questo legame con il passato, per non perdere mai il senso di ciò che Torino rappresenta nella storia dell’Italia.
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NOEMI GARIANO

La Pasqua buona di Bottega Paideia 

Pasqua è il momento perfetto per condividere gesti di affetto e generosità e Bottega Paideia a Torino è Il luogo giusto per chi cerca regali unici e prodotti dolciari solidali che fanno la differenza.

Situata a Torino in Via Villa della Regina 9/D, a due passi dalla Gran Madre e dalle rive del Po, Bottega Paideia non è solo una boutique di design e prodotti selezionati con cura ma una vera e propria bottega solidale. In questo luogo speciale ogni acquisto si trasforma in un aiuto concreto per la Fondazione Paideia, che da oltre 30 anni lavora a Torino e Milano per costruire una società più inclusiva e solidale e si dedica al sostegno dei bambini con disabilità e delle loro famiglie.

 

Con l’arrivo della primavera, Bottega Paideia riapre le sue porte fino al 18 aprile, con un allestimento pasquale che unisce eleganza e solidarietà ma per chi desidera fare un regalo solidale da ogni parte d’Italia, una selezione esclusiva di prodotti è disponibile anche online su www.bottegapaideia.it.

Shopping solidale: una scelta che vale doppio

Bottega Paideia propone una selezione raffinata di oggetti di design per la casa e la tavola, accessori, decorazioni, abbigliamento e prodotti per la cura della persona, oltre a un’ampia gamma di idee regalo che spaziano dal food al tech, dal beauty ai giochi per bambini.

 

Pasqua in Bottega

Tra i prodotti più attesi quest’anno c’è la Colomba Pasquale Galup per Fondazione Paideia, realizzata con la storica ricetta Galup e confezionata in un incarto speciale: per ogni colomba venduta, Galup devolverà il 10% del ricavato alla Fondazione, contribuendo a sostenere le attività dedicate ai bambini con disabilità e alle loro famiglie.

 

Scegliere Bottega Paideia per i propri acquisti di Pasqua significa regalare qualcosa di bello e di speciale, sapendo che ogni dono ha un valore più grande: il sostegno alle famiglie che ogni giorno affrontano sfide importanti.” – afferma Fabrizio Serra, segretario generale di Fondazione Paideia.

 

Bottega Paideia è aperta dal martedì al sabato, con orario 10:00 – 13:00 / 15:30 – 19:00, fino a venerdì 18 aprile.

Fondazione Paideia, nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, è un ente filantropico che opera per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Perché paideia? Il termine, in greco, significa infanzia, crescita, educazione, formazione. Paideia offre accoglienza, sostegno e momenti felici ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, prendendosi cura di genitori, fratelli, sorelle e nonni, affinché ognuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità. L’obiettivo è sostenere la crescita dei bambini e di chi si cura di loro, partecipando alla costruzione di una società più inclusiva e responsabile.

Toglietele il vino…

Chi ha visto il film “Vacanze di Natale” ricorderà sicuramente la scena in cui la signora Covelli, mamma di Christian De Sica,comincia a frignare perché ormai a Cortina arrivano anche proletari, persone non abbienti, i “Torpigna” per intenderci.

Il marito, seraficamente, dice ai commensali: “Levateje er vino”.

Evidentemente non è una cosa solo di oggi farsi prendere da facili isterismi se qualcosa non rispecchia i nostri desideri, se fantasmi minano la nostra confort zone.

E’ di questi giorni la notizia che il Festival della Canzone Italiana, che si tiene a Sanremo dal lontano 1951, non verrà più affidato direttamente dal Comune di Sanremo alla RAI, ma l’aggiudicazione avverrà a seguito di una gara, come prevedere il Codice degli appalti.

Immediate la reazioni di chi conosce a mala pena la differenza tra gara d’appalto, gara automobilistica e gara canora.Sanremo Ariston

Tra le perle reperite sui social brilla il commento di una persona che ha sostenuto con veemenza che è dal 1951 che il “festival di Sanremo” viene trasmesso in TV dal teatro Ariston: a parte che non si chiama Festival di Sanremo ma, come ho scritto sopra, “Festival della canzone italiana” e, dunque, potrebbe essere trasmesso anche da Campione d’Italia, enclave italiana in Svizzera, viene trasmesso in TV solo dal 1954, anno in cui la TV cominciò le sue trasmissioni (infatti nel 2024 si sono festeggiati i 70 anni della TV ed i 100 della radio) mentre prima era trasmesso in radio e, soprattutto, è solo dal 1977 che si svolge al teatro Ariston, mentre fino ad allora la sede del festival era nel Casinò municipale.

Il vero problema di molte, troppe, persone è non documentarsi minimamente su cosa stia alla base di una decisione, di voci presunte o reali riguardo un evento.

Il format attuale del festival fu creato da Pippo Baudo che, parecchi anni fa, lo regalò alla RAI che, quindi, può legittimamente organizzare il festival dove vuole mantenendo lo stesso format. Inoltre, continuerebbe a chiamarsi Festival della canzone italiana anche trasferendosi a Torino (ipotesi più accreditata), Sassari, Merano, Catanzaro, Termoli o Ravenna.

Allo stesso modo il Comune di Sanremo, appaltando la realizzazione di un evento canoro avente altro nome (ad esempio “Festival di Sanremo”) potrà creare il format preferito con l’emittente che si aggiudicherà la gara.

E’ palese che, come sempre più spesso notiamo ovunque, chi sa non ha bisogno di divulgare mentre chi non sa sente la necessità di criticare parlando di cose totalmente sconosciute.

L’attaccamento morboso verso un nome, un evento, un’abitudine dimostrano solo l’incapacità di verificare le informazioni, analizzare i problemi, valutare pro e contro e trarne conclusioni, racchiuse in un parere espresso con maniere civili.

Uno dei grossi problemi della nostra epoca, della nostra società è credere a prima vista a ciò che si legge in prima battuta: se siamo fortunati, leggeremo una fonte attendibile, se no saremo incappati in una delle fake news che quotidianamente ci bersagliano.

Un paio di anni fa alcune emittenti trasmisero una campagna di promozione sociale contro le fake news: evidentemente l’effetto è già svanito e ora tutti tornano a giurare che la loro versione dei fatti sia l’unica corretta, in pieno stile fanatismo.

Citavo Torino poc’anzi perché pare che per la prossima edizione del Festival della canzone italiana, la nostra città sia la più adatta, per la presenza del Centro di produzione RAI, dell’auditorium Arturo Toscanini, della direzione ICT, del teatro Regio e dell’Inalpi arena che consentirebbero non soltanto una qualità eccelsa dell’evento, ma anche un risparmio nei costi di trasferta.

Ma l’approssimazione, i presupposti, i preconcetti sono alla base di ogni analisi errata e, ça va sans dire, di ogni risposta fuori luogo, non di rado ridicola. Anche senza vino.

Sergio Motta